La Capinera

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Libretto d'opera La Capinera Melodramma moderno in due atti musiche: Gianni Bella liriche: Mogol libretto: Giuseppe Fulcheri arrangiamenti, orchestrazioni ed elaborazioni: Geoff Westley traduzioni: Anna Rüdeberg Pompei sincronizzazione video: Aldo Azzaro, Matteo Silva Cappelletti grafica ed impaginazione: Davide Musmeci stampa: Groupdoc SA realizzato in occasione della prima assoluta in Svizzera 12 Febbraio 2014

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Ambasciata d’ItaliaBerna

Prima assoluta in Svizzera

12 Febbraio 2014Elfenstrasse 10 - Berna

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La CapineraMelodramma moderno in due atti

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foto © Matteo Parolini

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Storia di una capinera è un romanzo epistolare di Giovanni Verga. Fu scritto tra il giugno e il luglio 1869, durante il soggiorno dello scrittore a Firenze. Il 25 novembre 1869, tornato temporaneamente a Catania, Verga spedisce il romanzo a Francesco Dall’Ongaro, il quale ne rimase soddisfatto al punto da riuscire a farlo pubblicare dall’editore Lampu-gnani nella sua sede di Milano. Al 1871 risale, per-ciò, la prima pubblicazione ufficiale del romanzo, apparso dapprima all’interno della rivista di moda La ricamatrice e poi in volume. In realtà, però, il ro-manzo era stato già pubblicato nel 1870 a puntate su un’altra rivista del Lampugnani, ovvero il Corriere delle dame (anno LXVIII, dal numero 20 del 16 mag-gio 1870 al numero 34 del 22 agosto 1870), sempli-cemente con il titolo La capinera. La prima edizione del volume conteneva come pre-fazione la lettera con cui Dall’Ongaro aveva accom-pagnato l’invio dell’opera alla scrittrice Caterina Percoto, anche lei ferma sostenitrice del romanzo.Il romanzo è in parte autobiografico: prende spun-to, infatti, da una vicenda vissuta in prima persona da Giovanni Verga in età giovanile. L’episodio risale all’estate 1854-1855 quando, in seguito all’epidemia di colera che si era scatenata su Catania, la famiglia Verga si rifugia a Tebidi una località tra Vizzini e Licodia. Verga, all’epoca quindicenne, si innamora di Rosalia, giovane educanda del monastero di San Sebastiano (Vizzini), dove è monaca anche sua zia.Secondo un’indagine svolta agli inizi del XX secolo dalla Società Bibliografica italiana, Storia di una capi-nera ebbe un tale successo di pubblico da vendere circa ventimila copie in poco più di vent’anni.

Une fauvette à tête noire est un journal épis-tolaire d’une jeune Sicilienne recluse contre son gré dans un couvent, connaît le succès. Le livre à succès Storia d’una capinera (1871) transforma Gio-vanni Verga en le maître reconnu du «vérisme», la popularité de ce roman court s’explique par deux raisons: le motif des vœux monastiques forcés à la manière de Manzoni et Diderot et l’aveu poignant d’un amour impossible qui condamne à la folie et à la mort.L’amour est narré sans rien épargner, dépassant ain-si, comme en France avait fait avec Madame Bovary Flaubert, les «règles» de la morale commune.Maria, la “fauvette à tête noire” malheureux, est forcée par une méchante belle-mère à prendre le voile. Lors d’un court séjour dans la famille pour éviter la contagion du choléra elle tombe en amour avec un jeune homme, Nino, qui tout en découvrant une attraction obscure pour elle, en effet lui préfère la demi-sœur, qui a la dot. Après les vacances et retournée au couvent la petite pauvre ne réussit pas à oublier ni à s’habi-tuer de nouveau à ce mode de vie qui lui semble maintenant devenu absurde et insupportable. À ce stade, son amour secret devient une sorte de frénésie obsessionnelle, qui est résolue dans la consommation totale jusqu’à sa mort, dernière option lui accordée, lieu unique de calme laissé désormais à la petite pauvre.Le conte décrit l’histoire d’une âme pure et sim-ple qui s’ouvre à la profondeur de l’amour et la répression de la société pour la force révolutionn-aire même de l’amour.

Introduzione

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La Capinera

musiche

Gianni Bella

liriche Mogol

librettoGiuseppe Fulcheri

arrangiamenti, orchestrazioni ed elaborazioniGeoff Westley

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Maria, novizia soprano

Nino, promesso sposo di Giuditta tenore

Il padre di Maria baritono

La matrigna di Maria mezzo soprano

Giuditta, la sorellastra di Maria soprano

Il Colera basso

La badessa contralto

Prete baritono

Pescatore tenore

Coro Popolo Novizie Preti Frati Suor Agata Ospiti di casa Mongibello

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foto © Matteo Borgognoni

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01 IL MERCATO DI CATANIA

All’albeggiare la città prende vita e la gente si raduna nel mercato.

Commercianti, pescivendoli, fruttivendoli e vari venditori richiamano l’attenzione del popolo con grida e tipiche voci invitanti. Ovunque si respira un’aria di gioia. Donne danzanti, giovani festosi si muovono felici fra le bancarelle.

Improvvisamente la musica sottolinea l’incedere di una presenza inquietante, come un oscuro presagio.

Fra le persone compare un uomo vestito di nero con un lungo mantello. Al suo passaggio chiunque gli sia accanto lentamente si accascia per terra.

Quell’uomo rappresenta il colera. Catania è prossima al contagio. Il colera comincia a mietere le prime vittime.

Ma anche una figura così terribile e crudele ha una coscienza e proprio la sua coscienza lo spinge contraddittoriamente ad uccidere da un lato e a pentirsene dall’altro.

01 PLACE DU MARCHÉ DE CATANIA

C’est l’aube et la ville de Catania se réveille, les gens se rassemblent au marché. Commerçants, vendeurs de poissons, de fruits et autres attirent l’attention du peuple par leurs cris et leurs voix typiques incitant à l’achat.

On respire un air de joie: les femmes dansent, les jeunes font la fête et se promènent pleins de gaîté entre les étaux.

Tout à coup la musique souligne l’avancer d’une présence troublante qui s’annonce de mauvais augure.

Parmi les hommes un personnage en noir avec un long manteau apparait : à son passage ceux qui sont à côté de lui s’écroulent sur le sol. Cet homme représente le Choléra: Catania sera bientôt touchée par l’épidémie.

Le Choléra commence la moisson de ses premières victimes.

Ce personnage est à la fois terrible et cruel: il a une conscience, qui d’une façon contradictoire, le pousse à tuer et en même temps à le regretter.

ATTO PRIMO

Scena primaPiazza del mercato di Catania

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02 L’ARRIVO DEL BATTERIO DEL COLERAColera(muovendosi fra la gente)

Io non ho faccia né nome E vivo fra le tempeste Di nero veste il mio cuoreC‘è chi mi chiama anche peste

( fingendo commozione)

Mm... Mm... Mm... Mm...

La gente fugge al mio sguardoIo non conosco perdonoFeroce come un leopardoLa morte è quello che donoOh... Oh...

La Coscienza del colera Lontano nella coscienzaArde un sottile baglioreUna gentile speranzaUn mite raggio di sole

Il popolo si accorge che qualcosa non va. Impaurito e impotente assiste al contagio. Ovunque si respira un clima di terrore e nel mercato i morti aumentano in modo esponenziale, ormai Catania non è più un luogo sicuro.

ColeraIo non possiedo coscienzaUn mite raggio di soleIo nascondo solo un gran doloreOra vi vengo a gustareVorace come un vampiro

(come pentito e dispiaciuto)

No! Non capite... No! Non mi capite Io nascondo solo un gran dolore Porto dentro solo un gran dolore Perché un gran dolore brucia dentro me

(invitando il popolo a fuggire)

Scappate! Scappate via!

02 L’ARRIVÉE DE LA BACTÉRIE DU CHOLÉRACholéra (il se promène parmi les gens)

Non je ne fais pas de noms Je vis au milieu des tempêtesMon cœur est vêtu de noirQuelqu’un m’appelle la Peste

( fait semblant d’être ému)

Mm... Mm... Mm... Mm...

Les gens fuient mon regardJe ne connais pas de pardonFéroce comme un guépardCe n’est que la mort que je donne Oh... Oh...

La Conscience du CholéraLoin dans ma conscienceUne petite lueur brilleUn tendre espoir Un rayon de soleil

Le peuple s’aperçoit du trouble mais assiste impuissant et terrifié à la contagion du Choléra. Partout on respire un climat de terreur, au marché les morts se multiplient avec un rythme exponentiel, désormais Catania n’est plus un lieu sûr.

CholéraJe n’ai pas de conscienceUn doux rayon de soleilJe cache une douleur immenseJe viens vous goûterTel un vampire assoiffé

(repenti et navré...)

Non! Vous ne comprenez pas Je ne cache qu’une grande douleurSeule, une grande douleurBrûle dans mon cœur

(il invite le peuple à fuir)

Fuyez! Fuyez!

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03 LA FUGA DEL POPOLO

Le persone sopravvissute si riuniscono per trovare una soluzione. Tutti insieme, i nobili e i contadini, i pescatori e la borghesia individuano nella fuga l’unica possibilità di salvezza. Il colera intanto continua la sua missione di morte.

PopoloIl cielo si è fatto neroC’è come un presagio oscuroQuanta pauraQuanta paura

ColeraNero più neroDestino amaroLa vita è duraSempre più dura

Alcuni fra il popolo cominciano a fuggire.PopoloStanotte la morte arrivaLa sofferenza è vivaCorri, prestoFuggiamo via

ColeraBrucerò anche le comaDi quel bueMorirai vedraiCome una farfallaChe si spezza in dueCome una farfallaChe si spezza in due

PopoloCorri prestoE cosi siaFuggi prestoFuggiamo viaFuggiCorri e così sia

ColeraQuando arrivo ioNon si salva più nessunoNeanche uno

PopoloNelle campagne nun verràSi fermerà in cittàSupra u vulcanu nun verràNun ci raggiungeràCurremu via scappamu viaCurremu via scappamu via

03 LA FUITE DU PEUPLE

Les survivants se réunissent pour trouver une solution. Tous ensemble, les nobles et les paysans, les pécheurs et toute la bourgeoisie trouvent dans la fuite la seul possibilité de sauver leur vie. Le Choléra continue son œuvre, sa mission de mort.

