Insegnamento di Psicologia sociale e delle relazioni ... · L’osservazione può arricchire il...

Post on 17-Feb-2019

216 views 0 download

Transcript of Insegnamento di Psicologia sociale e delle relazioni ... · L’osservazione può arricchire il...

Università degli Studi di Enna “Kore”!

FacoltàdiScienzeEconomicheeGiuridicheCorsodiLaureainScienzeStrategicheedellaSicurezza

Insegnamentodi

Psicologiasocialeedellerelazionigiuridiche

Prof.ssaIrenePetruccelliirene.petruccelli@unikore.it

Lezione10aprile2017A.A.2016-2017

2

Caratteristiche che rendono il modello più attraente:

ü valenza affettiva positiva ü semplicità del comportamento ü prevalenza del comportamento ü valore funzionale del comportamento.

….Con'nuandosullaTeoriadell’apprendimentosocialediBandura….

Apprendimentoosserva/voovicariante:

3

Capacità importanti per l’apprendimento sociale (Bandura):

ü simbolizzazione ü apprendimento vicario ü autoregolazione ü autoefficacia ü abilità a prevedere le conseguenze future dei comportamenti.

4

Le concezioni che i bambini hanno del mondo e di loro stessi si sviluppano

attraverso 4 processi:

ü Esperienza diretta degli effetti prodotti dalle proprie azioni;

ü Esperienza vicaria; ü Giudizi pronunciati da altri; ü Inferenza di conoscenza nuova da quella

preesistente.

5

Fonti dell’autoefficacia:

•  i successi o i fallimenti sperimentati nell’esperienza passata del soggetto;

•  le esperienze vicarie apprese tramite l’osservazione e l’imitazione;

•  la capacità immaginativa che permette all’individuo di ant ic ipare le s i tuaz ion i , le propr ie reaz ion i comportamentali ed emotive, nonché le conseguenze delle proprie azioni;

•  la persuasione verbale; •  lo stato fisiologico; •  lo stato emotivo.

6

Il concetto di autoefficacia è compito e contesto specifico, quindi le convinzioni di efficacia operano come fattori

essenziali nella carriera scolastica attraverso:

•  le convinzioni degli studenti circa le proprie capacità di regolare l'apprendimento e di affrontare con successo le diverse materie scolastiche;

•  le convinzioni degli insegnanti circa la propria autoefficacia nel motivare e promuovere l’apprendimento nei loro studenti;

•  il senso di efficacia collettivo del corpo insegnante circa l’idoneità delle proprie scuole a favorire processi culturali significativi.

(Bandura, 1995)

7

Le convinzioni degli studenti circa le proprie capacità di affrontare gli impegni scolastici determinano:

•  le loro aspirazioni; •  il livello di interesse nelle attività di tipo

intellettuale; •  il successo scolastico; •  la qualità della propria formazione.

8

Secondo Bandura (1977) le convinzioni di efficacia a scuola influenzano nello studente:

•  il livello di impegno; •  la sua persistenza; •  la sua scelta delle attività.

10

La spiegazione della condotta può essere articolata tenendo in considerazione i seguenti elementi (segue):

Human agency • simbolizzazione; • anticipazione; • apprendimento per imitazione; • autoriflessione; • autoregolazione.

Perceived self-efficacy

• percezione che una persona ha della propria competenza di portare a termine un compito nel proprio ambiente (credenza contesto e compito specifica),

• incide sull’esito del compito stesso al di là dell’impiego reale delle risorse

11

La spiegazione della condotta può essere articolata tenendo in considerazione i seguenti elementi:

Moraldisengagement

! Giustificazione morale! Etichettamento eufemistico! Confronto vantaggioso! Dislocamento della responsabilità! Diffusione della responsabilità! Distorsione delle conseguenze! De-umanizzazione della vittima! Attribuzione di colpa.

Meccanismididisimpegnomorale(Bandura):• Gius'ficazionemorale(MJ),a@raversolaqualeildannoarrecatoadaltrivienescusatofacendoappelloascopialtamentemeritevoli;• ColpevolizzazionedellaviEma(AB),pergiungerearibaltarelaresponsabilitàdell’offesasuldes'natariodellastessa,assolvendoilcarnefice.• E'che@amentoeufemis'co(EL),tramitecuiiterminiu'lizza'perdescriverel’eventoconsentonodia@enuareilgradodioffesaediatrocità,conferendounamaggioretollerabilità;• Confrontovantaggioso(AC),secondocuiilconfrontodialcuneazioniconaltrepalesementepiùdeplorevoli,nea@enualagravità;• Dislocamentodellaresponsabilità(DR),tramitecuil’a@ribuzioneadaltri,ingenerefigureautorevoli,dellaresponsabilitàconsentedioffuscareilpropriocoinvolgimento;• Diffusionediresponsabilità(DF),a@raversocuidistribuendolaresponsabilitàsuungruppo,sialleggerisceilcaricodiresponsabilitàindividuale;• Distorsionedelleconseguenze(DC),consentediconvincersicheidannicagiona'dallapropriacondo@asonodeltu@oirrilevan'ocomunquemoltomenogravidiquantosianoinrealtà;• DeumanizzazionedellaviEma(DH),tramitecuispogliarelaviEmadista'emo'viecogni'viinterni.

