Istruttore fitness per bambini

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NonSoloFitness

CORSO ISTRUTTORE FITNESS PER BAMBINI

Dott. Davide Serpe

ETA’ EVOLUTIVA

• Indicativamente, periodo compreso tra la nascita e i 20 anni circa;

• Tre fasi principali:0-6 anni7-13/14 anni14-20 anni

ETA’ EVOLUTIVA

• Il processo evolutivo, lo sviluppo di un bambino, non è correlato solo a fenomeni neurologici e biologici, ma trae fondamentali interferenze dall’ambiente;

• Freud fu tra i primi a segnalare l’importanza dei fattori ambientali sul successivo sviluppo del bambino (soprattutto dei genitori);

ETA’ EVOLUTIVA

• Gli anni della maturità e della vecchiaia non sono anni di stasi ma di rinnovate trasformazioni fisiche, psicologiche e funzionali : EQULIBRIO DINAMICO MUTEVOLE;

• Non si finisce mai di crescere, di fare esperienze, di maturare nuovi pensieri ed abbandonarne altri…

ETA’ EVOLUTIVA

• A conferma di ciò si è passati dal concetto di «psicologia dell’età evolutiva» a quello di «psicologia dello sviluppo» che dedica l’attenzione all’evoluzione della personalità lungo tutto l’arco della vita, dal concepimento fino all’età senile;

FASI DI CRESCITA

• Nei soggetti in accrescimento si verificano delle fasi di cambiamento delle proporzioni corporee, che producono variazioni periodiche della forma del corpo, definite anche periodi di turgor e proceritas.

• TURGOR: aumento ponderale con modificazioni soprattutto a livello muscolare e adiposo;

FASI DI CRESCITA

• PROCERITAS :aumento della statura a livello scheletrico.

Turgor primus: 2-4 anniProceritas prima: 5-7 anniTurgor secundus: 8-11 anniProceritas secunda: periodo prepuberaleTurgor tertius: periodo postpuberale

MASCHIO/FEMMINA

MASCHIO/FEMMINA

• Nelle femmine la pubertà inizia a 10-12 anni e nei maschi a circa 12 anni e mezzo;

• La crescita della massa corporea nelle femmine è anticipata di circa 2 anni, per questo motivo fra i 13/14 anni sono più pesanti dei maschi;

• Nei maschi lo sviluppo della m.c. prosegue fino alla fine dell’adolescenza (18-19 anni), nelle femmine termina a 15/16 anni;

MASCHIO/FEMMINA

• Fino all’inizio della pubertà m. e f. non presentano differenze essenziali per quanto riguarda la forza muscolare o lo stato ormonale, che è strettamente correlata ad essa.

• N.B. il tasso di testosterone è molto basso, per questa ragione un allenamento accentuato della forza prima della pubertà non dà grandi risultati. Poco prima della pubertà, il testosterone, nei maschi, aumenta di circa dieci volte.

MASCHIO/FEMMINA

MASCHIO/FEMMINA

• È noto che il VO2 max (sia in valore assoluto che relativo) è praticamente lo stesso fino a circa 12 anni. Dopo la pubertà, VO2 max aumenta progressivamente con l’età, con incremento differente in rapporto al sesso, per raggiungere i massimi valori a circa 16 anni nella femmina e 18 nei maschi.

• Viste le precedenti note, indicativamente entrambi i sessi possono seguire un iter di allenamento uguale, a mio avviso, fino massimo ai 12 anni.

MASCHIO/FEMMINA

MASCHIO/FEMMINA

FATTORI CHE INFLUENZANO LA CRESCITA

FATTORI CHE INFLUENZANO LA CRESCITA

• Fattori sociali• Alimentazione• Il carico sportivo concetto di eterocronismo. Bambini con ritardi costituzionali dello

sviluppo possono raggiungere stature del tutto normali in età adulta, ma con un certo ritardo rispetto alla norma;

FASI SENSIBILI

FASI SENSIBILI

• Individuano quali prestazioni godono del miglior margine di allenabilità e miglioramento nelle varie età;

• La corretta e tempestiva stimolazione è quella che può portare i massimi benefici, in seguito non sarà così anche a fronte di un impegno importante;

• Miglior risultato con la minima spesa.

PERIODO D’ORO DELLA MOTRICITA’

• Periodo compreso tra i 7/8 e gli 11/12 anni ;• Il bambino in questo periodo «assorbe» come

una spugna gli stimoli motori;• E’ il momento dove è maggiormente recettivo,

bisogna dargli il maggior numero di input coordinativi;

• E’ definito anche momento magico per l’apprendimento dei movimenti.

CAPACITA’ MOTORIE

CAPACITA’ MOTORIE

• Definizione: le capacità motorie possono essere definite come “disponibilità motorie individuali che abbisognano, per la loro educazione e sviluppo, di una corretta e progressiva metodologia di lavoro”.

