Ognuno sta solo? Prof. G. Belluardo, 2006 Lio è laltro: altruismo e aspettativa didentità

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Ognuno sta solo? Prof. G. Belluardo, 2006 L’io è l’altro: altruismo e aspettativa d’identità

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Ognuno sta solo?

Prof. G. Belluardo, 2006

L’io è l’altro: altruismo e aspettativa d’identità

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DEFINIZIONI

•1988 Introduzione alla psicologia sociale Hewstone et al.

•comportamento prosociale•comportamento d’aiuto•altruismo sinonimi

•1996 Introduzione alla psicologia sociale Hewstone et al.

COMPORTAMENTO PROSOCIALE

motivazioni empatiche difficile stabilire le motivazioni

Bierhoff (1980)due condizioni

•intenzione di procurare un favore ad un’altra persona•libertà di scelta

sinonimi

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•2001 Introduzione alla psicologia sociale Hewstone et al.

•comportamento d’aiuto•comportamento prosociale•altruismo

assetti relazionali specifici:diverse interazioni tra chi presta aiuto

e chi riceve aiuto

tre livelli d’astrazione:

comportamento d’aiuto più generale

comportamento prosociale

•azione che migliora la situazione di chi ricevel’aiuto•nessun obbligo professionale•chi riceve è una persona non un’organizzazione

altruismo empatia

egoistico altruistico

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Altruismo

Comportamentodi aiuto Comportamento

prosociale

Fig. 1 Relazione tra il concetto di comportamento di aiuto, comportamento prosociale e altruismo (Bierhoff, 2001, trad.it. 2002, p.278).

i tre livelli descrivono le interazioni tra chi presta aiuto e chi lo riceve

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Comportamento prosociale

(non professionale)

Comportamentodi aiuto

(professionale)

•l’aiuto professionale non può contenere il comportamento prosociale (non professionale)•non può includere neanche l’altruismo che non prevede la professionalità né la possibilità di trarre benefici dalla situazione

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RELAZIONE DI AIUTO

PROFESSIONALE

RELAZIONE PROSOCIALE

RELAZIONE ALTRUISTICA

RELAZIONE D’AIUTO

relazione d’aiuto caratterizzata dalla complementarità

soggetto che ha bisogno soggetto che risponde al bisogno

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Relazione COMPLEMENTARE

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Relazione SIMMETRICA

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Relazione PARALLELA

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Comportamento d’aiuto professionale• rigidità delle posizioni

Comportamento prosociale• posizione one-up occasionale• aspettativa di vantaggi personali

Altruismo• nessuna aspettativa di vantaggi

personali

RIGIDITÀ

DUTTILITÀ

Relazione COMPLEMENTARERelazione d’aiuto

Relazione COMPLEMENTARE

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KREBS (1975)altruismo e comportamentismo

è possibile ipotizzare un comportamento gratuito?

si può apprendere solo per apprendere

chi aiuta sperimenta il piacere in modo vicario, entrando in empatia con la persona aiutata

comportamento d’aiutogovernato dalla logica del piacere

il piacere supera il sacrificio

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Empatia

sentire ciò che l’altro sente

attribuzione di somiglianza

contatto psicofisiologico

contatto empatico

reazioni fisiologiche, attivazione di espressioni motorie

comportamento altruistico

la cognizione influenza l’emozione: la percezione della somiglianza non dipende da effettive analogie, ma da come le situazioni sono interpretate

Altruismo

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L’esperimento di Krebs, 1975

• La percezione della somiglianza è alla base dei processi empatici

• I processi empatici mediano i processi altruistici

Ipotesi:

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Percezione di somiglianza/diversità