PeupleLe ciel est noirC’est présage obscurQuelle peurQuelle peur

CholéraNoir plus noirDestin amerLa vie est dureToujours plus dure

Quelques-uns parmi la foule commencent à fuir.PeupleCette nuit la mort arriveLa souffrance est viveCours, fais viteFuyons loin.

CholéraJe brûlerai même les cornesDe ce bœuf Tu mourras, tu verras,Comme un papillonBrisé en deuxComme un papillonBrisé en deux

PeupleCoursViteAinsi- soit –ilFuis viteFuyons loinCours et ainsi-soit-il

CholéraQuand j’arrivePersonne ne se sauvePas un seul

PeupleDans les champs il n’arrivera pasC’est en ville qu’il s’arrêteraSur le volcan il n’arrivera pas,Il n’y arrivera pasCourrons, fuyons viteCourrons, fuyons vite

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ColeraNon esiste salvezza o una viaLa pietà io non so cosa siaPrenderòDonne, vecchi e bambiniIo li schiacceròCome tanti mosceriniNon avrò pietàCome vermi vi calpesteròQui la legge è soltanto la miaQui si deve morir così sia

Sentimenti diversi accompagnano la fuga del popolo. Alla paura si aggiunge la nostalgia di abbandonare il bene più prezioso per ogni catanese, il mare. Il colera esce di scena per proseguire il suo cruento cammino in altri luoghi della città.

PescatoreAzzurro mareSerate d’amoreAlbe dorateProfumi d’estate

Nino e PopoloOnde ruggentiE pesci guizzantiSorrisi raggiantiQuando vi rivedrò?

Popolo e CoroFuggiPrestoCorriFuggiamo viaFuggiPrestoCorriFuggiamo viaFuggiPrestoCorriFuggiamo viaFuggiPrestoCorriFuggiamo viaFuggiPrestoCorri

La piazza del mercato si svuota degli ultimi sopravvissuti. In terra i morti e la desolazione dell’avvenuta tragedia.

CholéraIl n’y a pas de salutJe ne connais pas de pitiéJe prendraiFemmes, enfants et vieuxJe les écraseraiComme des fourmisPas de pitiéComme des vers Je les piétineraiIci – bas la loi c’est moiIci - bas c’est ainsi qu’il faut mourir

Le peuple fuit avec de sentiments mêlés. A la terreur s’ajoute la nostalgie des lieux qu’ils abandonnent, car pour les gens de Catania, c’est la mer le bien plus précieux qu’ils doivent abandonner. Le Choléra sort de la scène pour achever son plan cruel dans d’autres lieux de la ville. PécheurBleu de la merSoirées d’amourAubes doréesParfum d’été

Nino et PeupleVagues rugissantesPoissons volantsSourires radieuxQuand est-ce-que je vous reverrai

Peuple et ChœurFuisViteCoursAllons- nous- enFuisVite CoursAllons- nous- enFuisVite CoursAllons- nous- enFuisVite CoursAllons- nous- enFuisViteCours

La place du marché se vide des derniers survivants. Sur le pavé les morts et la désolation totale.

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04 LA BADESSA

L’interno del convento di clausura di Catania. In un angolo visibilmente agitata e nervosa la badessa. La notizia del colera ha varcato le porte del convento e la badessa è costretta a permettere alle novizie di raggiungere le proprie famiglie sull’Etna per sfuggire al possibile contagio che imperversa nella città.

BadessaSta bussando la morteQueste bambine stan tremandoApriamo tutte le porteVi salverete via fuggendoScappate verso la vitaMa ricordate di pregareIl signore vi proteggeFuggite via come scheggeChe brutti scherzi fa la sorte, ohTu vivi e a un tratto c’è la morte

05 LA DANZA DELLE NOVIZIE

Sul palcoscenico appaiono le novizie e fra loro la giovane e bella Maria. La badessa esorta le novizie, prossime ad abbandonare il convento, a prestare attenzione ai molteplici pericoli e alle innumerevoli tentazioni che le aspettano fuori. Le novizie danzano sensuali e festose durante la predica della badessa.

BadessaFiglie mie careSiete adesso in mezzo al mareSi può naufragareO salvar le vostre veleSolo il SignorePuò proteggervi dal male La vocazioneÈ la luce da seguireQuanti tranelliVigliacchi e belliIl diavolo il diavolo fuori vi aspettaFatevi accorte non dategli rettaInsidie e abbagli

04 L’ABBESSE

L’intérieur du couvent cloîtré de Catania, dans un coin, l’abbesse est visiblement agitée et nerveuse. Les nouvelles du choléra a dépassé les murs du couvent et l’abbesse est obligée à laisser partir les novices à fin de leur permettre de rejoindre les familles sur l’Etna et fuir le danger de la contagion du choléra.

AbbesseLa mort frappe à la porteCes fillettes tremblentOuvrons toutes les portesVous vous sauverez en fuyantFuyez vers la vieMais souvenez-vous de prierLe Seigneur vous protègeFuyez comme des flèchesLe sort n’est pas courtoisTout à coup la mort est là

05 LA DANSE DES NOVICES

Sur la scène les novices arrivent et parmi elles, la jeune Maria, la plus belle est parmi elles. L’abbesse encourage les novices prêtes à quitter le couvent à faire attention à tous les dangers et aux nombreuses tentations du monde extérieur. Les novices en fêtant elles dansent sensuelles pendant l’homélie de l’abbesse.

AbbesseMes filles très chèresVous êtes au milieu de la merSi le naufrage est possibleVous pouvez aussi sauver vos voilesSeul le Seigneur du malPeut vous protégerLa vocation est la lumière à suivreCombien de pièges Lâches mais séduisantsLe diable, le diable vous attend dehorsFaites attention ne l’écoutez pasPièges et tricheries

Scena secondaConvento di clausura

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Trappole e imbrogliIl diavolo il diavolo fuori vi aspettaNon dategli retta

NovizieChe ci saràOltre queste amate muraCuriositàMa mi sento un po’ insicuraCome saràQuesto sconosciuto mondoSappiamo cheSicuramente è rotondoQuanti tranelliVigliacchi e belliIl diavolo il diavolo fuori ci aspettaSaremo accorteNon diamogli rettaLaggiù abbagli e imbrogliIl diavolo il diavolo fuori ci aspetta

BadessaLa libertàÈ appena fuori questa gabbiaMa gli scorpioniSon nascosti nella sabbiaChi tradiràPagherà con la sua fedeChi sbaglieràIl Signore più non vede

Badessa e NovizieQuanti tranelliVigliacchi e belliIl diavolo il diavolo fuori vi (ci) aspettaFatevi accorte non dategli rettaInsidie e abbagliTrappole e imbrogliIl diavolo il diavolo fuori vi (ci) aspettaIl diavolo il diavolo fuori vi (ci) aspettaNon dategli rettaNon da te gli retta

Le novizie e la badessa escono di scena.

Tricheries et piègesLe diable, le diable vous attend dehorsNe l’écoutez pas

NovicesQu’est-ce-qu’il y a En dehors de ces murs La curiosité m’habite,Mais je m’en douteQu’-est-ce qu’il y aDans ce monde inconnuNous savons qu’il est rondCombien des pièges,Lâches et séduisantsLe diable le diable nous attend dehorsFaisons attentionNe l’écoutons pasLà-bas combien de piègesLâches et séduisantsLà -dehors le diable nous attend

AbbesseLa libertéEst à peine en dehors de cette cageMais les scorpionsSous le sable cachésQui trahiraPaiera avec sa foiQui se tromperaLe Seigneur ne verra pas

Abbesse et Novices Combien de piègesLâches et séduisantsLe diable le diable nous attend dehorsFaites attention ne l’écoutez pasPièges et tricheriesTricheries et piègesLe diable il diable nous attend dehorsLe diable le diable nous attend dehorsNe l’écoutez pasNe l’écoutez pas

Les novices et l’abbesse sortent de la scène.

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06 IL VIAGGIO DI MARIA

Sullo sfondo la campagna ai piedi dell’Etna. Sulla destra l’ingresso del piccolo paese dove si sono rifugiate alcune famiglie e della casa che ospita il padre di Maria, la matrigna e la sorellastra. Maria entra in scena portando una valigia.

Maria(sognante)

Nei primi giorni che uscii dal convento e venni qui,ero sbalordita, astratta, trasognata, come trasportata in un mondo nuovo; tutto mi turbava, mi confondeva.Immagina un cieco nato che per miracolo riacquista la vista! Ora mi pare di trovarmiIl cuore più leggero,E col fissare gli occhi nella luna.

Sulla scena, dal lato opposto in cui si trova Maria, dove si intravede l’ingresso del paese e della casa di famiglia, appare suo padre. Il padre si ferma ad attendere l’arrivo della figlia.

Parlo con me stessa, mi rispondo Faccio l’esame di coscienzaNon un esame timido, pauroso, pieno di pentimenti e di rimorsi, ma un raggio luminosoche cancella i dubbi. Il sorriso del Signore.

06 LE VOYAGE DE MARIA

Sur le fonds la campagne aux pieds de l’Etna. Sur la droite l’entrée du petit village où des familles se sont réfugiées et où se trouve la maison qui accueille le père de Maria, la belle-mère (deuxième femme du père), et la belle-sœur. Marie entre en scène avec une valise.

Maria(rêveuse)

Les premiers jours après la sortieDu couvent et je vins iciJ’étais étourdie, distraite, rêveuseComme transportée dans un autre mondeTout me troublait, tout me confondait.Imagine un aveugle qui par hasard Voit pour la première fois par miracle!Je me me sens un cœur plus léger etMes yeux se tournent vers la lune

Sur la scène de l’autre côté de Maria on entrevoit l’entrée du village et de la maison de sa famille et on aperçoit son père.

