I vicini di casa. Convivere e condividere è possibile

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I VICINI DI CASA.CONVIVERE E

CONDIVIDERE E’ POSSIBILE.

Età post moderna e globalizzazione hanno portato a…

Esaurimento delle risorse terrestri

Permanente connessione comunicativa (internet)

99% della ricchezza in mano all’1% della popolazione

Impoverimento della classe media

… e a questo…Sbriciolamento dei legami sociali e perdita di fiducia

Crescente affidamento alla ragione strumentale, diffusione dei social

network

Individualismo, sfilacciamento sociale indifferenza verso il vicinato

In un indagine condotta sui rapporti di vicinato da Nescafé «Nextdoor Hello» è emerso che:

• Il 61% degli intervistati vede con fastidio chi gli vive accanto• Il fenomeno è diffuso principalmente al Nord Italia (Milano 69%, Torino 68%) meno al Sud (57% Roma, 52% Palermo)

L’alto tasso di disinteresse è segnale di pochi scambi sociali. Bisognerebbe scardinare i modelli presenti con nuovi stimoli guidati dalla creatività per guidare l’innovazione sociale anche tramite undiverso utilizzo dei social network

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Cause dell’indifferenza tra vicini di casa

Un esempio di buone pratiche: Le social street

Guidate dai principi di gratuità, socialità, inclusivitàLa prima e più famosa è quella di Via Fondazza, a BolognaTramite un buon utilizzo dei social si è ottenuto il coinvolgimento della cittadinanzaLa bacheca digitale è vivacissima e contiene: • Scambio informazioni sui posti migliori della città• Scambio tra richiesta e offerta (richiesta di due studenti di una lavanderia e offerta della propria lavatrice da parte di una vicina)•Unione di interessi (unica babysitter per due bambini di diverse famiglie)• Recupero/scambio di oggetti ma anche di cibo in avanzo• Esempi di condivisione «faccia a faccia», come cene di quartiere

Il progetto MIOSMuseum in our street

• Progetto realizzato ad Anversa, promossa da Design Flanders e Fleming Association of Cities and Municipalities, con la collaborazione dei partner progettuali Concrete e Pantopicon. • Coinvolgimento delle parti interessate, soprattutto la popolazione

residente, anche nella progettazione dell’attività• L’obiettivo dell’iniziativa è il rafforzamento del tessuto sociale,

partendo dal concetto di piccoli scambi, incontri tra il vicinato: small, volatile encounters.

Diverse fasi del progetto1. Le persone interessate al progetto, previa richiesta, attaccavano un adesivo alla finestra

2. Consegna agli interessati di un kit contenente: una fotocamera per

imprimere caratteristiche del quartiere

un diario per tenere traccia degli incontri giornalieri

una figura di cartone per descrivere le caratteristiche di un buon e cattivo vicino una medaglia da consegnare al “sindaco della loro strada”

una serie di cartoline dove scrivere ricordi e desideri per il quartiere

un fotomontaggio delle facciate delle case nella strada, per poter distinguere il grado di conoscenza dei vicini.

3. Intervista dei partecipanti sul materiale raccolto

4. Brainstorming interno per selezionare idee migliori

5. Workshop interattivo con gruppo di abitanti eterogeneo e selezione del progetto più interessante tra 6 presentati su un grande foglio di carta.6. Scelta del progetto e consegna del MIOS kit ai partecipanti con adesivi di apprezzamento e cornice per creare la vetrina personale.

Come funziona MIOS?

1. I vicini non interagiscono molto tra di loro

2. Un vicino usa il MIOS-kit per mostrare qualcosa di personale

3. I vicini possono mostrare che apprezzano qualcosa usando gli adesivi di apprezzamento

4. Questo fa parlare le persone e aumentare le interazioni sociali

I risultati del Mios• Aumento delle

interazioni tra i vicini • Organizzazione di

biciclettate • Creazione di club d’arte• Nascita di una band

musicale• Ripetizione

dell’iniziativa nelle cittadine vicine

• Sviluppo dell’iniziativa in altre due citta belghe

• Interesse di altre città• Miglioramento dell’idea

con i feedback ricevuti dagli altri progetti