LA MONACAZIONE FORZATA - istvas.it · Giovanni Verga in “Storia di una capinera”, romanzo...

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LA MONACAZIONE FORZATA

Per monacazione si intende una forma di vita totalmente consacrata a Dio rinunciando a ricchezze e affetti per distaccarsi dal mondo e seguire l’ideale evangelico.

Lo stile di vita monacale nacque in Oriente attorno al III secolo d.C. Il monachesimo veniva distinto in eremitismo e

cenobitismo. La “Regola” imponeva l’accettazione assoluta della povertà personale, dell’obbedienza all’Abate e della castità.

Il fenomeno si diffuse in Occidente a partire dalla metà del V° secolo d.C. con Cassiodoro.

Benedetto da Norcia nel 530 d.C. introdusse la “Regola Benedettina” che coniugava “rigore religioso” e moderazione di vita.

L’avvio alla vita della comunità monastica non sempre era frutto di libera scelta. La storia registra numerosi casi in cui le famiglie avevano imposto, specialmente alle ragazze, L’appartenenza ad ordini monastici con inevitabile condizionamento del loro futuro.

Fin dal Medioevo la nascita di una figlia femmina, infatti, era vista come una “disgrazia” piuttosto che una possibilità di futura ricchezza.

Venivano quindi chiuse nei conventi per salvaguardare il patrimonio familiare.

Dal Medioevo in Europa vigeva la legge del

MAGGIORASCATO, principio secondo il quale i patrimoni di famiglia, ritenuti indivisibili, spettavano unicamente al

primogenito.

Gli altri figli, chiamati figli cadetti, per non far sfigurare la famiglia, erano costretti a mantenersi con le proprie forze intraprendendo la carriera ecclesiastica o quella militare.

I figli maschi avevano maggior possibilità di scelta: potevano mettersi al servizio del fratello maggiore, arruolarsi negli eserciti (attività a volte, particolarmente redditizia) oppure scegliere la carriera ecclesiastica.

Le donne, al contrario, non avevano scelta: l’unica strada era quella di prendere i voti.

Per loro il matrimonio a volte risultava impossibile perché la dote matrimoniale era di gran lunga maggiore di quella da versare al convento per la “monacazione” di una figlia.

Nella Repubblica di Venezia, ad esempio, la dote matrimoniale ammontava a 15.000 ducati, mentre per entrare in monastero ne bastavano non più di 1.200.

La letteratura non è rimasta

indifferente ai drammi della

monacazione forzata.

Grandi autori hanno

trattato il tema:

Alessandro Manzoni

ne “I Promessi Sposi”

con la storia di

Gertrude… ….Giovanni Verga

nel romanzo

“Storia di una

capinera”.

Nel romanzo “I Promessi Sposi”, Manzoni presenta la cruda e difficile storia di condizionamento, violenze e ricatti psicologici subiti da Gertrude da parte della famiglia, del padre in particolare.

Sin da piccola è educata alla vita religiosa e da adulta scopre di non aver alcuna vocazione, tenta la ribellione e per questo viene emarginata dalla famiglia e abbandonata a se stessa.

Logorata dalla solitudine e dal biasimo che avverte intorno, non le resta che accettare il destino che altri hanno scelto per lei.

Giovanni Verga in “Storia di una capinera”, romanzo probabilmente ispirato ad un fatto vero, racconta le vicende della giovanissima Maria, adolescente siciliana, orfana di madre che il padre, succube della nuova moglie, ha destinato ad una vita di clausura in un convento catanese.

Da un lato lo scrittore lascia apparire un’analisi della società e dei moventi economici che accompagnano la vicenda narrata ( la volontà della matrigna di preservare la dote dell’altra figlia, costringendo Maria a prendere i voti), dall’altro Verga si focalizza sulla figura di Maria, volendone rappresentare stati d’animo ed intime emotività.

Particolarmente espressiva è l’immagine della giovane quando, durante un’epidemia di colera che la costringe a soggiornare presso la casa di campagna della famiglia, scopre la bellezza del mondo che la circonda ed il sentimento dell’amore grazie all’incontro con Nino, un vicino di casa di cui l’ingenua ragazza s’innamora immediatamente.

L’autore mette in evidenza le reazioni psicologiche della giovane, combattuta tra devozione a Dio e spontanea e incontenibile passione per Nino.

La cerimonia di monacazione non è che il passo che avvia la giovane alla follia.

Oggi il fenomeno, seppur in forme e con motivazioni diverse, appare ancora presente.

Povertà, guerre, discriminazioni inducono giovani e meno giovani, provenienti soprattutto da Paesi dell’Europa dell’Est, Africa, Asia, Sud America, ad avviarsi alla vita ecclesiastica.

Attualmente non si tratta più di divisione del patrimonio familiare, ma di pura sopravvivenza.

Il lavoro è stato svolto da:

GEMINI Corin

GIACONIA Sara

NAPPI Giuseppe

MOSCHETTONI Michele.

C l a s s e 2^ BA

SITOGRAFIA

http://www.agoravox.it/La-monacazione-forzata-nella.html

http://www.giornaledistoria.net/index.php?Argomenti=5C7D0305220207755772040B777327

http://www.cultura-barocca.com/abczeta/donna11.htm

http://www.literary.it/dati/pdv/coletto/la_monaca_un_tema_poetico.html

http://www.oilproject.org/lezione/storia-di-una-capinera-giovanni-verga-trama-4935.html

http://www.atuttascuola.it/alissa/italiano/presentazione_monaca_monza.htm