Facoltà di Scienze Politiche Facoltà di Scienze Politiche Corso di Laurea in Scienze...

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Facoltà di Scienze Politiche

Facoltà di Scienze Politiche Corso di Laurea in

Scienze dell'Amministrazione

Processi migratori, territorio e politiche Docente: Anna Elia

a.a. 2011/12

Chi sono i migranti?

• Migrante: una persona che si è spostata in un paese diverso da quello di residenza abituale e che vive in quel paese da più di un anno

PROBLEMA

• Difficoltà ad individuare chi siano gli immigrati: es. seconde generazioni; cittadini comunitari e neo-comunitari

Chi sono i migranti?

• Non arrivano dai paesi più poveri del mondo

• Non sono di solito i più poveri dei loro paesi

• Hanno spesso titoli di studio e competenze difficilmente riconosciute

Le migrazioni: alcune specificazioni

• E-migrazione e Im-migrazione • Migrazioni interne e migrazioni internazionali• Migrazioni come processi e come sistemi di

relazioni• Migrazioni trasnazionali. I luoghi e i soggetti delle migrazioni:• le società di provenienza e di origine• i migranti attuali e potenziali• Il territorio

Diversi tipi di migranti

• a) gli immigrati per lavoro. • b) gli immigrati stagionali o lavoratori a contratto. • c) gli immigrati qualificati e gli imprenditori (skilled

migrations; imprenditoria etnica)• d) i familiari al seguito (ricongiungimenti familiari) • e) i rifugiati e richiedenti asilo (più ampiamente:

“migrazioni forzate”)• f) immigrati irregolari, “clandestini”, vittime del traffico di

esseri umani. • g) migranti di seconda generazione• h) migranti di ritorno• i) minori stranieri non accompagnati; minori stranieri non

accompagnati richiedenti asilo

Europa meta di immigrazione

• il periodo della ricostruzione, dal 1945 ai primi anni ’50

• il periodo del boom economico (dalla metà degli anni ’50 al primo choc petrolifero del ’74)

• Recessione economica e blocco ufficiale delle frontiere (dal ‘74 in avanti).

• Il nuovo contesto post-fordista (accordi di Schengen, allargamento dell’Unione)

Migrazioni fordiste e post-fordiste

Società industriale Economia post-fordista

Settori di inserimento

Industrie, miniere Terziario povero, ec. sommersa

Politiche di reclutamento

Accordi internazionali

Ingressi irregolari, reti migranti, sanatorie

Orizzonte temporale delle migrazioni

Temporaneità

(smentita)

migrazione stabilizzata; stagionale

Offerta di lavoro Subordinata Parziale autonomia

Cause e caratteristiche dell’emigrazione nel periodo della globalizzazione (1)

• Flussi migratori indipendenti dalle politiche di programmazione dei paesi riceventi; Paesi di destinazione: “Importatori riluttanti

• Il progressivo estendersi dell’economica sommersa: richiesta di manodopera flessibile e adattabili alle mansioni di cura e di servizio; fenomeni di sfruttamento strumentali alle carenze di manodopera locale (caso italiano);

• femminilizzazione dei processi migratori (crescita del numero delle donne che emigrano da sole – le donne rappresentano il 51% dei migranti internazionali dei paesi in via di sviluppo);

• Nuovi paesi di immigrazione in Europa: Italia e Spagna

Cause e caratteristiche dell’emigrazione nel periodo della globalizzazione (2)

• Fattori di espulsione dovuti al divario tra i paesi del centro e della periferia;

• Cause insite nel mutamento degli stili di vita e dei modelli di consumo tradizionali;

• Aspettative di mobilità sociale conseguenza degli accresciuti livelli di scolarizzazione;

• Richiesta di manodopera qualificata da parte dei paesi riceventi piuttosto che di lavoratori a bassa qualifica, contrariamente a quanto avveniva nel periodo dell’industrializzazione di massa.

Fattori che favoriscono le migrazioni nonostante la chiusura

delle frontiere negli anni ’70 dei paesi del centro-nord Europa

• Riunione familiare e sviluppo demografico: crescita della popolazione straniera nelle società riceventi nonostante la chiusura delle frontiere;

• Accresciuta possibilità di circolazione delle idee e delle persone nel periodo della globalizzazione.

• Immigrazione come emergenza dalla quale difendersi: una questione non più economica, ma oggetto di strategie di marketing politico da parte dei governi dei paesi di immigrazione:

• Nascita di organizzazioni specializzate nel favorire l’immigrazione “clandestina”

• Anni ’80: i trasmigranti – fenomeni di pendolarismo tra due paesi dovuti a legami sociali, economici e politici; le migrazioni stagionali.