• Nel periodo della fanciulezza è importante che il lavoro sia mirato all’educazione e allo sviluppo della capacità coordinative e alla mobilità articolare, nonché alla strutturazione delle cap. condizionali, rispettando i diversi ritmi di apprendimento e di carico individuale.

CAPACITA’ MOTORIE

Periodo d’oro della motricità (8-11 anni): è il momento nel quale il bambino è altamente “recettivo” agli stimoli motori esterni;

Sviluppo attraverso il movimento e il gioco degli schemi motori di base (sarebbe opportuno fin dall’infanzia…);

Sviluppo capacità coordinative presupposto fondamentale per il miglioramento e lo sviluppo delle capacità condizionali;

ABILITA’ MOTORIA

• Capacità di automatizzare un gesto atletico, o un compito motorio, anche complesso;

• Saper fare con efficacia;• Azione che attraverso un esercizio ripetuto più

volte viene consolidata e decorre in modo parzialmente automatizzato, senza cioè una consapevole concentrazione (Meinel);

• Fondamentale lo sviluppo degli schemi motori di base, delle capacità coordinative e condizionali.

ABILITA’ MOTORIA

ABILITA’ MOTORIA

• Individuo abile nel compiere un’azione, vale a dire colui che riesce ad ottenere un qualche risultato con la massima sicurezza ed il minimo dispendio di energia;

• Eseguire movimenti con grande automatismo, dando la possibilità al soggetto di concentrarsi sull’ambiente circostante e non solo sul gesto tecnico/motorio che sta svolgendo.

ABILITA’ MOTORIA

• Concetto di transfer: capacità di saper trovare una risposta motoria in un contesto nuovo, utilizzando quanto appreso in precedenza.

ABILITA’ MOTORIA

SCHEMI MOTORI DI BASE

SCHEMI MOTORI DI BASE

CorrereSaltareStrisciareScavalcare, superareSaltare, atterrareLanciarearrampicarsi

SCHEMI MOTORI DI BASE

• Il movimento riveste un ruolo cruciale sia nel consentire un armonioso sviluppo fisiologico, ivi compresa l’ottimale maturazione delle componenti nervose e propriocettive, sia sotto l’aspetto cognitivo (scoperta, presa di coscienza dell’ambiente circostante, concetto spazio/tempo);

• Essi sono la base sulla quale costruire le capacità coordinative e condizionali;

COME SVILUPPARLI ?

• Facile…facendo giocare il bambino !!! Quindi l’impiego delle attività ludiche risulta fondamentale così come fondamentale sarà la presenza dell’istruttore…

• La tendenza in linea generale è quella che porta il bambino/ragazzo a muoversi sempre meno, a mangiare sempre peggio e a condurre uno stile di vita poco attivo;

• Per i bambini il gioco è una cosa seria.

CAPACITA’ MOTORIE

• Classificazione:CAPACITÀ COORDINATIVECAPACITÀ CONDIZIONALICAPACITÀ DI MOBILITÀ ARTICOLARE

(FLESSIBILITÀ)

CAPACITA’ COORDINATIVE

• Le cap. coordinative sono determinate dai processi di controllo e di regolazione del movimento e si fondano sull’assunzione e sull’elaborazione delle informazioni e sul controllo dell’esecuzione;

• Lo sviluppo delle cap. coord. è condizionato fortemente della maturazione del SNC e relativi effetti;

CAPACITA’ COORDINATIVE

• Sono allenabilissime nel periodo che va dai 6 ai 12 anni (sviluppo più intenso). La fase migliore per l’apprendimento dei movimenti va dai 10 ai 13 anni per i maschi e dai 10 ai 12 anni per le femmine;

• In questo periodo si realizza uno dei punti massimi dell’intero sviluppo motorio e l’apprendimento procederà tanto più velocemente quanto i bambini disporranno di esperienze motorie polivalenti.

CAPACITA’ COORDINATIVE

• Si suddividono in generali e speciali:• Generali: Capacità di apprendimento motorio;Cap. di adattamento e trasformazione

motoria;Cap. di controllo motorio;

CAPACITA’ COORDINATIVE

• Speciali:Cap. di accoppiamento e trasformazione

motoria;Cap. di equilibrio (statico-dinamico);Cap. di differenzazione (concetto spazio-tempo);Cap. di anticipazioneCap. di memorizzazioneCap. di ritmo

ANTICIPAZIONE…

ESEMPIO PER EQULIBRIO

ESEMPIO PER EQULIBRIO

CIRCUITO COORDINATIVO

PERCORSO COORDINATIVO

STIMOLO FORZA/COORDINAZIONE

…FANTASIA

SPORT ADATTI AI BAMBINI…

SPORT ADATTI AI BAMBINI…

SPORT ADATTI AI BAMBINI…

SPORT ADATTI AI BAMBINI…

SPORT ADATTI AI BAMBINI…

• È il bambino che è adatto allo sport, al movimento all’aria aperta!!