Je parle avec moi-même, je me réponds,Je fais mon acte de conscienceUn examen qui n’est pas timide ou soucieuxNi chargé de repentirs ni de remords,Mais rempli d’un rayon lumineux Qui efface tous les doutes,Le sourire du Seigneur.

Scena terzaCasa di campagna ai piedi del Mongibello

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07 L’INCONTRO COL PADRE

Una carrozza entra in scena sul lato di Maria. Maria sale sulla carrozza. La carrozza attraversa il palcoscenico per fermarsi dall’altro lato all’altezza del padre di Maria. Maria ha raggiunto il piccolo villaggio. Scende dalla carrozza e va incontro a suo padre. Maria e suo padre si abbracciano affettuosamente.

Padre(guardando commosso la figlia)

Sei uguale alla mamma Identica a lei Dolcissima e bellaCome la stella che brilla lassùRicordo il tuo piantoQuando io ti lasciaiMa neanche un lamentoDalle labbra bambine ti uscìMa so che quegli occhiCosì neri e profondiHan nascosto il doloreDicendo di sì

Maria(emozjonata e felice)

Mi ricordo la mamma Mi ricordo di te Dolcissima mammaChe poi d’improvviso non ci fu piùRicordo il mio piantoQuando io ti lasciaiE poi lo spaventoChe poi presto al mattino finìE dentro al conventoConobbi il SignoreCessò il mio doloreDicendo di si

07 RENCONTRE AVEC LE PÈRE

Un carrosse entre en scène du côté de Maria, Maria y monte. Le carrosse parcourt la scène et s’arrête de l’autre côté auprès du Père de Maria. Elle vient d’atteindre son petit village. Père et fille s’embrassent tendrement.

Père(regarde ému sa fille)

Tu es comme ta mèreBelle comme elle Et très douceComme l’étoile qui brille là-hautJe me souviens de tes pleursQuand je t’ai laissée au couventPas une larme de tes yeux d’enfantMais je sais que tes yeuxNoirs et profondsIls ont caché une douleurEn acceptant le sort.

Maria(émue et heureuse)

Je me souviens de ma mèreJe me souviens de toiMère très douceQui tout à coup a disparuJe me souviens de mes pleursQuand je t’ai laisséEt le trouble qui trèsA disparuCar au couvent,J’ai connu le SeigneurLa douleur a disparuEn acceptant mon sort

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08 L’ARRIVO DI MARIA

Un grande salone. Nel salone i famigliari di Maria, Nino e altri ospiti. Si respira un’aria di festa. Maria e suo padre fanno ingresso nell’ampia sala.

OspitiStamani arriva dal convento, la bianca Maria sospinta dal vento Brindiamo al piacere,e al suo cuore più puro, brindiamo alla gioia che ritorni fra noi... si!

09 BENVENUTA FRA NOINino(sorpreso e inctttiosito dalla bellezza della novizia)

Nino è il mio nome E abito làOltre il cortile Quella porta dove c’è il lilla’Grande è il piacereDi avervi quiE grande lo stuporeBenvenuta quiConfido che lo stare insiemeSia ben gradito a voiSon certo ci vorremo beneL’amore tra noiE come si diceCon tutto il cuoreSiate feliceBenvenuta fra noi

OspitiBeviamo alla vitaE alla fortunaAl nostro futuro che rinasceràBeviamo a CataniaChe muore sul mareLei possa tornare più grande che mai

08 L’ARRIVÉE DE MARIA

Un grand salon. Les parents de maria, Nino et d’autres amis. On y respire un air de fête. Maria et son père entrent dans l’ampleur du salon.

Les hôtesElle arrive, aujourd’hui, du couvent,Poussée par le ventLa blanche MariaBuvons au plaisirEt à son cœur purBuvons à la joie qu’elle retourneChez nous... oui !

09 LA BIENVENUE ENTRE NOUS Nino(Surpris et curieux de la beauté de la novice)

Nino est mon nomEt j’habite là-basDe l’autre côté de la courLa porte où il y a l’arbre de lilasJ’ai un grand plaisir A vous avoir iciGrande est ma stupeurBienvenue iciJ’espère que vous aimerezNotre présence et je suis sûrQue les sentiments d’amitiésSont réciproques comme l’amour qui habite entre nous, Et comme on le ditDe tout cœur Soyez heureuse et la bienvenueSoyez la bienvenue entre nous

Les hôtesBuvons à la vieEt à la fortuneAu futur qui renaîtraBuvons à CataniaQui se meurt sur la merPuisse-t-elle renaître plus grande que jamais

Scena quartaSalone della casa di campagna ai piedi del Mongibello

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Beviamo alla sorteA nostro SignoreChe possa fermare la calamitàBeviamo a CataniaChe muore sul mareLei possa tornare più grande che mai

Giuditta(anch’ella sorpresa dalla inattesa bellezza della sorella)

Io sono Giuditta Cara sorella miaSei così piena di allegria E di tanta beltàCon te la vita è stata avversa Ma ti ha condotto fino a Dio Nel mio cuore non ti ho persa Benvenuta fra noi

PadreBeviamo alla vitaE alla fortunaAl nostro futuro che rinascerà

OspitiBeviamo a Catania Che muore sul mareLei possa tornare più grande che maiBeviamo alla sorte A nostro SignoreChe possa fermare la calamità Beviamo a CataniaChe muore sul mareLei possa tornare più grande che mai

Matrigna(con fredda formalità)

Beviamo a Maria Ancella di DioChe ha perso sua mamma che è in cielo lassù Lasciando quest’uomoSolo, da soloQuand’io lo raccolsi e presi con me

OspitiBeviamo alla vitaE alla fortunaAl nostro futuro che rinasceràBeviamo a CataniaChe muore sul mareLei possa tornare più grande che maiBeviamo a CataniaChe muore sul mareLei possa tornare più grande che mai

Buvons au sort, à notre SeigneurQu’il puisse arrêter la calamitéBuvons à Catania Qui se meurt sur la merPuisse-t-elle renaître plus grande que jamais

Giuditta (surprise elle aussi par la beauté inattendue de la sœur)

Je suis GiudittaTrès chère sœurTu es tellement remplieDe joie et de beautéLa vie a été pour toi dureMais elle t’a amenée à DieuDans mon cœur je ne t’ai pas perdueSoie la bienvenue

PèreBuvons à la vieEt au sortNotre futur renaîtra

Les HôtesBuvons à CataniaQui se meurt sur la merPuisse-t-elle renaître plus grande que jamaisBuvons au sort A notre SeigneurQu’il puisse arrêter la calamitéBuvons à CataniaQui se meurt sur la merPuisse-t-elle renaître plus grande que jamais

Belle- mère( froide et formelle)

Buvons à MariaServeuse de DieuElle a perdu sa mère qui est là-haut au cielLaissant cet homme tout seulQue j’ai accueilli auprès de moi

Les hôtesBuvons à la vieA la fortune, Au futur qui renaîtraBuvons à CataniaQui se meurt sur la merPuisse-t-elle renaître plus grande que jamaisBuvons à CataniaQui se meurt sur la merPuisse-t-elle renaître plus grande que jamais

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10 POVERA BAMBINA

Maria corre danzante e felice per la campagna di fronte alla sua nuova casa. Il padre la guarda.

PadrePovera bambina!Lasciatele godere questi giorni di libertà!Non fa altro che correre nei campi, raccogliere i fiorelli-ni, e ascoltare il canto degli uccellini.Alla sua età! Ha quasi venti anni!.Lasciatele ammirare questi monti, al chiaro di luna o al sorger del sole e le grandi ombre dei boschi e l’azzurro del cielo.

11 L’INNO DELLE ALLODOLE

Maria continua a correre. La sua gioia sprigiona grande sensualità. È bellissima. Appare Nino che senza che Maria se ne accorga si ferma a guardarla incantato da tanta bellezza.

NinoSembra una libellulaTrasparente vaUna danza liberaPrimavera è giàC’è nell’aria musicaChe emozione dàE le foglie vibranoDi felicitàVola, volaCandida purissimaVola nel cieloNell’immensità

La matrigna e la sorellastra entrano in scena, si fermano e notano gli sguardi che Nino ha per la novizia.

10 PAUVRE ENFANT

Maria court en dansant heureuse dans les champs vis-à-vis de sa nouvelle maison. Son père la regarde.

PerèPauvre enfant !Laissez-la jouir de ces jours de libertéElle fait que courir dans les près, pour cueillir des fleurs, écouter le chant des petits oiseaux. A son âge, elle a presque vingt ans !Laissez-la admirer ces montagnes, le clair de lune,le lever du soleil, les grandes ombres des forêts et le bleu du ciel.

11 L’HYMNES AUX ALOUETTES

Maria continue de courir, sa joie dévoile une grande sensualité. Elle très, très belle. Nino apparaît sans que Maria s’en aperçoive, il s’arrête enchanté par la beauté de Maria.

NinoElle ressemble à une libelluleTransparente elle s’en vaDans une danse libre,Le printemps a dans l’air une musiqueQuelle émotionEt les feuilles tremblentDe bonheurVoles, volesPure et candide dans le cielElle vole dans l’immensité

La belle-mère et la belle- sœur entrent dans la scène, elles s’arrêtent et remarquent les regards que Nino lance vers Maria.

Scena quintaCasa di campagna ai piedi del Mongibello

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Giuditta(infastidita, alla madre)

Ma non vedi Nei suoi occhi C’è qualcosa Che mi spaventa Sta arrivando Temporale Elettricità

Matrigna e Giuditta(unite nel fastidio)

ElettricitàElettricitàMa perché proprio adesso questo sasso quanto male ci farà

Maria(continuando a danzare felice)

Canta la mia anima Quanta gioia ha L’inno delle allodole Alla libertàGesù vorrei sapere dimmeloPoi cosa accadràIl mio cuore scalpitaCorre, fugge, va

Nino e Maria(ignaro della presenza di Giuditta e sua madre e ancora rapito dall’immagine di Maria)

Vola, vola L’animo, l’anelito Vola nel cieloNell’immensità

MatrignaAccidentiGuarda NinoSembra quasiParalizzatoO purtroppoFulminatoElettricità

Matrigna e GiudittaElettricitàElettricitàMa perché proprio adesso questo sasso quanto male ci faràMa perché proprio adesso questo sasso quanto male ci farà

Giuditta(agacée, vers sa mère)

Mais tu ne voies pasDans ses yeuxQuelque chose me fait peurUn orage arrive, électricité

Belle-mère et Giuditta(toutes les deux agacées)

Electricité ElectricitéPourquoi juste maintenantCe caillouQui nous causera tellement de mal

Maria (en continuant à danser toute heureuse)

Mon âe chanteCombien de joie il y a dansL’hymne aux alouettesA la libertéJésus dis- le- moi, j’aimerais savoirQu’est- ce- qu’-il m’arriveraMon cœur qui piaffe, court, fuit et s’en va.

