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INDICE
1. Gruppo di Lavoro
2. Introduzione
3. Cenni sull‟amianto
4. La problematica amianto nei centri abitati
5. Il Protocollo di Intesa
6. Cenni sul Comune di San Basile
7. Attività svolte
8. Sopralluoghi e campionamenti
9. Analisi di Laboratorio
10. Informazioni sulla strumentazione
11. Risultati analitici
12. Conclusioni e proposte
Allegati
1 SCHEDE DI DETTAGLIO
2 RIFERIMENTI NORMATIVI
3 BIBLIOGRAFIA
4 RAPPORTI DI PROVA
I dati contenuti nella PRESENTE Relazione Tecnica sono messi a disposizione da parte di ARPACal che ne detiene la proprietà. Gli Enti potranno
utilizzarli per i rispettivi fini istituzionali.
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1. Gruppo di Lavoro
Per la realizzazione del progetto è stato creato un gruppo di lavoro costituito da personale afferente al Centro
Geologia e Amianto e al Dipartimento provinciale ARPACAL di Cosenza coadiuvati nei sopralluoghi, dal
Corpo della Polizia Municipale del Comune di San Basile. Il Coordinamento è stato affidato al Direttore del
Centro di Geologia e Amianto Dr.ssa Teresa Oranges. Di seguito si riporta l‟elenco dei tecnici che hanno
contribuito allo svolgimento delle varie attività.
Per le attività di Laboratorio
Dr.ssa Natalia Fera -Centro Geologia e Amianto
Dott. Francesco De Vincenti -Centro Geologia e Amianto
Per le attività in esterno
Dott. Francesco De Vincenti -Centro Geologia e Amianto
Arch. Pasquale Citrigno -Centro Geologia e Amianto
Dott. Nino Osso -Dipartimento Provinciale di Cosenza
Sig. Lino Epifano -Dipartimento Provinciale di Cosenza
Dr. Salvatore Caruso -Dipartimento Provinciale di Cosenza
Dr. Antonio Squillace -Dipartimento Provinciale di Cosenza
Redazione Report
Dr.ssa Teresa Oranges - Direttore del Centro Geologia e Amianto
Dr.ssa Natalia Fera -Centro Geologia e Amianto
Ing. Luisa Ferro- Centro Geologia e Amianto
Dott. Francesco De Vincenti -Centro Geologia e Amianto
Ringraziamenti
Dott. Francesco Falco – Dirigente in quiescenza Centro
Al Sindaco del Comune di San Basile
All‟Assessore all‟Ambiente del Comune di San Basile
Al Corpo della Polizia Municipale del Comune di San Basile
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Prefazione
Lavorare a contatto con materiali che contengono amianto può rappresentare un serio rischio per la salute
pubblica. Conoscere dove e in quali condizioni questo materiale si trova è dunque di fondamentale
importanza. Per tale motivo i controlli per l‟accertamento della presenza di amianto e per la valutazione dello
stato di degrado rappresentano gli strumenti più efficaci di prevenzione a tutela dal rischio amianto.
2. Introduzione
La Legge della Regione Calabria n. 14 del 2011 (Interventi urgenti per la salvaguardia della salute dei
cittadini: norme relative all‟eliminazione dei rischi derivanti dalla esposizione a siti e manufatti contenenti
amianto.) si pone l‟obiettivo strategico della rimozione dell‟amianto dal territorio della Regione Calabria
mediante la predisposizione del PRAC (Piano Regionale Amianto della Calabria). Uno degli strumenti per
perseguire tale obiettivo è la conoscenza dei siti con presenza di materiali contenenti amianto (MCA) e dei
relativi quantitativi, informazioni indispensabili ai fini di un corretto programma di rimozione dell‟amianto
attraverso siti dedicati allo stoccaggio definitivo o attraverso la costruzione di impianti per i processi di
trattamento e inertizzazione degli stessi materiali.
Precursore di quanto prescritto dalla Legge Regionale 14/2011, il Comune di San Basile ha incaricato tramite
stipula di un protocollo di intesa, l‟Agenzia Regionale per la Protezione dell‟Ambiente della Calabria di
provvedere alla rilevazione ed all‟accertamento della presenza di amianto nel centro abitato e nelle aree
limitrofe, sulla base delle informazioni contenute nelle schede di auto notifica presentate dai cittadini su
iniziativa ed invito dello stesso Comune.
