Kid.do - presentazione finale per Ubuquitus e Context Awareness Computing corso TTC Università...

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Kid.do - presentazione finale per Ubuquitus e Context Awareness Computing corso TTC Università Milano Bicocca

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BERTI Irene 720024 - BUSDON Giulia 729041 - CESATI Matteo 729001 - MAZZOLA Annalisa 728871

UBIQUITOUS & CONTEXT AWARE COMPUTING - a.a. 2013/2014

Dopo aver affrontato le ricerche per il nostro approfondimento sull’ambiente ospedaliero, abbiamo deciso di focalizzarci sulle problematiche dei pazienti

costretti a lunghe degenze.

In seguito alla visita al reparto di onco-ematologia pediatrica dell’ospedale S. Gerardo di Monza, con la

supervisione della psicologa del reparto Chiara, abbiamo deciso di concentrarci proprio sui pazienti ricoverati in

reparti di questo tipo.

Durante la nostra visita abbiamo avuto occasione di confrontarci, oltre che con la psicologa, anche con alcuni dei

genitori e dei bambini ricoverati.Abbiamo potuto osservare e vivere direttamente una giornata tipo nel reparto, raccogliendo alcune informazioni importanti

per il nostro progetto.

•Degenza in ospedale di almeno 6 mesi + 36 mesi per controlli

•Permanenza in stanza singola, per prevenire ulteriori infezioni

•Impossibilità di uscire dalla stanza, salvo rare eccezioni

•Sterilizzazione di qualunque oggetto introdotto nella stanza;•Attività ludiche organizzate da volontari e clownterapia.

Kid.do si basa su due concetti per noi fondamentali:

•La malattia che non solo provoca cambiamenti nella fisicità ma costringe a vivere un’esperienza provante anche, e soprattutto, livello psicologico.

•Il gioco che rappresenta una dimensione imprescindibile per la vita e lo sviluppo affettivo del bambino.

Stato dell’arte: Italia

Caso particolare Bambin Gesù di Romastruttura interamente dedicata ai bambini e ai loro genitori che comprende:

•Servizioscolasticoperognifasciad’età•Uncomputerconconnessioneinternetperognipostoletto•Attivitàludico-ricreativeeclownterapia

Stato dell’arte: USA

Caso particolare Boston Children’s Hospital

Ospedale Pediatrico con particolare attenzione all’ambiente seguendo i principi dell’health-care design.

Stato dell’arte: USA

Caso particolare Cincinnati Children’s HospitalIniziative digitali a supporto dell’intrattenimento e della comunicazione tra i pazienti e il mondo esterno

•CarePages,“Profilo” aggiornabile con i propri miglioramenti

•SeacrestStudios/WKID33,studio TV/radio in ospedale con i bambini-pazienti attori

•FamilyPetCenter,centro in cui i pazienti possono far visita ai propri animali domestici

•Appmobilediorientamentopermette pianificare la propria giornata di visita

•eCard,cartoline di auguri recapitabili direttamente nella stanza del bambino.

Tutte le “applicazioni” viste fino ad ora, tuttavia, rientrano nel progetto portato avanti da un ospedale specifico e, per quanto possano essere riadattate in altri contesti, non

possono essere considerate applicazioni “universali” da poter utilizzare direttamente in altri ospedali, senza investire

nell’allestimento per i servizi.

Attualmente dunque, nella maggior parte dei casi, i bambini utilizzano i moderni mezzi di comunicazione che utilizziamo tutticomunementecomeSkype,FacebookeWhatsApp.

Dopo aver concluso le nostre ricerche ci siamo resi conto della necessità di rendere l’ospedale un ambiente che possa

concedere ai bambini in lungodegenza la possibilità di divertirsi, giocare, comunicare e mantenere vivi i rapporti

interpersonali con genitori, amici e bambini che si trovano nelle loro stesse condizioni.

Tutto questo può essere concretizzando utilizzando la tecnologia già presente nella struttura e implementandola

secondo le specifiche necessità di gioco.

•Migliorare l’interazione e la comunicazione con genitori, amici e parenti a casa e con gli altri bambini ricoverati.•Non abbandonare il bambino a se stesso, permettendogli di continuare ad

instaurare legami nonostante la situazione di isolamento.•Eliminare o ridurre la paura della malattia e delle cure mediche nel bambino e nei suoi familiari.

Kid.do, quale sistema di gioco, si inserisce in questo contesto con degli obiettivi chiari

L’ambiente nel quale Kid.do va ad inserirsi è quindi l’ospedale, e più nello specifico la stanza del bambino.

