Fondamenti della comunicazione umana1, lezione 1 corso CAA di Giusi Castellano
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Transcript of Fondamenti della comunicazione umana1, lezione 1 corso CAA di Giusi Castellano
Giuseppina Castellano [email protected]
Alla scoperta di un pregiudizio Esercitazione
0 Assenza di eloquio e di capacità di comprensione del linguaggio
1 Comunicazione frammentaria; l’ascoltatore deve concludere, richiedere o indovinare il senso di quanto è stato detto. La quantità delle informazioni interscambiabili è limitata, l’onere della comunicazione spetta all’ascoltatore
2 La comunicazione riguardante temi familiari è possibile con l’aiuto dell’interlocutore: Spesso non si riesce a trasmettere le proprie idee, ma paziente e interlocutore partecipano alla comunicazione in egual misura
3 Il paziente è in grado di comunicare su quasi tutti i problemi della vita quotidiana senza aiuto o con minimo aiuto, ma deficit di articolazione o di comprensione rendono difficile o impossibile una conversazione su alcuni temi
4 La fluidità della produzione del linguaggio è nettamente diminuita oppure la comprensione e nettamente limitata. Non esistono però limitazioni di contenuto o formali del linguaggio degne di nota.
5 Difficoltà di linguaggio praticamente assenti: Il paziente può avere delle difficoltà soggettive senza che l’interlocutore se ne renda conto.
Steven Pinker “L’istinto del linguaggio: come la mente crea il linguaggio”Mondadori 1997
S.Pinker : Centro per le Neuroscienze del Massachusets Institute of Technology
“L’idea che il pensiero sia la stessa cosa del linguaggio è un esempio di quella che può essere chiamata un’assurdità convenzionale: un’affermazione che va contro qualsiasi buonsenso ma a cui tutti credono perché si ricordano vagamente di averla sentita da qualche parte e perché è così ricca di implicazioni. (…) Pensateci. Abbiamo tutti avuto l’esperienza di pronunciare o scrivere una frase, poi fermarci a realizzare che non era esattamente quello che intendevamo dire. (…)
“Quando ascoltiamo o leggiamo, solitamente ci ricordiamo il succo, non le parole esatte, quindi dev’esserci un succo che non è la stessa cosa di una manciata di vocaboli”
Si definisce il linguaggio come funzione altamente rappresentativa, ovvero vi sono rappresentazioni mentali che sottendono sia il pensiero che il linguaggio.
Le rappresentazioni interne sono ciò che definiamo “immaginazione”
Pensiero Linguaggio
Informazioni
Rappresentazioni
Le persone non pensano in lingua, anche se apparentemente sembra così: le persone pensano nel linguaggio del pensiero
Mentalese universale ovvero una forma di lingua semplificata utile alla formulazione del pensiero
Non sono importanti le regole grammaticali quanto la somiglianza tra le strutture delle rappresentazioni interne che rendono possibile comprendersi tra persone diverse, appartenenti a lingue e culture diverse
“Conoscere una lingua significa allora conoscere come tradurre il mentalese in sequenze di parole e viceversa. Le persone senza linguaggio possono possedere comunque il mentalese, e i bambini e molti animali non umani ne hanno presumibilmente versioni semplificate. Certamente se i bambini non possedessero un mentalese in cui tradurre da e nella lingua madre non è chiaro come potrebbe aver luogo l’apprendimento della lingua in questione, o addirittura cosa significa apprenderla.”
