IL TESTO E LE SUE CARATTERISTICHE - … · Non si da testo al di fuori della comunicazione e non vi...

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IL TESTO E LE SUE CARATTERISTICHE

Giovanni Prattichizzo

23/10/2012

Non si da testo al di fuori della comunicazione e non vi è

comunicazione possibile senza testo.

Un testo (dal latino textum, participio passato del verbo

texere = intrecciare) è una unità di comunicazione, corretta

nella forma, completa rispetto alle informazioni, ordinata e

coerente nel contenuto.

Il testo è il mezzo ed il prodotto di un'interazione

comunicativa.

La guerra fredda All'indomani della sconfitta della Germania e dei Giappone, gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e l'URSS ridussero solo in parte il loro apparato militare, mantennero sotto le armi potenti eserciti e continuarono febbrilmente le ricerche nel campo delle nuove armi. Poi, come se la gente non ci avesse già abbastanza rogne con tutti i guai della guerra appena finita, sai che gli viene in testa a 'sti fetentoni di grandi, grandi di potenza, ma piccoli di testa? 'Sti disgraziati, non contenti di tutti i guai che già avevano fatto, si mettono di nuovo a fabbricare armi, cannoni, pistole, missili, sempre più potenti, alla faccia della povera gente che, se non moriva di fame, certo poteva morire di paura. E non vi dico come si campava in quegli anni: mo' una guerra di qua, mo' un conflitto di là, e giù bombe a non finire, specialmente in Corea dove quei poveretti che ci vivevano, più che viverci ci morivano come mosche e moschini: e tutto perché i caporioni degli USA e dell'URSS non riuscivano a mettersi d'accordo.

Il testo è l'effetto di un atto linguistico: produrlo è anche

agire sul destinatario.

I testi sono la manifestazione di atti linguistici.

I testi possono essere più o meno efficienti e più o meno

efficaci.

Il testo assume significato solo in relazione al contesto in

cui è prodotto ed è fruito.

Il testo viene sempre prodotto ad un fine (scopo) preciso.

La condizione perché si possa parlare di testo è che la

produzione linguistica, sia essa orale o scritta, deve essere fatta

con l’intenzione e con l’effetto di comunicare e nella quale si

possano individuare un emittente (da cui parte il messaggio) e

un destinatario (per cui il messaggio è stato pensato).

Sono testi sia I Promessi Sposi sia la targa uscita di sicurezza affissa in tutti i locali pubblici.

(a) Sotto la panca la capra canta, sopra la panca la capra crepa.

Essa è un animale docile e molto parco, mentre le pecore lo sono

meno. Le panche di viale Mazzini, d'altra parte, sono del tutto

scrostate.

(b) Giovanna va al supermercato tutti i sabati pomeriggio. Mario

in posta alle 10 di mattina. Alberto in banca per le tasse

all'ultimo giorno. Amano perdere tempo.

Efficiente: un testo che sia in grado di fare raggiungere i fini per i quali è stato realizzato in maniera economica.

Efficace: un testo che sia in grado di esplicitare la propria funzione con forza.

Accessibilità

Non esiste testo che non sia contestualizzato; senza contesto non si dà testo.

Se il testo è scritto, il contesto utilizzato dal decodificatore può essere molto diverso da quello utilizzato dal codificatore, e la differenza può consistere nella distanza fisica, temporale e culturale.

Il testo deve essere dotato delle

Caratteristiche dell’unità e dell’autonomia.

Unitario: se presenta una superficie

linguistica in cui tutti gli elementi sono

collegati tra loro e un contenuto

tematicamente continuo.

Autonomo: se presenta i segni di una

relativa indipendenza da altri testi con i

quali concorra, dai quali sia “circondato”.

Coesione

Coerenza

Intenzionalità

Accettabilità

Informatività

Situazionalità

Intertestualità

I tre principi regolativi dell’appropriatezza, dell’efficienza e dell’efficacia.

Cfr.: Robert Alain de Beaugrande e Wolfgang Ulrich Dressler,

Introduzione alla linguistica testuale, Bologna, Il Mulino, 1994.

È la caratteristica di un testo che si presenti

corretto dal punto di vista dei rapporti

grammaticali e sintattici istituiti tra i suoi

componenti.

Sono segnali della coesione, tra gli altri, i

legamenti e i sostituenti e cioè pronomi,

congiunzioni, preposizioni, avverbi, nonché

gli strumenti della concordanza morfologica.

