Isaia 42,1-4

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Isaia 42,1-4

«Ecco il mio servo, io lo sosterrò;il mio eletto di cui mi compiaccio;io ho messo il mio spirito su di lui,egli manifesterà la giustizia alle nazioni.Egli non griderà, non alzerà la voce,non la farà udire per le strade.Non frantumerà la canna rottae non spegnerà il lucignolo fumante;manifesterà la giustizia secondo verità.Egli non verrà meno e non si abbatteràfinché abbia stabilito la giustizia sulla terra;e le isole aspetteranno fiduciose la sua legge»

Il logo, ispirato al passo di Isaia, rappresenta la vita che irrompe dal basso, tra sassi e catene, e cresce verso l’alto, portando la giustizia di Dio a tutta la terra.L’albero della vita è immagine di Cristo, presente nel mondo, che porta la giustizia di Dio ad ogni angolo della terra sulle ali di tre uccelli.

Consiglio Ecumenico delle Chiese10a Assemblea30 ottobre – 8 novembre 2013 Busan, Corea del Sud

Dio della vita, guidacialla giustizia e alla pace

Il fiume dell’ecumenismo

Il Consiglio Ecumenico delle ChieseIl movimento ecumenico nasce nel 1910, a Edimburgo.

Da questa prima fonte scaturiscono due ruscelli: “Fede e Costituzione” e “Vita e Azione”.

I due rivoli confluiscono nel 1948, anno della nascita del Consiglio Ecumenico delle Chiese (CEC), di cui

fanno parte chiese evangeliche e chiese ortodosse.La chiesa cattolica partecipa come “osservatrice”, ed è membro della commissione “Fede e Costituzione”.

Le assemblee

• 1948, Amsterdam: prima assemblea del CEC:“Disordine dell’uomo e disegno di Dio”

• 1954, Evanston (USA): seconda assemblea:“Cristo, speranza del mondo”

• 1961, Nuova Delhi (India): terza assemblea:“Gesù Cristo, luce del mondo”

• 1968, Uppsala (Svezia): quarta assemblea:“Ecco, faccio nuove tutte le cose”

• 1975, Nairobi (Kenia): quinta assemblea:“Gesù Cristo libera e unisce”

• 1983, Vancouver (Canada): sesta assemblea:“Gesù Cristo, vita del mondo”

1990, Seoul (Corea del Sud): Convocazione internazionale

del CEC:

Giustizia, pace, integrità del creato

• • 1991, Canberra (Australia): settima assemblea:

“Vieni, Santo Spirito, rinnova l’intero creato”

• 1998, Harare (Zimbabwe): ottava assemblea:

“Ritornate al Signore, siate lieti nella speranza”

2001-2010: decennio per superare la violenza

• 2006, Porto Alegre (Brasile): nona assemblea:”Dio, nella tua grazia trasforma il mondo”

2011: Convocazione internazionale del CEC: Pace

2013, Busan (Corea del Sud): decima assemblea:

“Dio della vita, guidaci alla giustizia e alla pace”

30 ottobre - 8 novembre 2013

La decima assemblea del CEC sarà la prima nel Nord-est asiatico, anche se proprio a Seoul s’è tenuta nel 1990 la Convocazione internazionale su Giustizia, pace e salvaguardia del creato.

Con una popolazione di più di 4 milioni di abitanti, Busan è la seconda città per grandezza nella Corea del Sud.

Accoglierà i partecipantiall’Assemblea secondo il concetto coreano tradizionale di madang (cortile): invitandoli dentro uno spazio comune di discussione e celebrazione.

Corea: diversità cristiana e desiderio di paceLa situazione ecumenica e interreligiosa della Corea è particolare: lì la chiesa è cresciuta rapidamente, e ora circa un quarto della popolazione è cristiana, così che il dialogo con le altre fedi è più che mai vivace.

La preparazione dell’Assemblea ha coinvolto tutte le chiese del Paese,

comprese quelle pentecostali.

La Corea resta politicamente una penisola divisa: lo sforzo

delle chiese coreane, del Norde del Sud, è di incoraggiare

la riunificazione; insieme, durante l’Assemblea daranno una forte testimonianza di riconciliazione.

Riflessioni sul tema

Il tema – “Dio della vita, guidaci alla giustizia e alla pace” – è stato ispirato dalla diversità dei contesti asiatici e dalla crescente urgenza di cura per la vita e ricerca di giustizia.Hanno inviato le loro riflessioni sul tema:

• il gruppo di lavoro “Comunità giuste e inclusive”:

«Raccomandiamo di ascoltare il grido di sofferenza delle vittime di culture e sistemi di ingiustizia e discriminazione: razzismo, esclusioni di casta,discriminazione degli indigeni, dei disabili, dei migranti, delle minoranze etniche, linguistiche, religiose, sessuali. Mettiamo al centro chi è discriminato, violato, disoccupato, escluso».

«Ricordiamoci che la pace di Dio si basa sulla giustizia».

«Le chiese dovrebbero confessare la loro tacita complicità, nel corso della storia, nelle ingiustizie e nelle aggressioni a carico di comunità di persone vulnerabili: dovrebbero ad esempio ripudiare la “dottrina della scoperta”, che per secoli ha causato morte e distruzione su larga scala nelle Americhe».

