Il Sole 24 Ore - Il futuro ha inizio se il manifatturiero incontra il digitale

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FOCUS Giovedì27Febbraio2014www.ilsole24ore.com

VENETO

“IL TESSUTO PRODUTTIVO«Gli imprenditori venetihanno una forzastraordinaria. C’è chiva meglio e chi peggio,ma l’ossatura c’è»

I distretti. Concia,vino eplastica sulpodiodelleesportazioni u pagina 48

«C’è una rivoluzioneindustriale chesta crescendo su

scala internazionale: dobbia-moimparareaguardarequelloche accade oltre i nostri confi-ni, per poter cogliere le oppor-tunità che si presentano ancheperla nostraeconomia».

Stefano Micelli, direttorescientifico della FondazioneNordest e professore associa-todiEconomiaegestionedelleimprese all’università Ca’ Fo-scari di Venezia, è un teoricodella svolta che vede il settoremanifatturiero e le nuove tec-nologieavvicinarsiecollabora-re. «Quella che vediamo è unadiscontinuità importante ri-spetto al modo tradizionale diprodurre.Siamochiamatiaos-servare, a ragionare in un oriz-zonte internazionale, perchéletrasformazionisociali,cultu-rali e tecnologiche in corsohanno molto da dire al territo-rioVeneto».

A una regione, cioè, dovel’abilità del saper fare, ma an-che del saper cogliere le esi-genze del cliente, adattando-si e proponendo un prodottosumisura,sonogiàconsolida-te: «Penso ad esempio allagioielleriaeallamoda,distret-tistorici,maancheallaprodu-zione dei macchinari e allametalmeccanica che ha pun-te di eccellenza in provincecome Padova e Vicenza, conunagrandecapacitàdicoglie-releesigenzedelcommitten-teecrearestrumentiquasi sumisura».

Personalizzazione e ritornoalla sapienza artigiana, anchequando le dimensioni sono in-dustriali, «perché questa è ladomandadelmercatooggi, su-peratalafasenellaqualeigran-di brand dettavano le regole esi poteva solo uniformarsi»,sotttolineaMicelli.

Perchélasvoltapossarealiz-zarsi, «però, occorre investiremassicciamenteinculturadigi-tale, avvicinare le imprese an-cora digiune dei nuovi stru-menti come i social network,diffondereleretieleinfrastrut-ture necessarie come la bandalarga. C’è una domanda che valetteralmente costruita, oltrecheintercettata».Elaviapiùef-ficace è quella di rinnovare ilrapportoframondodellascuo-lae aziende, portare i giovani elecompetenzechelenuovege-nerazionigestisconosenzadif-ficoltà all’interno delle impre-se.Segnali in questosenso nonmancano: ultimo in ordine ditempo,l’inaugurazioneaVene-zia, nei giorni scorsi, del primoFabLab, laboratorio di fabbri-cazionedigitalecreatoall’inter-no del Vega (parco scientificodi Venezia) da quattro giovani

professionisti con la passioneperlaprogettazione,latecnolo-giaeillavoromanuale.L’obiet-tivo è dare risposte concrete,offrendoadartigianieimpren-ditori servizi di formazione eproduzione nella modellazio-ne digitale avanzata, nella pro-totipazione rapida e nella fab-bricazioneseriale di pezzi uni-ci: «Uno spazio dove condivi-dereconoscenze e fare rete traprofessionisti – afferma EliaDeTomasi,ad–.Offriamoade-signer,artigianieimprenditoril’opportunità di creare oggettie prototipi di ogni genere aprezzi contenuti, utilizzandomacchinari tecnologicamenteavanzati. Sono già partiti i pri-miworkshopedèprevistalare-alizzazione di un laboratoriocon stampanti 3D, frese, lasercuttereplottervinilici».

La situazione della regioneoggi «ricorda quella dell’Italiapost bellica – osserva France-sco Peghin, presidente di Fon-dazioneNordest–conunano-tevole distruzione di aziende.In questo contesto, però, spic-canorealtà che riescono a cre-scere,epossonodiventaremo-dellidiriferimentoperchicer-ca di uscire dalla difficoltà.Trent’anni fa alcuni problemieranosimili, laburocrazia, il fi-sco, ma oggi mancano stru-menticompensativi,comepo-tevano essere le svalutatazio-ni competitive. Per questo, ilnostrodnadi imprenditoriau-tonomi che possono fare da sérichiede ora più che maiun’azione sul contesto che in-cida sulle zavorre presenti datroppo tempo».

