Post on 26-Aug-2021
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GEOGRAFIA DELL’AMBIENTE
E DEL TURISMO
Testi di riferimentoFREQUENTANTI:
• C. CENCINI, Vivere con la natura. Conservazione e comunità locali in Africa subsahariana, Pàtron editore, Bologna, 2004;
• R. GAMBINO, Conservare, Innovare. Paesaggio, ambiente, territorio, UTET Libreria, Torino, 2001;
• appunti delle lezioni.
NON FREQUENTANTI:
• C. CENCINI, Vivere con la natura. Conservazione e comunità locali in Africa subsahariana, Pàtron editore, Bologna, 2004;
• R. GAMBINO, Conservare, Innovare. Paesaggio, ambiente, territorio, UTET Libreria, 2001;
• E. CASTI (a cura), Cartografia e progettazione territoriale: dalle carte
coloniali alle carte di piano , Utet, Torino, 2007
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• Docente: FEDERICA BURINI
• Orario delle lezioni:
MARTEDÍ ore 14.00 -16.00 Aula 4 Piazza Rosate
MERCOLEDÍ ore 11.00 – 13.00 Aula 4 Salvecchio
VENERDI’ ore 13.00 – 15.00 Aula 2 Tassis
Orario di ricevimento:
Mercoledì 9.00 – 11.00
Geografia, Stanza 24 PIAZZA VECCHIA
Referenti
Tutor:� Olivier Lompo
Orario : mercoledì ore 9-11 Stanza 24 PIAZZA VECCHIA
Geografia
– Una cognizione empirica------ una proposizione
=
UN SAPERE STRATEGICO
– Una risposta in forma filosofica------ la vita dell’uomo
– Una risposta in forma scientifica------ ABITARE LA TERRA
LA GEOGRAFIA DI SHERLOCK HOLMES
POLISEMIE1
g. umana
g. fisica
2FENOMENO
COGNIZIONE
geografia come artefatto
Geografia
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Esperienza formativa sui temi dell’ambiente e del turismo
Importanza strategica nella contemporaneità
Ambiente Turismo
SOSTENIBILITA’
Protezione ambientale Pianificazione
CONSERVAZIONE INNOVAZIONE
SOSTENIBILITA’
Turismo
Articolazione del corso ….I PARTE
1. La Geografia e l’ambiente
2. La Geografia e il turismo
3. La protezione ambientale e le sfide della sostenibilità: pianificazione e tutela attiva
4. Conflitti ambientali e possibili risoluzioni: verso una democrazia partecipativa
5. Ambiente e turismo. Un nuovo paradigma: la community
conservation
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…. Articolazione del corsoII PARTE
1. Quale turismo per l’Africa? Risorse turistiche come beni ambientali
2. Il turismo in Libia: massificazione turistica e rischio
ambientale
3. Il turismo in Mali: la centralità del turismo artistico-culturale sulla strada della sostenibilità
4. Il turismo in Namibia: verso un turismo delle tre “e”(ecologico – etnico – etico)
5. Conclusioni
I PARTE
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1. La Geografia e l’ambiente
Relazione Uomo - Natura
ConoscenzaAttraverso la conoscenza l’uomo riesce a dare un ordine al cosmo
+
Rappresentazioni Modi di esprimere l’ordine acquisito
=
Controllo intellettualeGEO - GRAFIA
Della terra Rappresentazione
ordinata
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GEOGRAFIA
Forma territoriale
Rappresentazioni
Scienza conoscitiva
Teoria della COMPLESSITA’
SOCIETA’
Lavoro di una
Società Stare al mondo
Abitare la terra
Spazio Territorio
Esito e condizione
dell’agire socialeTerritorializzazione
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T
E
R
R
I
T
O
R
I
O
SPAZIO
DENOMINAZIONE
STRUTTURAZIONE
Contesti operativi
Materialità
Designatori
Strutture
Pratiche
Simboli
REIFICAZIONE
Spazio e territorio: gli atti territorializzanti
Che cos’è la natura?
