La narrativa breve medievale in Francia e in Provenza...Corso di Filologia e linguistica romanza...

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Corso di Filologia e linguistica romanzaProf.ssa Speranza Cerullo

Università per Stranieri di Siena – a. a. 2013-2014

La narrativa breve medievale in Francia e in Provenza

Per il modulo di 6 crediti

1. Lee, Charmaine, Linguistica romanza, Roma, Carocci, 2000;2. Di Girolamo, Costanzo – Lee, Charmaine, Avviamento alla filologia provenzale, Roma, La

Nuova Italia Scientifica, 1996 (argomenti scelti dell’introduzione grammaticale);3. Varvaro, Alberto, Avviamento alla filologia francese medievale, Roma, La Nuova Italia

Scientifica, 1993 (argomenti scelti dell’introduzione grammaticale);4. Picone, Michelangelo, Il racconto, in La letteratura romanza medievale. Una storia per

generi, a cura di C. Di Girolamo, Il Mulino, Bologna, 1994, pp. 193-2475. Testi scelti dalle seguenti edizioni:- Maria di Francia, Lais, a cura di G. Angeli, Roma, Carocci, 2003;- Raimon Vidal, Il Castia-gilos e i testi lirici, a cura di G. Tavani, Milano-Trento, Luni, 1999;- Fabliaux érotiques, éd. par L. Rossi, Paris, Librairie Générale Française, 1992;- Storie di dame e trovatori di Provenza, a cura di M. Liborio, Milano, Bompiani, 1982.

Per il modulo di 3 crediti

• - Novella provenzale del pappagallo, a cura di D. Barca, Roma, Salerno, 1992;• - Jean Renart, L’immagine riflessa, a cura di A. Limentani, Torino, Einaudi, 1970.

Indicazioni bibliografiche

Linguistica e filologia romanza:

una definizione

“La filologia romanza è una disciplina umanistica che ha per oggetto lo

studio, prevalentemente storico e comparato, delle lingue eletterature romanze e neolatine. Per quanto l‟indagine delle lingue edei dialetti faccia parte della linguistica, e la filologia – nel senso propriodella parola – persegua piuttosto l‟analisi dei testi letterari, nessunaricerca filologica è possibile senza solide basi linguistiche.”

(C. Tagliavini, Le origini delle lingue neolatine, Bologna, Pàtron, 19726)

Oggetti e obiettivi

della filologia romanza

La filologia romanza è una scienza di natura linguistica che studia lagenesi e lo sviluppo delle lingue (e delle letterature) derivate dallatino (neolatine), a partire dalla loro origine tardoantica emedievale e fino ai giorni nostri. Si occupa quindi dell‟edizione deitesti composti e /o redatti in queste lingue.

La prospettiva della disciplina è perciò triplice:

sotto il profilo diacronico, studia l‟evoluzione storica e comparata delle lingue (grammatica storica) e delle letterature neolatine (letterature comparate);

sotto il profilo sincronico, osserva e descrive la forma di una datalingua come sistema in sé (grammatica descrittiva);

sotto il profilo ecdotico-testuale, fornisce i fondamenti scientifici perla realizzazione di edizioni critiche dei testi scritti in lingue romanze.

La linguistica romanza

studia in ogni loro aspetto tutte le parlate che hanno origine da una evoluzione della lingua latina

questo vuol dire che

la definizione o delimitazione delle lingue romanzenon si basa su una distinzione “tipologica” ma su uncriterio di tipo genetico, ossia storico

L’aggettivo ‘romanzo’

romanzo: indica ciò che, in linguistica, è continuazione del latino; diconseguenza, romanzo = neolatino

romanzo < romanice / romance vs romane: avverbi derivantirispettivamente da romanicus e romanus

l‟aggettivo romanzo è stato usato, fin dalle origini, con valore oppositivo rispetto a latino:

- romanice loqui vs. latine loqui

- latino circa romançum vs. rustica romana lingua

- parabolare (o fabulare) romanice = „parlare come gli abitanti dellaRomània‟

Il concetto di Romània

i termini Romània (in Occidente) e Romanìa (in Oriente)indicavano il territorio dell’impero romano, con la paleseopposizione tra Romanus (parlante latino) e Barbarus (parlantegermanico)

attualmente si indica con Romània il territorio in cui si parlanole lingue romanze, costituito anzitutto da una vasta areadell‟Europa che comprende un continuum geografico definitodalla continuazione diretta del latino

