La Diversità Biologica

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La Diversità Biologica

Convenzione sulla Diversità Biologica

Le risorse viventi

Le risorse viventi sono quei componenti naturali che hanno un utilizzo pratico a fini umani.

Rientrano in questa categoria non solo piante e animali, ma gli ecosistemi stessi, come ad es. gli ecosistemi forestali, di acqua dolce e marini.

Le risorse viventi sono essenziali perché:

• forniscono generi alimentari, mangimi, materie prime per le industrie, l’artigianato, e la farmacopea;

• provvedono la base di diversità genetica che consente il miglioramento delle specie domestiche, animali e vegetali;

• mantengono la funzione degli ecosistemi, inclusi i processi energetici ed evolutivi;

• assorbono e abbattono gli inquinanti, compresi rifiuti organici, pesticidi, metalli pesanti;

• proteggono il suolo da eccessive erosioni e da altri fenomeni di dissesto e desertificazione;

• costituiscono il materiale di base per le applicazioni biotecnologiche;

Diversità Biologica = Biodiversità

Il concetto di biodiversità include il concetto di risorsa vivente, ma non si limita a ciò. Esso considera anche gli aspetti del mondo vivente che sono più legati all’uomo.

Cos’è la biodiversità ?

Per biodiversità si intende l’insieme dei modi in cui la vita si esprime e si organizza sul nostro pianeta.

Dal punto di vista scientifico tutte le discipline che studiano la materia vivente e il suo modo di organizzarsi si occupano di biodiversità.

La biodiversità secondo la CBD

Nella Convenzione sulla Diversità Biologica, il

termine “Biodiversità” è definito come:

la variabilità degli organismi viventi di ogni origine,

compresi gli ecosistemi terrestri, quelli marini e

quelli acquatici in generale, ed i complessi ecologici

di cui essi fanno parte; ciò include la diversità

nell’ambito delle specie, tra le specie e tra i diversi

ecosistemi.

La biodiversità secondo la CBD

A Rio de Janeiro l’attenzione viene focalizzata su tre

principali livelli di organizzazione della biodiversità:

• Il livello ecosistemico

• Il livello specifico

• Il livello genetico

Il livello ecosistemico

Gli ecosistemi sono unità ambientali autonome, caratterizzate dalla presenza di piante (produttori), animali (consumatori), batteri e funghi (decompositori), interessati da uno stesso flusso di materia e di energia.

Il livello ecosistemico

Anche gli ambienti umani possono essere definiti come ecosistemi, dove l’uomo assume il ruolo di consumatore e i flussi di materia e di energia corrispondono, in parte, ai trasferimenti e all’utilizzazione di materie prime, merci, energia elettrica e combustibili fossili.

Il livello specifico

La specie può essere definita come un gruppo di popolazioni naturali, che si incrociano effettivamente o potenzialmente, riproduttivamente isolato da altri gruppi simili.

Il livello genetico

Per materiale genetico si

intende qualsiasi materiale

proveniente da un organismo

vivente che contenga le unità

funzionali dell’ereditarietà (geni)

Il livello geneticoIl materiale genetico è quello che

determina le differenze tra specie

(diversità interspecifica)

Il livello genetico

Esso determina, però, anche le

differenze tra gli individui

appartenenti alla stessa specie

(diversità intraspecifica)

La biodiversità umana

Anche l’uomo, in quanto

essere vivente, è parte della

biodiversità, sia in relazione

alla diversità di razza ...

La biodiversità umana… che alla diversità di cultura e tradizioni locali.

Importanza della biodiversità

Come enunciato nel Preambolo della Convenzione:

“il valore intrinseco della Biodiversità riguarda i

suoi aspetti ecologici, genetici, sociali,

economici, scientifici, educativi, culturali,

ricreativi ed estetici”.

