Fondamenti della comunicazione umana1, lezione 1 corso CAA di Giusi Castellano

Post on 04-Jul-2015

497 views 3 download

description

Le slide della lezione 1 del corso in Comunicazione Aumentativa Alternativa di Giusi Castellano The slides of the first lesson ; Augmentative Alternative Communication by Giusi Castellano

Transcript of Fondamenti della comunicazione umana1, lezione 1 corso CAA di Giusi Castellano

Giuseppina Castellano giusi.castellano@gmail.com

Alla scoperta di un pregiudizio Esercitazione

0 Assenza di eloquio e di capacità di comprensione del linguaggio

1 Comunicazione frammentaria; l’ascoltatore deve concludere, richiedere o indovinare il senso di quanto è stato detto. La quantità delle informazioni interscambiabili è limitata, l’onere della comunicazione spetta all’ascoltatore

2 La comunicazione riguardante temi familiari è possibile con l’aiuto dell’interlocutore: Spesso non si riesce a trasmettere le proprie idee, ma paziente e interlocutore partecipano alla comunicazione in egual misura

3 Il paziente è in grado di comunicare su quasi tutti i problemi della vita quotidiana senza aiuto o con minimo aiuto, ma deficit di articolazione o di comprensione rendono difficile o impossibile una conversazione su alcuni temi

4 La fluidità della produzione del linguaggio è nettamente diminuita oppure la comprensione e nettamente limitata. Non esistono però limitazioni di contenuto o formali del linguaggio degne di nota.

5 Difficoltà di linguaggio praticamente assenti: Il paziente può avere delle difficoltà soggettive senza che l’interlocutore se ne renda conto.

Steven Pinker “L’istinto del linguaggio: come la mente crea il linguaggio”Mondadori 1997

S.Pinker : Centro per le Neuroscienze del Massachusets Institute of Technology

“L’idea che il pensiero sia la stessa cosa del linguaggio è un esempio di quella che può essere chiamata un’assurdità convenzionale: un’affermazione che va contro qualsiasi buonsenso ma a cui tutti credono perché si ricordano vagamente di averla sentita da qualche parte e perché è così ricca di implicazioni. (…) Pensateci. Abbiamo tutti avuto l’esperienza di pronunciare o scrivere una frase, poi fermarci a realizzare che non era esattamente quello che intendevamo dire. (…)

“Quando ascoltiamo o leggiamo, solitamente ci ricordiamo il succo, non le parole esatte, quindi dev’esserci un succo che non è la stessa cosa di una manciata di vocaboli”

Si definisce il linguaggio come funzione altamente rappresentativa, ovvero vi sono rappresentazioni mentali che sottendono sia il pensiero che il linguaggio.

Le rappresentazioni interne sono ciò che definiamo “immaginazione”

Pensiero Linguaggio

Informazioni

Rappresentazioni

Le persone non pensano in lingua, anche se apparentemente sembra così: le persone pensano nel linguaggio del pensiero

Mentalese universale ovvero una forma di lingua semplificata utile alla formulazione del pensiero

Non sono importanti le regole grammaticali quanto la somiglianza tra le strutture delle rappresentazioni interne che rendono possibile comprendersi tra persone diverse, appartenenti a lingue e culture diverse

“Conoscere una lingua significa allora conoscere come tradurre il mentalese in sequenze di parole e viceversa. Le persone senza linguaggio possono possedere comunque il mentalese, e i bambini e molti animali non umani ne hanno presumibilmente versioni semplificate. Certamente se i bambini non possedessero un mentalese in cui tradurre da e nella lingua madre non è chiaro come potrebbe aver luogo l’apprendimento della lingua in questione, o addirittura cosa significa apprenderla.”

Ludwig Wittgenstein

filosofo

1859 - 1951

Solo se vediamo profonde somiglianze tra il nostro modo di vivere e quello di uomini diversi ci sentiamo autorizzati a dire che un certo uomo ha dato ad un altro una risposta alla sua domanda

Wittgenstein

Non saprei cosa indicare in una immagine come correlativo della parola bacio (…) o della parola “più alto”(…). Ma c’è un atto con cui si dirige l’attenzione sulla statura delle persone o sulle loro azioni(…). Ciò dimostra come sia stata possibile l’apparizione del concetto generale di significato. (Wittgenstein)

La comunicazione linguistica quotidiana è disseminata di elementi non convenzionali e forme di sintonizzazione tra menti

La comunicazione umana è fondamentalmente cooperativa (Tomasello)

