Il Persico reale. Carta didentità Corpo con dorso arcuato, muso breve, colorazione variabile in...

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Il Persico reale

Carta d’identitàCarta d’identità

Corpo con dorso arcuato, muso breve, colorazione variabile in relazione a fattori alimentari ed ambientali, generalmente di colore verde giallastro con alcune bande nere verticali, due pinne dorsali, la prima pinna dorsale con macchia nera posteriore, pinne ventrali in posizione toracica, pinna anale, pinna caudale bilobata, opercolo con una spina al margine. Dimensioni massime: lunghezza cm 51, peso 5 kg.

La morfologia

La pinna dorsale anteriore, formata da raggi spinosi, può essere sollevata a

scopo difensivo

E’ presente in tutta Europa ad eccezione della Spagna. Nel nostro Paese il suo areale di distribuzione originario era limitato alle acque dell’Italia settentrionale ma in seguito è stato diffuso dall’uomo in numerose altre località; recentemente è stato introdotto al Sud e nelle isole.

In Umbria è presente prevalentemente nelle acque lacustri rispetto alle acque correnti; la sua presenza è significativa nel Lago Trasimeno, nel Lago di Piediluco e nel lago di Corbara.

La La distribuziodistribuzio

ne ne geograficageografica

La La distribuziodistribuzio

ne ne geograficageografica

Il Persico reale ha

abitudini sedentarie e gregarie (cioè vive in

branchi) soprattutto in età giovanile; gli adulti

tendono a diventare solitari. è attivo prevalentemente durante il giorno.

Il comportamento

Nuota velocemente e a sbalzi; il suo modo di cacciare consiste nel

lanciarsi a zig-zag in mezzo ai branchi di piccoli pesci, scompigliandone le file.

L’HabitatVive nell’ambiente lacustre

litorale e fluviale con acque a velocità moderata, ben

ossigenate e con vegetazione; durante l’inverno, nei laghi, si porta alla massima profondità;

è particolarmente sensibile all’inquinamento organico

Vive nell’ambiente lacustre litorale e fluviale con acque a

velocità moderata, ben ossigenate e con vegetazione; durante l’inverno, nei laghi, si porta alla massima profondità;

è particolarmente sensibile all’inquinamento organico

L’alimentazione

La dieta varia a seconda dell’età: da giovane si nutre di

invertebrati, da adulto preda piccoli

organismi che vivono sul fondo dei fiumi e

dei laghi (benthos) e di pesci.

Possono verificarsi fenomeni di

cannibalismo.

Il persico reale è un

pesce carnivoro

La posizione nella catena alimentareLa posizione nella catena alimentare

La riproduzione

Il periodo della riproduzione nel lago di Piediluco ricade nei mesi di marzo-aprile;la maturità sessuale viene raggiunta di norma nel secondo

anno di vita.

♀♂

la deposizione delle uova è

notturna

Le uova sono raccolte in un nastro

gelatinoso di colore biancastro che viene

adagiato sulla vegetazione acquatica

o sui sassi in prossimità delle rive

In 10-15 giorni nascono avannotti in grado di nuotare precocemente e di nutrirsi

autonomamente a spese dello zooplancton.

In 10-15 giorni nascono avannotti in grado di nuotare precocemente e di nutrirsi

autonomamente a spese dello zooplancton.

Le SCAGLIE sono formazioni ossee inserite nella pelle, incastrate fra loro come le tegole di un tetto. La deposizione del calcio sulla scaglia forma una serie di anelli concentrici chiamati CIRCOLI.

La crescita della scaglia è continua ma non costante.

Nel periodo invernale la crescita rallenta per cui si forma una zona in cui si ha un infittimento dei circoli e che prende il nome di ANNULO. Contando il numero di annuli è possibile quindi risalire al numero di inverni vissuti dal pesce.

La determinazione dell’età

L’inquinamentoAiuto!!!

La situazione della fauna ittica, ed in particolare del Persico reale, si inserisce nel

quadro di degrado ambientaledegrado ambientale dovuto all’insorgenza di fenomeni di eutrofizzazioneeutrofizzazione

delle acque registrati negli ultimi anni nel lago di Piediluco e dovuti al carico dei carico dei

nutrientinutrienti apportati dai fiumi Nera e Velino

La situazione della fauna ittica, ed in particolare del Persico reale, si inserisce nel

quadro di degrado ambientaledegrado ambientale dovuto all’insorgenza di fenomeni di eutrofizzazioneeutrofizzazione

delle acque registrati negli ultimi anni nel lago di Piediluco e dovuti al carico dei carico dei

nutrientinutrienti apportati dai fiumi Nera e Velino

La pesca sportiva

Il Persico reale è una specie molto apprezzata ed oggetto di intensa pesca, sia da parte dei

professionisti che degli sportivi.

Per la pesca sportiva possono essere utilizzate esche naturali ed artificiali.

La carne è di ottima qualità. Le uova non sono commestibili in quanto tossiche.

Interesse per la pesca

Le esche artificiali

E’ andata propriobene oggi !!

La pesca professionale

Gestione irrazionale

Meglio pensare anchea domani!!!

Gestione razionale

La pesca professionale

La regolamentazione della pesca

Lunghezza minima di cattura: 16 centimetri

La taglia minima legale ha lo scopo di permettere al pescedi riprodursi almeno una volta prima di essere catturato

Numero massimo di pesci catturabili: 20 al giornoLa pesca determina una mortalità che si aggiunge a quella naturale, e quindi causa una ulteriore diminuzione del numero di pesci che compongono la popolazione, perciò è necessario limitare il prelievo

Periodo di divieto di pesca: dal 15 marzo al 15 aprileIl divieto di pesca durante il periodo riproduttivo ha lo scopo di evitare il prelievo dei riproduttori

La riproduzione, infatti, avviene in mare e all’inizio della migrazione gli adulti subiscono una serie di

modificazioni morfologiche: assumono colorazione più scura sul dorso e argentea sul ventre, occhi più grandi, pelle più spessa, scaglie meno evidenti e

pinne pettorali più appuntite e scure (anguille “argentine”).

E’ l’unica specie catadroma delle acque interne italiane.

La bibliografia

Quaderni Regione dell’Umbria - 1992 - Conoscere l’Umbria. Pesci e altri organismi acquatici. Cornicchia grafiche, Perugia, pp.115

Bruno S. - 1987 - Pesci e crostacei d’acqua dolce. Ed. Giunti, Firenze, pp.286.

Chaumeton H. - 1986 - La pesca e i pesci d’acqua dolce. Arnoldo Mondadori Editore, Milano, pp.367.

Il Persico reale e l’anguilla