I PARTE I IL BASSO MEDIOEVO I R E S E UNITÀ 4 – CHIESA … · PARTE I IL BASSO MEDIOEVO E ......

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PARTE I IL BASSO MEDIOEVOESE

RCIZI

1

COMPLETA la frase.

1. La pace di Costanza

concedeva ai Comuni il diritto di governarsiautonomamente in materia locale, ma riservavaall’imperatore le decisioni di politica esterarappresentò la fine della lotta tra Comunie Imperoconcedeva ai Comuni il diritto di governarsiautonomamente, ma i Comuni dovevanoriconoscere la loro appartenenzaall’Impero

2. La celebre metafora del sole e della luna significa che

il potere spirituale era subordinato a quellotemporaleil potere temporale derivava da quello spiritualeil potere spirituale e quello temporale si ponevanosullo stesso piano, ma venivano esercitati in sferediverse

3. Nella battaglia di Bouvines (1214)

Ottone di Brunswick sconfisse Federicodi SveviaFederico di Svevia sconfisse Ottone IVl’esercito pontificio sconfisse Ottonedi Brunswick

4. La riforma della Chiesa propugnata da Innocenzo IIIera volta a

riaffermare la disciplina degli ecclesiastici,in particolare imponendo loro l’obbligo del celibatoimpedire all’imperatore il controllo sulla nominadei vescovi e del papadimostrare che anche all’interno della Chiesa sipotevano vivere gli ideali di semplicità e povertàsostenuti dagli eretici

5. Nel 1210 Innocenzo III

approvò ufficialmente la regola dell’ordinefrancescanobandì la crociata contro gli Albigesiautorizzò Francesco d’Assisi e i suoi seguacia predicare

6. Il volgare, utilizzato per la prima volta dai poetidella scuola siciliana, era

la lingua del popoloil dialetto localela lingua dell’aristocrazia

7. In Sicilia Federico II

realizzò la forma più compiuta di accentramentostataleabolì le immunità giurisdizionaliabolì i monopoli regi sulle materie prime

8. In Italia, nella lotta tra il papato e l’impero

i guelfi erano coloro che sostenevano il papa mentrei ghibellini sostenevano l’imperatorei ghibellini sostenevano il papa mentre i guelfisostenevano l’imperatorei guelfi sostenevano il papa mentre i ghibelliniosteggiavano la presenza di un tedesco sul tronoimperiale

9. Dopo la condanna da parte della Chiesa (1184) i valdesi

non riconobbero più la gerarchia ecclesiasticae affermarono che chiunque poteva amministrarei sacramentisi recarono dal papa per ottenere il permessodi predicare la parola di Dioabbandonarono la predicazione per non essereperseguitati come eretici

10. Federico II emanò le Costituzioni melfitane che

riconoscevano i poteri tradizionalmente attribuitiai feudatari, escludendo, però, quelli riguardantil’amministrazione della giustizia e la riscossionedelle tassesi ispiravano al diritto romano, al diritto canonicoe alle tradizioni localiriconoscevano solo al sovrano, o a funzionari da luinominati, i compiti di governo

11. I catari sostenevano

che chiunque avesse il diritto di predicare la paroladi Dio e di amministrare i sacramentiche Gesù fosse il figlio di Dio inviato sulla terra persalvare gli uomini dal Maleche il massimo della purificazione fosserappresentato dal suicidio raggiunto attraversoil digiuno

12. Il IV Concilio Lateranense

impose a ogni cristiano di confessarsi almeno unavolta all’anno e di comunicarsi almeno a Pasquaribadì la supremazia del potere spirituale su quellotemporaleimpose a ogni cristiano l’obbligatorietà dellaconfessione prima di ricevere l’eucarestia

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UNITÀ 4 – CHIESA E IMPEROTRA XII E XIII SECOLO

SAPERE

CHIESA E IMPEROTRA XII E XIII SECOLO UNITÀ 4ESE

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COMPLETA lo schema, riferito al movimento dei valdesi e dei catari.