3. Cenni sull’amianto
L‟amianto (o asbesto), è un minerale naturale a struttura microcristallina e di aspetto fibroso presente in
natura. Le sue proprietà e i costi contenuti ne hanno fatto uno dei materiali maggiormente utilizzati in diversi
settori (dall‟industria, all‟edilizia, ai trasporti) fino alla fine degli anni „80 e inizi del 1990 quando con
l‟emanazione della Legge 257/92 “Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto” ne è stata
vietata l'importazione, l'estrazione, la lavorazione e la commercializzazione, fino a quando nel 1994 ne e‟
stata vietata totalmente la produzione. La consistenza fibrosa dell‟amianto, alla base delle sue qualità,
costituisce allo stesso tempo il suo maggiore elemento di pericolosità. Se deteriorato, infatti, può rilasciare
fibre potenzialmente inalabili, causa di gravi patologie all‟apparato respiratorio quali l‟asbestosi, il cancro
polmonare ed il mesotelioma.
4. La problematica amianto nei centri abitati
Le straordinarie proprietà dell‟amianto ne hanno favorito, negli anni un notevole impiego nei campi più
variegati in generale e nell‟edilizia in particolare. Nel caso specifico della produzione del cemento amianto
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destinato alle coperture il cemento varia tra il 84% e il 90%. Tali materiali sono soggetti a complesse
degradazioni legate a sbalzi termici, agenti atmosferici colonizzazioni da parte di organismi vegetali che
causano alterazioni della matrice cementizia provocando la perdita di consistenza del manufatto e
progressiva cessione delle fibre di amianto nell‟ambiente circostante. Nei prodotti realizzati con l‟amianto le
fibre possono essere libere o debolmente legate, in questo caso si parla di amianto in matrice friabile, mentre
se sono fortemente legate in una matrice stabile e solida (come il cemento-amianto o il vinil-amianto), ci si
riferisce all‟amianto in matrice compatta. In edilizia l‟amianto è stato largamente utilizzato unitamente al
cemento per la produzione di manufatti in “Cemento-Amianto” noti con il nome commerciale di Eternit.
L‟individuazione della presenza di amianto ad oggi non comporta necessariamente la sua rimozione e lo
smaltimento. In funzione dello stato di conservazione, della sua localizzazione e della lontananza da punti
sensibili potrebbe non richiedere alcun intervento oppure essere urgentemente rimosso o sottoposto ad
interventi di messa in sicurezza e bonifica.
5. Il Protocollo di Intesa
Il Comune di San Basile e ARPACal hanno siglato il 21 aprile 2010 un protocollo d'intesa finalizzato ad
eseguire un monitoraggio ambientale sul territorio comunale. In particolare, il Centro Geologia ed Amianto
dell‟Agenzia si è impegnato nelle attività di controllo e supporto tecnico per la valutazione della presenza,
della qualità e della quantità dei materiali contenenti amianto (MCA) esistenti nel centro urbano e nelle zone
limitrofe urbanizzate.
6. Cenni sul Comune di San Basile
Il Comune di San Basile in provincia di Cosenza sorge alle falde del Monte Pollino, nel versante nord/est
della catena costiera nel Parco nazionale del Pollino. Ha una superficie complessiva di 18,67 km2 ed una
popolazione (secondo l‟ultimo censimento Istat del 01/01/2013) di 1058 ab con una densità abitativa di
56,66ab/km2.
7. Attività svolte
Le attività svolte dal Centro Geologia e Amianto sono consistite nelle seguenti specifiche fasi:
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- attività di sopralluogo in strutture presenti sul territorio comunale;
- prelievi di campioni massivi;
- valutazione dello stato di conservazione dei manufatti;
- attività di laboratorio per la rilevazione qualitativa delle fibre di amianto sui campioni prelevati nel
corso dei sopralluoghi;
- rilascio dei relativi rapporti di prova, come parte integrante del presente report finale.
Sintesi della Attività di monitoraggio M.C.A.
Sopralluoghi Campionamenti Analisi Rapporti di Prova
10 39 39 39
Nel caso specifico la maggior parte dei manufatti esaminati presenti è rappresentato da lastre ondulate di
copertura sia in posto e sia rappresentati da rifiuti e/o in attesa di rimozione e smaltimento. Di seguito si
riportano la tabella ed il grafico di sintesi:
Nel corso dei sopralluoghi sono stati redatti i verbali attestanti le operazioni eseguite e contenente
informazioni sul luogo, tipo, localizzazione, data del prelievo, operatore tecnico ecc.