Nino et Maria(qui ne s’aperçoit pas de la présence de Giuditta et de sa mère il est encore envoûté par la beauté de Maria)

Volez, volezAmes et rêvesVolez dans le cielDans son immensité

Belle-mère Quelle horreurRegarde NinoIl semble paralyséMalheureusementFoudroyéElectricité

Belle-mère et GiudittaElectricitéElectricitéMais pourquoi maintenantCe caillou Combien de mal il nous causeraMais pourquoi maintenantCe caillou Combien de mal il nous causera

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Giuditta(infastidita, alla madre)

Ma non vedi Nei suoi occhi C’è qualcosa Che mi spaventa Sta arrivando TemporaleElettricità

Matrigna e Giuditta(unite nel fastidio)

ElettricitàElettricitàMa perché proprio adesso questo sasso quanto male ci farà

Nino e MariaVola, volaL’animo, l’anelitoVola nel cieloNell’immensità, Nell’immensità

Giuditta(toujours agacée, vers sa mère)

Mais tu ne vois pasDans ses yeuxIl y a quelque choseQui me fait peurL’orage arriveElectricité

Belle- mère et Giuditta(toutes les deux agacées)

ElectricitéElectricitéMais pourquoi maintenantCe caillou Combien de mal il nous causera

Nino et MariaVolez, volezAme et rêves, Ÿvolez dans le cielDans l’immensité, dans l’immensité

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12 IL MIO CARO BABBO

Maria è in casa che riordina. Spolvera con aria sognante i mobili del grande salone.MariaIo sento già di amarlo teneramente, il mio padre caro sebbene debba dire di non conoscerlo intimamente che da pochi giorni. Tu sai che io fui chiusa in un convento quando non avevo ancora sette anni, quando lei, la mia povera mamma mi lasciò da sola!...Mi dissero che mi davano un’altra famiglia...

Entra in scena il padre di Maria.

13 ESCI, CHE TI ASPETTA LA TUA VITA

Il padre di avvicina alla figlia.Padre(teneramente)

Bambina mia lo so Ti ho detto sempre no Intuivo i pensieriMa fuggivo via ieri Tu sei tutto quel che hoMa l’ho scoperto adesso sai Cancellavo l’assenzaCon un no alla coscienza Purtroppo il tuo destino ioL’ho regalato troppo presto a Dio E non ti ho chiesto niente mai Che cosa tu volevi o vuoiIo ti ho lasciato li da solaNel mare immenso tu una vela Che non sospinsi mai col fiatoTi ho chiesto tanto e non ti ho datoEsci che ti aspetta la tua vita Per fortuna la giornata Non è finitaSì la sera questa sera

12 MON CHER PAPA

Maria est à la maison en train de ranger et elle nettoie d’un air rêveur la poussière des meubles du grand salon.MariaJe sens de l’aimer déjà et tendrement, mon père, même si je ne le connais que depuis quelques jours. Tu sais bien que j’ai été renfermée au couvent, je n’avais pas encore sept ans quand ma mère, ma pauvre maman, m’a laissée toute seule!...Ils m’ont dit qu’ils me donnaient à une autre famille...

Le père de Marie entre en scène

13 SORTS, LA VIE T’ATTEND

Le père s’approche à sa fillePère(tendrement)

Mon petit enfantJe t’ai toujours dit «non»,Je connaissais tes penséesMais hier je fuyaisTu es tout ce que j’aiJe viens de le découvrirTu sais, j’effaçais ton absenceEn déniant à ma conscienceMalheureusement ton argentJe l’ai donné trop vite au SeigneurJe ne t’ai jamais demandé ce que tu voulaisOu ce que tu veuxJe t’ai laissée toute seuleDans l’immensité de la mer,Jamais poussée de mon souffleJe t’ai beaucoup demandé et je ne t’ai rien donné.Sorts, ta vie t’attendHeureusement cette journéeN’est pas finieLa soirée, la soirée

Scena sestaSalone della casa di campagna ai piedi del Mongibello

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È appena nataPer fortuna la giornata Non è finita

MariaSembra un miracoloA v erti qui con meE sentire l’amoreChe ruscella nel cuoreTu eri un padre dolce maAdesso tu sei il mio papàPer questa grande gioia ioVoglio ringraziare DioChe ci protegge da lassùInondandoci di bluCi dona la speranzaPerché non possiamo farne senza

Padre e MariaEsci che ti aspetta la tua vita Per fortuna la giornata Non è finitaSì la sera questa sera È appena nataPer fortuna la giornata Non è finitaEsci che ti aspetta la tua vita Per fortuna la giornata Non è finitaSì la sera questa sera È appena nataPer fortuna la giornata Non è finita

14 POVERA SORELLA

Il padre di Maria si allontana mentre quest’ultima riprende a pulire la sala. Sopraggiunge la sorellastra radiosa e fiera nell’indossare l’elegante e appariscente abito per l’ormai imminente festa di Sant’Agata.Giuditta(osservando Maria intenta nei servizi)Povera sorella.Vestita con la tonaca da suora eppure è così bella. Povera sorella.Con il sorriso umile di un bimbo che luccica come una stella. Povera sorella.La mamma le ha detto che non sa fare niente Che non sa proprio lavorare, nemmeno in cucina Troppo bambinaPovera sorellaChe non si lamenta, che non commenta Che seppure ha fretta è sempre lenta Tranquilla come un’anatra, una polenta Povera sorella.Vestita con la tonaca da suora eppure è così bella.

vient de commencerHeureusement cette journéeN’est pas finie

MariaIl me semble un miracleQue tu sois auprès de moiQue je sente ton amourRuisseler dans mon cœurTu étais un père douxMaintenant tu es mon papaPour cette joie je remercie le Seigneurqui nous protège de là-hautIl nous inonde de bleuIl nous donne l’espoirPuisque nous ne pouvons pasNous en passer.

Père et Maria Sorts, la vie t’attendHeureusement la journéeN’est pas finie,Oui la soirée, cette soiréeVient de naîtreHeureusement la journéeN’est pas finieSorts, la vie t’attendHeureusement la journéeN’est pas finie,Oui la soirée, cette soiréeVient de naîtreHeureusement la journéeN’est pas finie

14 PAUVRE SŒUR

Le père de Maria s’éloigne pendant que Maria reprend son travail. La belle-sœur arrive toute rayonnante et fière de sa robe élégante pour la fête de la Sainte Agathe.Giuditta(qui observe Maria occupée dans les travaux de nettoyage) Pauvre sœurVêtue de sa robe monacaleElle est pourtant si bellePauvre sœurAvec un sourire humble,Enfantin qui luit comme une étoilePauvre sœurMaman lui a dit qu’elle ne sait rien faireQu’ elle ne sait pas travailler ni même en cuisineTrop enfantPauvre sœurElle se plaint de rien, elle ne fait pas de commentairesPressée, elle en est pas moins lenteTranquille comme un canard flemmePauvre sœur Vêtue de sa robe monacaleElle est pourtant si belle

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15 IL MIO ANIMO È IL MARE

Appare Nino sul palcoscenico a rappresentare la sua immagine. Nino si pone in mezzo alle due sorelle. Maria continua il suo lavoro in salone.

Giuditta(a Nino)

Il mio animo è il mare Che si lascia turbare Da un respiro di vento Che lo increspa già un po’Il mio animo è il cieloChe si può annuvolareDa una rabbia improvvisaChe lo oscura già un po’Oggi è un giorno di festaIo non chiedo di piùMa qui nella mia testaC’è il tuo volto, ci sei tu

(a Maria)

Tu sei bella Maria Forse neanche lo sai E mi stringi vicinoMa purtroppo c’è Nino fra noi

(a Nino)

Oggi è un giorno di festa Io non chiedo di più Ma qui nella mia testa C’è il tuo volto, ci sei tu

16 UN MINUTO UNA VITA

Giuditta e Nino escono di scena. Maria rimane da sola. Il padre di Maria anch’egli vestito a modo per la festa di Sant’Agata entra in scena e raggiunge la figlia per esortarla ad accompagnarlo.

BadessaFiglia caraI sentimentiAngeli lucentiVivono di teNuvole che sono libereNel cielo splendidoSpinte da teQuello che perdi lo riacquisti lassù E diventi più bella, più bella tu

MariaNo padre caro io non uscirò A te vicino starò

15 MON ÂME C’EST LA MER

Nino apparaît sur la scène : il représente soi-même. ino se place entre les deux sœurs. Maria poursuit son travail dans le salon.

Giuditta(vers Nino)

Mon âme c’est la merQui se laisse troublerPar le soupir du ventEt qui se froisse légèrementMon âme c’est le cielQui peut s’assombrirPar une rage subiteEt qui l’obscurcit un peuAujourd’hui c’est un jour de fêteJe ne demande rien de plusMais ici dans ma têteIl n’y a que ton visage, il n’y a que toi.

(vers Maria)

Tu es belle MariaPeut-être tu ne le sais même pasEt tu me serre à toiMais il y a Nino entre nous deux

(vers Nino)

Aujourd’hui c’est un jour de fêteJe ne demande rien de plusMais ici dans ma têteIl n’y a que ton visage, il n’y a que toi.

16 UNE MINUTE UNE VIE

Giuditta et Nino sortent de la scène. Maria reste toute seule. Le père de Maria est habillé pour la Fête de la Sainte Agathe et rejoint Maria pour l’inviter à l’accompagner à la fête.

