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Università di Pisa Facoltà di Ingegneria
AA 2014/2015CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURACORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA EDILE ARCHITETTURA
Luisa Santini
TECNICA URBANISTICA ITECNICA URBANISTICA I
Fondamenti di diritto urbanisticoLa legge 167/62 e l'introduzione del Piano diLa legge 167/62 e l introduzione del Piano di
ZonaContenuti specifici del PZContenuti specifici del PZ
Gli strumenti urbanistici nella Lg. 1150/1942 gLegge Urbanistica Nazionale (LUN)
Introduce il concetto di URBANISTICA come disciplina che si occupa
INTRODUCE GLI STRUMENTI
Introduce il concetto di URBANISTICA come disciplina che si occupa della pianificazione dell’intero territorio comunale
INTRODUCE GLI STRUMENTI
PTCambito: area vastafinalità: coordinamento degli interventi a scala
PRG PdF ambito: territorio comunale
PTC finalità: coordinamento degli interventi a scala sovracomunale
PRG, PdF finalità: assetto e sviluppo urbanistico
PRGIambito: territori di comuni confinantifi lità tt il b i ti
PAttuativoambito: aree interne al comunefinalità: attuazione PRG
PRGI finalità: assetto e sviluppo urbanistico
PAttuativo finalità: attuazione PRG
I primi interventi in favore dell’edilizia economica e popolareL 254/1903 (l L tti)Legge 254/1903 (legge Luzzatti)agevolare la costruzione di case popolari, destinate a tutti coloro che vivevano del loro salario e non di rendite
Istituzione degli I.C.P. (Istituti Case Popolari)
tutti coloro che vivevano del loro salario e non di rendite di posizione finanziarie o immobiliari
Istituzione degli I.C.P. (Istituti Case Popolari)avevano il compito di costruire quartieri con pigioni adeguate al reddito di lavoro, provvedendo ai proletari, agli artigiani, ai piccoli coloni, ai piccoli proprietari rurali, all’impiegato, p , p p p , p g ,all'operaio
Dovevano essere consorzi di cooperative, società di mutuo soccorso enti ed istituti di beneficenza banche Monti di Pietà soccorso, enti ed istituti di beneficenza, banche, Monti di Pietà e Comuni,
R D 1165/1938R.D. 1165/1938Definisce il nuovo assetto, su base provinciale, degli IACP (Istituti Autonomi Case Popolari)
L’edilizia economica e popolare nel dopoguerraL’i di t d è tt i t d ll l iL’immediato dopoguerra è caratterizzato dalla esplosione demografica delle città e da una elevatissima disoccupazione
Legge 43/1949 (legge Fanfani)Legge 43/1949 (legge Fanfani)•realizzare alloggi a basso costo per lavoratori dipendenti•incentivare l’occupazione, tramite l’utilizzazione di manodopera p pnella realizzazione dei fabbricati
La sezione immobiliare dell’Istituto Nazionale delle Assicurazioni (I.N.A.) viene incaricata di gestire e distribuire agli IACP i fondi per la realizzazione delle case
Nasce l’INA-Casagestisce e governa il problema dell’edilizia
economica e popolare in Italia fino alla 167 del 1962
La legge n.43 del 1949 : INA casapiano Fanfani deve essere realizzato mediante 2 piani
settennali gestiti da un Comitato nazionale
I finanziamenti per la realizzazione delle case di cui può ususfruire lo IACP derivano dai salari dei lavoratorilavoratori
0,60% da parte dei lavoratori 1 20% d t d i d t i di l1,20% da parte dei datori di lavoro,contributo dello Stato del 4,30% calcolato sul
complesso delle due contribuzioni.
il piano INA casa si pone il problema di definire caratteristiche tecniche e tipologiche degli alloggi, pur nell'obiettivo di costruire il maggior numero di alloggi
con il minor costo possibile
Caratteristiche degli interventi INA-Casa
devono predisporre edifici a costo contenutod i tt d t i ti t d d t tti idevono rispettare determinati standard costruttivioperano in deroga alle previsioni di P.R.G.
DEVONO CONTENERE I COSTI ACQUISTANDODEVONO CONTENERE I COSTI, ACQUISTANDO TERRENI POCO COSTOSI•terreni collocati in posizione periferica•terreni collocati in posizione penalizzata•terreni non destinati dai PRG alla edificazioneterreni non destinati dai PRG alla edificazione
L li i ti i INA C è il “ ti t ffi i t ”
Caratteristiche degli interventi INA-CasaLa realizzazione tipica INA-Casa è il “quartiere autosufficiente”, realizzato in posizione marginale nell’illusione della autonomia, e destinato a rimanere un ghetto sociale, con sola destinazione abitativa per classi deboli
PROBLEMI1) Aree di insediamento periferiche1) Aree di insediamento periferiche2) Scelte insediative difformi rispetto al P.R.G.
