I L A I R T S U D o portadagio italiano "presto e bene raro avviene". Viceversa, in barba ai nostri...

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portn°7 luglio - agosto 2009

Tempo

La nostra presidentedello CSAIN Astivince il titolo mondialemaster di judo

Cento domandea Josefa Idem,una campionessasenza età

Nuoto e atletica,sarà una grandeestate mondialea Roma e Berlino

Una giornata di festaa Formia peril Memorial Berradi atletica leggera

2 L’impegno è di fare presto e bene…di Luigi Fortuna

3 Se lo sport non va a scuolaallora vada in stradadi Giacomo Crosa

4 E’ un’atletica da Formiadi Gianni Di Nucci

9 Mamma judodi Marco Battaglia

12 Josefa dei miracolidi Alessio Crosa

16 Un’estate Mondiale

20 Bolt sfida Bolt

24 Sognando Consolinidi Vanni Loriga

26 Non c’è acqua che tengadi Marcello Faina

30 La palestra della mentedi Bruna Germano

32 Facciamo fruttare l’estatedi Santino Morabito

34 Il canestro è servitodi Roberto Minnetti

36 In sella a due laureeA cura del CTE

e CSAIN Equitazione

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N°7L

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2009

s o m m a r i o

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RIVISTA DELLO CSAINCentri SportiviAziendali e IndustrialiDIRETTORELuigi FortunaDIRETTORE RESPONSABILEGiacomo CrosaVICE DIRETTORESandro AquariCOORD. REDAZIONEPaolo Germano PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONEAmbra AquariSEGRETERIA DI REDAZIONEMaria Grazia BiancofioreSilvano MorraSimonetta SgrignaSEDE E SEGRETERIA Viale dell'Astronomia, 3000144 RomaTel. 06.5903526 / 06.5925637Fax. 06.5903242 / 06.5903484redazionetemposport@csain.itSito web: www.csain.itStampa: Grafica Giorgetti, Via di Cervara, 10 – 00155 Roma (tel. 06-2294336)Iscrizione Tribunale di Roman.187/08 del 02/05/2008Numero chiuso in redazione il 6 luglioLa riproduzione parziale o totale degli articoli è consentita solocitando la fonte

37 Quando il ronzino diventòIl mio principe

di Elisabetta Mosca

38 Organigramma CSAIN

40 Mondo CSAIN

TempoSport va in ferie, tornerà a fine settembreA tutti gli amici dello CSAIN buone vacanze

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I l p r e s i d e n t e

di Luigi Fortuna

L’IMPEGNO E’ DI FARE PRESTO E BENECERCANDO SUL TERRITORIO LA VIA

domani: in queste strutture ci sono impianti spor-tivi, palestre per tutte le età, club house, punti diristoro, c’è ancora, un passo più avanti del solito,l’asilo nido. Perché Csain vive i ritmi e le esigen-ze della sua comunità che va, coi figli e coi nipoti,sempre, quando può: e, a Torino, abbiamo giàpensato che debba poterlo fare nel tempo libero,in nostri ambienti di qualità. Ne siamo orgogliosi,vogliamo andare avanti: ragioniamo per questo,delle cose fatte, su come fare ancora e meglio.Tra parentesi, siamo nel solco della nostra tradi-zione d’impresa.Anche a Latina, prima, partecipando all’assem-blea di Confindustria Latina e, poi, nella successi-va riunione, abbiamo apprezzato gli orientamentie l’attenzione, che vanno crescendo, per le esi-genze di tutta la Comunità, in questo tempo dicrisi: non è momento di pianto ma l’occasioned’abbandonare le abitudini tristi del fare finta difare e tornare ad essere produttori seri, per com-petere in un mercato globale che pretende lavoroe prodotti di alta qualificazione. Tutto il paese,anzi, ha l’opportunità di lasciarsi alle spalle il pas-sato meno fortunato, quello ieri, abile e furbo, dicui nessuno può essere troppo orgoglioso. Il nostro compito torna ad essere, come alle origi-ni, promozione della qualità del tempo libero:discutiamo il che fare, facciamo, con serietà,l’analisi di quel che serve per partecipare al rinno-vamento del sistema Italia. Capire il futuro e farnerealtà è, anche questo, nel solco della tradizionedel nostro ente. Avanti insieme! l

ualche tempo fa andava di moda, nel nostroPaese, la certificazione di qualità. A queltempo una delle raccomandazioni era "farbene le cose la prima volta e farle presto":

era un impegno importante e non da poco, percerti aspetti, se ne parlavi in giro, era consideratauna pretesa, a causa dell’alibi offerto dal vecchioadagio italiano "presto e bene raro avviene".Viceversa, in barba ai nostri comodi rifugi, farebene e fare tempestivamente è irrinunciabile perchi vuole risultati, e ha una proposta che merita,anche nell’interesse collettivo, il successo.Come Csain, nel nostro impegno per lo sport, lacultura, lo sviluppo sociale, per il turismo e la qua-lità del tempo libero, abbiamo sempre rincorso iltempo, ad evitare che ci sfuggisse. Oggi, la nuovadirigenza, sente di dovere continuare a fare pre-sto e bene, e tutti insieme: per questo abbiamomesso in testa, a premessa del programma dilavoro, per i quattro anni che sono iniziati a mag-gio, l’impegno ad andare nel territorio per cono-scere meglio, per capire, per discutere il percorsoda fare, per cercare insieme i sentieri del futuro. Abbiamo cominciato già a farlo, in Piemonte e aLatina, e, com’era immaginabile, abbiamo raccol-to ottimi frutti, per informazioni, per le cose viste,per l’entusiasmo e le opportunità che queste duevisite ci hanno mostrato. Abbiamo apprezzato, aTorino, scelte e strutture avanzate, amministratecon lungimiranza, da uno Csain che vuole conti-nuare ad essere partner attivo e vivace del territo-rio e della Comunità. Csain anche precursore del

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portTempo

i l d i r e t t o r e r e s p o n s a b i l e

di Giacomo Crosa

SE LO SPORT NON VA A SCUOLAALLORA VADA IN STRADA

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gnamento è di mezz’ora al giorno nella scuola elemen-tare e di almeno tre ore settimanali nelle medie. Il votoper la frequenza, il profitto e la buona condotta nel-l’educazione fisica, costituisce condizione per la pro-mozione al corso successivo e per il conseguimentodella licenza finale. Ogni edificio di scuola media deveessere fornito di una palestra e di un’area scoperta auso di campo di giuoco. Tali strutture possono essereconcesse a società ginnastiche e altre società sportiveal di fuori dell’orario per le esercitazioni scolastiche”.E’ passato un secolo e quelle tematiche sonoancora attuali. Purtroppo non sono bastati centoanni per dare attuazione a quelle norme. Nienteda dire. Fisiologico che perdurando il non dialogotra i due mondi, sport e scuola, il Presidente delmassimo organismo sportivo italiano ogni tantoalzi la voce anche per collegarsi ai messaggi pro-grammatici pre e post elezioni. Sullo sfondo, oltreai valori pedagogici, mi sembra ci sia anche lapreoccupazione per il fenomeno del reclutamentoche, se uno non ha gli occhi strumentalmentechiusi, sta perdendo inerzia. Uscendo da questa ritualità, penso che questoassillante problema sport-scuola si stia trasfor-mando in un grande alibi. Pensando al futuro del nostro sport, personal-mente mi preoccuperei maggiormente dell’inaridi-mento di quella straordinaria rete che erano lepiccole e grandi società sportive tradizionali.Quella era la vera palestra per dirigenti, per alle-natori, per tutte quelle figure indispensabili per poipoter pensare in grande. Gente che sapeva nuo-tare anche contro corrente. Gente che non si limi-tava a gettare la rete e tirare su le prede. Le prede le andava a cercare. Io mi preoccupodel fatto che di gente così ne vedo sempre menoin circolazione. l

ensieri particolari in questo editoriale pre-vacanziero, condizionati o, forse meglio,influenzati anche da un discreto periodo di“aggiornamento professionale” negli Stati

Uniti. New York in particolare. Pensieri vagabondiquindi. Quando lascio l’Italia, sorvolando l’oceanoAtlantico, sfoglio l’ultimo quotidiano italico. Sono attratto da un titolo che mi fa sorridere. Ilcalcio-mercato impazza e Michel Platini, grancapo del calcio europeo, dice: “Non c’è fairplayfinanziario in questo calcio di oggi”. Faccio finta diniente e non mi chiedo, quando mai c’è stato fair-play finanziario nel calcio. Non avendo complessid’inferiorità culturali nel confronto del mondo delpallone, mi limito, invece, a collegare l’applicazio-ne del concetto di fairplay fatta da “Roi Michel”,con quanto da me scritto per buffa coincidenza,giusto un mese fa, qui sul nostro TempoSport, aproposito dell’abuso di questo “farmaco eticosportivo”. Tristemente me ne compiaccio, consi-derando il tutto un avallo al mio pensiero. A pro-posito di pensieri. Torno da un pomeriggio fanta-stico trascorso nella più eccitante e grande pale-stra a cielo aperto che è Central Park. Le agenzieche non manco di leggere per non perdere il con-tatto con l’Italia, mi raccontano di una lettera aper-ta del Presidente del CONI Petrucci al Ministrodell’Istruzione, On Mariastella Gelmini. Ne riportoqui alcune righe: Esattamente cento anni fa, nel1909, venne approvata una legge, chiamata leggeDaneo, dal nome dell’allora Ministro della Pubblicaistruzione, considerata a suo tempo una pietra miliaredell’avanzamento verso un ideale di educazione fisicanel processo educativo. Con tale legge venne stabilital’obbligatorietà, per gli alunni, di uno specifico corsodi educazione fisica in ogni scuola pubblica, primariao media, maschile o femminile. “La durata dell’inse-

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di Gianni Di Nucci (resp. CSAIN per l’Atletica)Fotoservizio di Raffaele E. Marroccella

E’ un’atletica da

FORMIA

La Scuola Nazionale ha ospitato il 2° Memorial Alfredo Berra. In uno dei templi dello sport olimpico per eccellenza una giornata piena di giovani e di entusiasmo. In pista e sulle pedane oltre 400

concorrenti. E non sono mancati anche risultati significativi

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Sono circa le 6,30 del 20 giu-gno quando ci troviamo tutti, noiaddetti ai lavori, presso i cancel-li della Scuola Nazionale diAtletica di Formia. Tra meno di 3ore 437 giovanissimi e menogiovani atleti, in rappresentanzadi dieci regioni d’Italia, irrompe-ranno sulle piste e sulle pedanedi questa straordinaria strutturaper dare vita al 42° Juvenind -Campionati Nazionali di AtleticaLeggera CSAIN - MemorialAlfredo Berra.Bisogna arredare lo “Stadiodegli Aranci”, cosi si chiamal’impianto della Scuola diFormia che ospita le piste e lepedane dell’atletica leggera,con i tanti colorati striscioni delloCSAIN, con locandine e manife-sti dell’evento, con gonfiabili epalloncini variopinti, con cartellisegnaletici e bacheche itineran-ti per le diverse comunicazionidi servizio e informazioni gene-rali per tutti i partecipanti: tecni-ci, atleti, dirigenti, giurie, servi-zio medico, servizio d’ordine evolontari.Gli addobbi e l’arredo dello sta-dio vanno bene per personaliz-zare, identificare e colorare almeglio l’iniziativa, ma le gare,per avere il loro regolare svolgi-mento e una giusta valenza tec-nica, hanno bisogno che le pistee le pedane siano correttamen-te predisposte, secondo i rego-lamenti indicati dallaFederazione Italiana di AtleticaLeggera.A tutto ciò provvede, con grandecompetenza, il gruppo parteno-peo di Lello Marroccella con la

sono le pedane per il salto inalto. C’è qualche dubbio, infine,su come mettere a punto lepedane per il vortex, un attrezzoche simula il lancio del giavellot-to, riservato alle categorie pro-mozionali. Anche in questo casoil problema viene risolto inmaniera ottimale. Si sfrutta l’am-piezza delle pedane del salto inalto ed ecco che anche il vortex

delimitazione dei settori per ilanci: tre sono le pedane per ilgetto del peso, una pedana peril giavellotto, una per il disco.Una pedana per le gare delsalto in lungo non è sufficiente,nel “last minute” le iscrizioni sisono raddoppiate, nessun pro-blema. Lo stadio di Formia con-sente di allestirne due e due nevengono preparate, come due

Il vice-presidente CSAIN Biagio Saccoccio effettua una premiazione

trova il suo spazio.E’ quasi tutto pronto ormai, macome in tutte le più perfette ecollaudate organizzazioni nonmanca mai il momento di pani-co, che, naturalmente, cerchia-mo di tenere all’interno del grup-po. I cronometristi del fotofinishnon riescono a far funzionare iloro strumenti, l’alimentazioneelettrica non arriva, eppure, ciassicurano i responsabili dellaScuola di Formia, che per lorotutto è ok. Non funziona peròneanche l'impianto di amplifica-zione, sebbene anche in questocaso, per i responsabili dellaScuola, tutto è ok.C’è una velata e sottile preoccu-pazione perché ormai siamoagli sgoccioli e le prime garesono alle porte, cosa fare?Come spesso accade nellecose che sembrano irrisolvibiliinterviene l’intuizione che si tra-sforma quasi in miracolo. Ilbuon Michele Tarallo, avvedutocoordinatore tecnico-organizza-tivo della Scuola, si accorge chequalcuno, inavvertitamente, hascollegato due cavi di alimenta-zione. Tutto risolto! Un sospirodi sollievo. Prende così via il 2°Memorial Alfredo Berra.Tanta allegria, tanti giovani atle-

ti, tanti genitori, tanto caldo, matanta, tantissima voglia digareggiare. Il programma tecni-co è ricco di gare aperte a tuttele categorie promozionali, allie-vi, juniores, promesse, catego-ria assoluta, e infine ai master.Una vera e propria rassegnadell’atletica leggera.Le gare della mattina sono riser-vate esclusivamente ai giova-

Due giovani concorrenti durante una prova di corsa

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Una premiazione effettuata dal vice-presidente CSAIN Totò Scarantino. A destra nella foto, Gianni Di Nucci

nissimi delle categorie promo-zionali.Si parte con gli esordien-ti B-C con i 50 m e il vortex . Mi piace raccontarvi di CarolinaVisca, figlia d’arte, il suo papà èstato lanciatore delle FiammeGialle e allievo del “maestro”Brichese. Carolina è iscritta nelvortex femminile esordienti B.Pensate, lancia l’attrezzo a36.95 m, una prestazione stra-ordinaria. Gareggia per ClubAtletico Centrale di Roma equando c’è lei in pedana la lottaper le altre concorrenti è soloper la piazza d’onore. Al terminedella gara con molta felicità eserenità esprime un desiderio:“Vorrei anch'io un giorno veniread allenarmi qui a Formia, comefaceva il mio papà”. Noi tuttisiamo certi che questo suosogno si avvererà.Ci sono poi gli esordienti A con i60 m, i 600 m, il vortex e le staf-fette miste. Quindi i ragazzi coni 60 m, i 1000 m, il peso, illungo, l’alto e le staffette.E’ il turno dei cadetti con gli 80m, i 300 m, i 1000 m, il lungo,l’alto, il peso e la marcia sui 3km, per le ragazze e sui 4 kmper i ragazzi.Perché proprio la marcia, dimattina e con il caldo, si sonochiesti in molti? Ho voluto inse-rire nel programma, insieme ai

della pausa. E’ l’ora del pranzo!E qui chi riesce a produrre unaprestazione di altissimo livellotecnico e organizzativo è lo chefdella Scuola di Formia GiovanniVallardi, chef tra l’altro anchedella squadra italiana alle ultimeOlimpiadi di Pechino. Nel giro di

miei collaboratori, questa spe-cialità perché rappresenta nelmondo l’immagine più vera del-l’atletica italiana e poi perchénessun'altra specialità può rap-presentare al meglio lo spiritopromozionale dell’atletica stes-sa. Le gare del mattino sono ter-minate e vorrei a questo puntofare una considerazione. Tantisono stati i vincitori e per citarliinsieme a tutti i partecipantiavremmo bisogno di molto spa-zio, però a tutti indistintamentemaschietti e femminucce,abbiamo assegnato idealmenteun premio prestigioso: la“Medaglia Pierre De Coubertin”meglio nota come la “Medagliadel vero Spirito Sportivo “.I nostri giovanissimi atleti hannomeritato questo ideale e presti-gioso riconoscimento per l’im-pegno, la generosità, la lealtà eil fair-play che hanno dimostratoin pista e sulle pedane gareg-giando con il vero spirito sporti-vo. E per noi tutti questo è ungrande successo che va di làdalle prestazioni squisitamentetecniche. E’ un momento educa-tivo e di crescita culturale per inostri ragazzi di grande signifi-cato. E siamo giunti al momento

circa 90', in due tempi di 45',come nelle partite di calcio, rie-sce a far mangiare circa 450persone.Le gare del pomeriggio inizianoin perfetto orario. E' il turno degliallievi, degli juniores, delle pro-messe, della categoria assolutae dei master.Molte le prove previste, si partecon 100 m, poi i 400m, quindii1500, l’alto, il peso, il lungo, ildisco, il giavellotto e infine l’ulti-ma gara in programma, i 5000m di marcia femminile, ed è pro-prio questa gara di marcia ariservarci una straordinaria sor-presa. Due splendide atletecampane dell'Asd Agg Hinna,Carolina De Rosa,allenata daDiego Perez e Carmela Pucca,seguita da Giuseppe D’Apontecon i tempi rispettivamente di24’08”87 e 24’19”66 ottengonoil minimo per la partecipazioneai Campionati Mondiali Allievi inprogramma a Bressanone nelmese di luglio. Un risultato tec-nico di grande valore che contri-buisce ad arricchire ulteriormen-te il successo del MemorialAlfredo Berra. All'arrivo le due atlete campane,stremate, felici e consapevolidelle prestazioni ottenute,

Un giovanissimo si cimenta con il lancio del vortex

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Verso il traguardo senza mollare

