IL GRANDE VANGELO DI GIOVANNI Vol.06 - 4.ed.2010 (Jakob Lorber)

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    RIVELAZIONI DI DIO

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    VARIE21) CD-ROM (lintera Opera in CD) 7.a ed. - Volumi in Pdf aggiornati al 31 luglio 200722) INDICE ALFABETICO DEL G.V.G. (1300 voci-Utile per ricerche)23) BIOGRAFIA DI JAKOB LORBER(a cura di Karl G. Ritter von Leitner)

    ESTRATTI DALLOPERA DI JAKOB LORBERLa Nuova Rivelazione24) IL RITORNO DI CRISTO (profezie di Jakob Lorber e Gottfried Mayerhofer)25) TESTIMONIANZE DALLA NATURA (il regno minerale, vegetale e animale)26) LA FORZA SALUTARE DELLA LUCE SOLARE (metodi di guarigione)27) SUPPLEMENTO AL G.V.G. (chiarimenti sul Vecchio e Nuovo Testamento)28) SVELATI I MISTERI DELLANTICO EGITTO (Lucilla Zava)29) GES E LORDINE DEGLI ESSENI (Vincenzo Manzoni Giuseppe Vesco)30) IL LIBRO DELLA VITTORIA PER OGNI ANIMA (Alfio Pazzini)

    31) SCHEDE A COLORI (Vedi Sito www.jakoblorber.it - Opera in immagini)

    Ordinare i libri a:Casa editrice GES La Nuova RivelazioneVia Vittorio Veneto 167, 24038 SANTOMOBONO TERME (Bergamo)Tel. 035-851163 - Cell. 347-1041176 - Fax 035-852573E-mail [email protected]

    Per qualsiasi informazione rivolgersi a:Associazione Jakob Lorber, Via Vetrego 148, 30035 MIRANO (Venezia)

    Tel. Fax. 041-436154E-mail [email protected] Internet www.jakoblorber.it

    LE OPERE DI JAKOB LORBER

    1) IL GOVERNO DELLA FAMIGLIA DI DIO - 1840/1844 - (da Adamo ed Eva fino a No) 3 vol.2) LE DODICI ORE - 1841 - (le atrocit dei popoli della Terra nel 1841)3) IL GRANDE TEMPO DEI TEMPI - 1841 - (la pi grande Opera compiuta dalla Divinit)4) LA LUNA - 1841 - (la costituzione, la vita e lo scopo del nostro satellite)

    5) SATURNO - 1841/1842 - (la costituzione e la vita su tale pianeta)6) LA MOSCA - 1842 - (le attitudini e lo scopo di questo animale primordiale)7) IL GROSSGLOCKNER - 1842 - un monte austriaco - (lo scopo delle montagne)8) IL SOLE NATURALE - 1842 - (la costituzione e la vita sul nostro pianeta Sole)9) IL SOLE SPIRITUALE - 1842/1843 - (il pi grande trattato sullAldil) 2 vol.10) SPIEGAZIONE DI TESTI BIBLICI - 1843/1844 - (il vero significato delle citazioni bibliche)11) LINFANZIA DI GES - 1843/1844 - (la vita di Ges fino a 12 anni)12) LETTERA DI PAOLO APOSTOLO ALLA COMUNIT DI LAODICEA - 1844 -13) SCAMBIO DI LETTERE FRA ABGARO, RE DI EDESSA, E GES - 1845 -14) LA TERRA - 1846/1847 - (la costituzione del nostro pianeta e come vivere su di esso)

    15) OLTRE LA SOGLIA - 1847 - (cosa avviene prima, durante e dopo la morte)16) IL VESCOVO MARTINO - 1847/1848 - (la vita errante di un vescovo diventato figlio di Dio)17) DALLINFERNO AL CIELO Robert Blum-1848/1851- (la redenzione dei peccatori nellAldil) 2 vol.18) I TRE GIORNI NEL TEMPIO - 1859/1860 - (cosa insegn Ges nei tre giorni nel Tempio)19) DONI DEL CIELO - 1840/1864 - (Risposte del Signore alle domande di Lorber e dei suoi amici) 3 Vol.20) IL GRANDE VANGELO DI GIOVANNI -1851/1864-(vita e insegnamenti di Ges da 30 a 33 anni) 10 vol.

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    Jakob Lorber

    IL GRANDE VANGELO DI GIOVANNI

    Volume 6

    La vita e gli insegnamenti di Ges nei tre anni della Sua predicazione

    Unit di misura austriache del 18q/19qsecolo usate nel testo:

    1 Braccio = 77,8 cm1 Cubito = 7,78 cm1 Emero = 56,6 litri1 Eone = 10120 (1 con 120 zeri)1 Iugero o Joch = 5754,664 mq1 Klafter o Tesa = 1,9 m1 Libbra = 560 g1 Linea = 2,2 mm1 Ma = 1,4 litri

    1 Miglio austriaco = 7,586 km1 Miglio tedesco = 7,42 km1 Pertica = 3,8 m1 Piede = 31,6 cm1 Pollice = 2,63 cm1 Quintel = 4,4 grammi1 Secchio = 56,6 litri1 Spanna = 20 cm1 Startin = 566 litri

    1 Statero = Piccola moneta antica1 Tesa o Klafter = 1,9 m

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    Traduzione dalloriginale tedesco JOHANNES das groe EvangeliumOpera dettata dal Signore nel 1851-64 al mistico Jakob Lorber7. edizione tedesca 1982Casa Editrice:Lorber Verlag- Bietigheim - Germania

    Copyright by Lorber VerlagCopyright by Associazione Jakob Lorber

    Ringraziamo la Lorber Verlag, Friedrich Zluhan e lOpera di Divulgazione Jakob Lorber

    e.V., D-74321 Bietigheim/Wuertt., per il sostegno nella pubblicazione di questo volume.

    Traduzione di Salvatore PiacentiniRevisione a cura dellAssociazione Jakob Lorber

    Casa editrice GES La Nuova RivelazioneVia Vittorio Veneto, 167,24038 SANTOMOBONO TERME (Bergamo)

    In copertina: Il sermone sulla montagna, dipinto della mistica austriaca Maria MaddalenaHafenscheer. Spiegazione e storia nellultima pagina.

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    Prefazione

    Nella fase finale di questepoca, in cui le pi importanti profezie annunciano loscatenamento del male a livelli che nessuno ha mai concepito, Dio ha rivolto,tramite il profeta Jakob Lorber, il pi grande messaggio di salvezza a tutti i popolidella Terra.

    A questo strumento della Provvidenza divina, Dio ha comunicato unopera mo-numentale, LANUOVA RIVELAZIONE, di 14.000 pagine, 36 volumi.

    Si tratta di una Comunicazione che spazia sulle tematiche esistenziali pi pro-fonde e significative, il cui fine la comprensione del processo creativodelluomo, della sua trasformazione e del suo destino finale.

    Lorber scrisse per ben 24 anni, sentendo la Voce di Dio nel proprio cuore, ededic tutta la sua vita a mettere per iscritto questa Parola che stata comunicata

    proprio per prepararsi ad affrontare questi ultimi tempi.

    Lo scrivano di Dio

    Jakob Lorber nacque il 22 luglio 1800 a Kanischa, nella Stiria inferiore (Austria)da una famiglia di contadini. Lorber pass i primi anni della sua infanzia parteci-

    pando ai lavori della campagna. Da ragazzino manifest un grande desiderio diistruirsi e una particolare predilezione per la musica. Si applic dunque negli studie nella musica, diventando maestro elementare, insegnante di pedagogia e maestrodi violino. Il suo impulso verso una cultura spirituale superiore lo port alla lettu-ra delle opere di Kerner, Stilling, Swedenborg, Bhme, Tennhardt e Kerning.

    Dopo aver vissuto molti anni guadagnandosi da vivere con lavori provvisori disupplente, di maestro privato in una famiglia benestante, suonando lorgano inuna chiesa o dando lezioni private di violino, Lorber era comunque sempre allaricerca di una posizione stabile. Non riuscendo per a trovare un posto di inse-gnante presso una scuola superiore, che avrebbe garantito la sicurezza del suoavvenire, Lorber decise di dedicarsi totalmente alla musica; divenne un ottimoviolinista ed ebbe lonore di conoscere il celebre Paganini, che gli diede anchealcune lezioni di perfezionamento.

    La sua fama crebbe: tenne un concerto alla Scala di Milano e a quarantanni

    ottenne limportante incarico di maestro di cappella al Teatro di Trieste. Lorberaccett con gioia e prese tutte le disposizioni per la partenza, ma la sua vita,allimprovviso, prese una direzione completamente diversa.

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    Il 15 marzo 1840, alle ore 6 del mattino, sent risuonare una voce nel cuore chegli disse: Alzati, prendi la penna e scrivi!.

    Egli ubbid subito a questa misteriosa chiamata, prese la penna in mano e tra-scrisse parola per parola quanto gli veniva dettato interiormente. Questo era l'ini-zio dell'opera Il Governo della Famiglia di Dio ovvero Storia della creazione

    primordiale del mondo spirituale e materiale, nonch dei primi patriarchi. E leprime frasi di questa Voce misteriosa dicevano:Chi vuol parlare con Me, quegli venga a Me, ed Io gli metter la risposta nel

    cuore; tuttavia solo i puri, il cui cuore pieno di umilt, percepiranno il suono

    della Mia Voce. E chi preferisce Me al mondo intero, e Mi ama come una tenera

    sposa ama il suo sposo, con quello Io voglio camminare a braccetto. Egli Mi

    vedr sempre come un fratello vede laltro fratello, e come Io lo vedevo findalleternit, prima ancora che egli fosse.

    Dopo questo avvenimento, Lorber declin l'offerta fattagli e da quel momento,

    nel corso di ventiquattro anni, fino alla sua morte, egli serv da zelante scrivano aquesta misteriosa Voce, definendosi umilmente un servitore del Signore.

    Lorber scriveva quasi ogni giorno gi di buon mattino e faceva scorrere la pennacon discreta velocit, senza fare una pausa per riflettere oppure per correggere un

    passo dello scritto.Egli, oltre a sentire la Voce interiormente, aveva anche la visione figurativa di

    quanto udiva. A questo riguardo Lorber scrisse ad un amico:Quanto alla parola interiore, posso dire che io percepisco la santissima Paro-

    la del Signore sempre nella regione del cuore come un pensiero chiarissimo,luminoso e puro, come parole espresse. Nessuno, per quanto possa essermi vici-

    no, pu percepire un qualcosa di una qualche voce. Per me, per, questa Voce di

    Grazia risuona pi limpida di qualsiasi altro suono materiale, per quanto forte

    esso sia.

    E possibile conoscere un po pi da vicino la vita di Lorber da una lettera chelo stesso Lorber indirizz al suo amico Johannes Busch. In questa lettera c unarisposta iniziale di Lorber relativa a delle informazioni di affari che aveva col suoamico, ma ad un certo punto il Signore prende la parola e tramite la mano di

    Lorber rivolge a Busch le seguenti parole:Mio caro amico, tu Mi cerchi, perch Mi ami; ed perci facile per te seguireil Mio comandamento d'Amore in maniera viva ed efficace.

    Vedi, gli uomini inventano ogni tipo di cose e credono anche ad ogni tipo dicose. E gli uomini che hanno inventato tante cose, alla fine non credono pi a

    nulla - se non a quello che hanno inventato - e pensano quale utile massimo

    possibile possano ricavarne! Questi sono figli del mondo che in certe cose sono

    pi furbi dei figli della luce!

    Ma ai Miei veri figli del cuore Io, tuttavia, dono ben altre cose che mai verran-

    no nella corrotta mente dei furbi figli del mondo! Vedi! Il Mio servitore (Lorber) veramente povero per amor Mio, poich egli potrebbe essere molto ricco dato

    che possiede, anche per Mia Grazia, le migliori doti di musicista.