Ha una storia umana
COMPONENTE DEL TERRITORIO
E’ la prima condizione che sta all’origine di tutto
SPAZIO FISICO - NATURALE
Concezioni e rappresentazioni
Interventi e modificazioni fisiche
Tradizione culturale La natura è una costruzione sociale
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L’esperienza della natura
E’ universaleDipende dalla
concettualizzazione sociale e culturale
Gli uomini hanno inventato molte
nature
IDENTITA’NATURA SOCIETA’
Conservazione della natura
Occidente Africa
Natura = biodiversità e habitat naturali
nell’assenza di controllo umano
Natura = insieme di risorse
comunitarie il cui uso è definito da
regole consuetudinarie
America (Filosofia della natura)
Europa (Filosofia naturale)
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Ambiente
NATURA SOCIETA’
TERRITORIO
IDENTITÀ
Bene ambientale
Che cosa è un bene ambientale ?
•E’ una qualità localizzata dell’ambiente
•E’ un luogo di pregio particolare
Culturale Naturale
•Centro storico
•Torre di Pisa
•Teatro greco di Siracusa
•Fabbrica protoindustriale
•Monte Bianco
•Un corpo idrico
•Una formazione vegetale
CONTIENE VALORE
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Valore ambientale
Bene ambientale
Valore
ambientale
Bene ambientale
Valore
ambientale
Bene ambientale
Valore ambientale
Bene ambientale
PAESAGGIO
Paesaggio È al suo interno che si costituiscono i valori ambientali
Campo visivo = Totalità percettiva
Relazioni tra beni ambientali = Unità di significato
VALORE AMBIENTALE
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Paesaggio
E’ frutto della percezione
E’ frutto del bagaglio culturale e dei valori di una
società
NON OMOLOGAZIONE LUOGHI
Assicura sopravvivenza
fisica e crescita dei corpi sociali
IDENTITA’
Spettatore cooperante
SOCIETA’
PAESAGGIO
Conferisce
valori
Fornisce risorse materiali e simboliche
BENE AMBIENTALE
VALORE
IDENTITA’
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Spazio
Paesaggio
Ambiente
Natura
Territorio
Spazialità assunta quale
valore sociale
Insieme comprensivo di spazio e
territorio
Estensione della superficie
terrestre dove non c’è azione
umana
Spazio antropizzato
Forma visiva del territorio
2. La Geografia e il turismo
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GEOGRAFIA
TURISMO
Strumento di analisi turistica
E’ una processo sociale
Veicola valori identitari
TERRITORIO
SOCIETA’
identità
Il turismo è una pratica umana che ha una sua forma territoriale
Turismo Dà luogo ad un processo di territorializzazione
Processo reificante
Processo strutturante
Processo denominativo
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Autoreferenza
autopoiesiistituzionispecifiche
funzioniaccessorie •CONSERVATIVA•ABITATIVA•RICREATIVA•….
La struttura turistica
Struttura
Struttura Turistica
FunzionecostitutivaTURISTICA
•EPT•APT•Pro Loco•….