• Miglior modo per sviluppare fin dall’infanzia gli schemi motori di base e le capacità coordinative;

• Benefici cardiovascolari, muscolari, ossei;• Benefici psico-sociali;• IL BAMBINO DEVE MUOVERSI!

ATTIVITA’ FISICA E OSSA

• Studi recenti hanno dimostrato che, per gettare le fondamenta ossee su cui poter costruire per tutta la vita, il moto ha la stessa importanza dell’alimentazione. Questo vale durante tutta l’infanzia e l’adolescenza, ma soprattutto nel periodo di accrescimento rapido che avviene durante la pubertà.

ATTIVITA’ FISICA E OSSA

ATTIVITA’ FISICA E OSSA

• L’attività fisica ed il mantenimento del tessuto osseo sono legati indissolubilmente;

• Morale della favola: non è mai troppo presto (ma neppure troppo tardi…), per iniziare a rafforzare il più possibile le nostre ossa attraverso il movimento!!

IL RISCHIO…

SOVRAPPESO/OBESITA’ INFANTILE IN IN ITALIA AUMENTO

SOVRAPPESO E OBESITÀ PER REGIONE,BAMBINI 8-9 ANNI (2010)

STATO PONDERALE DEI BAMBINI I dati confermano livelli preoccupanti di eccesso ponderale: il

22,9% dei bambini misurati è risultato in sovrappeso e l’11,1% in condizioni di obesità. Si evidenzia, inoltre, una spiccata variabilità interregionale, con percentuali tendenzialmente più basse nell’Italia settentrionale e più alte nel Sud (dal 15% di sovrappeso e obesità nella Provincia Autonoma di Bolzano al 48% in Campania). Estrapolando le stime all’intera popolazione di alunni della scuola primaria, il numero di bambini in eccesso ponderale sarebbe pari a circa 1 milione e centomila, di cui quasi 400 mila obesi.

(DATI DISPONILIBI SUL SITO DEL MINISTERO DELLA SALUTE, RICERCA OKKIO ALLA SALUTE, APRILE-GIUGNO 2010)

SOVRAPPESO/OBESITA’ INFANTILE IN ITALIA AUMENTO

• Problematiche cardiovascolari;• Difficoltà nel competere con gli altri;• Sfiducia in se stessi;• Valori relativi di forza e VO2 max inferiori di un

loro coetaneo normopeso;• L’attività motoria svolta nella scuola

dell’obbligo non è assolutamente sufficiente per stimolare le qualità aerobiche…

EDUCHIAMO AL MOVIMENTO…

ATTENZIONE…

• Vi sono due tipi di obesità: iperplastica e ipertrofica

Iperplastica = obesità caratterizzata da un numero anormale di cellule adipose;

Ipertrofica = aumento di volume degli adipociti esistenti.

N.B. la dieta e l’esercizio fisico sono efficaci nella riduzione del volume ma non del numero delle cellule grasse, negli adulti (Hirsch,1971)

…SOLUZIONE

Educazione alimentare corretta;Attività sportiva idonea al bambino;Ruolo chiave giocato dai genitori e figure di

riferimento che orbitano intorno al bambino compresi gli educatori.

“LA SALUTE NON È TUTTO, MA SENZA SALUTE TUTTO È NIENTE”. (Arthur Schopenhauer)

MOBILITA’ ARTICOLARE

MOBILITA’ ARTICOLARE

• E’ definita l’arco di movimento possibile di un’articolazione o di una serie di articolazioni. Più precisamente è la cap. di un’articolazione di muoversi liberamente nell’ambito di una completa escursione articolare;

• Posizione intermedia tra le capacità condizionali e quelle coordinative;

• La flessibilità è l’unica cap. mot. nella quale le femmine sono superiori ai maschi per tutto il periodo dell’età scolare ;

MOBILITA’ ARTICOLARE

• Fondamentalmente, la mobilità art. è tanto migliore quanto più gli atleti sono giovani, già nell’età infantile deve essere dedicata una grande attenzione al suo addestramento in forme adeguate all’età;

• Dai 7 sino agl’11 anni si riscontra una buona flessibilità con una regressione nel periodo puberale;

• In età infantile esercizi attivi e dinamici, NO STRETCHING STATICO PRIMA DEI 12-13 ANNI.

MOBILITA’ ARTICOLARE

• Miglioramento quantitativo e qualitativo dell’esecuzione del movimento;

• Miglioramento della prestazione tecnica e dell’apprendimento motorio;

• Miglioramento delle forme principali di sollecitazione motoria di tipo “condizionale”.