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    Egli per ha rifiutato posizioni e offerte molto vantaggiose - tutto per il grandeamore per Me. E se ha 2 fiorini, si accontenta di 40 centesimi, mentre 1 fiorino e

    60 centesimi li distribuisce fra i poveri.

    Ma per questo Io gli ho aperto tutti i tesori dei Cieli. Ogni stella, per quanto

    lontana, a lui nota come questa Terra. Con l'occhio del suo spirito le pu con-

    templare ed ammirare a suo piacimento, ma queste cose lo interessano pocoperch solo Io sono per lui Tutto in tutto!

    Ora vedi, questa l'unica via giusta che conduce al Mio cuore!

    Il giovane ricco citato nel Vangelo aveva osservato volentieri la legge fin dalla

    fanciullezza e con ci avrebbe dovuto anche avere la vita eterna. Per gli sem-

    brava di non averla ancora. Per questo venne da Me e domand che cosa avreb-be dovuto fare per raggiungere la vita eterna. Ed Io dissi: Osserva i comanda-

    menti!. Egli per ribad di aver fatto ci gi dalla fanciullezza! Al che gli dissi:Se vuoi di pi, vendi i tuoi beni, distribuisci il ricavato fra i poveri, poi vieni e

    seguiMi e allora i tesori del Cielo saranno a tua disposizione!. Vedi, questo Io lodico ora per a ciascuno: Chi vuole avere molto da Me, deve sacrificarMi anche

    molto - chi per vuole tutto, vale a dire Me Stesso, costui deve anche sacrificarMi

    tutto, affinch noi diveniamo una cosa sola.

    Tu, per, Mi hai gi sacrificato molto e perci riceverai anche molto!

    L'amore puro e disinteressato perci dinanzi a Me il massimo! Questo poco

    sia detto, amico, per tua consolazione. Amen.

    Dopo aver dedicato 24 anni della sua vita a mettere per iscritto la pi importanteopera mai comunicata allumanit, si avvicin anche per Lorber la fine della suaperegrinazione terrena. Il 24 agosto 1864 il servitore di Dio si addorment dolce-mente e il suo spirito fece ritorno a quel mondo superiore al quale gi da lungotempo apparteneva. La sua spoglia venne deposta nel cimitero di St. Leonhard

    presso Graz, dove una semplice lapide rammenta la missione delleletto servitoree scrivano di Dio.

    La Nuova Rivelazione

    Questa imponente opera composta da una serie ragguardevole di volumi, chegi sotto l'aspetto puramente esteriore del numero e della mole rendono una testi-monianza della pi sorprendente fertilit spirituale.

    Elenco dei volumi, ordinati cronologicamente:

    Il Governo della Famiglia di Dio -3 volumi- 1840/44;Le dodici ore - 1841;Il grande Tempo dei tempi (1841);La Luna -1841;Saturno -1841/42;

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    La mosca - 1842;Il Grossglockner- 1842;Il Sole naturale -1842;Il Sole spirituale -2 volumi -1842/43;Spiegazione di testi biblici - 1843;

    L'infanzia di Ges -1843/44;Lettera di Paolo apostolo alla comunit di Laodicea - 1844;Scambio di lettere fra Abgaro, re di Edessa, e Ges di Nazaret- 1845/46;

    La Terra -1846/47;Oltre la soglia - 1847;

    Il vescovo Martino -1847/48;Dall'Inferno al Cielo -2 volumi -1848/51;I tre giorni nel Tempio -1859/60;Doni del Cielo 3 vol. (1840/1864)

    Il Grande Vangelo di Giovanni - 10 volumi - 1851/64.

    Per quanto riguarda il contenuto della NUOVA RIVELAZIONE, dopo alcuni capitolid'introduzione la Voce interiore comunica a Lorber le fondamentali spiegazionisull'Essenza di Dio, sulla creazione primordiale del mondo spirituale, sulla forma-zione dei mondi materiali e sulla creazione finale delluomo.

    Da questa vasta esposizione emergono profondi insegnamenti sull'aldiqua e l'Al-dil sotto forma di descrizioni di vita avvincenti e vive, e allo stesso tempo vienemostrata la Via sulla quale si pu giungere dall'iniziale imperfezione umana alla

    futura perfezione divina.Lopera principale,Il Grande Vangelo di Giovanni, il gioiello pi imponente

    che rappresenta il compendio e il coronamento della NUOVA RIVELAZIONE. In essoci sono le descrizioni dettagliate e profonde di tutto ci che Ges ha detto e fattonei tre anni del Suo insegnamento terreno.

    In queste ampie Comunicazioni, il Signore rivela che i Vangeli della Bibbia so-no certamente la Sua Parola, ma aggiunge che Dio Stesso, incarnatosi in Ges, hainsegnato e operato molto di pi di quanto stato tramandato ai posteri attraversogli attuali Vangeli.

    Dopo ben due millenni, Dio ritiene opportuno comunicare nuovamente e ricon-segnare integralmente all'umanit tutto ci che era stato rivelato da Ges allacerchia pi ristretta dei Suoi discepoli.Nel Grande Vangelo di Giovanni, tutte le domande principali della vita vengono

    finalmente svelate e chiarite.Solo in questepoca, infatti, lumanit preparata e matura per accogliere e

    comprendere la profonda verit sui pi importanti misteri divini, sulla continuitdella vita e sul destino finale delluomo.

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    Il libro Il Grande Vangelo di Giovanni

    Lopera pi voluminosa della Nuova Rivelazione il GRANDE VANGELO DIGIOVANNI, in cui viene riferito integralmente tutto quello che Ges ha dettodurante i suoi tre anni d'insegnamento e di peregrinazioni sulla Terra. Sono stati

    anni di intensissima attivit, ricchissimi di opere, dalle pi umili e quotidiane allepi sublimi e divine, che sono state omesse dai Vangeli.

    Il Signore, tramite Jakob Lorber, ha voluto restituire allumanit di questepocala versione integrale del periodo pi straordinario della vita di Cristo. Ben 6.000

    pagine sono state necessarie per ricreare lo scenario in cui Dio, agendo da uomo,Si offre come modello vivente che tutti gli uomini sono chiamati ad imitare.

    Accanto alle descrizioni della vita pubblica di Cristo nei suoi ultimi tre anni,vengono rivelati dalla Voce di Dio i pi importanti misteri sulla Creazione, ren-dendoli comprensibili agli uomini.

    Vengono date risposte convincenti a quei temi su cui luomo da sempre si af-fannosamente interrogato: la libert, il destino, la sofferenza, il male, i castighi, lamorte, lAldil.

    Ci che caratterizza questopera il Progetto damore di Dio che ha in serbo perchi lo riconosce come Padre un destino meraviglioso: quello di diventare similea Lui.

    Alla base della storia damore che Dio vuole iniziare con gli uomini c la Suaimmensa solitudine e la Sua decisione di circondarsi di esseri viventi, trasforman-

    do un iniziale non-essere incosciente in un futuro essere consapevole eautonomo.

    Da queste rivelazioni divine luomo viene invaso da un senso di serenit perchacquisisce la certezza che

    Tutto ci che accade, la migliore soluzione voluta da Dio.

    Ci auguriamo che il lettore senta questo libro come una irripetibile occasionedi incontrarsi con Dio e di avere finalmente le risposte alle sue pi profonde

    domande.

    Associazione Jakob Lorber

    Venezia, gennaio 2000

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    SULLE SETTE EDIZIONIDEL GRANDE VANGELO DI GIOVANNI

    L'originale del Grande Vangelo di Giovanni fu ricevuto da Lorber negli annicompresi tra il 1851 e il 1864.

    La prima edizione dell'opera in sette volumi fu pubblicata a cura di JohannesBusch a Dresda, a sue spese, a partire dall'anno 1871. Egli per non aveva adisposizione l'originale e quindi si serv di una copia, presumibilmente provenien-te dalla cerchia di amici triestini che si occupavano dell'opera di Jakob Lorber.

    La seconda edizione che si basava sulla prima, ma non pi in scrittura continua,bens suddivisa in capitoli numerati e versetti, composta ora da dieci volumi, fuconclusa dopo sei anni e mezzo dal successore di Johannes Busch, Cristoph Frie-drich Landbeck, nella sua casa editrice neoteosofica, ora gi a Bietigheim, nel 1891.

    La seconda ristampa di Landbeck, ora anche in versetti numerati - di conse-guenza la terza edizione di tutta l'opera - fu pubblicata a Bietigheim nel 1909.

    Ma solo la quarta edizione del G.V.G., pubblicata a partire dal 1922 da OttoZluhan nella sua qualit di erede di Padre Landbeck, si basa sull'originale, ciosul manoscritto originale di Jakob Lorber che era giunto, in modo finora nonchiarito, a Mediasch in Transilvania, da dove l'allora gi attempato Padre Lan-dbeck l'ha portato a Bietigheim personalmente poco prima della sua morte.

    A Otto Zluhan si presentava la necessit di una revisione radicale dell'opera volu-minosa secondo i manoscritti originali di Jakob Lorber, revisione che una cerchia dicollaboratori esperti, nel corso di molti anni, ha condotto in modo radicale, estre-mamente coscienzioso e responsabile.

    Differenze o discordanze rispetto alle precedenti edizioni non sono causatedunque da un divergere dall'originale primitivo, bens, al contrario, dal ricondurre,solo in questo momento divenuto possibile, i testi all'originale primitivo.Nel 1930 si cominci con la pubblicazione della quinta edizione.Nel 1937 la Neu-Salems-Verlag sub il divieto di esercizio da parte della

    GESTAPO, ma nel 1938 Otto Zluhan pot continuare a dirigerla con il nome diLorber Verlag, per con la restrizione di poter eseguire consegne solo all'estero. Nel1941 fu chiusa nuovamente la casa editrice dalla GESTAPO e Otto Zluhan fu arre-stato.

    La quinta edizione, conclusa nel dopoguerra, e la sesta edizione del G.V.G. si ba-savano sulla quarta edizione degli anni venti.

    In occasione della presente settima edizione del G.V.G. - curata ora da FriedrichZluhan successo a Otto Zluhan - che non pi composta e pubblicata in caratterigotici, ma latini, la Lorber Verlag si decisa a comparare i testi ormai stampatiimmutati da sessantanni, ancora una volta con i manoscritti originali di JakobLorber.

    Questa comparazione, ancora una volta intrapresa da un certo numero di collabo-ratori esperti, ha confermato in modo convincente il lavoro, citato sopra, radicale,

    estremamente coscienzioso e responsabile dei predecessori.H.E.Sponder

    Merano, 1981

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    GRANDE VANGELO DI GIOVANNIVolume 6

    IL SIGNORE E I SACERDOTI DEL TEMPIO(Vangelo di Giovanni Capitolo 5)

    1. Capitolo

    La guarigione di un malato vicino alla piscina di Bethesda(Giov. 5, 1-13)

    1. (Il Signore:) Io per durante questa giornata Mi spinsi con i Miei discepolivicino a Gerusalemme, dove pernottammo in un albergo molto ben noto a Me ed

    ai discepoli. L'albergatore fu immensamente lieto di vederci e ci raccont moltecose riguardo alle malvagit che accadevano allora in Gerusalemme, e ci fecepreparare un'eccellente cena.

    2. Ma Io gli dissi: Sali domani con noi al Tempio ed avrai occasione di vederecome si metteranno le cose tra Me e i farisei! Domani converr che essi venganoa sapere, con tutta esattezza e senza che venga loro nascosto niente, con Chi essihanno a che fare in Me!.

    3. L'albergatore rimase molto soddisfatto per questo avvertimento e ci portancora del pane e del vino in quantit sufficiente. Egli aveva udito raccontare

    molte cose sul Mio conto, per nemmeno lui sapeva Chi Io fossi in realt, anchese i Miei discepoli gli avevano fatto qualche cenno a Mio riguardo che egliaveva accolto bene. Poco dopo ci recammo a riposare.

