Transcript of Il IL GRANDE VANGELO DI GIOVANNI Vol.06 - 4.ed.2010 (Jakob Lorber)
1. RIVELAZIONI DI DIO 1
2. LE OPERE DI JAKOB LORBER1) IL GOVERNO DELLA FAMIGLIA DI DIO
- 1840/1844 - (da Adamo ed Eva fino a No) 3 vol.2) LE DODICI ORE -
1841 - (le atrocit dei popoli della Terra nel 1841)3) IL GRANDE
TEMPO DEI TEMPI - 1841 - (la pi grande Opera compiuta dalla
Divinit)4) LA LUNA - 1841 - (la costituzione, la vita e lo scopo
del nostro satellite)5) SATURNO - 1841/1842 - (la costituzione e la
vita su tale pianeta)6) LA MOSCA - 1842 - (le attitudini e lo scopo
di questo animale primordiale)7) IL GROSSGLOCKNER - 1842 - un monte
austriaco - (lo scopo delle montagne)8) IL SOLE NATURALE - 1842 -
(la costituzione e la vita sul nostro pianeta Sole)9) IL SOLE
SPIRITUALE - 1842/1843 - (il pi grande trattato sullAldil) 2
vol.10) SPIEGAZIONE DI TESTI BIBLICI - 1843/1844 - (il vero
significato delle citazioni bibliche)11) LINFANZIA DI GES -
1843/1844 - (la vita di Ges fino a 12 anni)12) LETTERA DI PAOLO
APOSTOLO ALLA COMUNIT DI LAODICEA - 1844 -13) SCAMBIO DI LETTERE
FRA ABGARO, RE DI EDESSA, E GES - 1845 -14) LA TERRA - 1846/1847 -
(la costituzione del nostro pianeta e come vivere su di esso)15)
OLTRE LA SOGLIA - 1847 - (cosa avviene prima, durante e dopo la
morte)16) IL VESCOVO MARTINO - 1847/1848 - (la vita errante di un
vescovo diventato figlio di Dio)17) DALLINFERNO AL CIELO Robert
Blum-1848/1851- (la redenzione dei peccatori nellAldil) 2 vol.18) I
TRE GIORNI NEL TEMPIO - 1859/1860 - (cosa insegn Ges nei tre giorni
nel Tempio)19) DONI DEL CIELO - 1840/1864 - (Risposte del Signore
alle domande di Lorber e dei suoi amici) 3 Vol.20) IL GRANDE
VANGELO DI GIOVANNI -1851/1864-(vita e insegnamenti di Ges da 30 a
33 anni) 10 vol. VARIE 21) CD-ROM (lintera Opera in CD) 7.a ed. -
Volumi in Pdf aggiornati al 31 luglio 2007 22) INDICE ALFABETICO
DEL G.V.G. (1300 voci-Utile per ricerche) 23) BIOGRAFIA DI JAKOB
LORBER (a cura di Karl G. Ritter von Leitner) ESTRATTI DALLOPERA DI
JAKOB LORBER La Nuova Rivelazione 24) IL RITORNO DI CRISTO
(profezie di Jakob Lorber e Gottfried Mayerhofer) 25) TESTIMONIANZE
DALLA NATURA (il regno minerale, vegetale e animale) 26) LA FORZA
SALUTARE DELLA LUCE SOLARE (metodi di guarigione) 27) SUPPLEMENTO
AL G.V.G. (chiarimenti sul Vecchio e Nuovo Testamento) 28) SVELATI
I MISTERI DELLANTICO EGITTO (Lucilla Zava) 29) GES E LORDINE DEGLI
ESSENI (Vincenzo Manzoni Giuseppe Vesco) 30) IL LIBRO DELLA
VITTORIA PER OGNI ANIMA (Alfio Pazzini) 31) SCHEDE A COLORI (Vedi
Sito www.jakoblorber.it - Opera in immagini) Ordinare i libri a:
Casa editrice GES La Nuova Rivelazione Via Vittorio Veneto 167,
24038 SANTOMOBONO TERME (Bergamo) Tel. 035-851163 - Cell.
347-1041176 - Fax 035-852573 E-mail damianofrosio@tiscali.it Per
qualsiasi informazione rivolgersi a: Associazione Jakob Lorber, Via
Vetrego 148, 30035 MIRANO (Venezia) Tel. Fax. 041-436154 E-mail
associazionelorber@alice.it Sito Internet www.jakoblorber.it 2
3. Jakob Lorber IL GRANDE VANGELO DI GIOVANNI Volume 6 La vita
e gli insegnamenti di Ges nei tre anni della Sua predicazioneUnit
di misura austriache del 18 /19 secolo usate nel testo:1 Braccio =
77,8 cm1 Cubito = 7,78 cm1 Emero = 56,6 litri1 Eone = 10120 (1 con
120 zeri)1 Iugero o Joch = 5754,664 mq1 Klafter o Tesa = 1,9 m1
Libbra = 560 g1 Linea = 2,2 mm1 Ma = 1,4 litri1 Miglio austriaco =
7,586 km1 Miglio tedesco = 7,42 km1 Pertica = 3,8 m1 Piede = 31,6
cm1 Pollice = 2,63 cm1 Quintel = 4,4 grammi1 Secchio = 56,6 litri1
Spanna = 20 cm1 Startin = 566 litri1 Statero = Piccola moneta
antica1 Tesa o Klafter = 1,9 m 3
4. Traduzione dalloriginale tedesco JOHANNES das gro e
EvangeliumOpera dettata dal Signore nel 1851-64 al mistico Jakob
Lorber7. edizione tedesca 1982Casa Editrice: Lorber Verlag -
Bietigheim - GermaniaCopyright by Lorber VerlagCopyright by
Associazione Jakob LorberRingraziamo la Lorber Verlag, Friedrich
Zluhan e lOpera di Divulgazione Jakob Lorbere.V., D-74321
Bietigheim/Wuertt., per il sostegno nella pubblicazione di questo
volume.Traduzione di Salvatore PiacentiniRevisione a cura
dellAssociazione Jakob LorberCasa editrice GES La Nuova
RivelazioneVia Vittorio Veneto, 167,24038 SANTOMOBONO TERME
(Bergamo)In copertina: Il sermone sulla montagna, dipinto della
mistica austriaca Maria Maddalena Hafenscheer. Spiegazione e storia
nellultima pagina.4
5. Prefazione Nella fase finale di questepoca, in cui le pi
importanti profezie annunciano loscatenamento del male a livelli
che nessuno ha mai concepito, Dio ha rivolto,tramite il profeta
Jakob Lorber, il pi grande messaggio di salvezza a tutti i
popolidella Terra. A questo strumento della Provvidenza divina, Dio
ha comunicato unopera mo-numentale, LA NUOVA RIVELAZIONE, di 14.000
pagine, 36 volumi. Si tratta di una Comunicazione che spazia sulle
tematiche esistenziali pi pro-fonde e significative, il cui fine la
comprensione del processo creativodelluomo, della sua
trasformazione e del suo destino finale. Lorber scrisse per ben 24
anni, sentendo la Voce di Dio nel proprio cuore, ededic tutta la
sua vita a mettere per iscritto questa Parola che stata
comunicataproprio per prepararsi ad affrontare questi ultimi tempi.
Lo scrivano di Dio Jakob Lorber nacque il 22 luglio 1800 a
Kanischa, nella Stiria inferiore (Austria)da una famiglia di
contadini. Lorber pass i primi anni della sua infanzia
parteci-pando ai lavori della campagna. Da ragazzino manifest un
grande desiderio diistruirsi e una particolare predilezione per la
musica. Si applic dunque negli studie nella musica, diventando
maestro elementare, insegnante di pedagogia e maestrodi violino. Il
suo impulso verso una cultura spirituale superiore lo port alla
lettu-ra delle opere di Kerner, Stilling, Swedenborg, Bhme,
Tennhardt e Kerning. Dopo aver vissuto molti anni guadagnandosi da
vivere con lavori provvisori disupplente, di maestro privato in una
famiglia benestante, suonando lorgano inuna chiesa o dando lezioni
private di violino, Lorber era comunque sempre allaricerca di una
posizione stabile. Non riuscendo per a trovare un posto di
inse-gnante presso una scuola superiore, che avrebbe garantito la
sicurezza del suoavvenire, Lorber decise di dedicarsi totalmente
alla musica; divenne un ottimoviolinista ed ebbe lonore di
conoscere il celebre Paganini, che gli diede anchealcune lezioni di
perfezionamento. La sua fama crebbe: tenne un concerto alla Scala
di Milano e a quarantanniottenne limportante incarico di maestro di
cappella al Teatro di Trieste. Lorberaccett con gioia e prese tutte
le disposizioni per la partenza, ma la sua vita,allimprovviso,
prese una direzione completamente diversa. 5
6. Il 15 marzo 1840, alle ore 6 del mattino, sent risuonare una
voce nel cuore chegli disse: Alzati, prendi la penna e scrivi!.
Egli ubbid subito a questa misteriosa chiamata, prese la penna in
mano e tra-scrisse parola per parola quanto gli veniva dettato
interiormente. Questo era lini-zio dellopera Il Governo della
Famiglia di Dio ovvero Storia della creazioneprimordiale del mondo
spirituale e materiale, nonch dei primi patriarchi. E leprime frasi
di questa Voce misteriosa dicevano: Chi vuol parlare con Me, quegli
venga a Me, ed Io gli metter la risposta nelcuore; tuttavia solo i
puri, il cui cuore pieno di umilt, percepiranno il suonodella Mia
Voce. E chi preferisce Me al mondo intero, e Mi ama come una
tenerasposa ama il suo sposo, con quello Io voglio camminare a
braccetto. Egli Mivedr sempre come un fratello vede laltro
fratello, e come Io lo vedevo findalleternit, prima ancora che egli
fosse. Dopo questo avvenimento, Lorber declin lofferta fattagli e
da quel momento,nel corso di ventiquattro anni, fino alla sua
morte, egli serv da zelante scrivano aquesta misteriosa Voce,
definendosi umilmente un servitore del Signore. Lorber scriveva
quasi ogni giorno gi di buon mattino e faceva scorrere la pennacon
discreta velocit, senza fare una pausa per riflettere oppure per
correggere unpasso dello scritto. Egli, oltre a sentire la Voce
interiormente, aveva anche la visione figurativa diquanto udiva. A
questo riguardo Lorber scrisse ad un amico: Quanto alla parola
interiore, posso dire che io percepisco la santissima Paro-la del
Signore sempre nella regione del cuore come un pensiero
chiarissimo,luminoso e puro, come parole espresse. Nessuno, per
quanto possa essermi vici-no, pu percepire un qualcosa di una
qualche voce. Per me, per, questa Voce diGrazia risuona pi limpida
di qualsiasi altro suono materiale, per quanto forteesso sia. E
possibile conoscere un po pi da vicino la vita di Lorber da una
lettera chelo stesso Lorber indirizz al suo amico Johannes Busch.
In questa lettera c unarisposta iniziale di Lorber relativa a delle
informazioni di affari che aveva col suoamico, ma ad un certo punto
il Signore prende la parola e tramite la mano diLorber rivolge a
Busch le seguenti parole: Mio caro amico, tu Mi cerchi, perch Mi
ami; ed perci facile per te seguireil Mio comandamento dAmore in
maniera viva ed efficace. Vedi, gli uomini inventano ogni tipo di
cose e credono anche ad ogni tipo dicose. E gli uomini che hanno
inventato tante cose, alla fine non credono pi anulla - se non a
quello che hanno inventato - e pensano quale utile massimopossibile
possano ricavarne! Questi sono figli del mondo che in certe cose
sonopi furbi dei figli della luce! Ma ai Miei veri figli del cuore
Io, tuttavia, dono ben altre cose che mai verran-no nella corrotta
mente dei furbi figli del mondo! Vedi! Il Mio servitore (Lorber)
veramente povero per amor Mio, poich egli potrebbe essere molto
ricco datoche possiede, anche per Mia Grazia, le migliori doti di
musicista.6
7. Egli per ha rifiutato posizioni e offerte molto vantaggiose
- tutto per il grandeamore per Me. E se ha 2 fiorini, si accontenta
di 40 centesimi, mentre 1 fiorino e60 centesimi li distribuisce fra
i poveri. Ma per questo Io gli ho aperto tutti i tesori dei Cieli.