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all’unisono, quasi avessero con-cordato cosa dire, ci racconta-no: “Volevamo gareggiare aFormia perché ha una pistamagica, perché vincere qui èun’altra cosa e poi perché qui cisentiamo a casa nostra...". Ci sentiamo a casa nostra,hanno dichiarato Carolina eCarmela, cosa più spassionatanon poteva esser detta: Formiaè la casa dell’atletica italiana! Ilprogramma è esaurito e siamoal momento delle premiazioni.C’è tanto entusiasmo e unafestosa attesa, lo spazio creatointorno al podio per celebrare ivincitori è completamente inva-so dai nostri “eroi”. Totò Scarantino, responsabilesport e Vice. Presidente CSAINe Biagio Saccoccio, anche luiVice Presidente CSAIN, accom-pagnano le Autorità presentinella zona riservata alle premia-zioni. L’Assessore allo Sport delComune di Formia Carlo Biancoe il Presidente della Com-missione Sport del Comune diFormia Antonio Miele sottolinea-no come la città di Formia sicaratterizzi come Città delloSport e in questo senso hannointeso donare a tutti i parteci-

panti una magliettaricordo con la scrit-ta “Formia Cittàdello Sport”. Intempi di grandi diffi-coltà economicheper gli Enti e leIstituzioni l’atten-zione dell’Amministrazione loca-le merita un sinceror i n g r a z i a m e n t oErminia Cicione,Presidente delParco Riviera diUlisse, che hasostenuto la nostrainiziativa mettendoa disposizione 120magliette riservatea tutti i vincitoridelle gare, ha evi-denziato come loSport, tra le altrecose, possa essereun elemento cata-lizzatore molto

importante per incentivare il turi-smo. Le attività sportive, infatti,concorrono decisamente allosviluppo del settore turistico consignificative ricadute sul pianosocio-economico del territorio.Gianni Biondi, Presidente delComitato Provinciale del Coni diLatina si complimenta con ladirigenza dello CSAIN per l’at-tenzione che l’Ente rivolge

all’Atletica Leggera, un serbato-io importante per lo sport italia-no; aggiunge, inoltre, come siaimportante sostenerne e diffon-derne l’attività giovanile e pro-mozionale. Sono, ormai, le19,30 circa, tutti gli atleti sonostati premiati, siamo al clou, lagiuria sta delineando la classifi-ca per RappresentativeRegionali che assegnerà il“Memorial Alfredo Berra”. Arrivail risultato, prima classificata laCampania ed è Ciro Improta,Vice Presidente CSAINCampania a ritirare il Trofeo. Aridosso della Campania il Lazio,quindi un sorprendente Molise aseguire tutte le altre Regionipresenti. Ancora tanta festa efuochi d’artificio. La nostra festa, la festa dellanostra atletica Csain è finita, si èconclusa in bellezza. Siamo riu-sciti a offrire ai nostri giovanissi-mi atleti, ai meno giovani, allenostre associazioni, ai dirigenti,la possibilità di vivere a Formia,in quella che è universalmentericonosciuta come la “Scuoladei Campioni” una fantasticagiornata di sport. E siamo riusciti nello stessotempo a ricordare e onoraredegnamente, con l’impegno ditutti quanti e con lo straordinarioentusiasmo dei nostri ragazzi, ilgrande Alfredo Berra. l

La buona tecnica di una discobola

Tre velocisti dopo la partenza

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di Marco Battaglia

Lo sport è passione, entusia-smo, un amore che ci si portadentro per tutta la vita, che con-diziona sempre e comunque lenostre scelte. Ed è con quell'amore e quellapassione che Maria CristinaCirillo si è aggiudicata aiCampionati Mondiali Master diJudo, che si sono svolti aSindelfingen in Germania a finemaggio, la medaglia d'oro nellacategoria F3. L'evento, che hacoinvolto più di ottocento atletiprovenienti da tutto il mondo, èstato il primo ufficialmente

sostenuto dalla FederazioneInternazionale Judo, segno que-sto del fatto che tale sport stacrescendo anche tra chi tantogiovane non è più. Ma MariaCristina, oltre ad essere un'otti-ma atleta, ricopre anche unruolo importante all'interno delloCSAIN. La campionessa dijudo, infatti, è la responsabilenazionale del settore lotta e pre-sidente della sezione di Asti. Ilsuo impegno all'interno dell'enteè mosso da quella stessa pas-sione ed entusiasmo che l'haportata a conquistare il gradino

Maria Cristina Cirillo, responsabile CSAIN della lotta e presidentedella sezione di Asti, è diventata campionessa mondiale master dellapopolare lotta giapponese che lei insegna ai giovani della sua città.Si è allenata con le due figlie, già promettenti specialiste. In questa

intervista parla della grande passione della sua vita

Mamma JUDO

Maria Cristina Cirillo (al centro) sul podio di Sindelfingen

più alto del podio.Noi di TempoSport l'abbiamointervistata per scoprire meglio isegreti di una donna che a 44anni ha ancora la voglia di met-tersi in gioco e di confrontarsi incompetizioni internazionali,merito della sua passione e delsuo amore per una disciplinaantica ma sempre coinvolgentecome il judo.I Mondiali sono ancora un ricor-do fresco e vivo nella mente diMaria Cristina, anche perchétutto è andato per il verso giu-sto. «L'evento è stato meravi-glioso con una cornice di pubbli-co straordinaria – racconta - Ilpalazzetto era sempre pieno, sirespirava proprio un clima dacampionati del mondo. Devodire che ho inbeccato la giorna-ta giusta, mi riuscivano tutte letecniche. In finale contro unatedesca sono andata inizial-mente in svantaggio, poi horibaltato la situazione conqui-stando così la medaglia più pre-stigiosa. Ho sfruttato al megliole mie qualità che sono la velo-cità, nella mia categoria (sotto i48 kg, ndr) la rapidità di esecu-zione è fondamentale cosìcome una buona tecnica. Il judoè uno sport estremamente tec-nico: ho rispolverato in questimesi di preparazione la mia

umano, in un contesto di regolecondivise». Pregiudizi e difficoltà che spes-so vengono superati grazie alsupporto dello CSAIN. «Il setto-re delle arti marziali all'internodello CSAIN è molto sviluppatoe ben organizzato. Le manife-stazioni durante l'anno sononumerose e vedono una grandepartecipazione di atleti. Il contri-buto che il nostro ente offre aquesto movimento è fondamen-tale perché permette a tutti diconfrontarsi e gareggiare aqualsiasi livello. Il judo e la lottasono entrati di recente nelmondo CSAIN, ma nonostanteciò già si registrano ottimi risul-tati e crescenti adesioni. Lemanifestazioni di Torino eLignano (rispettivamente dedi-cate alle arti marziali e alle miniolimpiadi, ndr) hanno fatto regi-strare un elevato numero di par-tecipanti nel settore judo. Lastrada intrapresa è quella giusta

presa preferita che è il tai-otoshie devo dire che si è rivelataun'arma vincente. Da ragazzasono stata campionessa italianae posso assicurare che horiscoperto le emozioni provatetanti anni fa».E ne sono passati di anni daquando lei s'innamorò di questosport: un amore a prima vista,un amore che però ha dovutoattendere un po' prima di sboc-ciare. «Ho iniziato per caso: avevodieci anni e andavo a vederemio fratello che si allenava; perun anno intero ho seguito i suoiallenamenti e le sue gare. Mipiaceva il combattimento, ma lamia famiglia aveva più di qual-che remora a iscrivermi. Poiperò i miei genitori hanno capitoche amavo questo sport edhanno assecondato la mia scel-ta divenendo i miei primi tifosiDa quel giorno non ho piùsmesso di praticare il judo,prima come atleta e poi comeinsegnante. E' la mia passione,la mia vita».Per conquistare il Mondialeperò ha dovuto faticare molto,sostenuta dalle sue due splen-dide figlie, fresche del titolo ita-liano conquistato nei recenticampionati di Torino, e dagli altriatleti della palestra dove inse-gna.«Mi sono preparata con le miefiglie e i miei atleti nella palestradove alleno, e devo ammettereche è stata dura ma nello stes-so tempo divertente. La miapriorità rimane comunque l'inse-gnamento, trasmettere ai ragaz-zi i valori sani e positivi di que-sto sport. Ho potuto partecipareai Mondiali perché c'era lapausa delle gare dei miei atleti,altrimenti non sarei mai andata,per me vengono prima loro. Lesoddisfazioni più grandi me ledanno loro, vederli vincere migratifica enormemente».Ed è proprio per i giovani e coni giovani che la nostra campio-nessa trascorre la maggiorparte della sua attività, per tra-smettere loro quanto di buonoquesto sport può dare. Unosport che però deve superareancora molte difficoltà per affer-

marsi appieno nell'immaginariocollettivo del nostro paese.«In Italia c'è un buon movimen-to intorno al judo: molti ragazzilo provano, il problema è che lamaggior parte di loro poi lolascia. E' uno sport duro, diffici-le, dove bisogna sacrificarsimolto. Le medaglie d'oro con-quistate dagli atleti italiani alleOlimpiadi di Pechino hannorilanciato questa disciplinasoprattutto in campo femminile.Il judo sviluppa la consapevo-lezza delle proprie capacità fisi-che e la grinta: due qualità chenell'universo femminile spessovengono a mancare. Non è unosport violento, associare il con-cetto di violenza al judo è sba-gliato. Anzi è uno sport cheaiuta la maturazione dei ragaz-zi, sviluppa personalità, sensodelle regole e rispetto delle per-sone. E' uno sport che permettedi sfogare la violenza, espres-sione naturale dell'essere

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La neo-campionessa mentre fa lezione ai suoi allievi

e mi sto impegnando personal-mente per raggiungere con iljudo i numeri del karate e delwushu, le due arti marziali dimaggior successo. Lo CSAIN rispetto agli altri entidi promozione sportiva garanti-sce condizioni ottimali per i pra-ticanti: l'assicurazione che forni-sce agli atleti è completa ed effi-ciente; l'organizzazione deglieventi è gestita in maniera pro-fessionale e, soprattutto, c'è unrapporto diretto con le societàche permette un continuomiglioramento. Sono certa chenel breve periodo i numeri dellesocietà sportive affiliate aumen-teranno notevolmente. La forza dello CSAIN è quella dicurare oltre all'aspetto agonisti-co, fondamentale per la vitadello sportivo, anche quello ludi-co e giocoso, permettendo unapproccio più sereno con losport». E se una campionessacome Maria Cristina si è messa

in testa di portare il judo ai mas-simi livelli nello CSAIN siamo

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certi che da qui a breve l'obiet-tivo sarà raggiunto. l

FURONO I MARINAI A PORTARE IL JUDO IN ITALIAIl judo (Via della Cedevolezza) è un'arte marzialegiapponese e uno sport nato in Giappone alla finedel XIX secolo. La storia del judo è inseparabile daquella del suo fondatore, Jigoro Kano. È anche unadisciplina per la formazione dell'individuo nel sensomorale e caratteriale. È diventata ufficialmentedisciplina olimpica nel 1964, a Tokyo, e ha rappre-sentato alle Olimpiadi di Atene 2004 il terzo sportpiù universale, con atleti da 98 paesi. In Italia leprime testimonianze si riferiscono ad un gruppo dimilitari appartenenti alla nostra Marina i quali nel1905 tennero una dimostrazione di "lotta giappone-se" (cosi veniva definito il judo) davanti all'allora red'Italia Vittorio Emanuele III. Nel 1920 grazie a unaltro marinaio, Carlo Oletti, si cominciò a parlare dijudo attraverso i corsi istituiti per l'esercito. Fino al1924 il judo resterà confinato nell'ambito militare,allorquando fu costituita la FILG (FederazioneItaliana lotta giapponese), assorbita poi nel '31dalla FIAP (Federazione Italiana Atletica Pesante).I primi campionati nazionali si svolsero nel 1948 aLanciano. Nel '74 il judo fu gestito dalla FILPJ,(Federazione Italiana Lotta Pesi Judo), che a suavolta, inglobando anche il karate, cambierà denomi-nazione in FILPJK (Federazione Italiana Lotta Pesi

Judo Karate) nel 1995; infine nel luglio del 2000 l'Assemblea nazionale decide di scindere la federazioneFILPJK e nasce la FIJLKAM (Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali). In chiave olimpical'Italia ha vinto tre medaglie d'oro (Ezio Gamba 1980, Pino Maddaloni 2000 e Giulia Quintavalle 2008),oltre a tre argenti e sei bronzi. Si stima che in Italia i praticanti amatoriali siano alcune centinaia di miglia-ia, mentre, per quanto riguarda i tesserati veri e propri, l'indagine Coni datata 2005 indicava in 43.643quelli che praticavano agonisticamente il judo..

L’olimpionica di Pechino Giulia Quintavalle

La neo-campionessa (al centro) sul podio di Sindelfingen

presenterà l’ottava partecipazio-ne ai Giochi Olimpici.L’eccellenza storica. «Nello sportil gioco deve essere una costante.Quando questa componente vienea mancare è ora di smettere».Josefa pronuncia spesso questafrase per spiegare l’entusiasmodelle sue ambizioni a chi si sor-prende della sua voglia di gareg-giare ancora. La canoa è nel suo destino. Primeesperienze in Germania dovenasce. I primi contatti con l’infi-do strumento si segnalano più perle cadute in acqua che per con-vincenti successioni di colpi dipagaia. Ha poco più di undicianni. Non ci vuole molto perché idue elementi, lo scafo e il suocorpo, comincino a fondersi. Ilseguito si può rappresentarecome un crescendo di emozionialla ricerca della perfezione tec-nica. In questa sua tensione moti-vazionale sarà aiutata dall’amoreper un uomo della pallavolo,Guglielmo Guerrini e dal nostropaese. Guglielmo Guerrini oltreche diventare, nel 1990, suomarito, si trasformerà in tecnico

preparato e suo credibile punto diriferimento per ogni decisioneimportante. Josefa diventa italia-na nel 1992. Nell’aprile del ’95nasce Janek, nel maggio 2003Jonas. Due figli che s’inserisconoperfettamente nelle cadenze ago-nistiche di Josefa. Due figli checrescendo non si chiedono più«mamma quando smetti?». Ancheloro sono ormai complicicoscienti di una storia vera piùche di una favola. Il medaglieredi Josefa Idem richiede concen-trazione e pazienza per poterloscorrere tutto. Giochi Olimpici,Campionati Mondiali, Cam-pionati Europei. C’è tanto oro,abbastanza argento, qualcosa dibronzo. L’essenza è ovvio che siala medaglia d’oro nell’Olimpiadedi Sidney. Ma il suo essere unica,la sua apoteosi epica è in quellasconfitta per 14 millesimi disecondo, l’anno scorso aPechino. Quattordici millesimi disecondo. «Le sconfitte bruciano,ma sono anche un’ottima oppor-tunità per imparare a fare megliola volta dopo». Detto da Josefanon è una frase da supermarket.

C’è un qualcosa di speciale inJosefa Idem e non servono certole "nostre cento domande" perscoprirlo. E’ un qualcosa che sipercepisce già nell’avvicinarsi aquel fisico che nasconde bene isuoi quasi 45 anni. Questo qual-cosa può benissimo essere sinte-tizzato in serenità. Stato dell’ani-mo, mica tanto facile da rappre-sentare. Josefa è come uno diquegli straordinari mosaicibizantini che rendono famosa nelmondo Sant’Apollinare in Classe,Basilica del VI secolo che impre-ziosisce il territorio intorno aSanterno nel ravennate, là dovelei vive. Tanti elementi coloratiche ti danno l’idea di una figuraperfetta. Josefa donna, Josefamadre, Josefa moglie, Josefa atle-ta, Josefa impegnata nel sociale,Josefa impegnata nella politica.I suoi occhi chiari sono i primi asorridere, quando la s’incontra.Poi la bocca con un taglio cheillumina un viso corredato dacapelli biondi. I suoi lineamenti,mai spigolosi, si stanno ammorbi-dendo in quello scorrere deltempo che non riesce invece aintaccare minimamente la suaanima agonistica. In lei la capa-cità di spostare sempre più inavanti, sempre più lontano,l’orizzonte delle cose, è un ele-mento naturale.Ora si sta allenando e sta gareg-giando rivolta verso Londra,verso quel 2012 che per lei rap-

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Cento domande per la Idem, straordinaria donna e atleta, che a 44 anni

continua la sua avventura sportiva

JOSEFAdei miracoli

di Alessio Crosa

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ho imparato a conviverci perchégli allenamenti e ancor più legare possono talvolta crearedolore fisico38) Un complimento vero: edificante39) Un complimento falso:ma va’40) Vivere in quest'epoca: va bene così41) Il denaro: non è la cosa piùimportante per essere felici, maaiuta un bel po’42) Diventare mamma: wow43) Il passare degli anni: vabene, perché l’alternativa èmorire giovani

le preferenze44) Ora: ore mattutine45) Giorni: è uguale46) Mese: maggio e settembre47) Stagione:primavera e autunno48) Numero: 149) Lettera: J50) Vacanza: on the road51) Città italiana: Ravenna

17) Mania: non ne ho18) Desideri: salute e vita lunga per la miafamiglia e per me19) Complesso: se potessi andare forte incanoa senza tutti questimuscoli sarei più contenta20) Superstizione: gatti neri21) Modo di vestire: sportivo casual, elegante nelleoccasioni formali22) Mezzo di locomozione:macchina23) Ora della sveglia: 7,15h24) Ora del sonno: 22,30h

curriculum25) Prima gara vista: gara di canoa a Herdecke inGermania nel 197626) Prima gara disputata:di canoa a Herdecke inGermania nel 197627) Prima soddisfazione:bronzo alla gara di Herringen,frazione di Hamm dove risiedevo28) Prima delusione: settimoposto ai Mondiali di Montrealperché ero decisamente all’al-tezza per andare a podio29) Prima maglia azzurra:199030) Primo campionato mondiale: 198231) Prima Olimpiade: 198432) Prima medaglia d'oro:mondiali 1990, olimpiadi 200033) Gara più spettacolare:olimpiadi 200034) Emozione più grande: nascita dei miei figli e vittoria aSydney nel 200035) Delusione più grande:quarto posto alle Olimpiadi diBarcellona

che effetto fa36) Essere un personaggio:gradevole perché non è uneffetto esagerato37) Il dolore fisico:

chi sei?1) Nome e cognome: Josefa Idem2) Data e luogo di nascita:23.09.1964 a Goch3) Segno zodiacale: vergine4) Altezza: 177cm5) Peso: 72 kg 6) Numero di scarpe: 39\407) Capelli: biondi8) Occhi: azzurri9) Stato di famiglia:sposata10) Domicilio:Santerno di Ravenna11) Studi: diploma superiore in lingue12) Lingue parlate: italiano,tedesco, inglese, francese

profilo13) Carattere: determinata14) Qualità dominante:accomodante15) Difetto dominante:accomodante16) Hobby: lettura, musica

Josefa Idem con i suoi figlioli

La Idem ha disputato la prima Olimpiade nel 1984 con la Germania

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pre presente, il babbo moltomeno84) Il buio: di mattina, quandomi svegliavo prima di tutti glialtri in casa, mi facevano paurale ombre provocate dalla primaluce 85) La scuola: le elementarisono state divertenti al massi-mo, le superiori un calvario86) Gli insegnanti: insomma87) L'età decisiva: periodonerO dai 16 ai 22 anni, allagrande da trent’anni in poi

il meglio di sempre88) Il libro: Narciso e bocca d’oro89) Il film: Quel che resta del giorno90) Il disco: -91) Lo show televisivo: -92) Avvenimento sportivo:Olimpiadi93) Campione italiano: -94) Campione straniero: -95) Vittoria più bella: -96) Sconfitta più incredibile:perdere l’oro olimpico per 4 mil-lesimi97) Avvenimento privato:la nascita dei miei bimbi

per concludere98) Chi sono stati i tuoi alle-natori: Wilfried Geissler eDetlef Proell ai miei esordi,Josef Capousek nella naziona-le tedesca, Guglielmo Guerrini(mio marito) da quando gareg-gio per l’Italia99) Qual è il tuo motto prefe-rito: siccome qualcuno devevincere preferisco esserlo io.100) Definisciti in pocheparole: piena di contrasti:forte, ma fragile; determinata,ma dolce; lascio molta libertà aimiei bimbi, ma sono intransi-gente sui valori

Rita Levi Montalcini71) La scienza: -72) Il quotidiano: La Repubblica, SueddeutscheZeitung

gli svaghi73) Il cantante: -74) L'attrice italiana: Sofia Loren75) L'attore italiano: Alberto Sordi76) Il comico italiano:Giacobazzi77) L'attrice straniera:Jennifer Garner78) L'attore straniero: Clive Owen79) Il presentatore: Thomas Gottschalk

i ricordi d’infanzia80) La favola: Il brutto anatrocolo81) Il gioco: all’aria aperta82) Il disegno: case, case,cento case83) I genitori: la mamma sem-

52) Città straniera: Berlino53) Nazione: Italia e Germania

il palato54) Aperitivo: prosecco55) Antipasto: freddo di pesce56) Primo piatto: spaghetti alloscoglio57) Carne: fiorentina58) Pesce: salmone preparatocon una specialissima salsaallo zenzero e allo sciroppod’acero59) Formaggio: parmigiano60) Frutta: tutta61) Dolce: mascarpone62) Vino: rosso63) Liquore: non bevo liquori

la cultura64) Lo scrittore: HermannHesse65) Il fumetto: non li leggo66) Il poeta: Pablo Neruda67) Il pittore: l’impressionismo68) La musica: di tutte le qualità 69) Lo scienziato: Rita Levi Montalcini70) La donna politica:

La straordinaria grinta di Josefa Idem. A Pechino ha fallito l’oro per 14 millesimidi secondo!

