Post on 16-Feb-2019
Georg Wihelm Friederich Hegel
Stoccarda 1770-Berlino 1831
Periodizzazione del pensiero hegeliano
Distinzione in tre fasi
Primo periodo: 1793-1800 scritti di carattere politico-religioso
Secondo periodo: 1800-1807 si avvicina a Schelling, con cui collabora nel “Giornale critico della filosofia”
Terzo periodo: 1807- muore nel 1831. E’ considerata la fase della maturità del pensiero di Hegel. Ha inizio con l’allontanamento da Schelling (Fenomenologia dello spirito)
Il giovane Hegel
Gli scritti giovanili di argomento teologico e politico rimasero inediti nell’Ottocento. In questi scritti, oggi ritenuti importanti per la comprensione di questo filosofo –fu il filosofo storicista W.Dilthey per la prima volta a sottolinearlo – viene affrontato il tema della rinascita religiosa come fondamento della rinascita politica
Temi fondamentali del pensiero hegeliano
•La realtà è l’espressione finita dell’Assoluto, principio spirituale infinito. Il finito in quanto tale non esiste, esiste solo come manifestazione dell’infinito.
•L’assoluto non è una realtà trascendente , cioè presente ma immanente alla realtà: è un processo spirituale in divenire; tutto ciò che esiste è una tappa della sua realizzazione
Infinito
•H. definisce l’Assoluto come idea o ragione identificando la ragione con la realtà, il pensiero con l’essere
•Identità essere/dover essere. La razionalità non è pura astrazione ma la legge che ordina il mondo
Ragione e realtà
•Compito della filosofia è comprendere ciò che è la realtà, che è RAGIONE
•La filosofia deve elaborare sotto forma di concetti la realtà dimostrandone la razionalità/ “nottola di Minerva”. Compito della filosofia è di giustificare razionalmente ciò che esiste
Funzione della filosofia
La dialettica
In H. come in Fichte la dialettica indica il processo con cui l’ASSOLUTO si manifesta nel finito e si articola in 3 momenti:
1) Momento astratto-intellettuale/TESI
2) Momento negativo-razionale/ANTITESI
3) Momento positivo-razionale/SINTESI
Intelletto e Ragione
Per Kant l’intelletto opera legittimamente nell’ambito dell’esperienza mentre la ragione opera in modo
illegittimo oltre l’esperienza
Hegel invece sostiene che l’intelletto sia una facoltà
astratta, cioè astrae i concetti dalla realtà, mentre la ragione
si identifica con la realtà
Dialettica hegeliana
Sintesi Antitesi TESI
Momento astratto-intellettuale: l’intelletto coglie la realtà mediante i concetti, ricavati per astrazione dalla
realtà
Momento negativo-razionale . La ragione nega questi
concetti come finiti e limitati, ne coglie gli aspetti contradd. Ne individua le differenziazioni
Momento positivo-razionale. La ragione coglie l’unità delle
opposte determinazioni, sottolineando che le differenze sono aspetti diversi di un’unica
realtà
Aufhebung
dall’antitesi della tesi arricchita
La sintesi è la riaffermazione
La dialettica È il processo in cui l’opposizione tra tesi e antitesi è superata da una
sintesi che diviene a sua volta una tesi…in un processo triadico che perviene all’infinito(differenza con Fichte)
Le critiche di Hegel alle filosofie precedenti
• H. critica l’illuminismo perché esaltando la ragione separa la ragione dalla realtà, l’essere dal dover essere,
• Per H. invece la realtà è ciò che deve essere Illuminismo