Lingue, varietà, dialetti

La differenza è di ordine storico e sociale

• lingua riconoscimento di uno status ufficiale

• varietà lingue e dialetti; importanza storico-

letteraria

• dialetto uso parlato (talvolta anche scritto)

limitato a zone o categorie sociali

Lingue e varietà romanze attuali

AREA IBERO-ROMANZA

• Portoghese• Galego• Castigliano (o

Spagnolo)• Catalano

AREA ITALO-ROMANZA

• Italiano• Romancio

(retoromanzo con ladino e friulano)

• [Sardo]

AREA GALLO-ROMANZA

• Francese• [Occitanico]

AREA ROMANZA ORIENTALE

• Romeno• [Moldavo]• [Valacco]

L’attuale dominio romanzo in Europa

[Cartina: Renzi –Andreose 2006]

Impero romano e dominio romanzo

[Cartina: Renzi –Andreose 2006]

Romania perduta e

Romania nuova

• Romània perduta: territorio latinofono dell‟imperoromano dove tuttavia il latino non ha avutocontinuazione

• Romània nuova: territorio dove la diffusione delle lingueromanze è dovuta al colonialismo di epoca moderna

Pidgins e lingue creole

• pidgins > lingue a base romanza + lingue indigene locali (Africa, Asia)

• lingue creole > evoluzione locale di pidgins

Area ibero-romanza attuale

[Cartina: Renzi –Andreose 2006]

Area ibero-romanza attuale: lingue e dialetti

portoghese

galego

castigliano (spagnolo)

catalano

dialetti: asturo-leonese e aragonese

La Spagna medievale

[Cartina: Renzi –Andreose 2006]

Varietà romanze antiche: area ibero-romanza

Galego-portoghese parte occ. Regno di León

Asturo-leonese parte orient. Regno di León

Castigliano Regno di Castiglia

Aragonese Regno di Aragona

Catalano Contea di Barcellona

Mozarabico parte meridionale

Galego-portoghese

Contea (poi regno) di Portogallo

1095

galego a nord portoghese a sud

sopravvivono come varianti della stessa koinèlinguistica > lingua letteraria (XIII-XIV sec.)

Portoghese e Galego

Portogallo

Portoghese

ex-colonie (Brasile,

base di diverse lingue

creole asiatiche e africane)

Galego ridotto a una serie di dialetti a partire dal XVI sec.

rinascita letteraria seconda metà del XIX sec.

legge di normalizzazione grafica (1983)

Castigliano o Spagnolo

è la lingua romanza attualmente più parlata nel mondo

ruolo egemone dopo la Reconquista

la diffusione fuori dalla penisola è dovuta a due fenomeni storici:

① cacciata degli ebrei (1492)

② colonizzazione nel continente americano

Catalano

periodo di splendore XIII-XIV sec. (corte diAragona)

dopo l‟unificazione con la Castiglia (1479) èdeclassato a dialetto

rinascita a partire dal XIX sec. > riconosciuto linguaufficiale della Spagna nel 1978 (Regione autonomadi Catalogna)

parlato in: Catalogna, Baleari, Roussillon, Sardegna(Alghero)

Varietà romanze antiche:area gallo-romanza

• Antico francese– Franciano– Piccardo– Normanno– Vallone– Champenois– Borgognone– Anglonormanno

• Occitanico– Provenzale– Guascone– Linguadociano– Limosino-alverniate

• Franco-provenzale

Area gallo-romanza medievale

Il francese attuale,

lingua nazionale, deriva dalla diffusione e affermazione del franciano (Île de France)

la riduzione dell‟occitanico a patoisè progressiva

Editto di Villers-Cotterets (1539) > uso esclusivo del francese scritto in tutto il regno

[Cartina: Varvaro, Avviamento]

Varietà romanze:area italo-romanza

Volgari italiani

Fiorentino Dialetti gallo-italiani Dialetti mediani Dialetti meridionali

Retoromanzo

Romancio Ladino Friulano

Dalmatico (estinto)

Sardo

Corso

Area italo-romanza

[Cartine: Renzi –Andreose 2006]

Area romanza orientale

munteno (sud)

Romeno

moldavo (est)

Aromeno

Meglenoromeno

Istroromeno

Area romanza orientale

• conquista romana nel IIsec. d. C. (Dacia)

• sviluppo isolato dal blocco romanzo occidentale

• influenza del francese a partire dall‟Ottocento (lessico)

[Cartina: Renzi –Andreose 2006]

LA VARIAZIONE LINGUISTICA E LA

LINGUISTICA COMPARATIVA

l‟ipotesi genetica

indoeuropeo e linguistica comparativa:

- Friederich Schlegel, Über die Sprache und Weisheit der Indier (1808)

rapporti tra greco, latino, germanico e sanscrito

- Franz Bopp, Konjugationssystem (1816)

visione genealogica della lingua

i primi romanisti: François Raynouard e Friedrich Diezprima grammatica comparata delle lingue romanze

Neogrammatici principio della legge fonetica

Lingue romanze e latino volgare

Le lingue romanze non derivano dal latino classico, ma da unavarietà definita latino volgare. Il concetto di latino volgare èessenzialmente ricostruttivo, poiché non esistono grammatiche chelo descrivono

Le forme del latino volgare sono spesso ricostruite dailinguisti, in quanto prive di attestazione: ad es. le forme romanzedel verbo potere derivano dalla forma non attestata *POTERE(analogico sul modello dei verbi della II con., come VIDERE) e nondal lat. class. POSSE: rom. a putea; it. potere, fr. pouvoir, sp. pg.poder

Lo scarto tra latino classico e latino volgare può essere ricostruitoattraverso l‟indagine linguistica oppure osservato attraverso letracce che lo documentano

Testimonianze antiche del latino volgare

Cicerone e Quintiliano testimoniano l‟esistenza di una varietà „bassa‟ del latino,il plebeius sermo o sermo vulgaris, molto diverso dal latino propriodell‟oratoria (e della scrittura).

contrapposizione tra l‟uso „cittadino‟ – e dunque ufficiale, pubblico, „alto‟ – dellatino scritto (la urbanitas) a quello periferico, „rustico‟ – proprio dell‟usoparlato delle classi meno colte (la rusticitas > rustica vox)

è una definizione che tiene in considerazione sia la prospettiva diacronicadel latino, come lingua che si modifica nel tempo, sia quella sincronica, diordine stilistico, che descrive la lingua dell‟uso quotidiano

il latino volgare, dunque, non designa il latino del volgo, ma si definiscecome varietà bassa di un sistema diastratico

sulla base di questa definizione antica i linguisti (a partire dagli studi di HugoSchuchardt e di Veikko Väänänen) definiscono latino volgare (Vulgärlatein)quella varietà del latino che continua la rusticitas, della quale è possibilericostruire una grammatica storica attraverso lo studio di importanti traccedocumentarie, letterarie ed epigrafiche.

Tracce letterarie del latino volgare

Commedie di Plauto e Terenzio (III-II sec. a. C.):

ECCE + dimostrativi: ECCA, ECCUM, ECCOSECCISTAM, ECCILLA, ECCILLUM, ECCILLUD

confusione dei pronomi interrogativi: QUI VOCAT? in luogo di QUIS VOCAT?

assimilazione di nomi neutri al maschile: COLLUS per COLLUM, NASUSper NASUM

Epistulae di Cicerone (I sec. a. C.):

uso di costruizioni indirette con preposizioni:

scribere ad fratrem meum anziché scribere fratri meo

unus ex eis anziché unus eorum

Satyricon di Petronio Arbitro (ante 65 d. C.): satira del latino impropriamente posseduto dai liberti di origine greca nell‟episodio della Cena Trimalchionis.

letteratura cristiana: scelta del sermo humilis per la traduzione della Bibbia, tanto nella Vetus latina (II sec. d. C.) che nella Vulgata di San Girolamo (383). Il latino biblico diventa modello di lingua letteraria: un es. è l‟Itinerarium Egeriae (fine IV sec.)

Iscrizioni latine

Iscrizioni pompeiane (ante 79 d. C): C.I.L., IV (1871)

Tratti linguistici delle iscrizioni pompeiane

• Gli studi di Veikko Väänänen (1937) evidenziano i mutamenti del latino volgare rispetto alla norma classica registrati dalle iscrizioni pompeiane:

• sonorizzazione delle consonanti sorde intervocaliche:

– PAGATO per PACATO

– LOGUS per LOCUS

– TRIDICU(M) per TRITICUM

• caduta di –M finale dell’accusativo;

• caduta di –S finale dell’accusativo plurale (opposizione tra varietà italoromanze e galloromanze /iberoromanze, che conservano -S);

• riduzione di E ed I latine in iato ad I (semivocale iod):

– CASEUM > CASIU(M) HABEAT > ABIAT (con caduta di H etimologica, altro tratto tipico del l. volg.)