Ogni stella, per quantolontana, a lui nota come questa Terra. Con
locchio del suo spirito le pu con-templare ed ammirare a suo
piacimento, ma queste cose lo interessano pocoperch solo Io sono
per lui Tutto in tutto! Ora vedi, questa lunica via giusta che
conduce al Mio cuore! Il giovane ricco citato nel Vangelo aveva
osservato volentieri la legge fin dallafanciullezza e con ci
avrebbe dovuto anche avere la vita eterna. Per gli sem-brava di non
averla ancora. Per questo venne da Me e domand che cosa avreb-be
dovuto fare per raggiungere la vita eterna. Ed Io dissi: Osserva i
comanda-menti!. Egli per ribad di aver fatto ci gi dalla
fanciullezza! Al che gli dissi:Se vuoi di pi, vendi i tuoi beni,
distribuisci il ricavato fra i poveri, poi vieni eseguiMi e allora
i tesori del Cielo saranno a tua disposizione!. Vedi, questo Io
lodico ora per a ciascuno: Chi vuole avere molto da Me, deve
sacrificarMi anchemolto - chi per vuole tutto, vale a dire Me
Stesso, costui deve anche sacrificarMitutto, affinch noi diveniamo
una cosa sola. Tu, per, Mi hai gi sacrificato molto e perci
riceverai anche molto! Lamore puro e disinteressato perci dinanzi a
Me il massimo! Questo pocosia detto, amico, per tua consolazione.
Amen. Dopo aver dedicato 24 anni della sua vita a mettere per
iscritto la pi importanteopera mai comunicata allumanit, si avvicin
anche per Lorber la fine della suaperegrinazione terrena. Il 24
agosto 1864 il servitore di Dio si addorment dolce-mente e il suo
spirito fece ritorno a quel mondo superiore al quale gi da
lungotempo apparteneva. La sua spoglia venne deposta nel cimitero
di St. Leonhardpresso Graz, dove una semplice lapide rammenta la
missione delleletto servitoree scrivano di Dio. La Nuova
Rivelazione Questa imponente opera composta da una serie
ragguardevole di volumi, chegi sotto laspetto puramente esteriore
del numero e della mole rendono una testi-monianza della pi
sorprendente fertilit spirituale. Elenco dei volumi, ordinati
cronologicamente: Il Governo della Famiglia di Dio -3 volumi-
1840/44; Le dodici ore - 1841; Il grande Tempo dei tempi (1841); La
Luna -1841; Saturno -1841/42; 7
8. La mosca - 1842; Il Grossglockner - 1842; Il Sole naturale
-1842; Il Sole spirituale -2 volumi -1842/43; Spiegazione di testi
biblici - 1843; Linfanzia di Ges -1843/44; Lettera di Paolo
apostolo alla comunit di Laodicea - 1844; Scambio di lettere fra
Abgaro, re di Edessa, e Ges di Nazaret - 1845/46; La Terra
-1846/47; Oltre la soglia - 1847; Il vescovo Martino -1847/48;
DallInferno al Cielo -2 volumi -1848/51; I tre giorni nel Tempio
-1859/60; Doni del Cielo 3 vol. (1840/1864) Il Grande Vangelo di
Giovanni - 10 volumi - 1851/64. Per quanto riguarda il contenuto
della NUOVA RIVELAZIONE, dopo alcuni capitolidintroduzione la Voce
interiore comunica a Lorber le fondamentali spiegazionisullEssenza
di Dio, sulla creazione primordiale del mondo spirituale, sulla
forma-zione dei mondi materiali e sulla creazione finale delluomo.
Da questa vasta esposizione emergono profondi insegnamenti
sullaldiqua e lAl-dil sotto forma di descrizioni di vita avvincenti
e vive, e allo stesso tempo vienemostrata la Via sulla quale si pu
giungere dalliniziale imperfezione umana allafutura perfezione
divina. Lopera principale, Il Grande Vangelo di Giovanni, il
gioiello pi imponenteche rappresenta il compendio e il coronamento
della NUOVA RIVELAZIONE. In essoci sono le descrizioni dettagliate
e profonde di tutto ci che Ges ha detto e fattonei tre anni del Suo
insegnamento terreno. In queste ampie Comunicazioni, il Signore
rivela che i Vangeli della Bibbia so-no certamente la Sua Parola,
ma aggiunge che Dio Stesso, incarnatosi in Ges, hainsegnato e
operato molto di pi di quanto stato tramandato ai posteri
attraversogli attuali Vangeli. Dopo ben due millenni, Dio ritiene
opportuno comunicare nuovamente e ricon-segnare integralmente
allumanit tutto ci che era stato rivelato da Ges allacerchia pi
ristretta dei Suoi discepoli. Nel Grande Vangelo di Giovanni, tutte
le domande principali della vita vengonofinalmente svelate e
chiarite. Solo in questepoca, infatti, lumanit preparata e matura
per accogliere ecomprendere la profonda verit sui pi importanti
misteri divini, sulla continuitdella vita e sul destino finale
delluomo.8
9. Il libro Il Grande Vangelo di Giovanni Lopera pi voluminosa
della Nuova Rivelazione il GRANDE VANGELO DIGIOVANNI, in cui viene
riferito integralmente tutto quello che Ges ha dettodurante i suoi
tre anni dinsegnamento e di peregrinazioni sulla Terra. Sono
statianni di intensissima attivit, ricchissimi di opere, dalle pi
umili e quotidiane allepi sublimi e divine, che sono state omesse
dai Vangeli. Il Signore, tramite Jakob Lorber, ha voluto restituire
allumanit di questepocala versione integrale del periodo pi
straordinario della vita di Cristo. Ben 6.000pagine sono state
necessarie per ricreare lo scenario in cui Dio, agendo da uomo,Si
offre come modello vivente che tutti gli uomini sono chiamati ad
imitare. Accanto alle descrizioni della vita pubblica di Cristo nei
suoi ultimi tre anni,vengono rivelati dalla Voce di Dio i pi
importanti misteri sulla Creazione, ren-dendoli comprensibili agli
uomini. Vengono date risposte convincenti a quei temi su cui luomo
da sempre si af-fannosamente interrogato: la libert, il destino, la
sofferenza, il male, i castighi, lamorte, lAldil. Ci che
caratterizza questopera il Progetto damore di Dio che ha in serbo
perchi lo riconosce come Padre un destino meraviglioso: quello di
diventare similea Lui. Alla base della storia damore che Dio vuole
iniziare con gli uomini c la Suaimmensa solitudine e la Sua
decisione di circondarsi di esseri viventi, trasforman-do un
iniziale non-essere incosciente in un futuro essere consapevole
eautonomo. Da queste rivelazioni divine luomo viene invaso da un
senso di serenit perchacquisisce la certezza che Tutto ci che
accade, la migliore soluzione voluta da Dio. Ci auguriamo che il
lettore senta questo libro come una irripetibile occasionedi
incontrarsi con Dio e di avere finalmente le risposte alle sue pi
profondedomande. Associazione Jakob Lorber Venezia, gennaio 2000
9
10. SULLE SETTE EDIZIONI DEL GRANDE VANGELO DI GIOVANNI
Loriginale del Grande Vangelo di Giovanni fu ricevuto da Lorber
negli annicompresi tra il 1851 e il 1864. La prima edizione
dellopera in sette volumi fu pubblicata a cura di JohannesBusch a
Dresda, a sue spese, a partire dallanno 1871. Egli per non aveva
adisposizione loriginale e quindi si serv di una copia,
presumibilmente provenien-te dalla cerchia di amici triestini che
si occupavano dellopera di Jakob Lorber. La seconda edizione che si
basava sulla prima, ma non pi in scrittura continua,bens suddivisa
in capitoli numerati e versetti, composta ora da dieci volumi,
fuconclusa dopo sei anni e mezzo dal successore di Johannes Busch,
Cristoph Frie-drich Landbeck, nella sua casa editrice neoteosofica,
ora gi a Bietigheim, nel 1891. La seconda ristampa di Landbeck, ora
anche in versetti numerati - di conse-guenza la terza edizione di
tutta lopera - fu pubblicata a Bietigheim nel 1909. Ma solo la
quarta edizione del G.V.G., pubblicata a partire dal 1922 da
OttoZluhan nella sua qualit di erede di Padre Landbeck, si basa
sulloriginale, ciosul manoscritto originale di Jakob Lorber che era
giunto, in modo finora nonchiarito, a Mediasch in Transilvania, da
dove lallora gi attempato Padre Lan-dbeck lha portato a Bietigheim
personalmente poco prima della sua morte. A Otto Zluhan si
presentava la necessit di una revisione radicale dellopera
volu-minosa secondo i manoscritti originali di Jakob Lorber,
revisione che una cerchia dicollaboratori esperti, nel corso di
molti anni, ha condotto in modo radicale, estre-mamente
coscienzioso e responsabile. Differenze o discordanze rispetto alle
precedenti edizioni non sono causatedunque da un divergere
dalloriginale primitivo, bens, al contrario, dal ricondurre,solo in
questo momento divenuto possibile, i testi alloriginale primitivo.
Nel 1930 si cominci con la pubblicazione della quinta edizione. Nel
1937 la Neu-Salems-Verlag sub il divieto di esercizio da parte
dellaGESTAPO, ma nel 1938 Otto Zluhan pot continuare a dirigerla
con il nome diLorber Verlag, per con la restrizione di poter
eseguire consegne solo allestero. Nel1941 fu chiusa nuovamente la
casa editrice dalla GESTAPO e Otto Zluhan fu arre-stato. La quinta
edizione, conclusa nel dopoguerra, e la sesta edizione del G.V.G.
si ba-savano sulla quarta edizione degli anni venti. In occasione
della presente settima edizione del G.V.G. - curata ora da
FriedrichZluhan successo a Otto Zluhan - che non pi composta e
pubblicata in caratterigotici, ma latini, la Lorber Verlag si
decisa a comparare i testi ormai stampatiimmutati da sessantanni,
ancora una volta con i manoscritti originali di JakobLorber. Questa
comparazione, ancora una volta intrapresa da un certo numero di
collabo-ratori esperti, ha confermato in modo convincente il
lavoro, citato sopra, radicale,estremamente coscienzioso e
responsabile dei predecessori. H.E.SponderMerano, 198110
11. GRANDE VANGELO DI GIOVANNI Volume 6 IL SIGNORE E I
SACERDOTI DEL TEMPIO (Vangelo di Giovanni Capitolo 5) 1. Capitolo
La guarigione di un malato vicino alla piscina di Bethesda (Giov.