    4. Il mattino seguente, giornata di Sabato, salimmo a Gerusalemme(Giov.5,1)(1). Perch si parla di salire? Il motivo questo: perch la grande citte soprattutto il Tempio erano costruiti sul dosso discretamente ampio di unamontagna rocciosa, e quasi sulla sommit sorgeva appunto il Tempio con i suoivasti atri, le mura di cinta e i giardini elevati. Si intende da s che lalbergatore,il quale aveva la sua dimora in una valle, ci accompagn nella salita.

    5. Giunti in vicinanza del Tempio, era necessario che passassimo davanti allapiscina di Bethesda (VEDES DA = egli d il risveglio o la guarigione) che si trova-va in prossimit delle stalle delle pecore appartenenti al Tempio e che aveva tuttointorno cinque portici. (Giov. 5,2). Sotto questi portici giacevano sempre moltiinfermi - ciechi, zoppi, storpi e molti altri affetti da svariatissimi mali - i quali eranoin attesa che l'acqua si agitasse. (Giov. 5,3). Infatti, secondo una leggenda antichissi-ma conosciuta gi dai tempi di Melchisedec e secondo la credenza solidamente

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    (1) Tutti i passi biblici aggiunti al testo tra parentesi sono aggiunte di Jakob Lorber o dellacasa editrice tedesca.

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    radicata specialmente nel misero popolino, ogni tanto un angelo scendeva dalCielo e agitava l'acqua; la gente naturalmente non vedeva l'angelo e intuiva lasua presenza solo dal caratteristico movimento dell'acqua.

    6. I dotti farisei dal canto loro non credevano affatto alla discesa dell'angelo, ma

    consideravano la piscina come una sorgente dotata di particolari qualit curative,comera anche opinione dei romani e dei greci; per essi ben sapevano volgere aloro vantaggio la situazione mantenendo il popolo nella sua antica e pia credenza.

    7. Quando l'acqua si muoveva - ci che succedeva da una a due volte la setti-mana - essa aveva in verit un potere curativo straordinario tale per cui chiunquefosse afflitto da qualsiasi grave infermit e che avesse avuto la possibilit discendere per primo nell'acqua, riacquistava senz'altro la salute. (Giov. 5,4). Sicomprende da s che anche in queste occasioni la preferenza era riservata solo aimalati ricchi ed abbienti, mentre i poveri, che non avevano di che pagare, aspet-

    tavano spesso molti anni prima che qualche guardiano un po' pi misericordiososi prendesse a cuore la loro sorte e aiutasse uno di loro a scendere nell'acqua,dopodich questo ne usciva risanato.

    8. L'albergatore che ci accompagnava non fu certo avaro di critiche a questoriguardo, e dichiar apertamente che quel modo di procedere era quanto mai iniquo.Egli, fra l'altro, indic un povero vecchio che da ben trentotto anni veniva sempre lin attesa della guarigione (Giov. 5,5); per in tutto questo tempo non si era trovatonemmeno uno di quei loschi figuri cui fosse venuto in mente di permettere che ilmisero, dopo tanti anni di attesa, scendesse per primo nell'acqua della piscina.

    9. Questo, com naturale, Mi commosse profondamente, ed Io dissi all'alber-gatore: Quantunque oggi sia giornata di Sabato, a quest'uomo verr immedia-tamente dato aiuto!.

    10. E considerato che Io gi comunque ero a conoscenza delle condizioni diquell'uomo, oltre che per averle apprese dalla bocca dell'onesto albergatore, subi-to Mi avvicinai a lui e gli dissi: Vuoi essere guarito? (Giov. 5,6)

    11. E l'ammalato in tono triste rispose: O buon signore! Io non ho nessunoche mi aiuti a scendere per primo nella piscina quando lacqua viene mossa; edanche se volessi entrarvi da solo, c' sempre qualcuno pi fortunato che mi pre-

    cede. (Giov. 5,7). Com' dunque possibile che io riacquisti la salute?12. Allora Io gli dissi: Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina; ritorna l dadove sei venuto! (Giov. 5,8)

    13. Ed immediatamente l'ammalato fu guarito; egli sollev il misero lettucciosu cui prima era giaciuto e, secondo l'usanza, se ne and a presentarsi come gua-rito a qualche sacerdote. Ora questo fatto era accaduto di Sabato, giorno nelquale, a quanto l'esperienza insegnava, l'acqua non veniva quasi mai mossa.(Giov. 5,9). Per conseguenza la cosa diede molto nell'occhio agli ebrei, i qualinon potevano spiegarsi come quell'uomo fosse stato guarito nel giorno di Sabato.

    14. Essi per non avrebbero fatto molto caso alla guarigione in s e per s; sen-nonch, avendo l'ammalato preso il proprio lettuccio per portarselo via in giorno

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    di Sabato, questa era una cosa che essi non potevano digerire, e perci gli disse-ro: Oggi Sabato e non sta bene che tu ti porti dietro il lettuccio! (Giov. 5,10)

    15. Ed il guarito rispose: Ascoltate! Fu colui che mi ha ridonato la salute adirmi: Togli il tuo lettuccio e cammina! (Giov. 5,11). Ma a chi dispone di tanta

    potenza e a chi mi ha reso un tale beneficio, ben giusto che io obbedisca anchein questa giornata di Sabato! Infatti io ho aspettato per ben trentotto anni e mainessuno mi ha reso un beneficio di questo genere all'infuori di quell'uomo; per-ch dunque non avrei dovuto obbedirgli pur essendo in giorno di Sabato?

    16. Allora gli ebrei gli domandarono: Chi dunque colui che ti ha detto oggi,che il giorno di Sabato: Prendi il tuo lettuccio e cammina?. (Giov. 5,12)

    17. Ma il risanato, a cui la domanda era rivolta, non sapeva affatto Chi Io fossie come Mi chiamassi, n egli avrebbe potuto indicarMi con il dito, perch Ioavevo rapidamente abbandonato quel luogo a causa della moltitudine che vi si

    era radunata. (Giov. 5,13)

    2. Capitolo

    Il Signore testimonia di S e della Sua missione quale Messia(Giov. 5, 14-27)

    1. Dopo un'ora circa Mi recai assieme ai discepoli nel Tempio dopo esserMiincontrato con la famiglia di Lazzaro di Betania, che conoscevo da quando avevo

    dodici anni, e che ero solito visitare ogni anno in occasione dei nostri pellegri-naggi a Gerusalemme, durante i quali i ragionamenti riguardo alla Mia Missioneerano molti. La famiglia, come pure l'albergatore di nostra conoscenza, ciaccompagn al Tempio; quando fummo arrivati, trovai l appunto il guarito, ilquale, non appena Mi vide, si precipit verso di Me riprendendo a lodarMi e aglorificarMi.

    2. E Io gli dissi: Ora che hai riacquistato la salute, vedi di non peccare pi,affinch non ti succeda di peggio!. (Giov. 5,14)

    3. Egli promise solennemente che lo avrebbe fatto e in tale occasione apprese

    anche il Mio Nome, ci che del resto non era cosa difficile, dato che c'erano lmolti che gi da tempo Mi conoscevano. Allora quell'uomo ci lasci, se ne andpresso i rigidi ebrei del Tempio e rifer loro che ero Io, Ges, Colui che lo avevaguarito. (Giov. 5,15)

    4. Allora quegli ebrei del Tempio fremettero d'ira e cominciarono a sospinger-si, con intenzioni ostili, verso di Me per impadronirsi di Me ed ucciderMi, per-ch avevo fatto una cosa simile in una giornata di Sabato tanto particolarmentesolenne! (Giov. 5,16)

    5. L'albergatore si accorse dei movimenti insidiosi di quegli ebrei furibondi

    che egli aveva quanto mai in odio e Mi consigli di allontanarMi al pi prestopossibile, altrimenti poteva accaderMi facilmente qualcosa di grave!

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    6. Io per lo consolai dicendogli: Non temere, perch finch Io Stesso non lovoglia, essi non potranno nulla contro di Me! Anzi, quando cominceranno adinterrogarMi, sar appunto Io che dir loro, senza alcun riguardo, Chi sono Io! Esolo allora ti si render davvero evidente il loro furore, del quale per bisogna

    che nessuno abbia assolutamente alcun timore!.7. Mentre parlavo cos a tu per tu con l'albergatore, quei furibondi erano giarrivati vicino a Me e Mi apostrofarono subito rudemente dicendo: Perch haiosato fare una cosa simile nell'occasione di un Sabato solenne, profanandolo cosal cospetto di tutto il popolo? Non avresti potuto aspettare fino a domani e l'am-malato sarebbe stato guarito sempre abbastanza in tempo, evitando cos la profa-nazione di questo Sabato solenne?

    8. Ma Io fissai molto seriamente in faccia quei furibondi, e dissi semplice-mente loro: Il Padre Mio (nel Cielo) opera ininterrottamente, e anchIo fac-

    cio cos (Giov. 5,17)9. Allora l'ira degli ebrei del Tempio si accrebbe e cercarono di farMi catturareper ucciderMi sul posto, perch essi, gridando, incitavano il popolo dicendo:Non gli basta aver profanato questo Sabato solenne, ma bestemmia anche Dio,chiamandoLo Padre e mettendosi sullo stesso piano! Afferratelo dunque e stran-golatelo come si merita!. (Giov. 5,18)

    10. Allora sorse un vero e proprio tumulto nel Tempio e alcuni fecero latto dicatturarMi. Io per Mi eccitai ed imposi silenzio.

    11. Immediatamente tutti si quietarono ed Io dissi a quegli ebrei invasi dall'i-

    ra: In verit, in verit vi dico che Io, quale Figlio, non posso far nulla da MeStesso, all'infuori di ci che vedo fare dal Padre! Ma quello che fa il PadreMio, lo stesso lo faccio Io pure! (Giov. 5,19). Ma il Padre ama il Figlio e Glimostra tutte le cose che Egli fa; e Gli mostrer opere ancora maggiori di queste,tanto che voi stessi ve ne meraviglierete in sommo grado! (Giov. 5,20). Infatti,come il Padre resuscita i morti e li rende viventi, cos anche il Figlio rendevivente chi Egli vuole. (Giov. 5,21). Ed Io dico a voi, ciechi, che il Padre nelCielo non giudica ora nessuno, poich ogni giudizio Egli l'ha ora dato a Me,Suo Figlio (Giov. 5,22) affinch tutti gli uomini - ebrei e pagani - onorino il

    Figlio come onorano il Padre. Ma chi non onora il Figlio, non onora nemmenoil Padre che L'ha mandato. (Giov. 5,23)12. E mentre cos parlavo, regnava il massimo silenzio, e gli ebrei, rosi dalla

    rabbia, tacevano essi pure perch tale era la Mia Volont!13. Ed Io continuai il Mio discorso in questo modo: In verit, in verit vi dico

    che chi ascolta la Mia Parola e crede veramente a Colui che Mi ha mandato avoi, uomini di questa Terra, costui ha la vita eterna e la sua anima non verr maipi chiamata in giudizio, che la morte della materia, anzi, grazie a tale federeale e vivente, egli passato dalla morte alla vita vera ed eterna! (Giov. 5,24)

    14. E di nuovo Io vi dico: In verit, in verit, giunge lora, anzi gi adesso,in cui i morti nel corpo e nell'anima udranno la voce del Figlio di Dio, e coloro

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    che ludranno con fede, costoro grazie ad essa vivranno in eterno! (Giov. 5,25).Infatti, come il Padre ha la vita in Se Stesso, cos pure fin dall'eternit Egli hadato anche al Figlio di avere la vita in Se Stesso. (Giov. 5,26). Inoltre Gli ha datoil potere di giudicare tutti gli uomini, e ci per la ragione che l'eterno Figlio di

    Dio ora, in questo tempo, pure un Figlio delluomo. (Giov. 5,27)

    3. Capitolo

    Il Signore parla della testimonianza delle Sue opere(Giov. 5, 28-39)

    1. A queste Mie parole molti spalancarono gli occhi e cominciarono a meravi-gliarsi molto. Alcuni pensavano che esse costituissero un sacrilegio che non

    aveva uguali!2. Altri invece dicevano: No, in verit, qui sotto deve celarsi qualcosa, perch

    mai un uomo ha asserito una cosa simile di s! (Giov. 5, v.28)3. Ma Io continuai dicendo loro: Perch viene l'ora nella quale tutti, perfino

    coloro che giacciono nelle tombe (con ci intendevo riferirMi ai pagani, cosa checerto gli ebrei non comprendevano) udranno la Mia Voce, e ne usciranno coloroche, conformemente alla Mia Voce, avranno operato il bene per la vera resurre-zione della vita; coloro invece che avranno fatto il male, ne usciranno per laresurrezione del giudizio che la vera morte dell'anima (Giov. 5,29)

    4. Allora alcuni cominciarono nuovamente a mormorare ed altri ancora disse-ro: Quest'uomo si pone assai in alto e pare che cominci davvero a vaneggiare!Egli parla di s precisamente come se egli e Dio fossero un cosa sola! Chi mai haudito un'asserzione di questo genere?

