Post on 20-Jan-2016
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FISICA VISSUTA: STRANI
E INCREDIBILI FENOMENI
IN UN’OFFICINA DI CAGLIARI
Guido Pegna, Dipartimento di Fisica Università di Cagliari
pegna@unica.it
http://www.pegna.com
A partire dalla fine del 2009 e per una parte del 2010strani fenomeni si verificarono in una grande officinameccanica di Cagliari. L’officina ha in dotazione 4grandi stazioni di lavoro automatiche a controllonumerico, più torni, frese, presse e molte macchine ausiliarie come compressori ecc. E’ alimentata dallarete trifase attraverso due grandi quadri elettrici con interruttori magnetotermici, interruttori di potenza,ecc. Inizialmente alcuni grossi cavi si “sfilarono” spontanea-mente dalle morsettiere, e continuarono a sfilarsi mal-grado venissero stretti con sempre maggiore forza. In seguito e con gravità crescente cominciarono a verificarsiguasti sia ai componenti dei quadri elettrici che al grossocontatore trifase dell’ENEL, situato su una parete esterna dell’officina, che più volte dovette essere sosti-tuito.
Questi guasti erano caratterizzati da una modalità comune: a tracce di annerimenti sulle parti esterne dei contenitori in PVC si accompagnavano fratture e rotture delle parti in plastica che davano l’impressionedi vere e proprie disgregazioni. Successivamente tutte le parti elettroniche e di alimen-tazione delle macchine a controllo numerico subironodanni talmente gravi che furono giudicati irreparabili. Schede elettroniche con tracce di bruciatura superficiale, cavi piatti di connessione fra le parti digitali anneriti ebruciacchiati, intere file di relé espulsi dai relativi zoccolimalgrado fossero trattenuti dalle apposite molle di bloccag-gio, cavi, teleruttori, portafusibili meccanicamente disgre-gati. Una documentazione fotografica è riportata nelseguito.
Ma il culmine fu raggiunto ancora dopo, quando oggettimetallici o contenenti parti di metallo di vario peso e forma cominciarono a volare, anche per molti metri, i più leggeri veloci come proiettili. In questo stesso periodo si verificarono moltissime deformazioni, piega-ture e spostamenti di oggetti metallici.L’officina è situata nel piano terra di un edificio isolato nel quale sono attive parecchie attività commer-ciali. Tutta l’energia elettrica di alimentazione dell’edi-ficio proviene da una cabina di trasformazione fra lamedia tensione (MT, 25 KV) e la bassa tensione (BT)situata ad una trentina di metri dall’edificio, come si vede in una delle diapositive che seguono. I cavi di arrivo alla cabina e di uscita verso l’edificio sono interrati. La potenza del trasformatore è di 450 KVAmentre la potenza complessiva di punta richiesta dal carico non supera i 30-40 KVA.
La documentazione degli eventi ha sempre incontratoenormi difficoltà. L’officina è grande, i fatti accadonocasualmente, in momenti e in posti imprevedibili. Tuttele videocamere, i telefonini, le macchine fotografiche introdotte in officina per cercare di documentareciò che accadeva non duravano che poche ore prima di venire a loro volta danneggiate irreparabilmente. Una maggiore durata in funzione di alcune videocamereè stata ottenuta chiudendole in contenitori di ferro con pareti dello spessore di 10 mm.
Qui di seguito, per avere un’idea, un breve filmato intro-duttivo su uno degli eventi, ripreso grazie a parecchia fortuna.
SCOPPIO DI UN TUBO FLUORESCENTE: FILM
RIPETIZIONE
Questa è la plafoniera della lampada caduta.E’ a 4 metri di altezza.
L’edificio
A sinistra la rampa di accesso al cortile
Cabina elettrica
Officina
Passaggio cavo sotterraneo a 25 KV
IL CORTILE AL PIANO BASSO
Rampa di accesso
OFFICINA: INTERNO
UNA DELLE MACCHINE A CONTROLLO NUMERICO
ALTRO SCORCIO: A SINISTRA UN’ALTRA MACCHINA
Questo è uno dei quadri di una delle macchine a controllo numerico
1. ALCUNI FATTI
Il contatore trifase di alimentazione dell’officina:frequente distacco spontaneo dei cavi
CAVI DI POTENZA STACCATI DALLE MORSETTIERE
UN FUSIBILE FRATTURATO, MA IL FILO INTATTOQuesto evento è stato così frequente che i fusibilivennero empiricamente usati come “indicatori”!
TRASFORMATORI DANNEGGIATI
UNA GRUCCIA TROVATA COSI’ DEFORMATA
COME ANCHE QUESTE LATTINE
UN FILMATO VIOLENTO : DISCO 1
ALTRO FILMATO: DISCO 2
IL NUCLEO DI UN TELERUTTORE DEFORMATO
UNO SCANNER…VOLA
UN TELEFONINO…VOLA!