Turismo Processo di territorializzazione
Il turismo è una funzione costitutiva
� Centro turistico (Bibione)
� Disneyland
STRUTTURAZIONE
Il turismo è una
funzione accessoria
� Città (Rimini)
� Parco (Nazionale dello Stelvio)
� Luogo di culto (Lourdes)
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Modelli di sviluppo turistico
• Contesto paesistico-naturale
• Preesistenze storico-culturali
• Attrazioni ricreative
Risorsa turistica
Resource-based Costruito attorno alla capacità attrattiva delle risorse naturali e culturali (Umbria e Toscana – Kenya – Isole Galapagos)
User-oriented o market-oriented
Prescinde dalle risorse e si basa sulle attrezzature turistiche create per soddisfare il bisogno di un determinato flusso di domanda ( villaggi turistici – parchi tematici)
Turismo
Non è solo un settore economico
E’ anche una pratica umana che ha una sua
forma territoriale
Effetti socio-territoriali
Ambiente
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Effetti socio – territoriali del turismo
Ambiente
• Relazionalità distruttiva
• Eccessiva pressione antropica
• Reificazione incontrollata
• Distruzioni di complessità ambientale
• Relazionalità sostenibile• Salvaguardia degli equilibri ambientali
• Valorizzazione delle risorse ambientali
• Conservazione per le generazioni future
1983
Ambiente scientifico
Scienze della complessità
1972
Organizzazioni internazionali
(normativa nella teoria dello sviluppo)
•1972 Conferenza sull’ambiente
•1980 Rapporto Brandt
•1983 Rapporto Brundtland
•1987 Rapporto della commissione mondiale per l’ambiente e lo sviluppo
•1989 Primo Summit Ecologico
•1992 Summit di Rio – Agenda 21
•2002 Summit Johannesburg
Sviluppo Sostenibile
1992
Industria mondiale
(capitali ed investimenti)
Enti operatori
(nuove pratiche/soggetti sociali)
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1. La Conferenza internazionale di Lanzarote (carta del
turismo sostenibile) (1995)
2. La Conferenza internazionale di Calvià (1997)
3. Il lavoro prodotto dal World Tourism Organisation, in
particolare il Codice Globale di Etica per il Turismo
(adottato nel 1999)
4. Carta europea del Turismo durevole nelle aree protette
EUROPARC (1999)
5. Carta di Rimini (2001)
Turismo Sostenibile
Codice Globale di Etica per il Turismo WTO - 1999
Articolo 1
Il contributo del turismo alla comprensione e al rispetto reciproco tra i popoli e le società
Articolo 2
Il turismo come mezzo di soddisfazione individuale e collettiva
Articolo 3
Il turismo, un fattore di sviluppo sostenibile
Articolo 4
Il turismo, mezzo per utilizzare il patrimonio culturale dell'umanità e per contribuire al suo
arricchimento
Articolo 5
Il turismo, un'attività vantaggiosa per i paesi e le comunità di accoglienza
Articolo 6
Obblighi degli operatori dello sviluppo turistico
Articolo 8
Libertà di spostamenti turistici
Articolo 7
Diritto al turismo
Articolo 9
Diritti dei lavoratori e degli imprenditori dell'industria turistica
Articolo 10
Applicazione dei principi del Codice Mondiale di Etica del Turismo
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Politiche per un turismo sostenibile
Leggi di tutela e salvaguardia ambientale
Normativa ambientale
Strumenti di piano
Interventi fiscali e monetari
Pianificazione territoriale decentrata (Piano Paesistico)
• Riduzione dei modelli di fruizione turistica rischiosi per l’ambiente
• Compensazioni e incentivi
Partecipazione di una pluralità di attori
• Organi pubblici
• Operatori economici (settore turistico)
• Comunità locali
• Turisti
3. La protezione ambientale e le sfide della sostenibilità: pianificazione e
tutela attiva
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Geografia dell’ ambiente e del turismo
Protezione ambientale
SOSTENIBILITA’
Geografia Esito dell’azione sociale sullo spazio naturale
SPAZIO TERRITORIOSOCIETA’
Ambiente Protetto • SOCIETA’
dotata di logiche trasformative
• TERRITORIO
esito e condizione dell’agire sociale
• SPAZIO
risorse naturali
La geografia e la protezione ambientale
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Organizzazione territoriale
Pressione sulle risorse naturali
Risoluzione conflitti e concertazione
Approccio Geografico alla protezione ambientale
Pianificazione aree protette
Pianificazione aree protette
Alto valore naturale: CONSERVAZIONE
Contesto territoriale: PIANIFICAZIONE
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Evoluzione della protezione ambientale
STATI UNITI
Nasce la moderna filosofia della conservazione 1872: primo parco nazionale (Yellowstone)