MOBILITA’ ARTICOLARE

• Età ottimale per il suo allenamento è tra gli 11 e i 14 anni;

• Fino all’adolescenza evitare esercizi di stretching statico o passivo così come esercizi forzati di trazione, allungamento, ecc. ;

• Sarebbe opportuno dai 14 anni in avanti proporre esercizi di mobilità articolare funzionali allo sport praticato;

STRETCHING DINAMICO

FUNZIONALE ALLO SPORT PRATICATO…

FUNZIONALE ALLO SPORT PRATICATO…

MOBILITA’ ARTICOLARE

• Nella prima fase puberale, troviamo una minor capacità di carico rispetto agli esercizi di allungamento e quindi bisogna lavorare con molta abilità e sensibilità;

• Nell’adolescenza è sempre più possibile ricorrere ai contenuti ed ai metodi di allenamento degli adulti.

ATTENZIONE AGLI ESTREMI

ISTRUTTORE/ALLENATORE/EDUCATORE

ISTRUTTORE

• Capacità comunicative,• Capacità d’insegnamento,• Conoscenze tecniche e teoriche,• Empatia,• Intelligenza e buon senso,• Pazienza…

ISTRUTTORE

• Il ruolo che riveste l’istruttore in campo sportivo è fondamentale. I suoi comportamenti e le sue parole possono avere un peso enorme sulla psiche del bambino e sulla sua volontà futura nel proseguire in quel determinato sport;

• Abbandono sport in età adolescenziale…

INTERAZIONE ALLENATORE/ATLETA

COME INSEGNARE…

• METODO DEDUTTIVO: l’istruttore mostra il gesto/esercizio e i bambini lo devono ripetere nella stessa maniera;

• METODO INDUTTIVO (problem solving): in questo caso sono i bambini i principali protagonisti, è il metodo della scoperta guidata;

FEEDBACK

• Uno dei più importanti aspetti del processo di apprendimento, e soprattutto affinamento, di un compito motorio è l’utilizzo del feedback;

• INTRINSECO, che è la naturale conseguenza dell’azione;

• ESTRINSECO, informazioni derivanti da fonti esterne (allenatore, video…);

FEEDBACK ESTRINSECO

• Presenta numerosi vantaggi:Rapidi miglioramenti nell’apprendimentoMotiva l’allievo e lo stimola a provare ancoraConsente di perfezionare il gesto

tecnico/motorioAutostima e psiche del ragazzo.

METTERSI AL LORO LIVELLO…

ASPETTO MOTIVAZIONALE

ASPETTO MOTIVAZIONALE

ASPETTO MOTIVAZIONALE

ASPETTO MOTIVAZIONALE

FORZA PSICOLOGICA

GESTIONE STRESS

DINAMICHE DI GRUPPO

DINAMICHE DI GRUPPO

DINAMICHE DI GRUPPO

• Lo SPORT gioca un ruolo fondamentale nello stimolare l’aspetto socializzante dei bambini/ragazzi;

• Lo spogliatoio, il condividere vittorie e sconfitte, lo spirito di sacrificio durante allenamenti e partite non possono che giovare al futuro uomo…

RUOLO CHIAVE DELL’ALLENATORE

DIRETTORE D’ORCHESTRA…

…E GRANDI EDUCATORI

FUNZIONI DEL GIOCO IN ETA’ EVOLUTIVA

• Cognitiva• Formativa• Affettiva• Psicodiagnostica• psicoterapica

IMPORTANZA DEL GIOCO

• Il bambino con il gioco si crea il proprio mondo e in esso può trovare trovare una valvola di sfogo nei confronti della realtà circostante. Si crede libero, crea situazione immaginarie, le affronta e le domina (funzione affettiva);

• Il gioco esprime il vero mondo del bambino, cioè come egli vede e sente il suo vissuto e le sue esperienze (funzione psicodiagnostica e psicoterapica)

IMPORTANZA DEL GIOCO

• Il gioco rappresenta per il bambino l’esperienza più ricca, impegnativa e decisiva;

• Il gioco è tra gli stimoli più importanti attraverso cui il bambino riesce a raggiungere una rapida maturazione della corteccia cerebrale;

• Il gioco è capace di agevolare la maturazione intellettiva e funziona da strada maestra verso il processo di socializzazione;

IMPORTANZA DEL GIOCO

GIOCO FUNZIONALE

• È relativo all’utilizzo dei giochi al fine di realizzare «un qualcosa» che in ogni caso è estremamente connessa con la funzione stessa dell’oggetto adoperato. Ad esempio produrre dei rumori attraverso il rilascio di oggetti.

GIOCO FUNZIONALE

GIOCO SIMBOLICO

• Esso si basa sull’attribuire un significato proprio ad un oggetto, significato che prescinde dalla sue funzioni reali. Ad esempio parlare da soli con personaggi immaginari o utilizzare la cornetta del telefono come se fosse il braccio di una doccia

LA FIGURA DELL’ANIMATORE

LA FIGURA DELL’ANIMATORE…

• L’animatore deve:Far divertire;Far fare;Far esprimere.