Additare, indicare Mimare, gesti iconici Abilità cognitive nel

creare un terreno comune per condividere

Scambio di ruoli Trasferimento di

informazioni Ragionamento

cooperativo

Attenzione condivisa Attenzione sostenuta Capacità pragmatiche

del linguaggio : conversazione e narrazione

Michael Tomasello “Le origini della comunicazione umana “ Raffaello Cortina Editore 2009

Fini individuali Intenzione e motivazione sociale Intenzione comunicativa Intenzione referenziale

Azione

Comprensione

Ragionamento cooperativo

Rilevanza

Riferimento

Terreno comune: attenzione congiunta

Esprime un gemito o un

sorriso

Segnali per te (contatto visivo)

Addita , indica

Norme di cooperazione e ragionamento

cooperativo

Comunicatore Ricevente

Reciprocità , mente comune e mente relazionale nel comportamento e nell’interazione

Attività in condivisione Possibilità di scelta Diminuzione dell’interpretazione arbitraria

del parlante dei bisogni comunicativi del non parlante

Individuazione e lettura dei segnali comunicativi come atti linguistici

1911 - 1960 filosofo La teoria degli atti linguistici: parlare è un

modo di agire e il linguaggio non trasmette solo informazioni, ma produce anche reazioni, cambiamenti di stato mentale, comportamenti (sia nel parlante che nell’ascoltatore)

J. Austin“Come fare cose con le parole”

L’enunciato agisce: 1. A livello locutorio = sequenza di suoni = fonè 2. A livello locutivo = espressione di significati, riferimento ad uno

stato di cose = fema = unità di linguaggio (semantica e sintassi) 3. A livello illocutivo = manifestazione di intenzioni=rema = (unità

di discorso) 4. A livello perlocutivo = provocare conseguenze, l’effetto

scaturito (parlando si provocano cambiamenti nello stato dell’ascoltatore)

e pertanto l’enunciato può essere definito “atto”, nel senso di “agito”

L’enunciato può essere: Assertivo = dire, affermare uno stato di cose, una verità Espressivo = comunicare uno stato d’animo Commissivo = offrire, impegnarsi rispetto ad un futuro stato di

cose Direttivo = chiedere all’ascoltatore di impegnarsi a proposito di

uno stato di cose Dichiarativo = produrre un cambiamento della realtà

corrispondente al contenuto locutivo dell’atto stesso Cioè può avere una diversa forza illocutiva

Assertivo = dire, affermare uno stato di cose, una verità

Espressivo = comunicare uno stato d’animo Commissivo = offrire, impegnarsi rispetto ad un futuro

stato di cose Direttivo = chiedere all’ascoltatore di impegnarsi a

proposito di uno stato di cose Dichiarativo = produrre un cambiamento della realtà

corrispondente al contenuto locutivo dell’atto stesso

Da perform = eseguire Tutti i verbi che si accompagnano ad un agire

concreto Tutti i verbi che connotano azioni che si

eseguono attraverso il linguaggio

Dal greco pragma = azione Oggetto di studio: l’agire umano Pragmatica linguistica = studio dell’agire

linguistico, delle modalità di uso della lingua, la lingua come mezzo per l’agire umano: che cosa si fa quando si parla e quando si ascolta ?

Cambiamento del paradigma: dal linguaggio come asserzione/descrizione al linguaggio come azione

Lo sviluppo della mente è il risultato delle interazioni tra processi neurofisiologici e relazioni interpersonali. I nostri rapporti con gli altri hanno un’influenza fondamentale sul nostro cervello: i circuiti che mediano le esperienze sociali sono infatti strettamente correlati a quelli responsabili dell’integrazione dei processi che controllano l’attribuzione di significati, la regolazione delle funzioni dell’organismo,la modulazione delle emozioni, l’organizzazione della memoria e le capacità di comunicazione.

Daniel Siegel “La mente relazionale” Raffaello Cortina Editore - 2001

La Teoria della Mente (Theory of Mind) si riferisce alla capacità, acquisita dal bambino fin dalla primissima infanzia, di attribuire stati mentali a sé e agli altri e di prevedere, sulla base di tali inferenze, il proprio ed altrui comportamento.

Dalla Cognitive Development Unit (CDU) di Londra provengono Uta Frith, Simon Baron

Cohen, Alan Leslie , ripresi in Italia da Luigia Camaioni come ipotesi esplicativa

dell'autismo. Tale patologia consisterebbe in un deficit semantico specifico per la categoria degli stati mentali, ossia in una carenza nelle capacità metarappresentative di "rappresentarsi le rappresentazioni".

