La donna romana nell'età augustea

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- Lex Iulia de maritandis ordinibus (18 a.C.)

-Lex Papia Poppaea nuptialis (9 a.C.)

- L’adulterio non poteva assolutamente essere tollerato

-Da questione familiare fu considerato per la prima volta un crimine e poteva essere punito con l’esilio

-Ius occidendi (il diritto di uccidere), anche se con limiti, accanto alla repressione criminale

- Non più diritto del marito di uccidere l’adultera, ma obbligato a ripudiarla

- Diritto di uccidere l’amante se sorpreso in flagrante

- Il pater poteva uccidere la figlia adultera e anche l’amante

- Uomini tra i 25 e i 60 anni e donne tra i 25 e i 50 erano tenuti a sposarsi con persone nei rispettivi limiti di età

- I matrimoni dovevano essere fecondi: premi per le famiglie numerose, sanzioni per chi non aveva figli

-Ius liberorum per le donne, che le esonerava dalla tutela qualora avessero partorito 3 volte, se nate libere, 4 se “libertine”, nate schiave e poi liberate

Le fonti presentano le donne imperiali come corrotte e ambiziose di potere. Però è più probabile che la storiografia dell’età imperiale intendesse screditare le donne dei potenti proprio per criticare questi ultimi. Gli uomini al potere piuttosto sfruttavano gli scandali delle mogli per sbarazzarsi di esse.

E’ impensabile che le donne volessero impadronirsi del potere, poiché i romani non avevano una parola che designasse l’imperatrice.