Post on 24-Feb-2019
I percorsi assistenziali del paziente diabetico ospedalizzato
Moscatelli ChiaraInfermiera dedicata DiabetologiaOspedale di Subiaco
Il ruolo dell’infermiere dedicato nella gestione dei pazienti ospedalizzati : corretta tecnica di conserazione e somministrazione insulinica
I device e la sicurezza in ospedale
La misurazione della glicemia
Educazione terapeutica
Le persone con diabete si ricoverano in ospedale più spesso rispetto a quelle senza la malattia :si stima che nell’anno 2014 circa 1,2 milioni dei circa 6,5 milioni di ricoveri ordinari per acuti registrati dal Ministero della Salute siano avvenuti in persone con diabete.
Le complicanze classiche del diabete sono a carico di occhio , rene , nervi e sistema cardiovascolare ma va sottolineato che ogni cellula , tessuto, organo o apparato soffrono in presenza delle alterazioni proprie del milieu diabetico . Non è quindi sorprendente che nei reparti ospedalieri siano spesso ricoverate persone con dibete per infezioni , traumi, neoplasie, interventi chirurgici , ecc.
Il ruolo dell’infermiere dedicato nella gestione dei pazienti
ospedalizzati
Interventi al momento dell’ingresso
Peso , altezza, BMI e valutazione del rischio nutrizionale
Valutare grado di conoscenza del paziente riguardo al diabete \dieta\terapia
Spiegare al paziente che la rilevazione di ipo\iper-glicemia può essere dovuta anche alla concomitanza di altre patologie
Spiegare al paziente l’importanza della dieta
Presa in carico pre-dimissioneEducazione terapeutica
Dopo aver appreso la terapia prescritta dal diabetologo e preso atto delle indicazioni specifiche del medico , tra cui il profilo di automonitoraggio consigliato l’infermiere durante la consulenza :
Educa la persona con diabete e famigliari ai corretti stili di vita
Sceglie i device idonei in base alle caratteristiche della persona ( ipovedente , sportivo , anziano...)
Educa il paziente e\o famigliari alle tecniche di autogestione
Testa sul campo le capacità tecniche attraverso verifica ditretta
Educa alla corretta gestione di eventuali ipoglicemie e riconoscimento dei sintomi
Rifornisce il materiale necessario per l’esecuzione della terapia e dell’autocontrollo glicemico domiciliare
Programma l’appuntamento per il primo accesso al servizio di diabetologia di riferimento dopo la dimissione
Pazienti ospedalizzati con diabete già diagnosticato
• Fornire al paziente e ai famigliari/caregivers istruzioni orali e scritte per tutto ciò che riguarda la gestione della glicemia alla dimissione dall'ospedale
Pazienti ospedalizzati con diabete di nuova diagnosi Sviluppare un programma educazionale sul diabete preferibilmente al momento del ricovero o in ogni caso prima della dimissione del paziente e che affronti i seguenti punti:
• La comprensione della diagnosi di diabete e degli obiettivi glicemici a domicilio
• Come e quando effettuare il profilo glicemico con i gluco-sticks a casa
• Definizione, riconoscimento, prevenzione e trattamento dell’iperglicemia e dell’ipoglicemia
• Individuazione del centro diabetologico che lo seguirà una volta dimesso
• Informazioni sulle abitudini alimentari e l’attività fisica• Quando e come prendere le medicine, compreso il corretto uso
delle penne e degli aghi per la somministrazione dell’insulina a domicilio
I device
Siringhe per somministrazione ipodermica di insulina
Iniettori di insulina a penna
Aghi per iniettore di insulina a penna
Glucometro
Strisce reattive per la misurazione della glicemia capillare
Pungidito
Corretta tecnica di conservazione e somministrazione insulinica
Nei pazienti ospedalizzati , l’uso di ipoglicemizzanti orali è spesso controindicato per le condizioni cliniche del paziente “acuto” ; pertanto tutte le linee guida raccomandano la terapia insulinica come metodo migliore per ottenere un rapido controllo glicemico nel paziente metabolicamente scompensato.
L’insulina può essere somministrata per via
Sottocutanea Endovenosa
Raccomandata nella maggior parte dei pazienti ospedalizzati in situazioni non critiche
Nei pazienti critici e\o che non si alimentano , nel periodo perioperatorio , nelle situazioni di grave instabilità metabolica.
Metodi di somministrazione
Siringhe: aghi ipodermici standard collegati a cilindri vuoti . Disponibili in varie dimensioni, con aghi di varie lunghezze e spessore. Facile da utilizzare e da imparare ad utilizzare.
Penna da insulina:composta da cartuccia integrata con display per scegliere la dose di insulina, un meccanismo di rilascio o infusione meccanico e un ago sostituibile per somministrare insulina nel tessuto sottocutaneo.