…E LE SUE COMPETENZE

• Deve sapere e conoscere ciò che fa;• Deve saper comunicare;• Gestire i rapporti col singolo e col gruppo;• Deve saper fare;• Deve saper far fare;• Deve saper far divertire;• Deve far esprimere.(Maurizio Mondoni, TEORIA TECNICA E DIDATTICA DEI GIOCHI DI MOVIMENTO E DELL’ANIMAZIONE MOTORIA)

DOMINANZA E LATERALITA’

• La lateralità è un processo naturale facente parte del percorso evolutivo dello schema corporeo;

• Consente di prendere consapevolezza del lato destro e sinistro del corpo (organizzazione spazio/tempo);

• Asimmetria funzionale tra i due emisferi del cervello umano;

DOMINANZA/LATERALITA’

• La dominanza appare molto precocemente e prima del primo anno di età diviene chiaramente visibile;

• Il 90% dei bambini denota una chiara predilezione per l’arto destro

DOMINANZA/LATERALITA’

• Quando l’individuo ha acquisito una maturazione neuromotoria per la quale una metà del corpo risulta predominante rispetto all’altra metà, possiamo affermare che il processo di lateralizzazione è concluso;

• La dominanza dev’essere fisiologica!

MANCINO NELLO SPORT…

• Vantaggi neurofunzionali in virtù di un emisfero destro maggiormente libero di procedere all’elaborazione dei dati di natura motoria, necessari per il successo sportivo;

• Ciò perché nel 90% dei casi l’emisfero dominante è il sinistro, sede del linguaggio parlato.

MANCINO NELLO SPORT…

ESTRO,FANTASIA,INGEGNO…

FORZA

FORZA

• Forza generale: s’intende la forza di tutti i gruppi muscolari, indipendentemente dallo sport praticato;

• Forza speciale: forma di manifestazione della forza tipica di un determinato sport o il suo correlato specifico (cioè i gruppi muscolari che partecipano ad un determinato movimento sportivo).

FORZA

• Si possono ricavare tre forme principali di espressione della forza:

FORZA MASSIMALEFORZA RAPIDARESISTENZA ALLA FORZA

FORZA IN BAMBINI E ADOLESCENTI

• Un allenamento della forza adeguato all’età dei bambini e degli adolescenti svolge un ruolo importante nella formazione fisica generale e multilaterale;

• Sia come misura preventiva dalle alterazioni posturali, come anche per incrementare la capacità di prestazione motoria, diventa necessario un allenamento della forza, adeguato all’età;

FORZA IN BAMBINI E ADOLESCENTI

• Numerose ricerche mettono in evidenza che tutti i bambini che allenano regolarmente la forza rapida, compiono progressi rispetto ai loro coetanei non allenati (gruppi di controllo);

• Nel periodo della spinta infantile di accrescimento, l’apparato locomotorio infantile reagisce particolarmente bene agli stimoli di allenamento della forza;

FORZA IN BAMBINI E ADOLESCENTI

• Grazie all’aumento di forza i movimenti diventano più precisi, dinamici e fluidi;

• Dai 6 ai 10 anni: allenamento dinamico per stimolare la forza rapida attraverso circuiti a stazioni o giochi (rapporto carico/pausa 1:2);

I meccanismi nervosi sono i principali meccanismi che sembrano mediare i miglioramenti della forza in età prepuberale (adattamenti nervosi);

FORZA IN BAMBINI E ADOLESCENTI

Adattamenti nervosi = maggiore attivazione delle U.M., modificazioni della coordinazione, del reclutamento e della frequenza di scarica delle U.M.;

• 11-13 anni (seconda età scolare, inizio pubertà): rafforzamento generale e multilaterale a carico naturale o con piccoli sovraccarichi es. palloni medicinali, cerchi pesanti…in forma sempre ludica;

FORZA IN BAMBINI E ADOLESCENTI

In questa fase d’età, grazie agli ottimi presupposti coordinativi, possono essere applicati esercizi di salto più impegnativi (combinazione tra più movimenti, stimolando attenzione e reazione ad es.);

• Prima età puberale: avviene un’accentuata crescita in lunghezza (temporanea disarmonia delle proporzioni del corpo) e la cartilagine d’accrescimento diminuisce la capacità di carico per azione del GH e dell’ormone sessuale;

ESEMPIO

ESEMPIO

ESEMPIO

FORZA IN BAMBINI E ADOLESCENTI

Questo periodo d’età è particolarmente sensibile a carichi errati e prolungati, soprattutto nella regione della colonna vertebrale;

Grazie all’improvviso aumento dell’increzione di testosterone l’allenabilità della forza migliora in modo notevole;

Quindi abbiamo un aumento dell’allenabilità ed una diminuzione della capacità di carico…

FORZA IN BAMBINI E ADOLESCENTI

Rilevante eterocronismo, quindi adattare il carico in maniera individuale alla capacità di carico del ragazzo/a;

Da questo periodo in poi sarebbe opportuno sviluppare la forza speciale con collegamenti di esercizi “tecnico-condizionali” specifici dello sport praticato.

