ISOLE EGADI Il grande polmone verde del Mediterraneo · dente Ugo Leone. Il Parco nazionale del...

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6 Turismo EventiLunedì 11 giugno 2012

colo e non come una oppor-tunità. Non poche anche le oggettive difficoltà gestionali: amministrata per 10 anni dal-la Capitaneria di porto la cui attività si limitava alla sorve-glianza, nel 2001 è stata data in gestione al Comune di Fa-vignana, che si è trovato a far fronte a una realtà complessa e difficile. Da un paio d’anni a que-sta parte, però, la gestione dell’Area Marina Protetta è tornata ad investire sul ter-ritorio e sulle sue risorse umane, e a rapportarsi con la comunità locale come

■■■ ISOLE EGADI / I loro fondali hanno una fondamentale importanza ambientale

Il grande polmone verde del Mediterraneo

un’occasione di sviluppo e di crescita economica soste-nibile. “Abbiamo realizzato progetti che hanno coinvolto i pescatori residenti, istituito cooperative di giovani locali che lavorano per l’Area Mari-na Protetta e abbiamo in atto una serie di collaborazioni con i centri di immersione e con gli altri operatori del turi-smo - spiega Donati -. Stiamo creando dei marchi di quali-tà dei servizi con l’emblema dell’Area Marina Protetta e stiamo portando avanti una serie di operazioni di marke-ting territoriale che rappre-

sentano per gli operatori lo-cali una grande opportunità”.Le Egadi sono meta di un tu-rismo molto importante, con picchi di presenze annuali che superano il milione di perso-ne. È un turismo che proviene prevalentemente dai centri urbani siciliani più vicini e che prevede escursioni gior-naliere dal mattino alla sera. Oltre a questo flusso di turi-smo balneare quotidiano c’è poi la villeggiatura vera e pro-pria che coinvolge prevalen-temente le grandi città d’Italia del Centro/Nord e il turismo straniero. Questo è un turi-smo completamente diverso, di fascia più alta, che sceglie le Egadi per le opportunità legate ai beni architettonici e storici (a Favignana, ad esem-pio, c’è lo stabilimento della Tonnara Florio che ora è un museo di archeologia indu-striale di grande pregio) per il mare cristallino ma anche per il fatto che sono un’Area Protetta. Se è vero che qui gli operatori lavorano per soli 2 o 3 mesi l’anno, questo turismo potrebbe essere coinvolto in progetti di destagionalizza-zione, dal momento che an-che la primavera e l’autunno sono stagioni climatiche otti-mali per visitare le isole. “Noi abbiamo tutto l’interes-se a limitare i picchi di pre-senze di ferragosto che con-sumano il territorio e creano un carico turistico che può essere dannoso per l’ambiente e a spalmare le stesse presenze turistiche su un periodo più lungo” conclude Donati.

L’Area Marina Protetta, la più importante dell’Italia, dal 2001 è gestita dal Comune di Favignana

■■■ NAPOLI / Nel 1995 è stato istituito il Parco nazionale del Vesuvio ■■■ BANDIERE BLU / Dati positivi dall’Osservatorio nazionale del turismo

Uno scrigno di biodiversità naturale Migliorano le regioni del SudTra i progetti futuri, iniziative a supporto del turismo e dell’agricoltura Alto livello qualitativo dei servizi offerti con strutture fortemente specializzate

Tutela e protezione del-la natura in termini di

sviluppo sostenibile, valo-rizzazione delle aree protette nell’ottica di dare slancio an-che al territorio, ma soprattut-to sfide importanti e strategie rivolte alla massima conser-vazione della biodiversità na-turale e culturale. Insomma, piena salvaguardia dell’identi-tà dell’area. Quando si parla del Parco na-zionale del Vesuvio non ci si riferisce solo a uno dei polmo-ni verdi più belli e suggestivi del Mezzogiorno. È tra i più piccoli nel Belpaese, non rag-giungendo i 9mila ettari di su-perficie, ma a ridosso dell’area metropolitana di Napoli che è la più densamente popolata d’Italia, con un elevatissimo

Le bandiere blu hanno portato buone notizie

quest’anno per l’Italia meri-dionale: la Campania è mi-gliorata parecchio (insieme alla Sardegna) e ha conquista-to nuove bandiere importanti per far guadagnare posizioni alle località balneari del Mez-zogiorno. Si difende bene an-che l’Abruzzo che, con i suoi 14 vessilli, è al terzo posto in Italia.Al quarto posto la Campa-nia, con 13 località premiate, tra cui Anacapri. New entry 2012 anche la spiaggia di Me-lissa in Calabria (6 bandiere complessivamente), quella di Monopoli in Puglia (10 ban-diere in totale) e di Petacciato in Molise. In Sicilia i ricono-scimenti sono stati cinque, suddivisi tra le province di Messina, Ragusa ed Agrigen-to, indicando un alto livello qualitativo dei servizi offerti e dell’acqua della zona. Per le regioni del Sud si tratta di performance significati-ve, che contribuiscono a raf-forzare l’appeal del turismo balneare, per il quale Puglia, Calabria e Sicilia vantano strutture ricettive fortemente specializzate, come si evince dal recente rapporto dell’Os-