Articoli: il 21 maggio…
Il giorno dopo…
Malgrado questo…il giorno dopoCONTATORI DANNEGGIATI E FUSIBILI INTERROTTI
Interrotti per piu’ volte due dei tre fusibili sigillati
Nessun intervento delle protezionia valle!
Qui di seguito alcune fotografie dei danni subitidai quadri elettrici di controllo delle stazioni dilavoro a controllo numerico.
IL MONITOR DI UNA MACCHINA DISTRUTTO
CAVI BRUCIACCHIATI
PINZE VOLATE
VETRO DI PROTEZIONE SFONDATO
UN TELEFONINO
UNA TELECAMERA
MORSETTIERA DI UN TORNIO
CALAMITA VOLATA VERSO UN ESTINTORE
GROSSI CAVI STACCATI DALLA MORSETTIERA
UN PICCOLO TRASFORMATORE
QUESTA ERA UNA BOBINA APPOGGIATA SU UN BANCO
VETRO DELL’UFFICIOSfondato da un dado veloce
come un proiettile
Relé
UN GROSSO RELE’ VOLATO SUL TETTO DI UN CAMION
porta dell’officina
VOLO DI UN INTERRUTTORE
PROVENIVA DA QUESTO PALLET
INCREDIBILE GARBUGLIO SU UN CAVO DI SEGNALE
FUSIBILE FRATTURATO MA ELEMENTO INTERNO INTATTO
OGGETTO PESANTE VOLATO: FILM
QUESTO E’ L’OGGETTO: relitto di un inverter pesante oltre 10 Kg
SFIAMMEGGIAMENTI SU UN INTERRUTTORE: FILM
RIPETIZIONE
IL 15 SETTEMBRE…
ALTRI FATTI
- Forte rumore intermittente del trasformatore in cabina- Eventi anche in assenza di alimentazione - Gli altri utenti dell’edificio non segnalano anomalie- Ispezioni nell’edificio da parte di enti di protezione non riportano presenze di apparati sospetti
2. I TEST TENTATI
Fu osservato che alcuni teleruttori collegati alla retescattavano ripetutamente e velocemente poco primache si verificasse un evento di volo di un oggetto.Così da qual momento alcuni teleruttori furono usati come segnali premonitori.
TELERUTTORI 1
TELERUTTORI 2
Senza avere nessuna idea sulle cause degli eventi, si istallarono vari test allo scopo di mettere inevidenza campi magnetici e loro variazioni, campi elettrici e campi magnetici impulsivi. Qui di seguitoalcune spire in corto circuito sospese ad un sottilenastrino di plastica che si supponeva potesseroindicare la presenza di impulsi di campo magnetico, e un potente “ago magnetico” per mettere in eviden-za variazioni lente della direzione di un eventualecampo magnetico.
BUSSOLA
SPIRASPIRA
MAGNETE
MA LA BUSSOLA SI COMPORTO’ INASPETTATAMENTE
PORTA METALLICA
MAGNETE
E IN SEGUITO IL MAGNETE VOLO’VERSO UNA PORTA METALLICA
MAGNETE
ALTRA BIZZARRIA DELLA BUSSOLA…
FILMATO DI UNA SPIRA CHE SI MUOVESPONTANEAMENTE
Limatura di ferro “volata” sulla bussola
UNA SPIRA CHE RUOTA SPONTANEAMENTE: FILM
ASTINA DI ALLUMINIO DEFORMATA
ALTRA ASTINA PIEGATA
ANCORA UNA ASTINA PIEGATA
Poiché i fusibili continuavano a fratturarsi come se venissero schiacciati da una grande forza, ho pensatodi vedere se si deformassero anche degli “pseudo fusibili” costituiti da due quadratini di latta uniti con un filo sottile. Il risultato alle diapositive seguenti.
UNO PSEUDO FUSIBILE
PSEUDO FUSIBILE SCIACCIATO!
ASTINA PIEGATA
TUBETTO METALLICO
Giardinetto
UN TUBETTO METALLICO APPOGGIATOALL’ESTERNO DELLA CABINA ELETTRICA
IL TUBETTO, DEFORMATO, FINITO SULL’ALBERO DIETRO LA CABINA
UN CONDENSATORE A BASSA PERDITA PERMEMORIZZARE TENSIONI INDOTTE: SUBITO
DANNEGGIATO
QUESTA ERA L’IDEA…
QUESTA ERA LA SPIRA CIRCOLARE
GLI ESTREMI CON IL DIODO TROVATI SALDATI
SPIRE CIRCOLARI SOSPESE
ERA UN AMPEROMETRO A CLAMP
CIÒ CHE RESTA DEL CLAMP
QUESTA ERA UNA SPIRA CIRCOLARE
Condensatore
Filo di rame
E ANCORA LA STESSA IL GIORNO DOPO
Per potere lavorare in tranquillità al riparo da oggettivolanti e in un ambiente protetto contro i campi elettriciho fatto costruire questa grande gabbia di Faraday abitabile e schermata su tutti i lati. All’interno vi sonoalcuni strumenti e i sistemi di alimentazione completa-mente svincolati dalla rete elettrica.
