FIGURE PROFESSIONALI E RUOLI NELLE STRATEGIE RIABILITATIVE: DAL CURARE AL PRENDERSI CURA Università...

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FIGURE PROFESSIONALI E RUOLI NELLE STRATEGIE RIABILITATIVE:

DAL CURARE AL PRENDERSI CURA

Università degli Studi di TriesteDipartimento di Scienze Cliniche, Morfologiche e Tecnologiche

U.C.O. di Clinica Psichiatrica

E. Aguglia, E. Maso, A. Ogriseg

Il concetto di riabilitazione è fondato sul presupposto che, nonostante il disagio psichico, la sofferenza e la disabilità, si possa riacquisire e sviluppare capacità perdute e recuperare quindi ruoli adeguati.

La riabilitazione non punta l’accento sulla patologia, ma su ciò che rimane di sano nell’individuo.

In Italia i programmi riabilitativi si diffondono dagli anni ’60 ma assumono un ruolo di primaria importanza solo dopo l’entrata in vigore della legge 180, con l’applicazione clinica e con una definizione teorica sempre più specifica delle tecniche e delle metodologie.

day hospital

centri residenziali di terapia psichiatrica e di risocializzazione

comunita’ terapeutiche

centri psicosociali

ambito lavorativo

famiglia

I LUOGHI DELLA RIABILITAZIONE

In un ottica riabilitativa si deve riconsiderare il concetto di malattia e cura, ponendosi come obiettivo non più una guarigione completa, quanto piuttosto una guarigione sociale

INTEGRAZIONE ARMONICA DELL’INDIVIDUO CON LA SUA

”REALTA’ SOCIALE”

L’INTERVENTO RIABILITATIVO

Sviluppare le risorse e le abilità del soggetto

Sviluppare le risorse e le abilità dell’ ambiente

per amplificare l’intervento sul paziente

Il campo operativo e gli strumenti d’intervento saranno quindi:

la vita quotidiana

le relazioni interpersonali

il rapporto tra l’individuo e il suo ambiente

La riabilitazione viene influenzata in primo luogo dalla relazione terapeutica che deve essere stabile e costituire un obiettivo e uno strumento di lavoro accompagnando il paziente lungo il percorso terapeutico e fungendo da punto di riferimento per le problematiche che via via affronterà.

Relazione terapeutica

Il lavoro con pazienti gravemente disturbati spesso comporta per gli operatori:

•vissuti di inutilità e di impotenza

•perdita del senso di identità personale

comparsa di atteggiamenti difensivi che possono vanificarel’intervento terapeutico

Gli operatori della riabilitazione sono di diversa formazione:

•PSICHIATRI

•PSICOLOGI

•TERAPISTI OCCUPAZIONALI

•INFERMIERI

I ruoli che devono svolgere non sono definiti entro i limiti

della propria qualifica professionale

Necessità di una formazione specifica

specializzazione dell’intervento

condivisione di competenze

comuni

Il percorso formativo deve consentire di

integrare al meglio l’interscambiabilità dei

ruoli con il rispetto delle reciproche

competenze

svolgere un lavoro di squadra di alta qualità

Operatore ideale

Stabilità emotiva Capacità di assumersi responsabilità

Capacità di apprendere dall’esperienza Spontaneità

nei confronti degli eventi e dei rapporti con

i pazienti

…MA IN REALTÀ A CHE PUNTO SIAMO?

(Lamonaca, Pascolo-Fabrici, Zolli 1996)

115 operatori del Triveneto, tutti

impegnati in attività riabilitative per

pazienti psichiatrici, anche se in contesti

diversi e con professionalità

differenti

0

20

40

60

80

100

medici psicologi addettiassistenza

infermieri educatori

ness./ generica riabilitativa

0

20

40

60

medici addettiassistenza

educatori

riabilitaz. tecniche progettaz.val.interv.

56% FORMAZIONE GENERICA/ NESSUNA!

la formazione tradizionale è prevalentemente

teorica e centrata sul rapporto duale

inibizione della capacità di relazioni plurime e di

identificazione con sistemi più complessi della

coppia

passare dal sapere al saper fare

Quale formazione?