Gli anni ’50 sono caratterizzati dallo sviluppo delle città ad operaGli anni 50 sono caratterizzati dallo sviluppo delle città ad opera dei piani di ricostruzione e delle leggi speciali
Iniziano i primi squilibri territorialiSi accentua il problema della casa
Nel 1962 la legge 167 vuole risolvere questi problemi, istituendo un apposito strumento di attuazione del PRG
Si accentua il problema della casa
istituendo un apposito strumento di attuazione del PRG per gli insediamenti di edilizia sociale: il Piano di Zona
Villaggio Olimpico – Roma 1958-59
Costruito in occasione delle Olimpiadi del 1960
PROGETTISTI: Luigi MorettiVittorio Cafiero Adalberto Libera
d hAmedeo Luccichenti Vittorio Monaco
Dopo le olimpiadi1) le opere edilizie furono date in gestione all'I.N.C.I.S. (Istituto Nazionale
Case per gli Impiegati dello Stato) e riconvertite in case di Case per gli Impiegati dello Stato), e riconvertite in case di appartamento assegnate ad impiegati dello Stato
2) 111 abitazioni vengono trasferite poi allo I.A.C.P, mentre altre 38 sono gestite dal Comune.gestite dal Comune.
Nel 1985 gli assegnatari riscattarono fino ad oltre il 90% degli ppartamenti, che sono diventati così di proprietà privata.
“Di i i i f i l’ i i i di
La legge 167/1962“Disposizioni per favorire l’acquisizione di aree fabbricabili per l’edilizia economica e popolare”
finalitàfinalità
reperire, nell’ambito delle previsioni degli strumenti urbanistici le aree per l’edilizia economica eurbanistici, le aree per l’edilizia economica e popolare
i i t dacquisire queste aree ad un prezzo equo, ovvero non gravato da plusvalori legati all’urbanizzazione o alla destinazioni d’uso
istituisce il Piano di Zona
destinazioni d uso
PZ
IL PIANO DI ZONAIl Piano di Zona viene affiancato al Piano Particolareggiato e al Piano di ggLottizzazione come strumento di attuazione del PRG
PTC LIVELLO SOVRACOMUNALE
AREA VASTA
PRGIPRGPF
LIVELLO COMUNALE
LIVELLO
LIVELLO COMUNALE
LIVELLO
SUBCOMUNALEPP PL PZ
Il Piano di Zona:le finalità
attuare le previsioni di edilizia economica e popolare del P.R.G.1 e popolare del P.R.G.
regolare l’attività edificatoria nell’area interessata, con funzione di dettaglio delle previsioni del P.R.G.
2
consentire l’espropriazione delle aree i ll tt i d ll i i inecessarie alla attuazione delle previsioni
di P.R.G.3
Il Piano di Zona:Il Piano di Zona:limiti spaziali
L di i di P Z è t t fi t l iLa dimensione di un P.Z. non è pertanto prefissata per legge in quanto si tratta di
Limitate porzioni di territorio costituenti sottoinsiemi del territorio di un Comune.
Tuttavia, la legge prevede che il dimensionamento delle previsioni di dili i i l (d ffid P Z ) i tti li itiedilizia economica e popolare (da affidare a P.Z.) rispetti limiti
predeterminati
dimensionamento commisurato alle esigenzeLegge 167/1962
dimensionamento commisurato alle esigenze dell’edilizia economica e popolare e al suo prevedibile sviluppo
dimensionamento non superiore al 60 % del fabbisogno complessivo di edilizia abitativaLegge 865/1971
dimensionamento compreso fra il 40 % e il 70 % del fabbisogno abitativo complessivo
Legge 10/1977
Il Piano di Zona:cogenzaIn base all’art. 1, sono obbligati a formare un P.Z.:1. i Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti2 i Comuni capoluogo di Provincia2. i Comuni capoluogo di Provincia3. i Comuni che la Regione inserisce in un apposito
elenco, in quanto, qsono limitrofi a quelli obbligati ope legishanno in atto un incremento demografico straordinariohanno almeno 20 000 abitantihanno almeno 20.000 abitantihanno un elevato indice di affollamentohanno forte (> 8 %) presenza di abitazioni malsane
i i ti t i i t i ti hsono riconosciuti come stazioni turistiche
Per tutti gli altri Comuni, il P.Z. è facoltativo
Il Piano di Zona:Il Piano di Zona:validitàL l 167 d l’ ffi i d i P ZLa legge 167 prevedeva l’efficacia dei P.Z. per una durata di
Legge 167/1962 10 anni
Legge 865/1971 15anni
Legge 10/197718 annidurata valida attualmente
Tuttavia, restano validi a tempo indeterminato i suoi contenuti normativi e regolamentari riguardanticontenuti normativi e regolamentari riguardanti