Ludwig Wittgenstein
filosofo
1859 - 1951
Solo se vediamo profonde somiglianze tra il nostro modo di vivere e quello di uomini diversi ci sentiamo autorizzati a dire che un certo uomo ha dato ad un altro una risposta alla sua domanda
Wittgenstein
Non saprei cosa indicare in una immagine come correlativo della parola bacio (…) o della parola “più alto”(…). Ma c’è un atto con cui si dirige l’attenzione sulla statura delle persone o sulle loro azioni(…). Ciò dimostra come sia stata possibile l’apparizione del concetto generale di significato. (Wittgenstein)
La comunicazione linguistica quotidiana è disseminata di elementi non convenzionali e forme di sintonizzazione tra menti
La comunicazione umana è fondamentalmente cooperativa (Tomasello)
Additare, indicare Mimare, gesti iconici Abilità cognitive nel
creare un terreno comune per condividere
Scambio di ruoli Trasferimento di
informazioni Ragionamento
cooperativo
Attenzione condivisa Attenzione sostenuta Capacità pragmatiche
del linguaggio : conversazione e narrazione
Michael Tomasello “Le origini della comunicazione umana “ Raffaello Cortina Editore 2009
Fini individuali Intenzione e motivazione sociale Intenzione comunicativa Intenzione referenziale
Azione
Comprensione
Ragionamento cooperativo
Rilevanza
Riferimento
Terreno comune: attenzione congiunta
Esprime un gemito o un
sorriso
Segnali per te (contatto visivo)
Addita , indica
Norme di cooperazione e ragionamento
cooperativo
Comunicatore Ricevente
Reciprocità , mente comune e mente relazionale nel comportamento e nell’interazione
Attività in condivisione Possibilità di scelta Diminuzione dell’interpretazione arbitraria
del parlante dei bisogni comunicativi del non parlante
Individuazione e lettura dei segnali comunicativi come atti linguistici
1911 - 1960 filosofo La teoria degli atti linguistici: parlare è un
modo di agire e il linguaggio non trasmette solo informazioni, ma produce anche reazioni, cambiamenti di stato mentale, comportamenti (sia nel parlante che nell’ascoltatore)
J. Austin“Come fare cose con le parole”
L’enunciato agisce: 1. A livello locutorio = sequenza di suoni = fonè 2. A livello locutivo = espressione di significati, riferimento ad uno
stato di cose = fema = unità di linguaggio (semantica e sintassi) 3. A livello illocutivo = manifestazione di intenzioni=rema = (unità
di discorso) 4. A livello perlocutivo = provocare conseguenze, l’effetto
scaturito (parlando si provocano cambiamenti nello stato dell’ascoltatore)
e pertanto l’enunciato può essere definito “atto”, nel senso di “agito”
L’enunciato può essere: Assertivo = dire, affermare uno stato di cose, una verità Espressivo = comunicare uno stato d’animo Commissivo = offrire, impegnarsi rispetto ad un futuro stato di
cose Direttivo = chiedere all’ascoltatore di impegnarsi a proposito di
uno stato di cose Dichiarativo = produrre un cambiamento della realtà
corrispondente al contenuto locutivo dell’atto stesso Cioè può avere una diversa forza illocutiva
Assertivo = dire, affermare uno stato di cose, una verità
Espressivo = comunicare uno stato d’animo Commissivo = offrire, impegnarsi rispetto ad un futuro
stato di cose Direttivo = chiedere all’ascoltatore di impegnarsi a
proposito di uno stato di cose Dichiarativo = produrre un cambiamento della realtà
corrispondente al contenuto locutivo dell’atto stesso
Da perform = eseguire Tutti i verbi che si accompagnano ad un agire
concreto Tutti i verbi che connotano azioni che si
eseguono attraverso il linguaggio
Dal greco pragma = azione Oggetto di studio: l’agire umano Pragmatica linguistica = studio dell’agire
linguistico, delle modalità di uso della lingua, la lingua come mezzo per l’agire umano: che cosa si fa quando si parla e quando si ascolta ?
Cambiamento del paradigma: dal linguaggio come asserzione/descrizione al linguaggio come azione
Lo sviluppo della mente è il risultato delle interazioni tra processi neurofisiologici e relazioni interpersonali. I nostri rapporti con gli altri hanno un’influenza fondamentale sul nostro cervello: i circuiti che mediano le esperienze sociali sono infatti strettamente correlati a quelli responsabili dell’integrazione dei processi che controllano l’attribuzione di significati, la regolazione delle funzioni dell’organismo,la modulazione delle emozioni, l’organizzazione della memoria e le capacità di comunicazione.
Daniel Siegel “La mente relazionale” Raffaello Cortina Editore - 2001
La Teoria della Mente (Theory of Mind) si riferisce alla capacità, acquisita dal bambino fin dalla primissima infanzia, di attribuire stati mentali a sé e agli altri e di prevedere, sulla base di tali inferenze, il proprio ed altrui comportamento.
Dalla Cognitive Development Unit (CDU) di Londra provengono Uta Frith, Simon Baron
Cohen, Alan Leslie , ripresi in Italia da Luigia Camaioni come ipotesi esplicativa
dell'autismo. Tale patologia consisterebbe in un deficit semantico specifico per la categoria degli stati mentali, ossia in una carenza nelle capacità metarappresentative di "rappresentarsi le rappresentazioni".