    5. Ed Io dissi: Voi siete in grave errore se Mi giudicate in tal modo, perch daMe Stesso, quale uomo, Io non posso fare nulla. Io per sento sempre la Voce delPadre in Me, e come Io la sento, cos anche opero, parlo e giudico, e il Mio giu-dizio quindi giusto, poich Io non adempio la Mia volont duomo, ma unica-mente la Volont del Padre Mio che Mi ha mandato su questo mondo. (Giov.5,30). Se Io, come uomo, testimoniassi di Me Stesso, allora la Mia testimonianzanon sarebbe vera (Giov. 5,31); ma invece un Altro, che voi non conoscete enon avete mai riconosciuto, che - mediante le Mie opere, gi dappertutto note -rende testimonianza di Me ed Io so con assoluta precisione che la testimonianzada Lui sempre resa di Me pienamente vera. (Giov. 5,32)

    6. Voi andaste da Giovanni, il Battista, e constataste come egli stava testimo-niando la Verit. (Giov. 5,33). Ora, come vedete, Io non ricevo testimonianza danessun uomo, poich Io testimonio di Me Stesso fuori dal Padre, e questo Io lo

    faccio, affinch voi tutti possiate diventare veramente beati. (Giov. 5,34). Comedunque pu questa cosa non incontrare il vostro gradimento?

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    7. Alcuni osservarono: Se Giovanni, secondo la Tua Parola, ha testimoniato laVerit, la sua testimonianza gi stata ad ogni modo buona e sufficiente; a chedunque pu giovarci una Tua ulteriore testimonianza particolare? Infatti, in basealla testimonianza di Giovanni, possiamo certo gi divenire beati!

    8. Ed Io risposi: Giovanni fu certo una lampada ardente di luce ben chiara, mavoi vi siete avvicinati a lui soltanto per potervi allietare per poco tempo alla sualuce. (Giov. 5,35). Io per ho una testimonianza di Me pi grande di quella diGiovanni, poich le opere che Mio Padre Mi ha dato da compiere, affinch siaevidente che Io solo posso portarle a compimento e Io solo compio davanti agliocchi di tutto il mondo, testimoniano conformemente a piena verit che stato ilPadre a mandarMi a voi quale Suo Figlio. (Giov. 5,36)

    9. Ed appunto questo Padre, che ora Mi ha mandato a voi, gi da molto tempo hatestimoniato di Me per bocca dei profeti, quantunque nessuno di voi abbia mai

    udito la Sua Voce, n visto le Sue sembianze. (Giov. 5,37). Voi avete certo percepi-to la Sua Parola attraverso la scrittura dei profeti, ma voi tale Parola non l'avete invoi, poich ora non credete a Colui che Egli vi ha mandato! (Giov. 5,38)

    10. Cercate voi stessi nella Scrittura di cui voi pensate che in essa si trovi lavostra vita eterna! Vedete, proprio la Scrittura che testimonia di Me in cento emille maniere! (Giov. 5,39)

    11. Ma che cosa avete contro di Me? Non va forse bene che Io venga a voisenza un qualche apparato di solennit esteriore per non suscitare in voi paura,avvilimento e timore? Quando Elia ricevette nel suo spirito una profezia della

    Mia Venuta, dunque anche spiritualmente(2)

    , ha forse visto Jehova passare nel tur-bine oppure nel fuoco? No, Jehova pass in un dolce alitare di vento! E vedete,questa cosa si verifica anche ora, qui dinanzi ai vostri occhi! Perch dunque nonvolete credere? Le Mie opere, che ho gi attuato al cospetto di migliaia emigliaia di persone, non rendono forse la pi vera testimonianza di Me? Ha maiqualcuno in questo mondo compiuto delle opere da poter paragonare alle Mie?.

    4. Capitolo

    Della caparbiet degli ebrei del Tempio(Giov. 5, 40-47)

    1. Dissero alcuni fra gli ebrei: Quello che tu stai facendo certamente qualco-sa di straordinario; sennonch tu stesso non hai nemmeno alla lontana l'aspetto diessere quello che dici. Del resto gli esseni compiono le stesse cose, quantunquesiano nostri nemici e vadano sostenendo di fronte agli ebrei che il Messia sorgerin mezzo a loro!

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    (2) oltre ad averLo percepito fisicamente nel dolce alitare di vento. Nota italiana.

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    2. Ed Io dissi loro: Oh, Io vi conosco anche troppo bene! Non da adesso,ma gi da molto tempo voi sapete come gli esseni compiono i loro prodigi - egiustamente vi siete anche scagliati in varie occasioni contro simili pratiche,e gi molte volte avete con buon successo dimostrato al popolo le manipola-

    zioni illusorie degli esseni, perch di simili artifici e giochi di prestigio voive ne intendete altrettanto bene quanto loro-, e cos pure sapete che la vostraconsiderazione nei Miei riguardi non si trova affatto sullultimo gradino!Dunque, non in ci va ricercata la ragione per la quale voi non volete acco-glierMi e riconoscerMi per Quello che in tutta verit Io sono, ma, per dirlaschiettamente, voi non volete venire a Me per ottenere la vita eterna da Me eattraverso di Me. (Giov. 5,40)

    3. Io certo non ricevo gloria dagli uomini per ottenere maggiore considerazione

    esteriore (Giov. 5,41), dato che essi ad ogni modo non possono in eterno mairenderMi gloria maggiore di quella che dimora in Me, per Io vi conosco moltobene da tutto un altro lato! In voi, a causa del vostro orgoglio, del vostro amoreper il mondo e del vostro egoismo, gi da lungo tempo non avete pi l'amore perDio, e per conseguenza non volete nemmeno accoglierMi! (Giov. 5,42)

    4. Qualcuno fra gli ebrei ribatt: Queste sono parole belle e avvedute, le qualiper non provano affatto che sei proprio tu il promesso Messia! Noi potremmo,volendo, ammettere che tu sia eventualmente un profeta venuto in Suo Nome,quantunque sia scritto che dalla Galilea non sorger nessun profeta; ma di un

    Messia nel caso tuo non c' proprio da parlare! Abbiamo ragione o no?5. Risposi Io: Niente affatto! Vi esporr in tutta verit come invece stanno

    le cose! AscoltateMi dunque: Io non sono venuto a voi come un profeta nelNome del Messia futuro, ma come lo Stesso Messia promesso nel Nome delPadre Mio, con il Quale Io sono pienamente una cosa sola, ci di cui rendonoverissima testimonianza le opere che Io faccio, e tuttavia voi non voleteaccoglierMi! Ma quando con grande sfarzo verr qualche altro nel suo stessonome che egli user con mire quanto mai interessate, allora certo voi lo acco-

    glierete senza pensarci tanto su! (Giov. 5,43). Ma come potreste crederMi voiche ricevete gloria gli uni dagli altri e che andate altres in cerca di onori daparte di tutto il mondo, mentre non avete mai cercato, e neppure ora cercate,quel modesto onore che viene da Dio! (Giov. 5,44)

    6. Dissero allora gli ebrei: Ebbene, tu dici apertamente che il Dio onni-potente tuo Padre! Se dunque facciamo male non credendoti, accusaci pres-so di Lui, e poi si vedr quali conseguenze ci saranno per noi!

    7. Ma Io dissi: Oh, non pensate che Io voglia accusarvi presso il Padre Mio!C' un altro che vi accuser, e questi Mos, del quale sperate che verr, ancorauna volta, assieme ad Elia. (Giov. 5,45). Sennonch egli gi venuto, ma voi

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    non lo avete riconosciuto come ora non riconoscete Me Stesso. (NB: Lo spiritodi Mos era in Zaccaria, e quello di Elia in Giovanni, il Battista.)

    8. Se nel vostro senso mondano aveste creduto a Mos, voi credereste anchein Me, dal momento che egli ha testimoniato di Me. (Giov. 5,46). Ma poich

    non avete mai creduto a quello che egli scrisse, come potreste credere adessoalle Mie parole? (Giov. 5,47)9. Dissero gli ebrei: Come puoi sostenere che noi, che occupiamo il suo

    seggio, non abbiamo mai creduto a Mos?10. Ed Io risposi loro: necessario che l'uomo prima conosca quello in cui

    deve credere, ma Io vi dico che voi siete diventati sacerdoti unicamente grazieal denaro, e che fin dalla vostra fanciullezza avete reputato che non valeva lapena di leggere nemmeno una volta gli scritti di Mos, per la ragione che pervoi le cose sono sempre andate molto bene anche senza una simile fatica!

    Sapete chi stato in ogni tempo il vostro Mos ed i vostri profeti? Ve lo dicoIo: stata la vostra pancia a rappresentare per voi tutto ci!

    11. Quei sacerdoti ebrei rimasero alquanto sconcertati nel sentire questeparole, ed uno di loro disse: Non ci viene forse letta la Scrittura ogni settima-na in determinate ore del giorno? Noi ne possediamo cinque esemplari, oltreallo scritto originale che, all'infuori del sommo sacerdote, nessuno pu toccarepena la vita, dato che cosa sacra. Dunque, come puoi asserire che noi nonsappiamo quello che Mos ed i profeti hanno scritto? Noi stessi non possiamo

    leggerlo, ma l'ascoltiamo sempre quando ci viene letto12. Ed Io risposi: Con i vostri orecchi, certo che udite, sempre che, avendola pancia piena, non vi addormentiate durante la lettura; ma con il cuore voi laScrittura non l'avete mai ascoltata, perch il vostro cuore continuamentedistratto perch pieno di brame che sono del mondo! In quanto ai Comanda-menti, voi li osservate soltanto apparentemente agli occhi del mondo, poichincedete avvolti in vesti sacerdotali, ma dentro di voi non attribuite loro alcunaimportanza; queste cose ve le dico perch Io vi conosco molto meglio di qual-siasi altro al mondo.

    13. Allora molti fra il popolo presente alla scena cominciarono a mormoraree ad inveire contro quei sacerdoti ebrei, i quali, vista la mala parata, si ritiraro-no subito nei loro appartamenti. Dal canto Mio uscii pure dal Tempio assiemeai Miei e Mi recai, accompagnato dai discepoli e dallalbergatore, accogliendolinvito di Lazzaro, a Betania, che era una borgata distante circa quindici stadida Gerusalemme (circa sette quarti dora di comodo passo, secondo la misuraattuale(3)). Si intende da s che l ci fu riservata un'accoglienza eccellente.

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    (3) tale spiegazione si trova nel testo tedesco, e non a pi di pagina. Nota italiana.