Le migrazioni emergenti nel periodo della globalizzazione

• Esplosione del fenomeno delle migrazioni forzate (rifugiati) come conseguenza del processo di modernizzazione dei paesi in via di sviluppo oltre che delle crisi sociali e politiche dei paesi di provenienza; nascita del fenomeno dei minori non accompagnati (oltre 100.000 in Europa occidentale); le vittime di tratta.

• Eterogeneità dei paesi di provenienza: anni ‘90 incremento delle migrazioni e differenziazione della composizione della popolazione migrante nonostante le restrizioni delle politiche migratorie; Nuovi paesi di emigrazione: Europa dell’Est, Africa sub-sahariana; Vecchi paesi di immigrazione verso le nuove destinazioni dell’Europa meridionale: Brasile, Argentina, Ecuador, Cina Filippine, Senegal, Capo Verde, Mali, Mauritania, Sud Africa

Le cause delle migrazioni

internazionali

• Spiegazioni macro

• Spiegazioni micro

• Spiegazioni intermedie

Spiegazioni macro

• Spiegazioni basate sui fattori di spinta e sui fattori di attrazione

• Teoria della dipendenza

• Teoria del sistema mondo

• Teorie della domanda

Spiegazioni basate sui fattori di spinta e sui fattori di attrazione

• Push factors: fuga da condizioni di sottoviluppo e di miseria

• Pull factors: fattori di attrazione economici da parte dei sistemi economici più sviluppati

Dinamiche analoghe a quelle dei vasi comunicanti: pressione migratoria dalla sponda sud a quella nord del mediterraneo

Teoria della dipendenza (Amin)

• Migrazioni indotte dalle relazioni coloniali e neocoloniali che riproducono lo sfruttamento del Terzo mondo attraverso rapporti di scambio ineguali.

• La fuga dei cervelli (brain drain) accresce il divario tra luoghi di origine e di destinazione dei migranti

Teoria del sistema mondo (Wallerstein) (1)

Globalizzazione degli scambi e delle comunicazioni effetti:

• migrazioni come conseguenza della dominazione dei paesi del centro su quelli della periferia

• colonizzazione delle culture diverse da quelle occidentali. Creazione di condizioni culturali e materiali che favoriscono e accrescono le migrazioni dalle ex-colonie verso i paesi dominanti.

Teoria del sistema mondo (Wallerstein) (2)

• Integrazione dei paesi in via di sviluppo nel mercato internazionale attraverso forme di sfruttamento da parte delle economie dominanti

Le dinamiche di scambio ineguale e le forme di sfruttamento dei paesi in via di sviluppo (1)

• appropriazione delle risorse naturali; smercio dei prodotti industriali fabbricati nelle imprese del mondo ricco; indebitamento di paesi in via di sviluppo con il ricorso ai prestiti internazionali;

• Migrazioni e dipendenza: fenomeni di fuga delle risorse umane più qualificate e scolarizzate (brain drain)

Le dinamiche di scambio ineguale e le forme di sfruttamento dei paesi in via di sviluppo (2)

• Esodo rurale: abbandono delle terre e movimenti migratori verso i centri urbani e verso le destinazioni extra-continentali;

• modernizzazione dell’agricoltura e processi di destrutturazione dell’economia e della società tradizionale basate su relazioni di reciprocità;

• nuove forme di dominio dello sviluppo capitalistico: gli investimenti produttivi delle multinazionali sfruttano la forza lavoro a basso costo del luogo (donne e bambini) e le risorse locali.

Le teorie della domanda del mercato del lavoro

• Il mercato del lavoro dualistico (Piore)

• Le città globali (Sassen)

• Gli studiosi marxisti: l’esercito industriale di riserva

La teoria dualistica del mercato del lavoro (Piore) (1): • La presenza dei lavoratori stranieri soddisfa il

fabbisogno di manodopera per i lavori più bassi nella gerarchia delle professioni da parte dei paesi industrializzati;

• processo di sostituzione tra lavoratori italiani e stranieri nel mercato del lavoro secondario; processi di sostituzione tra la forza lavoro immigrata;

La teoria dualistica del mercato del lavoro (Piore) (2): • Disponibilità del lavoratore migrante

dovuta all’idea di provvisorietà del soggiorno; consapevolezza sulle limitate possibilità di accedere ai lavori più qualificati; guadagni più alti rispetto al luogo di origine (fenomeni di sfruttamento che limitano le aspettative economiche);

• indisponibilità dei lavoratori autoctoni per le aspettative di mobilità sociale, e non solo economica, investite nel lavoro;

Castles e Piore

• Processi di separazione sociale tra autoctoni e immigrati (difficili i processi di assimilazione e di ascesa sociale)

• Processi di segmentazione e di etnicizzazione del mercato del lavoro (Castles e Miller 1993) – segmenti del mercato del lavoro distinti per nazionalità