• i teologi indigeni:

«I popoli indigeni respingono il concetto di Dio come monarca del mondo, che agisce dall’esterno imponendo le sue leggi: noi crediamo che Dio appartiene alla terra».

«Dio opera e vive in ogni essere; ferendo la Madre Terra, feriamo il nostro Creatore, tanto quanto la comunità umana: Dio è parte integrante della sua creazione».

«Se Dio è Dio della vita, allora dobbiamo evitare di pensare alla vita in termini di potere, prosperità, benessere, perfezione, successo:La vita nel Dio che è vita va misurata non nel dominare sugli uomini, ma nell’amarli, in termini di compassione e servizio».

«Dio è vita, e la vita è la terra che viviamo: se non la rispettiamo, non possiamo essere vera Chiesa; la vera chiesa combatte per la pienezza di vita».

• il patriarca ecumenico Bartolomeo I:

«”Vivere insieme nella fede: unità e missione”, primo sotto-tema dell’Assemblea, ci ricorda la fondazione della nostra unità e della nostra missione come corpo ecumenico».

«”Vivere insieme nella speranza: per la giustizia, la pace e la riconciliazione nel mondo”, secondo sotto-tema, ci sprona a conformare la nostra vita al nostro credo».

«”Vivere insieme nell’amore: per un futuro in comune”, terzo sotto-tema dell’Assemblea, rimanda a una parola-chiave della lettera a Tito: philoxenos, cioè “amante dello straniero”, “ospitale”: così è chiamato ad essere ogni cristiano».

«Invochiamo ed abbracciamo la pace e la giustizia di Dio; se facciamo resistenza alla pace e alla giustizia, siamo strumenti del male».

• il rev. Kossi Dossou, della Chiesa Metodista del Benin:

«Per gli Yoruba e i Nagos della Nigeria e del Benin, Dio è chiamato “Olorun”, cioè “proprietario dei cieli”: Dio è dunque l’Essere che gli esseri umani possono solo percepire attraverso la fede – questo accomuna cristiani e non-cristiani».

«Altri nomi usati dagli Yoruba, dagli Igbo e dai Fons per designare Dio sono “Olodumare”, “Chukwu” e “Gbêdoto”, cioè “Creatore, Colui che dà la vita”: è questo “Dio della vita” che ci guida alla giustizia e alla pace!».

• il vescovo Sofie Petersen,della Chiesa Luterana di Danimarca:

«La creazione ha la vita e dà la vita – una saggezza che abbiamo ereditato, ma che non sempre mettiamo in pratica».

«Il Creatore – il Dio della vita – ci ha dato il creato per viverci dentro e viverci di e viverci con».

«Abbiamo imparato dai nostri genitori a lasciare i luoghi che occupiamo nelle stesse condizioni in cui li abbiamo trovati».

•Jørgen Thomsen, DanChurchAid:

La Chiesa Luterana di Danimarca si è “gemellata” con il Consiglio delle Chiese del Myanmar (Birmania):

«Celebreremo insieme Pentecoste: come i discepoli, ci lasceremo dietro le nostre sicurezze e praticheremo un nuovo modo di stare insieme: ci prenderemo cura dei bisogni di ciascuno, costruiremo una nuova comunità».

UN PELLEGRINAGGIO A BUSAN

Busan non è dietro l’angolo, e in pochi potranno partecipare all’Assemblea, ma a tutti i cristiani, a tutte le chiese è rivolto l’invito di compiere un pellegrinaggio ideale, in 6 tappe:

1ª stazione

L’unità dei cristiani

Come si manifesta la mancanza di unità

nella tua comunità? Come questo intacca la testimonianza del Vangelo e il lavorare

insieme nella comunità?

2ª stazione

Chiamati alla testimonianza

Come possiamo essere canali, e non intoppi,

perché la Buona Notiziascorra come acqua che

guarisce, ristora,rinfresca?

3ª stazioneVivere con persone

di altre fedi

In che modo il confronto con

persone di altre fediti ha fatto pensare

in modo nuovo la tuacomprensione della

fede cristiana?

4ª stazione

Lavorare per lagiustizia di Dio

Quali realtàdi povertà,

eccessiva ricchezzae danni ambientali

vedi nella tuacomunità?

Come sono connesse?

5ª stazione

Pregareper la pace

Come la preghiera ci pone in solidarietà

con chi soffre ed èdistante da noi?

Come prendere ledistanze da un clima

di paura?

6ª stazione

Una spiritualità trasformativaper discepoli

Come le chiese possonoformare persone che

siano “sovversive”delle ingiustizie?

Queste e altre domande ci porremo...... all’incontro nazionale in preparazione di Busan, in via di definizione ma orientativamente in settembre, a Milano.Maggiori info:http://wcc2013.info/enhttp://www.saenotizie.it/http://www.chiese-e-pace.it/http://www.paxchristi.ithttp://www.fedevangelica.it/comm/glam0.phphttp://www.consigliochiesemilano.org/cccm/

Elza Ferrario, SAE Milano