I bambini di 10 – 12 mesi usano il GESTO DELL’INDICARE DICHIARATIVO per condividere l’attenzione con l’adulto:

vogliono agire sulla soggettività dell’altro, in quanto l’altro da sè è visto dal bambino come dotato di uno stato mentale attentivo che è possibile influenzare. Attraverso l’esercizio di una sorta di rispecchiamento, il bambino acquisisce la competenza sociale di interpretare le emozioni altrui, ovvero dare senso a ciò che osserva nel comportamento dell’altro.

Intenzione Comunicativa Dichiarativa (Camaioni, 2001) Indicare Richiestivo/Imperativo (Proto-Richiestivo/Imperativo): elicitare

un comportamento nell’altro (l’altro = un mezzo per ottenere uno scopo) il gesto è centrato sull’agenticità dell’interlocutore (interlocutore

visto/vissuto come agente nell’ambiente)

Hymes 1927, antropologo Declina la competenza comunicativa e

l’evento linguistico 1972 La competenza linguistica non è solo la

padronanza di un codice linguistico, ma il saper usare un repertorio di atti linguistici, saper prendere parte ad eventi linguistici, comprendere come gli altri li valutano, integrare altri codici comunicativi

Situazione comunicativa Partecipanti all’evento E (ends) scopi dei

partecipanti Atti linguistici K(key) chiave di

interpretazione dell’evento I (instruments) mezzi inclusi

canali visivi, acustici, codice linguistico e non linguistico : mimica, prossemica ecc

N norme che regolano lo scambio comunicativo

G genere, tipologia di discorso adottato nell’evento

Acronimo di Hymes

Competenza comunicativa

globale

Competenza linguistica

Aspetti formali fonetica,fonologia,morfologia,sintassi

Contenuto

semantica, lessico

Aspetti funzionali funzione pragmatica

scopi comunicativi funzione conversazionale

funzione narrativa

Sistema socio-ambientale e affettivo educativo

Sistema cognitivo

Funzioni e strutture processanti

Processi di

controllo

livello metacognitivo

Competenza linguistica in NPS

Ogni forma di sviluppo è condizionata dalla quantità e

dalla qualità di correlazioni (re-entry) che si viene a

stabilire tra i sistemi funzionali

Dalla re-entry deriva la mappa di una nuova struttura

funzionale che opera sia come effettore che come

supervisore, cioè si crea un supervisore che non è tale

ontologicamente ma funzionalmente

Gerald Edelman (1993)

“Sulla materia della mente” Adelphi editore

antropologia

• Elementi non convenzionali specie specifici

• Modello cooperativo della comunicazione umana

filosofia

• Dal linguaggio come rappresentazione al linguaggio come azione

• Teoria degli atti linguistici (pragmatica della comunicazione)

Neuropsicologia

Psicologia

• Competenza linguistica

• Funzioni pragmatiche del linguaggio

• Mente relazionale e basi neurobiologiche della mente

L’aspettativa psicosociale relativa alla comunicazione e alla relazione dispone inconsciamente l’individuo al riconoscimento dei segni non convenzionali e degli atti linguistici in quanto elementi caratteristici di una rappresentazione umana tipica : il normotipico

Caratteristiche della comunicazione umana Finalità della comunicazione umana Evoluzione delle strategie e degli strumenti Perchè il modello antropologico della

comunicazione umana è incluso nella caa. Comparazione tra due modelli di riferimento.

Gregory Bateson (1904 - 80)

Antropologo, Sociologo, Cibernetico, è stato uno dei più importanti studiosi

dell’organizzazione sociale di questo secolo. Opponendosi strenuamente al riduzionismo scientifico degli scienziati che ritengono di poter ricondurre ogni cosa alla pura realtà osservabile, si fece carico di reintrodurre il concetto di "Mente" all’interno di equazioni scientifiche. Contribuì ad elaborare la scienza cibernetica e fu l’ispiratore di parecchi modelli e approcci nel campo della psicoterapia.

Paul Watzlawick

Nacque a Villach in Austria nel 1921. Svolse studi di filologia e filosofia a Venezia, dove si laurea con una tesi sulla filosofia del linguaggio e la logica e frequentò il corso di psicoterapia al C.G. Jung Institut di Zurigo, dove ottenne il diploma di psicanalista nel 1954. Fu ricercatore presso il Mental Research Institute di Palo Alto e professore alla Stanford University.

