Post on 16-Feb-2019
GESTIONE DEI RAGAZZI
CON DIFFICOLTÀ
RIFLETTIAMO…
DISTURBI DI APPRENDIMENTO
Insieme eterogeneo di condizioni, in età
evolutiva, caratterizzate dalla presenza di
difficoltà in una o più aree
dell’apprendimento scolastico (lettura,
scrittura, calcolo, problem solving
matematico, lingue non native, studio e
memorizzazione dei contenuti,….)
DISTURBI DI APPRENDIMENTO
Specifici (DSA)
Primari, cioè non riconducibili ad altri condizioni clinicamente rilevanti. Includono:
-- Dislessia
-- Disortografia
-- Disgrafia
-- Discalculia
Aspecifici (Difficoltà generiche di apprendimento)
Secondari:
- Ritardo Mentale
- Disturbi neurologici (ad es. Paralisi
Cerebrali Infantili)
- Deficit sensoriali, uditivi o visivi
- Disturbi psichiatrici (depressione,
ansia, autismo, ecc.)
- Ridotte opportunità educative (svan-
taggio socio-culturale, assenze, ecc.)
DSA
Insieme di quadri clinici caratterizzati da un deficit
significativo nell’acquisizione di una o più abilità
scolastiche, nonostante:
- un livello intellettivo generale nella norma
- l’assenza di deficit di tipo neurologico o sensoriale
- l’assenza di patologie psichiatriche primarie
- normali opportunità educative
CLASSIFICAZIONE DEI DSA
La differenziazione tra i DSA viene effettuata sulla base delle specifiche
abilità scolastiche compromesse
Disturbi specifici della LETTURA:
- disturbo specifico della lettura decifrativa (o Dislessia evolutiva)
Disturbi specifici della SCRITTURA:
- disturbo specifico della competenza ortografica (Disortografia evolutiva)
- disturbo specifico nella realizzazione manuale dei grafemi (Disgrafia
evolutiva)
Disturbi specifici delle ABILITA’ NUMERICHE ED ARITMETICHE:
- disturbo specifico dell’elaborazione numerica e delle procedure del
calcolo (Discalculia evolutiva)
Elevato grado di comorbidità tra i diversi DSA
CHE COS'È LA DISLESSIA
Disturbo di acquisizione delle abilità strumentali di decodifica della
lingua scritta (lettura decifrativa), che si manifesta in bambini di
intelligenza normale, privi di significative patologie neurologiche o
psichiatriche, di deficit sensoriali non corretti e nonostante normali
opportunità educative.
In caso di difficoltà severe delle capacità di decodifica, anche la
comprensione del testo risulta generalmente compromessa; le
difficoltà di comprensione del testo, tuttavia, possono costituire
un’eventuale conseguenza delle difficoltà nella lettura decifrativa,
ma non rappresentano l’aspetto cardine della Dislessia Evolutiva.
E’ frequente l’associazione con difficoltà a carico delle competenze
ortografiche nella scrittura
CHE COS'È LA DISORTOGRAFIA
Disturbo nel processamento delle competenze
ortografiche in un soggetto con normali
capacità cognitive e non affetto da sindromi
neurologiche o da patologie di ordine
psichiatrico.
ERRORI DI ORTOGRAFIA:
→ Errori FONOLOGICI:
omissione, aggiunta, sostituzione, inversione,
scambio di fonemi; doppie, riduzioni arbitrarie;
→ Errori NON-FONOLOGICI:
scambio di grafemi o sillabe con lo stesso “suono”
od omofoni (es. squola per scuola; cuadro per
quadro; etc...); separazioni/fusioni illegali (in verno
per inverno, luna per l'una; etc...
CHE COS'È LA DISGRAFIA
Disturbo di acquisizione delle competenze grafo-motorie della
scrittura (capacità di scrivere a mano in modo sufficientemente
rapido e leggibile) che si manifesta in bambini di intelligenza
normale, privi di significative patologie neurologiche o
psichiatriche, di deficit sensoriali non corretti e nonostante
normali opportunità educative.