FORZA IN BAMBINI E ADOLESCENTI

• Adolescenza (13-14 anni femmine,14-15 maschi fino a 17-18)

Turgor tertius, crescita in larghezza;Le proporzioni del corpo diventano di nuovo

armoniche;È il periodo della massima allenabilità della

forza ed è l’età nella quale si rilevano i massimi tassi di incremento di questa qualità;

Ulteriore incremento dell’ ormone sessuale;

FORZA IN BAMBINI E ADOLESCENTI

Grazie alla crescente stabilizzazione del sistema scheletrico, si possono utilizzare carichi e metodi simili agli adulti;

Buono sviluppo della capacità anaerobica, possono essere utilizzati esercizi che provocano un notevole affaticamento locale;

Principio dell’incremento del carico prima aumentando il volume (n. di rip.) e successivamente l’intensità (carico del peso);

INDICAZIONI PER LA PALESTRA

INDICAZIONI PER LA PALESTRA

In palestra, un adolescente di 15-16 anni che non presenta problematiche particolari, può seguire lo stesso piano di allenamento iniziale di un adulto (scheda total body per un condizionamento generale). Da evitare carichi che comprimino la colonna vertebrale come ad es. lento avanti/dietro o esercizi che sollecitino in maniera eccessiva la cuffia dei rotatori (tirate al mento e alzate laterali oltre i 90°);

LESIONI DELLE CARTILAGINI DI ACCRESCIMENTO

• I soggetti in età prepuberale sono esposti a lesione delle cartilagini articolari. Soprattutto tre sono le sedi maggiormente colpite:

Disco epifisario (cartilagine di coniugazione)Epifisi osseaInserzione del tendine

LESIONI DELLE CARTILAGINI DI ACCRESCIMENTO

OSSO

LESIONI DELLE CARTILAGINI DI ACCRESCIMENTO

• Le ossa lunghe del corpo crescono in lunghezza a partire dai dischi epifisari situati a ciascuna estremità dell’osso lungo. Dopo la pubertà, le modificazioni ormonali determinano l’ossificazione dei dischi epifisari rendendo impossibile un ulteriore accrescimento delle ossa lunghe. Finché questa cartilagine non viene mineralizzata e ossificata, è possibile l'allungamento dell'osso.

LESIONI DELLE CARTILAGINI DI ACCRESCIMENTO

• In letteratura sono presenti casi di frattura del disco epifisario in prepuberi che si allenavano con i pesi. Tutti i casi riguardavano sollevamenti sopra la testa (come strappo e slancio) con sovraccarichi quasi massimali.

LESIONI CRONICHE

• Questo termine indica lesioni da sovraccarico funzionale (usura) e si riferisce ai microtraumi che portano a una lesione. Tra le più comuni vi sono le fratture da stress;

• Lo stress fisico può danneggiare le cartilagini di accrescimento nei tre punti citati;

• Spalla,caviglia,ginocchio,gomito sono più esposte al rischio di infortunio rispetto all’adulto.

SINDROME DA IMPINGEMENT

SPALLA DEL GIOVANE GIOCATORE DI BASEBALL

SINDROME DA IMPINGEMENT

• Conflitto tra le strutture tendinee della cuffia dei rotatori che permettono i movimenti di elevazione, rotazione, e abduzione della spalla, e le formazioni ossee dell’acromion e della clavicola.

• tipico di quegli sport nei quali si fa un uso ripetitivo o comunque intenso degli arti superiori come, per esempio, il baseball, il canottaggio, la ginnastica, il lancio del giavellotto, il lancio del peso, la lotta, il nuoto, la pallavolo, il sollevamento pesi, il tennis ecc.

EPICONDILITE

JUMPER’S KNEE

JUMPER’S KNEE

JUMPER’S KNEE

JUMPER’S KNEE

…DA EVITARE

LENTO AVANTI

LENTO DIETRO

REMATORE CON BILANCIERE

TIRATE AL MENTO

LAT MACHINE DIETRO

LAT MACHINE DIETRO

DA PREFERIRSI…

INDICAZIONI PER LA PALESTRA

Massima attenzione alla esecuzione degli esercizi per gli arti inferiori come il mezzo squat e gli affondi. Mantenere la giusta postura per non sollecitare eccessivamente l’articolazione femoro-rotulea e la parte lombare.