1890: nasce lo Yosemite National Park 1899: nasce Mount Rainier1918: direttive del National Park Service (piani per la gestione dei parchi)
EUROPA
La conservazione si afferma nel XX secolo Primo picco dopo la II guerra mondiale (Europa
centrale) Secondo picco 1985-1995 (Europa meridionale)
AFRICA
Conservazione della natura articolata in tre periodi: precoloniale – coloniale - postcoloniale
Rapporto tra parchi e contesto Pianificazione
• Tale orientamento si afferma negli Stati Uniti già nel 1918
con le direttive del National Park Service
• Tale orientamento si afferma tardivamente in Europa
Gran Bretagna 1972
Spagna 1975
Germania 1976
Italia 1991
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Fino a metà del XX sec. Aree protette
• Remotizzazione
• Insularizzazione
Dalla metà del XX sec.Nuove finalità delle
aree protette
• Conservazione e tutela
• Pubblico godimento
• Valorizzazione
• Sviluppo socio-economico locale
PROTEZIONE AMBIENTALE IN EUROPA
PROTEZIONE AMBIENTALE IN EUROPA
Ruolo dei parchi regionali
Sono più recenti dei parchi nazionali
(60% istituiti negli ultimi 15 anni)
Presentano una distribuzione spaziale più articolata
(inseriti in territori densamente urbanizzati)
Nuovi problemi di gestione
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Gestione delle aree protette in Europa
Problemi classiciCaccia di frodo / Attività agro-silvo-
pastorale e fauna selvatica
Problemi recenti Effetti delle piogge acide
Realizzazione di impianti di
produzione energetica
Inquinamento atmosferico e sonoro
Sovraccarichi ambientali per il
turismo di massa
Urbanizzazione diffusa
Dovuti a
Densità di popolazione Intensità flussi turistici Complessità dei processi di sviluppo economico e sociale
Rapporto tra parchi e contesto Pianificazione
In Italia Legge Quadro del 1994
Le aree protette hanno tra le loro finalità quella di:
“applicare metodi di gestione o di restauro ambientale idonei a realizzare una integrazione tra uomo e ambiente naturale, anche mediante la salvaguardia dei valori antropologici, archeologici, storici e architettonici e delle attività agro-silvo-pastorali e tradizionali”
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Pianificazione delle aree protette
Il parco è luogo di sperimentazione del rapporto
uomo/natura
Il parco è luogo di conservazione e propulsore di
sviluppo
Il parco assume un ruolo strategico nelle
dinamiche tra locale e globale
Società africane Forme di controllo e di gestione
tradizionali delle risorse naturali
• Esperienze e conoscenze empiriche sul funzionamento degli
ecosistemi naturali
• Limitazione dell’uso delle risorse naturali e ambientali in
connessione con le pratiche religiose (luoghi sacri)
• Ruolo della caccia tradizionale (attività economica e rituale –
totem)
PROTEZIONE AMBIENTALE
IN AFRICAPERIODO PRECOLONIALE
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Società coloniale
Cancellazione delle forme di controllo e gestione tradizionale delle risorse naturali
PROTEZIONE AMBIENTALE
IN AFRICAPERIODO COLONIALE
Negazione del sistema fondiario basico
Affermazione della proprietà privata e dell’uso individuale delle risorse
Politiche e legislazioni centralizzate per l’esproprio delle risorse
Natura diventa una risorsa dello Stato coloniale
Creazione di parchi e riserve
Popolazioni locali costrette a spostarsi
Uso delle risorse protette dichiarato illegale
Nessun incentivo a uso sostenibile delle risorse
2 periodi
I PERIODO (da inizio XVII sec. a fine XIX sec.) Distruzione della natura
PROTEZIONE AMBIENTALE
IN AFRICAPERIODO COLONIALE
II PERIODO (da inizio XIX sec. ad anni ’60) Tutela della natura
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Conservazione
Non considera i sistemi tradizionali di uso delle risorse
PROTEZIONE AMBIENTALE
IN AFRICAPERIODO COLONIALE
Non coinvolge le popolazioni locali
- Rafforzamento della burocrazia statale centralizzata
- Calo della burocrazia statale
- Devoluzione e
democratizzazione
Periodo Approccio dominante Caratteristiche
Anni ’50 – ‘60 Modernizzazione
- Disinteresse per le questioni “locali”
Anni ‘70 Sviluppo agricolo-rurale- Crescita del potere centrale
attraverso i crediti
- Pianificazione dello sviluppo centralizzato
Anni ‘80 Aggiustamenti strutturali - Stagnazione
- Sviluppo partecipato
PROTEZIONE AMBIENTALE IN AFRICA
PERIODO POSTCOLONIALE
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PROTEZIONE AMBIENTALE IN AFRICA OGGI
Crisi ecologica
Deforestazione
Degrado dei terreni e desertificazione
Perdita della biodiversità
Ruolo delle povertà rurale
Come far fronte a questa situazione?