Don Jackson

Era considerato uno dei maggiori psichiatri d'America negli anni '60, fino alla sua morte, nel 1968, all'età di 48 anni. E' noto, oltre che per la sua attività di terapeuta e docente, anche per il suo ruolo dominante nello sviluppo di nuove teorie e studi sul comportamento umano.

Janet Beavin Bavelas

Ha approfondito la comprensione della comunicazione nel dialogo faccia-a-faccia, focalizzandosi sul rapporto a due dimensioni che non appare nel linguaggio scritto: il linguaggio verbale e quello non verbale e l'influenza degli aspetti sociali e semantici.

Approccio sistemico : un sistema è un insieme di elementi talmente in interazione che una qualsiasi modificazione di uno di essi comporta una modificazione di tutti gli altri

L'interazione è il meccanismo centrale in un processo

sistemico e implica l'idea di mutua relazione, di azione reciproca.

I sistemi umani sono sistemi aperti che comunicano in modo costante con il loro ambiente

Processi di input

Processi di output

Ambiente

Un’ interpretazione del concetto di

funzionamento dell’individuo

( L’insegnamento di Palo Alto e l’approccio sistemico) : I sistemi scambiano informazioni L’informazione è una interazione tra due istanze,

l’esistenza dell’una è l’esistenza dell’altra, per cui l’osservatore non può essere considerato separatamente dalla cosa osservata.

Solo gli organismi viventi hanno la peculiarità di trattare le informazioni

Bateson : poiché un organo sensoriale è un comparatore che reagisce alle differenze e ci permette di interagire “l’informazione è una differenza che fa la differenza”

La comunicazione ha caratteristiche informative, sollecita una reazione, provoca una differenza

La differenza è un’astrazione, una relazione tra le

cose; la relazione non è nè interna, né secondaria, è quella che fa esistere intrinsecamente: la correlazione è il senso della realtà. La realtà si può analizzare solo in termini di concatenamento e di processo.

Scuola di Palo Alto : La buona gestione dei fenomeni comunicativi tra l’ individuo e il suo ambiente porta ad un equilibrio, ad un benessere. “La comunicazione è la matrice della salute mentale” (Bateson, Wittezaele, Watzlawitck, ecc)

Ogni comportamento è comunicazione ed è impossibile non avere dei comportamenti che comunque si riflettono sugli altri.

La meta comunicazione avviene quando due o più persone in interazione si scambiano informazioni sul loro modo di comunicare.

Metacomunic.

esplicita

Metacomunic.

implicita

garantire un efficace livello di interazione tra l’individuo e l’ambiente

…e della qualità della vita ovvero dello stato di salute del soggetto

1. Natura dell’atto linguistico

2. Deissi linguistica

3. Conversazione

4. Contesto ovvero l’appropriatezza delle circostanze

5. Inferenze o interpretazioni ovvero significato come uso nel contesto

6. Condizioni di felicità/infelicità degli enunciati

Cecilia Andorno “Che cos’è la pragmatica linguistica” Carocci 2005

Claudia Bianchi “Pragmatica cognitiva. I meccanismi della comunicazione” Laterza 2009

Il parlante e l’ascoltatore usano un sistema di

coordinate o campo indicale aventi ciascuno un proprio centro o origo, ovvero la posizione del mittente del messaggio (attenzione condivisa)

Serve ad orientarsi nel contesto

Personale = i referenti in rapporto al ruolo nell’evento comunicativo

Spaziale = organizza lo spazio in relazione all’evento comunicativo

Temporale = collocazione nel tempo degli eventi rispetto all’evento comunicativo

Nel corso di una conversazione il centro deittico dei vari campi indicali muta continuamente:

Parlante

Adotta se stesso come origo

Ascoltatore

Opera un’interpretazione dei deittici sulla base del campo indicale del parlante

Risultato dell’attività di comprensione

Il discorso in atto La situazione comunicativa

Conoscenze e aspettative generali sul comportamento delle persone

Informazioni supplementari

La comunicazione è un’attività che si svolge tra più persone

Ogni persona esibisce intenzioni comunicative e cerca di interpretare quelle altrui

Ogni persona ha interesse a far sì che l’interlocutore riconosca le sue intenzioni comunicative

Ogni persona presuppone che gli altri si comportino allo stesso modo

Ogni persona ritiene che gli interlocutori collaborino alla riuscita della comunicazione