Sono stati valutati: il contesto in cui si trovava il manufatto, l‟eventuale vicinanza a luoghi sensibili e della
valutazione dello stato di conservazione mediante ispezione visiva di alcuni parametri considerati indicativi
18
78
4
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
20
Qu
an
tità
Tipologia
Manufatti
Coperture
Canne fumarie/discendenti
Serbatoi idrici
Siti con riifuti
Tipologia manufatti
esaminati
n° %
Coperture 18 48,65
Canne fumarie/discendenti 7 18,92
Serbatoi idrici 8 21,62
Site con rifiuti 4 10,81
Totale manufatti esaminati 37 100
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del rilascio di fibre dal materiale in atmosfera tra i quali le condizioni della superficie (presenza di crepe,
fratture e altro), la friabilità del materiale, l‟integrità della matrice, eventuali trattamenti protettivi sulle
superfici, la presenza di muffe e/o licheni, la presenza di materiale polverulento in corrispondenza di scoli o
nelle gronde. Pertanto è stato attribuito un giudizio sullo stato di conservazione dei materiali distinguendo
tre diversi tipi di situazioni :
- stato di conservazione buono: materiali integri non suscettibili di danneggiamento
- stato di conservazione discreto: materiali integri suscettibili di danneggiamento
- stato di conservazione pessimo: materiali danneggiati
Tenuto conto di alcuni principali parametri quali lo stato di conservazione dei manufatti, la distanza dal
centro abitato, la quantità ecc..., una volta eseguite le analisi per la classificazione dei materiali è stata
elaborata una graduatoria e delle apposite schede descrittive, utili entrambi all'individuazione dei casi che
richiedono un eventuale e prioritario intervento dei cittadini a tutela della salute pubblica.
I manufatti esaminati rientrano nelle due situazioni:
- stato di conservazione discreto;
- stato di conservazione pessimo.
- Stato di conservazione discreto: materiali integri suscettibili di danneggiamento
Sono quelle situazioni nelle quali esiste pericolo di rilascio potenziale di fibre di amianto; devono essere
adottati provvedimenti idonei a scongiurare il pericolo di danneggiamento e quindi l‟adozione di intervento
di bonifica da attuare a medio termine.
-Stato di conservazione pessimo: materiali integri suscettibili di danneggiamento
Sono situazioni nelle quali esiste un pericolo di rilascio potenziale di fibre di amianto in cui si determina la
necessità di un intervento di rimozione e smaltimento da attuare in tempi brevi per eliminare il rischio di
rilascio di fibre nell‟ambiente.
8. Sopralluoghi e campionamenti
Si è provveduto ad una prima valutazione dei dati forniti dall‟Ufficio tecnico comunale e alla successiva
programmazione delle attività e azioni conseguenti. L‟ARPACal ha effettuato sopralluoghi volti al riscontro
della presenza di materiali contenenti amianto (MCA) mediante verifica visiva, campionamenti e analisi di
laboratorio.
La campagna di monitoraggio e controllo è stata realizzata in un arco temporale compreso tra la fine
dell‟anno 2011 ed il mese di settembre 2013.
Il campionamento dei materiali massivi è stato eseguito secondo le procedure e le modalità riportate nel
D.M.06/09/1994, il quale prescrive che venga prelevata una piccola aliquota di materiale sufficientemente
rappresentativa che non comporti alterazioni significative dello stato del manufatto.
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9. Analisi di Laboratorio
Presso il Laboratorio di Ultrastrutture del Centro Geologia e Amianto sono stati analizzati un numero
complessivo di 39 campioni prelevati durante i sopralluoghi. Sono state impiegate le tecniche analitiche della
Microscopia Elettronica a Scansione (SEM) con Microanalisi in dispersione di energia (EDS) in conformità
al D.M. 6/9/94 e della Microscopia Ottica (MO) con lo stereo-microscopio per l‟indagine preliminare.
I campioni tal quali sono stati osservati allo stereo microscopio per una prima descrizione, a cui sono seguite,
dopo opportuna preparazione (metallizzazione con Au e /o grafite ) le analisi al microscopio elettronico a
scansione per la rilevazione e la classificazione dell‟amianto presente nei materiali.