• Il kantismo, secondo H., è una filosofia del finito e per Kant la dialettica è una nozione negativa che pretende di conoscere l’infinito
• Per H. LA DIALETTICA è VALIDA PROPRIO PERCHE’ ATTIENE/RIGUARDA L’INFINITO
• La conoscenza a priori di Kant è – secondo H.- assurda sarebbe “come voler imparare a nuotare senza immergersi nell’acqua”
Kant
Le critiche di Hegel alle filosofie precedenti
Romanticismo
• Anche se nell’opera di H. vi sono molti temi romantici, H. contesta che l’UOMO POSSA GIUNGERE ALL’ASSOLUTO mediante la fede, il sentimento o l’arte. L’ INFINITO può essere colto solo attraverso la ragione filosofica
Hegel ha inoltre una visione negativa della natura
Le critiche a FICHTE
Questo processo all’infinito non supera mai la dimensione del
finito/ permane la scissione essere-
dover essere
Contesta a F. un processo all’infinito
che non giunge mai a conclusione
Per H. lo Spirito non può avere un
carattere soggettivo
Le critiche a SCHELLING
“…come una notte in cui tutte le
vacche sono nere” Fenomenologia
dello spirito
E’ così incapace di spiegare la
differenziazione della realtà
H. critica S. perché questi ha concepito
l’Assoluto come “identità
indifferenziata di natura e spirito”
La Fenomenologia dello spirito
1807 opera con la quale H. si distacca da Schelling
Inizia la fase della maturità
Fenomenologia (phainomenon=apparizione e
lògos=discorso
L’espressione Fenomenologia dello
spirito indica la descrizione delle
manifestazioni attraverso cui lo spirito giunge a
cogliere se stesso
La realtà è un processo (NON UNA REALTA’
STATICA)
Si tratta di un processo dialettico, ossia razionale
in cui si manifesta progressivamente
l’ASSOLUTO(o IDEA o RAGIONE) PRINCIPIO SPIRITUALE INFINITO
All’inizio lo spirito è presente in forma
immediata e pertanto incompleta
Lo Spirito giunge a rivelarsi pienamente solo al termine del processo
Quando nell’uomo acquista compiuta coscienza di sé
Nella Fenomenologia H. descrive le tappe che lo
Spirito deve percorrere per giungere a se stesso
Ovvero la via che ogni singola coscienza umana deve seguire per giungere
sino allo Spirito universale e alla conoscenza dell’identità
pensiero/realtà (sapere assoluto)
I gradi di formazione della coscienza sono illustrati
mediante figure
Figure – concrete manifestazioni storiche e ideali dello sviluppo dello
Spirito
Esse esprimono sia la storia della singola coscienza che la
storia dello sviluppo dell’umanità nel suo
complesso
Divisione della Fenomenologia
PRIMA PARTE
• Comprende la triade dialettica di COSCIENZA-AUTOCOSCIENZA-RAGIONE
• Coscienza(certezza sensibile, percezione e intelletto) +AUTOCOSCIENZA “La verità della certezza di se stessa” + RAGIONE“certezza e verità della ragione”
Seconda parte
• Triade dialettica dello SPIRITO - RELIGIONE – SAPERE ASSOLUTO
La fenomenologia dello spirito
Difficoltà di lettura e d’interpretazione. Vari
elementi concorrono a questa impostazione
1) l’idea propria di Hegel che fare filosofia significhi
confrontarsi con tradizioni filosofiche passate e
contemporanee alle quali tuttavia NON si richiama mai
espressamente
2) Concezione della ragione come facoltà tesa a superare la fissità e l’astrattezza dei contenuti dell’intelletto, il quale ritaglia delle nozioni
dentro il multiforme dispiegarsi della realtà e le
fissa in forma rigida