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pallanuoto sia degli uomini siadelle donne. Le cifre sonoimportanti: 183 paesi presentiper circa 2.800 atleti in dicias-sette giorni di gare. In totalesaranno assegnati ben sessan-tacinque titoli con il nuoto invasca che, come di consueto,farà la parte del leone con qua-

I Campionati iridati di nuoto che ospiterà Roma e quelli di atletica che si svolgeranno a Berlino rilanciano, dopo i Giochi di Pechino, i due sport

olimpici per eccellenza. Grande l’attesa. Tornano Phelps e Bolt

ospitarle dal 17 luglio al 2 ago-sto, un bis dopo l'edizione che laCapitale già organizzò nel 1994.Invece per quanto riguardal'atletica sarà sempre Europa,ma stavolta, dopo l'ultima edi-zione del 2007 in Giappone, aOsaka, i riflettori saranno punta-ti su un grande moderna capita-le, quellaBerlino cheritrova unagrande mani-f e s t a z i o n einternazionaledi atleticadopo i Giochiolimpici del-l'ormai lonta-no 1936.Si diceva delnuoto il cuip r o g r a m m ap r e v e d eanche i tuffi, ilnuoto inacque libere,il nuoto sin-cronizzato, la

Sarà un'estate mondiale. E'vero che ormai i grandi avveni-menti sportivi non si fanno desi-derare, ma dopo l'annata olimpi-ca il ritorno sulla ribalta mondia-le dei due sport olimpici pereccellenza, l'atletica e il nuoto,assume una particolare rilevan-za con un'attesa giustificatadopo gli esiti di Pechino. Per noiitaliani un'aspettativa particolareper le discipline natatorie per-ché, come noto, sarà Roma a

Un’estate

MONDIALEPellegrini, Filippi, Cagnotto: le donne azzurre a caccia

dell’oro nell’acqua della Capitale

La Pellegrini, punta di diamante dell’Italia del nuoto

ranta medaglie d'oro messe inpalio. Dispiace che la strada verso ilMondiale sia stata costellata damolte polemiche. Dopo averdigerito la decisione di abban-donare come cuore della mani-festazione quello che dovevaessere il mega-impianto di TorVergata progettato dall'architet-to spagnolo Calatrava e di con-centrarsi sul Foro Italico, lì dovesi svolsero i Giochi olimpici del1960 e i Mondiali del 1994, cisono stati guai giudiziari conalcune piscine sequestrateanche se non fondamentali perlo svolgimento dei Mondialistessi. Più fastidiosa la pesanteconflittualità createsi traGiovanni Malagò, presidentedel Comitato organizzatore, ePaolo Barelli, presidente dellaFedernuoto e vice del Comitato,quest'ultimo fortemente indi-spettito dalla sensazione che lasua Federazione fosse statarelegata, soprattutto a livellod'immagine, in un ruolo margi-nale. In tutto ciò si è inserita alivello internazionale la farsa deicostumi di nuova generazione,quelli che hanno rivoluzionato lestatistiche del nuoto. Circa ametà giugno la Fina ha rilascia-to l'elenco delle marche deicostumi ammessi, bocciandoperò alcuni record, tra cui lostraordinario 46"94 che il fran-cese Alain Bernard aveva rea-lizzato nei 100 stile libero il 23aprile. In generale, senza entra-re nei dettagli, un problemagestito malissimo dall'organi-

smo internazionale che all'inizionon si è reso conto di comeavrebbe influito sul movimentonatatorio questa rivoluzione tec-nologica. Poi ha tentato di met-terci rimedio, senza soddisfaretutti. Un ritorno ai semplicicostumi in tessuto sarebbe dav-vero auspicabile, ma si sa chetornare indietro quando c'è dimezzo la tecnologia, spesso èimpossibile. E' auspicabile chel'avvicinarsi delle gare riportil'attenzione sugli atleti. Già tanto ha fatto FedericaPellegrini riprendendosi aiGiochi del Mediterraneo il mon-diale dei 400 stile. La venetarimane la punta di diamante del-l'intera squadra azzurra: a menodi 22 anni (li compirà il 5 agostoa manifestazione appena con-clusa) ha già due medaglie

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mondiali in carniere, oltre all'ar-gento e all'oro olimpici conqui-stati nel 2004 e 2008: nel 2005fu seconda e nel 2007 terza,sempre nei 200 stile.Soprattutto a Melbourne, nell'ul-tima edizione, nonostante unabrillante gara, fu respinta da unastraordinaria Manaudou che aRoma sarà solo in tribuna, bat-tuta dallo stress. Invece laPellegrini è maturata e sembrapronta a respingere avversariee la forte pressione che sentiràsulla testa. Ma c'è da credereche l'unico oro che appare nelmedagliere rosa-azzurro deiMondiali, quello che NovellaCalligaris conquistò nel 1973,sugli 800, nella prima edizionedella manifestazione, troveràcompagnia. D'altra parte ilnuoto femminile può contareanche su un'altra pedina dapodio quell'Alessia Filippi che aRoma gareggerà più che mai incasa e che appare pronta a bat-tersi per il titolo negli 800 dopol'argento olimpico. In campomaschile le ambizioni di vittoriaappaiono più limitate, anche seFilippo Magnini, due volte sulgradino più del podio Mondiale,appare competitivo, anche se icostumi high-tech hanno resoassai complicato la valutazionedei tempi. La squadra italiana dinuoto, che sarà composta da 26

Michael Phelps sarà imbattibile come a Pechino?

Tre campioni del passato, più o meno recente, presentano le medaglie di Roma: da sinistra Paola Celli (sincro), Viola Valli (fondo),Klaus Di Biasi (tuffi)

uomini e 22 donne, ha tra le suefila anche quelli che saranno lepunte di una nuova generazio-ne, quella che guarda a Londra2012; anche per loro sarà un

e s a m eimportantedi là damedagl iesulla cartaimprobabi-li. Citiamole babygenovesidella ranaI l a r i aScarcellae MartinaCarraro, ledue farfal-liste IlariaB i a n c h i ,emil iana,e Silvia DiP i e t r o ,r o m a n a .Tra gliu o m i n ic i tazioneper il rani-sta puglie-se Edo-ardo Gior-getti e perdue velo-cisti, ilpadovano

Francesco Donin e Marco Orsi,un emiliano che ormai è più diuna promessa Italiani a parte,grande attenzione ci sarà intor-no a Michael Phelps, l'uomo

d'oro di Pechino, che a Romanon cerca abbuffate ma si con-centrerà su poche gare, unmotivo di più per ritenere chebatterlo sarà ancora più difficileanche se lui appare addiritturapropenso a sfidare tutti gli spe-cialisti dei 100 stile libero.L'Italia spera di dare sostanza alsuo medagliere anche graziealle altre discipline, anche se,ad esempio, le due squadre dipallanuoto, che nel passatosono stati punti di riferimentoimportanti, stanno affrontando,dopo le delusioni di Pechino,una delicata fase di rinnova-mento.Nel fondo, le cui gare si svolge-ranno nel mare di Ostia, èValerio Cleri, romano diPalestrina, l'uomo della speran-za, deciso a dare altro valore alquarto posto ottenuto a Pechinosui 10 km.Si attendono buone cose anchedalle prove del sincronizzato,speranze alimentate dalla vitto-ria che la nazionale ha ottenutoin maggio in Coppa Europa.Infine i tuffi dove lo squadronecinese sembra poter ipotecareun po' tutto come avvenuto aPechino. Ma l'Italia ci sarà pun-tando soprattutto su TaniaCagnotto e non solo. La figliad'arte arriva dai tre titoli europeivinti a Torino: ormai ha raggiun-to una maturità importante eovviamente punta al massimodopo i due bronzi mondiali con-quistati nel 2005 e 2007 daltrampolino da tre metri, la spe-cialità che ormai è diventata ilsuo cavallo da battaglia.Intorno alle gare ci sarà un con-torno che si annuncia importan-te a partire dalla cerimoniad'inaugurazione che si svolgeràai Marmi il 18 luglio con ClaudioBaglioni, interprete e autore del-l'inno ufficiale, così come fece15 anni fa ai Mondiali del 1994con "Acqua nell'acqua" unbrano che ebbe grande succes-so. Tra le madrine è annunciataMonica Bellucci, mentre assu-me un significato particolarel'udienza speciale del Ponteficein quel di Castel Gandolfo. lAlessia Filippi andrà a caccia dell’oro negli 800 stile libero

Tania Cagnotto stavolta non si vuole accontentare del bronzo

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no nelle nove giornate di garaun totale di mezzo milione dispettatori. In palio premi peroltre sette milioni di dollari: il vin-

citore di ogni titolo ne incasserà60.000, 30.000 andranno alsecondo e 20.000 al terzo. Ognirecord mondiale sarà premiato

Lo stadio che celebrò le gestadi Jesse Owens aspetta, nellaseconda metà di agosto, il nipo-tino degli anni 2000 dell'indi-menticata "Antilope nera", il gio-vane giamaicano Usain Bolt,l'uomo più veloce del mondo.L'Olympiastadion di Berlino nonè ovviamente più quellodell'Olimpiade hitleriana del1936: tutt'altra struttura, comesanno bene Cannavaro e com-pagni che tre anni fa, nel magni-fico impianto ristrutturato conuna spesa di 242 milioni di euro,alzarono al cielo la Coppa delmondo di calcio. Ma il riferimen-to a Owens ci permette di capi-re subito chi sarà, tra i circa tre-mila atleti presenti, quello piùatteso dei XII CampionatiMondiali di atletica che la cittàtedesca, un po' simbolo dellanuova Europa, ospiterà dal 15al 23 agosto. Duecentodue nazioni, delle 213affiliate alla Federazione inter-nazionale di atletica, hannorisposto all'appello. Si prevedo- Alex Schwazer punta anche all’oro mondiale dopo quello olimpico (Foto

Colombo per Fidal/Omega). In alto l’Olympiastadion

Lo sprinter giamaicano, la stella dei Giochi di Pechino, è il più atteso ai Mondiali: cerca un’altra tripletta. Tra le donne, invece, riflettori sulla

russa Yelena Isinbayeva, la regina del salto con l’asta

Da metà agosto Berlino nel suo Olympiastadion ospiterà la grande atletica. Le speranze di vittoria dell’Italia sono

ancora una volta riposte in Alex Schwazer

Bolt sfida

BOLT

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con un bonus di 100.000 dollari.Che Usain Bolt possa ripetere lafavolosa tripletta made in Cina èmolto probabile, visto anchecome ha iniziato la stagione. Piùdifficile dire se condirà il tuttocon altrettanti primati. Moltodipenderà dalle condizioniatmosferiche, anche se è pro-babile che il fulmine giamaicanodebba fare un po' più attenzioneagli avversari di quanto fece alleOlimpiadi, attenzione soprattut-to a Tyson Gay, lo statunitensecampione mondiale uscente siadei 100 sia dei 200 (Osaka2007), che sembra aver supera-to i problemi fisici che a Pechinogli impedirono addirittura di rag-giungere la finale dei 100 metri.Tra le donne riflettori puntati suYelena Isinbayeva, la reginadell'asta, che continua a non

trovare avversarie in grado diminacciarla e cerca nuovi stimo-li tentando di andare sempre piùin alto e quindi incrementandoanno dopoanno, vitto-ria dopo vit-toria, recorddopo record(al momen-to sono ven-tiquattro traaperto eindoor) ilsuo conto inbanca, rim-p i n g u a t oultimamentedalla spon-sorizzazio-ne arrivatadall'aziendacinese di

abbigliamento Li Ning chedovrebbe garantire alla bellarussa sei milioni di euro per iprossimi cinque anni.Iniziando un nuovo quadriennioolimpico, sarà interessante cer-care i nuovi volti che possonoproporsi come protagonisti perLondra 2012. In particolare ilmezzofondo, che ogni annoattinge all'inesauribile serbatoioafricano, può presentare talentiin grado di opporsi al dominato-re degli ultimi anni l'etiopeKenesisa Bekele, vincitore trevolte dei 10.000 ai Mondiali evincitore di tre medaglie d'oroolimpiche, le ultime due aPechino con la doppietta sui5000 e 10.000 che però nondovrebbe ritentare a Berlino. Inassoluto è importante guardarealla vecchia Europa dove, pur-troppo, l'atletica sembra ormaivivere una profonda crisi divocazione, soprattutto in campomaschile e nel settore dellecorse e in particolare nei paesioccidentali: un occhio attentoalla Germania che in casa nonvorrà sfigurare e alla GranBretagna che dovrebbe essersimessa in moto con spirito tuttobritannico per preparare la suaOlimpiade del 2012.L'Italia, rimasta a bocca asciuttaper quanto riguarda gli ori nelleultime due edizioni (Helsinki2005 e Osaka 2007), dopo gliundici titoli vinti dalla prima edi-zione, quella del 1983 a

Lo straordinario “furore” di Usain Bolt, l’atleta più atteso a Berlino (Foto Colombo per Fidal/Omega)

La cubana-italiana Libania Grenot, pedina azzurra sui 400(Foto Colombo per Fidal/Omega)

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Helsinki, si affida alla classe ealla gioventù del suo marciatoreprincipe, quell'Alex Schwazerche proprio ai Mondiali inizio lasua camminata trionfale conclu-sa, poi, con l'oro di Pechino: ilmarciatore azzurro fu bronzo sianel 2005 sia nel 2007, in que-st'ultima edizione con molti rim-pianti per una tattica troppoattendista. Le altre speranzeazzurre rimangono confinatesempre e soprattutto nellabenedetta marcia, con IvanoBrugnetti, già campione sulla 50km nel 1999 prima del titoloolimpico di Atene, ed ElisaRigaudo, bronzo in Cina lo scor-so anno sulla 20 km.Guardando altrove si può spe-rare nel ritorno di condizione diAntonietta Di Martino che nel2007 conquistò uno splendidoargento nel salto in alto. Poi si èposta come atleta di assolutolivello mondiale anche la cuba-

La grande Yelena Isynbayeva cercaun altro titolo (Foto Colombo perFidal/Omega)

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Il maestro di sport Gianni Di Nucci

A SETTEMBRE IN ITALIAANCHE IL MONDIALE DIBASEBALLNel tourbillon delle rassegneMondiali, all'Italia quest'anno nontoccherà ospitare soltanto lagrande parata degli sport natato-ri, ma a settembre tredici città ita-liane (14 considerando ancheSan Marino) ospiteranno partitedella fase finale dell'IBAF WorldCup, il primo Mondiale di base-ball con formula panaeuropea:coinvolti sette paesi del Vecchiocontinente, con ventidue squadrenazionali impegnate in questosport che in Europa non ha maisfondato come negli Usa o neipaesi centro e sudamericani o inAsia, con Giappone in prima fila,ma che comunque ha una suadignitosa tradizione, soprattutto in Olanda e nella stessa Italia. Una tradizione, la nostra, confermataanche dal fatto che proprio la finale si giocherà in Italia e Nettuno, cittadina del litorale laziale che vive dibaseball come poche altre nel nostro Paese, è riuscita a strappare l'evento addirittura a Roma. La mani-festazione si giocherà dal 9 al 27 settembre. Per chi non è cultore di questo sport, che ha un fascino euna filosofia tutta propria che ha stregato da decenni milioni di americani, sarà l'occasione per capirneun po' di più e magari apprezzare quelle fasi estremamente tattiche. Infine, da ricordare che il compitoorganizzativo dell'Italia sarà rinnovato nel 2010, quando dieci città ospiteranno, dal 23 settembre al 10ottobre, il Mondiale uomini di pallavolo. La finale, stavolta, toccherà a Roma.