5, 1-13) 1. (Il Signore:) Io per durante questa giornata Mi spinsi
con i Miei discepolivicino a Gerusalemme, dove pernottammo in un
albergo molto ben noto a Me edai discepoli. Lalbergatore fu
immensamente lieto di vederci e ci raccont moltecose riguardo alle
malvagit che accadevano allora in Gerusalemme, e ci fecepreparare
uneccellente cena. 2. Ma Io gli dissi: Sali domani con noi al
Tempio ed avrai occasione di vederecome si metteranno le cose tra
Me e i farisei! Domani converr che essi venganoa sapere, con tutta
esattezza e senza che venga loro nascosto niente, con Chi essihanno
a che fare in Me!. 3. Lalbergatore rimase molto soddisfatto per
questo avvertimento e ci portancora del pane e del vino in quantit
sufficiente. Egli aveva udito raccontaremolte cose sul Mio conto,
per nemmeno lui sapeva Chi Io fossi in realt, anchese i Miei
discepoli gli avevano fatto qualche cenno a Mio riguardo che
egliaveva accolto bene. Poco dopo ci recammo a riposare. 4. Il
mattino seguente, giornata di Sabato, salimmo a
Gerusalemme(Giov.5,1)(1). Perch si parla di salire? Il motivo
questo: perch la grande citte soprattutto il Tempio erano costruiti
sul dosso discretamente ampio di unamontagna rocciosa, e quasi
sulla sommit sorgeva appunto il Tempio con i suoivasti atri, le
mura di cinta e i giardini elevati. Si intende da s che
lalbergatore,il quale aveva la sua dimora in una valle, ci
accompagn nella salita. 5. Giunti in vicinanza del Tempio, era
necessario che passassimo davanti allapiscina di Bethesda (VEDES DA
= egli d il risveglio o la guarigione) che si trova-va in prossimit
delle stalle delle pecore appartenenti al Tempio e che aveva
tuttointorno cinque portici. (Giov. 5,2). Sotto questi portici
giacevano sempre moltiinfermi - ciechi, zoppi, storpi e molti altri
affetti da svariatissimi mali - i quali eranoin attesa che lacqua
si agitasse. (Giov. 5,3). Infatti, secondo una leggenda
antichissi-ma conosciuta gi dai tempi di Melchisedec e secondo la
credenza solidamente(1) Tutti i passi biblici aggiunti al testo tra
parentesi sono aggiunte di Jakob Lorber o dellacasa editrice
tedesca. 11
12. radicata specialmente nel misero popolino, ogni tanto un
angelo scendeva dalCielo e agitava lacqua; la gente naturalmente
non vedeva langelo e intuiva lasua presenza solo dal caratteristico
movimento dellacqua. 6. I dotti farisei dal canto loro non
credevano affatto alla discesa dellangelo, maconsideravano la
piscina come una sorgente dotata di particolari qualit
curative,comera anche opinione dei romani e dei greci; per essi ben
sapevano volgere aloro vantaggio la situazione mantenendo il popolo
nella sua antica e pia credenza. 7. Quando lacqua si muoveva - ci
che succedeva da una a due volte la setti-mana - essa aveva in
verit un potere curativo straordinario tale per cui chiunquefosse
afflitto da qualsiasi grave infermit e che avesse avuto la
possibilit discendere per primo nellacqua, riacquistava senzaltro
la salute. (Giov. 5,4). Sicomprende da s che anche in queste
occasioni la preferenza era riservata solo aimalati ricchi ed
abbienti, mentre i poveri, che non avevano di che pagare,
aspet-tavano spesso molti anni prima che qualche guardiano un po pi
misericordiososi prendesse a cuore la loro sorte e aiutasse uno di
loro a scendere nellacqua,dopodich questo ne usciva risanato. 8.
Lalbergatore che ci accompagnava non fu certo avaro di critiche a
questoriguardo, e dichiar apertamente che quel modo di procedere
era quanto mai iniquo.Egli, fra laltro, indic un povero vecchio che
da ben trentotto anni veniva sempre lin attesa della guarigione
(Giov. 5,5); per in tutto questo tempo non si era trovatonemmeno
uno di quei loschi figuri cui fosse venuto in mente di permettere
che ilmisero, dopo tanti anni di attesa, scendesse per primo
nellacqua della piscina. 9. Questo, com naturale, Mi commosse
profondamente, ed Io dissi allalber-gatore: Quantunque oggi sia
giornata di Sabato, a questuomo verr immedia-tamente dato aiuto!.
10. E considerato che Io gi comunque ero a conoscenza delle
condizioni diquelluomo, oltre che per averle apprese dalla bocca
dellonesto albergatore, subi-to Mi avvicinai a lui e gli dissi:
Vuoi essere guarito? (Giov. 5,6) 11. E lammalato in tono triste
rispose: O buon signore! Io non ho nessunoche mi aiuti a scendere
per primo nella piscina quando lacqua viene mossa; edanche se
volessi entrarvi da solo, c sempre qualcuno pi fortunato che mi
pre-cede. (Giov. 5,7). Com dunque possibile che io riacquisti la
salute? 12. Allora Io gli dissi: Alzati, prendi il tuo lettuccio e
cammina; ritorna l dadove sei venuto! (Giov. 5,8) 13. Ed
immediatamente lammalato fu guarito; egli sollev il misero
lettucciosu cui prima era giaciuto e, secondo lusanza, se ne and a
presentarsi come gua-rito a qualche sacerdote. Ora questo fatto era
accaduto di Sabato, giorno nelquale, a quanto lesperienza
insegnava, lacqua non veniva quasi mai mossa.(Giov. 5,9). Per
conseguenza la cosa diede molto nellocchio agli ebrei, i qualinon
potevano spiegarsi come quelluomo fosse stato guarito nel giorno di
Sabato. 14. Essi per non avrebbero fatto molto caso alla guarigione
in s e per s; sen-nonch, avendo lammalato preso il proprio
lettuccio per portarselo via in giorno12
13. di Sabato, questa era una cosa che essi non potevano
digerire, e perci gli disse-ro: Oggi Sabato e non sta bene che tu
ti porti dietro il lettuccio! (Giov. 5,10) 15. Ed il guarito
rispose: Ascoltate! Fu colui che mi ha ridonato la salute adirmi:
Togli il tuo lettuccio e cammina! (Giov. 5,11). Ma a chi dispone di
tantapotenza e a chi mi ha reso un tale beneficio, ben giusto che
io obbedisca anchein questa giornata di Sabato! Infatti io ho
aspettato per ben trentotto anni e mainessuno mi ha reso un
beneficio di questo genere allinfuori di quelluomo; per-ch dunque
non avrei dovuto obbedirgli pur essendo in giorno di Sabato? 16.
Allora gli ebrei gli domandarono: Chi dunque colui che ti ha detto
oggi,che il giorno di Sabato: Prendi il tuo lettuccio e cammina?.
(Giov. 5,12) 17. Ma il risanato, a cui la domanda era rivolta, non
sapeva affatto Chi Io fossie come Mi chiamassi, n egli avrebbe
potuto indicarMi con il dito, perch Ioavevo rapidamente abbandonato
quel luogo a causa della moltitudine che vi siera radunata. (Giov.
5,13) 2. Capitolo Il Signore testimonia di S e della Sua missione
quale Messia (Giov. 5, 14-27) 1. Dopo unora circa Mi recai assieme
ai discepoli nel Tempio dopo esserMiincontrato con la famiglia di
Lazzaro di Betania, che conoscevo da quando avevododici anni, e che
ero solito visitare ogni anno in occasione dei nostri
pellegri-naggi a Gerusalemme, durante i quali i ragionamenti
riguardo alla Mia Missioneerano molti. La famiglia, come pure
lalbergatore di nostra conoscenza, ciaccompagn al Tempio; quando
fummo arrivati, trovai l appunto il guarito, ilquale, non appena Mi
vide, si precipit verso di Me riprendendo a lodarMi e
aglorificarMi. 2. E Io gli dissi: Ora che hai riacquistato la
salute, vedi di non peccare pi,affinch non ti succeda di peggio!.
(Giov. 5,14) 3. Egli promise solennemente che lo avrebbe fatto e in
tale occasione appreseanche il Mio Nome, ci che del resto non era
cosa difficile, dato che cerano lmolti che gi da tempo Mi
conoscevano. Allora quelluomo ci lasci, se ne andpresso i rigidi
ebrei del Tempio e rifer loro che ero Io, Ges, Colui che lo
avevaguarito. (Giov. 5,15) 4. Allora quegli ebrei del Tempio
fremettero dira e cominciarono a sospinger-si, con intenzioni
ostili, verso di Me per impadronirsi di Me ed ucciderMi, per-ch
avevo fatto una cosa simile in una giornata di Sabato tanto
particolarmentesolenne! (Giov. 5,16) 5. Lalbergatore si accorse dei
movimenti insidiosi di quegli ebrei furibondiche egli aveva quanto
mai in odio e Mi consigli di allontanarMi al pi prestopossibile,
altrimenti poteva accaderMi facilmente qualcosa di grave! 13
14. 6. Io per lo consolai dicendogli: Non temere, perch finch
Io Stesso non lovoglia, essi non potranno nulla contro di Me! Anzi,
quando cominceranno adinterrogarMi, sar appunto Io che dir loro,
senza alcun riguardo, Chi sono Io! Esolo allora ti si render
davvero evidente il loro furore, del quale per bisognache nessuno
abbia assolutamente alcun timore!. 7. Mentre parlavo cos a tu per
tu con lalbergatore, quei furibondi erano giarrivati vicino a Me e
Mi apostrofarono subito rudemente dicendo: Perch haiosato fare una
cosa simile nelloccasione di un Sabato solenne, profanandolo cosal
cospetto di tutto il popolo? Non avresti potuto aspettare fino a
domani e lam-malato sarebbe stato guarito sempre abbastanza in
tempo, evitando cos la profa-nazione di questo Sabato solenne? 8.
Ma Io fissai molto seriamente in faccia quei furibondi, e dissi
semplice-mente loro: Il Padre Mio (nel Cielo) opera
ininterrottamente, e anchIo fac-cio cos (Giov. 5,17) 9. Allora lira
degli ebrei del Tempio si accrebbe e cercarono di farMi
catturareper ucciderMi sul posto, perch essi, gridando, incitavano
il popolo dicendo:Non gli basta aver profanato questo Sabato
solenne, ma bestemmia anche Dio,chiamandoLo Padre e mettendosi
sullo stesso piano! Afferratelo dunque e stran-golatelo come si
merita!. (Giov. 5,18) 10. Allora sorse un vero e proprio tumulto
nel Tempio e alcuni fecero latto dicatturarMi. Io per Mi eccitai ed
imposi silenzio. 11. Immediatamente tutti si quietarono ed Io dissi
a quegli ebrei invasi dalli-ra: In verit, in verit vi dico che Io,
quale Figlio, non posso far nulla da MeStesso, allinfuori di ci che
vedo fare dal Padre! Ma quello che fa il PadreMio, lo stesso lo
faccio Io pure! (Giov. 5,19). Ma il Padre ama il Figlio e Glimostra
tutte le cose che Egli fa; e Gli mostrer opere ancora maggiori di
queste,tanto che voi stessi ve ne meraviglierete in sommo grado!
(Giov. 5,20). Infatti,come il Padre resuscita i morti e li rende
viventi, cos anche il Figlio rendevivente chi Egli vuole. (Giov.
5,21). Ed Io dico a voi, ciechi, che il Padre nelCielo non giudica
ora nessuno, poich ogni giudizio Egli lha ora dato a Me,Suo Figlio
(Giov. 5,22) affinch tutti gli uomini - ebrei e pagani - onorino
ilFiglio come onorano il Padre. Ma chi non onora il Figlio, non
onora nemmenoil Padre che Lha mandato. (Giov. 5,23) 12. E mentre
cos parlavo, regnava il massimo silenzio, e gli ebrei, rosi
dallarabbia, tacevano essi pure perch tale era la Mia Volont! 13.