•  Il disimpegno morale è un costrutto proposto da Bandura (1986) nel contesto della teoria del determinismo triadico reciproco per spiegare la condotta aggressiva.

•  Il concetto di disimpegno morale consiste nell’insieme dei dispositivi cognitivi interni all’individuo, socialmente appresi, che lo liberano dai sentimenti di autocolpevolizzazione, nel momento in cui non vengono rispettate le norme.

13

I meccanismi di disimpegno morale comportano una sostanziale ridefinizione della condotta e possono essere distinti tra:

1.  processi di disimpegno che operano sulla definizione della condotta;

2.  meccanismi che determinano una distorsione nella relazione causa – effetto;

3.  processi che provocano una rivalutazione della vittima.

14

•  Il disimpegno morale si concretizza in una ristrutturazione cognitiva del

comportamento deviante in condotta corretta o comunque degna di giustificazione,

attraverso un confronto vantaggioso.

•  La ristrutturazione cognitiva della condotta deviante può essere dovuta anche ad un mancato riconoscimento della propria

responsabilità, attraverso un dislocamento o una diffusione di responsabilità.

15

•  L’individuo può auto-giustificare il suo comportamento deviante anche attribuendo la colpa alla vittima o disumanizzandola.

•  Inoltre, il soggetto, può minimizzare o ignorare gli effetti nocivi delle sue azioni.

16

•  Il cambiamento nel comportamento di una persona, non avviene in modo repentino, ma attraverso una diminuzione graduale delle sanzioni interne.

•  Inizialmente l’individuo è sollecitato a compiere atti non del tutto corretti che è in grado di tollerare con poca autocensura.

•  Una volta che il senso di disagio e le emozioni negative per l’azione compiuta diminuiscono volta per volta, le azioni considerate inizialmente ignobili e riprovevoli, vengono agite senza il consueto sentimento di angoscia.

17

Moral JustficationPalliative ComparisonEuphemistic Labeling

Minimizing, Ignoring, orMisconstruing The

Consequences

DehumanizationAttribution of Blame

Displacement of ResponsibilityDiffusion of Responsibility

ReprehensibleConduct

DetrimentalEffects Victim

Figura 1- Meccanismi di Disimpegno Morale

(Bandura et al., 1996)

18

Ad esempio, i sex offenders mostrano specifiche distorsioni cognitive, meccanismi di disimpegno morale e di difesa che facilitano e giustificano i loro crimini

(Wheeler et al., 1989; Bandura, 1999; Blumenthal et al., 1999; Ward, 2000; Polaschek & Gannon, 2004; Ward et al., 2006)

19

•  Nel caso dei sex offenders, nel meccanismo della disumanizzazione, le vittime sono private della dignità umana in modo da non suscitare alcun sentimento di identificazione e di empatia.

•  Inoltre, nel meccanismo di attribuzione della colpa alla vittima, tutte le responsabilità per un determinato evento dannoso sono attribuite a un presunto atteggiamento provocatorio della vittima.

20

21

Meccanismi di controllo anticipato •  sanzioni sociali

•  sanzioni interiorizzate •  e giudizio morale •  reazioni interne affettive

•  condotta

22

Sottofunzioni dell'autocontrollo:

ü autocontrollo della condotta, ü giudizio sulla condotta in relazione a criteri personali e alle circostanze ambientali, ü reazione interna affettiva.

23

Influenze regolatrici:

ü rispetto di sé, ü autocensura preventiva per azioni che concordano

o violano i criteri personali.

•  + efficacia autoregolatrice percepita

•  + i soggetti perseverano nei loro sforzi di autocontrollo

•  maggiore è la resistenza alle pressioni sociali.

24

Bandura osserva che si possono distinguere tre processi fondamentali nell’apprendimento

osservativo: •  acquisizione. L’osservazione può arricchire il repertorio comportamentale del

soggetto di nuove azioni in precedenza non presenti e non pensate, che vengono percepite e memorizzate, diventando quindi disponibili; si tratta di un processo che a sua volta dipende dai processi attentivi;

•  esecuzione o performance. Si tratta della messa in atto del comportamento divenuto disponibile e dipende dalla memorizzazione e ripetizione mentale della sequenza, dal possesso precedente di abilità e sequenze di azione, nonché dalla consonanza con bisogni e aspettative personali, quindi con l'immagine di sé e con la percezione di autoefficacia;

•  mantenimento. Concerne i requisiti necessari perché l’azione si consolidi come modalità comportamentale stabile; pertanto è necessaria la presenza di condizioni motivanti, quali la possibilità di identificarsi nel modello osservato o del suo potere, eccetera.