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    5. Capitolo

    I farisei a Betania

    1. Stavolta per non potei trattenerMi molto tempo, dato che l convenivano

    sempre troppi ebrei ragguardevoli da Gerusalemme, fra i quali anche alcuni diquelli che non credevano in Me. Perci accettai l'amichevole ospitalit di Lazza-ro soltanto per tre giorni, ma non insegnai, n feci nulla di particolare a causadegli ebrei increduli.

    2. Alcuni tuttavia Mi avvicinarono e tentarono di interrogarMi su varie cose,ma Io Mi limitai a rispondere loro semplicemente: Qui non il luogo, n c' iltempo per tali cose! Ad ogni modo quello che vi necessario sapere, Io l'ho dettoa tutti nel Tempio e di pi per il momento non vi occorre!.

    3. Poi volsi loro le spalle e, assieme a Lazzaro e allalbergatore, Me ne uscii

    all'aperto, dove molti furono i ragionamenti riguardo agli scandali del Tempio eal comportamento dei suoi rappresentanti di fronte al popolo; e l'albergatore, nelcui animo la fede in Me era andata accrescendosi molto, non pot trattenersi dallodarMi assai per aver gettato in faccia a quegli ipocriti ministri del Tempio laverit pi nuda e cruda senza alcun riguardo. Ed anche Lazzaro, il quale gi dalungo tempo sapeva Chi era celato in Me, non nascose la sua soddisfazione perquanto era accaduto.

    4. Mentre passeggiavamo cos all'aperto, discorrendo dell'una e dell'altra cosa,fummo avvicinati da Giovanni, il Mio prediletto, il quale disse: Signore, che

    cosa dobbiamo fare ora? Quegli ebrei, che Tu prima congedasti in casa cos sec-camente e a cui volgesti immediatamente le spalle, si sono gravemente offesi evanno covando propositi di vendetta. Essi cos si esprimono: Oh, aspetta unpo! Te la faremo passare noi la tua superba smania di fare il Messia!. Noi cer-cammo di acquietarli, ma le nostre parole ottennero precisamente l'effetto contra-rio, tanto che essi giunsero perfino a minacciare di chiedere a Gerusalemmel'intervento delle guardie!

    5. Ed Io gli dissi: Va e d loro che il Mio tempo, come predetto gi varie voltein Galilea, non ancora venuto. Essi possono quindi ricorrere alla forza a loro

    piacimento; cos avranno anzi occasione di imparare a conoscere in modo ancoramaggiore la Potenza e la Gloria del Figlio di Dio! Va dunque e sistema questafaccenda!.

    6. Allora Giovanni tutto contento ritorn in fretta da quegli orgogliosi e prepo-tenti ebrei e rifer loro esattamente le Mie parole. Ma gli ebrei, ancora pi furio-si, gridarono: Fin dove arrivi la potenza del Nazareno, questo lo constateremoadesso!.

    7. Ed immediatamente una ventina di loro usc di casa e si avvi in fretta versoGerusalemme per chiedere lintervento delle guardie.

    8. Io per non volevo che quello che doveva accadere si svolgesse tra le muraospitali di Lazzaro; perci lasciai che quegli infuriati giungessero esattamente a

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    cento passi dalla sua casa e poi provocai l'irrigidimento delle loro gambe. Essifecero ogni sforzo possibile per allontanarsi dal posto dove erano immobilizzati;sennonch una cosa simile era assolutamente impossibile, data la Mia Volontcontraria. Allora cominciarono a gridare, a urlare e a chiedere aiuto. E quando i

    migliori della comitiva, i quali gi nel Tempio avevano accennato a schierarsidalla Mia parte, si accorsero del fatto, andarono loro vicino e domandarono checosa fosse successo per essersi fermati cos all'improvviso, ed il perch dei lorolamenti e delle invocazioni di aiuto.

    9. E quegli immobilizzati gridarono, digrignando i denti: Noi siamo comeinchiodati al suolo sul posto dove ci troviamo, e le nostre gambe si sono fatte duntratto pesanti come il ferro! Oh, quale spirito maligno pu averci giocato questobrutto tiro? Aiutateci almeno voi a liberarci da questa miseranda condizione!

    10. Ma quei migliori dissero: Colui che oggi, nella giornata di Sabato, ha gua-

    rito l'ammalato, voi l'avete ingiuriato come un profanatore del Sabato stesso edun bestemmiatore di Dio, ci che Egli non ha affatto meritato! Ma non forsevero che voi sareste diventati dei profanatori del Sabato mille volte peggiori se acausa del vostro perfido orgoglio, voi stessi che siete dei sacerdoti, foste ricorsi aGerusalemme per far intervenire le guardie allo scopo di mettere le mani addos-so a questo innocente e con ci gettare il discredito sulla casa rispettabilissima diLazzaro? Ma noi, cittadini e non sacerdoti di Gerusalemme, diciamo a voi, pessi-mi sacerdoti: In compenso della vostra malvagia intenzione il castigo di Dio venuto veramente e visibilmente sopra di voi a proposito!. Solo ora noi credia-

    mo fermamente che il nobile Galileo in tutta verit Colui che nel Tempio hasostenuto di essere! Egli soltanto pu aiutarvi, quale il Figlio di Colui che ora viha punito e nessun altro allinfuori di Lui a questo mondo! InvocateLo e conver-titevi una buona volta al buono e al vero, altrimenti probabile che dobbiaterestare fermi qui comela moglie di Lot fino allultimo(4) giorno!

    11. Tali parole ottennero qualche effetto e gli immobilizzati gridarono: Fatelovenire qui e noi faremo quanto egli ci chieder!.

    12. Allora i cittadini rientrarono in casa di Lazzaro dove Mi trovarono e Miesposero in poche parole la situazione.

    13. Io per dissi loro: bene che quegli individui, che volevano correre incitt a chiamare le guardie per causa Mia, facciano loro stessi la guardia perqualche tempo l dove sono; cos in futuro passer loro la voglia di assecondarein tal modo la loro ostinata superbia. Prima ancora del tramontare del sole ciristoreremo con cibo e bevande, e solo poi vedremo quello che si potr fare daparte di Dio per quegli immobilizzati! Infatti, opportuno che l'uomo mangianche nel giorno di Sabato se ha fame e non solo dopo il tramonto del sole; per-

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    (4) lultimo giorno della vita dellanima nel suo corpo di carne. Interpretazione italiana.

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    ch cosa ha a che fare il sole con il Sabato e cosa lo stolto Sabato degli ebrei conil sole? Nel giorno di Sabato il sole forse migliore e pi rispettabile che non inuna qualsiasi altra giornata? Eppure non forse ciascun giorno un giorno delSignore e non soltanto il Sabato? Andiamocene dunque a mensa e non lasciamo-

    ci turbare per nulla!.14. Lazzaro e le sue due sorelle a queste Mie parole apparvero come fuori di sper la gioia. Immediatamente venne dato l'ordine di servire e noi iniziammo amangiare e a bere, tutti di lietissimo umore.

    15. Solo dopo un paio d'ore, quando terminammo il pasto, dissi a Lazzaro:Fratello Mio! Ora andremo da quegli immobilizzati e vedremo che cosa si potrfare di loro! In verit, se vorranno insistere nella loro ribellione, allora bisognerche rimangano fermi l dove sono fino a domattina all'alba, affinch possanoimparare che per il Figlio di Dio non vi necessit di avere testimonianza e

    onore dagli uomini! Per conseguenza adesso andremo subito l.16. Detto questo, ci alzammo dalle mense e uscimmo fuori per fare secondo ilMio proponimento.

    6. Capitolo

    La confessione dei farisei

    1. Quando gli immobilizzati Mi videro venire, cominciarono subito a gridare:

    Signore, aiutaci tu in questa nostra miseria nella quale siamo precipitati a causadi un prodigio, e noi crederemo pienamente nel tuo nome e nella tua missionedivina! Noi abbiamo peccato contro Dio avendo voluto mettere le mani addossoal Suo Consacrato; confessiamo apertamente di aver peccato nella nostra grandececit; perci tu, o signore, liberaci da questo male!

    2. Ed Io dissi: Le vostre parole esteriormente suonano certo bene, tuttavia nonc' alcuna armonia fra queste e quelle espresse dal vostro cuore!

    3. Allora gli immobilizzati chiesero: E cosa leggi tu nei nostri cuori?4. Ed Io risposi: Se voi confesserete tutta la verit, vi sar dato immedia-

    tamente aiuto, purch la confessione sia vera e ampia; ma se continuate a menti-re, allora voi dovrete aspettare fino a domani!5. Disse uno di loro: Ma come possiamo sapere quello che ciascuno di noi

    pensa in cuor suo?6. Ed Io risposi: Non c nessuna differenza nel modo di pensare di ciascuno

    di voi; per conseguenza, se volete, parlate!7. Allora uno di loro cominci a dire: Signore, tu sai che a questo mondo molte

    volte, per prudenza, ci si trova indotti a parlare in maniera diversa da come si pensa,perch si pu parlare in un modo o nell'altro, mentre i pensieri restano nascosti e

    sono per cos dire esenti da dazio; ma se in tuo potere leggere anche nei nostricuori, allora certamente non ci resta altro che parlare proprio conformemente ai

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    nostri pensieri. Tu vorrai perdonarci se nel nostro pensiero ci siamo limitati aconsiderarti come un mago di specie straordinaria, e se abbiamo anche scagliatocontro di te le pi atroci maledizioni, dato che ritenevamo che fossi stato tu a farvenire sopra di noi questo male che ci ha ora paralizzato; tanto pi che dieci anni

    fa abbiamo effettivamente avuto occasione di vedere a Damasco un mago india-no, il quale immobilizzava sul terreno non soltanto gli uomini, ma anche gli ani-mali! Dunque, considerate le molte esperienze che abbiamo gi fatto nella nostravita, riesce davvero difficile distinguere un prodigio autentico da uno falso, equindi non esagerato chiederti un po' di indulgenza se per considerazioni divario genere non abbiamo potuto riconoscerti immediatamente per quello chedinanzi a noi, nel Tempio, asseristi di essere.

    8. Oltre a ci anche nella Scrittura detto che si deve credere in un unicoDio e che accanto a Lui non si deve avere altri di estranei. Ora tu, dinanzi a

    noi, ti presentasti come un vero Dio pari in tutto al Dio antico, poich dichiara-sti apertamente che tu sei Suo Figlio dotato di Potenza uguale alla Sua, e con ilpotere, per di pi, del Giudizio! Ma considerato il tuo aspetto, che in fondo di semplice uomo, e oltre a ci proveniente dalla Galilea dove dimorano noto-riamente pi pagani che ebrei, chi potrebbe credere, malgrado le pi sottili eadorne parole, che tu sia in realt colui che hai sostenuto di essere presentan-doti a noi? Inoltre non abbiamo potuto crederlo, malgrado il notevole prodigioda te compiuto, proprio perch hai operato il miracolo oggi, cio in un giornodi Sabato solenne, cosa questa che non poteva fare a meno di rendere maggior-

    mente sospetta ancora ai nostri occhi la tua pretesa Divinit; ora certo vediamole cose in un'altra luce, e meglio ancora ci muoveremo allinterno di questaluce nuova se tu, come sperabile, vorrai liberarci da questo grande tormento.Questo ti preghiamo che tu faccia!

    9. Ed Io allora esclamai: Ebbene, vi sia ridonata la libert!.10. Nel medesimo istante essi recuperarono l'uso completo delle loro membra

    e Mi ringraziarono.11. Io per dissi loro: Siete liberi ormai; ma voi tutti fate bene attenzione a

    non rivelare a nessuno nemmeno una parola di quanto avvenuto qui! Infatti, Io

    compio dei segni che ciascuno pu vedere e dei quali a chiunque lecito essere aconoscenza, d'altro canto per ne compio di tali che sono adatti a pochi soltantoe che conviene rimangano per ora celati agli occhi della maggioranza. Limpor-tante motivo lo conosco Io. E devo dirvi ancora che oggi non dovete fare ritornoa Gerusalemme, poich appunto oggi intendo intrattenerMi con voi riguardo avarie cose ancora.