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Le banche. Gli istituti finanziano progetti specifici e innovativi - Aumentano gli accordi e le sinergie con le confindustrie e le associazioni di categoria

I NUMERI

Credito più mirato, credendo nel territorio

La Fondazione Nord Est

I MERCATI ESTERI«Veneto Banca ha strettoinnumerevoli accordicon le banche estereper aiutare i clienti»

I datiKaty Mandurino

Il Veneto ricomincia da sestessoedalleproprieimpre-se. Chi è sopravvissuto agli

ultimi cinque anni è più forte diprima.Chierainattivoestanzia-le ha imparato a fare ricerca ead andare all’estero. Sono natesinergie tra singole aziende etra associazioni di categoria. Lafiliera manifatturiera si è tra-sformata e lentamente, anchese ancora a macchia di leopar-do, sta diventando innovativa,digitale e glocal. Nascono bestpractice spontanee e modelli diimpresacheconiuganolatradi-zione del saper fare all’hi-tech.«L’impresa ha fatto i compiti acasa – dicono in coro i rappre-sentanti degli industriali –. Ora,servono fiducia e grinta, rima-stesottese, mamai sparite».

Il sentimento espressoè cor-roborato dai dati: il quarto tri-mestre 2013 ha visto la produ-zioneindustrialeregionaleregi-strare un aumento dell’1,4% subase annua dopo otto trimestridisegnomeno.Mentrelavaria-zione congiunturale destagio-nalizzata ha segnato un +2,4%.A spingere i dati positivi anchel’export: le vendite all’esterohanno messo a segno un +4,3%(+3,2% nel trimestre preceden-te) rispetto allo stesso trime-stre dell’anno prima. I fatturatitotali hanno registrato un au-mento dell’1,7% rispetto allostessotrimestredell’annoscor-

soedel5,7%sultrimestreprece-dente. Gli ordinativi registranoun +1,7%, in aumento di 1,2 pun-tipercentualirispettoalloscor-so trimestre (dati Unioncame-re - VenetoCongiuntura).

Certo,nontutti idatisonopo-sitivi,dallacrisinonsiècomple-tamente usciti. Secondo il Cer-ved, nei primi nove mesi del2013 i fallimenti sono cresciutidel 19%: in pratica, ogni giorno,mediamente, una decina diaziende sono state dichiarate

fallite o sono state avviate alconcordatopreventivo.Nelpri-mosemestre 2013 ladisoccupa-zione ha raggiunto l’8% (ma lamedia italiana si attesta sul12,4%, dati Banca d’Italia). Ma ilVeneto resta una delle regionieuropee più industrializzatecon un peso della manifatturachesfiorail 30%sull’economia.

«Lacrisièstatabenefica–di-ce Giulio Pedrollo, a capo degliindustriali veronesi – perché èstata occasione di scardinarevecchimeccanismiefarcresce-re la mentalità. In molte impre-

se si sono resi obbligatori i pas-saggi generazionali e con lenuove generazioni al comandonon solo l’azienda ha acquisitomaggiorpropulsioneevelocitànel percepire le esigenze delmercato, ma è anche cresciutanella coscienza finanziaria, pa-trimonializzandosi nel giustomodo». Verona ha registratonel quarto trimestre 2013 un in-cremento produttivo dell’1,55%rispetto al terzo trimestre.«Inoltre – continua Pedrollo –la crisi ha sviluppato sinergiecostruttive tra enti, associazio-ni, banche, iniziative comunisu temi comuni, come l’exporto la formazione».

«Facciamo innovazione nel-la filiera – aggiunge AlessandroVardanega, presidente di Con-findustriaTreviso,3.100impre-se che si sono viste i fatturatiscendereincinqueannida21mi-liardia17,3–.Abbiamomigliora-to i prodotti, cambiato i canalidistributivi. Dobbiamo certa-mente migliorare sulla struttu-razione dell’innovazione, che èancora troppo spontanea e nonlegata ai centri di ricerca o alleuniversità».AnchePadovaregi-stradatipositivialquartotrime-stre 2013. La produzione sale subase annua del 3,4%, gli ordiniaumentanodel2,3%,l’exportac-celera a +8,2% spinto soprattut-to dai paesi extra-Ue (+10,9%).«Il 50% delle imprese padova-ne va meglio di prima. Non fac-

ciamopiùsolovolumi,mavalo-ri – spiega Massimo Pavin, pre-sidentedegliindustrialidiPado-va –, alto di gamma, qualità. Marisultiamovincenti sefacciamomassa per andare all’estero, sesappiamo l’inglese, se facciamoprogetti con gli atenei, se au-mentiamo la dimensione d’im-presa». «Il Veneto continua adavere alti livelli di specializza-zione e aziende meravigliose –dice Giuseppe Zigliotto, presi-dentediConfindustriaVicenza–;cisonolaureatipreparati,uni-versitàescuoleeccellenti.Seri-partiamonoipossiamotrainarealtri territori».