Deferenza guidata

L’OBBEDIENZA ALL’AUTORITÀ: GLI STUDI DI STANLEY MILGRAM

«L’obbedienza è uno degli elementi fondamentali della struttura della vita sociale. Ogni forma di vita collettiva si basa su un sistema di autorità: solo chi vive in isolamento completo non è costretto a sottomettersi o a ribellarsi a ordini esterni. [...] È il meccanismo psicologico che lega azione individuale e fini politici. È il meccanismo psicologico che unisce uomini e sistemi di autorità» (Milgram, trad. it. 1975 p.15).

Obbedienza: particolare forma di conformità che si esplicita quando tra la fonte di influenza e il bersaglio vi è una differenza di tipo qualitativo à differenza di status à Sulla base dell’autorità che gli è riconosciuta un individuo esercita in modo esplicito e diretto una pressione su altri individui

L’esperimento di Milgram (1963)

•  Il lavoro di Asch sull’influenza sociale influenzò Stanley Milgram e le sue successive ricerche.

•  Falso esperimento per studiare gli effetti della punizione sull’apprendimento e la memoria

•  Divisi a coppie, un partecipante avrebbe dovuto memorizzare coppie di parole (Allievo), mentre l’altro aveva il compito di esaminare la memoria dell’allievo e di somministrargli scosse elettriche, di intensità crescente, ad ogni errore (Istruttore).

L’esperimento di Milgram (1963) •  In realtà, l’Allievo era un attore che non riceveva

alcuna scossa elettrica •  Lo scopo era quello di verificare fino a che

punto un essere umano si sarebbe spinto nell’infliggere punizioni dolorose ad un innocente…

I risultati furono sconvolgenti! •  L’Istruttore era disposto ad infliggere il

massimo dolore possibile: invece di cedere alle invocazioni della vittima, circa i 2/3 dei soggetti hanno abbassato tutti gli interruttori (fino a 450 volt) finché lo sperimentatore non metteva fine alla seduta.

•  A niente servivano le implorazioni dell’Allievo di smettere: solo dopo la scarica da 300 volt, qualcuno si è fermato, ma anche allora una netta minoranza.

In successivi esperimenti è stato dimostrato che:

•  Il sesso dei soggetti è irrilevante: le Istruttrici si comportavano esattamente come i soggetti maschi dei precedenti esperimenti

•  L’ipotesi che i soggetti non si rendessero conto del pericolo fisico per la vittima si è rivelata inadeguata: anche quando la vittima dichiarava di aver sofferto di cuore e di cominciare a risentire delle scariche elettriche, il 65% dei soggetti eseguiva fedelmente il suo compito fino al voltaggio massimo…

Scrisse un osservatore esterno che assistette all’esperimento:

“Ho potuto vedere un professionista maturo e posato entrare nel laboratorio sorridente e fiducioso. In capo a venti minuti era ridotto un relitto umano, tremante e balbettante, sull’orlo del collasso nervoso. Si tirava continuamente il lobo dell’orecchio e si torceva le mani. A un certo punto si premette il pugno contro la fronte, mormorando: “Oddio, facciamola finita”. Eppure continuò a rispondere ad ogni parola dello sperimentatore, obbedendogli fino alla fine”.

Le conclusioni di Milgram •  Nella situazione sperimentale tutto dipenderebbe

dall’incapacità dei soggetti di contrastare i desideri del “capo”

•  Ciò è dovuto al senso di deferenza verso l’autorità profondamente radicato in ciascuno di noi.

Le persone adulte mostrano un’estrema disponibilità a seguire

fino all’estremo l’ordine di un’autorità

Ne è prova il fatto che gli “Istruttori” dell’esperimento di

Milgram, nonostante soffrissero evidentemente nell’eseguire gli ordini, continuassero a somministrare

scosse elettriche.

La reazione automatica all’autorità

È abbastanza logico adeguarsi alle richieste dell’autorità:

•  in maniera automatica e quasi inconsapevole,

utilizziamo le informazioni che un’autorità riconosciuta ci fornisce come un’utile scorciatoia per decidere come comportarci in una certa situazione.