Elaborazione di nuove finalità per le aree protette
Dichiarazioni e accordi internazionali
� Dichiarazione di Stoccolma (Conferenza generale delle
Nazioni Unite sull’ambiente umano, 1972, principio 4)
� Carta mondiale della natura (Assemblea genrale delle
Nazioni Unite, 1982, principi 7, 8, 16)
� Dichiarazione di Rio (Conferenza delle Nazioni Unite
sull’ambiente e lo sviluppo, 1992, principi 1, 3, 4)
� Dichiarazione di Caracas (IV Congresso mondiale sui parchi
nazionali e le aree protette promosso dal IUCN, 1992)
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Problema Questi principi non sono stati considerati nelle
definizioni internazionali delle categorie di aree
protette
Nuova classificazione (IUCN 1994)
Gamma degli obiettivi molto ampliata per ciascuna categoria di area
protetta
Utilizzo sostenibile delle risorse degli ecosistemi naturali
Mantenimento degli attributi culturali e tradizionali
CATEGORIE AREE PROTETTE IUCN
I RISERVE NATURALI INTEGRALI E AREE INCONTAMINATE
Ia) Riserve naturali o aree di riserva integrale: Aree protette gestite principalmente per la
scienza
Ib) Aree Incontaminate: aree protette gestite principalmente per la protezione della natura
II PARCHI NAZIONALI
Aree Protette gestite principalmente per la protezione degli e a fini ricreativi
III MONUMENTI NATURALI
Aree Protette gestite per la conservazione la specificità dell’ambiente naturale
IV AREE PER LA GESTIONE DI HABITAT E SPECIE
Aree Protette gestite per la conservazione dell’ambiente naturale attraverso interventi di
gestione
V PAESAGGI TERRESTRI E MARINI PROTETTI
Aree Protette per la tutela del paesaggio e per fini ricreativi
VI AREE PER LA GESTIONE SOSTENIBILE DELLE RISORSE
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PROTEZIONE AMBIENTALE NEL MONDO OGGI
Dalla conservazione passiva delle risorse naturali alla
valorizzazione
TUTELA ATTIVA
TUTELA ATTIVA
Tutela
= saggio e pianificato uso delle risorse naturali
Sviluppo
SOSTENIBILITA’
Pianificazione delle aree protette
Pianificazione paesistico-territoriale
Nuova prospettiva reticolare
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Rete ecologica I caratteri e le risorse specifiche di ogni
nodo gli conferiscono la capacità di
interagire efficacemente con gli altri nodi,
concorrendo alla stabilità della rete
complessiva
Occupano una posizione di eccellenza
all’interno delle reti per la rarità delle loro
risorse
PARCHI = nodi all’interno di reti ecologiche regionali e interregionali
Laboratori per la sperimentazione del rapporto
uomo - natura
Piani per le aree protette
Piani schematiciSommaria zonizzazione Rinvio a normativa specialistica
Piani di carattere settorialeTematiche particolari (turistica – agroforestale) Associati a piani di carattere più integrato
Piani di carattere prevalentemente naturalisticoVasti spazi e risorse naturalistiche importanti Associati a piani urbani territoriali
Piani tendenzialmente integratiPluralità di contenuti (parchi e aree contigue) Parchi di grandi dimensione e con situazioni complesse
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Piani tendenzialmente integrati
Superamento vecchi criteri di zonizzazione
• Ogni zona è determinata in base alla diversa incidenza di vincoli
e limitazioni
• Legge italiana (394/1991 art. 12)
Nuova prospettiva reticolare
Affermazione di una zonizzazione inedita
• Ogni zona è determinata in base alle diversità degli obiettivi
legati non solo a divieti e limitazioni ma anche a interventi e
promozioni
• Piani dei parchi Americani (linee guida del National Park Service