10. Informazioni sulla strumentazione
Microscopia Elettronica a Scansione (SEM)
La Microscopia Elettronica a Scansione è una tecnica mediante la quale un fascio di elettroni ad elevata
energia viene fatto interagire con il campione da analizzare. E‟ costituito da una sorgente (filamento) che
emette un fascio di elettroni, gli elettroni sono focalizzati da un sistema di spire che agiscono come lenti
elettromagnetiche e mandato ad esplorare punti e linee sequenziali del campione.
Dall‟interazione tra gli elettroni del fascio e gli atomi
presenti sulla superficie del campione si originano diversi
segnali che possono essere utilizzati sia per uno studio
morfologico sia per un‟analisi della composizione
chimica superficiale (raggi X).I segnali raccolti dai
diversi rilevatori vengono trasformati in immagini su
schermo a raggi cadotici osservabili dall‟analista. Si
ottengono cosi informazioni circa la topografia
morfologia della superficie del campione osservato. Il
campo di applicazione è per ingrandimenti compresi fra 10-10 (5). La presenza nello strumento di un
rilevatore a dispersione di energia che raccoglie i raggi X emessi dal materiale colpito dal fascio elettronico
(i raggi X emessi sono caratteristici per ogni atomo e sono dovuti a transizioni elettroniche che coinvolgono
gli orbitali atomici più interni), permette la microanalisi puntuale del campione (EDX ). Il microscopio
elettronico permette di ottenere immagini a forti ingrandimenti di campioni inorganici ed organici con
risoluzioni fino all‟ordine dei nanometri. Le immagini possono essere acquisite in formato digitale.
11. Risultati analitici
Le analisi sui campioni di materiale hanno fornito i seguenti risultati:
Totale campioni analizzati: 39
- campioni con presenza di amianto: 38
9
- campioni con assenza di amianto: 1
- Sono state individuate due tipologie di amianto:
AMOSITE (serie mineralogica degli anfiboli)
CRISOTILO (serie mineralogica del serpentino)
- Stato di conservazione dei manufatti: da discreto a pessimo
- Interventi di bonifica consigliati :19
- Interventi di rimozione e smaltimento consigliati :19
Scheda
dettaglio
Tipologia manufatto Presenza/assenza di
amianto
Stato di conservazione Quantità () Intervento
1 Lastre ondulate di copertura AMOSITE discreto 12m^2 Bonifica
2 Serbatoio idrico- coperchio CRISOTILO discreto 100*50cm^2 Rimozione e
smaltimento
3 Serbatoio idrico CRISOTILO discreto 100*50*50cm^3 Rimozione e
smaltimento
4 Rifiuto- lastre ondulate CRISOTILO - - Rimozione e
smaltimento
5 Rifiuto -lastre ondulate CRISOTILO - - Rimozione e
smaltimento
6 Lastre ondulate di copertura CRISOTILO discreto 5m^2 Bonifica
7 Lastre ondulate di copertura CRISOTILO pessimo 5m^2 Rimozione e
smaltimento
8 Lastre ondulate di copertura CRISOTILO discreto 12m^2 Bonifica
9 Lastre ondulate di copertura CRISOTILO discreto 25m^2 Bonifica
10 Lastre ondulate di copertura CRISOTILO discreto 35m^2 Bonifica
11 Lastre ondulate di copertura CRISOTILO discreto 35m^2 Bonifica
12 Serbatoio idrico- coperchio CRISOTILO discreto - Rimozione e
smaltimento
13 Serbatoio idrico CRISOTILO discreto - rimozione e
smaltimento
14 Canna fumaria- coperchio CRISOTILO discreto - Bonifica
15 Canna fumaria CRISOTILO discreto - Bonifica
16 Lastre ondulate di copertura CRISOTILO discreto 30m^2 Bonifica
17 Canna fumaria CRISOTILO discreto - Bonifica
18 Discendente CRISOTILO discreto - Rimozione e
smaltimento
19 Lastre ondulate di copertura CRISOTILO discreto 10m^2 Bonifica
20 Lastre ondulate di copertura CRISOTILO discreto 20m^2 Bonifica
21 Lastre ondulate di copertura CRISOTILO discreto 20m^2 Bonifica
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Scheda
dettaglio