AbbesseFille très chèreLes sentimentsComme des anges luisantsVivent dans ton espritEt comme des nuages libresTu les pousses Dans le ciel splendideCe que tu perds tu le reprendras là-hautEt tu deviens encore plus belle, toi encore plus belle.

MariaNon, non cher père je ne sortirai pasJe serai toujours près de toi

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Fuori c’è festa nel cuore mio noTu sei tutto quello che ho

PadreBalliamo insieme perdonami se puoi Ti voglio bene lo sai

MariaFermiamo il tempoAdesso per noiUn minutoUna vitaChe differenza faNell’eternità

PadreIo ti sognavo così come seiSempre così ti vorrei

MariaUn’altra vita noi vivremo lo so Un sogno più bello non ho

Padre e CoroBalliamo insieme perdonami se puoi Ti voglio bene lo sai

MariaFermiamo il tempoAdesso per noiUn minutoUna vitaChe differenza faNell’eternità

Entra in scena vestita a festa la matrigna. Si ferma ad osservare il marito e la figliastra.Padre(ignaro della presenza della matrigna)

C’è qualcosa da capire che però

Maria(ignara della presenza della matrigna)

Non possiamo che intuire io lo so Accettiamo quel destino che arriva

Padre e MariaLa speranza è ancora viva stasera per noiBalliamo insieme facciamolo se vuoiTi voglio bene lo sai

Fermiamo il tempoAdesso per noiUn minutoUna vitaChe differenza faNell’eternità

Là dehors il y a la fêteMais pas dans mon cœurTu es tout ce que j’ai

PèreDansons ensemble, pardonnes-moiSi tu peux,Je t’aime tu le sais

MariaArrêtons le tempsMaintenant pour nous seulsUne minuteUne vieQuelle différence y-t-ilDans l’éternité

PèreJe rêvais de toi comme tu l’esTours comme ça j’aimerai t’avoir

MariaNous vivrons une autre vieJe n’ai n’est pas d’autres rêves plus beaux

Père et ChœurDansons ensemble, pardonnes-moiSi tu peux,Je t’aime tu le sais

MariaArrêtons le tempsMaintenant pour nous seulsUne minuteUne vieQuelle différence y-t-ilDans l’éternité

La belle-mère arrive, elle aussi s’est habillée pour la fête. Elle observe son mari et sa belle-fillePère (qui ne se rend pas compte de la présence de la belle-mère)

Mais il y a encore quelque chose que je dois comprendre

Maria(qui ne se rend pas compte de la présence de la belle-mère)

Il ne nous reste qu’à comprendre, je le saisAcceptons le destin qui s’approche

Père et MariaL’espoir est encore vivant ce soir, pour nousDansons ensemble, pardonnes-moiSi tu peux,Je t’aime tu le sais

Arrêtons le tempsMaintenant pour nous seulsUne minuteUne vieQuelle différence y-t-ilDans l’éternité

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17 MARIA HA GIÀ UN PADRE

Il padre ha convinto Maria ad uscire di casa e ad accompagnarlo alla festa di Sant’Agata. Dimenticandosi della matrigna escono di scena tenendosi per mano.Matrigna(rimasta sola)

Tanta felicità è pericolosa. Tanta libertà è cattiva consigliera. Tanto affetto è destabilizzante.Maria ha già un padre, suo padre è Dio.

18 LE MIMOSEMatrigna(sedendosi sconfitta nel salone vuoto)

È strano ma Mi sento vuotaChe effetto fanno i sentimentiSe tu li vediMa non li senti Primavera sta fiorendoE il mio cuore però sta morendoLe mimose, il profumoDell’amore tutto intorno...Ma è già ottobreNel mio pettoEd invernoNel mio lettoPoco senso ha la mia vitaChe mi sembra già finitaE finita non èImprevedibile è il destinoFiumi d’acqua giù al mattinoD’improvviso poi il serenoL’arcobalenoChe ora èOrmai è seraFuori sorrideLa primaveraPoco senso ha la mia vitaChe mi sembra già finitaE finita non èE finita non èE finita non è

17 MARIA A DÉJÀ UN PÈRE

Le père a réussi à convaincre Maria de la sortie et l’accompagner à la Fête de la Sainte Agathe. Oubliant la belle-mère ils sortent de la scène en se donnant la main.Belle- mère(restée toute seule)

Tant de bonheur c’est dangereuxTant de liberté c’est un mauvais conseillerTant d’affection ça déstabiliseMaria a déjà un Père, son père c’est Dieu.

18 LES MIMOSASBelle-mère(elle s’assoit battue dans le salon vide)

C’est étrangeJe me sens vidéeQuel effet font les sentimentsSi tu les sensTu ne les vois pasLe printemps fleuritMais mon cœur est en train de mourirLes mimosas, le parfumL’amour tout autour...Dans mon cœur c’est le mois d’octobreL’hiver dans mon litMa vie n’a pas beaucoup de sensElle me semble à la finMais elle n’est pas finieLe destin est imprévisibleFleuves d’eaux le matinMais plus tard, tout à coupL’arc en ciel apparaît Mais c’est quelle heure?Il fait déjà soirDehors le printemps souritMa vie n’a pas beaucoup de sensElle me semble à la finMais elle n’est pas finieMais elle n’est pas finieMais elle n’est pas finie

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19 SANTISSIMA MARIA

La piazza del paese è gremita di persone per la tradizionale festa di Sant’Agata, la Santa patrona di Catania. Grida, urla, riti accompagnano la statua della Santa tra la gente. Maria e Nino si incontrano e rimangono improvvisamente uno di fronte all’altra a guardarsi negli occhi. La grande confusione intorno sembra non riguardarli.FratiMaria, MariaLa preghiera tuaPer noi saràDiverrà salvezzaMaria, MariaSantissima MariaPer noiSarà salvezza

PopoloMaria, MariaLa preghiera tuaPer noi saràDiverrà salvezzaMaria, MariaSantissima MariaA noi la preghiera tuaCi aprirà la via per arrivare a te

NinoMariaMariaIo non vidi mai Persona che è più degna Di questo nome tuo Inciso in ogni cuore Del mondo

MariaCarissima Maria Sei già la vita mia Che il destino sia Non farmi piangere Perché senza di tePiù senso al mondo c’è Non farmi piangere

19 LA TRÈS SAINTE MARIE

La place du village è pleine de monde à cause de la Fête traditionnelle de Sainte Agathe, la Sainte Patron de Catania. Des cris, des hurlements, des rituels accompagnent la statue de sainte Agathe au milieu de la foule. Maria et Nino se rencontrent et ils s’arrêtent subitement et se regardent dans les yeux. La grande confusion tout autour semble ne pas les regarder.Moînes Marie, MarieLa prière qui est la tienneSera pour nousElle deviendra notre salutMarie, MarieLa prière qui est la tiennePour nousElle deviendra notre salut

PeupleMarie, MarieLa prière qui est la tiennePour nousElle deviendra notre salutMarie, MarieTrès Sainte MarieLa prière qui est la tienneNous conduira vers toi

NinoMariaMariaJe ne t’ai jamais vuePersonne n’est plus digne de toiDe ce nom qui est le tienGravé dans chaque cœur De ce monde

MariaTrès chère MarieTu es déjà ma vieQu’elle soit mon destinNe me fais pas pleurerParce que sans toi il n’y a plusDe sens dans monde pour moiNe me fais pas pleurer

Scena settimaPiazza ai piedi del Mongibello

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MariaMaria, MariaIo la bimba tuaNon ho fiducia in meMi affido a teAlla luce tuaPer sempre

MariaSantissima MariaDolcissima MariaSe puoi portarmi via,.Ti prego aiutamiPerché la figlia tuaÈ vicina alla folliaTi prego aiutami

Nino Maria e il PopoloMaria, MariaSantissima Maria Per noi sarà Diverrà salvezzaMaria, MariaDolcissima MariaSantissima Maria Per noi la preghiera tuaCi aprirà la via per arrivare a te

Maria e Nino continuano a guardarsi negli occhi in-tensamente. Nino estrae dalla tasca della giacca una rosa e la porge a Maria, abbracciandola. Intorno a loro la gente festante. Tra la gente anche Giuditta e la matrigna, evidentemente contrariate da quella dolcis-sima immagine.

MariaMarie, MarieJe suis ton enfantJe n’ai pas de confiance en moi-mêmeC’est à toi que je me confieA ta lumièreA toujours

MarieTrès Sainte MarieTrès douce MarieEnlèves-moi, si tu peuxJe t’en prie aide -moiCar ton enfant est proche de la folieJe t’en prie enlèves moi

Nino Maria et le peupleMarie, MarieTrès Sainte MariePour nousTu deviendras notre salutMarie, MarieTrès douce MarieTrès Sainte MarieLa prière qui est la tienneNous conduira vers toi

Marie et Nino continuent à se regarder intensément dans les yeux. Nino sort de sa poche une rose et la donne à Maria et il l’embrasse. Tout autour la foule est en fête. Dans la foule Giuditta et la belle-mère sont visiblement mécontentes de la scène très douce et touchante qu’elles ne peuvent pas éviter d’observer.

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foto © CTzen

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foto © Serena Vasta

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20 IL PROFUMO DELLA MORTE

La piazza che nel primo atto ospitava la festa di Sant’Agata ora è deserta. Si respira un’aria di grande desolazione. Il personaggio del Colera irrompe sulla scena.

Colera(barcollando agitato senza meta)

Quel profumo della morte che sto emanando arriva dal profondo del mio cuore. Ho paura di esser dannato, posseduto dal demonio che mi avvinghierà sempre più tenacemente e mi avvelena la menteHo paura, ho paura, un brivido percorre le mie vene e uccide ogni molecola di bene!Sta per giungere il mio momento!

20 LE PARFUM DE LA MORT

La place du 1er Acte où se déroulait la Fête de la Sainte Agathe est maintenant déserte: on y respire un air de désolation. Le personnage du Choléra perce impétueusement la scène.

Choléra, ( en chancelant, agité, désorienté)

Ce parfum de mort que je répands,sort des profondeurs de mon cœur.J’ai peur de ma damnation, d’ être possédé par le diable qui m’entraînera toujours plus tenacement dans ses spires et qui empoisonnera mon esprit.J’ai peur, j’ai peur, un terrible frisson pénètre mes veines et détruit chaque brin de bonté! L’instant de ma vie est sur le point d’arriver!