Antonietta Di Martino è tornata in condizione per puntare al podio(Foto Colombo per Fidal/Omega)

na, italiana per matrimonio,Libania Grenot, una magnificaatleta che in Italia oltre all'amoreha ritrovato il piacere di allenar-si e di raggiungere sul giro dipista risultati importanti, tanto

da pronosticarla come probabilefinalista, un traguardo che già aPechino sfiorò. Per il resto nonc'è che da aspettare, ovviamen-te senza troppe illusioni perquanto riguarda il podio, con il

rammarico per gli infortuni chehanno condizionato la prepara-zione di Andrew Howe e diFabrizio Donato, il triplista cam-pione europeo indoor durantel'inverno. Nell'atletica le medaglie sonoimportanti ma non sono tutto:guadagnare qualche posto infinale sarebbe segno di unavitalità ritrovata.Per quanto riguarda marcia emaratona per la prima volta l'ar-rivo non è previsto nello stadio:le gare di resistenza su strada sidisputeranno completamentelungo un circuito cittadino conpartenza e arrivo presso laPorta di Brandeburgo, simbolodi quell'evento storico che portòalla caduta del Muro e all'unifi-cazione delle due Germanie:una data fissata al 9 novembredel 1989 e i Mondiali, dunque,serviranno anche a celebraredopo un ventennio quel giornoche cambiò il mondo, sicura-mente l'Europa. l

di Vanni Loriga

luglio al 12 agosto 2012: diven-ta perciò opportuno darsi unosguardo attorno per verificarese fra i nostri giovani si possanoscoprire i primi sintomi chesegnalano l’appariredi futuri campioni.Per quanto riguardal’atletica leggeraabbiamo assistito aRieti ai Campionatiitaliani per lePromesse e per gliJuniores, disputatiallo StadioGuidobaldi nellaprima metà di giu-gno.Fra i tanti bei ragazzivisti in azione ci hap a r t i c o l a r m e n t eimpressionato ungiovinotto di AscoliPiceno, il discoboloEduardo Albertazzi.I motivi per cui vaguardato con atten-zione sono parecchi.Anzitutto proprio per-ché lancia il disco enessuno può dimen-ticare che a Londra,esattamente 61 annifa, Adolfo Consoliniconquistò la meda-

glia d’oro, precedendo il grandeGiuseppe Tosi.Tempi d’oro per l’Italia, che inquell'occasione aveva presenta-to come discobolo anche

Lo sport italiano cerca già i giovani che possono ben figurare ai Giochi di Londra del 2012. L’atletica ha puntato i riflettori su un

diciottenne gigante di Ascoli, il discobolo Eduardo Albertazzi strappato al basket. Di buon auspicio il ricordo che a Londra 1948 vi fu

il trionfo in pedana del grande Adolfo

Se la Cina è ormai lontana,Londra si avvicina. Mancano treanni alla disputa dei Giochi dellaXXX Olimpiade in calendarionella capitale inglese dal 27

Vanni Loriga è uno dei decani del giornalismo sportivo. Ha seguito da inviato speciale tutti i Giochi olimpici estivi dal 1956 al 2000. E' stato titolare delle cattedre diAtletica Leggera e di Orientamentoalla SMEF e socio fondatore del CSEsercito. Già comandante del PlotonePugili 1960, allenatore delle nazionali pentathlon moderno e militare,comandante della Compagnia atleti di Roma. E' autore dei libri Esercito e Sport, Atleti in Uniforme, Uniformi nello Sport, Storia delle Fiamme Oro. Ha vinto due volte il premio CONI-USSI per l'inchiesta e la cronaca

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SOGNANDOConsolini

Il grande Consolini mentre lancia per l’oro a Londra 1948

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ciato in età studentesca; lasorella Simona è giocatrice dibasket ai più alti livelli (nel 2003vinse con la squadra di Tarantosia lo Scudetto sia la CoppaItalia). Pratica la pallacanestroanche il fratello Riccardo, inserie C con il Pedaso e dalbasket proviene lo stessoEduardo che un giorno si recò alCampo Scuola di Ascoli perinformarsi se c’erano dei corsi diginnastica che interessavano lamamma. E lì fu avvicinato da DeVincentis: gli consigliò di darsi aldisco. Cosa che fece alcunigiorni dopo. E in tre anni di strada ne hafatta: e ne potrà percorrereancora tanta. Perché le doti leha; la voglia lo stimola; l’emula-zione lo spinge a imitare stilisti-camente Diego Fortuna (a suovolta allievo di Simeon) e a rife-rirsi a Giovanni Faloci, che hagareggiato anche lui per unasocietà marchigiana.Non gli manca il grande suppor-to tecnico garantito da Armandoe vive peraltro in un ambienteatletico che fa costante riferi-mento a Carlo Vittori. Il quale, asua volta, tanto lavorò a fiancodi Oberweger. Perché, gira erigira, il futuro è sempre legatoal nostro passato: beati coloroc-che ne hanno vissuto uno belloe gratificante. l

tanto non haancora decisoverso qualeindirizzo uni-v e r s i t a r i oorientarsi. Saper certo checontinuerà adallenarsi conla solita deter-m i n a z i o n e ,tutti i giorni alcampo dallequattro allesette dellasera. Nellasua tabella dimarcia futuri-bile prossimaci sono precisiobiettivi: nel2010 iCamp iona t iM o n d i a l iJuniores diMoncton inCanada e il

record nazionale juniores con ildisco da 2 chili che MarcoMartino stabilì venti anni fa con59.28. Poi si vedrà. EduardoAlbertazzi appartiene a unafamiglia di sportivi praticanti.Suo padre Roberto, originario diAvezzano e già ispettore diPolizia, era bravo nei lanci e neljudo; mamma Maria, viceque-store aggiunto, ha anche lei lan-

Giorgio Oberweger, che i duegrandi Azzurri allenava e che asua volta aveva vinto la meda-glia di bronzo ai Giochi diBerlino 1936. Allora avvenne unbel passaggio di testimone edanche adesso si dipana una sto-ria che ha il sapore dell’eredita-rietà, considerato che l’allenato-re e lo scopritore di Eduardo èArmando De Vincentis, anchelui una grande della specialità,due partecipazioni olimpiche eprimatista d’Italia a metà deglianni 70, quando battagliava adarmi pari con l’erede diConsolini Silvano Simeon.L’elenco dei motivi che ci fannoguardare con molto interesse alragazzone dell'ASA Ascoli siarricchisce di altri particolari rile-vanti: non ha ancora diciottoanni (è nato il 14 settembre1991); è alto 2 metri e pesa 111chili; ha un'apertura alare di 213centimetri; è forte (150 kgpanca, 90 strappo, 150 squat);ha vinto il titolo tricolore lancian-do il disco da 1,750 a 59.87,record italiano, fra le miglioriprestazioni mondiali dell’annonella sua categoria.Frequenterà ora l’ultimo anno alliceo classico Francesco Stabili,va bene in tutte le materie e per- La tecnica di Albertazzi. Il suo maestro è l’ex Armando De Vincentis

Eduardo Albertazzi, un ragazzo alto due metri

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di Marcello Faina

ermetica, invece racchiude inmodo molto potente un concettoin fondo abbastanza semplice enoto a tutti anche se magari inmodo inconscio. La prestazione(cioè V, la velocità) dipende dalrapporto tra la potenza espres-sa dall’atleta (E) e il costo ener-getico del movimento (C). Inparole semplici la formula rias-sume il fatto che per muovereun oggetto a una data velocitàdobbiamo esercitare una forzaper vincere una resistenza. Peraumentare la velocità di sposta-mento abbiamo quindi solo duepossibili alternative: usare piùforza oppure cercare di ridurrela resistenza (o tutte e due,ovviamente). Questo principio èstato in qualche modo chiaroagli uomini sin da tempi anti-chissimi. Solo per citare alcuniesempi, si pensi all’uso di tron-chi per far rotolare pietre e pesi,all’invenzione della ruota stessaoppure, per passare dalla terraall’acqua, all’uso delle zatterefluviali per trasportare i carichisfruttando il galleggiamento sul-l’acqua, alle piroghe polinesianeo alle affusolate canoe. Il comu-ne denominatore di tutte questescoperte è sempre lo stesso:diminuire la resistenza all’avan-

zamento per permettere di tra-sportare maggior carico utile aparità di forza umana o animaleesercitata oppure consentire lospostamento di masse che altri-menti non sarebbe stato possi-bile muovere, soprattutto quan-do non c’erano motori.Venendo allo sport, si puòanche dire che se un maratone-ta, ma il discorso vale anche perun nuotatore oppure per uncanottiere oppure per un cicli-sta, vuole andare più forte ha difronte a se sempre e solo dueopzioni: aumentare la potenzadel suo motore muscolare,migliorando, attraverso l’allena-mento le sue qualità fisiologi-che, e/o ridurre il dispendioenergetico della corsa, ottimiz-zando il gesto tecnico e dimi-nuendo i fattori che si oppongo-no al movimento. In altri terminiaccade come nella gestione diuna famiglia o di un’azienda,quando si devono aumentare iguadagni e/o ridurre le spese,se ci si vuole permettere unavacanza in più o si vuole ottene-re un profitto maggiore.Vi sono innumerevoli esempi diquanto sopra detto, ma certa-mente, per l’ambiente del tuttoparticolare, la locomozione in

Forza, tecnica e tecnologia sono le armi che l’atleta può usare per vincere la resistenza prodotta da una superficie liquida, sia che nuoti, sia che utilizzi

i remi o la pagaia. Una sfida complessa utile anche all’uomo comune

V=E/C. Spesso la Fisica cela,nascosti e sintetizzati in formuleall’apparenza molto semplici,modelli di fenomeni estrema-mente complessi. Anche le trelettere magiche appena scrittenon fanno eccezione tanto chesi potrebbe dire che tra le altrecose dietro questa semplice for-mula, ridotta davvero ai minimitermini, c’è la spiegazione ditutte le prestazioni sportive.Potrebbe sembrare un po’

Marcello Faina è Specialista inMedicina dello Sport ed in Malattiedell’apparato respiratorio. E' respon-sabile dell’Unità di Scienza delloSport dell’Istituto di Medicina eScienza dello Sport di CONI Servizi.Tra gli altri incarichi più significativi:professore incaricato di “Valutazionefunzionale dell’atleta” nelle Scuole diSpecializzazione in Medicina delloSport della Università Statale diRoma, dell’Università Cattolica diRoma, della II Università di Roma,Tor Vergata e dell’Universitàdell’Aquila.

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Non c’è acqua che

TENGA

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del carburante”. Si tratta del pro-blema che devono affrontare gliingegneri (e i computer dibordo) quando devono pianifica-re un volo intercontinentale. Perstabilire quanto carburanteimbarcare si considerano ladistanza, le caratteristiche del-l’aereo, il peso, i venti, le emer-genze ecc. Se fatto tutto questo,per stare più tranquilli, si eccedenel quantitativo di carburanteimbarcato, può accadere che leprestazioni previste dell’aereodiminuiscano. Perché? Moltosemplicemente l’eccesso di car-burante ha determinato unaumento del peso dell’aereo,che richiede, a sua volta, unextra consumo di benzina. Inaltri termini il carburante in piùviene utilizzato solo per traspor-tare se stesso. Quindi nell’allenamento di nuo-tatori, canottieri e di tutti coloroche si muovono in qualchemodo nell’acqua o sull’acqua,c’è un punto limite oltre il qualenon conviene più aumentare lamassa muscolare perché quelloche si guadagnerebbe in propul-sione verrebbe perso, a voltecon gli interessi, in resistenzaall’avanzamento. Infatti, i

za, e ridurre la resistenzaall’avanzamento, sia attraversol’ottimizzazione del gesto tecni-co sia sviluppando mezzi digara (costumi, barche, remi,pagaie) sempre più idrodinamicied efficaci.Una scelta apparentementebanale potrebbe essere quelladi scegliere atleti sempre più“grossi”, con molte massemuscolari, così che la loropotenza sia ovviamente mag-giore. In realtà la soluzione nonè così semplice, perché in que-sto caso si verificherebbe il bennoto (in aviazione) “paradosso

acqua rappresenta un paradig-ma di tale fenomeno bio/fisico.Ogni corpo in movimento, siaesso un uomo o una barca,incontra diversi tipi di resistenzeall’avanzamento, in pratica devein qualche modo “pagare” il fattodi spostarsi. Questo accadeperché viviamo e ci muoviamoin un sistema di elementi fisicimolto particolari come l’aria el’acqua che devono “aprirsi” perfar passare il corpo per poi“richiudersi” alle sue spalle for-mando scie e vortici. Anche senon sempre è facile visualizzar-le, le turbolenze sono chiarisegni esterni della presenza diresistenza aerodinamica. Neconsegue che purtroppo non èpossibile trasformare tuttal’energia prodotta dal motoremuscolare in movimento ma sideve considerare che una partedi questa andrà impiegata, equindi dispersa, per “aprire” ilmuro di particelle di acqua (o diaria) che si trovano di fronteall’atleta e per resistere al risuc-chio che lo trascinerebbe indie-tro. Poiché l’acqua è circa 800volte più densa dell’aria, dal-l’esperienza (anche senza l’uti-lizzo di complicate formulematematiche) sappiamo chemuoversi in acqua a una certavelocità è molto più faticoso chefarlo in aria. Da quanto si è visto dalla formu-la, dunque, per andare forte inacqua si devono perseguire duestrade: migliorare la metodolo-gia dell’allenamento attraversolo studio della fisiologia dell’atle-ta, così da elevare la sua poten-

In queste quattro immagini la visualizzazione dell’angolo con cui la pagaia viene messa in acqua

muscoli sono il nostro “motore”ma, a differenza del grasso,hanno la caratteristica di nongalleggiare in acqua e un corpopiù affondato è anche più resi-stente. Questo accade per inuotatori ma anche per chi devein qualche modo spingere unabarca. Infatti, le barche affonda-no in modo proporzionale al loropeso ed immergendo volumimaggiori richiedono anche forzemaggiori per essere spostate.Vediamo, dunque, la secondapossibilità di miglioramentodella performance, quella cuiabbiamo dedicato alcuni articolidi questa rivista: lo sviluppo tec-nologico.Se non posso aumentare adismisura la potenza muscolare,allora cerco di disporre di costu-mi “spaziali”, di barche dallalinea filante, di materiali semprepiù leggeri e rigidi, ecc., così darendere più semplice muovermiin ambiente non propriamentefavorevole. In questo settore,negli ultimi anni, la ricerca tec-nologica ha fatto passi da gigan-te. Quando ci riferiamo alla “tec-nologia applicata allo sport”,peraltro, il discorso non si develimitare solamente al mezzo digara, ma deve estendersi a tuttigli strumenti messi a nostradisposizione per meglio com-prendere come l’atleta si muovee come sia possibile far sì che il

e accelerazione, si effettuanoriprese filmate degli allenamentie delle gare e si analizza consofisticati e dedicati softwareogni piccolo particolare delmovimento dei propri atleti edegli avversari più forti. Tuttoper cercare di capire come sipuò fare meglio e con minorspesa. E’ questo il campo di stu-dio della biomeccanica, cioè lostudio dei principi della mecca-nica (statica, cinematica e dina-mica) applicati all’essereumano. Nel nuoto, ad esempio,si analizza la traiettoria compiu-ta dagli arti durante le bracciate,la pressione sviluppata sulpalmo e sul dorso delle manicon relativi valori e distribuzioneed eventuali asimmetrie tradestra e sinistra. Dell’effetto deicostumi si è parlato in un prece-dente articolo, ma effetti similianche se molto meno eclatantisi ottengono dall’ottimizzazionedell’azione delle gambe.Queste, infatti, pur assorbendocirca il 70% dell’energia, contri-buiscono alla propulsione soloper il 30%, ma l’analisi tecnicamostra che quest'apparentespreco ha un motivo ben preci-so: le gambe oltre che a spinge-re in avanti, spingono ancheverso l’altro modificando l’asset-to dell’intero corpo, diminuendo-ne l’angolo d'incidenza all’acquae quindi, in ultima analisi, la resi-stenza globale all’avanzamento.Nel canottaggio si analizzano isettori “spazzati” dai singoli

suo movimento sia il più efficacepossibile. Questo significa che ilnuotatore viene allenato permigliorare la sua potenza, maanche (se non soprattutto) perottimizzare alcuni fondamentali,come la bracciata, la virata, lafase subacquea, situazioni dovepuò accadere che si perda quel-lo che si è guadagnato nellafase di puro nuoto. Lo stessoaccade per il canottiere chedeve cercare, non solo di acce-lerare la barca quando rema,ma anche (se non soprattutto) difrenarla il meno possibile quan-do muove il carrello per tornarein posizione di attacco, ecc. Ecco allora che vengono studia-te le forzeapplicatedall’atletaai remi oalle paga-ie, s'in-s t a l l a n oelichette,accelero-metri egiroscopisulle bar-che permisurare,rispettiva-m e n t e ,angoli diassetto levariazionidi velocità

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remi, le forze appli-cate con relativemodalità, le pressio-ni esercitate sotto ipiedi sinistro edestro scoprendoche, anche nellavoga di coppia cioèquella effettuata condue remi per atleta,esistono notevoliasimmetrie che siamplificano all’au-mentare dei carichiesercitati. L’analisi cinematicaaiuta poi a valutareed eventualmentecorreggere problemidi sincronismo tra gliatleti che, si ricorda,posso arrivare sinoa otto con conse-guenti difficoltà a esercitareun’azione omogenea e regolare.Nella canoa si studiano gliassetti della barca, le forzeesercitate sulla pagaia, il mododi inserirla ed estrarla in acqua,l’assetto della barca in tutte lefasi del ciclo, le velocità angola-ri e gli angoli delle braccia. Nella canoa K4 si studia e si otti-mizza un effetto in apparentecontrasto con quanto appenadetto circa il canottaggio: infatti,si cerca di sfalzare di pochi cen-tesimi di secondo l’ingresso inacqua delle pale dei quattroatleti perché, in questo casoparticolare, gli aspetti positividella progressione di applicazio-ne delle forze superano quellinegativi del mancato sincroni-smo.Se di per se studiare nuovimezzi e materiali di gara è cosastraordinariamente complessa,analizzare e, soprattutto, inter-venire sulla capacità dell’atletadi modificare il proprio schemamotorio per eseguire un movi-mento più efficace, è ancor piùcomplesso. Si tratta, tuttavia, non solo diuna sfida appassionante, maprobabilmente del mezzo piùpercorribile per migliorare laprestazione (assunto che lapotenza dell’uomo richiedereb-be generazioni per aumentaresignificativamente).

della gomma premendo contro ilcopertone ne determina unaforma a minor attrito. Non acaso nelle bici da corsa si arrivaa pressioni di gonfiaggio didiverse atmosfere. Lo stessodiscorso vale ovviamente perl’acqua, dove anzi come abbia-mo visto gli effetti sono amplifi-cati: un gommone non moltogonfio, un pattino non idrodina-mico, una nuotata fatta senza lostile corretto comportano sem-pre, a parità di velocità raggiun-ta, un dispendio energetico piùelevato che nel caso ottimale.Allora cosa deve fare “l’atleta”delle vacanze o della domeni-ca? Evidentemente dare moltacura alla scelta del materialesportivo, orientandosi per quellodi maggiore qualità e facendosiconsigliare da esperti.C’è da poi da dedicare tempo adapprendere il modo corretto difare un movimento sportivo, siaesso nuotare o pagaiare oremare. Tanto più si diventa abili, infatti,tanta più strada, a parità di sfor-zo, si potrà fare e ciò rendereb-be più piacevole e gratificante lapratica dell’esercizio fisico(come ben sa chi cerca di fareuna sana nuotata e si accorgeche nonostante una sensibilefatica si è avvicinato solo dipochi metri alla scogliera di fron-te alla spiaggia). l

