Eros Donna 2

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Il ruolo della donna nel mondo greco.

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Sull’educazione delle donne sappiamo veramente poco e in generale abbiamo poche informazioni sulla donna greca la cui maggior virtù (se dobbiamo credere all’affermazione di Pericle, il famoso statista del V sec., era l’anonimato

Si può supporre che prima dell’avvento della “polis” esistesse un apprendistato alla vita simile a quello descritto per i maschi

“Le compagne di Saffo” dipinte alla fine dell’Ottocento da T. Zaccarie – Vienna, Museo di Arte e Archeologia

Nel “thiasos”, dove le fanciulle di nobile famiglia apprendevano l’arte della musica e della danza, l’amore transitorio tra donne adulte e giovani fanciulle destinate alle nozze, preparava queste ultime all’unione coniugale.

Successivamente alle mogli sarebbe stato assegnato il ruolo di riproduttrici, donne fattrici di eroi; per questo gli ateniesi pensarono bene di chiuderle in casa e di dedicarsi per le gioie del sesso e della vita conviviale con fanciulli e prostitute di basso ((porneporne)) o di alto rango ((etereetere))Parigi, Museo del Louvre

“ Porne” : prostituta o cortigiana che offriva i suoi servigi per denaro

“Pallake” :Concubina o amante fissa senza status di moglie

“Etera” :Compagna, donna colta e raffinata frequentata dagli uomini per le sue doti di raffinatezza intellettuale di cui difettavano le mogli legittime

Moglie/madre di figli legittimiFiglia di ateniesi, a sua volta ateniese

Cortigiana, schiava, ex schiava e/o straniera, esperta nell’arte dell’amare

Testimonianza letteraria

La città di Kyme, nell’Asia Minore, decreta ad Archippe, una donna benefattrice della sua città, onori funebri degni di un eroe

La segregazione delle donne, in una società guerriera come quella di Sparta, aveva caratteristiche meno punitive rispetto ad Atene. Oltre a godere di una certa libertà omosessuale (cfr. Plutarco, vita di Licurgo) partecipavano alla vita attiva della comunità

Si esercitava in palestra come gli uomini, anche essa nuda, per rinvigorire il fisico. Anche lei era destinata però alla riproduzione , ma la frequentazione dell’altro sesso smitizzava il rapporto tra i due sessi, facendoli vivere in una sorta di cameratismo

Secondo la testimonianza di Senofonte, scrittore e storico del V-IV sec, Licurgo consigliava di ridurre al minimo la frequentazione intima tra coniugi perché : “ In simili condizioni gli sposi si desideravano più reciprocamente e … i bambini … sono più robusti di quelli nati da sposi sazi l’uno dell’altro”

La sposa, nel fiore degli anni, doveva essere rapita dall’uomo e “preparata” da

una pronuba che le rasava la testa, le faceva indossare una veste e calzari

maschili, quindi la lasciava al buio su un pagliericcio. Lì la ragazza, travestita da

uomo, veniva raggiunta dal marito che si univa a lei e subito dopo se ne tornava in

buon ordine tra i compagni