Tipologia manufatto Presenza/assenza di
amianto
Stato di conservazione Quantità () Intervento
22 Serbatoio idrico CRISOTILO discreto 100*100*50cm^3 Rimozione e
smaltimento
23 Serbatoio idrico CRISOTILO discreto 100*100*50cm^3 Rimozione e
smaltimento
24 Canna fumaria CRISOTILO pessimo - Rimozione e
smaltimento
25 Lastre di ondulate di copertura Assenza di
Amianto
- 6m^2 Nessuno
26 Serbatoio idrico CRISOTILO discreto 1m^3 Rimozione e
smaltimento
27 Lastre ondulate di copertura CRISOTILO discreto 6m^2 Bonifica
28 Lastre ondulate di copertura CRISOTILO discreto 50m^2 Bonifica
29 Lastre ondulate di copertura CRISOTILO discreto 10m^2 Bonifica
30 Rifiuti -lastre ondulate CRISOTILO - 10m^2 Rimozione e
smaltimento
31 Serbatoio idrico CRISOTILO discreto 60*60*60cm^3 Rimozione e
smaltimento
32 Lastre ondulate di copertura AMOSITE discreto 7m^2 Rimozione e
smaltimento
33 Rifiuti lastre di copertura CRISOTILO - - rimozione e
smaltimento
34 Serbatoio idrico CRISOTILO discreto 50*70*50cm^3 rimozione e
smaltimento
35 Canna fumaria CRISOTILO discreto - Bonifica
36 Lastre ondulate di copertura CRISOTILO discreto 150*150cm^2 Rimozione e
smaltimento
37 Canna fumaria CRISOTILO discreto - Bonifica
38 Lastre ondulate di copertura CRISOTILO discreto - Bonifica
39 Serbatoio idrico CRISOTILO discreto 70*50 Rimozione e
smaltimento
La tipologia di MCA riscontrata è riferita a materiali compatti, spesso in discreto stato di conservazione,
quali lastre ondulate di copertura, cassoni idrici, canne fumarie /discendenti; oltre tale tipologia, sono stati
riscontrati anche siti di rifiuti.
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12. Conclusioni e proposte
Complessivamente le quantità e le tipologie di MCA riscontrate sono:
Manufatti
campionati
Manufatti
campionati (n°)
MCA
(n°)
stato di conservazione provvedimenti da attuare
Coperture 18 17 da discreto a pessimo bonifica/rimozione e smaltimento
Canne
fumarie/discendenti
7
7
da discreto a pessimo
bonifica/rimozione e smaltimento
Serbatoi idrici
(coperchio e cassa)
10
10
discreto
rimozione e smaltimento
Siti con rifiuti 4 4 -------- rimozione e smaltimento
Totale manufatti
esaminati 39 38
La stima dei quantitativi dei materiali in cui è stata accertata la presenza di amianto è circa 350 mq per le
lastre di copertura e circa 15 m3 per le canne fumarie e i serbatoi idrici.
Dai risultati ottenuti si desume che il 50% del MCA deve essere sottoposto a bonifica e il restante 50% deve
essere rimosso ed avviato allo smaltimento secondo le procedure previste dalla normativa vigente; in
particolare, per tutte le coperture e le canne fumarie si deve provvedere alla bonifica mediante operazioni di
incapsulamento o confinamento o rimozione, i serbatoi idrici, altresì, devono necessariamente essere rimossi
in quanto potenziali fonti di inquinamento di amianto di fibre aerodisperse in ambiente indoor; i rifiuti,
infine, dovranno essere rimossi e smaltiti.
Si precisa che tutte le operazioni suddette dovranno essere eseguite da Ditte autorizzate per come previsto
dalla normativa vigente in materia.
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ALLEGATO N.1 SCHEDE DI DETTAGLIO
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15
16
17
18
19
20
21
22
23
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25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
42
43
44
45
46
47
48
49
50
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ALLEGATO N.2 RIFERIMENTI NORMATIVI
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ALLEGATO : Normativa di riferimento
Di seguito si riporta un elenco non esaustivo, delle principali norme che regolamentano la complessa materia
sull‟amianto.