D’altra parte, non va dimentica-to che spesso la messa a puntodi un nuovo mezzo di gararichiede necessariamenteall’atleta di modificare il suogesto e di adattare le sue rispo-ste biologiche al nuovo stru-mento. Basti pensare a cosa hacomportato passare dalle pistein carbonella a quelle in tartan,dalle aste di bambù a quelle incarbonio nel salto con l’asta, dallegno alle fibre sintetiche nelleracchette da tennis, nei remi,negli sci. La biomeccanicadiventa essenziale per capirequale direzione sia più opportu-no prendere.Ma una cosa mi sembra interes-sante notare dopo tanti articolidedicati al campione: tutto ciòpuò riguardare l’uomo comune?Si trasferiscono queste informa-zioni all’uomo comune?Ebbene, la risposta è senz’altroaffermativa. Questo vale per losviluppo tecnologico dei mate-riali, basti pensare alle racchetteda tennis o alle scarpe da run-ning, ma anche alle conoscenzeche acquisiamo in termini di tec-nica del gesto sportivo. Infatti, laformula V=E/C vale per tutti.E’ esperienza comune chepedalare su una bicicletta con legomme sgonfie è molto più fati-coso che se le gomme sonogonfiate a pressione maggiore.Questo perché l’aria all’interno

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Gottfried Wilhelm von Leibniznasce a Lipsia il 21 giugno1646, di probabile origine slava.E’ considerato senza possibilitàdi smentita “il genio universale”,definizione che non sarebbepossibile per esempio usare perNewton suo rivale inMatematica. Leibniz è stato unfilosofo, veste nella quale forsemolti di voi lo ricordano meglio,uno scienziato, un matematico,un diplomatico, un avvocato, inognuno di tali ambiti apportò pri-meggiando il suo contributointellettuale, anche solo uno diquesti studi gli avrebbe potutogarantire la fama. Anche inmatematica fu “universale”,anche se con qualche discus-

Bruna Germano è docente di AnalisiMatematica presso la facoltàd'Ingegneria dell'università di Roma"La Sapienza". Da giovanissima è stata un'atleta di buon livello:nazionale juniores di salto in alto,ha detenuto la migliore prestazionenella categoria allieve per l'altoe il triathlon

LA PALESTRA DELLA MENTELa matematica tra storia e giochi a cura di Bruna Germano

“Ogni nuovo ente scoperto corrisponde ad una nuova formulamatematica che è la nostra sola guida”. C.G. DARWIN (1931)

sione sulla paternità, Leibnizinsieme a Newton nel 1670inventò il calcolo infinitesimale, illinguaggio naturale del continuoma a differenza di NewtonLeibniz inventò anche l’analisicombinatoria che fa per il discre-to quello che il calcolo differen-ziale fa per il continuo. La con-centrazione di un intelletto subli-me sui due vasti campi oppostidel pensiero matematico: il con-tinuo e il discreto, non ha avutopredecessori e successori primae dopo Leibniz, egli è il solo adavere avuto ai massimi livelliquesti due ordini di pensiero.In entrambi i campi della mate-matica Leibniz ha avuto anche ilmerito di introdurre notazioniusate fino ai giorni nostri. Unasua grande intuizione fu l’intro-duzione del sistema numericobinario, un sistema cioè che uti-lizza due soli simboli, tipicamen-te 0 e 1, anziché i 10 del sistemadecimale tradizionale. Talesistema binario, ripreso solo nel1800, è oggi ampiamente utiliz-zato in Informatica.Egli pensava che i simboli fos-

sero molto importanti per lacomprensione delle cose, ilsogno della sua vita era di poterridurre tutto il ragionamentoesatto a una tecnica simbolica,a un alfabeto del pensieroumano nel quale rappresentaretutti i concetti fondamentaliusando simboli e combinandolifra loro per rappresentare pen-sieri sempre più complessi. Nonriuscì in questo ambizioso pro-gramma, d’altronde nessunol'ha ancora fatto, ma a lui va il

merito di avere immaginato unsuggestivo punto di vista.Il padre era professore universi-tario di morale e discendeva dauna famiglia che aveva servito ilGoverno della Sassonia durantetre generazioni, così i primi annidi Leibniz trascorsero in un'at-mosfera di erudizione pesante-mente aggravata dalla politica. Ilgiovane Leibniz, benché seguis-se una scuola di Lipsia s'istruì inrealtà da solo leggendo costan-temente nella biblioteca delpadre. Cominciò il Latino a ottoanni, a dodici ne sapeva giàabbastanza per comporre deibuoni versi latini; dal latinopassò al greco sempre da auto-didatta. A quindici anni entròall’università di Lipsia nel corsodi diritto, il diritto però non assor-biva tutto il suo tempo. Quandovenne a conoscenza del mondonuovo che i filosofi del suotempo, Keplero Galileo eCartesio avevano disegnato,capendo che questa nuova filo-sofia non poteva essere com-presa se non si conosceva lamatematica, Leibniz passòl’estate del 1663 all’Università diJena dove seguì corsi di mate-matica. Tornato a Lipsia ricomin-ciò a occuparsi di diritto. Nel1666, a venti anni, era prontoper la laurea ma la facoltà diLipsia rifiutò di nominarlo dotto-re, ufficialmente a causa dellasua giovane età, in realtà per-ché conosceva il diritto meglio ditutti i Professori.Disgustato dalla meschinitàdella facoltà di Lipsia, Leibnizlasciò la città natale e andò a

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L’ALLENAMENTODurante un allenamento di basket, Francesco eAndrea si esercitano al tiro. Durante il suo turno, sucento tiri Francesco segna 75 volte, anche Andreafa la stessa cosa. Nel secondo turno Francesco facanestro 35 volte su 50 mentre Andrea salta il turno.Chi ha stabilito la media migliore della giornata?

UNO STRANO TEST DI FISICAIn un liceo di una grande città ci sono due sezioni dicinque classi ciascuna. Gli alunni della sezione Asono molto bravi e diligenti mentre quelli della Bsono sfaticati e ignoranti. Il più bravo degli studentiè Benedetti mentre il più somaro è Scarpa. Nellasezione A insegnano il Prof. Rossi di matematica efisica; il Prof. Verdi d'italiano e latino; Smith d'ingle-se. Nella sezione B insegnano Neri di matematica efisica; Marroni d'italiano e latino; Brown d'inglese. Ilpreside è il Prof. Paolucci. Ci sono poi tre bidelli,Mario, Pino e Anna. Un giorno il Prof. Rossi decidedi far svolgere un test di fisica a tutti gli studenti per

Norimberga dove il 4 Novembredel 1666 l’Università non solo gliconferì il titolo di dottore inseguito alla sua dissertazionesu un nuovo metodo per inse-gnare il diritto, ma gli offrì anchela cattedra di diritto. Leibniz rifiu-tò senza fornire spiegazioni.L’anno 1666 fu straordinario perNewton ed anche per Leibniz. InDe arte Combinatoria il venten-ne Leibniz dichiarò di voler crea-re “Un metodo generale nelquale tutte le verità della ragionefossero ridotte a una specie dicalcolo. Nello stesso tempoquesto sarebbe una specie dilinguaggio, di scrittura universa-le, ma infinitamente diversa datutto ciò che è stato propostofino adesso”. Verso la fine dellasua vita, egli espresse il rim-pianto che altre occupazioni loavessero distolto dal mettere inpratica questa idea. In realtàdisgraziatamente, la sua servili-tà a miseri Principi del suotempo, ispirata dal desiderio diraccogliere disprezzabili onori emaggior quantità di denaro diquanta ne occorresse, impedì aLeibniz, se non la gloria, sicura-mente la creazione di un capola-

voro analogo per esempio aiPrincipia di Newton.Leibniz possedeva una straordi-naria facilità di lavorare ovun-que, in qualunque momento, inqualsiasi condizione, scrisse lamaggior parte delle sue disser-tazioni matematiche, così comegli altri suoi lavori, negli scomodimezzi di locomozionedell’Europa del XVII secolo.Di tutta questa incessante attivi-tà è rimasto un ammasso di foglidi ogni natura e dimensione, maiclassificati e tanto meno pubbli-cati. Oggi la maggior parte diquesti fogli è imballata in unangolo della reale biblioteca diHannover. Fino al 1672, Leibnizconosceva poco di ciò che costi-tuiva, ai suoi tempi, la matemati-ca moderna. Aveva ventisei anniquando cominciò la sua veraeducazione matematica sotto laguida di Huyghens (1629,1695)che aveva incontrato a Parigi.Huyghens era prima di tutto unfisico, ma anche un buon mate-matico. Le lezioni si interrupperoper un po' quando nel 1673Leibniz fece un viaggio a Londradove presentò alla “RoyalSociety” la sua macchina calco-

latrice. Questa calcolatrice mec-canica in grado di moltiplicare edividere, gli fruttò l’ammissionecome membro straniero allaRoyal Society, ma non ebbeimmediata applicazione per ledifficoltà di realizzazione. Solonel 1820 fu ripresa e costituì labase di quasi tutte le calcolatricimeccaniche a quattro operazio-ni realizzate successivamente.Tornato a Parigi, spinto daHuyghens, Leibniz consacròalla matematica tutti i suoimomenti di libertà prima dilasciare Parigi per entrare aHannover al servizio del duca diBrunswick. Gli ultimi 40 anni diLeibniz furono impiegati al servi-zio assai modesto della famigliadei Brunswick, servì in tutto trepadroni come archivista, storicoed eminente cervello della fami-glia. Leibniz soggiornò anche inItalia nella penultima decade del1600, durante il suo soggiornovisitò Roma, dove il Papa glichiese di accettare le funzioni dibibliotecario del Vaticano, ciòcomportava il diventare cattolicoe Leibniz declinò l’invito.Leibniz morì il 14 dicembre del1716 ad Hannover. l

verificare le loro conoscenze; ma decide anche difar fare il test a tutti i colleghi, il preside e i bidelli. Iltest si compone di dieci domande del tipoVERO/FALSO su vari argomenti di fisica; per ognirisposta esatta si ottiene un punto; per ogni rispostasbagliata si ottengono zero punti. Dopo aver fatto iltest il professore analizza i risultati e scopre che iragazzi della sezione A sono andati meglio di quel-li della B. I colleghi professori e i bidelli sono andatiin genere così così. Ci sono comunque molte valu-tazioni sul cinque, sei e sette. Quello che colpisce ilprofessore è che c'e' un solo compito con votazionedieci e uno solo con votazione zero. Il professorericonosce subito quello con votazione dieci che èquello che lui stesso ha svolto. Chi ha svolto il com-pito con valutazione zero ?

LA LUMACAUna lumaca deve salire un muro di 3 metri. Di gior-no sale di due metri, ma di notte ne scende uno.Dopo quanti giorni arriva in cima al muro?

I QUIZ

Le soluzioni dei tre quiz sono pubblicate sul sito dello CSAIN (www.Csain.it)

silio di climatizzatori. Il prodotto avrà sicuramente unaspetto imbellettato, forse ungusto somigliante a quellomaturato nel tempo giusto e nelposto giusto, ma sarà più pove-ro, se non di zuccheri, sicura-mente di vitamine e minerali, esoprattutto sarà meno intenso ilprofumo, se ci sarà. Comprare fragole o ciliegie asettembre significa comprare laforma a caro prezzo ma noncerto il sapore e il valore nutri-zionale atteso. Quando com-priamo la frutta fuori stagioneproviamo a farla mangiare aqualcuno, senza fargliela tocca-re con le mani, a sorpresa e congli occhi chiusi: il sapore e l’ol-fatto, senza vista e tatto, difficil-mente saranno in grado di farglicapire cosa sta mangiando. Può servire a questo punto unpiccolo pro memoria sintetizzatonella tabella per riportarci a unconsumo consapevole dellafrutta di stagione con un vantag-gio per la nostra salute e al giu-sto costo.Ma torniamo alla nostra, calda,estate italiana. Tra i tanti frutticolorati che sul banco al merca-to, accattivanti richiamano lanostra attenzione, ne troviamouno che meglio degli altri la rap-

drati complessi, sono più calori-ci e molti di loro apportanoanche degli acidi grassi polinsa-turi. Elementi essenziali per lanostra salute, perché tengono abada il colesterolo nel sangue,in un momento in cui le condi-zioni climatiche ci portano aconsumare alimenti più ricchi ingrassi e in maniera particolarein colesterolo e acidi grassisaturi. Nel tempo però abbiamo persoil ritmo delle stagioni e presol’abitudine a consumare queiprodotti più graditi, spesso conun’esagerata monotonia, senzatenere conto delle esigenze delnostro organismo.La tendenza ad assecondare lerichieste del mercato e renderequindi più remunerativo il lavorodei campi ha fatto proliferare lecoltivazioni in serra, in ambienticlimatici controllati su terreni for-tificati, facendo si che alcunifrutti si producano ormai tuttol’anno mentre altri, con le navi egli aerei che hanno abbattuto ledistanze, sono presenti nei mer-cati dell’emisfero e nella stagio-ne opposta.Molti frutti non maturano piùsulle piante ma durante il tragit-to dal luogo di produzione almercato finale, spesso con l’au-

di Santino Morabito (Specialista in Scienza dell’Alimentazione)

Sembra strano, a primo avvi-so, che durante la stagione piùcalda e nei posti con menoabbondanza d’acqua maturino ifrutti più succosi mentre inautunno e in inverno, le stagionipiù piovose, la natura ci forniscefrutti con minore quantità diacqua, con diversa densitàenergetica e diversi principinutritivi.I frutti dell’estate, più appari-scenti e colorati quasi ad attira-re al consumo, sono un’ottimafonte di zuccheri semplici facil-mente digeribili e assorbibili,vitamine e sali minerali. Queiminerali che, insieme all’acqua,perdiamo con la sudorazione, inmisura proporzionale al caldo eall’umidità dell’ambiente che cicirconda. In autunno e in inverno i fruttiinvece sono più ricchi di carboi-

Il nostro alimentarista spiega perché bisogna mangiare i frutti di stagione e nei mesi caldi assegna un ruolo significativo

all’anguria, saziante ma poco calorica

Facciamo fruttare

l’ESTATE

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presenta e che può essere eret-to a simbolo. Un frutto che purvenendo da lontano ha i nostricolori nazionali: verde, bianco erosso. Anguria in greco o coco-mero in latino, entrambi i terminiindicavano come cetriolo lostesso frutto. Un frutto selvaggio, che crescespontaneamente in zone semi-desertiche dell’Africa, rappre-sentando una sorgente di ciboma soprattutto d’acqua peruomini e animali, un frutto anti-

co, pre-sente neigeroglificiegizi, neiviaggi diM a r c oPolo inC i n a ,a t t u a l -mente ilprincipaleprodutto-re, che siè accli-matato inEuropa al

seguito degli arabi. Si caratteriz-za per un elevato contenuto inacqua, oltre il 95% della suaparte edibile, quella cioè man-giabile. Nonostante il sapore gradevol-mente dolce, dovuto alla pre-senza di particolari sostanzearomatiche, contiene solo il 5%in zuccheri, classificandosiall’ultimo posto tra i frutti perapporto calorico ed al primoposto per effetto saziante.Ottimo dunque per chi vuole

dissetarsi inmaniera sanatenendosi adieta. Ricco in beta-carotene, il pre-cursore dellavitamina A, invitamina C, B1e B6, potassioe magnesio,utilissimi quan-do la stanchez-za estiva si fasentire proprioper la lorocarenza, maanche di altriminerali essen-ziali come zincoe manganese.Il valore ag-giunto è rappre-sentato dallapresenza dellicopene, unantiossidanteche ha mostra-to capacità pro-tettive nei con-fronti dell’invec-chiamento e di

alcune malattie polmonari e pre-ventive di molte neoplasie. Unmotivo in più perché sia presen-te nella nostra dieta in estate acompletamento di un pasto ocome dolce spuntino rinfrescan-te pomeridiano. Adatta per bam-bini e anziani, con un bassissi-mo contenuto di fibre 0,2%, l’an-guria può essere consumatasenza problemi anche dagliintestini più delicati. Eppure alcuni lo giudicano unfrutto poco digeribile. Un gros-solano errore di valutazione chepoggia sulla personale espe-rienza di fastidi intestinali dopoaver concluso un pasto con una“fettina” di anguria, magari diappena mezzo chilo. Eppure nessuno si sognerebbemai di concludere un pasto,specie se abbondante, con 450cc di acqua, la stessa acquacontenuta in 500 gr di anguria,diluendo così i succhi gastrici erallentando la digestione. Uncapro espiatorio per l’acqua cheha fatto traboccare il vaso. Avanti tutta allora, usando manon abusando dell’anguria.Buonissima, dolcissima, ma condue inconvenienti. Uno piccolorappresentato dai semi, cheandrebbero evitati tranne da chiha problemi di regolarità dell’al-vo, e uno grande legato alledimensioni del frutto spessoingombrante, anche per uncapiente frigo, con i suoi 15-20kg. E’ oggi in commercio un’an-guria “bonsai” con dimensionicontenute, in media 15 cm didiametro per un peso di 2/2,5kg, buccia più sottile e soprattut-to senza più semi. Ha un colore rosso più intenso,è più dolce per un maggior con-tenuto di zuccheri rispetto all'an-guria che tutti conosciamo edha una maggiore concentrazio-ne di betacarotene e licopene.Possiamo consumarla tranquil-lamente perché coltivata inmaniera tradizionale, in zoneparticolarmente adatte e,soprattutto, non è il risultato diuna manipolazione genetica.E visto che ce né per tutti i gustie tutti i frigoriferi, Buon dolce edissetante ferragosto con i colo-ri italiani anche a chi è a dieta. l

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Roberto Minnetti, è proprietarioe chef di “Poggio Antico”a Montalcino. Da poco è tornatoanche nella sua Roma dove a Via Garibaldi ha aperto, insieme alla sua deliziosa figlia Sharon,il ristorante Minnetti in Trastevere

di Roberto Minnetti

LE RICETTE DEI CAMPIONI

A tavola a Montalcino con un menu ad hoc Kobe Bryant, lo straordinario giocatore di

basket che ha fatto vincere ai Los Angeles Lakers un nuovo titolo Nba. E’ cresciuto, al seguito

del padre, in Italia. Il suo nome deriva da una carne prelibata di vitello

nostra lingua. Bryant, il più fortegiocatore di basket in attività,assieme a LeBron James, hatrascorso la sua infanzia, dai seiai tredici anni in giro per l'Italia,lì dove lo portava il lavoro di"pallacanestraro" del babbo Joedetto "Jellybean": prima Rieti (eproprio a Rieti il vecchio Joe hadeciso giorni fa di tornare perallenare la sua ex Sebastiani),poi Reggio Calabria, Pistoia einfine Reggio Emilia, dove ilragazzino Kobe cominciò ad