– ALEA > ALIA EAMUS > JAMUS

– CEREALIS > CERIALIS

– Forme ipercorrette: MORIOR > MOREOR; PATIOR > PATEOR

• riduzione dei dittonghi AE/OE > E e di AU > O:

– QUAERITE > QUERITE PHOEBUS > PHEBUS AURICULAS > ORICLAS

Opere di grammatici: l’Appendix Probi

• Sono fonti del latino volgare anche le opere di natura grammaticale prescrittiva chesegnalano, per condannarle, forme della varietà rustica.

L’Appendix Probi (IV sec. d.C.) è conservata in appendice ad una copia degli Instituta artium diValerio Probo nel ms. Vindobonensis 17, oggi alla Biblioteca Nazionale di Napoli: è un ms.italiano dell’VIII sec., copiato nel monastero di Bobbio; elenca 227 voci latine ‘corrette’(classiche) accompagnate dalla forma del latino volgare, che si segnala come errata;

esempi:

speculum non speclum

masculus non masclus

vetulus non veclus

vitulus non viclus

columna non colomna

formica non furmica

musivum non museum

barbarus non barbar

calida non calda

frigida non fricda

vinea non vinia

tristis non tristus

turma non torma

ostium non osteum

Flavus non Flaus

cavea non cavia

lancea non lancia

auris non oricla

facies non facia

cautes non cautis

plebes non plevis

oculus non oclus

aqua non acqua

persica non pessica

auctor non autor

persica non pessica

auctor non autor

auctoritas non autoritas

ipse non ipsus

linteum non lintium

viridis non virdis

idem non ide

Opere di grammatici: l’Appendix Probi

L’Appendix Probi conferma gli elementi grammaticali del latino volgare:

• Sincope vocale postonica: SPECULUM non SPECLUMVETULUS non VECLUS

• Sviluppo di iod da E/I: VINEA non VINIACAVEA non CAVIA

• Riduzione di AU > o: AURIS non ORICLA• Perdita di –M finale: NUMQUAM non NUNQUA

IDEM non IDE• Caduta di H iniziale etimol.: HOSTIAE non OSTIE• Riduzione di NS > S MENSA non MESA

ANSA non ASAe l’ipercorrettismo FORMOSUS non

FORMONSUS

• Caduta di V intervocalica: RIVUS non RIUSAVUS non AUS

• Confusione tra B e V: PREBES non PLEVISBRAVIUM non BRABIUM

Fenomeni di sostrato

derivazione diretta delle lingue romanze vs

diversificazioni ‘regionali’ del latino parlato

contatto con lingue indigene > peculiarità delle lingue romanze

lingue di sostrato

lingue preromane che hanno esercitato un influsso nello sviluppo delle lingue romanze > lessico

• Sostrato italico (osco-umbro, etrusco)

• Sostrato greco

• Sostrato celtico > Gallia e Italia settentrionale:

lessico: CAMISIA, CARRUM; toponimi

fenomeni fonetici: fonema /y/ da /U/

latina; evoluzione del nesso –ct-in –it- in

fr. occ. port. e dialetti galloitalici: NOCTE

> nuit, noite, nuech

• Sostrato basco > penisola iberica

• Sostrato illirico e trace > rumeno

Lingue di sostrato

sostrato > lessico (camera, platea; termini colti;

termini popolari)

adstrato > - termini passati nel latino cristiano

- suffisso verbale – izare, oidiare (cfr. it.

–izzare; - eggiare)

- costruzione oti + verbo finito >

lat. quod + verbo finito

Lingue di adstrato:il greco

lessico:

- *BLANK vs ALBUS; SAPONE, *BLUND, *BRUN

- termini feudali: fehu, baro, marquis

- termini comuni: honte, orgueil, riche, hardi, laid, robe, harpe, etc.

fonetica: fonema /w/ > *wardon, *waidanjan,

*werra

Lingue di superstrato:il germanico

711: conquista della penisola iberica

influssi sul castigliano e sui dialetti siciliani (IX-XI sec.)

lessico:

- arabismi scientifici

- termini di prodotti importati: azafran, algodòn, alcachofa, azùcar, naranja

Lingue di superstrato:l’arabo

PRINCIPALI FENOMENIDEL VOCALISMO ROMANZO

Una distinzione preliminare:fono e fonema

• fono: è un elemento acustico composto da una serie di suoni che condividono un’onda sonora ben definita

• fonema: è un’unità differenziante, indivisibile e astrattadi un sistema linguistico. Rappresenta l’unità minima diun sistema linguistico, priva di significato proprio madistintiva del significato delle forme superiori.