Ed Io continuai il Mio discorso in questo modo: In verit, in verit
vi dicoche chi ascolta la Mia Parola e crede veramente a Colui che
Mi ha mandato avoi, uomini di questa Terra, costui ha la vita
eterna e la sua anima non verr maipi chiamata in giudizio, che la
morte della materia, anzi, grazie a tale federeale e vivente, egli
passato dalla morte alla vita vera ed eterna! (Giov. 5,24) 14. E di
nuovo Io vi dico: In verit, in verit, giunge lora, anzi gi
adesso,in cui i morti nel corpo e nellanima udranno la voce del
Figlio di Dio, e coloro14
15. che ludranno con fede, costoro grazie ad essa vivranno in
eterno! (Giov. 5,25).Infatti, come il Padre ha la vita in Se
Stesso, cos pure fin dalleternit Egli hadato anche al Figlio di
avere la vita in Se Stesso. (Giov. 5,26). Inoltre Gli ha datoil
potere di giudicare tutti gli uomini, e ci per la ragione che
leterno Figlio diDio ora, in questo tempo, pure un Figlio delluomo.
(Giov. 5,27) 3. Capitolo Il Signore parla della testimonianza delle
Sue opere (Giov. 5, 28-39) 1. A queste Mie parole molti
spalancarono gli occhi e cominciarono a meravi-gliarsi molto.
Alcuni pensavano che esse costituissero un sacrilegio che nonaveva
uguali! 2. Altri invece dicevano: No, in verit, qui sotto deve
celarsi qualcosa, perchmai un uomo ha asserito una cosa simile di
s! (Giov. 5, v.28) 3. Ma Io continuai dicendo loro: Perch viene
lora nella quale tutti, perfinocoloro che giacciono nelle tombe
(con ci intendevo riferirMi ai pagani, cosa checerto gli ebrei non
comprendevano) udranno la Mia Voce, e ne usciranno coloroche,
conformemente alla Mia Voce, avranno operato il bene per la vera
resurre-zione della vita; coloro invece che avranno fatto il male,
ne usciranno per laresurrezione del giudizio che la vera morte
dellanima (Giov. 5,29) 4. Allora alcuni cominciarono nuovamente a
mormorare ed altri ancora disse-ro: Questuomo si pone assai in alto
e pare che cominci davvero a vaneggiare!Egli parla di s
precisamente come se egli e Dio fossero un cosa sola! Chi mai
haudito unasserzione di questo genere? 5. Ed Io dissi: Voi siete in
grave errore se Mi giudicate in tal modo, perch daMe Stesso, quale
uomo, Io non posso fare nulla. Io per sento sempre la Voce delPadre
in Me, e come Io la sento, cos anche opero, parlo e giudico, e il
Mio giu-dizio quindi giusto, poich Io non adempio la Mia volont
duomo, ma unica-mente la Volont del Padre Mio che Mi ha mandato su
questo mondo. (Giov.5,30). Se Io, come uomo, testimoniassi di Me
Stesso, allora la Mia testimonianzanon sarebbe vera (Giov. 5,31);
ma invece un Altro, che voi non conoscete enon avete mai
riconosciuto, che - mediante le Mie opere, gi dappertutto note
-rende testimonianza di Me ed Io so con assoluta precisione che la
testimonianzada Lui sempre resa di Me pienamente vera. (Giov. 5,32)
6. Voi andaste da Giovanni, il Battista, e constataste come egli
stava testimo-niando la Verit. (Giov. 5,33). Ora, come vedete, Io
non ricevo testimonianza danessun uomo, poich Io testimonio di Me
Stesso fuori dal Padre, e questo Io lofaccio, affinch voi tutti
possiate diventare veramente beati. (Giov. 5,34). Comedunque pu
questa cosa non incontrare il vostro gradimento? 15
16. 7. Alcuni osservarono: Se Giovanni, secondo la Tua Parola,
ha testimoniato laVerit, la sua testimonianza gi stata ad ogni modo
buona e sufficiente; a chedunque pu giovarci una Tua ulteriore
testimonianza particolare? Infatti, in basealla testimonianza di
Giovanni, possiamo certo gi divenire beati! 8. Ed Io risposi:
Giovanni fu certo una lampada ardente di luce ben chiara, mavoi vi
siete avvicinati a lui soltanto per potervi allietare per poco
tempo alla sualuce. (Giov. 5,35). Io per ho una testimonianza di Me
pi grande di quella diGiovanni, poich le opere che Mio Padre Mi ha
dato da compiere, affinch siaevidente che Io solo posso portarle a
compimento e Io solo compio davanti agliocchi di tutto il mondo,
testimoniano conformemente a piena verit che stato ilPadre a
mandarMi a voi quale Suo Figlio. (Giov. 5,36) 9. Ed appunto questo
Padre, che ora Mi ha mandato a voi, gi da molto tempo
hatestimoniato di Me per bocca dei profeti, quantunque nessuno di
voi abbia maiudito la Sua Voce, n visto le Sue sembianze. (Giov.
5,37). Voi avete certo percepi-to la Sua Parola attraverso la
scrittura dei profeti, ma voi tale Parola non lavete invoi, poich
ora non credete a Colui che Egli vi ha mandato! (Giov. 5,38) 10.
Cercate voi stessi nella Scrittura di cui voi pensate che in essa
si trovi lavostra vita eterna! Vedete, proprio la Scrittura che
testimonia di Me in cento emille maniere! (Giov. 5,39) 11. Ma che
cosa avete contro di Me? Non va forse bene che Io venga a voisenza
un qualche apparato di solennit esteriore per non suscitare in voi
paura,avvilimento e timore? Quando Elia ricevette nel suo spirito
una profezia dellaMia Venuta, dunque anche spiritualmente(2), ha
forse visto Jehova passare nel tur-bine oppure nel fuoco? No,
Jehova pass in un dolce alitare di vento! E vedete,questa cosa si
verifica anche ora, qui dinanzi ai vostri occhi! Perch dunque
nonvolete credere? Le Mie opere, che ho gi attuato al cospetto di
migliaia emigliaia di persone, non rendono forse la pi vera
testimonianza di Me? Ha maiqualcuno in questo mondo compiuto delle
opere da poter paragonare alle Mie?. 4. Capitolo Della caparbiet
degli ebrei del Tempio (Giov. 5, 40-47) 1. Dissero alcuni fra gli
ebrei: Quello che tu stai facendo certamente qualco-sa di
straordinario; sennonch tu stesso non hai nemmeno alla lontana
laspetto diessere quello che dici. Del resto gli esseni compiono le
stesse cose, quantunquesiano nostri nemici e vadano sostenendo di
fronte agli ebrei che il Messia sorgerin mezzo a loro!(2) oltre ad
averLo percepito fisicamente nel dolce alitare di vento. Nota
italiana.16
17. 2. Ed Io dissi loro: Oh, Io vi conosco anche troppo bene!
Non da adesso,ma gi da molto tempo voi sapete come gli esseni
compiono i loro prodigi - egiustamente vi siete anche scagliati in
varie occasioni contro simili pratiche,e gi molte volte avete con
buon successo dimostrato al popolo le manipola-zioni illusorie
degli esseni, perch di simili artifici e giochi di prestigio voive
ne intendete altrettanto bene quanto loro-, e cos pure sapete che
la vostraconsiderazione nei Miei riguardi non si trova affatto
sullultimo gradino!Dunque, non in ci va ricercata la ragione per la
quale voi non volete acco-glierMi e riconoscerMi per Quello che in
tutta verit Io sono, ma, per dirlaschiettamente, voi non volete
venire a Me per ottenere la vita eterna da Me eattraverso di Me.
(Giov. 5,40) 3. Io certo non ricevo gloria dagli uomini per
ottenere maggiore considerazioneesteriore (Giov. 5,41), dato che
essi ad ogni modo non possono in eterno mairenderMi gloria maggiore
di quella che dimora in Me, per Io vi conosco moltobene da tutto un
altro lato! In voi, a causa del vostro orgoglio, del vostro
amoreper il mondo e del vostro egoismo, gi da lungo tempo non avete
pi lamore perDio, e per conseguenza non volete nemmeno accoglierMi!
(Giov. 5,42) 4. Qualcuno fra gli ebrei ribatt: Queste sono parole
belle e avvedute, le qualiper non provano affatto che sei proprio
tu il promesso Messia! Noi potremmo,volendo, ammettere che tu sia
eventualmente un profeta venuto in Suo Nome,quantunque sia scritto
che dalla Galilea non sorger nessun profeta; ma di unMessia nel
caso tuo non c proprio da parlare! Abbiamo ragione o no? 5. Risposi
Io: Niente affatto! Vi esporr in tutta verit come invece stannole
cose! AscoltateMi dunque: Io non sono venuto a voi come un profeta
nelNome del Messia futuro, ma come lo Stesso Messia promesso nel
Nome delPadre Mio, con il Quale Io sono pienamente una cosa sola,
ci di cui rendonoverissima testimonianza le opere che Io faccio, e
tuttavia voi non voleteaccoglierMi! Ma quando con grande sfarzo
verr qualche altro nel suo stessonome che egli user con mire quanto
mai interessate, allora certo voi lo acco-glierete senza pensarci
tanto su! (Giov. 5,43). Ma come potreste crederMi voiche ricevete
gloria gli uni dagli altri e che andate altres in cerca di onori
daparte di tutto il mondo, mentre non avete mai cercato, e neppure
ora cercate,quel modesto onore che viene da Dio! (Giov. 5,44) 6.
Dissero allora gli ebrei: Ebbene, tu dici apertamente che il Dio
onni-potente tuo Padre! Se dunque facciamo male non credendoti,
accusaci pres-so di Lui, e poi si vedr quali conseguenze ci saranno
per noi! 7. Ma Io dissi: Oh, non pensate che Io voglia accusarvi
presso il Padre Mio!C un altro che vi accuser, e questi Mos, del
quale sperate che verr, ancorauna volta, assieme ad Elia. (Giov.
5,45). Sennonch egli gi venuto, ma voi 17
18. non lo avete riconosciuto come ora non riconoscete Me
Stesso. (NB: Lo spiritodi Mos era in Zaccaria, e quello di Elia in
Giovanni, il Battista.) 8. Se nel vostro senso mondano aveste
creduto a Mos, voi credereste anchein Me, dal momento che egli ha
testimoniato di Me. (Giov. 5,46). Ma poichnon avete mai creduto a
quello che egli scrisse, come potreste credere adessoalle Mie
parole? (Giov. 5,47) 9. Dissero gli ebrei: Come puoi sostenere che
noi, che occupiamo il suoseggio, non abbiamo mai creduto a Mos? 10.
Ed Io risposi loro: necessario che luomo prima conosca quello in
cuideve credere, ma Io vi dico che voi siete diventati sacerdoti
unicamente grazieal denaro, e che fin dalla vostra fanciullezza
avete reputato che non valeva lapena di leggere nemmeno una volta
gli scritti di Mos, per la ragione che pervoi le cose sono sempre
andate molto bene anche senza una simile fatica!Sapete chi stato in
ogni tempo il vostro Mos ed i vostri profeti? Ve lo dicoIo: stata
la vostra pancia a rappresentare per voi tutto ci! 11. Quei
sacerdoti ebrei rimasero alquanto sconcertati nel sentire
questeparole, ed uno di loro disse: Non ci viene forse letta la
Scrittura ogni settima-na in determinate ore del giorno? Noi ne
possediamo cinque esemplari, oltreallo scritto originale che,
allinfuori del sommo sacerdote, nessuno pu toccarepena la vita,
dato che cosa sacra. Dunque, come puoi asserire che noi nonsappiamo
quello che Mos ed i profeti hanno scritto? Noi stessi non
possiamoleggerlo, ma lascoltiamo sempre quando ci viene letto 12.