Un "mamba" nel mio ristoran-te? Niente paura: è vero che ènero e muscoloso come il peri-colosissimo serpente, ma incomune c'è solo il nome che perlui è un soprannome conquista-to sui caldi campi di basket dellaNba, quando i suoi incredibilicanestri diventano morsi letaliper gli avversari. D'altra partefuori dai parquet Kobe Bryantappare una persona amabile,tanto più che noi italiani con luipossiamo anche dialogare nella

avere sempre più dimestichez-za con la pallacanestro tantocara al padre. Il ritorno inAmerica fu una lunga ma inarre-stabile volata verso l'Olimpo delbasket: l'high school alla LowerMerion di Philadelphia, con cifreda primato e poi direttamente ilsalto nella Nba a soli diciassetteanni per indossare la maglia deimitici Los Angeles Lakers. E nei Lakers Kobe Bryant gioca

ancora ades-so che ha

Il canestro è

SERVITO

con in sottofondo musiche diMozart; carne con vene di gras-so che le conferiscono una mor-bidezza e sapore unico almondo, così come il prezzo èunico al mondo. Il gusto dellacarne mandò in estasi i signoriBryant tanto da decidere che ilnascituro doveva chiamarsi"Kobe". Stranezze degli ameri-cani! Ma per Kobe noi andiamo con-tro corrente: un calzoncielloripieno di mozzarella di bufala epomodorini Pachino all'origanocome entrata; a seguire un ciac-cino di pasta lievita fritto e servi-to con salsa piccante al chili egamberoni e zuppa piccanted'ortaggi con sfoglie di carne.Per la pasta vedrei dei conchi-glioni con salsa dipomodoro,quella fresca fatta incasa e burratina di bufale e pro-volone stagionato. Il contrastocaldo freddo risulteràentusiasmante quando il burrodella mozzarella s'integrerà conla pasta.A finire una Fiorentina diChianina o Fassona le nostredue razze da carne per eccel-lenza che, se frollate bene, nontemono concorrenza.Per il dolce punterei sul cro-quembouche, ovvero cono dibigne caramellato in salsaall'arancia. Per il bere la birraartigianale di Basaldel con chiu-sura della grande riserva chericorda nel sapore il Porto digrande annata. l

superato i trent'anni: alle suespalle quattro titoli Nba, l'ultimoquest'anno con la nominaanche di miglior giocatore dellefinali, dopo quello conquistatol'anno prima come mvp dellastagione regolare, un 2008abbellito anche dall'oro olimpicovinto in quel di Pechino.Bryant sta per firmare un nuovocontratto con i Lakers, roba - sidice - da 135 milioni di dollariper un quinquennio, cui bisognaaggiungere tutto quello che gliarriva dagli sponsor, soprattuttoora che la brutta vicenda del2003 (l'accusa di stupro daparte di una ragazza dipenden-te di un hotel dove la squadraalloggiava) è dimenticata insie-me allo scontato voltafaccia dialcune importanti aziende(Nutella, Adidas) che gli tolseroil ruolo di ricco testimonial. Laragazza ritirò le accuse, arriva-rono altri marchi, la moglieVanessa, una bella giovanebianca, lo perdonò e Kobe sem-brò aver fatto tesoro della bruttaesperienza che lo aveva fatto

finire anche in prigione. Alla fine dell'ultimo campionatoBryant aveva segnato in tredicistagioni ben 23.820 punti: ilrecord del grande Jabbar(38.387 punti) è lontano ma pre-sto Kobe entrerà, comunque,nella top ten di sempre e poichissà: è pur sempre uno che èstato capace di segnare in unasola partita (gennaio 2006 con-

tro Toronto) ben 81punti! Per un ragazzinocresciuto in Italianon dovrebbe esse-re difficile preparareun menu gradito,anche se è vero chequando Kobe tornanel nostro paese atrovare i vecchiamici pare che pizzae Coca Cola sianole sue scelte preferi-te. Un'indicazionepotrebbe darlaanche il suo nome: igenitori lo chiamaro-no Kobe perché,mentre lui era anco-ra in attesa dinascere, inGiappone i signoriBryant assaggiaro-no la famosa "Kobebeef", una carneprelibata di vitelligeneticamente sele-zionati allevati abirra e frumento emassaggiati a mano

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Bryant in una sola partita riuscì a mettere a cane-stro ben 81 punti, solo Wilt Chamberlain ha fattomeglio con 100 punti

Kobe Bryant ha segnato in tredici stagioni quasi 24.000 punti

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te, il loro orale non si è limitato auna semplice interrogazione:infatti si sono misurate a gruppidi due o tre nell’approfondimen-to di alcuni temi trattati durante ilcorso, culminato con la prepara-zione e l’esposizione di una tesi-na. Anche la prova di conduzio-ne di una ripresa, quella a caval-lo, e la prova scritta hanno datoottimi risultati. L’appuntamento èquindi a settembre per il rag-giungimento del Titolo di Tecnicodi II livello. Sono ora Tecnici di Ilivello: Alice Pezzoli, IreneColombo, Manuela Calmucchi,Manuela Vaira, ElisabettaBorgna, Francesca RomanaPosa, Sarah Rosati, SaraMarciano, Carlotta Valentinelli.Si ringraziano i docenti: PaoloPrandini, Massimo Garavini,

Nove ragazze che frequentano la facoltà di scienze equine hanno conseguito il titolo di Tecnico di I livello. Tutto ok anche nel corso per Accompagnatori CSAIN Equitazione

In sella a due“LAUREE”Lucio Catalano, Antonio LucioCatalano, Erba, Franca VaccariSimonini, Lanfranco Longhi,Elisabetta Mosca. Immersi nelverde del parco del Chiese,presso le strutture dell’omonimoAgriturismo, il 31 maggio si sonoinvece svolti gli esami per il rila-scio del titolo diAccompagnatore CSAINEquitazione. Ancora una volta, iragazzi dell’ASD “Parco delChiese” hanno dimostrato chel’impegno e la passione posso-no fare grandi cose. Il giornodell’esame non solo hannosuperato la prova scritta e oralesenza difficoltà, ma hannoanche affrontato la prova praticacon serenità dimostrando capa-cità organizzative. Il Commissario esterno Matteo

Prosegue la formazione diCSAIN Equitazione, questavolta a contatto con un ambien-te ancora più selettivo. Il 4 mag-gio si sono svolti gli esami per ilrilascio del Titolo di Tecnico di Ilivello presso le strutturedell'ASD “La Torretta”, a Parma.Le partecipanti non erano sem-plicemente delle appassionatedel mondo equestre, bensìragazze che hanno deciso difare dei cavalli la loro professio-ne. Tutte iscritte alla facoltà diScienze Equine all’Università diParma, sotto la supervisioneattenta del direttore del corso, ilsig. Lucio Catalano, si sonocimentate in una prova teoricache andava di là dalle cono-scenze richieste per l’acquisizio-ne del titolo. Motivate e prepara-

Le ragazze che hanno conseguito il titolo di I livello

Quando tiho conosciutoeri un ronzinodella scuola,che tossivaspesso, rasse-gnato al suodestino, conte-so per il buoncarattere datanti capric-ciosi e inesper-ti ragazzi, pre-occupati solodi farti ubbidi-re strattonandoti senza tregua. Finita la lezione poi tilasciavano sudato e triste nel box. Anch’io non avevotempo per te, tutti i miei pensieri e i miei sforzi eranoper Vladimiro, un purosangue italiano, da cui stavoimparando l’arte del salto ostacoli. Grazie alle suecapacità i successi non mancavano ed io ero sicura efelice perché le mie attenzioni e il mio affetto eranoricambiati da Vlady nello stesso modo. Fu così anchequel sabato, quando giunsi da Milano a tutta velocità,per arrivare il prima possibile a montarlo, perché conlui era come danzare in sintonia, sospesi in un equili-brio di perfezione….Vlady era morto qualche oraprima e Tino e Alì, che mi vogliono bene, lo avevanoportato via subito per evitarmi un dolore ancora piùgrande. Ma non è stato così, mi sono sentita svuotata,impotente come non mai. E così tu sei stato acquistatoda papà lo stesso giorno, per attenuare un po’ la miadisperazione e hai dovuto sopportare per qualchetempo la mia rabbia perché tu eri vivo e lui no! Condiffidenza è cominciata la sfida: insegnarti tutto e ren-dere un po’ meno grigio il trascorrere del tempo. Piùmi dedicavo a te, più cambiavi il tuo atteggiamento e iltuo sguardo. Eseguivi scrupolosamente e con intelli-genza il lavoro che ti veniva proposto facendo progres-

Valentino ha così commentato:«E' tanto tempo che non micapitava di stare in mezzo a per-sone con una passione cosìgrande per i cavalli. Spero dipoterli rivedere al corso diTecnico di I livello». Un plausoparticolare va anche agli accom-pagnatori del corso 005 tenutosisempre a Bedizzole l’anno pre-

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A CURA DELLA CONFEDERAZIONE TECNICI EQUESTRI E CSAIN EQUITAZIONE

Testo e foto di Elisabetta Mosca

si impensati e imprevedibili, così che tutti quelli che tiavevano conosciuto prima, stupiti, verificavano glistraordinari progressi e ripetevano la loro meraviglia.Con il muso venivi a strofinarti contro di me ed io tiaccarezzavo e mi complimentavo distrattamente, para-gonandoti sempre a un modello, nella mia mente, per-fetto e irraggiungibile. Era ormai passato un anno e miavevi portato alla vittoria più volte, quando mi sonoaccorta di te e di un fatto straordinario: tu avevi, peruna sorta di magia, assorbito e concentrato le doti deltuo predecessore e assunto una nuova identità. Mi sonoritrovata con il viso rigato di lacrime, commossa e con-sapevole di una nuova entusiasmante realtà. Il tuonome da quel giorno è Sark di Vlady, perché sei diven-tato come lui, meglio di lui. Ai campionati regionaliancora una volta hai dimostarto d’essere grande, il piùgrande perché hai superato cavalli con mezzi ben supe-riori ai tuoi. Ancora una firma e avrò la patente diprimo grado e devo ciò al tuo gran cuore e a questamia consapevolezza di te che ci permette di essere incampo una cosa sola. Abbiamo entrambi 13 anni anco-ra tanto da costruire insieme!Questa storia è stata scritta tempo fa. Sono passatiormai 15 anni e nulla è cambiato. Sark di Vlady hadimostrato come, con tempo e costanza, si possanoraggiungere ottimi risultati. Ha lavorato fino a 19 anni,mi ha fatto prendere il 1° grado, così anche a mia cugi-na e con lei poi ha anche vinto, due anni di seguito, iltrofeo GID in F. Niente male per un cavallino cui nondavano due lire! Tanti me l'hanno chiesto ripetutamen-te, ma ormai è parte della mia vita. Ora sono quattroanni che il mio “ronzino” finalmente può godersi i fruttidelle soddisfazioni che mi ha dato. Gli anni che passa-no sembrano scivolare su di lui: è in forma e pieno dienergie. Spesso guardandolo, torno a 15 anni fa, aquel giorno buio e mi accorgo di quanto, da quelmomento in poi, lui sia riuscito a illuminare la miavita…silenziosamente, costantemente e incondiziona-tamente. Grazie.

Quando il ronzino diventò il mio

“PRINCIPE”

cedente, che hanno frequentatoil corso di aggiornamento previ-sto, prestandosi ai loro colleghicome cavie per aiutarli a far pra-tica di tenuta di una ripresa. Unringraziamento poi a BrunoVentura, presidente dell’ASD“Parco del Chiese”, nonchéTecnico di I livello per la corteseospitalità. Sicuri e decisi a conti-

nuare la loro formazione, i nuovie vecchi Accompagnatori sistanno già organizzando peraffrontare al meglio il corso perTecnico di I livello. Forza ragaz-zi! Sono ora Accompagnatori:Patrizia Masala, Giuliano Gallini,Vera Paola Bottarelli, MassimoDavin, Roberto Caldera, LauraBaglioni.

ILCO

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VALLE D’AOSTAtel. e fax 0165.1825170 0165-554497Ruggimichi@tiscali.itPresidente: Ruggiero MichielettoPIEMONTEcell. 335/8099671fax 015/541177csain.bi@libero.itPresidente: Pierfranco GilardinoLOMBARDIAcell. 347-3165667montivitale@libero.itPresidente Vitale MontiTRENTINO ALTO ADIGE(tel. e fax 0461/983894)Presidente: Paolo MontresorVENETOtel. 045/7153017 e.fer@tiscali.itPresidente: Eugenio FerrariFRIULI VENEZIA GIULIAtel. 0432/851560 csainudace@virgilio.itPresidente: Nevio CiprianiLIGURIAtel. e fax 010/317751,csainliguria@zenazone.netPresidente: Sergio Corradi

EMILIA ROMAGNAtel.e fax 051.802710 338.8966679email: francovignoli1939@libero.itPresidente: Franco VignoliTOSCANAtel. 0586.807646 fax 0586.229274 cell. 329.9889628 email: csainlivorno@tiscali.itPresidente: Gianfranco RaugeiUMBRIAtel. 075/5004591 fax 075/5017076csainpg@tiscalinet.itPresidente: Andrea MannaMARCHEtel. 071.7590610 tel.e fax 071.7592005cell. 329.3817007Presidente: Antonio RomagnoliLAZIOtel 06-296028cell.335-5399582marcello65mp@libero.itPresidente Marcello PaceABRUZZOtel. e fax 0863/509346Presidente: Sante VolpeMOLISE

tel. e fax 0865/955159Presidente: Carlo De LisiCAMPANIAtel. 089/233007cristianatorre@virgilio.itPresidente: Gerardo Dino TorrePUGLIAtel. 080/5503679 fax 080/5503603presidenza@matarrese.comComm.Straor.: Michele MatarreseBASILICATAtel. e fax 0975/383186Presidente: Giuseppe PascaleCALABRIAtel. 0981/56103Presidente: Antonio FaillaceSICILIATel. 095.397040 fax 095.396996csainsicilia@tiscali.itPresidente: Luigi FortunaSARDEGNAtel. 070-4818839 fax 070/41492 cell. 339-3668898Presidente: Giorgio Sanna

PRESIDENTI ONORARI

Fiorenzo MAGNIAndrea MANNAAntonio MAURIEugenio KORWIN

PRESIDENTE

Luigi FORTUNA

VICE PRESIDENTE

Franco CACELLI *Biagio SACCOCCIO *Salvatore SCARANTINO *

CONSIGLIERI

Gabriele MARTINUZZILivio BORRELLILuigi CAVALIERE *Antonio CELONA*Nevio CIPRIANISergio CORRADIGiovanni DESSI' *Rosario FATUZZO *Eugenio FERRARIRaffaello GERMINIEnea GOLDONIPiercarlo IACOPINI *Maurizio NEGROFabrizio SCARAMUZZI Cristiana TORRE *

RESP. NAZIONALE SPORT

Salvatore SCARANTINO

COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI

Roberto SELCI (presidente)

Domenico CORSINI (effettivo)Salvatore SPINELLA (effettivo)Tiziano DANIELI (supplente)Anna Laura LAURETTI (supplente)

*= membro di giunta

il consiglio nazionale

i comitati regionali

ICOM

ITATI

REGIO

NALI

L’ ORGANIGRAMMA

ATLETICA LEGGERAGiovanni Di Nucci 348-3104618giovanni.dinucci@gmail.comBEACH SOCCERPaola Di Martino 06.5903526BOCCE ALLA VENETAEnea Goldoni 329-290372CALCIO A 5Pierluigi D’Incà 330-537609 gigidinca@libero.it CALCIO A 11Pierfranco Gilardino335-8099671 csain.bi@libero.itCICLISMOBiagio Saccoccio 338-4521805biagio.saccoccio@tiscali.itDANZA (PROMOZIONE) Vincenzo Silluzio 338-8382498csainsr@interfree.itDIVERSAMENTE ABILICarlo De Nicola 348-5118073c.denicola@libero.itFRECCETTELuciano Caserta 348-4106391lucaserta@tin.it

GINNASTICA ARTISTICAGiulia Ciaccia 328-4540125giulia.ciaccia@libero.itGINNASTICA AEROBICAItalia Bianchi 329-5956168itbianch@tin.it KARATEMauro Mion 349-3997440mauro.mio@alice.itJUDOGiuseppe Tamburo 335-8747824tamburo.giuseppe@gdf.itJU JITSUCosimo Costa 329-4816083cosimo.costa@mizuryu.com LOTTAM.Cristina Cirillo 347-8846763marycristina@inwind.it NUOTO/PALLANUOTOGiancarlo Toppi 349.6597317csainterni@fastwebnet.it PALLACANESTROMaurizio Vortici 338-7059002mvortici@sportevents.itPALLAVOLO

Massimo Scibetta 335.6620122scibecalos@libero.it PESCAEugenio Ferrari 339-6432124e.ferr@tele2.itSCHERMACarlo Macchi 348-4002144csnavacchio@tiscalinet.itSCIPiercarlo Iacopini 339-7105135valanga@arpenet.itSPORT EQUESTRIMassimo Garavini 340-3771660TAEKWONDOVitale Monti 3473165667montivitale@libero.itTENNISCelestino Celestini 338.3679091tel. 0761.352601 fax 0761.346255TIRO AL PIATTELLOGiuseppe Curatolo 339.3722870WUSHUSebastiano Mauro 347.1139755nellomauro@virgilio.it

ALFA Accordo Libero Federativo tra Associazioni Via Giardino, 8 - 30175 VeneziaPresidente: Carlo Tosetti (333.4156851) tel. fax 041-5344209 tosetti@federalfa.org

ANFE Associazione Nazionale Federativa Circoli Via Verga, 3 - 58100 Grosseto Presidente: Gabriele Martinuzzi tel. 348-8805237 fax 0572-901660

ARBAV Associazione Regionale Bocce alla Veneta c/o Maniero Giorgio (segr. gen.) Via Brentasecca, 52 - 35020 Saonara PD tel. fax 049-644060 Presidente: Enea Goldoni

CIAS Centro Intern. Amici della Scuola Via dei Coronari, 181 - 00186 Roma tel. fax 06-68309516 e-mail:ciasesm@libero.it,sito: www.ciasonline.it Presidente: Edmondo Coccia Segretario Generale: Pina Gentili

ENALCACCIA P.T. Enalcaccia Pesca e Tiro Via La Spezia, 35 - 00182 Roma tel. 06-77201467-68-69 fax 06-77201456Presidente: Lamberto Cardia. Segretario Generale: Giuseppe Tarullo e-mail: enalcaccia.pn@tiscalinet.it

FABI Federazione Autonoma Birillistica Italiana Via Generale Pennella, 12 - 31100 Trevisotel. fax 0422-304200 336-422003 ab. 0422-451870 Presidente: Giuliano Fantin

FDT Italia - Federazione Dilettantistica Taekwondo Italia Via XX Settembre 4/6 21013 Gallarate (VA) Te. 0331-245850 fax 0331-708517 Presidente Vitale Monti fdtaekwondoitalia@libero.it