NB: il fono è un fatto puramente acustico, cioè uninsieme di caratteristiche del suono; il fonema invece havalore semantico, cioè è portatore di un significato edha valore distintivo

Una distinzione susseguente:fonetica e fonologia

• la fonetica studia la produzione e la percezione di

suoni linguistici (i foni), e le loro caratteristiche

articolatorie (fonetica articolatoria)

• la fonologia studia i suoni linguistici dal punto di

vista della loro funzione e della loro organizzazione

in parole, a partire dalle unità distinte di suono, i

fonemi

Luoghi dell’articolazione fonatoria

Le vocalidel sistema fonologico latino

• Il latino possedeva 10 fonemi vocalici:

Ī Ĭ Ē Ě Ă Ā Ŏ Ō Ŭ Ū

• e 3 dittonghi:

OE AE AU

La perdita di valore fonologicodella quantità sillabica latina

• Il sistema fonologico del vocalismo latino distingueva suoni lunghi e suonibrevi. La quantità sillabica era connessa alla durata della pronuncia delfonema e/o all’aumento di volume acustico della sillaba, secondo questoschema:

[1] Ă [ +

[2] Ă ] + +

[3] Ā [ + +

[4] Ā ] + + +

• NB: il segno + indica il grado di pressione dell’espirazione durante lapronuncia, il simbolo [ indica la sillaba aperta e ] la sillaba chiusa.

• Già nel latino volgare il livello [1] tende a marcarsi in aumento

[+ > + +], e il livello [4] ad indebolirsi [+ + + > + +]: ciò determina lascomparsa del valore fonologico distintivo della quantità sillabica.

Dalla distinzione quantitativaalla distinzione qualitativa dei fonemi

Nel passaggio dal lat. volg. alle lingue romanze, il

valore fonologico distintivo è assunto dall’intensità di

pronuncia e dal timbro (da quantitativo a

qualitativo), secondo il seguente processo:

un suono LUNGO tende alla CHIUSURA;

un suono BREVE tende all’APERTURA.

Vocalismo tonico (I)

il sistema vocalel latino classico (quantitativo):

evolve nel sistema vocalico nel latino volgare (qualitativo):

che NON SI È CONSERVATO in questa forma in alcunadelle lingue romanze, ma si è ulteriormente evoluto inquattro distinti modelli:

Vocalismo tonico (II)

1. Sistema del v. tonico romanzo occidentale

2. Sistema del v. tonico sardo e dell’area Lausberg

Vocalismo tonico (III)

3. Sistema del v. tonico romanzo orientale

4. Sistema del v. tonico siciliano

Triangolo vocalico

Esito di a tonicain antico francese

Come si è visto tutti i sistemi vocalici romanzi conservano [a] tonica ( < Ā, Ă

latina)

MA: nell’antico francese agiscono quattro leggi fonetiche (qui ordinate insenso crescente, dalla meno diffusa alla più diffusa):

1. se A latina è in sillaba chiusa, rimane a: es. PAR-TEM > part

2. se A latina è in sillaba libera seguita da suono nasale > dittonga in ai:

es. FA-ME(M) > faim; PLA-NUM > plain

3. se A latina è in sillaba libera preceduta da C palatale (derivante da [k] latina)> dittonga in ie:es. CA-PRA(M) chievre; CA-NE(M) > chien

4. in assenza di condizionamenti, A latina in sillaba libera > e

es. MAR > mer; PA(T)-REM > pere; MA(T)-REM > mere

Dittongazione romanza (I)

Formazione del dittongo ascendente [iè] da ɛ < Ĕ

in sillaba libera:

PĔDEM > it. piede, sp. pié, fr. pied (ma port. pé, cat. peu, occ. pe)

MĔLE > it. miele, fr. sp. miel, rom. miere (ma port. cat. occ. mel)

in sillaba chiusa o davanti a nesso consonantico:

FĔRRUM > sp. hierro, rom. fier (ma it. cat. ferro, fr. fer)

FĔSTA > sp. fiesta, ma it. festa, a.fr. feste > fr. fête

Dittongazione romanza (II)

Formazione del dittongo asc. [uò]/[uè] da ɔ < Ŏ

in sillaba libera:

NŎVUM > it. nuovo, sp. nuevo, a.fr. nuef > fr. neuf (ma port. novo,occ. cat. rom. nou)

*CŎRE > it. cuore, a.fr. cuer > fr. cœur (ma port. cat. occ. cor)

in sillaba chiusa o davanti a nesso consonantico:

PŎRTA > sp. puerta (ma it. porta, fr. porte)

MŎRTEM > sp. muerte (ma it. morte, fr. mort)

Dittongazione romanza (III)

In area francese (e, parzialmente, retoromanza):

Formazione dittongo discendente [èi] > [òi] da ẹ < Ĭ/Ē

PĬLUM > a.fr. peil > fr. poil, retor. peil

TĒLAM > a.fr. teile > fr. toile; retor. teila

Formazione dittongo discendente [òu] > [èu] da ọ < Ŭ/Ō

GŬLAM > a.fr. goule > fr. gueule

FLŌREM > a.fr. flour > fr. fleur

Esiti condizionati (I)

ANAFONESI = innalzamento vocalico per influsso delgruppo consonantico palatale

generalmente: Ĭ, Ē > ẹ ed Ō, Ŭ > ọ

ma in area fiorentina:

- Ĭ, Ē seguite da nj / lj / ski / nc / ng > i

es. LINGUAM > fior. lingua / sett., napol. lengua

FAMILIAM > fior. famiglia / sett. fameja, napol. fameglia

- Ō, Ŭ seguite da nj / lj / ski / nc / ng > u

es. PUNCTUM > fior. punto / sett., napol. ponto

UNGULAM > fior. unghia / sett. ongia, napol. ogna

Esiti condizionati (II)

METAFONESI = assimilazione della vocale tonica che subisce uncambiamento (innalzamento) per effetto della vocale finale:

Italia settentrionale:

e tonica (< Ĭ, Ē) > i per effetto di -i finale:

es. MENSE > sing. mese / pl. misi

o tonica (< Ō, Ŭ) > u per effetto di -i finale:

es. SPONSUS > sing. sposo / pl. spusi

Italia meridionale:

e tonica (< Ĭ, Ē) > i; o tonica (< Ō, Ŭ) > u per effetto di -i e di -u finali:

Es. PLĒNUM> napol. f. sing. chiena / f. pl. chiene (non metafon.)

m. sing. chinu / m. pl. chini (metafon.)

Consonantismo romanzo

Consonantismo latino e romanzo

il sistema consonantico del latino manca deisuoni:

- fricativi sonori

- fricativi palatali

- affricati dentali

- affricati palatali

le innovazioni romanze sono diverse nei varidomini

Sistemi consonantici a confronto:scomparsa di suoni

nel passaggio dal latino alle lingue romanze scompaiono:

1) il suono fricativo faringale sordo [h] (c.d. h aspirata)

es. (iscrizioni pompeiane):

ic < HIC; abere < HABERE

cfr. gli ipercorrettismi (iscrizioni pompeiane):

holim < OLIM; hire < IRE

vale anche in posizione interna di parola:

es. SCHOLA > *SCOLA > pg. cat. occ. escola, sp. escuela

fr. école, it. scuola, rom. scoală

es. THIUS > *TIUS > it. zio, sp. tío, port. tio

Sistemi consonantici a confronto:scomparsa di suoni

2) scompaiono i fonemi labiovelari [kw] e [gw]

QUOMO(DO) > [k] pg. como, sp. como, cat. occ. com

NB: fr. comme, it. come [< QUOMODO + ET]

QUATTUOR >[kw] pg. quatro, sp. cuatro, cat. quatre, it. quattro

[k] occ. fr. quatre

[p] rom. patru

QUINDECIM > [kw] it. quindici

[k] fr. pg. cat. occ. quinze, sp. quince

Semivocali (I)

semivocali: [w] e [j]

rappr. grafica: <V, u> e <I, i, j>

Es. VINVM VIR IAM

uinum uir iam

Semivocali (II)

[u]/[w]

[w] lat. classico > [ß] bilabiale fricativa del lat. volgare

già in età imperiale (es. berus, baliat)

> [v]: VINUM > pg. vinho, cat. vi, occ. vin, fr. vin, it. vino,

rom. vin

> [b]: VINUM> sardo logud. e sp. vino (pronuncia: [bino])

(in pos. interna in castig. rimane /ß/:venir, mover)

Semivocali (III)

[j] iniziale di parola

[j] lat. classico > [dʒ] > [ʒ]

IOCUM > [dʒ] it. gioco, occ. joc, a.fr. geu / jeu

[ʒ] fr. jeu, rom. joc, pg. jogo

[x] sp. juego

Palatalizzazione (I)

il fenomeno consiste nello spostamento dell’articolazione verso ilpalato (‘schiacciamento’) per effetto di un agente palatalizzante (esitoindotto dalla presenza di un altro suono).