    12. Colui che un giorno sul Sinai diede le leggi a Mos fra tuoni e fulmini e ilCui Spirito si librava sulle acque prima di Adamo, quello Stesso vi sta dinanzi inquesta Mia semplice Persona; che voi ora lo crediate pienamente o non lo credia-

    te, l'avvenire porter luce anche riguardo a ci. Adesso rientriamo in casa; voiventi, che siete ancora digiuni, prendete prima qualche ristoro.

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    13. A queste parole tutti ammutolirono e nessuno si azzard a scambiare nem-meno una parola.

    14. Ma quando fummo giunti a casa di Lazzaro, Pietro Mi disse: O Signore, anoi, Tuoi discepoli che siamo continuamente vicini a Te, una cosa simile non

    l'hai mai detta!15. Io risposi: Oh, Io ve lho gi detta abbastanza spesso, anzi in maniera dapotersi afferrare con mano; sennonch il vostro intelletto stato finora sempretroppo limitato, e certo tale rimarr ancora per qualche tempo. Ma ora voi occu-patevi d'altro; Io devo parlare ancora parecchio con questi ebrei.

    16. I discepoli si accontentarono di ci e se ne andarono subito fuori allaperto.17. Frattanto era gi stata servita la cena per i venti, ma, dato che il sole non

    era ancora tramontato, nessuno di loro si azzardava a toccare cibo, e tutti davanoogni tanto un'occhiata al sole per vedere se fosse gi prossimo al tramonto!

    18. Allora Io, accortoMi di tale loro ansia, dissi: Ascoltate! Chi da pi: ilsole, il Sabato, oppure Io che nel Mio Spirito sono il Signore di ambedue comeLo ero gi dall'eternit?

    19. Ed essi risposero: Ah, se Tu sul serio sei Quello che al nostro cospetto sostie-ni di essere, allora sicuramente sei in grado infinito pi del sole e del Sabato!

    20. Dissi Io: Ebbene, sedetevi, mangiate e bevete di lieto animo! Una volta sidiceva: Nessuno pu vedere Dio e conservare nello stesso tempo la vita, perchDio un fuoco che tutto divora. Ora invece voi potete vedere Dio e nello stessotempo mangiare e bere, oltre alla possibilit di ottenere addirittura la vita eterna!

    21. Essi allora osservarono: Sarebbe tutto giusto se non ci fosse la leggedi Mos!

    22. Ma Io ribattei: L dove sono Io, l c' pure Mos nonch tutti gli altri pro-feti; fate dunque anche voi secondo la Volont del Signore!.

    23. Finalmente la loro riluttanza fu vinta e, preso posto alla mensa, mangiaronoe bevvero prima ancora del tramontare del sole. E dopo che ebbero mangiato ebevuto, li condussi tutti su una collinetta che sorgeva dietro alla dimora di Laz-zaro, dove noi ragionammo di svariatissime cose, come in parte spiegher ilseguito di questa narrazione.

    7. CapitoloIl Signore con i Suoi su una collina presso Betania

    1. Quando ci trovammo tutti radunati sulla collina che, come detto, si innalza-va dietro alla casa di Lazzaro e che terminava con un bellissimo spiazzo benprovvisto di comode panche, vi prendemmo posto al mite chiarore della lunapiena e, pur essendovi spazio sufficiente per tutti nonostante fossimo complessi-vamente in cinquantacinque persone, alcuni degli ebrei non poterono trattenersi

    dal muovere qualche critica per il fatto che i posti non erano stati assegnati inmaniera del tutto conforme al rango!

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    2. Ma Lazzaro replic: Amici miei, dopo tutto quello che abbiamo visto,udito e appreso, il primissimo posto spetterebbe incontestabilmente ad Uno fradi noi, il Quale per si da Se Stesso scelto invece l'ultimo posto! Comepotremmo dunque ambire preferenze di rango noi, che in fondo, quali semplici

    mortali, non rappresentiamo nulla al Suo cospetto?.3. Queste parole di Lazzaro, cio del padrone di casa stimato da tutti, otten-nero il loro effetto e troncarono immediatamente quella discussione noiosa eperfettamente inutile.

    4. Ristabiliti cos la tranquillit e l'ordine, Io dissi: Prima di tutto Io impon-go formalmente a tutti voi, che siete qui radunati, di tenere per sempre rigoro-samente per voi quello che ora avrete occasione di udire e di vedere, affinch acausa di questo nessuno si senta costretto, nella propria volont e nella propriacoscienza, a credere in Me e nella Mia missione, ma vi creda grazie alla nuova

    Dottrina che a tale scopo viene data ed ai segni che la Mia Sapienza ha scelto!5. Ogni costrizione morale interiore costituisce gi di per s un giudizio, poi-ch quello che l'uomo non accoglie e non fa di sua liberissima volont in basead un riconoscimento e ad una convinzione assolutamente suoi propri, nontorna a suo vantaggio per la vita, ma torna unicamente a suo giudizio. Se l'uo-mo destinato a diventare del tutto buono e ricco di vera vita spirituale, non lecito che egli vi venga costretto con nessun altro mezzo coercitivo se non conquello costituito esclusivamente dalla sua ferma volont completamente libera.

    6. N leggi, n ricompense oppure punizioni devono influire su di lui in que-

    sto senso, ma unicamente la sua libera fede, la sua convinzione interiore, il suopuro riconoscimento, poi lobbedienza dimostrata attraverso il suo comporta-mento esteriore e la sua libera volont che devono sorgere dal puro amore perDio e per ogni cosa buona e vera.

    7. Io vi dico, e quanto vi dico una verit chiarissima: con altrettanta faci-lit, anzi con maggiore facilit ancora, Io sarei potuto discendere sulla Terrasotto figura umana di proporzioni gigantesche, accompagnato da schiere innu-merevoli di angeli, tra fuoco, fulmini e tuoni e imperversare di tempeste, edavrei potuto annunciarvi la nuova Parola di Grazia con voce di tuono tale che

    i monti ne sarebbero stati ridotti in macerie! Allora certo non uno tra voi sisarebbe trovato in condizione di nutrire il bench minimo dubbio; perch l'im-menso spavento e l'angoscia tremenda lo avrebbe istantaneamente stretto inceppi in maniera tale che egli non sarebbe stato capace nemmeno del minimoe pi limitato pensiero proprio. Ma questo avrebbe forse giovato un po aqualcuno dal punto di vista del suo interiore e vero diventare libero? Oh, pernulla! Questo sarebbe stato un giudizio per ciascuna anima umana ed unincarceramento di tutti gli animi tale che essi si sarebbero veramente ridotti adurissime pietre!

    8. Vedete, anche perci che Io sono venuto al mondo in questa Mia umilecondizione e del tutto inosservato, come anche Mi sono fatto annunciare per

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    bocca dei profeti, affinch nessun cuore umano venisse ridotto in schiavit, eperch invece i cuori di tutti potessero, solamente amandoMi, riconoscerMiunicamente per la benedicente Potenza della verit delle Mie parole e deiMiei insegnamenti, uniformando del tutto liberamente ad essi il proprio modo

    di vivere!9. I segni che sto compiendo devono servire soltanto a confermare che Iosono veramente Colui quale Mi presento agli uomini. Perci vi ammonisco dinuovo a non raccontare niente a nessuno di tutto ci che udrete e vedretedurante questa notte, affinch assolutamente nessun cuore umano, nel suoanimo, ne rimanga prigioniero. N voi stessi dovete subire una costrizione neivostri cuori a causa di ci, ma solo la Mia Parola e la Sua Verit devono esse-re le vostre guide.

    10. Infatti, anche se criticaste liberamente tutti i Miei prodigi, ma nello stes-

    so tempo vi adeguaste liberamente alla verit delle Mie parole, voi tuttaviaavreste in voi la vita eterna e la perfettissima libert di questa vita. Se invecelasciate che il fondamento della vostra convinzione sorga unicamente dai pro-digi e non badate alla verit delle Mie parole, allora voi siete stretti nei ceppidel giudizio e non rappresentate altro che delle macchine umane senza alcunavita spirituale interiore, e quindi morte come morta la pietra.

    11. Ma affinch possiate adeguare i vostri animi in maniera conforme, Io,l'unico Signore e Maestro di ogni vita e di ogni essere, ho detto a voi tuttianticipatamente come stanno queste cose. Attenetevi a queste, e voi vivrete.

    12. Questo Mio discorso aveva profondamente scosso tutti i presenti, emolti furono colti da un senso d'angoscia nell'attesa di tutto ci che sarebbeaccaduto.

    13. Io per dissi loro: Oh, figli Miei cari, se gi adesso vi sentite angosciatie se gi adesso il vostro animo si lascia pervadere da ogni tipo di timore, benpoche cose potr operare dinanzi ai vostri occhi!

    14. Disse Lazzaro: O Signore, io non temo nulla e altrettanto vale per iTuoi discepoli; chi per avr motivo di temere, che tema pure, n ci gli sarsenzaltro di danno!

    15. Ed Io conclusi: Ebbene, allora vedremo e udremo!.

    8. Capitolo

    Mos ed Elia appaiono su comando del Signore.Laccusa di Mos contro gli ebrei del Tempio.

    1. Poi, rivoltoMi a quegli ebrei, dissi loro: Voi non volete credere che Mosed Elia siano stati gi su questa Terra poco prima di Me, perci essi stessi si pre-

    senteranno qui in maniera ben riconoscibile, ed essi stessi vi dichiareranno daquale spirito sono animati.

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    2. In quel medesimo istante ambedue i profeti apparirono in mezzo a noi, e laprima cosa che fecero fu di inchinarsi profondamente dinanzi a Me.

    3. Poi Elia disse ad alta voce: Al Tuo cospetto e dinanzi al Tuo Nome ogniginocchio ed ogni cuore si devono piegare nel Cielo, sulla Terra e sotto la Terra!

    4. Allora Mos parl agli ebrei: O scellerati del Tempio di Salomone, o figlidel serpente, quale demonio vi ha generati perch possiate asserire: Abramo nostro padre e noi sediamo sul seggio di Mos e di Aronne?. Ma se voi, nonchiamati affatto a ci, avete usurpato quel seggio per annunciare ai popoli lalegge datami da Dio, come potete adesso non riconoscere l'Altissimo il Qualemi ha dato la Legge su due tavole di pietra appunto sul Sinai?

    5. Voi dite che io, Mos, e questo mio fratello Elia avremmo dovuto precede-re la venuta del Signore. Ebbene, noi effettivamente fummo ambedue qui, sullaTerra, ma chi di voi ci ha riconosciuto e ci ha creduto? E non stato il vostro

    contegno verso di noi perfettamente identico a quello da voi tenuto verso quasitutti i profeti ed i santi del Signore? Ma come si pu qualificare il fatto che voi,ipocriti e perfidi, continuate ad inchinarvi fino a terra davanti al mio nome, edinvece mi perseguitaste ed infine mi strangolaste fra l'altare e il Santissimo?Parlate e datemi risposta!

    6. Allora uno fra gli ebrei disse balbettando: O grande profeta! Colui chevenne strangolato si chiamava semplicemente Zaccaria!