Prenderemo per scontato che l’ospedale sia dotato di una propriareteWi-Ficheilgiocopotràquindisfruttareinalcune

delle sue funzionalità.

CONSOLE

Caratteristiche:Ingresso USB, LAN, HDMIConnettivitàWiFieBluetoothSensore di movimento esterno mobile

Dimensioni: 10x10x4 cm

Prezzo stimato: 300 €

TV

Requisito indispensabile: ingresso HDMI per connessione con console

Caratteristiche Ideali:Dimensioni, 40 pollici

Prezzo stimato: 300/400 €

TABLET

Requisito indispensabile: Telecamera frontale

Caratteristiche Ideali:Dimensioni, 10 pollici

Prezzo stimato: 300 €

Accessori previsti

FlingJoystickPrezzo: 25 €

ACCESSORI

Lampadine con connessione BluetoothPrezzo: 50€

Camice stampato con patternPrezzo: 15€

Il gioco è stato strutturato in modo tale che, parallelamente al mondo reale, se ne crei uno virtuale nel quale il bambino giocando ed interagendo con gli altri bambini può ottenere

dei mattoncini e dei punti da usare rispettivamente per contribuire alla realizzazione della missione collettiva e per

guadagnare degli speciali premi personali a sorpresa.

La scelta di ambientare il gioco all’interno dell’ospedale è stata presa sotto consiglio della psicologa, la quale ci ha

suggerito che è comunque importante che i bambini prendano coscienza del posto in cui si trovano.

In seguito alle nostre ricerche, abbiamo individuato 4 tipologie di situazioni nelle quali il bambino può essere

coinvolto durante la sua permanenza in ospedale.

•Interazione con gli altri bambini ricoverati•Interazione con i genitori•Interazione con gli amici a casa•Momenti di solitudine

Per ognuna di queste situazioni abbiamo ideato degli scenari di gioco che permettono al bambino di interagire

con i diversi attori in maniera più naturale e divertente.

Corpo.Sfera: ambientato all’interno del corpo umano, prevede la collaborazione con altri bambini ricoverati, che cooperano insieme per raggiungere un obbiettivo comune

Schizzo.Pazzo: escamotage di gioco per coinvolgere i genitori (o altri visitatori) utilizzando camici stampati con pattern e realtà aumentata

Laboratorio.Magico: per rimanere in contatto con gli amici a casa, il gioco prevede la costruzione di oggetti unendo fotografie inviate dall’esterno

Giardino.Segreto: insieme di giochi tradizionali che il bambino può utilizzare da solo nei momenti in cui non è presente nessuno in camera

Abbiamo scelto di sviluppare i “mondi” che coinvolgono gli altri bambini ricoverati e i genitori, ovvero le figure più vicine

al bambino durante la degenza.

Sono state progettate delle interfacce per rapprensentare le interazioni significative all’interno dei mondi del gioco,

funzioni secondarie, seppur previste dal sistema, come il riepilogo dei punti e la messaggistica sono state

volutamente tralasciate in quanto non essenziali per la spiegazione dei prodotti presentati.

•ConsoleCosti per la sola produzione fisica: 80- 100€ Sviluppo del software + aggiornamenti del sistema portano il prezzo totale per l’ospedale a circa 300€ •TV40 pollici, prezzo medio 300- 400€

•TabletAlmeno 10 pollici, prezzo medio 300€

•Accessori• FlingJoystick, 25€ a coppia •Luci reattive, due lampadine dotate di connessione bluetooth, 45€ per pezzo.•Camice, due camici per stanza, per un totale di circa 30€.

Il costo totale per allestire una singola stanza partendo da 0 è di circa 1000€

L’ospedale San Gerardo di Monza, nostro punto di riferimento per quel che riguarda le ricerche preliminari, è già

dotato di televisore e tablet per ogni bambino.Per completare l’allestimento completo delle 30 stanze del

reparto, l’investimento si aggirerebbe sui 12.000 €.

Dopo aver concluso il progetto, abbiamo esposto i nostri risultati alla psicologa del reparto, interrogandola anche sulla fattibilità ipotetica dell’investimento da parte dell’ospedale o

delle associazioni che vi operano.

Basandosi su investimenti passati, sempre effettuati per l’intrattenimento dei bambini in lungodegenza, Chiara ha

concluso che, qualora il sistema esistesse, è probabile che l’ospedale prenderebbe in considerazione l’idea di

completare l’allestimento delle stanze per la piena operatività del gioco.