Post on 17-Feb-2019
Garattini, l'appello: «Vaccini e bufale Lo Stato agisca» Lo scienziato: la medicina non si piega alla politica
di Simone Bianco
I l dibattito degli ultimi mesi sui vaccini e le posizioni
prese dal Movimento 5 Stelle viste da Silvio Garattini, fonda-tore dell'Istituto Mario Negri, farmacologo di fama mondia-le. A partire dall'ultimo caso, quello di Alberto Donzelli, me-dico che dopo le polemiche ha
rinunciato a un evento orga-nizzato dai cinquestelle. «Donzelli è un medico serio, ma il problema è la politica che cerca di piegare la scienza alle proprie posizioni. Una co-sa che non si può fare — dice Garattini —. C'è chi, come Grillo, cambia troppo spesso idea su questi temi, senza al-cuna base scientifica». E il punto cruciale, per Garattini, è
l'informazione: «Il ministero, la Regione ancora non hanno compreso che i tempi sono cambiati, bisogna spiegare be-ne alla gente perché un vacci-no è necessario. Le autorità devono favorire l'informazio-ne indipendente, anche dalle pressioni dell'industria del farmaco».
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Garattini: «La medicina non si piega alla politica ma sollevare dubbi è utile» Le polemiche sui vaccini: Grillo cambia idea troppo facilmente
L'intervista
di Simone Bianco I tempi sono cambiati per la
politica. Ma anche per la scienza. «Oggi non si può più dire alla gente: questo sì, que-sto no, senza spiegare, senza informare». Silvio Garattini, fondatore dell'Istituto Mario Negri, farmacologo bergama-sco di nascita e di fama mon-diale, non si sottrae al dibatti-
to avvelenato su vaccini e poli-tica. E parte dalla figura di Al-berto Donzelli, l'epidemiologo che era stato invitato all'evento dei cinquestelle a Bergamo e che ha rinunciato dopo le re-centi polemiche sul Movimen-to e le vaccinazioni.
Chi è Donzelli? «Lo conosco da anni, è un
medico allineato a posizioni scientifiche, certamente favo-revole alle vaccinazioni. Poi, lui come altri, può avere idee particolari su alcune vaccina-zioni in particolare».
Quali distinzioni si posso-no fare tra i vaccini?
«Si può distinguere tra i for-temente raccomandati, quelli obbligatori insomma, e altri solo consigliati. Nessuno si so-gnerebbe di vaccinare l'intera popolazione contro l'influen-za. Ma, ad esempio, mettere in discussione il vaccino contro la poliomielite è una follia, perché è un vaccino senza gra-vi effetti collaterali e dai gran-di benefici».
Perché Donzelli è stato bollato dopo aver partecipa-
GARATTINI
to a un convegno del M5S in Puglia?
«Il rischio è che Donzelli e chi come lui cerca di informa-re venga strumentalizzato dal-la politica, soprattutto da chi ha posizioni che nulla hanno a che fare con la scienza. Parlo di chi diffonde notizie false, facendo credere che gli effetti collaterali siano tanti e mag-giori dei benefici».
Ad esempio il legame tra vaccini e autismo?
«Esatto, una notizia com-pletamente falsa, n medico in-glese Andrew Wakefield, che ha propagandato questa cosa pubblicandola su una rivista scientifica, purtroppo, è stato costretto poi a ritrattare ed è stato radiato. Ma il problema è che oggi una notizia falsa fa un enorme rumore quando esce, poi anche se arriva la smentita la prima versione resta per sempre nella rete e molti con-tinuano a crederci. Questo perché i social network sono uno strumento che aiuta a dif-fondere le opinioni, anche quelle non basate sui fatti. È lo stesso Donzelli a parlare di in-formazione asimmetrica: da un lato le voci girano incon-trollate, dall'altro le autorità non intervengono. Poi ci ritro-viamo il ritorno del morbillo tra i bambini e gli adulti».
La politica non si è accorta
di quello che sta succeden-do?
«Le istituzioni, dal ministe-ro alla Regione, non hanno ca-pito che in questa epoca non basta più dire: non è vero. Bi-sogna informare, spiegare, usando gli stessi strumenti di chi propaganda bufale, per ar-rivare alle persone».
Bisogna vedere come rie-scono le campagne di comu-nicazione, ricorderà quella del ministero sulla fertilità.
«Ah, ah — il professore do-po qualche secondo smette di ridere e riprende a parlare —. Quella è comunicazione che non ha senso perché non tiene conto della realtà».
La risposta sui vaccini, in alcuni casi è stata l'obbligo, pena l'esclusione dai nidi.
«Sì ma su una cosa del ge-nere serve una legge naziona-le, non può essere lasciata alle singole Regioni. E, ripeto, non si può fare senza dare più in-formazione alla gente».
Al M5S riconosce almeno il merito di aumentare il di-battito su salute e politica?
«La politica si deve occupa-re di queste cose ma non può prendere posizioni contro la scienza, come se fosse un fatto di maggioranza o minoranza. Purtroppo in Italia succede in continuazione, dal caso Di Bel-la a Stamina. Sicuramente pe-
rò seminare dubbi è legittimo, lo facciamo noi scienziati per primi. Un conto però è farlo per migliorare, un altro è acca-rezzare l'emotività del pubbli-co. Il problema è che molti di questi politici, tra cui Grillo, cambiano posizione con trop-pa facilità e spesso senza basi scientifiche».
I cinquestelle hanno qual-che ragione quando denun-ciano rapporti poco limpidi tra i medici che prescrivono farmaci e l'industria farma-ceutica?
«Qui sta un'altra asimme-tria: i medici oggi sono assaliti dagli informatori scientifici delle aziende farmaceutiche, non c'è alcun dubbio. Ma non ce lo insegna il Movimento 5 stelle, da anni lo denunciamo. L'unica risposta è l'informa-zione indipendente ma, ripe-to, tocca alle autorità garantir-la».
Lei, al posto di Donzelli, ci sarebbe andato a parlare dai cinquestelle?
«Io vado ovunque, quando mi invitano, sempre precisan-do che non ho nulla a che fare con questo o quel partito. Guardi, i grillini non mi hanno mai invitato ma se mi chia-massero, ci andrei a spiegare esattamente queste cose che ho appena detto».
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99 99 Silvio Garattini
farmacologo Ministero e Regione ancora non hanno capito che non basta più dire: non è vero. Bisogna informare, con gli stessi canali da cui vengono le bufale
[odalM5S andrei a parlare, il problema è non farsi strumenta-lizzare, la politica in Italia si schiera su certe vicende senza alcuna base scientifica
GARATTINI