Sul piano organizzativo appare indispensabile la

riunione sistematica dell’ equipe terapeutica che

consenta di conoscere l’operato degli altri, di esporre il

proprio, di discuterlo, di elaborare sul piano psicologico

l’esperienza individuale di partecipazione emotiva e di

confrontarla con gli altri.

IL RUOLO DELLE FIGURE PROFESSIONALI

•MEDICI SPECIALISTI

•PSICOLOGI

•ASSISTENTI SOCIALI

•EDUCATORI

•TERAPISTI DELLA RIABILITAZIONE

•INFERMIERI

•PERSONALE AUSILIARIO

•PERSONALE AMMINISTRATIVO

•VOLONTARI

•OBIETTORI DI COSCIENZA

UNITA’ OPERATIVA

PSICHIATRICA

MODELLI DI RIFERIMENTO

MEDICO-BIOLOGICO

PSICOTERAPEUTICO

PSICOSOCIALE

MODELLO MEDICO-BIOLOGICO

Disturbo organico o prevalentemente organico(+/- conosciuto)

MALATTIA MENTALE

TERAPIA FARMACOLOGICA

Distorsione dovuta a cause in parte costituzionali e in parte ambientali, del normale processo di sviluppo della persona umana

e delle sue relazioni con l’ambiente

MALATTIA MENTALE

Correzione di tale distorsione tramite un processo interattivo con:

MODELLO PSICOTERAPEUTICO

TERAPEUTA EQUIPE CURANTE PROPRIO AMBIENTE

CAPACITA’ DISPONIBILITA’ DEL PAZIENTE

CAPACITA’ DISPONIBILITA’ DEI FAMILIARI

E’ prevista la possibilità di usare farmaci in funzione però degli obiettivi della psicoterapia

La funzione psicoterapeutica orienta gli interventi di tutti gli operatori e il modo di costruire il progetto terapeutico

MODELLO PSICOTERAPEUTICO

Disadattamento sociale e varie carenze dell’ ambiente

MALATTIA MENTALE

•Modificazione del contesto ambientale di origine•Inserimento sociale•Offerta di nuove opportunità di vita

MODELLO PSICOSOCIALE

MODELLO PSICOSOCIALE

•Gli operatori svolgono una funzione di sostegno attivo per provvedere ai bisogni materiali e morali dei pazienti

•Le competenze mediche e psicologiche sono meno determinanti e i compiti più uniformemente distribuiti

•Scarso valore terapeutico viene dato alle istituzionalizzazioni

L’INTERVENTO RIABILITATIVO

CONTESTO MEDICO-BIOLOGICOPIU’ STANDARDIZZATO

VIENE DATA PIU’ IMPORTANZA ALLE PERFORMANCE

RAGGIUNTE RISPETTO A SPECIFICI COMPITI

L’INTERVENTO RIABILITATIVO

CONTESTO PSICOTERAPEUTICO

PIU’ SPAZIO ALLE TECNICHE ESPRESSIVE E MAGGIOR INTEGRAZIONE

CON IL TRATTAMENTO PSICOTERAPEUTICO

L’INTERVENTO RIABILITATIVO

CONTESTO PSICOSOCIALE

LA PRATICA RIABILITATIVA E’ MOLTO SVILUPPATA MA RIGUARDA

PREVALENTEMENTE IL LAVORO SOCIALE E LA QUOTIDIANITA’

Strutturare progetti riabilitativi

Diagnosi psichiatricaValutare la presenza di eventuali

disturbi organici concomitanti

Individuare l’assetto psicodinamico del paziente, con particolare attenzione

al tipo di evoluzione possibile

Decodificare il modo di porsi del paziente nei confronti delle

persone a lui care e delle difficoltà

Quantificare il livello di disabilità attuale

Definire il trattamento farmacologico, psicoterapeutico e riabilitativo

più adeguato alle necessità del paziente

Attualmente è in corso un’ integrazione fra questi modelli che possono tutti fornire contributi importanti

La valutazione della riiuscita dell’ intervento consente una verifica dell’ adeguatezza del progetto stesso e del modello di riferimento prevalentemente impiegato

Ogni operatore deve saper conciliare la possibilità di interventi non standardizzati e creativi, con una strategia metodologica e tecnica ben precisa