Ed Io risposi: Con i vostri orecchi, certo che udite, sempre che,
avendola pancia piena, non vi addormentiate durante la lettura; ma
con il cuore voi laScrittura non lavete mai ascoltata, perch il
vostro cuore continuamentedistratto perch pieno di brame che sono
del mondo! In quanto ai Comanda-menti, voi li osservate soltanto
apparentemente agli occhi del mondo, poichincedete avvolti in vesti
sacerdotali, ma dentro di voi non attribuite loro alcunaimportanza;
queste cose ve le dico perch Io vi conosco molto meglio di
qual-siasi altro al mondo. 13. Allora molti fra il popolo presente
alla scena cominciarono a mormoraree ad inveire contro quei
sacerdoti ebrei, i quali, vista la mala parata, si ritiraro-no
subito nei loro appartamenti. Dal canto Mio uscii pure dal Tempio
assiemeai Miei e Mi recai, accompagnato dai discepoli e
dallalbergatore, accogliendolinvito di Lazzaro, a Betania, che era
una borgata distante circa quindici stadida Gerusalemme (circa
sette quarti dora di comodo passo, secondo la misuraattuale(3)). Si
intende da s che l ci fu riservata unaccoglienza eccellente.(3)
tale spiegazione si trova nel testo tedesco, e non a pi di pagina.
Nota italiana.18
19. 5. Capitolo I farisei a Betania 1. Stavolta per non potei
trattenerMi molto tempo, dato che l convenivanosempre troppi ebrei
ragguardevoli da Gerusalemme, fra i quali anche alcuni diquelli che
non credevano in Me. Perci accettai lamichevole ospitalit di
Lazza-ro soltanto per tre giorni, ma non insegnai, n feci nulla di
particolare a causadegli ebrei increduli. 2. Alcuni tuttavia Mi
avvicinarono e tentarono di interrogarMi su varie cose,ma Io Mi
limitai a rispondere loro semplicemente: Qui non il luogo, n c
iltempo per tali cose! Ad ogni modo quello che vi necessario
sapere, Io lho dettoa tutti nel Tempio e di pi per il momento non
vi occorre!. 3. Poi volsi loro le spalle e, assieme a Lazzaro e
allalbergatore, Me ne usciiallaperto, dove molti furono i
ragionamenti riguardo agli scandali del Tempio eal comportamento
dei suoi rappresentanti di fronte al popolo; e lalbergatore, nelcui
animo la fede in Me era andata accrescendosi molto, non pot
trattenersi dallodarMi assai per aver gettato in faccia a quegli
ipocriti ministri del Tempio laverit pi nuda e cruda senza alcun
riguardo. Ed anche Lazzaro, il quale gi dalungo tempo sapeva Chi
era celato in Me, non nascose la sua soddisfazione perquanto era
accaduto. 4. Mentre passeggiavamo cos allaperto, discorrendo
delluna e dellaltra cosa,fummo avvicinati da Giovanni, il Mio
prediletto, il quale disse: Signore, checosa dobbiamo fare ora?
Quegli ebrei, che Tu prima congedasti in casa cos sec-camente e a
cui volgesti immediatamente le spalle, si sono gravemente offesi
evanno covando propositi di vendetta. Essi cos si esprimono: Oh,
aspetta unpo! Te la faremo passare noi la tua superba smania di
fare il Messia!. Noi cer-cammo di acquietarli, ma le nostre parole
ottennero precisamente leffetto contra-rio, tanto che essi giunsero
perfino a minacciare di chiedere a Gerusalemmelintervento delle
guardie! 5. Ed Io gli dissi: Va e d loro che il Mio tempo, come
predetto gi varie voltein Galilea, non ancora venuto. Essi possono
quindi ricorrere alla forza a loropiacimento; cos avranno anzi
occasione di imparare a conoscere in modo ancoramaggiore la Potenza
e la Gloria del Figlio di Dio! Va dunque e sistema questafaccenda!.
6. Allora Giovanni tutto contento ritorn in fretta da quegli
orgogliosi e prepo-tenti ebrei e rifer loro esattamente le Mie
parole. Ma gli ebrei, ancora pi furio-si, gridarono: Fin dove
arrivi la potenza del Nazareno, questo lo constateremoadesso!. 7.
Ed immediatamente una ventina di loro usc di casa e si avvi in
fretta versoGerusalemme per chiedere lintervento delle guardie. 8.
Io per non volevo che quello che doveva accadere si svolgesse tra
le muraospitali di Lazzaro; perci lasciai che quegli infuriati
giungessero esattamente a 19
20. cento passi dalla sua casa e poi provocai lirrigidimento
delle loro gambe. Essifecero ogni sforzo possibile per allontanarsi
dal posto dove erano immobilizzati;sennonch una cosa simile era
assolutamente impossibile, data la Mia Volontcontraria. Allora
cominciarono a gridare, a urlare e a chiedere aiuto. E quando
imigliori della comitiva, i quali gi nel Tempio avevano accennato a
schierarsidalla Mia parte, si accorsero del fatto, andarono loro
vicino e domandarono checosa fosse successo per essersi fermati cos
allimprovviso, ed il perch dei lorolamenti e delle invocazioni di
aiuto. 9. E quegli immobilizzati gridarono, digrignando i denti:
Noi siamo comeinchiodati al suolo sul posto dove ci troviamo, e le
nostre gambe si sono fatte duntratto pesanti come il ferro! Oh,
quale spirito maligno pu averci giocato questobrutto tiro?
Aiutateci almeno voi a liberarci da questa miseranda condizione!
10. Ma quei migliori dissero: Colui che oggi, nella giornata di
Sabato, ha gua-rito lammalato, voi lavete ingiuriato come un
profanatore del Sabato stesso edun bestemmiatore di Dio, ci che
Egli non ha affatto meritato! Ma non forsevero che voi sareste
diventati dei profanatori del Sabato mille volte peggiori se acausa
del vostro perfido orgoglio, voi stessi che siete dei sacerdoti,
foste ricorsi aGerusalemme per far intervenire le guardie allo
scopo di mettere le mani addos-so a questo innocente e con ci
gettare il discredito sulla casa rispettabilissima diLazzaro? Ma
noi, cittadini e non sacerdoti di Gerusalemme, diciamo a voi,
pessi-mi sacerdoti: In compenso della vostra malvagia intenzione il
castigo di Dio venuto veramente e visibilmente sopra di voi a
proposito!. Solo ora noi credia-mo fermamente che il nobile Galileo
in tutta verit Colui che nel Tempio hasostenuto di essere! Egli
soltanto pu aiutarvi, quale il Figlio di Colui che ora viha punito
e nessun altro allinfuori di Lui a questo mondo! InvocateLo e
conver-titevi una buona volta al buono e al vero, altrimenti
probabile che dobbiaterestare fermi qui come la moglie di Lot fino
allultimo(4) giorno! 11. Tali parole ottennero qualche effetto e
gli immobilizzati gridarono: Fatelovenire qui e noi faremo quanto
egli ci chieder!. 12. Allora i cittadini rientrarono in casa di
Lazzaro dove Mi trovarono e Miesposero in poche parole la
situazione. 13. Io per dissi loro: bene che quegli individui, che
volevano correre incitt a chiamare le guardie per causa Mia,
facciano loro stessi la guardia perqualche tempo l dove sono; cos
in futuro passer loro la voglia di assecondarein tal modo la loro
ostinata superbia. Prima ancora del tramontare del sole
ciristoreremo con cibo e bevande, e solo poi vedremo quello che si
potr fare daparte di Dio per quegli immobilizzati! Infatti,
opportuno che luomo mangianche nel giorno di Sabato se ha fame e
non solo dopo il tramonto del sole; per-(4) lultimo giorno della
vita dellanima nel suo corpo di carne. Interpretazione
italiana.20
21. ch cosa ha a che fare il sole con il Sabato e cosa lo
stolto Sabato degli ebrei conil sole? Nel giorno di Sabato il sole
forse migliore e pi rispettabile che non inuna qualsiasi altra
giornata? Eppure non forse ciascun giorno un giorno delSignore e
non soltanto il Sabato? Andiamocene dunque a mensa e non
lasciamo-ci turbare per nulla!. 14. Lazzaro e le sue due sorelle a
queste Mie parole apparvero come fuori di sper la gioia.
Immediatamente venne dato lordine di servire e noi iniziammo
amangiare e a bere, tutti di lietissimo umore. 15. Solo dopo un
paio dore, quando terminammo il pasto, dissi a Lazzaro:Fratello
Mio! Ora andremo da quegli immobilizzati e vedremo che cosa si
potrfare di loro! In verit, se vorranno insistere nella loro
ribellione, allora bisognerche rimangano fermi l dove sono fino a
domattina allalba, affinch possanoimparare che per il Figlio di Dio
non vi necessit di avere testimonianza eonore dagli uomini! Per
conseguenza adesso andremo subito l. 16. Detto questo, ci alzammo
dalle mense e uscimmo fuori per fare secondo ilMio proponimento. 6.
Capitolo La confessione dei farisei 1. Quando gli immobilizzati Mi
videro venire, cominciarono subito a gridare:Signore, aiutaci tu in
questa nostra miseria nella quale siamo precipitati a causadi un
prodigio, e noi crederemo pienamente nel tuo nome e nella tua
missionedivina! Noi abbiamo peccato contro Dio avendo voluto
mettere le mani addossoal Suo Consacrato; confessiamo apertamente
di aver peccato nella nostra grandececit; perci tu, o signore,
liberaci da questo male! 2. Ed Io dissi: Le vostre parole
esteriormente suonano certo bene, tuttavia nonc alcuna armonia fra
queste e quelle espresse dal vostro cuore! 3. Allora gli
immobilizzati chiesero: E cosa leggi tu nei nostri cuori? 4. Ed Io
risposi: Se voi confesserete tutta la verit, vi sar dato
immedia-tamente aiuto, purch la confessione sia vera e ampia; ma se
continuate a menti-re, allora voi dovrete aspettare fino a domani!
5. Disse uno di loro: Ma come possiamo sapere quello che ciascuno
di noipensa in cuor suo? 6. Ed Io risposi: Non c nessuna differenza
nel modo di pensare di ciascunodi voi; per conseguenza, se volete,
parlate! 7. Allora uno di loro cominci a dire: Signore, tu sai che
a questo mondo moltevolte, per prudenza, ci si trova indotti a
parlare in maniera diversa da come si pensa,perch si pu parlare in
un modo o nellaltro, mentre i pensieri restano nascosti esono per
cos dire esenti da dazio; ma se in tuo potere leggere anche nei
nostricuori, allora certamente non ci resta altro che parlare
proprio conformemente ai 21
22. nostri pensieri. Tu vorrai perdonarci se nel nostro
pensiero ci siamo limitati aconsiderarti come un mago di specie
straordinaria, e se abbiamo anche scagliatocontro di te le pi
atroci maledizioni, dato che ritenevamo che fossi stato tu a
farvenire sopra di noi questo male che ci ha ora paralizzato; tanto
pi che dieci annifa abbiamo effettivamente avuto occasione di
vedere a Damasco un mago india-no, il quale immobilizzava sul
terreno non soltanto gli uomini, ma anche gli ani-mali! Dunque,
considerate le molte esperienze che abbiamo gi fatto nella
nostravita, riesce davvero difficile distinguere un prodigio
autentico da uno falso, equindi non esagerato chiederti un po di
indulgenza se per considerazioni divario genere non abbiamo potuto
riconoscerti immediatamente per quello chedinanzi a noi, nel
Tempio, asseristi di essere. 8. Oltre a ci anche nella Scrittura
detto che si deve credere in un unicoDio e che accanto a Lui non si
deve avere altri di estranei. Ora tu, dinanzi anoi, ti presentasti
come un vero Dio pari in tutto al Dio antico, poich dichiara-sti
apertamente che tu sei Suo Figlio dotato di Potenza uguale alla
Sua, e con ilpotere, per di pi, del Giudizio! Ma considerato il tuo
aspetto, che in fondo di semplice uomo, e oltre a ci proveniente
dalla Galilea dove dimorano noto-riamente pi pagani che ebrei, chi
potrebbe credere, malgrado le pi sottili eadorne parole, che tu sia
in realt colui che hai sostenuto di essere presentan-doti a noi?
