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corso di storia dell’architettura e delle tecniche costruttive Politecnico di Milano – VI Facoltà di Ingegneria - Corso di studio in Ingegneria edile

Prof. Francesco Repishti

Storia dell’Architettura contemporanea

Frank Llyod Wright 1867-1959

1867 Nascita1895-87 Studia presso l’Università del Wisconsin1888-89 Assistente presso lo studio di Adler e Sullivan1889 Casa Wright1889-93 Capo della divisione pianificazione e design dello studio

Adler e Sullivan1897 Progetto per il Luxfer Prism Skyscraper1902-03 Oak Park: William E. Martin House1904 Buffalo: Larkin Company Administration Building1905-08 Oak Park: Unity temple1909 Chicago: Robie House1933 Progetto della città utopica di Broadacre City1936 Bear Run: Kaufmann House1936 Stanford: “Honeycomb House” for Paul R. and J.

Hanna1936-39 Racine: Johnson Wax Administration Building1946-59 Guggenheim Museum di New York1959 Morte

"...Nell'ossatura di pietra della terra, nei princìpi che forgiano la pietra come essa giace sul terreno o si innalza per rimanere scolpita da venti e mare, lì riposano forme e stili a sufficienza per tutte le epoche e per tutta l'umanità."

F. Ll. Wright

Tematiche

• Il riferimento alla casa della prateria (shingle style, basato sull'uso di tavolette di legno di cedro rosso della costa del Pacifico - molto duraturo e non attaccabile dai parassiti -, lunghe tra i 40 e i 60 cm, con cui venivano ricoperti il tetto e le pareti laterali);

• il focolare (che insieme alla "sostruzione" - o basamento -, al recinto - cioè lo steccato costruito con rami di alberi intrecciati -, al tetto - la "tenda portatile" - costituisce uno dei quattro elementi generatori dell'architettura secondo Semper);

• l'architettura giapponese, dopo l'Esposizione universale di Chicago del 1893;

• l'insegnamento di Viollet-le-Duc, che lo porta a contrapporsi, almeno idealmente, ad un uso insincero del rivestimento.

• Nelle sue considerazioni l'accento è posto alla ricerca della semplicità e alla volontà di trovare l'ispirazione attraverso i motivi e i materiali della natura.

• Netto rifiuto di espedienti decorativi di qualsiasi natura. Questa concezione delle linee architettoniche e degli spazi prenderà il nome, dopo Wright, di "architettura organica".

• F.Ll.Wright fu il maggior esponente di questa corrente:– inserimento dell'edificio nell'ambiente naturale – l'utilizzo di materiali specifici – la forma di ogni costruzione determinata dall'uso che se ne fa

• Si propone di rinnegare qualsiasi tradizione costituita, e perciò qualsiasi stilistica europea, orientandosi piuttosto verso le forme orientali (soprattutto giapponesi) e americane (maya, indios, ecc.). I suoi ideali lo portano a rivolgersi ad una committenza "media", ed a pensare "l'entità" casa, proprio per questa committenza. Ecco allora le sue abitazioni unifamiliari, a contatto con il terreno, semplici e a dimensione umana.

• ARCHITETTURA ORGANICA Per architettura organica si intende un genere di architettura che segue, nella progettazione, le leggi degli organismi naturali. L'architettura organica si contrappone a quella razionalista ed è una chiave di lettura dell' intera storia delle costruzioni.

• In altri termini l'architettura organica è quella "filosofia della costruzione" che intende sviluppare le sue opere come un organismo, senza schemi geometrici preordinati; secondo i suoi teorici e artefici, è l'architettura ideale per l'uomo, tagliata su misura per lui, nata intorno a lui e cresciuta con lui come se fosse il suo corpo. E' un tipo di concezione che rispecchia per certi versi le valenze individualistiche della società americana e Frank Lloyd Wright, durante il suo operato, si è posto come riferimento assoluto per tutto il movimento.

Prairie HouseI caratteri della Prairie House si possono riassumere in alcuni punti:- accentuata orizzontalità; - camino al centro, è il fulcro espressivo delle abitazioni e simboleggia le forze e l'ordine della natura, ("Provavo conforto a vedere il fuoco ardere nel profondo delle mura solide della casa" scrive Wright); - ricerca di pluridirezionalità, con incrocio di assi, spazi interni collegati, senza divisioni, pareti o porte; - attenzione ai materiali, privilegiando quelli naturali, legati al luogo; - attenzione ai colori della natura, senza usare i colori primari.

A Wright si deve anche la "distruzione della scatola" tradizionale della casa intesa come rifugio dell'individuo e della famiglia: egli crea un nuovo tipo di interazione tra interno ed esterno, facendo uso di muri continui, che dirigono e unificano lo spazio.