ATTO SECONDO

Scena primaPiazza ai piedi del Mongibello

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21 LA FEDE

Colera(disperato)

Io non voglio Io non voglio Far del maleMa ormai mi ha scelto Dio Lo strumento sono io Del dolore

Lui conosceLa ragioneIl perchéNoi non potremo mai capireIl miracolo di nascere e di morire

Oh no Oh noMa quali colpe hoÈ il respiro del destino Sono il caso, l’assassino Che non vive piùÈ un ruolo che mi pesa Che non sopporto più Oh DioDio mio Pensaci tuLa spina della rosache graffia anche il bambino Quell’ultima speranzache affoga dentro il vinoOh no Ouhh... Ouhh...Quell’ultima speranza che affoga dentro il vino Mai più

21 LA FOI

Choléra(désespéré)

Je ne veux pas,Je ne veux pas,Faire du mal.Désormais Dieu m’a choisiJe suis l’instrumentDe la douleur.

Lui il en connaîtLa raisonL’origineNous ne pourrons jamais comprendreLe miracle de la vie et de la mort!

NonNonMais quelles sont mes fautesC’est le soupir du destinJe suis l’aléa, l’assassinQui ne vit plus.C’est ce rôle qui me pèseQue je ne supporte plusMon Dieu!Oh DieuPenses-y, à moi!L’épine de la rose,Qui blesse même un enfant.Quel est l’ultime espoirQui se noie dans le vin!Oh nonOuhh... Ouhh...Qu’elle est l’ultime espoirQui se noie dans le vinJamais plus

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22 CONOSCO IL TUO SEGRETO

Maria sta spolverando come al solito i mobili del grande salone. Sopraggiunge la matrigna. Dietro di lei Giuditta.Matrigna(con tono di riprovero)

Maria, Maria, vieni qui...sei troppo pallida e agitata da qualche tempo in qua: che hai? Tu tremi, balbetti... e non sai che dire.

GiudittaDa qualche giorno mi sono accorta che c’è in te, un cambiamento...Sorella mia, se l’aria della campagna ti fa male, nostro padre non insisterà a tenerti qui...e ti permetterà di ritornare al tuo convento...So tutto... conosco il tuo segreto! E mi sento morire.

23 STREGA

Giuditta e la matrigna si avvicinano minacciose a Maria.

MatrignaIo non credevoChe avresti offesoChi in questa casa ti accolto accanto a séSenza vergogna ormaiTu hai tradito noiE cancellatoIl patto che hai con DioStregaHai agito da stregaQuella serpe nel pettoTi ha divorato il rispettoE ti ha reso una stregaChe ogni bene rinnegaMa chi cede al peccatoSarà condannatoAll’inferno finito.

22 JE CONNAIS TON SECRET

Maria est en train, comme d’habitude, d’ épousseter les meubles du grand salon. La belle-mère arrive, derrière elle Giuditta.Belle-mère (par un ton de reproche)

Marie Marie viens ici...Tu es trop belle, trop agitée depuis quelque tempsQu’est-ce-que tu as?Tu trembles, tu bégaies... tu ne sais quoi dire

GiudittaDepuis quelques jours je m’en suis aperçueTu caches un changement.....Ma sœur, si cet air de campagne te nuit tellement,Notre père n’insistera pas à te garder ici...Il te permettra de rentrer au couvent...Je sais tout... je connais ton secret! Et je me sens mourir.

23 SORCIÈRE

Giuditta et la belle-mère, menaçantes, elles s’approchent à Maria

Belle –mèreJe ne pouvais pas y croireQue tu aurais tant offenséQui t’a accueillie dans cette maison.Sans gêne, désormais,Tu nous as trahisEffacéLe pacte que tu as avec DieuSorcièreTu agis comme une sorcièreLa vipère que tu caches dans ton seinA dévoré ton sens du respectT’a rendue sorcièreQui renie tout le Bien!Mais qui cède au péchéSera damnéEt à l’enfer descendra.

Scena secondaSalone della casa di campagna ai piedi del Mongibello

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GiudittaLe tue menzogneSorella caraHan reso amara la vita mia perchéRicambiando l’amoreCon tanto doloreMi hai gettato nel fuoco l’hai fatto per giocoStregaTu sei solo una stregaCon il diavolo in corpoE un pensiero distortoNel tuo sguardo da stregaVelenosa strategaTi vuoi prendere un uomoChe ha già scelto il destinoE l’ha scelto con me

Giuditta e MatrignaTu sei solo una stregaCon il diavolo in corpoE un pensiero distortoNel tuo sguardo da stregaVelenosa strategaTi vuoi prendere un uomoChe ha già scelto il destinoE l’ha scelto con me /lei

Maria(visibilmente ferita)

Il sentimento Non ha esclusive Nasce spontaneoE dopo viveChiudo il mio cuoreFuggo l’amoreCome volete voiNon mi rivedrete maiL’erba si fletteAl soffio del ventoCosì il sentimentoL’ho rinchiuso in meChiedo perdonoA voi, anche a DioLo sbaglio son ioMa rimedierò

GiudittaTes mensonges,Chère sœur,Ont rendu ma vie amèreParce que en acceptant l’amour,Par tant de douleur,Tu m’as précipité dans le feu! Et tu l’as fait par jeuSorcièreTu n’es qu’une sorcière Avec un diable au corpsEt tes pensées déforméesDans ton regard de sorcière.D’une stratégie venimeuseTu veux m’arracher un hommeQui a déjà choisi son destinEt son destin c’est avec moi!

Giuditta et Belle-MèreTu n’es qu’une sorcière, Avec un diable au corps,Et les pensées déforméesDans ton regard de sorcière.D’une venimeuse stratégieTu veux m’arracher un hommeQui a déjà choisi son destinEt son destin c’est avec moi/elle!

Maria (visiblement blessée)

Le sentimentEst exclusif!Il naît spontanémentEt vit par la suite.Je ferme mon cœurJe fuis l’amour...Comme vous voulez,Jamais vous ne me reverrez!Les tiges se plientAu souffle du vent,Ainsi le sentimentQue je renferme Et je demande pardon.A vous et aussi au bon Dieu,La faute c’est moiMais je vais remédier

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24 MI SFUGGE LA VITAUn balletto preannuncia l’imminente morte del colera. Maria assiste alla macabra danza in un angolo del palcoscenico.MariaNon c’è più il coléra! non c’è più nulla!...partiranno!...Tornerò da sola Mi sembra di morire!Ho pianto tutta la notte. La mia gioia è finita Mi sfugge la vita.Nella notte la pioggia ha scrosciato sui vetri, Avevo paurae in quel momento soffriva il sentimento!e più di una volta ho pregato Iddioed ho sperato che quell’uragano durasse, non saprei dire io stessa quanto, purché tanto, tanto.

25 IL FUNERALE DEL BATTERIO DEL COLERAIl colera entra in scena durante la macabra danza che precede la sua morte. Sembra stanco, malato, in fm di vita.ColeraNo, non mi guardateLo so, non perdonate

Ho vissuto senza un po’ d’amoreVi ho ferito e merito il dolore

No, non mi guardateLo so, non perdonateSono giunto alla fineSono giuste le peneMuoioMuoioLa vita torna in voi

24 LA VIE M’ÉCHAPPEUn ballet annonce la mort imminente du Choléra. Marie, dans un coin de la scène, assiste à la danse macabre.MariaIl n’y a plus de choléra!Il n’y a plus rien!...Ils partiront tous!...De nouveau je serai seuleIl me semble que je vais mourir!J’ai pleuré toute la nuit.Ma joie est finieMa vie s’échappe.Dans la nuit, la pluieRugissait sur les vitres,J’avais peurEt dans cet instantJe souffrais de mon sentiment!Et plus qu’une fois j’ai prié Dieu,J’ espérais que la tempête dure Je ne saurais combien de temps,Mais longtemps, longtemps.

25 L’ENTERREMENT DE LA BACTÉRIE DU CHOLÉRALe Choléra entre en scène pendant la danse macabre qui précède sa mort. Il est fatigué, malade en fin de vie.CholéraNon, ne me regardez pasJe sais, vous ne pardonnez pas

J’ai vécu sans même un peu d’amour,Je vous ai blessés et je mérite la douleur.

Non, ne me regardez pasJe sais, vous ne pardonnez pas,Je suis arrivé à la finLes peines sont justes!Je me meursJe me meursLa vie vous revient

Scena terzaCasa di campagna ai piedi del Mongibello

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Muore il buioLa luce torna ormai

MuoioMuoioLa vita torna in voi

MuoreIl buioLa luce torna ormai

No, non voglio morireNo, non voglio morire

Perché, perchéPerché, perché

Colera e CoroNo, non mi capiteNo, non mi capite

Perché, perchéPerché, perché

26 PERDONAMI MARIA

Entra in scena Nino. Si pone nel lato opposto a quello in cui si trova Maria anch’egli ad osservare l’ormai prossima morte del colera. Il Colera ormai è morto, è battuto. Nino guarda Maria da lontano e poi la vede allontanarsi e uscire di scena.

Nino(triste)

Perdono, Maria, Perdono! Crudele è il nostro destino,

Perdono, tu sei una vittima.Sì, tu sei la vittima della cattiveria della tua matrigna, delle debolezze di tuo padre, del destino!

Tu sei la vittima della mia viltà.Il destino ti ha costretta, il Signore ti ha chiamato il Signore ti ha portato a sé. Perdono, Maria, Perdono! Crudele è il nostro destino

Le noir sombre se meurtLa lumière désormais vous revient.

Je me meursJe me meursLa vie vous revient

Le noir sombre se meurtLa lumière désormais vous revient

Non, je ne veux pas mourirNon, je ne veux pas mourir

Pourquoi, pourquoiPourquoi, pourquoi

Choléra et ChœurNon, vous ne me comprenez pasNon, vous ne me comprenez pas

Pourquoi, pourquoiPourquoi, pourquoi

26 MARIE PARDONNES-MOI

Nino entre en scène. Il se positionne du côté opposé à celui de Maria et lui aussi regarde la scène de la mort prochaine du Choléra. Le Choléra et mort, il est vaincu. Nino regarde Maria de loin et il la voit s’éloigner et sortir de la scène.