La ragione invece si ESPRIME ATTRAVERSO IL MOVIMENTO DIALETTICO che si allarga e si approfondisce per cogliere
la totalità della realtà
La fenomenologia dello spirito-Coscienza
La coscienza è il soggetto che considera il mondo come distinto da sé
•PRIMO MOMENTO: certezza sensibile
La certezza sensibile o SENSAZIONE appare come la conoscenza più vera
•In realtà è la più povera
Si tratta di una certezza immediata di “questa” cosa singola
•PERCEPITA HIC ET NUNC
La fenomenologia dello spirito- percezione
La certezza sensibile si risolve allora nella
percezione
La percezione è conoscenza
dell’universale
Vale a dire l’oggetto considerato nella sua
globalità, nella molteplicità dei suoi caratteri e quindi in modo contraddittorio
La fenomenologia dello spirito- Intelletto
Nell’intelletto l’oggetto è rappresentato dalla
coscienza come fenomeno, ossia come realtà che appare al
soggetto
La coscienza capisce comprende così che
l’oggetto non è INDIPENDENTE dall’intelletto
MA DIPENDE DALL’INTELLETTO, DUNQUE DA SE
STESSA
La fenomenologia dello spirito- dalla coscienza all’autocoscienza
Avendo risolto l’oggetto in se stessa, ossia
essendo divenuta consapevole che l’oggetto dipende
da se stessa
La coscienza è divenuta
coscienza di sé, ossia
AUTOCOSCIENZA
L’autocoscienza
L’autocoscienza è il soggetto
considerato nei suoi rapporti con
gli altri
L’autocoscienza
Il primo momento è l’affermazione dell’autocoscienza
•Ogni uomo si pone in relazione agli altri uomini o autocoscienze
Hegel individua la legge di questa relazione NON nell’amore (opere giovanili) ma nell’OPPOSIZIONE
•L’AUTOCOSCIENZA IMPLICA IL RICONOSCIMENTO DI ALTRE AUTOCOSCIENZE
Tale riconoscimento passa attraverso il conflitto fra le autocoscienze
•In questo CONFLITTO OGNI AUTOCOSCIENZA TENDE AD AFFERMARE SE STESSA E LA PROPRIA INDIPENDENZA
La figura signoria-servitù
Si tratta di una delle più celebri figure della
Fenomenologia
Il Signore (la Signoria) è colui che pur di affermare la propria indipendenza è disposto a sacrificare nella lotta anche la propria vita
Il servo è invece colui che è disposto a sacrificare la propria indipendenza, pur
di aver salva la vita
Il servo diviene una cosa del signore, dipendente dal signore che lo usa e lo fa lavorare per sé, godendo dei frutti del suo lavoro
Nella lotta fra servo e padrone – che
storicamente corrisponde alla società antica e
feudale- si sviluppa un processo che porta
all’inversione dei ruoli
Riflessioni e analisi sul testo
Il signore, inizialmente
indipendente, diventa dipendente dal
LAVORO del servo
Il servo – producendo con il suo lavoro ciò di
cui il signore ha bisogno- diviene indipendente dal
signore
Inoltre il signore non può interamente realizzarsi come
autocoscienza perché nel servo – ridotto a cosa- non ravvisa il
polo dialettico con cui confrontarsi
Al contrario il servo vede nel padrone
l’ANTITESI alla quale opporsi
LAVORO
Il mezzo che consente al servo di
giungere alla coscienza della
propria indipendenza
è il LAVORO con il quale il servo
produce un’opera che ha una sua
autonomia
Interpretazioni
Hegel riconosce , in modo assai originale per il tempo, il ruolo del
LAVORO. Questa figura è stata variamente
interpretata e apprezzata dal pensiero marxista
Martin Heidegger ha sottolineato la dimensione dell’angoscia che l’uomo
prova di fronte alla morte.