Oscilloscopio
Batterie e inverter
Computer
LA GRANDE GABBIA DI FARADAY IN OFFICINA
Antenna Antenna
Antenna Antenna
Dal “tetto” escono due antenne per la rilevazionedei campi elettromagnetici impulsivi
Vrms = 22 V su 50 Ohm 9 W
Questo è un segnale registrato all’oscilloscopio pocoprima che anche questo venisse distrutto
Per registrare nella pista audio delle telecamere le variazioni del campo magnetico ho costruito questo apparecchio che traduce il valore del campo in una nota audio. Qui lo schema a blocchi e nella diapositivaseguente l’apparecchio. Di seguito una registrazionedi un andamento del campo magnetico in un particolaremomento di attività. Solamente io conoscevo il funziona-mento di questo apparecchio.
Apparecchio con sensore ad effetto Hall
REGISTRAZIONE DELLA VARIAZIONE DEL CAMPO MAGNETICO
In seguito ai risultati di questo esperimento, ho pensato di eseguire più semplicemente registrazioni audio su nastro delle tensioni indotte dalle rapide variazioni del campo magnetico locale in una bobina con nucleo di ferrite. Qui di seguito la bobina e una delle registrazioni.
NUCLEO DI FERRITE
2000 SPIRE
LA BOBINA
REGISTRAZIONE DELLE TENSIONI INDOTTE
ALTRA BOBINA PER CAMPI FORTI
3. LA RICERCA DELLE CAUSE
A seguito di una causa per risarcimento danni intentatadai proprietari dell’officina contro l’ENEL sono accadutevarie cose. L’ENEL ha inviato sul luogo tecnici e strumen-tazione per monitorare le condizioni della fornitura. Iproprietari hanno a loro volta dato mandato sia a consu-lenti privati che a Dipartimenti Universitari di Ingegneriadi eseguire misure e determinare le cause degli eventicosì disastrosi. Nessuna di queste entità individuò le cause. Nei rapporti e nelle relazioni prodotte si leggono formulegeneriche come “disturbi condotti sulla rete”, “inquina-mento della rete”, “disturbi di natura elettromagnetica a radiofrequenza”, e si lascia intendere che la causa èprobabilmente da attribuire a qualche anomalia in una delle utenze dell’edificio.L’officina aveva a regime una ventina di operai, ma èora totalmente inattiva. Il tribunale nominava un suo
Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU) con l’incarico di analizzare gli eventi e individuarne le responsabilità. Fu il CTU che intorno al mese di marzo 2010 si rivolsea me come esperto in fenomeni elettromagnetici per studiare la fenomenologia e individuarne le cause.Da quel momento fino al mese di settembre 2010 hoseguito quotidianamente gli eventi e ho condotto teste determinazioni, come visto nel capitolo precedente.Ora il quadro si va chiarendo, ed esiste una ipotesi molto ben fondata sulla causa di tutti i fenomeni che si sono verificati. Il modo con cui sono arrivatoa capire è un capitolo a parte molto intrigante.Nel mese di ottobre il CTU ha consegnato la sua rela-zione giurata al tribunale, alla quale era allegata una mia memoria scientifica su tale ipotesi e sui dati a
sostegno. Il fatto notevole è che non appena l’ENEL è venuta a conoscenza della relazione del CTU e del mio lavoro, i fenomeni in officina sono totalmente cessati.Ad oggi è in corso la battaglia legale fra consulenti diparte con ricorsi, controricorsi ecc. Nel frattempo il tribunale ha nominato un nuovo CTU. Questi ha pres-tato giuramento il 20 gennaio scorso.
APPENDICE 1I fatti di Canneto di Caronia
Qui di seguito alcuni stralci del rapporto finaledella Protezione Civile alla Presidenza del Consiglio sugli strani eventi di Canneto di Caronia (Sicilia) avvenuti nel 2005. In quegli eventi accaddero cosemeno violente di quelle di Cagliari: un divano presefuoco in corrispondenza di una molla circolare dell’imbottitura, alcuni elettrodomestici ebberoparti elettriche danneggiate, le serrature elettrichedelle auto parcheggiate in prossimità delle case si aprivano e si chiudevano senza intervento umano.Come si può leggere, nemmeno in quel caso furonoindividuate le cause malgrado intensissime campagne
di misura e prolungate rilevazioni condotte da esperti di molteplici provenienze. Queste le conclusioni (! !):
“Siamo di fronte a tecnologie militari evolute anche di origine non terrestre che potrebbero esporre in futuro intere popolazioni a conseguenze indesiderate.
Gli incidenti di Canneto di Caronia potrebbero esserestati tentativi di ingaggio militare tra forze non convenzionali oppure un test non aggressivo mirato allo studio dei comportamenti e delle azioni in un indeterminato campione territoriale scarsamente antropizzato».
vedi anche: http://www.lavocedelmarinaio.com/blog/2010/08/i-misteri-di-canneto-di-caronia/
GRAZIE!
Guido Pegna, 23 gennaio 2011