Il primo aeroporto italiano: Centocelle

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Il primo vero aeroporto italiano per il più pesante dell'aria: l'aereo

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IL PRIMO AEROPORTO ITALIANO

CENTOCELLE (ROMA)

Avanzamento manuale

Gia dal 1884, il tenente Alessandro Pecori Giraldi compiva a Centocelle ascensioni frenate e libere con i “palloni” del francese Godard, ascensioni che proseguirono e si perfezionarono negli anni. Il 15 aprile 1909 l’aeroporto di Centocelle entra ufficialmente in funzione quando uno dei fratelli Wright, Wilbur, iniziò una serie di dimostrazioni del loro “Flyer”, il primo velivolo a motore più pesante dell'aria.

Wright venne a Roma per un ben pagato incarico: dare lezioni di pilotaggio a due ufficiali italiani: Il tenente di vascello Mario Calderara e il tenente del Genio Umberto Savoja.

Il suo compenso fu di 25.000 lire e anche 25.000 lire costò l’aeroplano, il “Flyer”, che Wright portò in treno da Parigi, smontato dentro ad alcune casse. Il “Club degli aviatori”, che finanziò l’operazione, sistemò Wright e il suo aereo in un capannone sul limitare del pratone.

Wilbur Wright, Umberto Savoja e Mario Calderara.

Mario Calderara, divenne l'istruttore di una prima schiera di piloti italiani. A Centocelle fu istituita la prima scuola militare di volo italiana. Così un semplice campo di aviazione si trasformò in un vero e proprio aeroporto.

Il biplano Wright in fase di decollo da una sorta di trampolino, aprile 1909

Il "FLYER IV" di Wilbur Wright (1909) e il busto di Mario Calderara esposti nel "Museo Storico dell'Aeronautica Militare Italiana" di Vigna di Valle (Bracciano, Roma). Il motore di questo "Flyer IV" ( a sinistra nella foto), è assolutamente quello originale ed è l'unico ancora esistente al mondo!

L’Aeroporto di Centocelle, intitolato a Francesco Baracca, con tutte le infrastrutture attive, intorno agli anni ‘20 quando era ancora un importante aeroporto.

All’inizio del XX secolo, la famiglia aristocratica Macchi di Cellere possedeva in loco un’ampia proprietà terriera (Villa Cellere), conosciuta anche come i “Pratoni di Centocelle”, dove la nobiltà romana si radunava per la caccia alla volpe. Una parte di questa estesa proprietà fu poi trasformata nell’aeroporto di Centocelle. Fu il ministero della guerra, nel 1884, ad impartire la prima disposizione relativa alla costituzione di un servizio aeronautico militare.

Da Centocelle partì il famoso Raid Roma-Tokyo. Dopo numerosi tentativi falliti da altri aviatori, contro ogni previsione il successo arride invece ad altri due piloti, Francesco Ferrarin e Guido Masiero, che il 14 febbraio 1920 erano decollati da Centocelle su due SVA con a bordo due giovani motoristi, Gino Cappannini e Roberto Maretto.

Degli SVA simili a questo furono usati per il Raid Roma-Tokyo.

http://www.alieuomini.it/pagine/dettaglio/crociere_primati,6/il_raid_roma_tokio_del,18.html

In tre mesi e mezzo di viaggio furono percorsi circa 18.000 km, per complessive 112 ore di volo, alla media di circa 160 km/h.

I due SVA, reduci dalla prima guerra mondiale, sommariamente revisionati, erano dotati solo di strumenti per il controllo del motore: un contagiri, un termometro dell’acqua, un manometro della pressione dell’olio e un indicatore del livello del carburante.

Per la navigazione Ferrarin, il solo ad arrivare con lo stesso SVA con cui era partito, si era servito di una piccola bussola prelevata da un caccia inglese Sopwith e di alcune pagine strappate da un atlante. Per il pilotaggio nessuno strumento, nemmeno l’indicatore di velocità.

A Tokyo 42 giorni di eccezionali festeggiamenti.

4 novembre 1923, viene consegnata la bandiera di guerra all'alloraRegia Aeronautica, fondata come arma autonoma il 28 marzo 1923. La bandiera venne custodita presso l'aeroporto fino all'ottobre del 1931, quando fu inaugurato il Palazzo Aeronautica sede del Ministero dell'Aeronautica allora retto da Italo Balbo.

1924 - Commemorazione del 4 Novembre.

Foto aerea dell’Aeroporto di Centocelle nel 1923. Si distingue nettamente la sagoma, a trapezio isoscele, del Forte Casilina, costruito nel 1882 per scopi difensivi.