Attivazione Emotiva

alta bassa

similialta

similibassasimili

diversialta

diversibassasimili

attivazione emotiva alta vittima:•premi (soldi)•punizioni (scariche elettriche)

attivazione emotiva bassa vittima compie compiti cognitivo-motori

percezione somiglianza soggetti cui è stato detto sono simili

percezione diversità soggetti cui è stato detto sono diversi

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gruppi ad attivazione emotiva altapalla della roulete

numero parisoldi

numero dispariscariche elettriche

gruppi ad attivazione emotiva bassacompito sui tempi di reazione

compito cognitivo

segnalazione tramite luci

segnalazione tramite luci

18 proveipotesi confermata

percezione di similarità reazioni fisiologiche più intense

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reazione empatica associata al comportamento altruistico

altra ipotesi:

terza fase: “prova bonus”l’osservatore decide l’entità del premio

e l’intensità della scarica elettrica

esito positivonessuna ricompensa per il

soggetto sperimentale

esito negativo scarica elettrica per il soggetto sperimentale

RISULTATI:

soggetti con percezione di similarità

elevata attivazione più altruisti

soggetti con percezione di diversità differenze non accentuate

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Percezione della somiglianza condizione

necessaria e sufficiente risposta empatica

Comportamento altruistico

CRESCE LA PERCEZIONE DI SIMILARITÀ

dolori e piaceri degli altri si legano intrinsecamente allo stato emotivo degli osservatori

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Altruismo ed edonismo

• anche se gli uomini sono edonisti• non hanno bisogno di essere egoisti

“Sperimentare il piacere in modo vicario entrando in empatia con la persona

aiutata” - Krebs, 1975

Principio del PIACERE

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Batson,1981

Percezione della sofferenza altrui

Comportamento d’aiuto egoistico

• Alleviare le proprie pene

• Ridurre la propria angoscia

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Comportamento d’aiuto vs Altruismo

1. Per aiutare l’altro

2. Per aiutare l’altro e se stessi

3. Per aiutare solo se stessi

•empatia •senso di colpa

motivazionialla base dell’aiuto indicatori

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Altruismo o egoismo?

La motivazione fa la differenza:• Altruismo ridurre lo stato di angoscia o

accrescere il benessere dell’altro• Egoismo ridurre lo stato di angoscia o

accrescere il benessere proprio (ricompense materiali, lodi o crescita dell’autostima)

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nell’osservazione di un comportamento

tramite la possibilità di fuggire dalla situazione frustrante

possibilità di fuggire:

• soggetto motivato egoisticamente: allontanandosi eviterà di pagare qualsiasi prezzo

• soggetto motivato altruisticamente: sceglie di restare e aiutare

impossibilità di fuggire:

•soggetto motivato egoisticamente costretto ad aiutare per alleviare le proprie sofferenze

•soggetto motivato altruisticamente aiuta per alleviare le sofferenze dell’altro

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Batson riprende i concetti di Krebs

percezione della

somiglianza

processoempatico

comportamentoaltruistico

Non sono il senso morale, il senso del dovere, il senso di colpa che spingono verso il comportamento altruistico: è necessario e sufficiente sentire ciò che l’altro sente. L’altruismo nasce nel cuore.

altruismo e processi empatici intensità dell’empatia

alta empatia maggiore aiuto

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Matrice Tipo di motivazione

(livello di emozione empatica)

Difficoltà di fuga

Egoistica (bassa empatia)

Altruistica(alta empatia)

Facile Bassa Alta

Difficile Alta Alta

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1981 Batson et al. descrivono due esperimenti

1° Esperimento

•gruppo di studentesse guarda una donna ricevere delle scosse elettriche•viene data loro la possibilità di aiutarla sostituendola

attribuzione di

somiglianza

processo empatico

•lettura di un questionario: valori e interessi simili valori e interessi diversi

forte vicinanza empaticabassa attivazione empatica

scala valutazione da 1 a 7 somiglianza

•possibilità di fuga:

fuga difficile sostituirla o continuare ad osservarlafuga facile non avrebbero dovuto continuare ad osservarla

RISULTATI:

Si confermano le conclusioni della sperimentazione di Krebs

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la percezione del disagio dell’altro elicita due processi emozionali

partecipazione empatica

disagio personale

se l’osservatore riuscirà a disattivare il disagio personale, metterà in atto un comportamento altruistico; se disattiverà la comprensione empatica metterà in atto un comportamento egoistico.