J.P.Sartre ha invece riflettuto sul conflitto fra le
autocoscienze
L’autocoscienza tra stoicismo, scetticismo e coscienza infelice
Tuttavia la libertà conquistata dal servo, attraverso il lavoro, è solo una libertà interiore, cioè la consapevolezza del proprio valore e l’indipendenza nei confronti delle cose
•Questo atteggiamento corrisponde - sul piano storico filosofico – alle posizioni espresse nella cultura antica dallo STOICISMO, che afferma la libertà interiore dell’individuo dalle cose e dagli eventi esterni e sfocia nella posizione dell’ATARASSIA. Si tratta tuttavia di una libertà astratta perché le passioni e i condizionamenti esterni continuano ad esistere
Lo stoicismo trapassa così nelle SCETTICISMO che trasforma il DISTACCO dal mondo in NEGAZIONE del mondo. Il filosofo scettico sospende il giudizio sul mondo esterno, ma cade in contraddizione con se stesso
•Tale contraddizione si manifesta nella COSCIENZA INFELICE che caratterizza la religiosità ebraica e il cristianesimo medievale/espressione della separazione radicale fra DIO e l’UOMO
La coscienza infelice
E’ proprio la consapevolezza della separazione tra l’uomo
e Dio a rendere l’uomo infelice
In un primo momento nell’ebraismo la coscienza umana avverte l’Assoluto
come un Dio trascendente e irraggiungibile
In un secondo momento nel cristianesimo Dio s’incarna avvicinandosi all’uomo. Ma ancora la coscienza umana
vede Dio come un al di là che gli fa cogliere tutta la sua
nullità
Questa condizione di infelicità verrà superata solo quando l’autocoscienza, nel suo vano sforzo di cogliere Dio, SI RENDE COSCIENTE DI ESSERE ESSA STESSA
L’ASSOLUTO
La coscienza diventa ragione
L’autocoscienza divenendo consapevole che il divino è
sia nel mondo che in se stessa si scopre come
RAGIONE ossia certezza di essere ogni realtà
RAGIONE
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Ragione osservativa . Per comprendere che “ciò che è razionale è reale e vs” cerca di conoscere la realtà del mondo. In questa ricerca, anche diacronica, dell’essenza delle cose, in realtà la COSCIENZA cerca se stessa
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La prima figura della ragione attiva di cui è simbolo il FAUST di Goethe, è quella del piacere e la necessità, in cui l’individuo, deluso dalla scienza, cerca la felicità nei piaceri, ma deve riconoscere che al fondo della vita c’è la morte e in fondo al piacere il nulla. Nella legge del cuore e nel delirio della presunzione crede di poter identificare l’universale con la sua legge, ossia con il sentimento(immediato e non razionale), in questo modo è destinato a scontrarsi con altri singoli individui
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Ai comportamenti particolari dei singoli, l’UOMO OPPONE la virtù che aspira all’universalità. TUTTAVIA QUESTA VIRTU’ – PUR ASPIRANDO A TRASFORMARE IL MONDO – E’ PRIVA DI RAPPORTI CON LA REALTA’, E’ PERTANTO PURAMENTE ASTRATTA
DALLA RAGIONE ALLO SPIRITO
LA RAGIONE SCOPRE CHE L’UNIVERSALITA’ NON E’
RAGGIUNGIBILE A PARTIRE DALL’INDIVIDUO
L’UNIVERSALITA’ PUO’ ESSERE RAGGIUNTA SOLO NELLA
DIMENSIONE DELLO SPIRITO CHE SI INCARNA NELLA
SOCIETA’ E NEL POPOLO IN CUI UN UOMO VIVE
Lo SPIRITO come eticità
Spirito
Primo momento: polis greca dove si realizza
l’armonia tra l’individuo e la comunità
Si tratta tuttavia di una realtà dove non mancano i conflitti come quello tra la legge umana e divina, tra
donna e uomo, rappresentato da Antigone
(Sofocle)
La bella vita etica si spezza e dalla coscienza
emergono i singoli individui che raggiungono il loro riconoscimento nella persona giuridica della cittadinanza romana
Tale eguaglianza, eliminando tutte le differenze, risulta ASTRATTA. Dalla
scissione tra l’individuo e la sostanza etica , ossia lo Stato, nasce Cesare, padrone del
mondo
Lo spirito che si fa altro da sé come cultura
Lo spirito che si fa altro da sé come
cultura
Questa scissione tocca l’apice nell’Europa moderna
E’ il momento in cui l’uomo si
rivolge alla ricerca del potere
Ad essa si contrappone la fede interiore
Alla fede si contrappone
l’intelletto: questo contrasto tocca il
culmine nell’Illuminismo.
Ma la forza dell’Illuminismo sfocia nel terrore
Lo spirito che ritorna a sé come moralità
Il primo momento è rappresentato dalla
morale kantiana che si fonda
sull’astrattezza del dovere per il dovere
Coscienziosità: agire
conformemente al dovere
La coscienziosità assume toni
esasperati nella romantica anima
bella
Tale dimensione viene superata dalla conciliazione in cui lo spirito raggiunge
l’ASSOLUTO
Sistema hegeliano
Il sapere filosofico dell’Assoluto si divide in 3 parti
Il sistema hegeliano: un sistema chiuso?