* solo quando in nesso con suoni occlusivi

SUONO

PALATALIZZANTESUONI COINVOLTI

LINGUE

INTERESSATEESITO

[j] tutti tutte vari

[i], [e] [k], [g]tutte

tranne il sardo

[ts]/[s]; [dz]/[z]

[tʃ]/[ʃ], [dʒ]/[ʒ]

[a] [k], [g]galloromanzo e

retoromanzo[tʃ]/[ʃ], [dʒ]/[ʒ]

[-l]* nessi occl.+ [l]italiano, spagnolo,

portoghese,

romenovari

Palatalizzazione (II)

1) nessi con [j]

[n]/[l] + [j] > passano alle corrispondenti palatali

es. VINEA > lat. volg. vinia > it. vigna, fr. vigne,

sp. viña, pg. occ. vinha, cat. vinya

es. FOLIA > it. foglia, port. occ. folha, cat. fulla;

fr. feuille ([j]), sp hoja ([x])

[t], [d], [k], [g] + [j] > esiti diversi che possono condurre a suoni palatali, affricati, spiranti e fino al dileguo (incrociandosi con la lenizione).

es. RATIONEM > it. ragione, fr. raison, occ. razó, pg. razão, cat. raó

[p], [b], [m], [s] + [j] > talvolta esiti palatali o fricativi, assai diversinelle diverse lingue

Palatalizzazione - III

2) palatalizzazione delle occlusive velari

[i]/[e] + [k]/[g] > [ts]/[s]; [dz]/[z]

in francese, spagnolo, portoghese, catalano, occitano;

> [tʃ]/[ʃ], [dʒ]/[ʒ]

in italiano, romeno, retoromanzo

es. CERVUM > fr. cerf, sp. ciervo [θ], pg. cervo, cat. cérvol, occ. cerv; it. cervo, rom. cerb

es. GENTEM > fr. gens, sp. gente [x], pg. gente, cat. gent, occ. genit. gente, rom. gintă

Palatalizzazione (IV)

3) palatalizzazione occlusive velari iniziali + [a]

=> agisce solo in area galloromanza e retoromanza

[k] + [a] > [tʃ] > [ʃ] es. CASTELLUM > fr. chastel, occ. chastel /

castel (ma: it. castello,

sp. castillo)

[g]+ [a] > [dʒ] > [ʒ] es. GALLINAM > a. fr. geline, occ. jalina /

galina (ma: sp. it. cat. gallina)

Palatalizzazione (V)

4) palatalizzazione di L in nesso con occlusiva:

es. PLENUM > it. pieno, fr. plein, sp. lleno, pg. cheio, occ. cat. ple, rom. plin.

CLAVEM > it. chiave, fr. clé, sp. llave, port. chave, cat. occ. clau, rom. cheie

LATINO PL BL FL CL GL

FRANCESE invariato invariato invariato invariato invariato

CATALANO invariato invariato invariato invariato invariato

OCCITANO invariato invariato invariato invariato invariato

ROMENO invariato invariato invariato [kj] [gj]

ITALIANO [pj] [bj] [fj] [kj] [gj]

SPAGNOLO [λ] [l] [λ] [λ] [l]

PORTOGHESE [tʃ] [l] [tʃ] [tʃ] [l]

Lenizione (I)

La lenizione è l’indebolimento delle consonanti

intervocaliche (spec. occlusive, ma non solo)

Esistono 4 tipologie o ‘gradi’ di lenizione:

1) geminata > scempia:

CATTUM > sp. pg. gato, cat. occ. cat, fr. chat, it. gatto

SICCUM > sp. pg. seco, cat. occ. fr. rom. sec, it. secco

Lenizione - II

2) sorda > sonora

FATAM > pg. cat. occ. fada, sp. hada, fr. fée (ma: it. rom. fata)

AMICAM > pg. sp. cat. occ. amiga, fr. amie (ma: it. amica)

RIPAM > pg. sp. cat. occ. riba, fr. rive (ma: it. ripa/riva, rom.

rîpă)

SAPERE > pg. sp. cat. occ. saber, fr. savoir (ma: it. sapere)

ROSAM > it. pg. cat. rosa, occ. roza, fr. rose (ma: sp. rosa)

Lenizione (III)

3) sonora > fricativa

VIDERE > pg. sp. ver, cat. veure, occ. vezer, fr. voir, it. vedere, rom. vedea

HABERE > pg. haver, fr. avoir, it. avere, rom. avea, sp. haber [ß]