• Aggravamento delle condizioni di lavori e fenomeni di competitività tra i lavoratori stranieri

La teoria delle città globali (S.Sassen) (1):

• polarizzazione nelle economie urbane (metropoli: New York, Los Angeles, Miami, Londra, Parigi, Francoforte, Milano, Tokyo, Osaka Sydney) di attività strategiche per l’economia globalizzata (finanza, amministrazione, servizi e terziario ad alta qualificazione);

• crescita del comparto dei servizi a bassa qualificazione (manutenzione, servizi alle persone)

La teoria delle città globali (S.Sassen; M. Castles) (2):

• Elevata presenza di lavoro qualificato• Categorie vulnerabili (es. migranti illegali) che si

concentrano nelle città danno luogo alle “enclave entiche”: catene migratorie spontanee e “reti etniche” che alimentano l’offerta di forza lavoro disponibile ad accettare bassi salati e condizioni di lavoro gravosi

• il lavoro straniero funzionale alla manutenzione delle infrastrutture urbane ed al mantenimento del tenore di vita delle classi professionalmente privilegiate

Segmentazione delmercato del lavoro

• Strumentalizzazione delle “diversità” legate ad una presunta “appartenenza etnica” (nazionalità, minoranze etniche)

• I migranti oggetto di esclusione sociale e causa dei problemi legati alla modernità (Bauman 1998)

Studiosi di orientamento marxista

• Esercito industriale di riserva Una massa di lavoratori deboli serve a tenere a freno le rivendicazioni della classe operaia nazionale

• I migranti assolvendo i lavori peggiori restano separati dalla società ricevente così si evitano fenomeni di conflittualità sociale (pratiche discriminatorie verso seconde generazioni e migranti primo residenti, fenomeni di competizione tra lavoratori migranti)

Critiche delle teorie macro

• Migranti come soggetti passivi, mossi da forze strutturali che li dominano

• Soggettività e autodeterminazione dei migranti vengono offuscate

• Non spiegano perché, tra quanti sono sottoposti ai medesimi vincoli e pressioni, alcuni partono e altri no

I migranti nel mercato del lavoro contemporaneo

• La prospettiva liberale o assimilazionistica• La prospettiva strutturalista (studiosi di

orientamento marxista)• La segmentazione del mercato del lavoro

(sistema occupazionale suddiviso in nicchie dove si collocano le minoranze etniche)

• La prospettiva della nuova sociologia economica (risorse relazionali che facilitano l’incontro tra domanda e offerta di lavoro straniero; l’azione delle reti etniche)

Spiegazioni micro

• Spiegazioni basate sull’economia neoclassica

• New economics of migrations (nuova economia delle migrazioni) – la migrazione risponde ad un progetto familiare

L’approccio neoclassico

Migrazione come scelta individuale razionale sulla base di:

• Differenze salariali tra paesi di arrivo e di partenza

• Migranti esclusivamente come lavoratori (dimensione economica delle migrazioni)

• Le migrazioni innalzerebbero i salari dei paesi di origine

New economics of migrations

• Le migrazioni rispondono ad una scelta familiare finalizzata alla diversificazione dei rischi (investimento delle risorse della famiglia nella partenza; turnazione nei trasferimenti; reinvestimenti nelle rimesse; assicurazioni per le condizioni di vita dei familiari: acquisto proprietà, avvio attività economiche; assicurazione control la disoccupazione e la vecchiaia);

• Incremento delle aspettative: dipendenza dalle migrazioni in assenza di garanzie politiche e sociali nel contesto di partenza.

Spiegazioni intermedie

Teorie dei networks: le reti migratorie

• Definizione:complessi di legami interpersonali che collegano migranti, migranti precedenti e non migranti nelle aree di origine e di destinazione, attraverso i vincoli di parentela, amicizia e comunanza di origine (Massey)

La funzione delle reti

• Ruolo attivo dei migranti nei progetti di sviluppo dei luoghi di origine (associazionismo tra migranti)

• Reti come “ponti sociali” che attraversano le frontiere (Portes 1995)

• Migrante come attore sociale dinamico in grado di mutare la realtà di destinazione e di provenienza

La prospettiva della nuova sociologia economica

• Interazione tra domanda della società ricevente e offerta immigrata (nuove professionalità e forme di imprenditoria legate alle reti etniche);

• Autonomia relativa e spazi di iniziativa degli immigrati nel MDL. Polanyi (costruzione socaile dei processi economici)

• Tre concetti: network, embeddedness (radicamento delle azioni economiche nella società) (Polanyi 1998). Datori di lavoro e migranti attori negoziano forme di collaborazione reciproca

• capitale sociale: l’insieme delle risorse relazionali come risorse di inserimento e di promozione sociale