valore territoriale: “Questa piccola superficie è un impor-tante scrigno di biodiversità naturale e culturale, che ha consentito di elevarla al rango di Parco nazionale e Riserva Mab Unesco”, spiega il presi-dente Ugo Leone.Il Parco nazionale del Vesuvio essendo giovane, istituito nel 1995, ha dovuto anzitutto at-traversare una fase di non fa-cile rodaggio. “Tuttavia - con-tinua il presidente -, godendo pure di importanti finanzia-menti europei, in anni passati ha realizzato interessanti ope-re di ingegneria naturalistica e di ripristino e restauro di beni immobili di cui si sono giovati tutti i tredici comuni che rica-dono nell’area Parco. Tra i beni acquisiti e restaurati dal Parco

servatorio nazionale del turi-smo. Gli indicatori che ven-gono presi in considerazione nella classifica delle spiagge riconosciute “bandiere blu”, infatti, sono diversi ed inclu-dono, oltre agli impianti di depurazione e la gestione dei rifiuti, anche la cura degli ar-redi urbani e delle spiagge, la possibilità di accedervi senza limitazioni e il livello qualita-tivo delle acque in cui i turisti faranno il bagno.Stando all’analisi dell’Osser-vatorio, che ha elaborato dati Istat 2010, a guidare la classi-fica dei posti letto per il turi-

vi sono il Palazzo mediceo di Ottaviano, confiscato alla ca-morra e dato in affidamento all’ente che qui vi ha sede, e l’ex stazione di partenza della funicolare dei Fratelli Cook che da Ercolano saliva verso il cratere”. Per il futuro, prevedibilmen-te magro di finanziamenti, si punta in particolare su inizia-tive a supporto del turismo e dell’agricoltura. Proprio il turismo rimane un volano sostanziale per la regione, oltre che per il Parco stesso. “Insieme con l’agricoltura è l’attività dal cui potenziamento ci si atten-de di più - afferma Leone -. L’ente ne stimola lo sviluppo con iniziative che tendono a destagionalizzare e a variare la tradizionale offerta legata alla ascesa al cratere del vulcano dove si recano circa 500mila visitatori ogni anno. Ciò per-ché non va dimenticato che si è in presenza di un’area sensi-bile in quanto protetta da un Parco nazionale e in quanto costituita da un vulcano atti-vo”. A conferma di un polmo-ne naturale e culturale che è al contempo opportunità con-creta di sviluppo e di crescita per l’intero territorio.

smo del mare al Sud è la re-gione Calabria, con oltre 121 mila posti letto, seguita dalla Puglia (73.786) e dalla Cam-pania, con 53.431 posti. In Sicilia, la disponibilità arriva a circa 49 mila unità.Le regioni del Mezzogiorno si conquistano poi posizioni al-te nella classifica delle regioni dal punto di vista della risto-razione: la Campania è quinta con 9.147 ristoranti, la Puglia ottava con 6.385 imprese e la Sicilia nona con 5.466 op-zioni per la ristorazione. La Calabria è 11esima, con 3.506 ristoranti.

Le Isole Egadi, antica co-lonia Fenicia, sono un

territorio di grande valore culturale e storico ma, so-prattutto, ambientale. I loro fondali hanno, infatti, un’im-portanza ambientale straor-dinaria e l’Area Marina Pro-tetta delle Egadi, con i suoi 54mila ettari di superficie, è la riserva marina più impor-tante d’Italia e la più grande d’Europa. Tra le sue peculia-rità, ospita la Prateria di Po-sidonia Oceanica più vasta e meglio conservata del Medi-

terraneo, che rappresenta un habitat ecologico di inestima-bile importanza. “Per analogia, questa area sta all’ambiente marino come la foresta tropicale amazzonica sta all’ambiente emerso - spie-ga il direttore Stefano Donati -. È il grande polmone verde del Mediterraneo, assorbe CO2 e produce ossigeno, per una componente molto impor-tante”. Ospita, inoltre, moltissime specie ittiche che vivono nel Mediterraneo e, non da me-

no, tutela le coste dall’erosione costituendo una barriera alle grandi mareggiate. In queste acque si trovano fondali co-rallini di grande importanza scientifica ma anche di gran-de attrattiva per i subacquei, che possono accedere ai di-versi siti di immersione, tra i più belli di tutt’Italia, solo se accompagnati da diving lo-cali autorizzati. Sono, inoltre, presenti branchi di delfini e le tartarughe marine della spe-cie Caretta Caretta. “Stiamo anche allestendo un Centro Recupero Tartaru-ghe per il soccorso di quegli esemplari che restano impi-gliati nelle reti dei pescatori” afferma Donati. E, non da ultimo, nell’area è tornata a stazionare la foca monaca, la specie protetta più importante del Mediterraneo, assente da oltre 50 anni.L’Area Marina Protetta è stata istituita nel 1991 e, negli anni, ha vissuto stagioni molto tra-vagliate. Concepita da un ambiente ac-cademico-scientifico, istituita a livello centrale a Roma e poi calata dall’alto sul territorio, è stata a lungo vissuta dalla comunità locale come un vin-Veduta dall’alto di Marettimo

Levanzo, cala Dogana

Una veduta del golfo con il Vesuvio sullo sfondo