Es.: Il ragazzo studiose hanno buoni risultati

scolastici

Ho sonno, perciò starò sveglio

È la giusta costruzione?

il gregge bruca l'erba nel prato e la calpesta

o

il gregge brucano l'erba nel prato e lo calpesta

È la caratteristica di un testo che presenti contenuti

logicamente ben collegati tra di loro.

Fa assegnamento in gran parte sulle inferenze dell’utente e in gran parte sull’insieme delle conoscenze enciclopediche presupposte nell’interlocutore.

La coesione è una caratteristica inerente al testo; la

coerenza è esterna ad esso.

a) Piove. Prendo l'ombrello.

b) Piove. Non prendo l'ombrello.

A) PIOVE E QUINDI PRENDO L'OMBRELLO.

B) PRENDO L'OMBRELLO PERCHÉ PIOVE.

C) PIOVE. PRENDO L'OMBRELLO.

D) PRENDO L'OMBRELLO: PIOVE.

Le quattro massime (Paul Grice):

Qualità

Quantità

Relazione

Modo

Nel loro insieme costituiscono il “principio di cooperazione” a

cui si deve la riuscita della comunicazione.

L’intenzionalità rappresenta l’espressione della volontà

dell’emittente di produrre un testo ben congegnato.

L’accettabilità è la manifestazione complementare

dell’intenzionalità, quella della volontà del ricevente di

attivare uno scambio comunicativo.

L’informatività è una misura della capacità di un testo di esprimere informazione nuova.

La situazionalità è la caratteristica di un testo di

essere interpretabile “in contesto”.

L’intertestualità è la caratteristica di un testo di

istituire rapporti con altri testi compresenti o

presenti nel contesto culturale di fruizione e,

dunque, depositati in qualche modo nel patrimonio

mnemonico dell’interprete.

Il testo si contraddistingue per il fatto di

essere realizzato sulla base dei tre

principi regolativi:

Efficienza

Efficacia

Appropriatezza

Cfr.:Robert Alain de Beaugrande e Wolfgang Ulrich

Dressler, Introduzione alla linguistica testuale,

Bologna, Il Mulino, 1994.

La tipologia testuale si basa sul carattere “esterno” della

metatestualità o paradigmaticità, sulla proprietà che hanno i

testi di essere inquadrati secondo modelli culturalmente

riconosciuti e consolidati.

La lunghezza non determina in alcun modo la tipologia del

testo; anche l’argomento non determina di per sé la tipologia

testuale.

Possiamo identificare almeno due tipologie fondamentali:

quella di Werlich, che definiamo funzionalistica.

quella di Sabatini, che definiamo pragmatica.

Lo scopo del testo.

Il destinatario del testo.

Le circostanze dello scambio comunicativo di cui il testo è parte.

Questi parametri extralinguistici (pragmatici) influenzano

direttamente le caratteristiche linguistiche del testo (scelte

lessicali, caratteristiche della sintassi, uso di particolari tempi

verbali ecc.).

Cfr.: E. Werlich, Typologie der Texte, Heidelberg, Quelle und Meyer,1975.

La tipologia di Werlich, per quanto molto nota, interessante

da vari punti di vista e certamente utile a certi fini, presenta

tuttavia varie carenze, che si possono riassumere nei punti

che seguono:

fornisce scarse indicazioni di tipo linguistico utili alla classificazione dei testi;

ignora le dinamiche comunicative che presiedono alla produzione ed all’uso dei testi (in particolare, non tiene in alcuna considerazione l’attività del destinatario dei messaggi).

La materia di base

Il genere di discorso

La forma testuale

Cfr.: F. Sabatini, La comunicazione e gli usi della

lingua: pratica dei testi, analisi logica, storia della

lingua, Torino, Loesher, 1990.

Il destinatario non è un elemento passivo, il mero ricevente

decodificatore delle sequenze di messaggi inviategli dal

mittente; egli è un vero e proprio interprete del testo.

L’autore pone al destinatario alcuni vincoli interpretativi.

Alla base di questo modello sta la convinzione che esista

un'interpretazione più corretta di altre; quella rispettosa:

(1) delle intenzioni comunicative dell’autore;

(2) della cultura in cui è stato creato, e cioè in un modo che

tenga conto dei modelli scientifici, tecnici, filosofici di

riferimento, delle tradizioni convalidate, dei modelli formali

accreditati.