    7. E Mos esclam: Tu, o pessimo soggetto avvolto nella tua vecchiacarcassa di carne, tu stesso fosti testimone con i tuoi occhi e con i tuoi orecchi

    di quanto io, appena ritornato dal Santissimo, dichiarai a tutta ladunanza deisacerdoti! Ebbene, allora le mie parole furono queste: Ascoltate, o fratelli,Dio, il Signore, nella Sua Grazia immensa e nella Sua Misericordia, ha apertoil mio intimo e lo spirito di Mos entrato in me, tanto che la mia anima e lospirito di Mos costituiscono ormai un uomo solo, il quale vi sta dinanzi comeegli si trov un giorno dinanzi al Faraone ed al cospetto di Dio sul monteSinai! Io fui il primo che salii su questo seggio, e mi ci sono seduto perch fuichiamato da Dio a fare ci, ed attualmente vi siedo per decisione divina comeultimo, perch in avvenire il Signore soltanto, il Quale su questo mondo ha gi

    assunto in maniera prodigiosa corpo umano di carne, far di questo seggioquanto a Lui piacer, secondo il Suo imperscrutabile consiglio!. Allora voi viinfuriaste per tale mia verissima predizione, mi strappaste gi dal seggio estrangolaste il mio corpo. Non forse accaduto cos?

    8. Allora un altro fra gli ebrei, egli pure vecchio, disse tutto tremante ed avoce pi bassa ancora: S - in verit - stato proprio cos! Ma chi avrebbepotuto credere una cosa simile?

    9. E Mos replic: E come hanno fatto a credere quei pochi onesti che voiper tale causa avete espulso dal Tempio, esiliandoli in paesi lontani e fra genti

    pagane? Alcuni di loro vivono ancora nel loro corpo e possono testimoniarecontro di voi!

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    10. Disse allora un terzo vecchio ebreo: Certo, pu darsi che sia cos, ma necessario ammettere che quei tali abbiano avuto qualche visione; noi invecedi visioni non ne abbiamo mai avute!

    11. E Mos nuovamente: Oh, tu dici il falso e stai mentendo a te stesso! Infat-

    ti, questa cosa stata rivelata chiaramente ed in modo intelligibile in spirito atutti, fino all'ultimissimo servitore del Tempio, per sette volte consecutive permezzo di lucidissimi sogni, e durante il tempo in cui fui privato della parola,questi sogni voi tutti li commentaste per delle settimane; come puoi dunque orasostenere che voi non avete avuto nessuna visione a questo riguardo?

    12. Rispose lo stesso ebreo: Ma quel sogno era proprio una visione? Oh, maguarda un po'! Chi avrebbe mai potuto sospettare una cosa simile!

    13. Disse Mos: O vecchie e astutissime volpi del mondo! Voi sapete moltobene, sulla scorta di molti esempi citati nella Scrittura, quale significato hanno i

    sogni lucidi! Per esempio: il sogno di Giacobbe, quello di Giuseppe, quello delFaraone e moltissimi altri ancora. Questi non hanno mancato di ronzarvi negliorecchi quando stavate meditando sulla visione da voi avuta per sette volte! Sen-nonch il vostro senso mondano, il vostro orgoglio sacerdotale, la vostra smaniadi vivere il pi possibile comodamente e la vostra inclinazione all'ozio pipestilenziale, nonch alla fornicazione di ogni specie, tutto ci vi ha accecati estorditi, ed in seguito al mio vaticinio sorse nei vostri animi il fantasma, per voitremendo, della perdita di tutti questi vantaggi terreni che costituiscono la vostradelizia. Ed invece di rassegnarvi al Volere divino, voi preferiste schierarvi con

    ogni mezzo contro tale Volere, e fino a quest'ora, anzi fino a questo istante, avetepersistito nel vostro ostinato proposito di ribellione completa contro Dio. O voi,vermi nella polvere, cosa ne dite di questa storia pi che vera?

    14. Ecco: il Sublime e l'Altissimo, la Cui faccia io, Mos, non sar mai degno dicontemplare, vi ha parlato nel Tempio, dicendo: Non Io, ma Mos, il quale lavostra speranza, vi accuser al cospetto del Padre!. E vedete, non trascorsa anco-ra una giornata e gi la predizione dell'Altissimo, il Signore, sta trovando adempi-mento; ed io, Mos, profeta principale di voi tutti nel Nome del Signore, vi accusoora, al Suo santissimo cospetto, di tutti i crimini che gridano vendetta al Cielo dei

    quali vi siete resi colpevoli! Parlate, cosa potete dire a vostra giustificazione?15. Di fronte a questa schiacciante accusa, gli ebrei messi completamente allestrette, pieni d'orrore e spavento, parvero come ammutoliti ed assolutamente inca-paci di far salire una parola un po' intelligibile sulle loro miserande labbra tremanti.

    16. Soltanto uno dei pi giovani fra gli ebrei disse con voce molto balbettante:Mio Signore e Dio, dunque lo spaventoso ultimo giudizio comincia gi oggi?

    17. Disse Mos: La mia accusa sta certo ad ogni istante nelle mie mani; mal'ira e la vendetta giacciono nelle mani del Signore onnipotente! Il vostro ultimogiorno per si gi considerevolmente avvicinato alla sua meta finale; tuttavia

    ogni cosa ormai dipende unicamente dal Signore. E adesso parlate e dite comeavete compreso tutte queste cose!

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    18. Disse uno fra i vecchi ebrei a cui battevano i denti per lo spavento: OMos, o grande profeta, dicci se noi siamo proprio irrevocabilmente destinati afinire all'Inferno e se ciascun uomo ha il suo proprio giorno imminente(5)!

    19. Rispose Mos: Per quanto concerne l'Inferno, dato il vostro attuale modo

    di vivere, superfluo che facciate delle domande riguardo al fatto se siete desti-nati ad esservi precipitati dentro, perch il vostro modo di pensare e di agire damolto tempo tale per cui l'Inferno era ed tuttora la vostra dimora abituale, e voiavete sempre fatto ci che dell'Inferno; perci dunque, vero che l'Inferno nonvi attende, perch in realt ci siete dentro gi da molto tempo.

    20. Riguardo poi al giorno imminente(6), dopo la deposizione del vostro corpoavrete, nell'Aldil, un giorno imminente, cos come anche in questo mondo avreteun ultimo giorno e pi avanzato(7). Tuttavia finch vivete in questo mondo, voipotete ancora, se volete, sottrarvi facilmente al vostro inferno, perch qui fra voi

    siede la grande Guida e il Redentore! AscoltateLo e agite conformemente allaSua Parola! Ecco, o Signore, io ho parlato dinanzi a Te, ed ora Elia pu parlare asua volta!.

    9. Capitolo

    Laccusa di Elia

    1. Io allora dissi: Elia, o Mio precursore ed appianatore delle Mie vie! Cosa

    puoi dire contro questi servitori del Tempio?2. Ed Elia cos parl: O Signore, Mos ha gi detto tutto! Dopo di lui il Tem-pio ha cessato di essere una casa di Dio, ed ora esso non altro che un covo diladri e di assassini. Mentre predicavo in riva al Giordano, io lo dimostrai acostoro per filo e per segno chiarissimamente scendendo nei minimi particolari,ma quando si accorsero che non erano in grado di opporre nemmeno una mini-ma cosa di una certa importanza ai miei ragionamenti e quando capirono che iloro imbrogli erano ormai stati svelati in maniera inconfutabilissima al cospettodel popolo, e si videro accusati di ogni possibile ingiustizia contro di Te, o

    Signore, e contro il popolo stesso, allora tentarono di gettare su di me il ridicoloe mi dichiararono persona innocua, ma pazza, cui si poteva certo prestare ascol-to per qualche ora allo scopo di divertirsi. Ad ogni modo, per, non mancaronodi minacciare segretamente il popolo ammonendolo a non attribuire alla mia

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    (5) ultimo giorno. Nota italiana.(6) ultimo giorno. Nota italiana.(7) per ultimo giorno (spesso tradotto simbolicamente come giorno del giudizio) oppuregiorno pi avanzato, cos pure per giorno imminente oppure giorno pi recente ecc., sidevono intendere i due seguenti concetti: ultimo giorno della vita dellanima nel suo corpodi carne terreno oppure giorno di inizio della vita dellanima nellAldil. Nota italiana.

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    dottrina un valore maggiore di quello spettante al parto di una qualunque ridicolafantasia delirante.

    3. Nel segreto dei loro cuori, per, essi erano colmi di furore, essendosi accortiche, nonostante tutto, il popolo mi riteneva un profeta e come tale mi onorava e

    che esso faceva penitenza e chiedeva il battesimo. Questi perversi del Santuariodi Dio ben presto si avvidero che per mezzo mio veniva posta l'ascia alla radice eche ci preludeva alla fine del loro ignominioso dominio. Allora cominciarono acircuire Erode, e con ogni tipo di motivazioni quanto mai false e pessimi sotter-fugi gli dimostrarono che per opera mia la sua signoria correva il pi grave peri-colo. Erode per un pericolo di questo genere non poteva vederlo, dato che inbase ai patti che lo tenevano rigidamente legato a Roma, ed ai quali era del tuttoossequiente, gli era assicurata la tutela da parte delle autorit romane in caso dieventi ostili! Sennonch tutto questo non serv a nulla, ed essi insistettero cos

    tanto presso di lui che fin col farmi gettare in carcere.4. Una volta che fui prigioniero, pur essendo stato concesso ai miei discepoli ilpermesso di visitarmi, essi non poterono pi molestare Erode; ma non sfuggloro che la mia dottrina andava ciononostante diffondendosi per opera dei mieidiscepoli. Il loro rancore e la loro ira andarono allora accrescendosi di ora in ora,perci decisero di fare della madre perversa della bella Erodiade uno strumentodella loro vendetta, suggerendole che, qualora Erode volesse concedere ad Ero-diade una grazia impegnando la sua principesca parola d'onore, lei gli chiedesseniente meno che la mia testa. In compenso la madre avrebbe ricevuto di nascosto

    diecimila libbre d'oro dal tesoro del Tempio. Alla bella Erodiade una simile pre-tesa apparve troppo ignobile, dato che essa ben sapeva che Erode in segreto miamava; sennonch uno spirito maligno si impossess della vecchia e le rivelche io avevo rinfacciato ad Erode l'impura relazione con sua figlia, e che volevodistoglierlo da essa! Questo fatto ebbe il potere di suscitare anche in Erodiadetanta ira contro di me, che durante una festa, dopo essere stata nuovamenteincitata dalla madre segretamente corrotta dalla gente del Tempio, chiese che ingrazia le venisse consegnato il mio capo, cosa questa che certo turb moltissimoErode, ma egli aveva ormai giurato e doveva mantenere la promessa fatta, e fu

    cos che io venni decapitato in prigione.5. Quando la gente del Tempio ebbe notizia della cosa, la loro gioia fu assaigrande, ed essi poi cominciarono a perseguitare in tutte le maniere possibili ilpopolo che credeva in me. Questa, o Signore, la ragione semplicissima dellaloro abominevole scelleratezza, e tralascio di menzionare tutti i particolari, chead ogni modo sono a Tua perfetta conoscenza; questa l'accusa che io muovocontro di loro al Tuo cospetto! Ma Tu solo sei il Signore dall'eternit; giudicaliTu secondo la Tua infinita Potenza, Sapienza e Giustizia! Sia fatta solo la Tuasanta Volont!

    6. Ed Io dissi: S, cos infatti! Ci sono state anche altre circostanze, ed Io hoavuto gi occasione di menzionarle, come del resto anche degli altri testimoni

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    che hanno visto con i loro occhi ed udito con i loro orecchi e ne hanno parlato inMia presenza; sennonch il vero intimo germe della loro pi che infernale perfi-dia stato proprio questo! Ma ora Io domando a voi, Miei profeti fedelissimi, edora angeli dei Miei Cieli, se potete perdonare a questi scellerati del Mio Santua-

    rio i gravi torti di cui si sono resi colpevoli verso di voi7. Risposero i due profeti: S, o Signore, perch Tu solo sei la nostra concilia-zione! Soltanto piaccia a Te, nella Tua grande Misericordia, di illuminarli affin-ch possano avere la chiara visione di tutta la loro grande malvagit!.