US – Nps 1978-1986)
Pianificazione delle aree protette
Individuazione delle reti e delle linee di connessione
• Programma Corine della CEE (1991) � ECONET
• Rete ecologica europea NATURA 2000 (1992)
Superamento del criterio
delle zone omogenee
Individuazione delle unità di paesaggio
• Ambiti spaziali dotati di una propria riconoscibile unitarietà e
identità
• Piano del Parco dei Colli Euganei (27 unità di paesaggio)
Parco
Nodo di reti (scala regionale e
interregionale
Rete di nodi (Scala locale)
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Paesaggio
SOCIETA’
Razionalità di sistema
Elemento paesistico/visibilità dei
valori
Razionalità di contesto
Natura
Territorio
Livello del valore
Interpretazione
UNITA’ DI PIANIFICAZIONE Ambito di negoziazione
Livello del progetto
Razionalità di contesto
POLITICA DEL PAESAGGIO
Politiche del paesaggio
Legislazione Europea
Raccomandazione n. 6 (94) del Consiglio dei Ministri – 5 settembre 1994
Raccomandazione n. 9 (95) del Consiglio dei Ministri – 11 settembre 1995
Convention Européenne duPaysage - 19 luglio 2000
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ProtezionePAESAGGIO “ECCEZIONALE”
PAESAGGIO “DEGRADATO”
PAESAGGIO “DEL QUOTIDIANO”
Sviluppo
Gestione
POLITICA DEL PAESAGGIO
Differenziazione tipologia del paesaggio (Convezione 2000)
Il paesaggio si fa comunicativo
Da azioni centrate sul vincolo e su regole stabilite dall’esterno e basate sul principio d’autorità
A interventi elaborati grazie alla contrattazione tra attori differenti
PAESAGGIO = LUOGO DI CONCERTAZIONE
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Paradigma paesistico
PAESAGGIO
• Conservazione
Ambiente TERRITORIO
• Prospettiva temporale a lungo termine
• Prospettiva sistemica e reticolare
Cambiamento
Pianificazione ambientale sostenibile
Parchi transfrontalieri in
Africa
Importanza ecologica
Importanza socio-politica (Peace Parks)
Importanza market-oriented
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Parco transfrontaliero della W
Pianificazione ambientale sostenibile
ZONIZZAZIONE PARTECIPATIVA DELLE PERIFERIE
Conoscenza Intervento
4. Ambiente e turismo.
Un nuovo paradigma: la community
conservation
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Community Conservation
COMUNITÀ
PROTEZIONE AMBIENTALE Ricerca di un nuovo paradigma
Da politiche STATALI a politiche LOCALI Diversi gradi di partecipazione
Concetto di bene ambientale (non protezione assoluta, ma uso sostenibile)
Turismo ecologico e turismo etnico Conservazione ecosistemi e sviluppo socio-economico delle popolazioni
Conservazione della natura Sviluppo locale
SVILUPPO SOSTENIBILE
MERCATO
PARTECIPAZIONE PASSIVA (Protected Area Outreach)
Tipologie di Community Conservation in Africa
COGESTIONE O APPROCCIO CONTRATTUALE (Collaborative Management)
PARTECIPAZIONE ATTIVA (Community Based Natural Resources Menagement)
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Partecipazione passiva
Indennizzi per perdita terre e risorse
Nuove fonti di reddito
Rivolta alle comunità delle buffer zones Attività compensative
Turismo (guide, ranger, game
ranching,…)
Artigianato
Attività educative (educazione ambientale)
Cogestione o approccio contrattuale
Accordi tra comunità locali e autorità di conservazione
Accesso negoziato alle risorse di proprietà statali
Popolazioni locali non sono solo beneficiari passivi, ma coinvolti nella gestione
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Pieno coinvolgimento e diretta partecipazione delle comunità locali alla gestione delle risorse