2° Esperimento

•dinamica emozionale manipolata a partire dagli effetti collaterali di un farmaco(il Millentana), in realtà un placebo:un gruppo di studentesse effetti : sensazione di calore e sensibilità

altro gruppo di studentesse effetti: sentimento di ansia e angoscia

disagio personale al farmaco predominanza emozioni empatiche

sentimenti di empatia al farmaco predominanza emozioni di disagio

•i soggetti furono sottoposti alla condizione di fuga facile e fuga difficile

RISULTATI:assunzione di motivazione egoisticaassunzione di motivazione altruistica

scarso aiutoalto aiuto

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1983 Esperimenti

•aumento intensità della scossa l’alto costo dell’aiuto dirige l’attenzione dei soggetti verso se stessi

attenzione verso l’altro

attenzione verso se stessi

equilibrio instabile

se l’altro continua ad avere bisogno, la spintaad aiutare è soggetta ad indebolirsi

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UN MODELLO SISTEMICO

variabile Tempo

Krebslo stare in relazione con la vittima

modifica la percezione della similarità

Batson lo stare in relazione con la vittima modifica la dinamica emozionale

tempoorientamento verso

se stessi/verso gli altri

dimensione sincronica edell’altruismo

dimensione diacronica

interazione“qui e ora”

relazionedimensione storica

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•relazione del soggetto con se stesso

•relazione che l’altro ha con se stesso

•relazione che il soggetto ha con l’altro

percezione della differenza

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IL MODELLO DI SISTEMA DIADICO DI BEEBE E LACHMAN

“I processi interni e quelli relazionali si organizzano simultaneamente, influenzandosi a vicenda. I processi interni e quelli relazionali sono tra

loro coordinati in modo inestricabile”.

comunicazione faccia a faccia

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A B

A B

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Ipotesi:

il modello del comportamento altruistico è una dimensione costante delle relazioniche l’individuo stabilisce con sé e con gli altri;

un modello di comportamento altruistico è parte essenziale dei processi d’identità individuale e relazionale, negli ambiti di autoregolazione ed eteroregolazione;

associazione tra variabili, quali età, genere, identità di ruolo e professione alladinamica dell’altruismo.

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CONCLUSIONI

aiuto agito tra estranei

aiuto ricevuto tra conoscenti

azione altruistica ideale tra sconosciuti

azione altruistica reale tra persone conosciute

azione agita e ricevuta, motivazioni:

•azioni altruistiche guidate dall’empatia•azioni altruistiche imposte da vincoli

azione occasionalesituazione d’emergenza

modello non influenzato da variabili strutturali

più giovanidonnestudentibasso livello d’istruzione

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S. Bonino“Non esiste relazione sociale significativa che non comportiempatia”.

ipotesi complementare :“senza la distanza dall’altro il soggettorischia di compromettere non solo l’aiuto a se stesso, ma addirittura lo stesso riconoscimento di sé come persona”.

rapporto con sé rapporto con l’altrointerdipendenza

La dimensione etica inceppa il processo:se valutiamo

•positivo il fatto che il soggetto sperimentale conservi l’assetto empatico

•negativo il fatto che il soggetto sperimentale avverta disagio

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IL SÉ COGNITIVO E IL SÉ AFFETTIVO(NUTTIN)

•lista di lettere dell’alfabeto•scelta di lettere che compongono il proprio nome

“Il sé sarebbe un sistema a tal punto carico di affettività che l’amor proprio (l’amore per sé, non l’egoismo) si manifesta non solo attraverso degli oggetti complessi facenti parte del sé, quali il proprio nome, ma anche per mezzo di un’attrazione accresciuta verso gli

elementi costitutivi del medesimo e unico attributo d’identità?”

la connotazione avviene senza che il soggetto si renda conto

lettere nome particelle riflesse del sé affettivo

frontiere del sé cognitivo

riconosce la differenza fra “ciò che mi appartiene eciò che non mi appartiene”

frontiere del sé affettivonon coincidono

l’essere umano sviluppa delle gerarchie di preferenze e di avversione

emozioni degli intervistati connesse alle particelle riflesse del sé affettivo?