MEZZO SQUAT

PROPEDEUTICA ALLO SQUAT

AFFONDI

AFFONDI

EFFETTI POSITIVI DELLA FORZA

EFFETTI POSITIVI DELLA FORZA

• Se ben programmato e sviluppato un lavoro a lungo termine sulla forza produce:

Benefici effetti su ossa, tessuto connettivo e muscolatura stabilizzatrici (addome e fascia lombare);

Profilassi da infortuni grazie ad una muscolatura più forte;

Prevenzione dalle alterazioni posturali;Miglioramento della prestazione sportiva;

EFFETTI POSITIVI DELLA FORZA

Benefici psicologici;Miglioramento della composizione corporea

(rapporto massa grassa/massa magra);Miglioramento della risposta pressoria allo

stress.

EFFETTI POSITIVI DELLA FORZA

• Per riassumere, l’attività sportiva così come l’allenamento della forza, può avere un effetto positivo sulla crescita in qualsiasi fase dello sviluppo. Non ha alcun effetto sulla massima statura che verrà raggiunta dal giovane atleta;

• Concetto di transfer sulla prestazione sportiva specifica.

RISCHI COLLEGATI ALLA FORZA

RISCHI COLLEGATI ALLA FORZA

• Un cattivo programma d’allenamento, che non tiene conto dell’età biologica del soggetto può portare a conseguenze anche disastrose:

Lesioni delle cartilagini di accrescimento;Lesioni acute;Lesione croniche (usura), ad es. fratture da

stress;Lesioni alla schiena;

RISCHI COLLEGATI ALLA FORZA

• Se i programmi sono adeguati all’età e tengono conto anche delle esperienze precedenti di allenamento questi rischi si riducono drasticamente;

• Negli ultimi dieci anni tutte le principali organizzazioni di medicina e di scienza dello sport si sono espresse a favore dell’allenamento della forza con dichiarazioni ufficiali e linee guida da seguire;

RISCHI COLLEGATI ALLA FORZA

• Necessità di insegnare una perfetta tecnica esecutiva;

• Sicurezza ed assistenza sono due requisiti fondamentali;

• Attrezzatura adatta ad un bambino/ragazzino, se la misura o il peso non sono quelli adatti conviene trovare un esercizio alternativo con i pesi liberi.

RISCHI COLLEGATI ALLA FORZA

• Per riassumere, vi è la necessità di una persona competente in materia che sappia impostare un programma d’allenamento che tenga conto delle fasi dello sviluppo, della metodologia d’allenamento e della maturità biologica raggiunta dal soggetto che si sta allenando.

FORZA RAPIDA

• Influenzata dalla coordinazione e dall’evoluzione neuromotoria;

• Si stima che dai 6/9 anni e sino all’adolescenza sia possibile ottenere i maggiori incrementi;

• Stimolarla attraverso salti, corse, cambi di direzione (esercizi quindi molto dinamici) ma non in modalità lattacida;

• Inventarsi percorsi che abbiano le caratteristiche per stimolare la forza rapida.

VELOCITA’

VELOCITA’/RAPIDITA’

• In generale, la velocità è la capacità (condizionale) di eseguire degli spostamenti nel più breve tempo possibile. Tale definizione implica anche il concetto di rapidità (cap. ibrida), che è la capacità di eseguire dei movimenti nel più breve tempo possibile;

• Per quanto riguarda la corsa, non esistono grandi differenze tra maschi e femmine fino a 11-12 anni;

VELOCITA’/RAPIDITA’

• I fattori che determinano la velocità sono:Tempo di reazione motoria;Rapidità d’esecuzione di ogni singolo

movimento;Frequenza dei movimenti;Forza e coordinazione necessarie per

l’esecuzione;

VELOCITA’/RAPIDITA’

• È una capacità fortemente influenzata dai programmi di controllo di natura nervosa centrale e vi è stretta correlazione con la forza, la coordinazione, resistenza e mobilità articolare;

• Tra le tre cap. condizionali è la meno influenzabile dall’allenamento;

• All’interno dello stesso sport praticato, di regola i ragazzini più rapidi sono quelli dotati maggior talento… ;

FREQUENZA DEL PASSO

RAPIDITA’

VELOCITA’/RAPIDITA’

• Fase sensibile dai 7 ai 15 anni;• Allenabile fin dalla prima età prescolare

attraverso i giochi;• Fino alla pubertà evitare esercizi di resistenza

alla velocità ( scarsa capacità alattacida e lattacida);

• Dai 15-16 anni si possono utilizzare metodiche simili a quelle per gli adulti con un volume di lavoro inferiore;

VELOCITA’/RAPIDITA’

• Per riassumere, anche in questo caso i contenuti dell’allenamento si devono adattare qualitativamente e quantitativamente, ai rispettivi periodi d’età. I metodi di allenamento e addestramento devono essere adeguati alle caratteristiche infantili;

• Concetto di transfer come per la forza.