MailVenetononpuòripren-dersiappienosenonripartonoiconsumi interni. Ancora Zi-gliotto:«Lanostravolontàeida-ti positivi non bastano senza unmercato interno sostenuto. Ilgoverno faccia ripartire la do-manda: tolga superbolli e au-mentiledetassazioni,ridiafidu-cia e tolga la paura». Così comeènecessariorivedereilcuneofi-scale,gli imprenditori lostannoripetendo fino allo sfinimento:«Bastano 10 miliardi per ridur-redrasticamenteilcuneoemet-tere le imprese nella condizio-ne di ridurre il costo del lavo-ro»,tuonaVardanega.Esiridu-cano «gli scandalosi costidell’energia – aggiunge Pavin –che sono aumentati in due annidel40%».

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Nuovi mercati. Nonpiù iBric,ora l’attenzioneè rivoltaai Mintu pagina 49

Laboratorio di start up. In regione incubatori d’impresaeprogetti tra enti eparchiscientificiu pagina 49

Ècome un cane che si mor-de la coda: le imprese fati-canoaripartiresenonhan-

no credito, ma le banche fatica-no a dare credito perché sonoaumentate le sofferenze e per-ché – aziende esse stesse – nonsono tornate ai livelli di redditi-vità pre-crisi. Ci si mette ancheBasilea3,senzadubbio:parame-tri più stringenti, regole ferree,che costringono, più che in pas-sato, gli istituti bancari a patri-monializzare per garantire soli-dità e salute. Costringendoli – aNordest più che altrove, vista ladimensione bancaria – a guar-darsi attorno e a pensare ad ag-gregazioni, acquisizioni, fusio-ni. Il calo del credito c’è stato,

ma in Veneto le banche di terri-torio, qui più radicate che altro-ve, hanno sostenuto il tessutoproduttivo. Banca d’Italia regi-strache inregione neiprimi no-ve mesi del 2013 il credito con-cesso alle imprese è sceso del2,3% (-0,8% alle famiglie). Unapercentuale considerevole maminore ad esempio, del -3,9%del Friuli Venezia Giulia o del-3,2%dellaLombardia.

«La diminuzione del creditoèdovutaancheallacontrazionedella domanda,causata dalcalodegli investimenti–spiegaVin-cenzo Consoli, amministratoredelegato di Veneto Banca, unodegli istituti popolari maggior-mente presenti sul territorio

(584 filiali, 6.204 dipendenti, unprodotto bancario lordo di 85,6miliardi, un totale attivo di 42,2miliardi – dati al giugno 2013) –.Magli imprenditori veneti han-no una forza straordinaria. C’èchivameglioechivapeggio,pe-rò l’ossatura c’è». «È vero, ilflusso del credito è minore –continua Consoli – ma in questiannidicrisi lebanchediterrito-rio hanno fatto la loro parte».Parte che si esplica anche in unnuovo modo di dare credito: aprogetti mirati e a chi è capacedi innovare, o a chi si spingeall’estero. «Siamo la terza ban-ca italiana all’estero dopo Uni-credit e Intesa Sanpaolo, abbia-mostretto innumerevoli accor-

di con le banche estere per age-volare i nostri clienti».

In quest’ottica si inserisconole iniziative a sostegno dell’in-ternazionalizzazione,comel’ac-cordo siglato con Confindu-stria Padova e con Confindu-striaVeronachemetteadisposi-zione delle imprese associate50 milioni di euro; 20 di questisonodestinati a finanziamentiacondizioni vantaggiose soprat-tutto perchi lavora con l’estero,mentreglialtri30sonoadisposi-zione di azioni di leasing, facto-ring e per anticipi di tredicesi-me e quattordicesime mensili-tà.O come i tre milioni di euro asupporto del settore alberghie-rodella costa adriatica venezia-

nachegli imprenditoripossonoutilizzare persostenere la liqui-ditàdelleloroaziendenelperio-do di chiusura (si tratta del pla-fondSviluppoavviatotraVene-toBancae Fiditurismo).