La comprensione è garantita dalle convenzioni che regolano il significato delle espressioni linguistiche, dalla decodifica del senso delle parole (convenzione)

L’intenzione è alla base della produzione di

enunciati, motiva l’interpretazione delle intenzioni da parte dell’ascoltatore e la comunicazione delle proprie intenzioni da parte del parlante (Grice 1968)

Grice 1913 – 1988 filosofo Gesti, azioni, versi : alla base dell’agire linguistico

non è la convenzionalità del codice usato ma l’intenzionalità del parlante … o comunicatore

Teoria del significato non naturale, il principio di

cooperazione come necessità costitutiva delle conversazioni

Qualità = veridicità dell’informazione Quantità = quantità di informazione utile al

contesto e al fine della comprensione Relazione = contributo informativo rilevante,

pertinenza Modo = agevolare la comprensione altrui

Dalla teoria degli atti linguistici alla nozione di evento e dinamismo comunicativo (scuola linguistica di Praga 1991): la forma di un enunciato dipende dai vincoli sintattici e semantici e dai principi pragmatici con i quali viene organizzata l’informazione

Scopi

Metafora

Pronomi

Origo

Turni di comunicazione

Argomento

Mimica

Deissi

Formulare e declinare argomenti

Cercare e ottenere attenzione, comprensione, nel/negli interlocutori

Mantenere lo/gli argomenti o sapere come e quando cambiare argomento

Limitazione dell’intenzionalità comunicativa

Limitazioni nella formulazione degli scopi (RM)

Limitazioni nella comprensione delle intenzioni altrui compresi interessi e altri argomenti

Rappresentazione simbolica, iconica,immaginativa

Similitudini e paradossi Ossimori Conoscenze comuni Proverbi

Limitazioni del funzionamento cognitivo e delle abilità sociali

Mimica Prossemica Gestualità Gesti referenziali Intenzionalità

comunicativa

Limitazioni motorie della muscolatura del viso

Limitazioni motorie nei movimenti degli arti superiori, delle mani, del corpo

Limitazioni motorie nei movimenti dello sguardo

Limitazioni nei movimenti dello sguardo per evitamento

Limitazioni motorie nei movimenti degli arti superiori, delle mani, del corpo per flapping o mouth handing

Tema condiviso Narrazione Attenzione sostenuta Conoscenze (dichiarare,

esprimere, giudicare=dichiarativo)

Curiosità (fare domande= richiestivo)

Memoria Condivisione e

intenzionalità comunicativa

Limitazioni nella comprensione verbale, nelle conoscenze (RM), nella memoria , nell’attenzione sostenuta

Limitazioni nella metacomunicazione

Punto di origine del messaggio verbale durante la conversazione

Attenzione sostenuta Condivisione e

intenzionalità comunicativa

Limitazioni visive, percettive, motorie

Limitazioni nell’attenzione e nella memoria

Limitazioni nella comprensione verbale

Limitazioni nell’intenzionalità comunicativa e nella condivisione

Comprensione dei turni di comunicazione

Attenzione Orientamento verso lo/

gli interlocutore/i Prendere la parola Saper utilizzare

richiestivi e dichiarativi Comprensione del

tono generale dello scambio comunicativo

Limitazioni del funzionamento cognitivo e delle abilità sociali

Metacomunicazione Capacità linguistica

nella sintassi e nella morfologia

Attenzione sostenuta

Limitazioni nella capacità metacomunicativa

Limitazione nella capacità linguistica (sintassi e morfologia)

Limitazioni nella capacità di processare le informazioni in entrata

Temporale Spaziale Personale

Limitazioni nelle funzioni esecutive (memoria, orientamento spazio temporale, comprensione delle relazioni causali)

Declinata come Attività dell’Uomo

Declinata nel dominio della Partecipazione

Cambiamento del paradigma

Necessità di un cambiamento nella cultura e nelle prassi riabilitative, educative, assistenziali

Differenza che l’OMS ha operato tra

LINGUAGGIO

COME FUNZIONE E

COMUNICAZIONE COME ATTIVITA’

Avviare e mantenere una conversazione

Con un’interlocutore Tra più persone Esprimere le proprie

convinzioni

Esercitazione

Competenza lessicale Vocabolario Competenza

nell’orientamento spazio temporale

Competenza nella comprensione della relazione causale

Esercitazione

STORIA DELLA CAALa C.A.A. ha origine da un cammino culturale, scientifico e tecnologico che inizia nel Nord America tra la fine degli anni 50 e l’inizio degli anni 60 grazie ad un movimento culturale che pone attenzione alla disabilità e ai bisogni comunicativi delle persone disabili. Si trattava fondamentalmente di disabili fisici che fino ad allora vivevano confinati ed esclusi.