I bambini di 10 – 12 mesi usano il GESTO DELL’INDICARE DICHIARATIVO per condividere l’attenzione con l’adulto:
vogliono agire sulla soggettività dell’altro, in quanto l’altro da sè è visto dal bambino come dotato di uno stato mentale attentivo che è possibile influenzare. Attraverso l’esercizio di una sorta di rispecchiamento, il bambino acquisisce la competenza sociale di interpretare le emozioni altrui, ovvero dare senso a ciò che osserva nel comportamento dell’altro.
Intenzione Comunicativa Dichiarativa (Camaioni, 2001) Indicare Richiestivo/Imperativo (Proto-Richiestivo/Imperativo): elicitare
un comportamento nell’altro (l’altro = un mezzo per ottenere uno scopo) il gesto è centrato sull’agenticità dell’interlocutore (interlocutore
visto/vissuto come agente nell’ambiente)
Hymes 1927, antropologo Declina la competenza comunicativa e
l’evento linguistico 1972 La competenza linguistica non è solo la
padronanza di un codice linguistico, ma il saper usare un repertorio di atti linguistici, saper prendere parte ad eventi linguistici, comprendere come gli altri li valutano, integrare altri codici comunicativi
Situazione comunicativa Partecipanti all’evento E (ends) scopi dei
partecipanti Atti linguistici K(key) chiave di
interpretazione dell’evento I (instruments) mezzi inclusi
canali visivi, acustici, codice linguistico e non linguistico : mimica, prossemica ecc
N norme che regolano lo scambio comunicativo
G genere, tipologia di discorso adottato nell’evento
Acronimo di Hymes
Competenza comunicativa
globale
Competenza linguistica
Aspetti formali fonetica,fonologia,morfologia,sintassi
Contenuto
semantica, lessico
Aspetti funzionali funzione pragmatica
scopi comunicativi funzione conversazionale
funzione narrativa
Sistema socio-ambientale e affettivo educativo
Sistema cognitivo
Funzioni e strutture processanti
Processi di
controllo
livello metacognitivo
Competenza linguistica in NPS
Ogni forma di sviluppo è condizionata dalla quantità e
dalla qualità di correlazioni (re-entry) che si viene a
stabilire tra i sistemi funzionali
Dalla re-entry deriva la mappa di una nuova struttura
funzionale che opera sia come effettore che come
supervisore, cioè si crea un supervisore che non è tale
ontologicamente ma funzionalmente
Gerald Edelman (1993)
“Sulla materia della mente” Adelphi editore
antropologia
• Elementi non convenzionali specie specifici
• Modello cooperativo della comunicazione umana
filosofia
• Dal linguaggio come rappresentazione al linguaggio come azione
• Teoria degli atti linguistici (pragmatica della comunicazione)
Neuropsicologia
Psicologia
• Competenza linguistica
• Funzioni pragmatiche del linguaggio
• Mente relazionale e basi neurobiologiche della mente
L’aspettativa psicosociale relativa alla comunicazione e alla relazione dispone inconsciamente l’individuo al riconoscimento dei segni non convenzionali e degli atti linguistici in quanto elementi caratteristici di una rappresentazione umana tipica : il normotipico
Caratteristiche della comunicazione umana Finalità della comunicazione umana Evoluzione delle strategie e degli strumenti Perchè il modello antropologico della
comunicazione umana è incluso nella caa. Comparazione tra due modelli di riferimento.
Gregory Bateson (1904 - 80)
Antropologo, Sociologo, Cibernetico, è stato uno dei più importanti studiosi
dell’organizzazione sociale di questo secolo. Opponendosi strenuamente al riduzionismo scientifico degli scienziati che ritengono di poter ricondurre ogni cosa alla pura realtà osservabile, si fece carico di reintrodurre il concetto di "Mente" all’interno di equazioni scientifiche. Contribuì ad elaborare la scienza cibernetica e fu l’ispiratore di parecchi modelli e approcci nel campo della psicoterapia.