L’aeroporto di Centocelle nel 1927

Quartiere di Centocelle, piazza San Felice da Cantalice, (1935 ?)

27 Maggio 1935. Centocelle. Mussolini consegna il brevetto di pilota aviatore al figlio Bruno.

31-5-1936. Uno stormo di aerei vola in formazione sull'Aeroporto Francesco Baracca.

Durante la seconda guerra mondiale, la zona dell‘aeroporto di Centocelle fu oggetto di numerosi bombardamenti alleati. Particolarmente violento il bombardamento del 28 dicembre 1943.

Bombardamento del 31 Marzo 1944.

In seguito alla sconfitta nella seconda guerra mondiale si assistette a un periodo di decadenza che portò al progressivo allontanamento dalla zona di Centocelle delle attività aviatorie.

Seguì un periodo di costruzione selvaggia a partire dagli anni 50 che snaturò la natura dei luoghi, come in gran parte della periferia di Roma.

Via Tor de Schiavi e attuale piazza delle Gardenie - anni 50

Centocelle - Piazza dei Mirti, anni 50

Agosto 2007. Parte residuale della pista in asfalto. L'aeroporto di Centocelle è stato utilizzato fino agli anni 70 e di esso, oggi, rimane solo uno spezzone della pista di atterraggio.

L'aeroporto è ora in disuso e Centocelle non è più sede di alcun Reparto di volo, ma sta diventando sempre più un polo militare per la presenza, oltre che del Comando Operativo di vertice Interforze (COI), anche del Comando della Squadra Aerea (CSA) che sovrintende alla operatività di tutti i reparti dell'Aeronautica Militare Italiana.

CASCINA MALPENSA

Nel 1909 dal Trentino si trasferiscono alla Cascina Malpensa i fratelli Caproni. La brughiera pianeggiante e senza alberi di Gallarate è ideale per le prove di volo dei loro prototipi.  Il 27 Maggio 1910 decolla dalla piana di Malpensa, per la prima volta, il biplano a motore CA1,  primo velivolo di matrice italiana, da loro progettato e costruito. 

Sulla scia di Centocelle, altri aeroporti si svilupparono velocemente, tra i quali:

1910 - Caproni CA.1 pronto al decollo da Cascina Malpensa

CASCINA TALIEDO

Nel 1910 nasce il campo di volo organizzato della Cascina Taliedo, periferia sud-est di Milano, che ospiterà il "Circuito Aereo Internazionale", dal 24 settembre al 3 ottobre. In quegli anni viene aperta anche una scuola di volo e di meccanica aeronautica e il campo di volo viene utilizzato per varie imprese aviatorie. Nel 1911 da Cascina Taliedo partì l'aviatore milanese Angelo Bigliani per il primo utilizzo di un aereo a scopo pubblicitario, distribuendo su Milano diecimila manifestini pubblicitari della Cinzano. Con la costruzione dell'aeroporto intitolato a Enrico Forlanini di Linate nei primi anni trenta, il Campo di aviazione di Taliedo fu abbandonato.

Una delle giornate del Circuito Internazionale. Officine Caproni e via Mecenate

Aeroporto di Mirafiori (Torino)

Sempre nel 1910 nasce l'Aeroporto di Mirafiori (Torino), nell’area dell’attuale Parco Colonnetti. Inaugurato ufficialmente nel 1911, nell'ambito dei festeggiamenti per il 50° dell'Unità d'Italia. Nello stesso anno si svolge la "Settimana Aerea" con l'esibizione di alcuni famosi aviatori italiani e francesi. Nell'ottobre 1911 viene fondata  a Mirafiori, dalla fabbrica Chiribiri, una delle prime scuole di volo torinesi.

Aerei al campo volo di Mirafiori

Anche a Bergamo nel 1911 viene fondato un campo di volo, precisamente a Osio Sotto. Ad aprile di quell'anno l'aviatore bergamasco Stefano Minossi prese il volo per la prima volta con il proprio biplano autocostruito.

Infine il Campo di Marte (Foligno), prima utilizzato, dal 1882, per parate militari e poi come campo di volo. Nel 1911 dal Campo di Marte parte il raid aereo Foligno-Perugia, ma solo nel 1926 diviene un vero e proprio campo di aviazione.

F i n e

By Sal – i0sjc@libero.it

27-07-2013

http://dsaba67.blogspot.it/2012/03/gli-aeroporti-italiani-agli-arbori.html

Questa piccola rassegna si ferma volutamente qui per sottolineare soprattutto l’era pioneristica dei primi voli con il “più pesante dell’aria”: l’aereo. Successivamente molti altri aeroporti verranno realizzati, come Ciampino nel 1916 e tanti altri.