Nino(triste)

Pardon, Maria, pardonNotre destin est si cruel

Pardon, tu es une victimeOui, tu es la victime de la méchanceté De ta belle-mère, de la faiblesse de ton père Du destin!

Tu es victime de ma lâcheté.Ton destin t’a forcée, le Seigneur t’a appelée,Le Seigneur t’a conduite vers lui.Pardon, Maria, pardon!Notre destin est cruel.

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foto © sciaraviva

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27 L’ADDIO

Maria da un ultimo saluto con lo sguardo alla casa che l’ha ospitata e alla bellissima campagna intorno. Nelle sue mani la rosa che Nino le regalò durante la festa di Sant’Agata. Accanto a lei il padre con la valigia in mano. La carrozza entra in scena a raccogliere Maria là dove l’aveva lasciata tempo prima. Maria sale dopo aver abbracciato suo padre. Entra in scena Nino, giusto quando la carrozza lentamente si allontana. Nino e il padre di Maria guardano la carrozza allontanarsi.

NinoLa notteScompareTu te ne vaiE arriva triste il mio mattino

MariaIo vadoIo fuggoNon ci sono piùIn una notte mi distruggo

NinoNon ha più luce il mio destino ormai

MariaC’è qualcun altro a me vicino

NinoNon ha più luce il mio destino ormai

MariaVicina a Dio

NinoAmore mio

Maria e NinoQuest’addioFa male maNon ci saràPer noi pietà

27 LES ADIEUX

Marie donne une dernière salutation par un regard vers la maison qui l’a accueillie, vers la très belle montagne autour d’elle. Dans ses mains, elle garde la rose qui lui a été donnée par Nino lors de la fête de la Sainte Agathe. A côté d’elle son père avec une valise à la main. Le carrosse entre en scène pour chercher Marie là où il l’avait laissée quelques jours auparavant. Maria y monte après avoir embrassé son père. Nino entre en scène au moment où le carrosse s’éloigne lentement. Nino et le père regardent le carrosse qui s’éloigne.

NinoLa nuit disparaîtTu t’en vasUn triste matin se lève

MariaJe m’en vaisJe fuisJe n’existe plusUne nuit m’a détruite!

NinoMon destin n’a plus de lumière

MariaIl y a quelqu’un d’autre auprès de moi

NinoMon destin n’a plus de lumière

MariaProche à Dieu

NinoMon amour

Maria et NinoCes adieux Nous déchirentPour nousIl n’y aura plus de pitié

Scena quartaCasa di campagna ai piedi del Mongibello

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28 NON TI SONO RIVALE

Maria è ormai via. Suo padre esce di scena lasciando Nino da solo sul palcoscenico.

NinoL’aurora sale pianoE tu sei in un mondo ormai lontanoLaggiù, nuvola non più liberaPiù smarrita ancor di me

Noi siamo senza amoreSenza più aver la gioia ormai di vivereNei nostri cuori soltanto tenebreLe speranze non ci sono più

Oh mio Dio non ti sono rivaleSono il figlio che ti amaE che ha bisognoDi un sogno... di teNei nostri cuori soltanto tenebreLe speranze non ci sono più

Sono il figlio che ti amaE che ha bisognoDi un sogno... di te

28 JE NE SUIS PAS TON RIVAL

Maria n’est plus là. Son père sort de la scène laissant Nino tout seul sur la scène

NinoL’aube se lève lentementEt tu es dans un autre monde lointain,Là-bas, nuage sans liberté,Eperdue encore plus que moi-même

Nous sommes sans amourDépourvus de toute joie de vieDans nos cœurs il n’y a que de ténèbres,Il n’y a plus d’espoir.

Oh mon Dieu je ne suis pas ton rivalJe suis un fils qui t’aimeEt qui a besoin d’un rêve... de toi.Dans nos cœurs il n’y a que les ténèbres,Il n’y a plus d’espoir.

Oh mon Dieu je ne suis pas ton rivalJe suis un fils qui t’aimeEt qui a besoin d’un rêve... de toi.

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29 IL MATRIMONIO DI NINO E GIUDITTA

L’interno del Duomo di Catania. Si sta celebrando il matrimonio tra Nino e Giuditta. Sull’altare il prete che celebra il matrimonio. Davanti a lui Giuditta e Nino. Più indietro il padre e la madre di Giuditta con altri invitati. In un angolo dietro una grata del convento Maria assiste al matrimonio tra Nino e la sua sorellastra.

PreteVuoi prendere per sposaLa giovane GiudittaVuoi prendere per sposaLa giovane Giuditta

NinoSì

GiudittaIo ti sarò fedele

NinoCamminerò al tuo fianco

GiudittaNella cattiva sorte

NinoE tu mi avrai accanto

NinoIo ti darò il mio amore

GiudittaE mai nessuno al mondo

NinoFinchè non ci separi morte

Nino e GiudittaDividerà chi ha unito Dio

29 MARIAGE DE NINO ET GIUDITTA

A l’intérieur de la Cathédrale de Catania. Célébration des noces entre Nino e Giuditta. Sur l’autel le prêtre célèbre les noces. Devant lui Giuditta et Nino. En arrière le père et la mère de Giuditta avec d’autres invités. Dans un coin en arrière derrière la grille du couvent Maria assiste au mariage de Nino et de sa belle-sœur.

PrêtreVeux tu prendre en épouseLa jeune GiudittaVeux tu prendre en épouseLa jeune Giuditta

NinoOui

GiudittaJe te serai fidèle

NinoJe cheminerai à tes côtés

GiudittaDans le mauvais sort

NinoJe serai à côté de toi

Nino Je te donnerai mon amour

GiudittaEt personne au monde

NinoJusqu’ à la mort

Nino et GiudittaSéparera ce que Dieu a uni

Scena quintaDuomo di Catania

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30 UNITI NELLA VITA

Coro Frati. La badessa si avvicina a Maria dietro la grata del convento. Maria è virilmente provata, sembra quasi impazzire di dolore.

Coro fratiE gloria in excelsis Deo

BadessaVoi qui davanti a DioUniti nella vita

Coro fratiDeus Pater Nostrum

BadessaVivrete nella luceDi un padre benevolo

Coro fratiQui tollis peccata mundi

BadessaSulla strada di un destino

Coro fratiJesus Criste Dominum

BadessaSulla strada di un destinoPiù giusto, divino

PreteRasserenatiNella preghieraVivrete sempreLa primavera

Maria si allontana incapace di continuare a vedere ciò che ha davanti e di sentire la badessa.

Badessa(mentre Maria esce di scena)

La vostra vita È terminata Nuova vita Vivrete voi

PreteL’unione sacra È viva ormaiNon più due menti Ma un solo cuor

30 UNIS DANS LA VIE

Chœur des moines. L’Abbesse s’approche de Maria derriè la grille du couvent. Maria è visiblement prouvée, elles est folle de douleur.

Chœur des moinesEt gloria in excelsis Deo

AbbesseVous ici devant DieuUnis dans la vie

Chœur des moinesDeus Pater Nostrum

AbbesseVous vivrez dans la lumièreD’un tendre père

Chœur des moinesQui tollis peccata mundi

AbbesseSur la voie du destin

Chœur moinesJesus Christe Dominum

AbbesseSur la voie du destinPlus juste plus divin

PrêtreSereinsDans la prièreVous vivrez a toujoursLe printemps

Maria s’éloigne incapable de supporter ce qu’elle voit et d’écouter les paroles de l’abbesse.

Abbesse(Pendant que Maria abandonne la scène)

Votre vieSe termine iciC’est une nouvelle vieQue vous vivrez

PrêtreL’union sacréeElle vit déjàJamais plus deux espritsMais une seule âme

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BadessaLa vostra vita È terminata Nuova vita Vivrete voi

Coro fratiEt gloria in excelsis Deo

PreteVoi qui davanti a DioUniti nella vita

Coro fratiDeus Pater Nostrum

BadessaVivrete nella luceDi un padre benevolo

Coro fratiQui tollis peccata mundi

PreteSulla strada di un destino

Coro fratiJesus Criste Dominum

BadessaSulla strada di un destinoPiù giusto, divino

AbbesseVotre vieSe termine iciC’est une nouvelle vieQue vous vivrez

Chœur des moinesEt Gloria in excelsis Deo

PrêtreVous ici devant DieuUnis dans la vie

Chœur des moinesDeus Pater nostrum

AbbesseVous vivrez dans la lumièreD’un tendre père

Chœur des moinesQui tollis peccata mundi

PrêtreSur la voie d’un destin

Choeur des moînesJesus Christe Dominum

AbbesseSur la voie d’un destinPlus juste, plus divin

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31 IL MONDO ORMAI È PIÙ LONTANO

Una piccola stanza con un grande crocifisso al muro. Adiacente alla stanza delle sbarre con dietro una cella. Nella cella, accasciata a terra un’anziana suora. Maria è inginocchiata a terra di fronte al grande crocifisso.

MariaNon posso essere disperata in quanto sono nata. Questa sventura da affrontare è una prova da superare. Il mondo ormai è più lontano.O dio mi sei vicino, io mi accorgo, lo sento Con il cuore lo sento Lo sento ora In ogni momento

32 BIANCA

Maria(muovendosi nella piccola stanza)

Benedetta la vita Se talvolta non è Benedetto l’amore Anche quel per te

Benedetta son ioPerché fuggo perchéIo la sposa di DioHo tenerezza per te

CoroBiancaCome Maria Con una goccia di follia

MariaBenedetto il destinoAnche se soffriròBenedetto il profumoChe nel cuore porterò

31 LE MONDE DÉSORMAIS EST TRÈS LOIN

Une petite chambre avec un grand crucifix au mur. A côté de la chambre, on aperçoit derrière la grille une cellule du monastère. Dans la cellule, écroulée au sol une vielle sœur, Marie est agenouillée par terre en face du crucifix.