Negli anni 70• Inizia la costruzione di sistemi gestuali codificati per la comunicazione• In Canada nasce la simbologia BLISS• Nel Nord America si costruiscono i primi comunicatori elettronici (Possum...) (medicina, pedagogia, scienze sociali e tecnologiche al servizio della disabilità)

Negli anni 80•1980: 1°conferenza internazionale sulla comunicazione non verbale (Toronto)•1982: 2°conferenza internazionale sulla comunicazione non verbale (Toronto)•1983: a Toronto nasce l’ISAAC (International Society for Augmentative and Alternative Communication)Inizia lo sviluppo nel mondo della CAA.In Italia la diffusione della C.A.A. avviene con estremo ritardo come testimonia l’assenza di letteratura in lingua italiana. La Dott.ssa Aurelia Rivarola (NPI di Milano) è presente a Toronto nel 1983 ed è tra i soci fondatori dell’ISAAC.·

1989 nasce il GISCAA (Gruppo Italiano Studio CAA - Rivarola /Gava)·1996: Il Centro Benedetta D’Intino -Milano- attiva la prima Scuola di Formazione in CAA.

2003: Nasce il Chapter ISAAC-ITALY.

Posso essere ascoltato/compreso con le mie modalità al pari dei parlanti

Il mio messaggio (bisogno) comunicativo (in qualunque forma venga espresso) viene considerato un atto linguistico

Mi esprimo in modo diverso attraverso la Comunicazione Aumentativa Alternativa e la mia espressione ha lo stesso valore sociale dell’espressione linguistica

Individuazione dei bisogni

Individuazione delle limitazioni funzionali e strutturali

Valutazione della competenza comunicativa globale

Valutazione del Social Network

Individuazione degli strumenti

1. Codici espressivi

2. Ausili

3. Strategie

4. Attività di interazione

Relazione

Personalità Autostima Empowerment

Affettività Strumenti

/ausili/codici espressivi

Contesto

Turni di comunicazione

Differenze individuali e stili

Intenzioni individuali

Aspettativa sociolinguistica

Strumenti /ausili/codici

espressivi

Messaggio

contenuto prossemico espressione

Informazioni

INTENZIONE

Elementi di conoscenza per l’ascoltatore

Linguaggio corporeo Codici e strategie Caratteristica dell’atto linguistico

PREGIUDIZI ITALIANI

La CAA si inizia dopo aver provato di tutto

È un approccio indicato per chi non parlerà

È un approccio che inibisce il linguaggio orale

Serve solo per produrre messaggi

È solo una tecnologia (uso di ausili)

Non è adatto se ci sono problemi di comportamento

INVECE….

Importanza del’intervento precoce

Sostiene lo sviluppo delle funzioni cognitive e del linguaggio

Sostiene la comprensione ed il pensiero

La comunicazione media il comportamento

Rimozione delle barriere

Nuova aspettativa sociolinguistica

Autonomia e autostima

Facilitazioni e codici condivisi

Intenzione comunicativa

u

t

e

n

t

e

S

o

c

i

a

l

n

e

t

w

o

r

k

S

t

r

a

t

e

g

i

e

n

a

t

u

r

a

l

i

I

n

t

e

n

z

i

o

n

e

C

o

m

u

n

i

c

a

t

.

b

a

r

r

i

e

r

e

f

a

c

i

l

i

t

a

z

i

o

n

i

T

e

c

n

o

l

o

g

i

e

a

u

s

i

l

i

a

u

t

o

n

o

m

i

a

C

o

m

p

e

t

e

n

z

a

l

i

n

g

u

i

s

t

i

c

a

utente

Social

network

Strategie

naturali

Intenzione

Comunicat.

barriere

facilitazioni

Tecnologie

ausili

autonomia

Competenza

linguistica

Individuazione dei bisogni

Individuazione delle limitazioni funzionali e strutturali

Valutazione della competenza comunicativa globale

Valutazione del Social Network

Individuazione degli strumenti

1. Codici espressivi

2. Ausili

3. Strategie

4. Attività di interazione

Persona con disabilità

Famiglia

Amici

Lavoratori pagati

Conoscenti

Esercitazione