In sostanza, il modello di Sabatini propone di suddividere i testi

in tre categorie fondamentali:

quella dei testi con discorso molto vincolante (che sarebbero anche massimamente espliciti);

quella dei testi con discorso mediamente vincolante;

quella dei testi con discorso poco vincolante (che sarebbero anche minimamente espliciti).

Struttura del testo

La coerenza logica

L’uso dei legamenti

L’uso della punteggiatura

La struttura del paratesto

Rientrerebbero nella prima categoria:

(1) i testi scientifici

(2) quelli tecnici

(3) quelli giuridici, normativi e regolativi (è il caso, ad esempio, di

trattati ed i saggi, manualistica tecnica e relazioni; leggi e decreti,

regolamenti, atti amministrativi)

Farebbero parte della seconda:

(1) i testi espositivi ed educativi

(2) quelli informativi di carattere divulgativo (che l’autore chiama,

talora, testi comuni in prosa; è il caso di alcuni manuali di studio,

“di saggi su argomenti sociali, storici, politici e simili”, di scritture

divulgative di vario argomento, di articoli di giornale e rivista)

Sarebbero da raccogliere nel terzo gruppo i testi letterari prosastici

e poetici.

Sono sempre caratterizzati:

Ordine di costruzione rigoroso e reso evidente sia tramite artifici linguistici sia tramite la suddivisione del testo in unità gerarchiche;

Dichiarazione esplicita degli assiomi e dei principi teorici su cui si fonda il discorso dell’autore;

Presenza di definizioni non impressionistiche di fenomeni e oggetti;

Uso di formule, tabelle e grafici;

Generale attenzione all’uso di lessico nella sua funzione denotativa;

Diffusione di costrutti passivi, soprattutto quelli impersonali.

Non presentano:

L’uso di accidentali;

L’uso di legamenti testuali;

L’uso di elementi linguistici che manifestino la presenza diretta e personale dell’autore e quella diretta e personale del destinatario del testo;

L’uso di artifici retorici di movimentazione del testo;

Impiego di inserti di discorso diretto;

Uso di moduli sintattici che presentino elementi di implicitezza, di marcatezza o che siano connotati in senso espressivo.

Essi mostrano:

Alcuni dei tratti che sono caratteristici dei testi molto vincolanti;

Alcuni tratti che sono caratteristici soprattutto dei testi scientifici;

Alcuni tratti più specifici che sono comuni nei testi divulgativi e di informazione comune;

Alcuni tratti che sono più tipici dei testi poco vincolanti.

Descrivere, distinguendo dettagli e proprietà di un

oggetto, disponendo e gerarchizzando gli elementi individuati.

Focus: fenomeni nel contesto spaziale

Matrice cognitiva: differenze e relazioni nello spazio Forme e generi: descrizioni di oggetti, paesaggi, persone, stati di cose, in testi narrativi fictional e non- fictional; descrizioni in testi informativi; descrizioni tecnico-scientifiche etc.

Mappa mentale

Come si presenta l’oggetto? Quali sono le sue

caratteristiche fondamentali, generali e particolari? Quali

tra gli elementi che vedo o che conosco sono utili ai miei

scopi? Come devo ordinarli? Da quale punto di vista devo

considerare l’oggetto?

Il testo è sviluppato lungo un asse temporale, con la presentazione di una serie di eventi concatenati tra loro in una data sequenza.

Focus: azioni o trasformazioni nel contesto temporale

Matrice cognitiva: differenze e relazioni tra fenomeni nel tempo.

Forme e generi: fiabe, leggende, romanzi, testi teatrali; articoli di cronaca, notiziari etc.

Mappa mentale

Come si sviluppano gli eventi? Quali sono le circostanze, i

luoghi, i personaggi, i loro intenti? Quali eventi possono

essere omessi ai fini della trama? Come si possono

ordinare nell’intreccio del testo? Come evidenziare i

passaggi più importanti e creare i momenti di

sospensione per introdurre gli eventi successivi? Da quale

di vista narrare gli eventi?