Perché conservare la biodiversità ?Sempre nel Preambolo, si afferma che:

“La conservazione e l’uso sostenibile della biodiversità è di importanza critica per il cibo, la salute e altre necessità primarie della popolazione mondiale, attualmente in forte crescita; a questo scopo è essenziale provvedere per l’accesso e la diffusione delle risorse genetiche e delle tecnologie”.

La conservazione della Biodiversità può avvenire in situ o ex situ.

La conservazione in situ

Quella in situ è la

conservazione degli ecosistemi

e degli habitat naturali e il

mantenimento di popolazioni

vitali di specie nei loro ambienti

naturali o, nel caso di specie

domestiche o coltivate, nei

posti dove esse hanno

sviluppato le loro caratteristiche

distintive.

La conservazione ex situLa conservazione ex situ è la conservazione delle componenti della biodiversità al di fuori dei loro habitat naturali.

La conservazione ex situ può essere effettuata mediante:

• gli zoo

• gli acquari

• i giardini botanici

• le banche di semi

• le banche di sperma

• le banche di uova

• le banche di germoplasma

Le biotecnologie

Le biotecnologie vanno intese come una integrazione di discipline diverse: genetica, biologia molecolare, biochimica, biologia cellulare, ingegneria chimica, informatica e robotica.

Durante gli anni ’70 gli scienziati hanno sviluppato nuovi metodi per il trasferimento e la precisa ricombinazione di porzioni di DNA da un organismo ad un altro. Queste tecniche sono comunemente chiamate ‘ingegneria genetica’. Il miglioramento di queste tecniche ha portato ad un crescente interesse industriale verso le biotecnologie.

Le biotecnologieLe biotecnologie forniscono metodi precisi, nuovi e

veloci per ottenere prodotti. L’ingegneria genetica

permette ora di ottenere mediante procedimenti

industriali (micro)organismi capaci di produrre o

degradare sostanze, o che sono portatori di caratteri di

resistenza verso determinate componenti ambientali.

Le biotecnologie hanno aperto prospettive fino ad ieri

inimmaginabili in campi quali la medicina,

l’alimentazione, l’energia, il trattamento dei rifiuti e il

disinquinamento.

Italia e Mediterraneo

L’Italia si trova al centro del Mediterraneo. Fino ad ora considerazioni di tipo politico ed economico hanno rivolto la nostra attenzione verso l’Europa. E’ giunto ora il momento di guardarci attorno.

La dimensione Mediterranea della Biodiversità

Sovrasfruttamento delle risorse del mare, urbanizzazione, dissesto del territorio, aridificazione, inquinamento, sono solo alcune di tali problematiche.

Da questo punto di vista la regione Mediterranea ha delle caratteristiche ben definite, e anche se gli aspetti sociali, economici e religiosi sono diversi nei Paesi che si affacciano sul nostro mare, i problemi da affrontare sono senza dubbio simili.

Per perseguire gli obiettivi della Convenzione sulla Biodiversità, l’Italia dovrebbe rivolgere la propria attenzione a quei Paesi che hanno caratteristiche ambientali simili alle sue.

Tradizioni Mediterranee

Ma più ancora dei problemi, a legare l’Italia al resto del Mediterraneo sono le tradizioni locali, che si sono sviluppate in più di tremila anni di vivere comune, nord con sud, est con ovest.

Insomma, per concludere...

L’Italia potrebbe diventare il canale di comunicazione tra l’Europa e il resto del Mediterraneo nell’implementazione della Convenzione sulla Biodiversità.

La Convenzione potrebbe indurre l’apertura di nuovi mercati, offrire nuove possibilità di cooperazione, favorire la definizione di nuovi progetti di sviluppo in un’ottica di sostenibilità.

La collaborazione tra i diversi Paesi del Mediterraneo, oltre ad avere un significato di collaborazione trans-regionale, ha anche un profondo significato ecologico.

Quando si tratta di ambiente, infatti...

…siamo tutti sulla stessa barca !