Inoltre non abbiamo potuto crederlo, malgrado il notevole
prodigioda te compiuto, proprio perch hai operato il miracolo oggi,
cio in un giornodi Sabato solenne, cosa questa che non poteva fare
a meno di rendere maggior-mente sospetta ancora ai nostri occhi la
tua pretesa Divinit; ora certo vediamole cose in unaltra luce, e
meglio ancora ci muoveremo allinterno di questaluce nuova se tu,
come sperabile, vorrai liberarci da questo grande tormento.Questo
ti preghiamo che tu faccia! 9. Ed Io allora esclamai: Ebbene, vi
sia ridonata la libert!. 10. Nel medesimo istante essi recuperarono
luso completo delle loro membrae Mi ringraziarono. 11. Io per dissi
loro: Siete liberi ormai; ma voi tutti fate bene attenzione anon
rivelare a nessuno nemmeno una parola di quanto avvenuto qui!
Infatti, Iocompio dei segni che ciascuno pu vedere e dei quali a
chiunque lecito essere aconoscenza, daltro canto per ne compio di
tali che sono adatti a pochi soltantoe che conviene rimangano per
ora celati agli occhi della maggioranza. Limpor-tante motivo lo
conosco Io. E devo dirvi ancora che oggi non dovete fare ritornoa
Gerusalemme, poich appunto oggi intendo intrattenerMi con voi
riguardo avarie cose ancora. 12. Colui che un giorno sul Sinai
diede le leggi a Mos fra tuoni e fulmini e ilCui Spirito si librava
sulle acque prima di Adamo, quello Stesso vi sta dinanzi inquesta
Mia semplice Persona; che voi ora lo crediate pienamente o non lo
credia-te, lavvenire porter luce anche riguardo a ci. Adesso
rientriamo in casa; voiventi, che siete ancora digiuni, prendete
prima qualche ristoro.22
23. 13. A queste parole tutti ammutolirono e nessuno si azzard
a scambiare nem-meno una parola. 14. Ma quando fummo giunti a casa
di Lazzaro, Pietro Mi disse: O Signore, anoi, Tuoi discepoli che
siamo continuamente vicini a Te, una cosa simile nonlhai mai detta!
15. Io risposi: Oh, Io ve lho gi detta abbastanza spesso, anzi in
maniera dapotersi afferrare con mano; sennonch il vostro intelletto
stato finora sempretroppo limitato, e certo tale rimarr ancora per
qualche tempo. Ma ora voi occu-patevi daltro; Io devo parlare
ancora parecchio con questi ebrei. 16. I discepoli si
accontentarono di ci e se ne andarono subito fuori allaperto. 17.
Frattanto era gi stata servita la cena per i venti, ma, dato che il
sole nonera ancora tramontato, nessuno di loro si azzardava a
toccare cibo, e tutti davanoogni tanto unocchiata al sole per
vedere se fosse gi prossimo al tramonto! 18. Allora Io, accortoMi
di tale loro ansia, dissi: Ascoltate! Chi da pi: ilsole, il Sabato,
oppure Io che nel Mio Spirito sono il Signore di ambedue comeLo ero
gi dalleternit? 19. Ed essi risposero: Ah, se Tu sul serio sei
Quello che al nostro cospetto sostie-ni di essere, allora
sicuramente sei in grado infinito pi del sole e del Sabato! 20.
Dissi Io: Ebbene, sedetevi, mangiate e bevete di lieto animo! Una
volta sidiceva: Nessuno pu vedere Dio e conservare nello stesso
tempo la vita, perchDio un fuoco che tutto divora. Ora invece voi
potete vedere Dio e nello stessotempo mangiare e bere, oltre alla
possibilit di ottenere addirittura la vita eterna! 21. Essi allora
osservarono: Sarebbe tutto giusto se non ci fosse la leggedi Mos!
22. Ma Io ribattei: L dove sono Io, l c pure Mos nonch tutti gli
altri pro-feti; fate dunque anche voi secondo la Volont del
Signore!. 23. Finalmente la loro riluttanza fu vinta e, preso posto
alla mensa, mangiaronoe bevvero prima ancora del tramontare del
sole. E dopo che ebbero mangiato ebevuto, li condussi tutti su una
collinetta che sorgeva dietro alla dimora di Laz-zaro, dove noi
ragionammo di svariatissime cose, come in parte spiegher ilseguito
di questa narrazione. 7. Capitolo Il Signore con i Suoi su una
collina presso Betania 1. Quando ci trovammo tutti radunati sulla
collina che, come detto, si innalza-va dietro alla casa di Lazzaro
e che terminava con un bellissimo spiazzo benprovvisto di comode
panche, vi prendemmo posto al mite chiarore della lunapiena e, pur
essendovi spazio sufficiente per tutti nonostante fossimo
complessi-vamente in cinquantacinque persone, alcuni degli ebrei
non poterono trattenersidal muovere qualche critica per il fatto
che i posti non erano stati assegnati inmaniera del tutto conforme
al rango! 23
24. 2. Ma Lazzaro replic: Amici miei, dopo tutto quello che
abbiamo visto,udito e appreso, il primissimo posto spetterebbe
incontestabilmente ad Uno fradi noi, il Quale per si da Se Stesso
scelto invece lultimo posto! Comepotremmo dunque ambire preferenze
di rango noi, che in fondo, quali semplicimortali, non
rappresentiamo nulla al Suo cospetto?. 3. Queste parole di Lazzaro,
cio del padrone di casa stimato da tutti, otten-nero il loro
effetto e troncarono immediatamente quella discussione noiosa
eperfettamente inutile. 4. Ristabiliti cos la tranquillit e
lordine, Io dissi: Prima di tutto Io impon-go formalmente a tutti
voi, che siete qui radunati, di tenere per sempre rigoro-samente
per voi quello che ora avrete occasione di udire e di vedere,
affinch acausa di questo nessuno si senta costretto, nella propria
volont e nella propriacoscienza, a credere in Me e nella Mia
missione, ma vi creda grazie alla nuovaDottrina che a tale scopo
viene data ed ai segni che la Mia Sapienza ha scelto! 5. Ogni
costrizione morale interiore costituisce gi di per s un giudizio,
poi-ch quello che luomo non accoglie e non fa di sua liberissima
volont in basead un riconoscimento e ad una convinzione
assolutamente suoi propri, nontorna a suo vantaggio per la vita, ma
torna unicamente a suo giudizio. Se luo-mo destinato a diventare
del tutto buono e ricco di vera vita spirituale, non lecito che
egli vi venga costretto con nessun altro mezzo coercitivo se non
conquello costituito esclusivamente dalla sua ferma volont
completamente libera. 6. N leggi, n ricompense oppure punizioni
devono influire su di lui in que-sto senso, ma unicamente la sua
libera fede, la sua convinzione interiore, il suopuro
riconoscimento, poi lobbedienza dimostrata attraverso il suo
comporta-mento esteriore e la sua libera volont che devono sorgere
dal puro amore perDio e per ogni cosa buona e vera. 7. Io vi dico,
e quanto vi dico una verit chiarissima: con altrettanta faci-lit,
anzi con maggiore facilit ancora, Io sarei potuto discendere sulla
Terrasotto figura umana di proporzioni gigantesche, accompagnato da
schiere innu-merevoli di angeli, tra fuoco, fulmini e tuoni e
imperversare di tempeste, edavrei potuto annunciarvi la nuova
Parola di Grazia con voce di tuono tale chei monti ne sarebbero
stati ridotti in macerie! Allora certo non uno tra voi sisarebbe
trovato in condizione di nutrire il bench minimo dubbio; perch
lim-menso spavento e langoscia tremenda lo avrebbe istantaneamente
stretto inceppi in maniera tale che egli non sarebbe stato capace
nemmeno del minimoe pi limitato pensiero proprio. Ma questo avrebbe
forse giovato un po aqualcuno dal punto di vista del suo interiore
e vero diventare libero? Oh, pernulla! Questo sarebbe stato un
giudizio per ciascuna anima umana ed unincarceramento di tutti gli
animi tale che essi si sarebbero veramente ridotti adurissime
pietre! 8. Vedete, anche perci che Io sono venuto al mondo in
questa Mia umilecondizione e del tutto inosservato, come anche Mi
sono fatto annunciare per24
25. bocca dei profeti, affinch nessun cuore umano venisse
ridotto in schiavit, eperch invece i cuori di tutti potessero,
solamente amandoMi, riconoscerMiunicamente per la benedicente
Potenza della verit delle Mie parole e deiMiei insegnamenti,
uniformando del tutto liberamente ad essi il proprio mododi vivere!
9. I segni che sto compiendo devono servire soltanto a confermare
che Iosono veramente Colui quale Mi presento agli uomini. Perci vi
ammonisco dinuovo a non raccontare niente a nessuno di tutto ci che
udrete e vedretedurante questa notte, affinch assolutamente nessun
cuore umano, nel suoanimo, ne rimanga prigioniero. N voi stessi
dovete subire una costrizione neivostri cuori a causa di ci, ma
solo la Mia Parola e la Sua Verit devono esse-re le vostre guide.
10. Infatti, anche se criticaste liberamente tutti i Miei prodigi,
ma nello stes-so tempo vi adeguaste liberamente alla verit delle
Mie parole, voi tuttaviaavreste in voi la vita eterna e la
perfettissima libert di questa vita. Se invecelasciate che il
fondamento della vostra convinzione sorga unicamente dai pro-digi e
non badate alla verit delle Mie parole, allora voi siete stretti
nei ceppidel giudizio e non rappresentate altro che delle macchine
umane senza alcunavita spirituale interiore, e quindi morte come
morta la pietra. 11. Ma affinch possiate adeguare i vostri animi in
maniera conforme, Io,lunico Signore e Maestro di ogni vita e di
ogni essere, ho detto a voi tuttianticipatamente come stanno queste
cose. Attenetevi a queste, e voi vivrete. 12. Questo Mio discorso
aveva profondamente scosso tutti i presenti, emolti furono colti da
un senso dangoscia nellattesa di tutto ci che sarebbeaccaduto. 13.
Io per dissi loro: Oh, figli Miei cari, se gi adesso vi sentite
angosciatie se gi adesso il vostro animo si lascia pervadere da
ogni tipo di timore, benpoche cose potr operare dinanzi ai vostri
occhi! 14. Disse Lazzaro: O Signore, io non temo nulla e
altrettanto vale per iTuoi discepoli; chi per avr motivo di temere,
che tema pure, n ci gli sarsenzaltro di danno! 15. Ed Io conclusi:
Ebbene, allora vedremo e udremo!. 8. Capitolo Mos ed Elia appaiono
su comando del Signore. Laccusa di Mos contro gli ebrei del Tempio.