l’attività edilizia, che essendo di dettaglio e specificazione delle previsioni di P.R.G., ne diventano
parte integrante e integrativa
Il Piano di Zona:Il Piano di Zona:i contenutii contenuti
l t d ll i f t tt i i d ll li d ll
analoghi a quelli di un Piano Particolareggiato
la rete delle infrastrutture viarie, dalla maglia delle strade principali, desunte dal P.R.G., fino ai collegamenti secondari e di penetrazione nel
1
collegamenti secondari e di penetrazione nel tessuto edilizio
LottizzazioneLottizzazionela suddivisione del terreno in aree fabbricabili e non, con indicazione della proprietà
2non, con indicazione della proprietàla suddivisione del terreno edificabile in lotti edificativi, con relativi indici
3la specificazione di dettaglio delle tipologie edilizie
3
Il Piano di Zona:
Planimetria in scala non inferiore a 1:10 000
gli elaboratiPlanimetria in scala non inferiore a 1:10.000previsioni del PRG o del PDF precisa individuazione delle zone destinate all’ediliziaprecisa individuazione delle zone destinate all edilizia popolare
li l hi t t li d ll i tà l i
il compendio delle norme urbanistiche edilizie per la
gli elenchi catastali delle proprietà comprese nel piano
il compendio delle norme urbanistiche edilizie per la buona esecuzione del piano
relazione illustrativa e relazione sulle previsioni della spesa occorrente per le sistemazioni generali necessarie per l’attuazione del pianonecessarie per l’attuazione del piano.
Il Piano di Zona:il progettoPlanimetria in scala non inferiore ad 1:2.000, disegnata sulla mappa catastale e contenente :1 la rete stradale e la delimitazione degli spazi riservati1. la rete stradale e la delimitazione degli spazi riservati
ad opere ed impianti di interesse pubblico, nonché ad edifici pubblici o di culto;edifici pubblici o di culto;
2. la suddivisione in lotti delle aree, con l’indicazione della tipologia edilizia e, ove del caso, l’ubicazione e la volumetria dei singoli edifici;
3. la profondità delle zone laterali a opere pubbliche, la cui occupazione serva ad integrare le finalità dellecui occupazione serva ad integrare le finalità delle opere stesse ed a soddisfare prevedibili esigenze future.future.
Il Piano di Zona:iter
Ad i d t d l C i li C l1 Adozione da parte del Consiglio ComunalePubblicazione all’Albo Pretorio e deposito per 10
i i i t i l
1
2giorni in segreteria comunalePresentazione osservazioni (10+20 giorni)3
Recepimento osservazionida parte del C.C.
in caso di accoglimento,l l i
4
lo lascia inalteratoTrasmissione alla
Regione (in origine al5 in caso di non accoglimento, modifica il P Z
Regione (in origine al Ministero dei Lavori Pubblici)
5
modifica il P.Z
Il Piano di Zona:iter
Recepimento da parte della Giunta Regionalenon lo approva, motivando il rigetto
6
apporta modifiche sostanziali, e lo ritrasmette al Comune per le opportune correzionip pp
apporta modifiche non sostanziali, lo modifica e lo approvamodifica e lo approva
lo approva senza modifiche
Approvazione da parte della Giunta Regionale
Pubblicazione della delibera della G R sul B U R ed
7
Pubblicazione della delibera della G.R. sul B.U.R. ed entrata in vigore8
Il Piano di Zona:iter
Con la legge 47/85 anche l’iter del P Z si concl de in Com ne sen aP.Z. si conclude in Comune, senza
necessità di trasmissione alla Regione
Anche il P Z è tutelato durante il Anche il P.Z. è tutelato durante il suo iter amministrativo(al massimo per 3 anni)(al massimo per 3 anni)
dalle misure di salvaguardia
Il Piano di Zona:attuazione
Acquisizione dei terreni di norma mediante esproprioAcquisizione dei terreni, di norma mediante esproprio (più spesso tramite cessione bonaria)
R li i d t d ll’ t bbli d ll
1
Realizzazione da parte dell’ente pubblico delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria
2
Cessione delle aree
in proprietà, per una volumetria compresa fra il 20 %
3
p p , p pe il 40 % in diritto di superficie, per una volumetria compresa p , p pfra il 60 e l’80 %per la realizzazione di impianti e servizi agli enti pubblici a tempo indeterminato Durata 60-99 anni in tutti gli altri casi
DIRITTO DI SUPERFICIE E DIRITTO DIÀPROPRIETÀ