I riferimenti

Chicago 1893

Gli esordi

-fascia decorativa

- mattoni romani

- pietra(struttura portante in legno)

non tutti i pilastri svolgono effettivamente una funzione portante

1897River Forest: William H.Winslow House

1897River Forest: William H. Winslow House

1897River Forest: William H. Winslow House

1897Progetto per il Luxfer PrismSkyscraper

1902-03Oak Park: William E. Martin House

1902-03Oak Park: William E. Martin House

1902-03Oak Park: William E. Martin House

1904Buffalo: Larkin Company Administration Building

struttura in ferro;tamponamenti in c.a. o mattoni;rivestimento in mattoni vetrificati

(effetto mattone portante)

1904Buffalo: Larkin Company Administration Building

1904Buffalo: Larkin Company Administration Building

1904Buffalo: Larkin Company Administration Building

1905-08Oak Park: Unity temple

calcestruzzo armato a vista lavato

1909Chicago: Robie House

1909Chicago: Robie House

1909Chicago: Robie House

1909Chicago: Robie House

Broadacre - 1933"Fumi e gas delle grandi fabbriche saranno eliminati" continuava Wright. "Particolare attenzione verrà data al problema del traffico, poiché ogni cittadino di Broadacre avràla propria auto. Autostrade a corsie multiple, dodici per le vetture e tre, sui livelli inferiori, per gli autocarri, renderanno il percorso sicuro e piacevole. Nel campo dei trasporti aerei verrà respinto l'odierno aeroplano, sostituito da un veicolo capace di innalzarsi diritto in verticale e, con rotori reversibili, viaggiare in qualunque direzione sotto controllo radio a una velocità di, diciamo, 200 miglia all'ora, e in grado di discendere ovunque. Sulla porta di casa, se desiderato. Gli unici trasporti fissi saranno treni su monorotaia che viaggeranno alla velocità, già raggiunta in Germania, di 220 miglia all'ora. Le case saranno di vario genere: in gran parte fatte di materiali sintetici a prova di fuoco, prefabbricate, ma senza rinunciare, se desiderato, ai vecchi materiali naturali. Potranno anche esserci case per un'automobile o tre o cinque. Le stanze avranno un tetto di vetro, che potrà anche essere usato come giardino. Sotto queste condizioni fiorirà l'individualismo, e il sovraffollamento dei grandi centri sparirà in tre o quattro generazioni. Verrà data all'uomo una nuova opportunità di svilupparsi secondo natura".

1936Bear Run: Kaufmann House

1936Stanford: “Honeycomb House” for Paul R. and J. Hanna

1936-39Racine: Johnson WaxAdministration Building

…-1959NY: Guggenheim Museum

Salomon R. Guggenheim, 1946

“Caro Mr. Wright […] l’edificio dovrebbe, anzi ha l’obbligo di esaltare la bellezza dei dipinti, ma, d’altro canto, i dipinti non devono correre il pericolo di essere sopraffatti da un edificio. Deve essere un edificio per le mostre di pittura: i quadri non devono essere soggiogati all’edificio […]. Ogni dipinto ha bisogno di un diverso trattamento: a qualcuno è necessaria una certa profondità, alcuni hanno bisogno di uno sfondo freddo, altri di uno sfondo caldo, alcune opere devono essere isolate, mentre altre richiedono compagnia […]”.

Un gruppo di artisti, 1957“Egregi signori, Il sottoscritto gruppo di artisti è venuto a conoscenza del fatto che il Guggenheim Museum sta per intraprendere la costruzione di un nuovo edificio progettato da F.L.Wright. I disegni e le descrizioni del progetto […] mostrano con evidenza come gli spazi interni dell’edificio non siano per nulla consoni a una armoniosa esposizione di opere di pittura e scultura. L’idea della rampa curvilinea per l’esposizione dei dipinti e delle sculture è indice di un incallito disprezzo per la fondamentale cornice di riferimento rettilinea necessaria all’adeguata contemplazione visiva delle opere. Raccomandiamo […] di riprendere in considerazione il progetto del nuovo edificio […]”.

Frank Lloyd Wright, 1957

“Cari amici artisti,Posso affermare sul mio onore che non esiste qualsivoglia cornice rettilinea di riferimento per una mostra di quadri ad eccezione di quella generata dall’incallito disprezzo per la natura, fin troppo comune nella vostra arte. […]Il tempo dimostrerà la saggezza del lascito di mr.Guggenheim e il fatto che per una volta l’idea di fare qualcosa di importante in una libera democrazia come la nostra”