PERRIASSUMERE…Cisonodellecara@eris'checheciinduconoadobbedire:•ladistanzadallaviAma:senonlavediamosiamopiùindoEadobbedire,senevediamolasofferenza,obbediamomoltomeno(inaccordoconglietologiel'aggressivitàintraspecifica)•lapresenzafisicadell'autorità:seilleaderèpresenteobbediamodipiù,secicontrollaqualcunochenonhailpoterelegiEmo,obbediamomeno.•ilcomportamentodeglialtri:seglialtrisirifiutanodiprovocaredolore,lofacciamoanchenoi,seglialtriobbedisconoecon'nuanofinoalmassimo,purelofacciamo•lapercezionedellanostraresponsabilità:sevienede@ochenonsiamoresponsabilidell'esitodell'ordine,obbediamodipiù,sesiamoritenu'responsabili,noneseguiamoordiniimmorali.

Teoria della deindividuazione di Zimbardo "

Nel1971P.ZimbardoripresequantorilevatodaLeBon,MilgrameBanduraemiseapuntounfamosoesperimentovoltoadindagareilcomportamentoumanoinunasocietàincuigliindividuisonodefini'soltantodalgruppodiappartenenza.

L’esperimentocarcerariodiStanfordvennecondottonell’estatedel1971nelseminterratodell'Istitutodipsicologiadell'UniversitàdiStanford,aPaloAlto,doveerastatoriprodottoinmodofedelel'ambientediuncarcere.Frai75studentiuniversitaricheavevanorispostoadun annuncio apparso su un quotidiano che chiedeva volontari per una ricerca, glisperimentatorinescelsero24,maschi,di cetomedio, fra ipiùequilibrati,maturi, emenoattratti da comportamenti devianti; vennero quindi divisi e assegnati casualmente a duegruppi, unodidetenuti eunodi guardie. I prigionieri furonoobbligati a indossareampiedivisesullequalieraapplicatounnumero,siadavantichedietro,unberrettodiplastica,efu loro posta una catena a una caviglia; dovevano inoltre attenersi a una rigida serie diregole. Le guardie indossavano uniformi color kaki, occhiali da sole riKlettenti cheimpedivanoaiprigionieridiguardarlenegliocchi,eranodotatidimanganello, Kischiettoemanette e venne concessa loro ampia discrezionalità circa i metodi da adottare permantenere l'ordine. Tale abbigliamento poneva entrambi i gruppi in una condizione dideindividuazione.Irisultatidiquestoesperimentoandaronomoltoaldilàdelleprevisionidegli sperimentatori, dimostrandosi particolarmente drammatici. Dopo solo due giorni siveriKicarono i primi episodi di violenza: i detenuti si strapparono le divise di dosso e sibarricaronoall'internodellecelleinveendocontroleguardie;questeiniziaronoaintimidirlie umiliarli, cercando in tutte le maniere di spezzare il legame di solidarietà che si erasviluppato fra di loro. Le guardie costrinsero i prigionieri a cantare canzoni oscene, adefecareinsecchichenonavevanoilpermessodivuotare,apulirelelatrineamaninude.Afaticaleguardieeildirettoredelcarcere(lostessoZimbardo)riuscironoacontrastareuntentativo di evasione di massa da parte dei detenuti. Al quinto giorno i prigionierimostrarono sintomi evidenti di disgregazione individuale e collettiva: il lorocomportamento

comportamentoeradocileepassivo,illororapportocon la realtà appariva seriamente compromesso daimportanti disturbi emotivi, mentre per contro leguardie continuavano a comportarsi in modovessatorio e sadico. A questo punto i ricercatoriinterruppero l'esperimento suscitandoda un lato lasoddisfazione dei carcerati, ma dall'altro, un certodisappuntodapartedelleguardie.

Zimbardointerpretòques'risulta'conlaconsiderazionecheevidentementelaprigionefintaeradiventata,nell'esperienzapsicologicavissutadaisoggeEdientrambiigruppi,unaprigionevera.Assumereunafunzionedicontrollosuglialtrinell'ambitodiunais'tuzionecomequelladelcarcereinduceadassumerelenormeeleregoledell'is'tuzionecomeunicovaloreacuiilcomportamentodeveadeguarsi,inducecioèquellaridefinizionedellasituazioneu'lizzataanchedaS.Milgramperspiegareleconseguenzedellostatoeteronomicosulfunzionamentopsicologicodellepersone

Ilprocessodideindividuazioneinduce:•  unaperditadiresponsabilitàpersonale,ovvero

larido@aconsiderazionedelleconseguenzedelleproprieazioni;

•  indebolisceicontrollibasa'sulsensodicolpa,lavergogna,lapaura;

•  indebolisceiprocessicheinibisconol'espressionedicomportamen'distruEvi.

Ladeindividuazioneimplicaperciòunadiminuitaconsapevolezzadiséeun'aumentataiden'ficazioneesensi'vitàagliscopiaalleazioniintrapresedalgruppo:l'individuopensacheleproprieazionifaccianopartediquellecompiutedalgruppo(Zimbardo,2007).