Paul Watzlawick
Nacque a Villach in Austria nel 1921. Svolse studi di filologia e filosofia a Venezia, dove si laurea con una tesi sulla filosofia del linguaggio e la logica e frequentò il corso di psicoterapia al C.G. Jung Institut di Zurigo, dove ottenne il diploma di psicanalista nel 1954. Fu ricercatore presso il Mental Research Institute di Palo Alto e professore alla Stanford University.
Don Jackson
Era considerato uno dei maggiori psichiatri d'America negli anni '60, fino alla sua morte, nel 1968, all'età di 48 anni. E' noto, oltre che per la sua attività di terapeuta e docente, anche per il suo ruolo dominante nello sviluppo di nuove teorie e studi sul comportamento umano.
Janet Beavin Bavelas
Ha approfondito la comprensione della comunicazione nel dialogo faccia-a-faccia, focalizzandosi sul rapporto a due dimensioni che non appare nel linguaggio scritto: il linguaggio verbale e quello non verbale e l'influenza degli aspetti sociali e semantici.
Approccio sistemico : un sistema è un insieme di elementi talmente in interazione che una qualsiasi modificazione di uno di essi comporta una modificazione di tutti gli altri
L'interazione è il meccanismo centrale in un processo
sistemico e implica l'idea di mutua relazione, di azione reciproca.
I sistemi umani sono sistemi aperti che comunicano in modo costante con il loro ambiente
Processi di input
Processi di output
Ambiente
Un’ interpretazione del concetto di
funzionamento dell’individuo
( L’insegnamento di Palo Alto e l’approccio sistemico) : I sistemi scambiano informazioni L’informazione è una interazione tra due istanze,
l’esistenza dell’una è l’esistenza dell’altra, per cui l’osservatore non può essere considerato separatamente dalla cosa osservata.
Solo gli organismi viventi hanno la peculiarità di trattare le informazioni
Bateson : poiché un organo sensoriale è un comparatore che reagisce alle differenze e ci permette di interagire “l’informazione è una differenza che fa la differenza”
La comunicazione ha caratteristiche informative, sollecita una reazione, provoca una differenza
La differenza è un’astrazione, una relazione tra le
cose; la relazione non è nè interna, né secondaria, è quella che fa esistere intrinsecamente: la correlazione è il senso della realtà. La realtà si può analizzare solo in termini di concatenamento e di processo.
Scuola di Palo Alto : La buona gestione dei fenomeni comunicativi tra l’ individuo e il suo ambiente porta ad un equilibrio, ad un benessere. “La comunicazione è la matrice della salute mentale” (Bateson, Wittezaele, Watzlawitck, ecc)
Ogni comportamento è comunicazione ed è impossibile non avere dei comportamenti che comunque si riflettono sugli altri.
La meta comunicazione avviene quando due o più persone in interazione si scambiano informazioni sul loro modo di comunicare.
Metacomunic.
esplicita
Metacomunic.
implicita
garantire un efficace livello di interazione tra l’individuo e l’ambiente
…e della qualità della vita ovvero dello stato di salute del soggetto
1. Natura dell’atto linguistico
2. Deissi linguistica
3. Conversazione
4. Contesto ovvero l’appropriatezza delle circostanze
5. Inferenze o interpretazioni ovvero significato come uso nel contesto
6. Condizioni di felicità/infelicità degli enunciati
Cecilia Andorno “Che cos’è la pragmatica linguistica” Carocci 2005
Claudia Bianchi “Pragmatica cognitiva. I meccanismi della comunicazione” Laterza 2009
Il parlante e l’ascoltatore usano un sistema di
coordinate o campo indicale aventi ciascuno un proprio centro o origo, ovvero la posizione del mittente del messaggio (attenzione condivisa)
Serve ad orientarsi nel contesto
Personale = i referenti in rapporto al ruolo nell’evento comunicativo
Spaziale = organizza lo spazio in relazione all’evento comunicativo
Temporale = collocazione nel tempo degli eventi rispetto all’evento comunicativo
Nel corso di una conversazione il centro deittico dei vari campi indicali muta continuamente:
Parlante
Adotta se stesso come origo
Ascoltatore
Opera un’interpretazione dei deittici sulla base del campo indicale del parlante
Risultato dell’attività di comprensione
Il discorso in atto La situazione comunicativa
Conoscenze e aspettative generali sul comportamento delle persone
Informazioni supplementari
La comunicazione è un’attività che si svolge tra più persone
Ogni persona esibisce intenzioni comunicative e cerca di interpretare quelle altrui
Ogni persona ha interesse a far sì che l’interlocutore riconosca le sue intenzioni comunicative
Ogni persona presuppone che gli altri si comportino allo stesso modo