CABALLUM > pg. cavalo, fr. cheval, it. cavallo, rom. cal, sp. caballo

4) dileguo della consonante > ø

AMICA > fr. amie; SPATHA > a. fr. espee, fr. épée

Consonanti finali (I)

[m]: in posizione finale cade già in età imperiale:

iscrizioni pompeiane: ia (< IAM)

cu (< CUM)

pane (< PANEM)

CUM > pg. com, sp. it. con, rom. cu

TAM > sp. cat. tan

QUAM > sp. cuan, rom. ca

REM > fr. rien

MEUM > fr. mien

QUEM > pg. quem, sp. quien, rom. cine

Consonanti finali (II)

[s]: in posizione finale si conserva come marcatore del

plurale nelle lingue romanze occidentali (spagnolo,

portoghese, catalano, francese, occitano, sardo, dial. italiani

settentrionali [ma non in tutti i casi], retoromanzo); cade,

invece, nelle lingue orientali (italiano centromeridionale,

romeno).

NB: la perdita di S è presente anche nelle lingue occidentali:

in francese, a partire dal XIII secolo, è solo grafica. Nello

spagnolo contemporaneo tende a modificarsi, soprattutto

nel sud della Spagna, in fricativa faringale (h aspirata)

es. sp. los hombres, in Andalusia: [lohombre]

Consonanti finali (III)

[t] in posizione finale cade in tutte le varietà

romanze, tranne nell’antico francese, dove è

conservata come marca della terza persona sing.

del verbo:

es. AMAT > aimet

MISIT > mist > mit

FENOMENI FONETICI (ACCIDENTI) GENERALI

Assimilazione

Dissimilazione

Inserzione

Cancellazione

Metatesi

Assimilazione e dissimilazione

• ASSIMILAZIONE: procedimento per il quale un segmento

vocalico o consonantico diventa simile a un segmento adiacente

(precedente o seguente):

AD+RIPARE > it. arrivare, fr. arriver OCTO > it. otto

SPAT(U)LA > it. spalla SAXUM [saksum] > it. sasso

• DISSIMILAZIONE: fenomeno opposto: un segmento vocalico o

consonantico si differenza da un segmento adiacente che è

identico:

QUAERERE > it. chiedere PEREGRINUS > it. pellegrino, fr. pèlerin

ARMARIUM > it. armadio RARUS > it. rado

Inserzione

INSERZIONE: aggiunta di una vocale o di una consonante per facilitare lapronuncia di una sequenza di suoni; si distingue in tre tipi, a seconda dellaposizione in cui avviene:

• PROSTESI: inserzione iniziale di parola

– SPATHA > sp. pg. espada, cat. espasa, fr. épéé (a.fr. espee)

– SCHOLA > sp. escuela, pg. cat. escola, fr. école (a.fr. escole)

– it. per iscritto, in Ispagna

• EPENTESI: inserzione interna di parola

– MANUALEM > it. manovale IUN(GE)RE > fr. joindre

– VIDUA > it. vedova MIN(O)RE(M) > fr. moindre

– RUINA > it. rovina

• EPITESI o vocale finale d’appoggio: inserzione finale di parola

– DIABOLUM > fr. diable– modificatore ossitono > parossitono: fior. portòe, uscìe, piùe

Cancellazione

CANCELLAZIONE: è l’eliminazione di uno o più segmenti vocalici o consonantici; sidistingue in tre tipi a seconda della posizione (iniziale, interna, finale):

• AFERESI:

– ABBATISSA > it. badessa EVANGELIUM > it. vangelo

– HISTORIA > it. storia ILLAC > it. là

• SINCOPE:

– SOLIDUS > lat.volg. SOLDUS > it. soldo, a. fr. sol, fr. sou, sp. sueldo, pg. soldo

– MASCULUS > lat. volg. MASCLUS > it. maschio, a.fr. masle, fr. mâle, sp. pg. macho

– AURICULA > lat. volg. ORICLA > it. orecchia, fr. oreille, sp. oreja, ph. orelha, rom. ureche

• APOCOPE:

– CIVITATEM > it. città, fr. cité

– BONITATEM > it. bontà, fr. bonté

– PIETATEM > it. pietà, fr. pitié

Metatesi

è un’alterazione dell’ordine originario dei suoni

POP(U)LUM > *plopu > it. pioppo

FAB(U)LA > *flaba > it. fiaba

COCLEOLA > *clociola > it. chiocciola

FORMATICUM > fr. fromage