In un certo numero di casi la disgrafia evolutiva può associarsi ad un più
generale deficit di sviluppo della coordinazione motoria (goffaggine nei
movimenti, scadenti prestazioni nello sport, difficoltà nel controllo della
motricità fine, problemi nel disegno)
STRUMENTI COMPENSATIVI E MISURE DISPENSATIVE
COMPENSARE DISPENSARE
Tutto ciò che si dà al ragazzo per Tutto ciò che si toglie al ragazzo per
combattere le difficoltà: combattere le difficoltà:
• Tabelle, mappe, liste… • Lettura a voce alta
• Calcolatrice • Scrittura veloce sotto dettatura
• Computer con programmi di lettura e • Memorizzazione di liste
scrittura con cuffie, microfono • Memorizzazione di regole e definizioni
• Libri digitali, libri parlati • Memorizzazione di poesie
• Lettore umano • Quantità di compiti
• “segretario”(scrive sotto dettatura del • Disegno tecnico
ragazzo) • Memorizzazione di tabelline
• Più tempo • …
• …
STRATEGIE E METODOLOGIE
• Valorizzare nella didattica linguaggi comunicativi altri dal
codice scritto (linguaggio iconografico, parlato), utilizzando
mediatori didattici quali immagini, disegni e riepiloghi a voce
• Utilizzare schemi e mappe concettuali
• Dividere gli obiettivi di un compito in “sotto-obiettivi”
• Offrire anticipatamente schemi grafici relativi all’argomento di
studio, per orientare l’alunno
• Privilegiare l’apprendimento dall’esperienza e la didattica
laboratoriale
• Incentivare la didattica di piccolo gruppo e il tutoraggio tra pari
• Promuovere l’apprendimento collaborativo
MISURE DISPENSATIVE
L’alunno con DSA è dispensato da alcune prestazioni.
Esse possono essere:
• la lettura ad alta voce
• la scrittura sotto dettatura
• prendere appunti
• copiare dalla lavagna
• il rispetto della tempistica per la consegna dei compiti scritti
• la quantità eccessiva dei compiti a casa
• lo studio mnemonico di formule, tabelle, definizioni
• sostituzione della scrittura con linguaggio verbale e/o iconografico
STRUMENTI COMPENSATIVI
Altresì l’alunno DSA può usufruire di strumenti compensativi che
gli consentono di compensare le carenze funzionali determinate dal
disturbo. Aiutandolo nella parte automatica della consegna,
permettono all’alunno di concentrarsi sui compiti cognitivi oltre che
avere importanti ripercussioni sulla velocità e sulla correttezza. Essi
possono essere:
• formulari, sintesi, schemi, mappe concettuali;
• computer con programma di videoscrittura, correttore ortografico;
• registratore e risorse audio;
• Computer con sintesi vocale.
STRATEGIE E METODI
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• Insistere sul passaggio alla lettura silente
piuttosto che a voce alta (la prima risulta
generalmente più veloce e più efficiente);
• Insegnare allo studente modalità di lettura
con l’evidenziazione di parole chiave (per
cogliere il significato generale del testo, all’interno).
Lo studente dislessico ha difficoltà nella decodifica del codice
scritto
MA se si rimuove l’ostacolo del testo scritto
- proponendo la registrazione audio del testo
- leggendo il testo per lo studente
l’alunno può raggiungere un buon livello di comprensione.
LA LETTURA AD ALTA VOCE NON È UN BUONO STRUMENTO
PER LAVORARE SULLA COMPRENSIONE DEL TESTO
RICORDIAMO…
Le difficoltà della dislessia, pur riguardando principalmente il
testo scritto, possono avere ripercussioni sul piano orale
LA DISLESSIA COLPISCE LE ABILITA’ DI ANALISI FONOLOGICA
L’alunno dislessico percepisce una velocità di eloquio maggiore
di quella reale
Risorse - analisi fonetica
- ascoltare e ripetere la pronuncia di parole
- registrazioni audio di intere letture
COMPITI ANSIOGENI
Leggere ad alta voce
Scrivere sotto dettattura
Copiare dalla lavagna
Svolgere attività senza un supporto-guida
Svolgere attività automatiche
Imparare a memoria parole, frasi, testi
SUGGERIMENTI - ELEMENTI GRAFICI
Dimensione grafica utilizzare font (12-16); preferire lo stampato maiuscolo distanziare le righe con un’interlinea ≥ 1,5; giustificare il testo a sinistra; utilizzare il grassetto per evidenziare; evitare testi organizzati in più di 2 colonne.