MariaJe ne peux pas être désespérée parce que je suis née,Cette disgrâce je dois la surmonter. Le monde est très loinOh Dieu, tu es à côté de moi, je m’en aperçois, je le sens, je le sens, maintenant et à chaque instant.

32 BLANCHE

Maria (Se déplace dans sa petite chambre)

Bénie soit la vie,Même si l’amourN’est pas toujours béni,Pour toi

Je suis bénieParce que je te fuis,Je suis l’épouse du SeigneurJe n’ai que de la tendresse pour toi.

ChœurBlancheComme la Vierge MarieAvec une larme de folie

MariaBéni soit le destinMalgré ma souffrance,Béni le parfumQue je garde dans mon cœur.

Scena sestaCella del convento di clausura

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Benedetta la sposaChe ti ha scelto per séBenedetta ogni cosaE fortuna anche per te

CoroBiancaCome Maria Con una goccia di follia

Sopraggiunge la badessa. Si ferma ad osservare Maria.

MariaSono troppo sola in mezzo al mare,E purtroppo io non so nuotare,Anche se non temo di affogare,Mi resta sempre il cielo da guardare.

BadessaBenedetta creatura seiTi ha ripreso Dio con sèLa tua anima è salva ormaiE il paradiso avraiOggi è un giorno di festaE di grande pietàTi sei cinta la testaDi gelsomino e di lillà

CoroBiancaCome Maria Con una goccia di follia

CoroBiancaCome MariaBiancaBiancaSì, tu sei biancaAnima duraAcqua sorgenteTu sei biancaBiancaSì, bianca

La badessa sorregge Maria e aiutandola la accompagna all’interno della cella.

Bénie l’épouseQui t’a choisi pour toi,Bénie toute choseEt bonheur à toi!

ChœurBlancheComme une larmeDe folie

L’abbesse arrive. Elle s’arrête pour regarder Marie

MariaJe suis trop seule au milieu de la mer,Malheureusement je ne sais pas nager,Même si je ne crains pas de me noyer,J’ai toujours mon regard vers le ciel.

AbbesseQue tu sois bénie Créature que Dieu a ramenée a soi Ton âme est sauvée!C’est le paradis que tu auras.Aujourd’hui c’est jour de fête,Et de grande piété,Ton front est couronnéDe jasmin et de lilas!

ChœurBlancheComme MarieComme une larme de folie

ChœurBlanche comme MarieBlancheBlancheOui, tu es blanche!Ame dure,Eau jaillissante,Tu es blanche,Blanche, oui, blanche.

L’abbesse soutient Maria et l’aide à rentre dans sa cellule.

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33 HO PAURA

La badessa accompagna Maria nella cella. Esce, chiude la porta e si allontana. Maria, disperata, guarda la anziana monaca rinchiusa insieme a lei.

MariaHo paura!... ho paura!

Ho paura di quella povera suor Agata Ch’è rinchiusa da quindici anni Nella cella dei matti!Ti rammenti quel volto scarno, pallido E febbrile?Quegli occhi vuoti e stralunati, quelle dita lunghe con quelle unghie, nessuna passione, una faccia senza espres-sione. Respira piano ma non parla, si rannicchia sulla pan-ca, ormai è solo stanca. È quasi priva di vita, disperata, senza speranza, uno straccio in una stanza abbandonata. Ho paura, ho paura... Se diventassi così anch’io!... o mio Dio!

34 LA CELLA

Maria(distrutta dal dolore)

Nei tuoi occhi Vedo meTu nascondi Sentimenti Troppo grandi Sono immensihanno ucciso i tuoi sensiNei miei occhiRivedraiQuel doloreChe tu haiE che èDentro meAh ho visto la mia fineSi questo è già il confine...Non siamo più qui

33 J’ AI PEUR

L’ abbesse accompagne Maria dans sa cellule, elle en sort, ferme la porte et s’éloigne. Maria désespérée regarde la vielle sœur renfermée avec elle dans le petit espace de la cellule.

MariaJ’ai peur!... j’ai peur!

J’ai peur que cette pauvre sœur AgatheQui est renfermée depuis 15 ans dans Cette cellule, dite des fous!Tu te souviens de son visage décharné, pâle Et fiévreux?Ces yeux vides, ses doigts longs et ses ongles, pas de pas-sion, un visage sans expression, qui respire à peine, qui ne parle pas, qui s’accroupi sur le banc, elle est presque privée de vie, désespérée, sans espoir, un chiffon aban-donné dans sa chambre.J’ai peur, j’ai peur... de devenir moi aussi comme elle oh mon Dieu!

34 LA CELLULE DU COUVENT

Maria (effondrée dans sa douleur)

Dans tes yeuxJe me voisTu caches tes sentiments!Trop grandsImmensesQui ont tué tes sens.Dans mes yeux tu reverrasCette douleur,Tu souffres,Et moi je la garde dans mon cœur.Ah, je vois ma finOui, j’en vois la frontière,Nous ne sommes plus ici

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35 CON CUORE PURO

Maria(ormai rassegnata, guardando in alto come rivolgendosi al Signore)

Con cuore puro Io mi rivolgo a teE tu dolcissimo GesùLo saiSe io ti ho offeso Ti chiedo scusa SinceramenteSe ho peccato veramente Non so.

Non ho capitoCos’è avvenutoMa una luce so che poiMi ha attraversatoRestaRestaTi pregoAbita il mio cuore

RestaAncora Per riempirlocome sempre d’amore

Ti sento ovunque Però non ti vedoTi ho visto in fondo ad un sorriso Come un raggio di sole su un giovane visoUn uomo dal cielo che è appena disceso Mi sembravi proprio tu...

Peròquesto mondo arrabbiato ha gridato di no!Si è rotto l’incanto come è stato non so oh noNon vivo piùMa non per colpa tua Gesù, GesùDimmi dove andare Cosa devo fareNon ho più il coraggio di vivere! PrestoPrestoNoi staremo insieme!

35 D’UN CŒUR PUR

Maria(Résignée elle regarde vers le haut, vers Dieu)

D’un cœur purJe m’adresse à toiTrès tendre JésusTu le saisSi je t’ai offensé,Je te demande pardon.Sincèrement!Si j’ai vraiment péché Je ne le sais pas.

Je n’ai pas comprisCe qui s’est passé.Mais je sais qu’une lumièreM’a illuminée!RestesRestesRestes dans mon cœur!

RestesEncore,Pour le remplir,Comme toujours, D’amour.

Je te sens partout,Mais je ne te vois pas.J’ai t’ai aperçu au fond d’un sourireComme un rayon de soleil sur un jeune visage,Un homme à peine descendu du ciel,Il me semblait que c’était toi…

Mais,Ce monde fâché a crié que non!Et l’enchantement s’est brisé,Comme tout cela s’est passéJe ne le sais pas.Oh nonJe ne vis plusMais pas à cause de toi, Jésus, JésusDis-moi par où je dois passer,Je n’ai plus le courage de vivre!ViteViteNous serons à toujours ensemble!

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36 LA CERIMONIA

Nella cappella del convento sta cominciando la cerimonia in cui Maria e altre novizie prenderanno i voti. Il prete reciterà le preghiere. Le novizie lentamente entrano in scena. Ad assistere alla cerimonia i parenti delle novizie fra cui il padre e la matrigna di Maria, Nino e la sorellastra. Maria è l’ultima novizia ad entrare in scena.

PreteAve maria, gratia plenaDominus tècum, benedicta tu in mulieribus

MariaPrendi la vitaIo te la donoIo te la dono

NinoPrendi per manoIl suo destino amaro

Coro di pretiKyrie elèison - Kyrie elèisonChriste elèison - Christe elèisonSancta Mater, Pater NosterPàrce nobis, Pàrce nobisVirgo potens, Virgo clemensAlleluia! Alleluia!

36 LA CÉRÉMONIE

Dans la chapelle du couvent aura lieu la cérémonie où Marie et les autres novices prendront les vœux. Le prêtre récitera les prières. Les novices entrent lentement en scène. Les parents avec le père, la belle-mère, Nino et la belle-sœur participent à la cérémonie des vœux. Maria entre en dernière.

PrêtreAve Maria, gratia plenaDominus tecum, benedicta tu in milieribus

MariaPrends ma vieJe te la donneJe te la donne!

NinoPrends par la mainTon destin tant aimé

Chœurs et prêtresKyrie eleison - Kyrie eleisonChriste eleison - Christe eilesonSancta mater, Pater noster,Parce vobis, Parce vobisVirgo potens, Virgo clemensAlleluia! Allelluia!

Scena settimaDuomo di Catania

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37 LA FINE

Maria prende i voti. Le tagliano i capelli a zero sotto lo sguardo di Nino, di suo padre e di tutti i partecipanti alla cerimonia. Distrutta dal dolore si abbandona al suo destino cadendo in ginocchio a terra per poi morire dedicando un ultimo bacio ad un petalo della rosa che Nino le regalò.

MariaÈ quiÈ quiÈ quiQuesta è la notte Mi avvolgerò di buioPer non soffrireE tuE leiE voiVedrete il soleIl mio destino è quello di morire

37 LA FIN

Maria prend les voeux. On lui coupe les cheveux sous le regard de Nino,de son père et des tous les participants à la cérémonie. Accablée par la douleur Marie s’abandonne à son destin tombant à genoux.Elle va mourir en lançant un dernier baiser la une pétale de la rose que Nino lui avait donnée.

MariaIl est làIl est làIl est là!C’est cette nuit,Je m’habillerai de noir,Pour ne plus souffrir!Et toiEt elleEt vous tousVous verrez le soleil.Mon destin est celui de mourir!

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foto © Giampaolo Squarcina

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Questo libretto è stato realizzato in occasione della Prima assoluta in Svizzera

tenutasi presso la Residenza dell’Ambasciatore d’Italiail 12 Febbraio 2014

Traduzioni Anna Rüdeberg Pompei

Sincronizzazione Video Aldo Azzaro

Matteo Silva Cappelletti

Grafica ed ImpaginazioneDavide Musmeci

Stampa Groupdoc SA

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Finito di stampare nel Febbraio 2014presso la tipografia Goupdoc SA in Biel