Partecipazione attiva
Possesso risorse terre come questione centrale per la gestione sostenibile
Equa ripartizione dei benefici
Decentramento del potere (istituzioni locali, comunità locali supportate da ONG
Mancanza infrastrutture
Campfire e il turismo
naturalistico
Enormi potenzialità
Mancanza esperienza
Ridistribuzione guadagni
• Stipula di accordi con tour operator per organizzare safari fotografici
Difficoltà per
• Organizzazione e gestione diretta dell’offerta turistica
Sunungukai Camp (1993): 250 famiglie coinvolte in 5 villaggi
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II PARTE
5. Quale turismo per l’Africa?
Risorse turistiche come beni ambientali
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Turismo in Africa Difficoltà di sviluppo dovute a
Instabilità politica
Carenza di servizi e infrastrutture
Gravi malattie endemiche
Scarsa accessibilità
Delinquenza diffusa
“Colonizzazione turistica” dell’Africa
•Principio di dominanza
•Modello centro/periferia
•Benefici economici esterni alla comunità locale
•Processo di disgregazione sociale e culturale della comunità locale
Ottica dello sfruttamento delle risorse ambientali e culturali
Unesco (1975)
WTO (1999): Global code of ethics for tourism
Quale turismo per l’Africa?
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Africa
Tre tipologie di
turismo
Turismo artistico-culturale
Turismo balneare
Turismo ecologico
Fotosafari
Viaggio d’avventura
Il turismo in Libia:
massificazione turistica e rischio ambientale
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Dal 1999 al 2000: visitatori stranieri con visto turistico sono quadruplicati
Recente apertura politica di Gheddafi
Dati dell’Ufficio turistico di Tripoli
Valori stabili su livelli notevoli
Impasse tra 2001 e 2002 per 11 settembre
Crescita dell’interesse turistico per la Libia
Voli diretti Alitalia Malpensa-TripoliITALIA
Voli charter Venezia-Sebha (margini deserto libico)
Tour operator italiani hanno avviato costruzione di villaggi turistici
Turismo frettoloso e poco consapevole
Massificazione turistica
RISCHIO AMBIENTALE
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LIBIA Prezioso patrimonio culturale e naturale
Massificazione turistica
RISCHIO AMBIENTALE
Pratiche turistiche sostenibili
Il turismo in Mali:
la centralità del turismo artistico-culturale sulla strada della sostenibilità
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Mali
Office Malien du Tourisme et de l’Hotellerie – OMATHO (legge n. 95 – 059 del 2 aprile 1995)
Far conoscere e valorizzare le risorse turistiche del Paese
Partecipare alla conservazione, alla valorizzazione e al restauro dei siti e
dei monumenti storici
Politiche per il turismo
Gestire le zone di interesse turistico
Promuovere sul piano nazionale e internazionale le risorse turistiche del
Mali
Contribuire alla formazione e al perfezionamento degli operatori turistici fornendo loro prestazioni di servizio
Studiare e proporre le misure necessarie a favorire lo sviluppo dell’attivitàturistica
Vigilare sul rispetto della normativa vigente
Forte investimento nel settore turistico
Turismo in Mali Forte investimento sotto il profilo artistico-culturale
Architettura: costruzioni in stile sudanese e neosudanese
Fotografia: da dicembre 1994, ogni due anni, incontro dei fotografi africani in Mali
Musei e centri culturali: Musée National du Mali, Musée de Tombouctou
Cinema: Centre National de Production Cinématographique
Artigianato: terracotta, tessuti
Manifestazioni tradizionali: Azalay, Sanké mô, …
(www.le-mali.com/omatho)
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AVVENIMENTI NAZIONALI
Turismo in Mali
- 24ª Giornata Mondiale del Turismo (Segou,settembre 2003)
AVVENIMENTI INTERNAZIONALI
- Cerimonia di apertura della stagione turistica
(Tombouctou, 20 dic. 2003)