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13.Erano ritenuti eretici

coloro che ritenevano inutili le Sacre Scritturecoloro che davano alle Sacre Scrittureun’interpretazione diversa da quella ufficiale dellaChiesacoloro che interpretavano le Sacre Scritturecorrettamente

14.Alla morte di Federico II

gli successe suo figlio Enzo, che appena salito altrono dovette affrontare Filippo II di Franciai Comuni italiani appoggiarono suo figlio EnricoVII,che si era ribellato alla politica imperialetramontarono definitivamente le preteseuniversalistiche dell’impero

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SINTETIZZARE

INDICA con una crocetta il signi cato corretto dei seguenti termini.

1. Comuninuova forma di potere cittadinoautonomo, indipendente dall’autoritàregia

a centri urbani in cui il sovrano ha poterilimitati dalla presenza delle istituzionilocali

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2. Lega Lombarda alleanza tra 22 Comuni dell’Italiasettentrionale contro l’imperatore

a giuramento che 22 città italiane fecero aPontida di combattere contro l’imperatore

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3. Guelfi (in Italia)nella lotta per la successione al Regnodi Sicilia, coloro che appoggiavano iduchi di Baviera

a i sostenitori del papab

4. Ghibellini(in Germania) i sostenitori della casa di Sveviaa i sostenitori dell’imperatoreb

5. Ordinimendicanti

ordini religiosi la cui regola vieta ogniforma di proprietà e impone di vivere disola carità

a movimenti ereticali la cui regola vieta laproprietà e impone di vivere della solacarità dei fedeli

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6. Inquisizionealla fine del XII secolo era la procedurache vescovi e giudici attivavano percolpire il dissenso religioso

a alla fine del XII secolo era il Tribunalespeciale istituito dalla Chiesa per giudicaregli ecclesiastici

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7. Dietanel Medioevo, indicava l’assembleamilitare dei popoli germanici

a nel Medioevo, indicava l’assemblearappresentativa convocata dallemagistrature comunali

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8. Regalieconcessioni che Federico Barbarossafece ai Comuni che, in cambio,riconobbero l’impero

a diritti sovrani spettanti solo al re oall’imperatore

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9. Pauperismoideale di vita ispirato alla povertàevangelica, proprio di alcuni movimentireligiosi medievali

a ideale di vita che, nel XIII secolo, era allabase della concezione religiosa dellaChiesa cattolica

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VALDESI CATARI

Origine

Periodo di origine

Aree di diffusione

Tesi principali

Posizioni nei confrontidella Chiesa di Roma

PARTE I IL BASSO MEDIOEVOESE

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ASSOCIA le date agli eventi, riportando la data corretta nell’ultima colonna della tabella.

LEGGI il brano.