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L’ASPETTATIVA D’IDENTITÀ: UNO SPECCHIO DEL SÉ AFFETTIVO

altruismo•soggetto in sintonia empatica con l’altro•sé cognitivo e sé affettivo in sintonia

dimensione diacronica

(dopo)

azione altruistica agita e ricevuta:

•empatia•disagio

Probabilmente si sviluppa la paura di restare vincolati dalle aspettative dell’altro; si attiva la paura di perdere l’aspettativa d’identità che consente ai

soggetti di percepirsi e di non “perdersi”.

piano metacomunicazionale:rigida aspettativa di cambiamento

•riduzione dell’empatia•contesto di scambio

azione altruistica

ridefinizione:•relazione•identità dei soggetti

disagioansia

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disagioansia

avvertite dal sé affettivo

non riconosciute dal sé cognitivo

soggetto verso se stesso

emozionilettere nome

ASPETTATIVA D’IDENTITÀ

“Coincide con la predisposizione ad accogliere, a riconoscere, a lasciare esistere. Si riferisce a ciò che si avverte, a ciò che si percepisce. Prima di essere atteggiamento

conoscitivo, è una condizione affettiva: una predisposizione emotiva alla comprensione e alla condivisione. È predisposizione alla conferma dell’identità”.

campo implicitoemotivo specchio

campo esplicito“traduzione” di ciò che sicolloca nel sé affettivo

sé cognitivoriconosce:etica del comportamentoaspettative sociali

senza aspettativa d’identità

emozioni valutate

negativamente

lette a partireda uno sfondo:

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aspettativa d’identità

definizione della relazione:

• relazione con sé• relazione con l’altro• relazione che l’altro ha con se stesso

Definizione della relazione:tracciare una linea che definisca ciò che può accadere e ciò che non puòaccadere in quella relazione

soggetto A e soggetto Bsoggetto con se stesso

piano implicitopiano esplicito azione

aspettative

Batesonmodelli relazionali

relazione simmetrica

relazione complementare

principio di causalità

circolare

voler cristallizzare i ruoli di salvatore e di persona aiutata, voler gareggiare con l’altro per occupare una delle due posizioni, può causare sofferenza.

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relazione parallelasimilaritàopposizione

livello d’astrazione superiore

a servizio dell’identità

aspettativa d’identità

stesso piano

relazione parallela

Non è pretesa: è predisposizione alla conferma dell’identità

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aspettativa d’identità ridefinisce

•relazione d’aiuto professionale•relazione prosociale•relazione altruistica

relazione d’aiuto professionale• rigidità delle posizioni

relazione prosociale• posizione one-up occasionale• aspettativa di vantaggi personali

relazione altruistica• nessuna aspettativa di vantaggi

personali

rigidità

duttilità

Relazione COMPLEMENTARE

aspettativad’identità

permette di sentire,capire, accogliere l’altro

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Nella relazione parallela si è strutturata l’aspettativa d’identità quando il livello “meta” della relazione prevede:

•che ciascun soggetto possa avere proprie emozioni, propri pensieri, propri comportamenti;

•che ciascuno possa manifestare proprie emozioni, propri pensieri, propri comportamenti;

•che ciascuno possa sentire empaticamente, emozioni, pensieri, comportamenti dell’altro;

•che ciascuno, mentre sente emozioni, pensieri, comportamenti dell’altro, abbia una meta-rappresentazione dei propri pensieri, delle proprie emozioni, dei propri comportamenti;

•che ciascuno possa, con un atteggiamento di conferma, rispecchiare, restituire all’altro le emozioni, i pensieri, i comportamenti dell’altro, a mano a mano che li va rilevando.

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RELAZIONE DI AIUTO

PROFESSIONALE

RELAZIONE PROSOCIALE

RELAZIONE DI AIUTO

ASPETTATIVA D’IDENTITA’

RELAZIONE GRATUITA

ASPETTATIVA D’IDENTITA’ ASPETTATIVA D’IDENTITA’

Fig. 8. Aspettativa d’identità e relazione di aiuto

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ASPETTATIVA D’IDENTITÀ COME CHIAVE DELL’ARCO DI VOLTA

La “chiave” è la pietra che, collocata in alto, esattamente al centro, consente ai due semiarchi di appoggiarsi, di conservare la forma, il volume, la forza. È la pietra che

dà identità e stabilità ai due semiarchi.

relazione parallela

•ciascun soggetto con se stesso•ogni soggetto con l’altro

punto d’incontro:aspettativa d’identità

in assenza di aspettativa d’identità

Moscovici

altruismo egoistico:forma di servilismosi crede di poter ricevere senza dare

egoismo altruistico:entusiasmo e l’empatia per l’altro nascono dal panico