Logica che è la “scienza dell’idea in sé e per sé”
Filosofia della natura, cioè l’idea che si manifesta concretamente
nella natura
Filosofia dello Spirito che è la “scienza dell’Idea che ritorna in sé”
(cioè lo spirito che dopo essersi manifestato nella natura, ritorna
nell’uomo
La filosofia dello spirito
Filosofia dello Spirito soggettivo, che studia l’uomo come individuo
Filosofia dello Spirito oggettivo, che coglie
l’uomo nella sua dimensione sociale
Filosofia dello Spirito assoluto, che tratta
dello Spirito in se stesso nelle tre forme dell’ARTE, della
RELIGIONE e della FILOSOFIA
Filosofia dello spirito soggettivo
Antropologia studia lo Spirito
come anima naturale, senziente
e reale
Fenomenologia, riprendendo la
partizione dell’opera
omonima, studia lo spirito come coscienza,
autocoscienza e ragione
Psicologia, studia le manifestazioni
dello spirito nell’attività teoretica
(conoscenza), nell’attività pratica (azione morale) e nello spirito libero perché la LIBERTA’
è il tratto essenziale dello
spirito
Filosofia dello Spirito oggettivo La libertà si esprime pienamente nello spirito oggettivo che vede l’uomo nelle sue relazioni sociali (Lineamenti della
filosofia del Diritto, Enciclopedia) e si divide in
Diritto che considera l’uomo come persona giuridica, ossia soggetto astratto di diritti. La
prima manifestazione è la PROPRIETA’ che è tale in
virtù di un contratto. L’esistenza di un diritto
comporta la possibilità del suo contrario – il TORTO- e
dunque la pena. Tuttavia la pena per essere riconosciuta
valida dal colpevole deve investire la sfera della
MORALITA’
Nella MORALITA’ la legge è interna all’uomo e si manifesta
nell’agire. L’azione morale parte da un proponimento e ha come fine il benessere; quando
il benessere assume un carattere di universalità nasce la CONCEZIONE DEL BENE. Qui l’uomo si trova diviso tra volere
il bene e la realizzazione pratica del bene stesso/ Si tratta della separazione tra essere e dover essere che
Hegel critica a Kant
Tale separatezza viene superata nell’ETICITA’ che è
la sintesi tra la legge esterna del diritto e la legge
interiore della moralità
Eticità: le forme
Famiglia
L’unione tra i sessi è consacrata dal matrimonio e garantita dall’esistenza di un
patrimonio. Ha come obiettivo primario
l’educazione dei figli i quali una volta divenuti adulti
formeranno altre famiglie
Società civile
E’ costituita da una pluralità di famiglie e si compone di 3
momenti
1) Sistema dei bisogni che è la dimensione economico-sociale della collettività
umana
2) l’amministrazione della giustizia e si identifica con il
diritto pubblico
3) La polizia e le corporazioni; la società
corporativa di Hegel è un elemento fondamentale
dell’unità tra i diversi ceti sociali che termina nello
STATO
STATO
Esso coniuga il principio dell’unità della famiglia con la pluralità propria della società. Nello Stato etico in cui si
esprime l’ethos di un popolo - i particolarismi
della società vengono risolti nel bene comune. Si tratta di
uno STATO ORGANICISTICO per cui NON sono gli individui a fondare lo STATO ma è
LO STATO A FONDARE GLI INDIVIDUI. Hegel
sostiene che il fondamento della
sovranità dello Stato sia lo Stato stesso
STATO
Lo stato esercita la sua sovranità
mediante le leggi
• L’organizzazione dello Stato o “costituzione” è la manifestazione della collettività e della storia di un popolo. La monarchia costituzionale prussiana è indicata come razionale perché i poteri SONO DISTINTI ma NON DIVISI - Potere principesco
STATO
Lo stato è lo spirito che si manifesta pienamente nella
realtà
LO “Stato è l’ingresso di Dio nel mondo”
Molti problemi interpretativi
K.Popper, La società aperta e i suoi nemici, 1945 definisce Hegel, come Platone e Marx , come un