Ogni persona ritiene che gli interlocutori collaborino alla riuscita della comunicazione
La comprensione è garantita dalle convenzioni che regolano il significato delle espressioni linguistiche, dalla decodifica del senso delle parole (convenzione)
L’intenzione è alla base della produzione di
enunciati, motiva l’interpretazione delle intenzioni da parte dell’ascoltatore e la comunicazione delle proprie intenzioni da parte del parlante (Grice 1968)
Grice 1913 – 1988 filosofo Gesti, azioni, versi : alla base dell’agire linguistico
non è la convenzionalità del codice usato ma l’intenzionalità del parlante … o comunicatore
Teoria del significato non naturale, il principio di
cooperazione come necessità costitutiva delle conversazioni
Qualità = veridicità dell’informazione Quantità = quantità di informazione utile al
contesto e al fine della comprensione Relazione = contributo informativo rilevante,
pertinenza Modo = agevolare la comprensione altrui
Dalla teoria degli atti linguistici alla nozione di evento e dinamismo comunicativo (scuola linguistica di Praga 1991): la forma di un enunciato dipende dai vincoli sintattici e semantici e dai principi pragmatici con i quali viene organizzata l’informazione
Scopi
Metafora
Pronomi
Origo
Turni di comunicazione
Argomento
Mimica
Deissi
Formulare e declinare argomenti
Cercare e ottenere attenzione, comprensione, nel/negli interlocutori
Mantenere lo/gli argomenti o sapere come e quando cambiare argomento
Limitazione dell’intenzionalità comunicativa
Limitazioni nella formulazione degli scopi (RM)
Limitazioni nella comprensione delle intenzioni altrui compresi interessi e altri argomenti
Rappresentazione simbolica, iconica,immaginativa
Similitudini e paradossi Ossimori Conoscenze comuni Proverbi
Limitazioni del funzionamento cognitivo e delle abilità sociali
Mimica Prossemica Gestualità Gesti referenziali Intenzionalità
comunicativa
Limitazioni motorie della muscolatura del viso
Limitazioni motorie nei movimenti degli arti superiori, delle mani, del corpo
Limitazioni motorie nei movimenti dello sguardo
Limitazioni nei movimenti dello sguardo per evitamento
Limitazioni motorie nei movimenti degli arti superiori, delle mani, del corpo per flapping o mouth handing
Tema condiviso Narrazione Attenzione sostenuta Conoscenze (dichiarare,
esprimere, giudicare=dichiarativo)
Curiosità (fare domande= richiestivo)
Memoria Condivisione e
intenzionalità comunicativa
Limitazioni nella comprensione verbale, nelle conoscenze (RM), nella memoria , nell’attenzione sostenuta
Limitazioni nella metacomunicazione
Punto di origine del messaggio verbale durante la conversazione
Attenzione sostenuta Condivisione e
intenzionalità comunicativa
Limitazioni visive, percettive, motorie
Limitazioni nell’attenzione e nella memoria
Limitazioni nella comprensione verbale
Limitazioni nell’intenzionalità comunicativa e nella condivisione
Comprensione dei turni di comunicazione
Attenzione Orientamento verso lo/
gli interlocutore/i Prendere la parola Saper utilizzare
richiestivi e dichiarativi Comprensione del
tono generale dello scambio comunicativo
Limitazioni del funzionamento cognitivo e delle abilità sociali
Metacomunicazione Capacità linguistica
nella sintassi e nella morfologia
Attenzione sostenuta
Limitazioni nella capacità metacomunicativa
Limitazione nella capacità linguistica (sintassi e morfologia)
Limitazioni nella capacità di processare le informazioni in entrata
Temporale Spaziale Personale
Limitazioni nelle funzioni esecutive (memoria, orientamento spazio temporale, comprensione delle relazioni causali)
Declinata come Attività dell’Uomo
Declinata nel dominio della Partecipazione
Cambiamento del paradigma
Necessità di un cambiamento nella cultura e nelle prassi riabilitative, educative, assistenziali
Differenza che l’OMS ha operato tra
LINGUAGGIO
COME FUNZIONE E
COMUNICAZIONE COME ATTIVITA’
Avviare e mantenere una conversazione
Con un’interlocutore Tra più persone Esprimere le proprie
convinzioni
Esercitazione
Competenza lessicale Vocabolario Competenza
nell’orientamento spazio temporale
Competenza nella comprensione della relazione causale
Esercitazione
STORIA DELLA CAALa C.A.A. ha origine da un cammino culturale, scientifico e tecnologico che inizia nel Nord America tra la fine degli anni 50 e l’inizio degli anni 60 grazie ad un movimento culturale che pone attenzione alla disabilità e ai bisogni comunicativi delle persone disabili. Si trattava fondamentalmente di disabili fisici che fino ad allora vivevano confinati ed esclusi.