- L. del 27 MARZO 1992 n°.257 Norme relative alla cessazione dell‟impiego dell‟amianto che
contiene norme relative alla cessazione dell‟impiego dell‟amian-to, all‟art. 1 vieta in modo tassativo,
“l‟estrazione, l‟importazione, l‟esportazione, la commercializzazione e la produzione di amianto o di
prodotti contenenti amianto”.
- D.Lgs. del 15 AGOSTO 1991 n° 277 Attuazione delle direttive n. 80/1107/CEE, n. 82/605/CEE,
n.83/477/CEE, n. 86/188/CEE e n. 88/642/CEE, in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi
derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro, a norma dell‟art. 7
della legge 30 luglio 1990, n. 212.emesso in attuazione di direttive CEE, che stabilisce i limiti di
esposizione per l‟effettuazione di attività in cui vi è presenza di amianto, quali ad es. le attività di
scoibentazione e di rimozione del materiale.
- D.M. del 6 SETTEMBRE 1994 Normative e metodologie tecniche di applicazione dell‟art. 6,
comma 3, e della legge 27 marzo 1992, n° 257, relativa alla cessazione dell‟impiego dell‟amianto.
Normative e metodologie tecniche per la valutazione del rischio, il controllo, la manutenzione e la
bonifica dei materiali contenenti amianto presenti nelle strutture edilizie. Il decreto, indica nel
dettaglio i metodi analitici relativi alle determinazioni dell‟amianto in aria (fibre aerodisperse) e nei
materiali: Microscopia Ottica in Contrasto di Fase-MOCF, Microscopia Elettronica a Scansione-
SEM, Diffrattometria a Raggi X-DRX (Allegati 1 e 2). Nell‟Allegato 4 vengono definiti i criteri
relativi alla classificazione ed all‟ utilizzo delle pietre verdi in funzione del loro contenuto di
amianto: nel giacimento e nei materiali estratti. Viene indicata la misura media del contenuto di fibre
“liberabili”come valore (Indice di Rilascio) per determinarne la pericolosità del materiale estratto
- D.M. SANITÀ del 20 AGOSTO 1999 Ampliamento delle normative e delle me-todologie tecniche
per gli interventi di bonifica, ivi compresi quelli per rendere innocuo l‟amianto, previsti
dall‟art5,comma 1, lettera f), della Legge 27 marzo 1992, n. 257, recante norme relative alla
cessazione dell‟impiego dell‟amianto. Nell‟Allegato 3 “Criteri di scelta dei Dispositivi di protezione
individuale per le vie respiratorie”, si dispone che in tutte le lavorazioni durante le quali i rischi
inerenti l‟esposizione a polveri e fibre non possono essere evitati o sufficientemente limitati da
misure tecniche di prevenzione o da mezzi di protezione collettiva, il datore di lavoro è tenuto
fornire ai lavoratori idonei dispositivi di protezione individuale per le vie respiratorie (apparecchi di
protezione delle vie respiratorie o respiratorie.
- D.M. AMBIENTE del 18 MARZO 2003 n°.101 Regolamento per la realizzazione di una
mappatura delle zone del territorio nazionale interessate dalla presenza di amianto, ai sensi
dell‟articolo 20 della Legge 23 marzo 2001, n. 93. Viene prevista la realizzazione di una mappatura
delle zone del territorio nazionale interessate dalla presenza di amianto. La mappatura ha come
finalità quella di evidenziare i siti nei quali è riscontrata la presenza di amianto, o l‟utilizzo di
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materiali che lo contengono: impianti industriali, edifici pubblici e privati, oltre ai siti nei quali la
presenza di amianto è dovuta a cause naturali (affioramenti ofiolitici naturali con serpentinidi-pietre
verdi).
L. R. CALABRIA n°. 14 del 2011. Interventi urgenti per la salvaguardia della salute dei cittadini:
Norme relative all‟eliminazione dei rischi derivanti dalla esposizione a siti e manufatti contenenti
amianto.
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ALLEGATO N.3
BIBLIOGRAFIA
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ALLEGATO : Bibliografia
- Progetto mappatura amianto in Umbria (2007-2009)- ARPA Umbria.
- Progetto regionale pietre verdi –REGIONE EMILIA ROMAGNA . Dicembre 2004.
- Progetto Mappatura scuole provincia Rieti -INAIL, in collaborazione con il CENTRO
REGIONALE AMIANTO Regione LAZIO (CRA), ISS . Giugno 2013