- Desert Cup (Regione di Mopti, 20 nov. – 6 dic. 2003)
- Festival au Désert (Essakane, 9-11 gennaio 2004)
- Folklife Festival di Washington (Washigton, giugno 2003)
- Salone Mondiale del turismo di Parigi (Parigi, marzo 2005)
- Festa dell’artigianato del Mali a Parigi (Parigi, settembre 2004)
Turismo sostenibile
Il turismo in Namibia: verso un turismo delle tre “e” (ecologico – etnico – etico)
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• 1989: 100.000 arrivi di turisti stranieri
• 1990: 160.000 arrivi di turisti stranieri
• 1991: 213.000 arrivi di turisti stranieri
• 1992: 282.000 arrivi di turisti stranieri
L’INDUSTRIA TURISTICA IN NAMIBIA è TRA LE Più RILEVANTI DELL’AFRICA SUBSAHARIANA (7° POSTO)
• 1992-2000: crescita molto sostenuta (fino a 30% annuo)
• 2002: 750.000 arrivi di turisti stranieri
265 ml di dollari di entrate
50.000 posti di lavoro diretti e indiretti
45 %
40 %
15 %
1994: Legge per l’esproprio delle terre commerciali
Turismo in Namibia Classificazione delle terre
Si afferma alla fine degli anni ‘70
Non ci sono dati ufficiali fino al 1990 (anno indipendenza Namibia)
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Risorse turistiche in Namibia
Patrimonio ambientaleFlora e faunaPaesaggi…
TIPOLOGIE TURISTICHE IN NAMIBIA
Turismo ecologico (Costituzione namibiana art. 95)
Turismo etnico (1994: Community-based Tourism Development – CBTD)
Turismo di caccia
Patrimonio etnico-culturaleVarietà etnica…
È la prima forma di turismo in Namibia
Oggi il 10% delle farms sono “hunting farms” (fattorie di caccia)
Namibian Professional Hunting Association
1967 Trasferimento ai farmers bianchi del diritto di usare gli animali selvatici
MA NELLE AREE COMUNITARIE
Controllo dello Stato sulle risorse faunistiche
Disinteresse delle popolazioni vs. la conservazione
Allevamento
Caccia
Turismo
Pressione demografica
Espansione terre coltivate
Bracconaggio
1995 Nuova politica: conservancy policy
Anche abitanti delle aree comunitarie hanno diritto di utilizzare e beneficiare delle proprie risorse naturali
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Conservancies (collettività per la conservazione)
Oggi
“Gruppo di fattorie commerciali o di aree comunitarie i cui
proprietari o le popolazioni locali mettono in comune le risorse
naturali ai fini della tutela e dell’utilizzo sostenibile delle risorse
naturali”
14 conservancies in aree comunitarie
38.500 km²
14.000 persone interessate
Decide su incarico del Ministero dell’Ambiente e del Turismo
Gestione delle conservancies
Comitato eletto dalla comunità (5 membri)
Stipula contratti con i privati: Tour Operator
Ha l’obbligo di ridistribuire i proventi per il benessere di tutta lacomunità
PARTECIPAZIONE ATTIVA (CBNRM)
Uso sostenibile delle risorse naturali da parte delle comunità rurali
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Ruolo dell’ecoturismo
Community Conservation in Namibia
1994: Community-Based Tourism Development (CBTD)
CONSERVANCIES
- Residenti aree comunitarie - Governo - Imprese turistiche - Organizzazioni Non Governative
Produce entrare 4 volte superiori rispetto ai safari di caccia
Da 1994
Benefici alle
comunità
Benefici alla
conservazione
Benefici per
l’industria turistica
- Crescita economica
- Maggior benessere ed equità
Maggiore disponibilità della comunità vs. uso
sostenibile delle risorse naturali
Diversificazione del prodotto turistico
50
Community conservation in Namibia
PROBLEMI Anche questa tipologia di protezione ambientale e turismo contrattuale hanno un costo per le popolazioni locali
Sconvolte le tradizionali modalità del loro rapportarsi con la natura
Conservancies
Community-Based Tourism Development
Non possono difendersi come tradizionalmente dagli animali selvaggi
Rottura dell’equilibrio nel rapporto con la natura genera situazioni di pericolo per gli uomini