1. Poi, rivoltoMi a quegli ebrei, dissi loro: Voi non volete
credere che Mosed Elia siano stati gi su questa Terra poco prima di
Me, perci essi stessi si pre-senteranno qui in maniera ben
riconoscibile, ed essi stessi vi dichiareranno daquale spirito sono
animati. 25
26. 2. In quel medesimo istante ambedue i profeti apparirono in
mezzo a noi, e laprima cosa che fecero fu di inchinarsi
profondamente dinanzi a Me. 3. Poi Elia disse ad alta voce: Al Tuo
cospetto e dinanzi al Tuo Nome ogniginocchio ed ogni cuore si
devono piegare nel Cielo, sulla Terra e sotto la Terra! 4. Allora
Mos parl agli ebrei: O scellerati del Tempio di Salomone, o
figlidel serpente, quale demonio vi ha generati perch possiate
asserire: Abramo nostro padre e noi sediamo sul seggio di Mos e di
Aronne?. Ma se voi, nonchiamati affatto a ci, avete usurpato quel
seggio per annunciare ai popoli lalegge datami da Dio, come potete
adesso non riconoscere lAltissimo il Qualemi ha dato la Legge su
due tavole di pietra appunto sul Sinai? 5. Voi dite che io, Mos, e
questo mio fratello Elia avremmo dovuto precede-re la venuta del
Signore. Ebbene, noi effettivamente fummo ambedue qui, sullaTerra,
ma chi di voi ci ha riconosciuto e ci ha creduto? E non stato il
vostrocontegno verso di noi perfettamente identico a quello da voi
tenuto verso quasitutti i profeti ed i santi del Signore? Ma come
si pu qualificare il fatto che voi,ipocriti e perfidi, continuate
ad inchinarvi fino a terra davanti al mio nome, edinvece mi
perseguitaste ed infine mi strangolaste fra laltare e il
Santissimo?Parlate e datemi risposta! 6. Allora uno fra gli ebrei
disse balbettando: O grande profeta! Colui chevenne strangolato si
chiamava semplicemente Zaccaria! 7. E Mos esclam: Tu, o pessimo
soggetto avvolto nella tua vecchiacarcassa di carne, tu stesso
fosti testimone con i tuoi occhi e con i tuoi orecchidi quanto io,
appena ritornato dal Santissimo, dichiarai a tutta ladunanza
deisacerdoti! Ebbene, allora le mie parole furono queste:
Ascoltate, o fratelli,Dio, il Signore, nella Sua Grazia immensa e
nella Sua Misericordia, ha apertoil mio intimo e lo spirito di Mos
entrato in me, tanto che la mia anima e lospirito di Mos
costituiscono ormai un uomo solo, il quale vi sta dinanzi comeegli
si trov un giorno dinanzi al Faraone ed al cospetto di Dio sul
monteSinai! Io fui il primo che salii su questo seggio, e mi ci
sono seduto perch fuichiamato da Dio a fare ci, ed attualmente vi
siedo per decisione divina comeultimo, perch in avvenire il Signore
soltanto, il Quale su questo mondo ha giassunto in maniera
prodigiosa corpo umano di carne, far di questo seggioquanto a Lui
piacer, secondo il Suo imperscrutabile consiglio!. Allora voi
viinfuriaste per tale mia verissima predizione, mi strappaste gi
dal seggio estrangolaste il mio corpo. Non forse accaduto cos? 8.
Allora un altro fra gli ebrei, egli pure vecchio, disse tutto
tremante ed avoce pi bassa ancora: S - in verit - stato proprio
cos! Ma chi avrebbepotuto credere una cosa simile? 9. E Mos replic:
E come hanno fatto a credere quei pochi onesti che voiper tale
causa avete espulso dal Tempio, esiliandoli in paesi lontani e fra
gentipagane? Alcuni di loro vivono ancora nel loro corpo e possono
testimoniarecontro di voi!26
27. 10. Disse allora un terzo vecchio ebreo: Certo, pu darsi
che sia cos, ma necessario ammettere che quei tali abbiano avuto
qualche visione; noi invecedi visioni non ne abbiamo mai avute! 11.
E Mos nuovamente: Oh, tu dici il falso e stai mentendo a te stesso!
Infat-ti, questa cosa stata rivelata chiaramente ed in modo
intelligibile in spirito atutti, fino allultimissimo servitore del
Tempio, per sette volte consecutive permezzo di lucidissimi sogni,
e durante il tempo in cui fui privato della parola,questi sogni voi
tutti li commentaste per delle settimane; come puoi dunque
orasostenere che voi non avete avuto nessuna visione a questo
riguardo? 12. Rispose lo stesso ebreo: Ma quel sogno era proprio
una visione? Oh, maguarda un po! Chi avrebbe mai potuto sospettare
una cosa simile! 13. Disse Mos: O vecchie e astutissime volpi del
mondo! Voi sapete moltobene, sulla scorta di molti esempi citati
nella Scrittura, quale significato hanno isogni lucidi! Per
esempio: il sogno di Giacobbe, quello di Giuseppe, quello
delFaraone e moltissimi altri ancora. Questi non hanno mancato di
ronzarvi negliorecchi quando stavate meditando sulla visione da voi
avuta per sette volte! Sen-nonch il vostro senso mondano, il vostro
orgoglio sacerdotale, la vostra smaniadi vivere il pi possibile
comodamente e la vostra inclinazione allozio pipestilenziale, nonch
alla fornicazione di ogni specie, tutto ci vi ha accecati
estorditi, ed in seguito al mio vaticinio sorse nei vostri animi il
fantasma, per voitremendo, della perdita di tutti questi vantaggi
terreni che costituiscono la vostradelizia. Ed invece di
rassegnarvi al Volere divino, voi preferiste schierarvi conogni
mezzo contro tale Volere, e fino a questora, anzi fino a questo
istante, avetepersistito nel vostro ostinato proposito di
ribellione completa contro Dio. O voi,vermi nella polvere, cosa ne
dite di questa storia pi che vera? 14. Ecco: il Sublime e
lAltissimo, la Cui faccia io, Mos, non sar mai degno dicontemplare,
vi ha parlato nel Tempio, dicendo: Non Io, ma Mos, il quale
lavostra speranza, vi accuser al cospetto del Padre!. E vedete, non
trascorsa anco-ra una giornata e gi la predizione dellAltissimo, il
Signore, sta trovando adempi-mento; ed io, Mos, profeta principale
di voi tutti nel Nome del Signore, vi accusoora, al Suo santissimo
cospetto, di tutti i crimini che gridano vendetta al Cielo deiquali
vi siete resi colpevoli! Parlate, cosa potete dire a vostra
giustificazione? 15. Di fronte a questa schiacciante accusa, gli
ebrei messi completamente allestrette, pieni dorrore e spavento,
parvero come ammutoliti ed assolutamente inca-paci di far salire
una parola un po intelligibile sulle loro miserande labbra
tremanti. 16. Soltanto uno dei pi giovani fra gli ebrei disse con
voce molto balbettante:Mio Signore e Dio, dunque lo spaventoso
ultimo giudizio comincia gi oggi? 17. Disse Mos: La mia accusa sta
certo ad ogni istante nelle mie mani; malira e la vendetta
giacciono nelle mani del Signore onnipotente! Il vostro
ultimogiorno per si gi considerevolmente avvicinato alla sua meta
finale; tuttaviaogni cosa ormai dipende unicamente dal Signore. E
adesso parlate e dite comeavete compreso tutte queste cose! 27
28. 18. Disse uno fra i vecchi ebrei a cui battevano i denti
per lo spavento: OMos, o grande profeta, dicci se noi siamo proprio
irrevocabilmente destinati afinire allInferno e se ciascun uomo ha
il suo proprio giorno imminente(5)! 19. Rispose Mos: Per quanto
concerne lInferno, dato il vostro attuale mododi vivere, superfluo
che facciate delle domande riguardo al fatto se siete desti-nati ad
esservi precipitati dentro, perch il vostro modo di pensare e di
agire damolto tempo tale per cui lInferno era ed tuttora la vostra
dimora abituale, e voiavete sempre fatto ci che dellInferno; perci
dunque, vero che lInferno nonvi attende, perch in realt ci siete
dentro gi da molto tempo. 20. Riguardo poi al giorno imminente(6),
dopo la deposizione del vostro corpoavrete, nellAldil, un giorno
imminente, cos come anche in questo mondo avreteun ultimo giorno e
pi avanzato(7). Tuttavia finch vivete in questo mondo, voipotete
ancora, se volete, sottrarvi facilmente al vostro inferno, perch
qui fra voisiede la grande Guida e il Redentore! AscoltateLo e
agite conformemente allaSua Parola! Ecco, o Signore, io ho parlato
dinanzi a Te, ed ora Elia pu parlare asua volta!. 9. Capitolo
Laccusa di Elia 1. Io allora dissi: Elia, o Mio precursore ed
appianatore delle Mie vie! Cosapuoi dire contro questi servitori
del Tempio? 2. Ed Elia cos parl: O Signore, Mos ha gi detto tutto!
Dopo di lui il Tem-pio ha cessato di essere una casa di Dio, ed ora
esso non altro che un covo diladri e di assassini. Mentre predicavo
in riva al Giordano, io lo dimostrai acostoro per filo e per segno
chiarissimamente scendendo nei minimi particolari,ma quando si
accorsero che non erano in grado di opporre nemmeno una mini-ma
cosa di una certa importanza ai miei ragionamenti e quando capirono
che iloro imbrogli erano ormai stati svelati in maniera
inconfutabilissima al cospettodel popolo, e si videro accusati di
ogni possibile ingiustizia contro di Te, oSignore, e contro il
popolo stesso, allora tentarono di gettare su di me il ridicoloe mi
dichiararono persona innocua, ma pazza, cui si poteva certo
prestare ascol-to per qualche ora allo scopo di divertirsi. Ad ogni
modo, per, non mancaronodi minacciare segretamente il popolo
ammonendolo a non attribuire alla mia(5) ultimo giorno. Nota
italiana.(6) ultimo giorno. Nota italiana.(7) per ultimo giorno
(spesso tradotto simbolicamente come giorno del giudizio)
oppuregiorno pi avanzato, cos pure per giorno imminente oppure
giorno pi recente ecc., sidevono intendere i due seguenti concetti:
ultimo giorno della vita dellanima nel suo corpodi carne terreno
oppure giorno di inizio della vita dellanima nellAldil. Nota
italiana.28
29. dottrina un valore maggiore di quello spettante al parto di
una qualunque ridicolafantasia delirante. 3. Nel segreto dei loro
cuori, per, essi erano colmi di furore, essendosi accortiche,
nonostante tutto, il popolo mi riteneva un profeta e come tale mi
onorava eche esso faceva penitenza e chiedeva il battesimo. Questi
perversi del Santuariodi Dio ben presto si avvidero che per mezzo
mio veniva posta lascia alla radice eche ci preludeva alla fine del
loro ignominioso dominio. Allora cominciarono acircuire Erode, e
con ogni tipo di motivazioni quanto mai false e pessimi sotter-fugi
gli dimostrarono che per opera mia la sua signoria correva il pi
grave peri-colo. Erode per un pericolo di questo genere non poteva
vederlo, dato che inbase ai patti che lo tenevano rigidamente
legato a Roma, ed ai quali era del tuttoossequiente, gli era
assicurata la tutela da parte delle autorit romane in caso dieventi
ostili! Sennonch tutto questo non serv a nulla, ed essi
insistettero costanto presso di lui che fin col farmi gettare in
carcere. 4. Una volta che fui prigioniero, pur essendo stato
concesso ai miei discepoli ilpermesso di visitarmi, essi non
poterono pi molestare Erode; ma non sfuggloro che la mia dottrina
andava ciononostante diffondendosi per opera dei mieidiscepoli. Il
loro rancore e la loro ira andarono allora accrescendosi di ora in
ora,perci decisero di fare della madre perversa della bella
Erodiade uno strumentodella loro vendetta, suggerendole che,
qualora Erode volesse concedere ad Ero-diade una grazia impegnando
la sua principesca parola donore, lei gli chiedesseniente meno che
la mia testa. In compenso la madre avrebbe ricevuto di
nascostodiecimila libbre doro dal tesoro del Tempio. Alla bella
Erodiade una simile pre-tesa apparve troppo ignobile, dato che essa
ben sapeva che Erode in segreto miamava; sennonch uno spirito
maligno si impossess della vecchia e le rivelche io avevo
rinfacciato ad Erode limpura relazione con sua figlia, e che
volevodistoglierlo da essa! Questo fatto ebbe il potere di
suscitare anche in Erodiadetanta ira contro di me, che durante una
festa, dopo essere stata nuovamenteincitata dalla madre
segretamente corrotta dalla gente del Tempio, chiese che ingrazia
le venisse consegnato il mio capo, cosa questa che certo turb
moltissimoErode, ma egli aveva ormai giurato e doveva mantenere la
promessa fatta, e fucos che io venni decapitato in prigione. 5.