FIAS Federazione Italiana Attività Subacquee Viale Andrea Doria, 8 - 20124 Milano Tel. 02.6705005 340-9305274 Fax 02.67077302 e mail: fias@fias.it Presidente: Bruno Galli

FIGF Federazione Italiana Gioco Freccette Via Generale Pennella,12 - 31100 Treviso darts@figf-italia.it, lucaserta@tin.it www.FIGF_ITALIA.IT tel. fax 0422-307209 Presidente: Luciano Caserta Segretario: Maurizio Vitari

FITA Federazione Italiana Teatro Amatori Via di Villa Patrizi, 10 - 00161 Roma tel. fax 06-44235178 Presidente: Carmelo Pace. Segretario Generale: Giovanni D’Aliesio (tel. 019-821950) info@fitateatro.it - amministrazione@fitateatro.it

UDACE-CSAIN Unione degli Amatori del Ciclismo Europeo Via G. Govone, 100 - 20131 Milano tel. 02.33611591 fax 02.34531458Presidente: Franco Barberis, via degli Zuavi, 28 - 13100 Vercelli (f.barberis@udace.it). Segretario nazionale: Giovanni Stagni segreteria@udace.it

UFI Unione Folclorica Italiana Piazza Duomo Palazzo Bassi - 33081 Aviano PN info@folklorica.it Presidente: Maurizio Negro tel. fax 0481.391078/329.4196789 president@folklorica.it Segretario: Luciano Romano Via Pal Piccolo, 22 - 33029 Villasantina UD tel. fax 0433.759004 romano19@interfree.it

coordinatori di sezione

le sezioni specialistiche

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CSAIN

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Antonio Mauri, presidente onorario dello CSAIN, racconta della sua missione in Israele come rappresentante dell’EFCS, laFederazione europea degli sport aziendali. Ad Eliat ha presenziatoai Giochi della 22ª Mehoziada, dove una formazione italiana havinto il quadrangolare di calcio

IL MONDO

Domenica 17 maggio l'airbus di lineadell'Alitalia, pieno all'inverosimile, atterra, conmezzora di ritardo ma con manovra perfetta,all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. Effettuatevelocemente le formalità di frontiera, con unattento controllo della fotografia e del nome sulpassaporto, esco dall'area doganale senza con-trollo dei bagagli. Incredibile il numero dei pas-seggeri in arrivo e in partenza! Sono in TerraSanta perchè tempo fa, avevo ricevuto una telefo-nata dal segretario generale dell'EFCS (EuropeanFederation for Company Sport) del cui comitatoesecutivo sono componente, con la quale mi invi-tava a partecipare ad una missione, in rappresen-tanza appunto dell'Ente, in Israele, in occasionedi una manifestazione sportiva interna-zionale amatoriale, la Mehoziada, che siripete da ben ventidue anni, con la parte-cipazione delle squadre di quattro Paesi:Israele, Italia, Francia e Belgio.Sono partito con qualche apprensione emolta curiosità, sapendo solo, da unatelefonata, che una volta giunto a Tel Avivavrei trovato ad aspettarmi un israelitache parlava francese. La notizia ricevutaper filo mi bastava. Appena atterratotrovo invece un argentino con un cartellocon scritto il mio nome, che mi parla diret-tamente in spagnolo, sapendo quindi checonosco quella lingua. Mi fa accomoda-re dietro una colonna del grande salone emi invita ad aspettare lì senza muovermi!Nel giro di una ventina di minuti sarebbearrivato un israelita a prendermi!

Qualche apprensione ma nessun sospetto, cerca-vo di capire la situazione. Allo scadere del tempoprevisto, ecco arrivare due persone: l’israelita cheparlava francese e che non conoscevo, accompa-gnato da uno spagnolo che invece avevo giàincontrato in occasione di un'altra manifestazioneinternazionale. Da quel momento grande sereni-tà. Sono informato che non ci si ferma a Tel Avivma che si parte subito per Gerusalemme. Sul pul-mino trovo altri spagnoli, la guida, un accompa-gnatore e l'autista. Durante il tragitto, quasi ametà strada, ci fermiamo per visitare il parco diMini Israel: abbastanza interessante anche per-ché si capisce subito la realtà storica, geograficae politica del Paese. Guardi il panorama, le colli-

In TERRA SANTA,nel segno dell’amicizia

Antonio Mauri insieme a Rubi Rivlin (al centro nella foto), presidente del Parlamento israeliano di Gerusalemme. A destra nella foto, il rappresentante spagnolo Julio Santandreu

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Foto di gruppo della prima riunione del nuovo Consiglio Nazionale dell'Ente svoltasi il 22 maggio a Pratolino (FI). In questa riunione, oltre a porre le basi di lavoro per il nuovo quadriennio, è stata nominata la Giunta nazionale

ne e piccoli laghi e vedi anche batterie di missilischierati sui piccoli altipiani e precauzioni genera-li per la difesa. Non puoi non ricordarti in quelmomento che in quelle terre le ostilità tra popolivicini sono continue! Finalmente Gerusalemme,sui monti della Giudea: città splendida, sacra perla cristianità, con oltre quattromila anni di storia.Città della Pace anche se nella sua lunga storiacertamente non lunghi sono stati i periodi di pace!Negli edifici domina la locale, tipica e bella pietrabianca. Una notte di riposo introduce a un lunedì,molto denso di impegni, turistici prima ed istituzio-nali dopo. Consigliato abbigliamento informaleanche per la visita istituzionale. Io non mi adeguo.Gerusalemme è veramente avvincente ed affasci-nante: la Cupola della Roccia nella spianata conle bellissime Moschee, il Muro del pianto, la ViaCrucis, il monte degli Olivi, ed ancora la portadi Damasco, di Erode, di Sion, dei Leoni, di Giaffae quella Dorata, la cittadella con la torre di ReDavid. La Sinagoga nel quartiere ebraico, la chie-sa col Santo Sepolcro e mille altre ancora chefanno parte della storia di questo Paese.L’impegno istituzionale si realizza nel Knesset, ilParlamento di Israele. Veniamo ricevuti dalPresidente del Parlamento, Mr. Rubi Rivlin.Ci intrattiene per una buona mezz'ora, raccontan-doci con dovizia di particolari la storia recente diIsraele. Non manca di sottolineare i buoni rappor-ti con l'Italia, ha da poco ricevuto il presidente delnostro Parlamento Gianfranco Fini, e con laSpagna. Io lo ringrazio con brevi parole; evidenzioil buon rapporto dei nostri due Paesi; sottolineoche lo sport unisce i popoli, e porto i salutidell'EFCS, che rappresento, ma, ovviamente,anche dello CSAIN, nella mia nuova veste di pre-sidente onorario. Scambio di piccoli doni, unapenna col loro stemma ed un libro sulla Sicilia daparte mia. Rituale foto ricordo. Il Presidente sotto-linea il mio abbigliamento in giacca e cravatta,

scusandosi invece per il suo che era col classicoabito grigio scuro e camicia bianca, ma...senzacravatta! Appena usciti dall'incontro, si va aBetlemme, in terra di Palestina. Breve visita (circadue ore) alla città e alla Basilica della Natività conla mangiatoia e il luogo della nascita di Gesù.Triste la vista del bruttissimo muro, brutto soprat-tutto per l'idea della separazione, del confine,oltre che per la scadente qualità del manufattoprefabbricato. Si viaggia anche il martedì: quattro-cento chilometri di deserto per andare a Eilat, lapunta più a Sud di Israele. Il viaggio è lungo estancante, la temperatura è arrivata a 43 gradi. AEilat (città balneare e turistica sul Mar Rosso, contrentacinquemila abitanti e più di centomila turistiin bassa stagione), si celebra nella notte eall’aperto, l'inaugurazione ufficiale dei Giochi della22ª Mehoziada. Presente il Ministro dello Sport,sindaci e autorità politiche varie, con relative enotevoli scorte. La cerimonia finisce a notte inol-trata. Mercoledì, s’iniziano le manifestazioni spor-tive, mentre si susseguono incontri politici.Giovedì prima una gita in barca alla barriera coral-lina, poi sul golfo di Aqaba (Arabia Saudita) equindi incontro ufficiale, con autorità e organizza-tori, con tutte le rappresentative sportive presential quadrangolare, con interviste televisive.Venerdì nel tardo pomeriggio discorsi e premia-zioni delle squadre vincenti in un salone stipato diatleti e accompagnatori. La squadra italiana havinto il torneo di calcio a 11. Il viaggio di ritornoverso l’Italia che si è iniziato due giorni dopo èstato sicuramente più comodo. In aereo da Eilat aTel Aviv e coincidenza per Roma. Comincio ametabolizzare una settimana di un certo fascino,molto interessante, sicuramente diversa dallealtre. Ho potuto vedere un piccolo ma grandePaese, sotto diverse sfaccettature. Partenza pun-tuale da Tel Aviv, con destinazione Roma. Rientronel nostro amato e bel Paese, l'Italia. l

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La squadra wushu di Bibione

QUI VENETOSI VA A

A BIBIONE LA LEGGENDA DEL WUSHURIVIVE GRAZIE AI GIOVANISSIMI

E' stata un vero successo la serata del 6 giugnosvoltasi presso il palasport della sorridente e lumi-nosa Bibione. Lo spettacolo "La leggenda delwushu" ha ripercorso la storia della Cina dallacostruzione della Muraglia alla via della seta, dal-l'invasione di Gengis Khan all'incoronazione del-l'imperatore Ming, un mix fra teatro e wushu che,nell'arco di un'ora, ha entusiasmato il pubblicopresente. Quello che ha reso eccezionale l'even-to è stato che lo spettacolo non ha avuto per pro-tagonisti campioni di wushu o esperti attori, ma iragazzi della scuola media di Bibione, sostenutinell'iniziativa dalla dirigente scolastica dott.ssaDaniela Sartori, dall'Associazione Albergatori diBibione, che ha sponsorizzato l'iniziativa, e datutta la comunità di Bibione. La serata, fortemen-te voluta dal maestro Gino Battista che ha perso-nalmente curato la preparazione dei propri stu-denti, ha messo in luce la straordinaria serietà diragazzi e ragazze di 11-13 anni che hanno curatoi dettagli con una serietà da navigati professioni-sti. Ospiti della serata gli atleti della squadra ago-nistica della Battista Tan Pao che si sono esibitinegli esercizi con le armi. l

QUI TOSCANAA PONTEDERA SI VA A TUTTO BASKETA CANESTRO 250 GIOCATORI

Dal 12 al 20 giugno si è svolto, presso laPolisportiva Bellaria di Pontedera, l’annuale

appuntamento del grande basket con la SummerCoffee League organizzata dalla A.S.D. PLA.S.A.in collaborazione con lo CSAIN provinciale diPisa. Oltre 250 partecipanti divisi in tre categoriesi sono dati battaglia in partite avvincenti ed emo-zionanti. MiniNBA, Junior BCC FornacetteLeague e Senior League sono state le categorieappositamente create per dividere i partecipanti eper creare spettacolo all’interno della manifesta-zione. La MiniNBA, come ogni anno, si è rivelatauno strumento importante per avvicinare i bambi-ni al basket. Ottanta pulcini degli anni 96-97-98sono stati i protagonisti del pomeriggio del 20 allaBellaria: in tre ore sono state disputate circa 200partite. La Junior BCC Fornacette League havisto scendere in campo, nelle serate del 19 e 20,

i migliori 48 giocatori under 20 della Toscana divi-si in 4 squadre, ognuna con il nome di una attivi-tà commerciale pontederese: Tennis Club, SamarSport, Red Rose e Fila Store. La vittoria ha pre-miato il Tennis Club. Secondo posto per SamarSport, terzo per Red Rose e medaglia di legnoper Fila Store. La Senior League alias SummerCoffee League è stata disputata tra circa 140 gio-catori divisi in dodici squadre. Il torneo si è divisoin due season: una “qualification season”, dispu-tata il 12 e 13, per poter accedere alla fase suc-cessiva, la “regular season”, disputata dal 15 al20. Tante altre sono state le iniziative promosse inquesta otto giorni di puro sport: da ALIVE con DJBrunì al Summer Coffee Menu in collaborazionecon Piero Becattini, presidente della PolisportivaBellaria. «Desidero ringraziare – ha dichiaratoMatteo Bruni, presidente di A.S.D. PLA.S.A. –soprattutto lo CSAIN nelle persone di GianfrancoRaugei, Maurizio Vortici, Franco Cacelli eGiovanni Orsini che hanno fornito un grandeappoggio alla riuscita del progetto insieme alComune di Pontedera e la Provincia di Pisa». l

Le squadre finaliste della Senior League

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Foto di gruppo del prgetto “Lotta a scuola”

QUI UMBRIAPORTA SOLE E CSAIN A SCUOLA CONLA LOTTA OLIMPICA

Per iniziativa dell’ASD. Porta Sole-CSAIN è natonella scuola secondaria di primo grado “SanPaolo” di Perugia il progetto “La lotta a scuola”promosso dal CONI-Fijlkam, un’iniziativa che sirivolge a ragazze e ragazzi in età scolare pervalorizzare pienamente le aspettative culturaliche la disciplina della lotta presuppone, mettendoin risalto gli aspetti etici, sociali e politici insiti nelmessaggio olimpico, che va ben di là dalla sem-plice educazione del fisico. Il progetto verrà ripreso nel secondo semestre2009 con l’istituzione di un Gruppo Sportivo sco-lastico, gestito dall’ASD. Porta Sole in collabora-zione con la scuola. Per iniziativa dal Dirigente Scolastico prof.ssaAntonella Ubaldi, il progetto si è caratterizzatocome attività ludica basata sulle qualità educativedella lotta olimpica, al fine di far acquisire ai gio-vani abilità atletiche, sicurezza in se stessi, con-trollo dell’aggressività, per raggiungere un sanoequilibrio psichico e comportamentale. Il corso di lezioni è stato gestito dall’insegnanteprof.ssa Edy Pelagalli e da Alessandro LupiPresidente dall’A.S.D. Porta Sole-CSAIN. Lelezioni teoriche hanno descritto il percorso dellalotta nella storia delle Olimpiadi, fin dai primordi.Le lezioni pratiche si sono svolte sotto la guidaattenta dell’Istruttore Michele Rosati, con il qualeha collaborato Elisa Mazzetti, un’ottima atleta chesi è distinta ai Campionati Italiani Femminili 2009di lotta olimpica. Gli studenti hanno potuto così sperimentare i fon-damentali della lotta olimpica e hanno appresocome quest’ultimo sia uno sport che impone, a chilo pratica, comportamenti nei quali l’iniziativa per-

sonale si esprime in scelte e forme tattiche detta-te da un preciso regolamento, che tutela l’incolu-mità degli antagonisti e salvaguarda il rispetto perla dignità degli atleti, da qui il suo grande valoreeducativo. l

QUI LAZIO"PASSI IN SCENA 2009" HA DANZATOSUL RITMO DEL GRANDE SUCCESSO

Il 9 maggio presso il Teatro Orione di Roma si èsvolto il Concorso Nazionale di Danza eCoreografia “Passi in Scena 2009” organizzatodallo CSAIN Lazio. Anche quest’anno con grandeentusiasmo scuole, allievi e coreografi hanno par-tecipato a quest’evento che sta diventando famo-so per il clima di positiva competizione in cui sisvolge. Sono state presentate coreografie didiversi stili suddivise in categorie, classico, con-temporaneo, modern jazz, hip hop, passo a due esolisti. Si sono esibiti ragazzi di età differenti matutti profondamente motivati dalla grande passio-ne che li accomuna: la danza. Anche quest’anno “Passi in Scena” si è avvalsodella presenza di una giuria prestigiosa: SvetlanaCelli, ballerina RAI Mediaset, organizzatriceeventi attualmente referente promozione eventiCSAIN Lazio ha scelto la scuola che farà la chiu-sura finale dell’evento Latium Dance; SimonettaSecci che dopo aver svolto per anni l’attività didanzatrice nei più famosi teatri italiani è attual-mente docente presso l’Accademia Nazionale diDanza sia per la tecnica accademica che per lafisiodanza; Vittorio Di Rocco danzatore, inse-gnante e coreografo affermato in Italia e all’este-ro, docente presso lo IALS e l’AID a Roma, coreo-grafo all’Opera di Nizza; Paolo Aloise ballerino in

Il palco durante un’esibizione di “passi in scena”

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CON IL XII MUNICIPIO LA SOLIDARIETA'DIVENTA UNA SPLENDIDA REALTA'

Il calcetto a Roma nel XII Municipio come veicolodi solidarietà e speranza. L’11 giugno, con le fina-li svolte sui campi del centro sportivo La Siesta2000 e con la serata conclusiva all’adiacenteMamboo King si è conclusa la 10ª edizione delTorneo della Speranza Memorial Luciano Onori eRoberta Liberti. Il torneo di calcetto nasce nel1999 per ricordare Luciano, un amico vittima di unmale incurabile. Dal 2006 a Luciano si è associa-to il nome di Roberta ma l’obiettivo è sempre lostesso, quello di raccogliere fondi per aiutare, tragli altri, i bambini bisognosi di Brasile, Etiopia eSomalia. Con i fondi raccolti negli anni preceden-ti si sono potuti realizzare progetti di aiuto umani-tario e di cooperazione internazionale, volti adassicurare i diritti fondamentali dei bambini, qualiil diritto alla salute, all’istruzione, al gioco. Anchequest’anno, grazie agli sponsor e a numerosiamici, si è raccolta un’importante cifra da destina-re anche al completamento di scuole in Etiopia, inSomalia, in Brasile. La manifestazione, che haottenuto il patrocinio della Regione Lazio e del XIIMunicipio Roma Eur, è stata l’occasione per unavera festa della solidarietà che ha visto coinvoltemolte Associazioni con i loro obiettivi: A.I.P.D(Associazione Italiana Persone Down); G.I.L.S.(Gruppo Italiano Lotta alla Sclerodermia);A.N.I.B.E.C. (Associazione Nazionale Italiana

numerosi videoclip, coreografo della CompagniaGoodfellaz e presenter IDA per l’hip hop e lahouse dance school in tutta Italia; Claudia Rossiun volto ormai famosissimo della nostra TV, pro-fessionista in numerosissime trasmissioni televisi-ve è attualmente assistente coreografa di “Amici”di Maria De Filippi, ha ricoperto il ruolo diPresidente di giuria. Hanno partecipato alConcorso circa 180 allievi per 15 scuole prove-nienti da Fiuggi, Follonica, Ladispoli, Frosinone eRoma. Oltre ai premi di categoria sono stateassegnate delle borse di studio agli allievi che sisono distinti per particolari doti espressive o tec-niche. Una offerta dallo CSAIN Lazio per il cam-pus estivo “Danza sul Mare” che si svolgerà aFormia dal 27 luglio al 1° agosto. Le altre dueborse di studio sono state offerte dall’organizza-zione dello stage internazionale “Dancing TimeIII” che avrà luogo dal 4 al 6 settembre presso ilTeatro di Fiuggi. Inoltre la Ditta Mikelart Gioielliche danzano, ha donato ad ognuno dei coreogra-fi partecipanti una delle sue creazioni.Presente anche la Triunfo ditta affermatissima nelcampo dell’abbigliamento tecnico per la danzache ha premiato con i suoi gadget i partecipantipiù piccoli della manifestazione.Durante la serata NLD Nuovo Laboratorio Danzaha presentato la sua Dance Company. Grupporigorosamente al maschile i Rockefeller carisma-tici, coinvolgenti e ricchi di energia, diretti e coreo-grafati da Maria Napoli. Selezionati al Make itHappen di Rimini per il mar-chio Freddy, rappresentantidell’Italia ai CampionatiMondiali di Hip Hop a LosAngeles nel 2005, vincitoridell’Hip Hop Cruisin Jesolo2007. Un plauso particolare aBarbara Raselli coordinatriceDanza CSAIN Lazio, la perso-na che ha avuto l’onere diorganizzare il tutto nei minimiparticolari, una ragazza cherimane sempre dietro le quinteevitando di mettersi in mostra,ma che con la sua professio-nalità e passione ha fatto sìche tutto riuscisse per ilmeglio. Un grazie a MassimoCimini, assessore alle politi-che giovanili del municipio Eur,che ha portato i saluti delSindaco di Roma. l La squadra del Fast and Furious vincitrice del torneo della solidarietà