Dallo Stato tirannico di Federico II nasce lo Stato moderno

Federico favorì il commercio dandogli libertà di movimenti e contribuendo alla creazione dei capitali. Il Mezzogiorno guada-gnò mercati aperti sino allora ai soliVeneziani e Genovesi.Ma, d’altra parte, quasi tutto il commercio con l’estero era fatto dalFisco, proprietario ricchissimo di prodotti esportabili, che si era creato una situazione di privilegio coll’accaparramento delgrano, col quasi monopolio dei trasporti, col rigido controllo della moneta utile per i pagamenti e col divieto di esportazionedel denaro. […] Ciò nonostante, se non in conseguenza di tale politica che, in definitiva, permetteva l’arricchimento modera-to dei privati ma badava soprattutto all’arricchimento del Fisco, Federico si trovò molto spesso in difficili condizioni econo-miche e finanziarie. Se esaminiamo le entrate del regno, restiamo sorpresi dalla enormità delle tasse e delle imposte, dei pri-vilegi commerciali, degli alti dazi, delle innumerevoli confische, tutti modi con i quali il denaro affluiva alle casse del tesoro diFederico re. […] Se la politica economica era basata sui numerosi e larghi monopoli, sul controllo delle importazioni, su for-ti dazi e su forti imposte, era necessaria una potente organizzazione burocratica razionalmente congegnata.Vi erano, difatti,non solo un catasto dei beni immobili ma anche ruoli dei mobili e una burocrazia, alla quale nulla sfuggiva. […] Questa orga-nizzazione, che risente di quella anteriore dei Normanni, era utile a raggiungere lo scopo dannoso dell’enorme tassazione deicittadini. Forse Federico rifuggì da sistemi disonesti o almeno ritenuti tali dalla mentalità medioevale, come i prestiti forzosi, acarico degli Ebrei, senza restituzioni, o l’alienazione delle terre demaniali, ma non rifuggì, come dicevo, dal peggioramento del-la moneta, da monopoli e dall’odioso sistema delle collette che, ordinarie, erano una forma larvata di confisca parziale dei ca-pitali, e, straordinarie, una continua minaccia per i contribuenti. […] Agli albori primissimi del sistema economico moderno,la ricchezza dell’Italia meridionale, i capitali, che pure in altri modi Federico cercava di proteggere, ricevettero dalle collettetale colpo che nel Mezzogiorno non fu più possibile l’affermazione dell’economia capitalistica per la rarefazione dei capitali,che, appena nati, venivano distrutti dal fiscalismo. […] Se si pensi poi come nel regno fosse facile la confisca, avremo forse com-pleto il quadro delle cause che produssero la miseria dello Stato con quelle grandi crisi dette carestie, imputabili più agli uo-mini che alla natura. […] Le necessità fiscali si aggiungevano spesso alle necessità naturali nel procurare la rovina dei popoli.[…] Quando Federico disse una volta: «Benché spesso l’inclemenza delle stagioni e la disposizione dei cieli colpiscano le ter-re di sterilità, pure non di rado ciò avviene per l’inerzia e la volontaria negligenza degli uomini», se ci avesse aggiunta l’operadelle tasse, dei monopoli, delle spogliazioni avrebbe completata la diagnosi.

da G. Pepe, Lo Stato ghibellino di Federico II, Laterza, Bari 1938

COMPRENDERE

DATE EVENTI DATA CORRETTA

a. 1198 1. Regno di Federico II

b. 1167 2. Nascita della comunità dei valdesi

c. 1173 3. Costituzioni melfitane

d. 1212-1250 4. Giuramento di Pontida

e. 1208-1211 5. Salita al soglio pontificio di Innocenzo III

f. 1231 6. Battaglia di Bouvines

g. 1237 7. Crociata contro i catari

h. 1214 8. Battaglia di Cortenuova

CHIESA E IMPEROTRA XII E XIII SECOLO UNITÀ 4ESE

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INDICA se l’affermazione è vera o falsa.

1 Federico favorì il commercio guadagnando al Mezzogiorno d’Italia mercati prima aperti solo aVenezianie Genovesi.

2 Il monopolio delle esportazioni era appannaggio del Fisco.

3 Federico favorì i commerci anche autorizzando l’esportazione di denaro per i pagamenti.

4 La politica economica di Federico era basata su un sistema di tassazione proporzionale ai redditi dei sudditi.

5 La pesante tassazione, i monopoli, i dazi, permisero a Federico di non ricorrere alla vendita di beni demaniali.

6 Le collette avvenivano spontaneamente tra la popolazione perché venivano utilizzate dal sovrano per migliorarela sicurezza dei contribuenti.

7 Le collette erano una forma larvata di confisca dei capitali.

8 Lo Stato di Federico si reggeva su una burocrazia ben congegnata ma costosissima.

INDICA con una crocetta le frasi che esprimono la tesi dell’autore.

La politica di Federico badava più all’arricchimento del Fisco che a quello dei privati.

La politica di Federico II favorì il commercio e, di conseguenza, il benessere dello Stato.

È possibile ravvisare nel regno tirannico e burocratico di Federico II uno degli approdi più significativi del nuovo corsodella storia europea dei secoli XII e XIII.

L’organizzazione del regno di Federico subì l’influsso di quella dei Normanni.

L’organizzazione del regno di Federico garantì l’efficienza dell’apparato fiscale.

Con Federico II si comincia a delineare un primo abbozzo di economia capitalistica.

La politica di Federico determinò nel tempo l’immiserimento del Mezzogiorno.

La miseria dello Stato era imputabile più alle cause naturali, come ad esempio le carestie, che agli uomini.h

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