Negli anni 70• Inizia la costruzione di sistemi gestuali codificati per la comunicazione• In Canada nasce la simbologia BLISS• Nel Nord America si costruiscono i primi comunicatori elettronici (Possum...) (medicina, pedagogia, scienze sociali e tecnologiche al servizio della disabilità)
Negli anni 80•1980: 1°conferenza internazionale sulla comunicazione non verbale (Toronto)•1982: 2°conferenza internazionale sulla comunicazione non verbale (Toronto)•1983: a Toronto nasce l’ISAAC (International Society for Augmentative and Alternative Communication)Inizia lo sviluppo nel mondo della CAA.In Italia la diffusione della C.A.A. avviene con estremo ritardo come testimonia l’assenza di letteratura in lingua italiana. La Dott.ssa Aurelia Rivarola (NPI di Milano) è presente a Toronto nel 1983 ed è tra i soci fondatori dell’ISAAC.·
1989 nasce il GISCAA (Gruppo Italiano Studio CAA - Rivarola /Gava)·1996: Il Centro Benedetta D’Intino -Milano- attiva la prima Scuola di Formazione in CAA.
2003: Nasce il Chapter ISAAC-ITALY.
Posso essere ascoltato/compreso con le mie modalità al pari dei parlanti
Il mio messaggio (bisogno) comunicativo (in qualunque forma venga espresso) viene considerato un atto linguistico
Mi esprimo in modo diverso attraverso la Comunicazione Aumentativa Alternativa e la mia espressione ha lo stesso valore sociale dell’espressione linguistica
Individuazione dei bisogni
Individuazione delle limitazioni funzionali e strutturali
Valutazione della competenza comunicativa globale
Valutazione del Social Network
Individuazione degli strumenti
1. Codici espressivi
2. Ausili
3. Strategie
4. Attività di interazione
Relazione
Personalità Autostima Empowerment
Affettività Strumenti
/ausili/codici espressivi
Contesto
Turni di comunicazione
Differenze individuali e stili
Intenzioni individuali
Aspettativa sociolinguistica
Strumenti /ausili/codici
espressivi
Messaggio
contenuto prossemico espressione
Informazioni
INTENZIONE
Elementi di conoscenza per l’ascoltatore
Linguaggio corporeo Codici e strategie Caratteristica dell’atto linguistico
PREGIUDIZI ITALIANI
La CAA si inizia dopo aver provato di tutto
È un approccio indicato per chi non parlerà
È un approccio che inibisce il linguaggio orale
Serve solo per produrre messaggi
È solo una tecnologia (uso di ausili)
Non è adatto se ci sono problemi di comportamento
INVECE….
Importanza del’intervento precoce
Sostiene lo sviluppo delle funzioni cognitive e del linguaggio
Sostiene la comprensione ed il pensiero
La comunicazione media il comportamento
Rimozione delle barriere
Nuova aspettativa sociolinguistica
Autonomia e autostima
Facilitazioni e codici condivisi
Intenzione comunicativa
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Social
network
Strategie
naturali
Intenzione
Comunicat.
barriere
facilitazioni
Tecnologie
ausili
autonomia
Competenza
linguistica
Individuazione dei bisogni
Individuazione delle limitazioni funzionali e strutturali
Valutazione della competenza comunicativa globale
Valutazione del Social Network
Individuazione degli strumenti
1. Codici espressivi
2. Ausili
3. Strategie
4. Attività di interazione
Persona con disabilità
Famiglia
Amici
Lavoratori pagati
Conoscenti
Esercitazione