    8. E dette queste parole, i due profeti ad un Mio cenno segreto scomparvero, enoi rimanemmo di nuovo soli.

    10. CapitoloLautoaccusa dei sacerdoti

    1. Trascorse qualche tempo prima che qualcuno osasse pronunciare sia pure unasola parola, perch l'apparizione dei due profeti aveva commosso profondamentetutti e particolarmente gli ebrei presenti ne erano rimasti scossi oltre ogni dire.

    2. Soltanto l'albergatore il quale, seduto accanto a Me, era in preda a vivissimaemozione, Mi disse, cos, a bassa voce: O Signore, Signore, quanto abbiamovisto, ci prova pi di ogni altra cosa che Tu sei veramente Quello per cui Ti destia riconoscere nel Tempio al cospetto di tutto il popolo!

    3. Ora non ci pu essere alcun dubbio che il Grande Tempo dei tempi ungiorno promesso in realt venuto con tutte le grazie, ma nello stesso tempoanche con tutti i giudizi dai Cieli! Oh, se io fossi degno di partecipare almeno inminimissima parte a tali grazie!

    4. Ed Io gli dissi: Non soltanto in minimissima parte, anzi in grandissimaparte; tutto dipende unicamente dalla tua volont di incamminarti in letizia per lavia tracciata dalla Mia Dottrina che tra breve avrai occasione di conoscere nellasua interezza. Ma ora domandiamo a questi ebrei cosa ne pensano di questaautentica apparizione.

    5. E rivoltoMi ai venti sacerdoti di Gerusalemme, chiesi loro cosa pensasserodell'apparizione.

    6. Allora uno di loro si alz dalla sua panca e cos si espresse: Che l'appari-zione non sia stata una qualche illusione dovuta all'arte magica, di ci noi siamotutti perfettamente convinti, perch un'apparizione semplicemente illusoria,come ne ho viste varie volte a Damasco, non ha parola e non sa nulla dei partico-lari pi segreti di certi avvenimenti che si sono in qualche modo verificati in untempo recente o remoto. Ma appunto perch l'apparizione non stata unillusio-ne, essa ha certamente dovuto fare su di noi tutti un'impressione quanto maifunesta, e ci per la ragione che da tutto ci abbiamo rilevato, in maniera anche

    troppo chiara, che impossibile che noi, a causa del nostro malvagio operare,possiamo sperare da Dio il perdono dei nostri grandi peccati!

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    7. Essere un uomo a questo mondo certo un compito supremamente diffici-le! L'uomo esposto a tutte le seduzioni del mondo e dei demoni, i due nemicidella vita umana; luomo vede il meno pericoloso dei due, mentre laltro nemi-co, rappresentato dai demoni, il quale attira con tutta potenza l'uomo verso il

    mondo, non lo vede nessuno, n per conseguenza facile che qualcuno possadifendersene!8. Che noi siamo divenuti dei peccatori troppo grandi, ora lo vediamo anche

    troppo chiaramente; ma come siamo potuti arrivare gradatamente fino a questopunto, questa cosa ci riesce assolutamente incomprensibile! Quindi non possia-mo dire altro che: O Signore, se vi in Te ancora una traccia di piet per noi,mostraci misericordia e giudicaci almeno con asprezza non eccessiva!.

    9. Se noi avessimo potuto convincerci prima di ci, Zaccaria e pi tardi Gio-vanni non sarebbero stati trattati cos. Sennonch noi eravamo tutti completa-

    mente ciechi, perch accecati dal mondo e dal demonio, e conseguentemente lenostre opere corrispondono esse pure alla nostra cecit davvero genuinamentesatanica ed alla volont assolutamente perversa che ne derivava.

    10. Ma come Mos ed Elia ci hanno giustamente accusato proprio ora al Tuocospetto, o Signore, cos anche noi adesso accusiamo, pure al Tuo cospetto, ildemonio, questo perfidissimo nemico dell'uomo, e Ti piaccia citare lui puredinanzi al Tuo tribunale!

    11. Dico Io allora: Quanto vi in voi che costituisce propriet del demonio,questo gi da lungo tempo sta scritto sul suo conto; tuttavia vi dico che attual-

    mente nel Tempio vi sono alcuni che gi da molto tempo hanno superato ildemonio in malvagit, e che si comportano verso l'umanit in maniera tale dafare invidia al demonio.

    12. Ed ancora Io vi dico che alle seduzioni da parte dei demoni non va datadi gran lunga quell'importanza che voi le attribuite nella vostra stolta credenza!Il demonio vero e proprio costituito dall'uomo stesso con le sue brame mon-dane, ed da questo che scaturisce l'egoismo, che un demonio, la vita deditaai piaceri mondani, che un secondo demonio, l'ambizione, l'orgoglio, labrama di dominio, l'ira, la vendetta, l'invidia, l'avarizia, la superbia, la fornica-

    zione e il disprezzo del prossimo che sono altrettanti demoni prodotti sul pro-prio terreno! Voi quindi non dovete affatto aver paura del demonio, n sta a voiaccusarlo, ma voi stessi che dovete accusare nella vostra coscienza e pentir-vene molto, facendo nello stesso tempo il fermo proponimento di diventarecompletamente degli altri uomini ed anche attuando un simile proponimento!

    13. Amate in tutta verit Dio sopra ogni cosa ed il vostro misero prossimocome voi stessi, ed allora anche i vostri numerosi e gravi peccati vi sarannoperdonati! Infatti, finch un uomo non si interamente liberato dal peccato,questo non gli pu venire condonato, visto che il peccato certo opera assolu-

    tamente propria dell'uomo, dato che esso sorge dalla sua carne e dalla volontdella sua anima.

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    14. Ma le opere buone secondo la Volont e la Parola di Dio, bench luomo lefaccia per propria libera decisione, sono e restano veramente una Grazia dall'Al-to ed un merito dello Spirito di Dio nel cuore dell'uomo, e l'uomo ne viene resopartecipe appunto tramite la Grazia di Dio. Ed ora sapete come stanno le cose.

    Voi siete completamente liberi e potete fare come volete!.

    11. Capitolo

    I buoni propositi dei sacerdoti ebrei neo-convertiti

    1. Disse allora lebreo: O Signore, purch Tu non ci abbandoni mai a questomondo, noi siamo tutti salvi! Certo, nel Tempio ce ne sono ancora settecento checi somigliano; sennonch quelli sono ancora pi induriti di noi. Dunque se la

    sbrighino da loro stessi come potranno cavarsela! In quanto a noi, gi domaniandremo a prendere le nostre cose, e la nostra sovrabbondanza la distribuiremofra i poveri; poi ci cambieremo di veste e Ti seguiremo anche se Tu volessirespingerci con fulmini e tuoni! Quando avremo conosciuto completamente laTua Volont, allora noi, pure nella nostra qualit di vecchi ebrei, forniremo laprova che anche degli alberi antichi si lasciano ancora piegare benissimo! Noiabbiamo ormai constatato che all'infuori di Te, o Signore, non vi pu essere nsalvezza, n vita; perci mai pi in eterno vi potr essere qualcosa capace didistoglierci da Te!

    2. Vedi, o Signore, da principio il male non era veramente tanto radicato in noi,perch, quando ci affiliammo al Tempio, stavamo cercando la verit primordiale.Ma cosa trovammo invece? Nientaltro che misteri, e poi misteri ancora piprofondi! Quando noi chiedevamo luce, la risposta era questa: A voi non occor-re altro che la fede! Quello che il Tempio vi dice di credere, credetelo senzaombra di dubbio, per quanto possa apparirvi assurdo, irragionevole e innaturale,perch solo il sommo sacerdote possiede la chiave dei misteri di Dio, e questodeve bastarvi! Egli solo sacrifica per voi e per tutto il popolo!. Ora queste eranoparole in un certo qual modo molto allettanti, per il nostro animo sub una scos-

    sa tremenda al tempo delle tristi vicende del sommo sacerdote Zaccaria, perchsoltanto dopo quegli avvenimenti cominciammo a vederci chiaro e a convincerciche tutta la storia di Mos, dei profeti e della Scrittura in generale non potevaessere che un cumulo di fandonie; infatti, se vi fosse stato qualcosa di vero, inostri superiori non avrebbero potuto agire cos, senza scrupoli!

    3. Ma quando in seguito a ci si fece strada in noi la persuasione che nellaScrittura non c'era proprio nemmeno una minima parola di vero, solo alloraanche noi allentammo i freni a tutte le nostre perverse passioni e finimmo coldiventare ancora pi malvagi di un'intera legione di perfidissimi demoni; infatti

    questi fuggono dinanzi al Nome dell'Altissimo, mentre invece noi non arretram-mo per niente, anzi divenimmo ancora pi arrabbiati e maligni. Ecco dunque, o

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    sapientissimo, buonissimo e giustissimo Signore e Maestro, considerato che lostato nel quale ci troviamo ora lo dobbiamo in grandissima parte ai cattivi esem-pi dei nostri superiori, speriamo che vorrai perdonarci i nostri peccati, tanto piche abbiamo fatto il fermo proponimento di aborrire ogni peccato e di vivere

    rigidamente secondo la Tua Dottrina, anche a prezzo della nostra vita terrena!4. Ed Io dissi: Sta bene, ora i vostri peccati vi sono tutti perdonati, ma solofinch nessuno di voi commette di nuovo peccato! Qualora per sia vostra seriaintenzione seguirMi come discepoli, badate bene di comportarvi nel Tempio conassoluta prudenza, affinch quelle volpi astute non si accorgano delle vostreintenzioni! Il Mio tempo, nel quale conceder a quelle volpi maligne che possa-no perseguitarMi a causa dei peccati del mondo, non ancora venuto, perchconverr che questo pure succeda affinch la loro misura sia colma. Ed ora fateattenzione a quanto vi sar dato di assistere, voi tutti guardate bene e prendetene

    a cuore il significato!.

    12. Capitolo

    Il temporale notturno

    1. In quello stesso momento si lev un vento impetuoso e da levante comincia-rono ad innalzarsi delle nuvole dense che sembravano roventi. Questo fenomenocolp tutti tanto pi straordinariamente, in quanto in quelle regioni rappresentava

    una rarit. Ben presto si videro lampi guizzare in gran numero dentro a quellafosca massa, e l'orecchio percep pure un lontano ma violento rombare di tuono.2. La cosa non manc di incutere in tutti un po di apprensione, e Lazzaro Mi

    disse: O Signore, vedi, arriva un violento temporale! Pare proprio che vogliadirigersi verso di noi! Sarebbe forse meglio che ci ritirassimo in casa, perchsimili tempeste notturne a volte sono particolarmente furiose!

    3. Ma Io gli dissi: Non inquietarti, Lazzaro, perch nemmeno questa bufera simanifesta contro la Mia Volont; ma la ragione per la quale l'ho fatta venire, tisar chiarita senz'altro pi tardi.

    4. A queste Mie parole Lazzaro ritrov la sua calma; gli ebrei invece, manmano che il temporale avanzava, cominciarono a sentirsi molto a disagio edomandarono sottovoce ai discepoli se Io non avessi proprio alcun timore dell'u-ragano che andava rapidamente addensandosi sui nostri capi.

    5. I discepoli per risposero loro: Egli Signore anche delle tempeste e degliuragani, e tutti gli elementi devono obbedire alla Sua Volont! Dunque, quandoLui presente, non c' alcun motivo per noi di temere gli uragani.

    6. Gli ebrei accolsero di buon grado tali consolanti parole e si fecero pitranquilli; i venti sacerdoti, invece, furono colti da grandissimo spavento, spe-

    cialmente quando i tuoni cominciarono a scoppiare l'uno dopo l'altro conimmenso fragore! Essi si alzarono terrorizzati dai loro posti e, venutiMi vicino,

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    esclamarono: O Signore, Tu, a cui sono possibili tutte le cose, imponi a questafuria di cessare, altrimenti siamo perduti, perch si tratta davvero di un tempora-le molto pericoloso! In