Quando la gente del Tempio ebbe notizia della cosa, la loro gioia
fu assaigrande, ed essi poi cominciarono a perseguitare in tutte le
maniere possibili ilpopolo che credeva in me. Questa, o Signore, la
ragione semplicissima dellaloro abominevole scelleratezza, e
tralascio di menzionare tutti i particolari, chead ogni modo sono a
Tua perfetta conoscenza; questa laccusa che io muovocontro di loro
al Tuo cospetto! Ma Tu solo sei il Signore dalleternit; giudicaliTu
secondo la Tua infinita Potenza, Sapienza e Giustizia! Sia fatta
solo la Tuasanta Volont! 6. Ed Io dissi: S, cos infatti! Ci sono
state anche altre circostanze, ed Io hoavuto gi occasione di
menzionarle, come del resto anche degli altri testimoni 29
30. che hanno visto con i loro occhi ed udito con i loro
orecchi e ne hanno parlato inMia presenza; sennonch il vero intimo
germe della loro pi che infernale perfi-dia stato proprio questo!
Ma ora Io domando a voi, Miei profeti fedelissimi, edora angeli dei
Miei Cieli, se potete perdonare a questi scellerati del Mio
Santua-rio i gravi torti di cui si sono resi colpevoli verso di voi
7. Risposero i due profeti: S, o Signore, perch Tu solo sei la
nostra concilia-zione! Soltanto piaccia a Te, nella Tua grande
Misericordia, di illuminarli affin-ch possano avere la chiara
visione di tutta la loro grande malvagit!. 8. E dette queste
parole, i due profeti ad un Mio cenno segreto scomparvero, enoi
rimanemmo di nuovo soli. 10. Capitolo Lautoaccusa dei sacerdoti 1.
Trascorse qualche tempo prima che qualcuno osasse pronunciare sia
pure unasola parola, perch lapparizione dei due profeti aveva
commosso profondamentetutti e particolarmente gli ebrei presenti ne
erano rimasti scossi oltre ogni dire. 2. Soltanto lalbergatore il
quale, seduto accanto a Me, era in preda a vivissimaemozione, Mi
disse, cos, a bassa voce: O Signore, Signore, quanto abbiamovisto,
ci prova pi di ogni altra cosa che Tu sei veramente Quello per cui
Ti destia riconoscere nel Tempio al cospetto di tutto il popolo! 3.
Ora non ci pu essere alcun dubbio che il Grande Tempo dei tempi
ungiorno promesso in realt venuto con tutte le grazie, ma nello
stesso tempoanche con tutti i giudizi dai Cieli! Oh, se io fossi
degno di partecipare almeno inminimissima parte a tali grazie! 4.
Ed Io gli dissi: Non soltanto in minimissima parte, anzi in
grandissimaparte; tutto dipende unicamente dalla tua volont di
incamminarti in letizia per lavia tracciata dalla Mia Dottrina che
tra breve avrai occasione di conoscere nellasua interezza. Ma ora
domandiamo a questi ebrei cosa ne pensano di questaautentica
apparizione. 5. E rivoltoMi ai venti sacerdoti di Gerusalemme,
chiesi loro cosa pensasserodellapparizione. 6. Allora uno di loro
si alz dalla sua panca e cos si espresse: Che lappari-zione non sia
stata una qualche illusione dovuta allarte magica, di ci noi
siamotutti perfettamente convinti, perch unapparizione
semplicemente illusoria,come ne ho viste varie volte a Damasco, non
ha parola e non sa nulla dei partico-lari pi segreti di certi
avvenimenti che si sono in qualche modo verificati in untempo
recente o remoto. Ma appunto perch lapparizione non stata
unillusio-ne, essa ha certamente dovuto fare su di noi tutti
unimpressione quanto maifunesta, e ci per la ragione che da tutto
ci abbiamo rilevato, in maniera anchetroppo chiara, che impossibile
che noi, a causa del nostro malvagio operare,possiamo sperare da
Dio il perdono dei nostri grandi peccati!30
31. 7. Essere un uomo a questo mondo certo un compito
supremamente diffici-le! Luomo esposto a tutte le seduzioni del
mondo e dei demoni, i due nemicidella vita umana; luomo vede il
meno pericoloso dei due, mentre laltro nemi-co, rappresentato dai
demoni, il quale attira con tutta potenza luomo verso ilmondo, non
lo vede nessuno, n per conseguenza facile che qualcuno
possadifendersene! 8. Che noi siamo divenuti dei peccatori troppo
grandi, ora lo vediamo anchetroppo chiaramente; ma come siamo
potuti arrivare gradatamente fino a questopunto, questa cosa ci
riesce assolutamente incomprensibile! Quindi non possia-mo dire
altro che: O Signore, se vi in Te ancora una traccia di piet per
noi,mostraci misericordia e giudicaci almeno con asprezza non
eccessiva!. 9. Se noi avessimo potuto convincerci prima di ci,
Zaccaria e pi tardi Gio-vanni non sarebbero stati trattati cos.
Sennonch noi eravamo tutti completa-mente ciechi, perch accecati
dal mondo e dal demonio, e conseguentemente lenostre opere
corrispondono esse pure alla nostra cecit davvero
genuinamentesatanica ed alla volont assolutamente perversa che ne
derivava. 10. Ma come Mos ed Elia ci hanno giustamente accusato
proprio ora al Tuocospetto, o Signore, cos anche noi adesso
accusiamo, pure al Tuo cospetto, ildemonio, questo perfidissimo
nemico delluomo, e Ti piaccia citare lui puredinanzi al Tuo
tribunale! 11. Dico Io allora: Quanto vi in voi che costituisce
propriet del demonio,questo gi da lungo tempo sta scritto sul suo
conto; tuttavia vi dico che attual-mente nel Tempio vi sono alcuni
che gi da molto tempo hanno superato ildemonio in malvagit, e che
si comportano verso lumanit in maniera tale dafare invidia al
demonio. 12. Ed ancora Io vi dico che alle seduzioni da parte dei
demoni non va datadi gran lunga quellimportanza che voi le
attribuite nella vostra stolta credenza!Il demonio vero e proprio
costituito dalluomo stesso con le sue brame mon-dane, ed da questo
che scaturisce legoismo, che un demonio, la vita deditaai piaceri
mondani, che un secondo demonio, lambizione, lorgoglio, labrama di
dominio, lira, la vendetta, linvidia, lavarizia, la superbia, la
fornica-zione e il disprezzo del prossimo che sono altrettanti
demoni prodotti sul pro-prio terreno! Voi quindi non dovete affatto
aver paura del demonio, n sta a voiaccusarlo, ma voi stessi che
dovete accusare nella vostra coscienza e pentir-vene molto, facendo
nello stesso tempo il fermo proponimento di diventarecompletamente
degli altri uomini ed anche attuando un simile proponimento! 13.
Amate in tutta verit Dio sopra ogni cosa ed il vostro misero
prossimocome voi stessi, ed allora anche i vostri numerosi e gravi
peccati vi sarannoperdonati! Infatti, finch un uomo non si
interamente liberato dal peccato,questo non gli pu venire
condonato, visto che il peccato certo opera assolu-tamente propria
delluomo, dato che esso sorge dalla sua carne e dalla volontdella
sua anima. 31
32. 14. Ma le opere buone secondo la Volont e la Parola di Dio,
bench luomo lefaccia per propria libera decisione, sono e restano
veramente una Grazia dallAl-to ed un merito dello Spirito di Dio
nel cuore delluomo, e luomo ne viene resopartecipe appunto tramite
la Grazia di Dio. Ed ora sapete come stanno le cose.Voi siete
completamente liberi e potete fare come volete!. 11. Capitolo I
buoni propositi dei sacerdoti ebrei neo-convertiti 1. Disse allora
lebreo: O Signore, purch Tu non ci abbandoni mai a questomondo, noi
siamo tutti salvi! Certo, nel Tempio ce ne sono ancora settecento
checi somigliano; sennonch quelli sono ancora pi induriti di noi.
Dunque se lasbrighino da loro stessi come potranno cavarsela! In
quanto a noi, gi domaniandremo a prendere le nostre cose, e la
nostra sovrabbondanza la distribuiremofra i poveri; poi ci
cambieremo di veste e Ti seguiremo anche se Tu volessirespingerci
con fulmini e tuoni! Quando avremo conosciuto completamente laTua
Volont, allora noi, pure nella nostra qualit di vecchi ebrei,
forniremo laprova che anche degli alberi antichi si lasciano ancora
piegare benissimo! Noiabbiamo ormai constatato che allinfuori di
Te, o Signore, non vi pu essere nsalvezza, n vita; perci mai pi in
eterno vi potr essere qualcosa capace didistoglierci da Te! 2.
Vedi, o Signore, da principio il male non era veramente tanto
radicato in noi,perch, quando ci affiliammo al Tempio, stavamo
cercando la verit primordiale.Ma cosa trovammo invece? Nientaltro
che misteri, e poi misteri ancora piprofondi! Quando noi chiedevamo
luce, la risposta era questa: A voi non occor-re altro che la fede!
Quello che il Tempio vi dice di credere, credetelo senzaombra di
dubbio, per quanto possa apparirvi assurdo, irragionevole e
innaturale,perch solo il sommo sacerdote possiede la chiave dei
misteri di Dio, e questodeve bastarvi! Egli solo sacrifica per voi
e per tutto il popolo!. Ora queste eranoparole in un certo qual
modo molto allettanti, per il nostro animo sub una scos-sa tremenda
al tempo delle tristi vicende del sommo sacerdote Zaccaria,
perchsoltanto dopo quegli avvenimenti cominciammo a vederci chiaro
e a convincerciche tutta la storia di Mos, dei profeti e della
Scrittura in generale non potevaessere che un cumulo di fandonie;
infatti, se vi fosse stato qualcosa di vero, inostri superiori non
avrebbero potuto agire cos, senza scrupoli! 3. Ma quando in seguito
a ci si fece strada in noi la persuasione che nellaScrittura non
cera proprio nemmeno una minima parola di vero, solo alloraanche
noi allentammo i freni a tutte le nostre perverse passioni e
finimmo coldiventare ancora pi malvagi di unintera legione di
perfidissimi demoni; infattiquesti fuggono dinanzi al Nome
dellAltissimo, mentre invece noi non arretram-mo per niente, anzi
divenimmo ancora pi arrabbiati e maligni. Ecco dunque, o32
33. sapientissimo, buonissimo e giustissimo Signore e Maestro,
considerato che lostato nel quale ci troviamo ora lo dobbiamo in
grandissima parte ai cattivi esem-pi dei nostri superiori, speriamo
che vorrai perdonarci i nostri peccati, tanto piche abbiamo fatto
il fermo proponimento di aborrire ogni peccato e di
vivererigidamente secondo la Tua Dottrina, anche a prezzo della
nostra vita terrena! 4. Ed Io dissi: Sta bene, ora i vostri peccati
vi sono tutti perdonati, ma solofinch nessuno di voi commette di
nuovo peccato! Qualora per sia vostra seriaintenzione seguirMi come
discepoli, badate bene di comportarvi nel Tempio conassoluta
prudenza, affinch quelle volpi astute non si accorgano delle
vostreintenzioni! Il Mio tempo, nel quale conceder a quelle volpi
maligne che possa-no perseguitarMi a causa dei peccati del mondo,
non ancora venuto, perchconverr che questo pure succeda affinch la
loro misura sia colma. Ed ora fateattenzione a quanto vi sar dato
di assistere, voi tutti guardate bene e prendetenea cuore il
significato!. 12. Capitolo Il temporale notturno 1. In quello
stesso momento si lev un vento impetuoso e da levante comincia-rono
ad innalzarsi delle nuvole dense che sembravano roventi. Questo
fenomenocolp tutti tanto pi straordinariamente, in quanto in quelle
regioni rappresentavauna rar