Organizzazione del testo formulare consegne semplici;
evidenziare l’elemento su cui lo studente deve focalizzare l’attenzione;
proporre un esempio esplicativo
Supporti extra-linguistici inserire immagini
SUGGERIMENTI: ORALMENTE
• Utilizzare la prova orale, programmando tempi e contenuti
• Limitare il contenuto (meglio più prove su singoli argomenti
che una sola prova su tutti gli argomenti)
• Compensare con l’orale le prove scritte inadeguate
• Aiutare il ragazzo ad orientarsi nell’argomento, utilizzando il
libro, le immagini, le parole chiave
• Dare tempo al ragazzo per orientarsi, attendere che processi
la domanda
• Privilegiare le domande aperte (di rielaborazione) a quelle
chiuse che prevedono una risposta esatta (date, nomi,
definizioni...)
ALTRI DISTURBI…
Spesso di fronte alle ripetute manifestazioni
dell’assenza di controllo comportamentale del
bambino, si tenta di porre loro stesse un freno
all’eccessiva “esuberanza”…
…non riuscendoci, si conclude che il bambino
sia intenzionalmente maleducato e distruttivo
INVECE…
DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE
Il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività, o ADHD, è un disturbo evolutivo dell’autocontrollo.
Esso include difficoltà di attenzione e concentrazione, di controllo degli impulsi e del livello di attività.
Questi problemi derivano sostanzialmente dall’incapacità del bambino di regolare il proprio comportamento in funzione del trascorrere del tempo, degli obiettivi da raggiungere e delle richieste dell’ambiente.
CARATTERISTICHE DELL’ADHD
Nei bambini bisogna sempre distinguere
queste condizioni dalla normale vivacità.
Chi presenta questo tipo di problemi può
manifestarlo in diversi modi:
• difficoltà a rimanere fermo,
• difficoltà ad attendere il proprio turno,
• interruzioni
• e molto altro.
COME RICONOSCERE L’ADHD
STRATEGIE COMPORTAMENTALI
Frenare l’impulsività e contenere la tendenza al
movimento
utilizzare l’iperattività come risorsa positiva
• assegnare incarichi che gli permettano di muoversi;
• consentirgli di stare in piedi mentre lavora;
• usare l’attività motoria come elemento di apprendimento;
• indicare i movimenti inoffensivi consentiti.
SUGGERIMENTI
• Consentire di scaricare il surplus di energia
• Rinforzare sempre i successi e comportamenti
adeguati
• Orologio visibile per il controllo del manteni-
mento di attenzione
• Prediligere una modalità partecipativa
• Dividere i “compiti” lunghi variando l’attività al
suo interno o con brevi pause
• Ridurre le fonti di distrazione
• Istaurare una routine
• Definire all’inizio dell’incontro le varie attività
che si intendono svolgere (si possono scrivere
in un angolo della lavagna e spuntarli via via)
• Porre delle regole semplici, chiare e condivise
(PROPOSIZIONI POSITIVE E NON DIVIETI)
DA EVITARE…
Evitare di utilizzare subito i rimproveri
MA
cercare di interrompere il comportamento disturbante
dando indicazioni su come si sta comportando
Evitare l’aggressività nel rimprovero
E
attenzione alla comunicazione non verbale
…E SE PROPRIO DOBBIAMO PUNIRE
GIUSTIZIA
NON È DARE A TUTTI
LE STESSE COSE
MA
È DARE A CIASCUNO
CIÒ DI CUI HA BISOGNO
Albert Einstein:
«Non insegno mai nulla ai miei allievi.
Cerco solo di metterli in condizione di imparare»