Tecniche di iniezioneCon siringhe
Capovolgere il flacone e rimuovere il cappuccio
Estrarre lo stantuffo fino all’unità desiderata
Forare il tappo in gomma del flacone ed iniettare l’aria aspirata con lo stantuffo
Capovolgere il flacone ed aspirare l’insulina lentamente; estrarre la siringa ; eliminare eventuali bolle d’aria
Con penna
se l’insulina è torbida capovolgere la penna
Predisporre le unità di insulina
Impugnare la penna con il pollice sullo stantuffo
Infilare l’ago tenendo diritta la penna
Premere il pulsante di dosaggio con il pollice
Contare fino a 10
Estrarre la penna
Siti di iniezione
E’ importante quindi ruotare in continuazione le sedi di iniezione dell ‘insulina. Se viene scelto l’addome come sede di iniezione il consiglio è quello di ruotare la sede in punti diversi di un cerchio immaginario intorno all’ombelico.
Se le iniezioni vengono fatte sempre nello stesso punto, possono sorgere problemi come gonfiori, arrossamnti e alterazioni della pelle (lipodistrofie) e di assorbimento.
Conservazione dell’insulina
L’insulina va conservata in frigorifero ad una temperatura fra i 2° e gli 8°. In questo modo l’insulina si conserva fino alla data di scadenza .
Una volta che si è iniziato ad utilizzare una confezione,questa può essere conservata a temperatura ambiente (NON superiore ai 30° per pià di 24h) fino a 28 giorni.
Non esporre alla luce
Non congelare\riscaldare
Fredda:sospensione poco omogenea ; assorbimento lento; iniezione dolorosa
Calda: alterazione struttura; rapido assorbimento; infiammazione nel sito di iniezione
Sicurezza in ospedale
Ogni anno in Italia si registrano , negli operatori sanitari , 68.000 casi di lesioni accidentali provocate da aghi o altri dispositivi taglienti
Patologie connesse all’esposizione ad agenti biologici
Infezioni a trasmissione ematica principali:
Virus dell’epatite B ( HBV)
Virus dell’epatite C ( HCV)
Virus dell’AIDS (HIV)
Sono stati identificati oltre 30 agenti patogeni o malattie trasmissibili attraverso punture o tagli con strumenti contaminati , senza contare la possibilità di trasmissione attraverso la contaminazione di mucose e cute lesa.
L’80% delle punture accidentali è evitabile attraverso:
Adozione di dispositivi di sicurezza
Adozione delle precauzioni standard
L’informazione e la formazione degli Operatori
Precauzioni per aghi e taglienti:
Non reincappuccire gli aghi
Smaltimento negli appositi contenitori rigidi..... NON NEI ROT
Dispositivi di protezione individuale :
Utilizzo di guanti , camici , mascherine , sistemi di protezione del viso e degli occhi
Devono essere opportunamente puliti e decontaminati dopo l’uso o eliminati in modo appropriato se monouso
Lavare spesso le mani
La misurazione della glicemia
Monitoraggio glicemicoIl monitoraggio glicemico durante l’ospedalizzazione
consente di adattare tempestivamente la terapia insulinica alle condizioni del paziente. L’attuazione di uno schema insulinico programmato permette inoltre di ridurre il numero di misurazioni giornaliere e i costi associati.
È importante che il paziente ospedalizzato segua una dieta corretta, senza zuccheri semplici, ma con adeguata quantità di carboidrati (almeno il 40-50% delle calorie totali) distribuiti nei tre pasti principali
Caratteristiche del paziente Frequenza controlli
Paziente non critico Prima dei pasti e alle 24:00
Nel paziente critico Ogni 1-3 ore
Paziente in terapia steroidea con Prima dei pasti, alle 15:00 esomministrazione dello steroide al mattino alle 24:00
Paziente a digiuno o in nutrizione enterale Ogni 4-6 ore
Pungere il dito, precedentemente disinfettato, sui margini laterali rispetto al letto unguale, una delle parti meglio irrorate del corpo
Spremere il dito alla base per ottenere un buon afflusso di sangue al polpastrello
Accostare l’area reattiva della striscia alla goccia di sangue
E’ bene ruotare le dita , scegliere punti diversi del dito e utilizzare almeno tre dita di ogni mano: anulare , medio , indice.
Holter glicemico
E’ costituto da un piccolo biosensore inserito sottocute a livello dell’addome (in genere) che, grazie ad un sistema enzimatico, misura la concentrazione di glucosio nel liquido interstiziale , un trasmettitore (nel caso di holter collegati al sensore via wireless) che si applica sul sensoree da un lettore che effettua la scansione e fornisce il risultato.
Sistema di monitoraggio continuo della glicemia che non sostituisce il tradizionale pungidito, ma lo integra fornendo un quadro più completo dell’andamento del glucosio nel sangue e della variazione dei suoi valori
Il sensore rileva 288 valori in 24 ore pari ad uno ogni 5 minuti; i risultati vengono riportati in un grafico sotto forma di curva insieme con la loro media.Il sistema ha una durata di circa 6 giorni al termine dei quali si può rimuovere ed effettuare lo scarico.Utile supporto educativo per il paziente
Bibliografia“La gestione della persona con diabete ricoverata per
altra patologia”, D. Bruttomesso, L.Sciacca
“Protocolli infermieristici per l’assistenza al paziente diabetico ospedalizzato”, A. Bondioli
“ La gestione infermieristica e del paziente diabetico ospedalizzato”
A chi è ancora sveglio ... Grazie per l’attenzione!