Bambini Epatopatici Cronici); IlGirasole (Comitato Il GirasoleOnlus per l'Oncologia al BambinoGesù); So.Spe (Associazione diVolontariato Solidarietà eSperanza); A.M.S.O.(AssistenzaMorale e Sociale negli istitutioncologici); SOLIDAFRICA(Associazione ONLUS per la rac-colta fondi a favore dei bambiniafricani); AISi WH (AssociazioneItaliana sulla Sindrome Wolf-Hirschorn); Escola Irma Galli(Associazione per le adozioni adistanza in Brasile); San Nicolas(Associazione per le adozioni adistanza in Equador); Oratoriol'Aquilone; Gocce nel mare;Missionarie del Sacro Cuore;C.E.U. l

PER I GIOVANISSIMI ROMANIIL BATTESIMO DEL WUSHU

Una giornata speciale per i piccoli del WushuTradizionale organizzata dal Presidente delComitato Provinciale CSAIN Roma FrancescoFerlito e dal M° Dario Vespa. Tre società sportiveromane si sono confrontate per un evento di sporte amicizia: Colombo Sporting Club, Kick BoxingRoma e Dolphin Club. Allieve e allievi tra i 6 e gli11 anni sono arrivati puntuali accompagnati dailoro genitori e dai loro rispettivi istruttori: StefanoCannone, Paolo Santilli e Gianluca Romano.Il discorso di apertura di Francesco Ferlito ha ulte-riormente incoraggiato i presenti, genitori compre-si, nel focalizzare l’attenzione sul valore che losport ha per la formazione dei nostri giovani e gio-vanissimi; vivere e condividere con loro questoevento fa parte di quella prova di amore che ilmondo degli adulti ha il dovere di donare ai figli.Una nota importante: tutti i bambini e le bambinedelle tre scuole partecipavano per la prima voltaad una competizione sportiva. Prima volta con un pubblico di estranei, primavolta giudicati da arbitri, un primo medagliere daconquistare che faceva brillare loro gli occhie…primo podio! Loro, i piccoli atleti, sono statifantastici; hanno superato paura, timidezza, emo-zione e con dignità dal più piccolo al più grandehanno così affrontato la gara e una piccola provadi vita. l

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A FORMIA DA FINE LUGLIOSI TORNA A DANZARE SUL MARE

Dopo il grande successo dello scorso anno tornala 2ª edizione del campus estivo “Danza sul Mare”ancora più ricco ed entusiasmante, in una dellelocalità turistiche più belle del Lazio. Gli allievi,infatti, saranno ospitati presso il Centro diPreparazione Olimpica del Coni a Formia(Latina). Saranno sei giorni, dal 27 luglio al 1°agosto, di vacanza-studio, ospiti di un centroattrezzatissimo a pochi metri dalla spiaggia, incompagnia di maestri e coreografi di fama inter-nazionale, per confrontarsi e divertirsi con balleri-ni provenienti da tutta Italia, alternando lezioniesaltanti a momenti di svago, divertimento erelax. A conclusione del campus tutti i partecipan-ti si esibiranno in uno spettacolo finale di salutocon tutti i docenti e le loro coreografie. l

ESIBIZIONI E PREMIAZIONIAL FESTIVAL DEL FITNESS

Tutto ha inizio nel 1988 in USA a Los Angelesdove, osservando le migliaia di persone sfreccia-no in bicicletta o con i pattini, sollevano pesi,fanno jogging o aerobica o semplicemente simuovono al ritmo della musica, prende vita l’ideaad alcune persone di organizzare anche in Italiaun Festival del Fitness. Cosa che accade esatta-

Il gruppo di giovanissimi che ha partecipato al torneo di wushu romano

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mente dopo un anno, nel settembre del 1989. Dalì un susseguirsi di manifestazioni ogni anno sem-pre più imponenti e seguite. L’edizione romana diquest’anno, anche se per vari motivi inferiore alleaspettative, ha visto per quattro giorni, dalle 11della mattina alle 8 della sera, migliaia di appas-sionati provenienti da tutta Italia, sudare, faticaree divertirsi, tra le varie proposte presenti. Anche loCSAIN Lazio, coadiuvato nell’organizzazione dalComitato provinciale di Roma, era presenteall’evento con un proprio spazio all’interno delPadiglione 8 della nuova Fiera di Roma. In que-st’area sono stati allestiti, a disposizione di chiun-que volesse provare a cimentarsi, una palestracon numerosi attrezzi, un angolo del benesserecon i massaggi shiatsu e uno spazio riservato alleesibizioni delle associazioni CSAIN. Da segnala-re, tra le esibizioni, quelle dell’ASD Crisalide conbelle e originali coreografie esaltate dai coloratis-simi costumi. Presente in fiera anche l’associazio-ne Martial Arts Shaolin Temple, affiliata CSAIN,che ha ospitato nel proprio spazio tutte le scuoledi Wushu e Kung Fu del Lazio. Oltre 500 atleti chesi sono alternati in lezioni aperte e dimostrazionimolto spettacolari. Marcello Pace, Presidente delComitato regionale Lazio, ha premiato nell’occa-sione il M° Alessandro Colonnese come “Maestrodell’anno” per la regione e assieme hanno ospita-to e premiato con una bella targa dell’Ente, gliolimpionici di Pechino la judoka Giulia Quintavallee il lottatore Andrea Minguzzi, oltre al campionedel mondo di Karate Stefano Maniscalco. l

IN MIGLIAIA AL FESTIVAL ROMANODI VITATTIVA PER LA TERZA ETA'

Più di 1.400 atleti dei centri anziani di Roma, nellagiornata del 6 giugno hanno dimostrato tutto l’en-tusiasmo e la “carica positiva” degli over 60 dellaCapitale nel gran finale della VitAttiva Celebration2009. Un grande evento che ha reso protagonistitutti gli utenti VitAttiva che partecipano ai progettidedicati alla salute e al benessere della Terza Etàe che ha avuto per cornice il Palazzetto delloSport di Roma. Sono intervenuti gli atleti dei cen-tri Nuovi Orizzonti per il Municipio II di Roma,Castel Giubileo, Cifariello, Cinquina, Pertini,Petroselli, San Giusto Serpentara, Settebagni eTalenti per il Municipio IV, De Magistris per ilMunicipio VI, Casalotti, Cornelia, Crocifisso,Innocenzo IV, Salvo d’Acquisto – Marvasi,Valcannuta e Valle Aurelia per il Municipio XVIII,Cassia, Cesano, Farnesina, Giustiniana, Prima

L’esibizione di un gruppo della “Terza età”

Porta, Santa Cornelia e S.Felice Circeo per ilMunicipio XX. Protagonisti della manifestazioneanche i cittadini over 60 di Marcellina che ormaida anni prendono parte alle attività VitAttiva per laTerza Età. Alla presenza dei rappresentati istitu-zionali del Comune, dei Municipi di Roma, delloCSAIN Provinciale Roma tutti gli atleti hanno esi-bito una splendida forma fisica, insieme alla viva-cità e voglia di divertimento e socializzazione cherappresenta ormai una caratteristica degli “anzia-ni” della Capitale. l

QUI CAMPANIA

A FRATTAMINORE TUTTI DI CORSAPER I TITOLI SU STRADA

Il 31 maggio nella splendida piazzetta Crispi diFrattaminore (Na) si è disputata l'ottava edizionedel "gioca scuola" atellano, manifestazione itine-rante di corsa su strada aperta alle scuole.Quest'anno l'evento rivestiva un'importanza parti-colare in quanto ospitava la i campionati regiona-li individuali e di società promozionali e allievi e glioltre 200 partecipanti provenienti da tutta la regio-ne hanno decretato il successo della manifesta-zione per la soddisfazione degli organizzatori, iresponsabili provinciali di Napoli e Caserta delloCSAIN, Ciro Improta ed Esposito MarroccellaRaffaele. La gara clou degli allievi (3 km) ha fattoregistrare il successo dell’irpino SalvatoreGiannino (Montemiletto Team Runners). Nella

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giatori escursionisti, ed anche per amanti dellamountain bike, tutti ricavati in suggestivi tracciatidelle tre cave adiacenti Ragusa, del SanLeonardo, di Scassale e della Misericordia, inquella che è già una porzione del prossimo Parcodegli Iblei. Nei percorsi lunghi si aveva la disputadelle prove trail del calendario promozionaleCSAIN, come l'Ecomaratona delle Cave Ibleesulla fatidica distanza dei 42,195 Km,l'Ecomaratonina del San Leonardo di 21,097 km.Sulla distanza di Filippide vittoria per il geleseGiuseppe Veletti della Road. Tra le donne trionfosolitario per la tedesca-modicana Inge Hack dellaModipa in 5h48'19". Nella mezza distanza la vitto-ria è andata a Giovanni Manduca del C.O.Marathon Club Palermo in 1h38'04. Tra le donnenella mezza distanza trionfo per Irene Susinodella Road Runner Gela in 2h01'18. GiuseppeVeletti ha anche vinto il "Memorial Peppe Artale"offerto dall'Azienda Forestale di Ragusa, in ricor-do del pittoresco personaggio grande supporter inpassato del Ragusa calcio, e capo-squadra fore-stale per tanti anni proprio nelle Cave interessateal passaggio dei podisti. l

PER S.GIORGIO CRONOSCALATAE CORSA: VINCE TONY LIUZZO

Sabato 6 giugno all'insegna delle tradizionali sca-late per la Festa di San Giorgio. Oltre all'8ª edizio-ne della Cronoscalata ciclistica a cura dell'Udacedi Ragusa, si è svolto anche il 6° Palio dell'Alloro,la corsa podistica in salita in ricordo dell'anticausanza della raccolta dell'alloro per la Festa diSan Giorgio, sempre a cura dello CSAIN diRagusa. Nella cronoscalata ciclistica, sui 3200 metri deltradizionale tracciato dalla Stazione Fs di Iblaall'ex Distretto Militare, vittoria per l'acatese PaoloMezzasalma dell'Omnia sport in 6'36"70 davanti aSalvatore Casì in 6'58"68. Nel 6° Palio dell'Alloropodistico, Tony Liuzzo di Scicli, in forza alla CoverVerbania, ha bissato il successo della podisticadel giovedì, concludendo la suggestiva scalata di2100 metri dalla valle dell'Irminio sino al Distrettocol testimone della "corona di alloro in mano", neltempo di 9'10"33. Nella classifica combinata(podistica+palio) scontato successo di TonyLiuzzo col tempo di 26'37"93, su GiovanniManduca in 27'11"79. Tra le donne ha prevalsoTeresa Verdirame in 37'32"22. l

La partenza di una delle prove di corsa a Frattaminore

categoria allieve (2 km) il titolo è andato a MichelaMoscarella (Astro 2000) e nelle categorieCadetti/e vittoria rispettivamente da Ivan Slyvco(Arca Atl. Aversa) e Stefania Vernacchio della Lib.Benevento. I titoli regionali Ragazzi/e (1 km circa)sono stati assegnati a Luigi Conte (Arca Atl.Aversa) e Stefania Iuliano dell’Hinna Mac 82 diTorre del Greco. I titoli Esordienti “A” (percorso di600 m) sono andati a Gabriele Luccio e FabianaBailo, ambedue dell'Hinna Mac 82. Nella classifi-ca per società l’Arca Atletica Aversa si è aggiudi-cata il titolo Allievi e Ragazzi. Il team della Lib.Benevento ha conquistato il tito-lo tra i Cadetti e la Polisportiva Astro 2000 il titoloCadette. Infine l’Ideatletica Aurora di Salerno si èaggiudicata il titolo Ragazze e l’Hinna S.Antimoquello Esordiente Maschile. l

QUI SICILIA

A RAGUSA CORRERE, CAMMINAREE PEDALARE PER L'ABRUZZO-DAY

E' stata una Festa della Repubblica da ricordare,il 2 giugno a Ragusa Ibla, giornata dedicata allaraccolta fondi per l'Abruzzo-day a cura dell'AIADdi Ragusa in collaborazione con la "No al doping"di Ibla e lo CSAIN di Ragusa. La tradizionale"Passeggiata della Salute" d'inizio giugno, a curadell'Associzione Italiana assistenza Diabetici diRagusa della presidente Gianna Miceli, quest'an-no aveva la triplice valenza del SalutareMovimento fisico di prevenzione, unito all'esalta-zione e alla riscoperta del nostro Patrimonioambientalistico delle vallate e cave adiacenti, conun pensiero alle sfortunate genti d'Abruzzo, colpi-te dal tremendo sisma del 6 aprile. Diversi percorsi, per podisti evoluti, per passeg-

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Tecniche di Rottura, proveniente da Ginevra,Antony De Sabato. A molti di questi maestri èstato assegnato il “Premio InternazionaleSelinunte Gladiators”. Il premio, inoltre, è statoassegnato al Maestro Jose Magnee (Belgio)esperto di Tang Lang e Penchak Silat; al MaestroCarl Emery (Svizzera), premiato quale miglioristruttore di Arti Marziali delle Polizie Europee; aMercurio Ciaramitaro ex campione di boxe; aldott.Giancarlo Quartarone, neo PresidenteRegionale della Federazione Pugilistica Italiana;all’avv. Massimo Costa, Presidente del CONI sici-liano e al giornalista sportivo Roberto Gueli.Special Awards, all’ex Campione del Mondo diKick Boxing, Tony Cardella, all’attuale Campionedel Mondo WUMA, Pietro Nolasco, al M° NelloMauro, esperto internazionale di Wushu Kung-Fu,e ai giovani campioni internazionali GiovanniInzirillo e Filippo Nastasi. l

TENNIS DA GUINNESS DEI PRIMATIPER SOLIDARIETA' ALL'ABRUZZO

E' stata una bella impresa sportiva, quella svolta-si il 6 e7 giugno al Campo polivalente di RagusaIbla: il più lungo match di doppio misto tennisticomai effettuatosi, quaranta set non-stop nel tempodi 24 ore 7 minuti e 32 secondi. Roba daGuinness dei Primati. Protagonisti di tale perfor-mance sono stati quattro tennisti amatori ragusa-ni: Giorgio Biazzo ed Elio Sortino della "No aldoping di Ibla" e le ragazze Amelia Di Giacomo eMarisa Fraglica del Tennis club Modica. I quattroprotagonisti hanno giocato a ranghi misti questomega-incontro all'insegna della Solidarietà per lepopolazioni abruzzesi e significativo era lo sloganscelto per le magliette: "L'aquila sveva aiutal'Aquila ferita", assieme ai loghi dei Comuni edelle Province di Ragusa e L'Aquila. Il match èstato vinto dalla coppia in divisa biancaFraglica/Biazzo per 28 set a 12, sulla coppia indivisa gialla Di Giacomo/Sortino. Questo"Guinness di solidarietà" rientrava nel programmaricreativo della Festa di San Giorgio, quest'annomolto impegnata nella raccolta fondi Pro Abruzzoa cura del CSAIN di Ragusa del prof. GiovanniRigoletto. Nel complesso è stata una bella festa,con le musiche e i fuochi della festa di SanGiorgio a fare da contrasto. Lo CSAIN di Ragusain stretta sinergia con la "No al doping" di Ibla el'Aiad di Ragusa, ha promosso una prima settima-na di giugno all'insegna della raccolta-fondi ProAbruzzo. l

Il club Favara vincitore del torneo provinciale per giovanissimi

AGRIGENTO, IL CLUB FAVARAVINCE IL TORNEO DI CALCETTO

Organizzato dal Comitato provinciale CSAIN diAgrigento si è concluso il campionato di calcio acinque riservato ai Giovanissimi. Alla fase finalehanno partecipato le squadre dell'Antares, dellaTrinacria Porto Empedocle, dell'Atl. FuturoCattolica Eraclea e del Club Favara. In semifinalel'Antares ha prevalso senza difficoltà (5-1) sulPorto Empedocle, mentre il Favara ha dovuto fati-care per superare (6-4) l'Eraclea. Un bella finale,dopo che l'Eraclea si era aggiudicato il terzoposto, ha visto alla fine il trionfo del Club Favarache ha prevalso sui combattivi rivali dell'Antaresper 4-2, aggiudicandosi così il titolo di campioniprovinciali giovanissimi. l

A CASTELVETRANO SHOW DI STARDELLE ARTI MARZIALI

Il “Sistema delle Piazze” di Castelvetrano(Trapani) ha ospitato un evento straordinario diarti marziali con esibizioni, fuori dal comune, dimaestri e campioni di fama internazionale.Il Maestro Gino Vitrano organizzatore esecutivodel “Festival Internazionale delle Arti Marziali” ecreatore del “Premio Internazionale SelinunteGladiators”, ha presentato, tra luci e fumi spetta-colari, la Danza dei Leoni Cinesi, il MonacoShaolin Shi Yan Li, il Maestro scozzese LeeSansum (ex guardia del corpo della PrincipessaDiana), il Maestro russo Feodor Tamarsky esper-to di Armi Giapponesi, il Maestro brasiliano ZoiNascimento, esperto di Capoeira, dal Perù ilMaestro di Thay Boxe David del Pozo Salas, dallaFrancia il Maestro Lucien Daverio, esperto diKenpo Karate, il Team Nazionale CSAIN di KungFu Wushu e, per finire, il Campione del Mondo di