nemico della società aperta e un profeta dello stato totalitario
STATO
Lo stato può essere giudicato solo dallo spirito universale cioè la
STORIA, il cui momento essenziale è la GUERRA
La GUERRA è giustificata come una manifestazione dialettica
della vita dello Spirito, la guerra mantiene la “salute etica” dei popoli “come il movimento dei venti preserva il mare dalla
putredine”. Qui Hegel si pone in aperto contrasto con Kant (1795-
Per la pace perpetua)
Storia
Se dal punto di vista individuale la storia può
apparire un insieme casuale di fatti, dal punto di vista della
RAGIONE la STORIA è assolutamente razionale
La razionalità della storia è determinata dal processo
RAZIONALE, DIALETTICO E NECESSARIO dello Spirito che in essa si manifesta
Il fine della storia è il pieno raggiungimento- da parte
dello Spirito – della conoscenza e della
realizzazione di se stesso mediante l’incarnazione
nello spirito dei popoli che si succedono nella storia
STORIA
La Storia procede per mezzo di eroi che in realtà sono i mezzi dei quali l’astuzia della Ragione si serve per attuare i propri fini
L’individuo perisce
Lo Spirito prosegue verso il suo fine – la realizzazione della libertà
La vera libertà può essere realizzata solo nello Stato etico, in cui l’individuo è risolto nella comunità
La storia è una successione di stati che rappresentano delle tappe del divenire dialettico dello Spirito sino alla sintesi ultima che corrisponde al modello dello STATO PRUSSIANO
STORIA
Tre momenti della STORIA DEL MONDO
• Mondo orientale, dove solo il monarca è libero
• Mondo greco romano, dove alcuni uomini sono liberi
• Mondo cristiano germanico dove tutti sono liberi
Filosofia dello Spirito assoluto- ARTE
Nello Spirito assoluto l’Idea raggiunge la
piena consapevolezza della propria LIBERTA’
e ASSOLUTEZZA tramite
1) ARTE. Lo spirito acquisisce coscienza di se
medesimo mediante l’intuizione; l’opera d’arte è la sintesi di CONTENUTO
SPIRITUALE e FORMA SENSIBILE.
I tre momenti della storia dell’arte sono:
a) l’arte simbolica/ arte orientale
b) l’arte classica, forma e contenuto in armonioso equilibrio/ ma si tratta
dell’ANTITESI
c) l’arte romantica che dimostra che qualsiasi
forma artistica è inadeguata a esprimere il
messaggio spirituale
Filosofia dello Spirito assoluto- RELIGIONE
E’ necessario ammettere una forma
di conoscenza dell’ASSOLUTO e
questa è la religione
Nella religione lo Spirito per essere reso
più accessibile viene conosciuto mediante la RAPPRESENTAZIONE
Le tre grandi fasi della religione sono:
a) La religione naturale, Dio è
rappresentato come un fenomeno naturale
b) Religioni dell’individualità
(ebraismo, religione greco-romana) Dio è rappresentato sotto
forme umane
Nel CRISTIANESIMO come religione assoluta Dio è concepito come
puro Spirito
Filosofia dello Spirito assoluto- FILOSOFIA
Proprio perché il cristianesimo è una religione si limita a cogliere lo Spirito in una forma, quella
della RAPPRESENTAZIONE ancora inadeguata a cogliere
l’assolutezza
E’ necessario dunque giungere alla FILOSOFIA che è la sintesi
suprema della filosofia dell’Assoluto. E’ nella
FILOSOFIA che lo Spirito raggiunge la piena
consapevolezza di se stesso mediante i concetti o categorie
La FILOSOFIA è
STORIA della FILOSOFIA
e si identificano
Anche la filosofia si è sviluppata in una serie di tappe che si
sono concluse nella FILOSOFIA HEGELIANA in cui l’ASSOLUTO
ha colto se stesso
L’idealismo di Hegel è dunque la SINTESI
dell’idealismo soggettivo di FICHTE e dell’idealismo oggettivo di Schelling.
Secondo un’interpretazione che avrà grande fortuna: la filosofia
di Hegel rappresenta la conclusione degli sforzi che in circa 2.500.000 anni lo Spirito ha compiuto per
potersi conoscere