I segnali positivi che si intra-vedono dai dati congiunturalivengono interpretati dalle BccdelVenetocomeunarinnovata,anche se per il momento mini-ma, tendenza a nuovi investi-menti. I bilanci sono in contro-tendenza rispetto alla china ne-gativa, si registrano utili impor-tanti in qualche azienda. Le Bccvenete, 33 banche in tutta la re-gione, 635 filiali, quasi 5mila di-pendenti,21miliardidi impieghi(che equivalgono al 95% dellaraccolta), hanno un bacino diclientela che copre un terzo deltotaledelleimpreseartigianere-gionalieunquartodeltotaledel-le Pmi e un patrimonio solido,che vanta mediamente il 14-15%

diTier1.«Ilclimastasicuramen-te cambiando – dice Ilario No-vella, presidente della Federa-zione veneta della banche diCredito cooperativo –, lo vedia-modalfattochecongrandepru-denzagliimprenditoristannori-cominciando ad investire neimacchinari aziendali. Piccolipassi,ma significativi.Abbiamosicuramentebisognodiunmag-gior clima di fiducia, ma questaè una regione dinamicissima.Pronta a ripartire». Il territoriorestadecisivoperleBcc,chevo-gliono continuare a mantenereben radicata la loro presenza.«Dovepossibile,senzaaggrega-zioni–chiarisceNovella–.L’ag-gregazioneolafusionetraistitu-ti impoverisce il territorio, nonè la panacea di tutti i mali. Biso-gna invece rafforzare i sistemioperativierestareautonomi».

K. M.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Territori. Il saper fare si arricchisce di nuove specializzazioni e tecnologie - Nascono best practice d’impresa

Lafilierainnova, laripresac’èFanno ben sperare produzione, export e ordinativi 2013, tutti in positivo

Si ricomincia dall’esistente. Chi è sopravvissuto agli ultimi cinque anni è più forte di prima

IV trimestre 2013 - Gli indicatori

PRODUZIONE INDUSTRIALEBase annua

+1,4%

PRODUZIONE INDUSTRIALECongiunturale

+2,4%

FATTURATO ESTERO

+4,3%

MERCATO INTERNO

+0,6%

ORDINATIVI

+1,7%

OCCUPAZIONE. Base annua

+0,8%

IMAGOECONOMICA

Fonte: Uniocamere del Veneto

Il futuro ha iniziose il manifatturieroincontra il digitale

Direttore. Stefano Micelli

IMAGOECONOMICA

Presidente. Francesco Peghin

IMAGOECONOMICA

8%La disoccupazioneL’indicenelprimosemestre2013,quandolamediaitalianasiattestavasul12,4%

30%In regioneIlpesodellamanifatturasull’economiadellaregione,cherestaunadellepiùindustrializzated’Europa

1,55%A VeronaL’aumentodellaproduzioneprovincialenelquartotrimestre2013rispettoalterzotrimestre

3.100A TrevisoLeimpreseassociateaConfindustria,cheinsistonosuunapopolazionedicirca83milaabitanti

17,3miliardiI fatturatiIricaviaggregatidelleaziendetrevigianeche,però,neicinqueannidicrisisonoscesi,dai21miliardidel2007

+3,4%A PadovaL’incrementosubaseannuadellaproduzioneindustrialenelquartotrimestre2013.Gliordinativisonoaumentatidel2,3%

+8,2%L’exportLeesportazionidelsistemapadovanonelquartotrimestre2013,datospintosoprattuttodaipaesiextra-Ue(+10,9%)

40%L’energiaL’aumentodeicostidell’energiaelettricariscontatiaPadovanegliultimidueanni

50milioniPlafondMessiadisposizionedaVenetoBancaperleimpresedelterritorio,miratiaprogettidiinnovazioneeexport

33Il credito cooperativoGliistitutidelleBccdelVeneto,chesoddisfanounterzodegliartigianiregionalieunquartodeltotaledellePmi

PASSAGGIO GENERAZIONALELacrisi ha spinto numeroseaziende a passare la manoaipiù giovani,più preparatifinanziariamente,ea patrimonializzare meglio

Amministratore delegato. VincenzoConsoli, a capo di Veneto Banca

IMAGOECONOMICA