DIRITTO DI PROPRIETÀ È UN DIRITTO REALE ED ASSOLUTO
Il passaggio alla città industriale ha comportato la COINCIDENZA TRA PROPRIETÀ FONDIARIA E IUS AEDIFICANDI
VIENE ACQUISITO COMUNEMENTE IL QCONCETTO CHE IL DIRITTO DI EDIFICARE FOSSE UN DIRITTO ASSOLUTO E REALE
IL DIRITTO DI SUPERFICIE È IL DIRITTO AD USUFRUIRE DEL DIRITTO DI EDIFICARE MA USU U O CNON DELLA PROPRIETÀ DEI SUOLI
PROPOSTA SULLO
IL COMUNE ESPROPRIA LE AREE DIESPANSIONE
IL DIRITTO DI SUPERFICIE VIENE CEDUTO ALL’IMPRENDITORE CHE REALIZZA LE ALL IMPRENDITORE CHE REALIZZA LE EDIFICAZIONI E ACQUISISCE GLI UTILI DELLA VENDITA O DELL’AFFITTO
MENTRE IL SUOLO RESTA DI PROPRIETÀ DEL COMUNECOMUNE
PZ : Cessione dei terreni diritto di superficieAlla concessione deliberata dal C C è allegata unaAlla concessione, deliberata dal C.C., è allegata una convenzione che stabilisce:
il costo della concessioneil costo della concessionele caratteristiche costruttive e tipologiche degli edifici da realizzareedifici da realizzarei termini di inizio e di ultimazione degli edificii criteri per la determinazione e la revisionei criteri per la determinazione e la revisione periodica del canone di locazione, o del prezzo di venditai criteri per la determinazione del corrispettivo, in caso di rinnovo della concessione
PZ : Cessione dei terreni terreni in proprietà
All’atto di cessione delle aree è allegata una convenzioneAll’atto di cessione delle aree è allegata una convenzioneche stabilisce:
il prezzo di vendita pari al costo di acquisizioneil prezzo di vendita, pari al costo di acquisizione, maggiorato degli oneri di urbanizzazione
le caratteristiche costruttive e tipologiche degli edificile caratteristiche costruttive e tipologiche degli edifici da realizzare
i termini di inizio e di ultimazione degli edificigL’alloggio posto su area ceduta in proprietà non può
essere alienato per 10 anni dalla data del rilascio pdella abitabilità.
L’alloggio posto su area ceduta in proprietà solo dopo 20 i d ll bit bilità ò d t20 anni dalla abitabilità può essere venduto a
chiunque
Il Piano di Zona:realizzazioniIl conseguimento degli obiettivi della legge 167/62Il conseguimento degli obiettivi della legge 167/62 dipende dal grado in cui le Amministrazioni hanno inteso, nella propria discrezionalità, sfruttarne leinteso, nella propria discrezionalità, sfruttarne le potenzialità:
In fase di PRG con il dimensionamento delIn fase di PRG con il dimensionamento del fabbisogno abitativo da soddisfare tramite P.Z.
in fase attuativa con il dimensionamento delle areein fase attuativa con il dimensionamento delle aree cedute in proprietà e in diritto di superficie
ma soprattutto con la scelta della localizzazione delma soprattutto con la scelta della localizzazione del P.Z. rispetto all’aggregato urbano e alle altre scelte insediative
Il Piano di Zona:
I Piani di Zona hanno costituito l’elemento più
realizzazioni positiveI Piani di Zona hanno costituito l’elemento più importante dell’intero strumento urbanistico generale dando vita a quartieri di edilizia economica e popolaredando vita a quartieri di edilizia economica e popolare vasti e ben integrati nella città, in posizione di accettabile pregio
Riferimento d’obbligo è il caso di Bologna, il cui PZ nel 1965 è localizzato all’interno del centro storico, costituendo l’occasione per la sua riqualificazione
Il Piano di Zonarealizzazioni negative
Dimensionando l’edilizia popolare al minimo consentito dalla legge ma soprattutto mantenendo la consuetudinedalla legge, ma soprattutto mantenendo la consuetudine storica di una sua localizzazione in aree decentrate e penalizzate sul mercato fondiario
In questi casi l’esito dell’applicazione del P Z può
penalizzate sul mercato fondiario
In questi casi l’esito dell’applicazione del P.Z. può definirsi fallimentare rispetto agli obiettivi della legge 167167
Corviale – Roma
23 progettisti diretti23 progettisti diretti dall'architetto Mario FiorentinoFiorentino
Complesso abitativo “Monte Amiata” –Quartiere Gallaratese – Milano
1967-19741967-1974Progettista: Carlo
AymoninoEquipe: M AymoninoEquipe: M. Aymonino
A. de’ RossiS. Messarè
A RossiA. Rossi