Esporre le informazioni utili alla comprensione di concetti, attraverso l’analisi o la sintesi, allo scopo di fornire una conoscenza che si considera oggettiva L’esposizione prevede, in genere, l’uso di dati, classificazioni, comparazioni

Focus: scomposizione (analisi) / composizione (sintesi) degli elementi costitutivi di uno o più concetti

Matrice cognitiva: comprensione di un sapere (ritenuto) oggettivo

Forme e generi: definizioni; rapporti, resoconti; manuali scolastici, saggi divulgativi; materiali informativi etc.

Mappa mentale

Qual è l’oggetto centrale del testo? Quali informazioni

devono essere presentate? Quali sono le informazioni

salienti sull’oggetto, in relazione al contesto, all’orizzonte

d’attesa e alle conoscenze pregresse dei destinatari?

Come organizzare le informazioni? Quali dati o documenti

utilizzare per comprovare le informazioni fornite?

Fornire regole e prescrivere comportamenti ed azioni da parte dei suoi destinatari.

Focus: comportamento futuro altrui o proprio

Matrice cognitiva: pianificazione del comportamento futuro

Forme e generi: ordini e istruzioni per l’uso; regole di giochi; ricette di cucina; regolamenti e statuti; comizi elettorali

Mappa mentale

Cosa si vuole che faccia il ricevente? In quali occasioni e

perché? Cosa succede se non rispetta le indicazioni? In

che ordine di importanza bisogna organizzare le azioni

previste?

Esporre un ragionamento, motivandolo con argomenti validi, confutando posizioni contrarie e rafforzando la propria tesi con dati, esempi o riflessioni

Focus: esposizione di una tesi, degli argomenti a favore e contro, in vista di una possibile sintesi

Matrice cognitiva: giudizio, istituzione di relazioni tra concetti attraverso la messa in rilievo di similarità, contrasti, trasformazioni

Forme e generi: interventi in dibattiti, saggi scientifici, recensioni critiche, dialoghi

Mappa mentale

Qual è il tema di cui si discute / il problema da risolvere?

Qual è la tesi iniziale / l’opinione dell’altro / la sua

soluzione? Qual è il ragionamento che io voglio sostenere

/ la mia soluzione? Quali argomenti (dati, regole, esempi)

ho per sostenere la mia tesi? Come li organizzo? Come li

porto a conclusione? Come traggo le conclusioni

generali?

Che cos’è Tredaptive e a che cosa serve Questo farmaco

si chiama Tredaptive. Contiene due diversi principi attivi:

• acido nicotinico, un farmaco che modifica il profilo

lipidico; • laropiprant, che riduce i sintomi delle vampate,

un effetto collaterale comune dell’acido nicotinico.

Tredaptive viene usato in aggiunta alla dieta: • per

abbassare i livelli di colesterolo ‘cattivo’. Questo effetto

viene raggiunto abbassando i livelli di colesterolo totale,

di colesterolo LDL, di sostanze grasse dette trigliceridi e

Apo B (un componente delle LDL) nel sangue. • per

aumentare i livelli di colesterolo ‘buono’ (colesterolo HDL)

e di Apo A-I (un componente delle HDL).

Neal tirò fuori le altre foto. Mi resi conto che quelle erano

le uniche istantanee che i nostri figli avrebbero guardato

un giorno con stupore, convinti che i loro genitori

avessero vissuto una vita tranquilla, ordinata, come quella

delimitata dalle inquadrature delle foto, alzandosi al

mattino per camminare fieri sui marciapiedi della vita,

senza nemmeno immaginare l’aspra follia e ribellione

della stra esistenza reale, della nostra notte, l’inferno,

l’insensata strada d’incubo. E tutto dentro un vuoto senza principio e senza fine. Pietose forme d’ignoranza.

Da: J. Kerouac, Sulla strada

Dirigendoci subito verso nord fuori dall’oscura e calma area del Barbican, siamo all’inizio confusi dalle luci abbaglianti e dal baccano delle grida. Spingiamo attraverso una folla sempre in moto, ci troviamo in una strada lunga e stretta che forma, dall’inizio alla fine, un affollato mercato. Insieme ai venditori di ogni giorno, tra i quali prevalgono di gran lunga i macellai ed i droghieri, sulla strada sono allineati lungo entrambi i marciapiedi file di bancarelle e stand, ognuno illuminato con fiammanti lampade a nafta, le cui fiamme serpeggiano fieramente ad ogni folata di vento più forte, riempiendo l’aria intorno di un odore nauseante e gettando una strana luce sulle facce della moltitudine. Da: “Lavoratori all’alba”