RESISTENZA

RESISTENZA

• Tra le cap. condizionali, quella aerobica è senza dubbio la maggiormente allenabile in età giovanile;

• È noto che VO2max (assoluto e relativo), è praticamente lo stesso nei maschi e nelle femmine fino a circa 10-12 anni;

• Massimi valori di VO2max nella femmina a circa 16 anni, maschio 18;

• N.B. : VO2max = MASSIMA POTENZA AEROBICA

RESISTENZA

• VO2max (massima potenza aerobica) : massima quantità di energia che può essere resa disponibile nell’unità di tempo sulla base dei soli processi ossidativi. Determinare il VO2max fornisce un’informazione globale sull’efficienza degli apparati respiratorio, cardiocircolatori e muscolare.

VO2max (massima potenza aerobica)

• In entrambi i sessi dopo i 17-18 anni, se non viene allenata, tende e ridursi gradualmente;

• Secondo alcuni autori (supportati da ricerche e studi in materia) allenare la potenza aerobica nel periodo prepuberale favorirebbe “adattamenti centrali” delle pareti cardiache, come in nessun altro periodo;

• Le donne presentano un VO2max (assoluto e relativo) inferiore rispetto all’uomo;

RESISTENZA

• Se si eccettuano alcune particolarità che sono dovute all’età, bambini ed adolescenti mostrano gli stessi fenomeni di adattamento degli adulti. Quindi adattamento strutturale e funzionale di quegli organi e quei sistemi di organi che sono determinanti nel mantenere o limitare la prestazione;

• Un allenamento della resistenza non produce alcun danno, anzi si otterranno cambiamenti positivi !

RESISTENZA

• ADATTAMENTI POSITIVI (già a partire dai 10 anni):

Frequenza cardiaca (diminuzione)Aumento dimensioni cavità cardiacheLavoro cardiaco più efficace ed economicoCapacità di recuperoCapacità di prestazione fisica/psichica

RESISTENZA

• EFFETTI POSITIVI ANCHE SU ALTRI FATTORI DELLA PRESTAZIONE QUALI :

RapiditàForza rapidaResistenza alla velocitàResistenza alla forzaDestrezza

RESISTENZA

• A mio avviso, sviluppare una buona “base aerobica” è fondamentale in tutti gli sport siano essi ciclici/aciclici o individuali/collettivi. L’obiettivo è quello di creare i presupposti per un allenamento futuro del ragazzo sempre più specifico dello sport praticato, tenendo sempre come riferimento l’età biologica dei soggetti e l’aspetto motivazionale…

EDUCAZIONE AL MOVIMENTO

IPOCINESIA EDUCAZIONE

EDUCAZIONE AL MOVIMENTO

EDUCAZIONEIPOCINESIA

INDICAZIONI

• fino all’età di 11-12 anni sviluppare l’aspetto aerobico attraverso giochi di movimento;

I bambini hanno una scarsa capacità anaerobica, aspetto fondamentale da tenere in considerazione;

Utilizzare quindi metodi intervallati con pause frequenti;

Assecondare le abitudini naturali di movimento del bambino;

INDICAZIONI

Con i ragazzi prepuberi attenzione ai cambi di direzione e agli arresti tipici delle esercitazioni con palla nel calcio;

Prediligere corse in linea su superfici non particolarmente dure;

Salvaguardare ossa, articolazioni e tendini.

INDICAZIONI

• Nella seconda fase puberale (adolescenza) la capacità anaerobica aumenta notevolmente;

Utilizzo di contenuti e metodi di allenamento che servono volutamente allo sviluppo della capacità di resistenza anaerobica;

Capacità e tollerabilità del carico elevate;In questa fascia d’età l’allenamento decide

quale sarà la futura capacità di prestazione.

INDICAZIONI

I ragazzi così impareranno a convivere con lo stato di fatica e a dosare lo sforzo per ritardarlo, presupposto a mio avviso fondamentale per chi vuole primeggiare nel proprio sport.

Aspetto motivazionale e psicologico del ragazzo molto importante, ruolo chiave giocato dall’allenatore.

INDICAZIONI

• Dai 16-17 anni il carico di lavoro si avvicina molto a quello degli adulti dello sport praticato;

Privilegiare a questo punto l’intensità dell’allenamento e renderla il più specifica possibile alle caratteristiche richieste in gara;

Suddividere la squadra in gruppi di lavoro omogenei per caratteristiche fisiche e di ruolo;

Lavorare in regime di fatica (aspetto psicologico):

INDICAZIONI

Ricordarsi che chi possiede una potenza aerobica adeguata recupera tra uno sforzo e l’altro con più facilità e minor tempo, fattore fondamentale negli sport aerobici/anaerobici alternati (basket,calcio,rugby,football…). A mio avviso per esprimersi ad alti livelli la tecnica specifica non può bastare se non è supportata da grandi capacità fisico/atletiche e psichiche, pena lo scadimento della prestazione stessa.

ULTIMO CONSIGLIO…

NON PENSARE AL BAMBINO COME UN ADULTO IN

MINIATURA !!!