Eros Ramazzotti

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LA VERA NOTIZIA NON È TANTO L’USCITA DEL SUO ULTIMO ALBUM - PUBBLICATO A FINE 2012 E INTITOLATO NOI -, MA L’ENNESIMO TOUR MONDIALE TUTTO ESAURITO, A DIMOSTRAZIONE DI COME, NONOSTANTE UN RISCONTRO COMMERCIALE MENO ALTISONANTE, EROS POSSA CONTARE SEMPRE SU UN PUBBLICO FEDELISSIMO, CONQUISTATO A SUON DI SINGOLI. L’UOMO DEI SINGOLI di Guido Amari foto di Nicolas Guèrin

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L’uomo dei Singoli

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LA VERA NOTIZIA NON È TANTO L’USCITA DEL SUO ULTIMO ALBUM - PUBBLICATO A FINE 2012

E INTITOLATO NOI -, MA L’ENNESIMO TOUR MONDIALE TUTTO ESAURITO,

A DIMOSTRAZIONE DI COME, NONOSTANTE UN RISCONTRO

COMMERCIALE MENO ALTISONANTE, EROS POSSA CONTARE SEMPRE SU

UN PUBBLICO FEDELISSIMO, CONQUISTATO A SUON DI SINGOLI.

L’UOMO DEI SINGOLI

di Guido Amari

foto di

Nicolas Guèrin

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ate come me. Date un’occhiata

veloce alla lunghissima disco-

gra�a a 45 giri (come si diceva

una volta) del cantante roma-

no e poi fate due calcoli: degli

oltre 40 singoli pubblicati in

carriera, almeno la metà sono

�niti al numero uno e vengono

in mente senza di�coltà, segno

di una penetrazione nella cul-

tura popolare che racconta di

qualcosa che va al di là del mero

successo di classi�ca. Piaccia o no - e in questo caso, io confesso di non

possedere neppure un disco di Eros e di non averne mai comprata una

copia -, il suo posto nella musica popolare italiana è tra i pesi massimi,

quelli che per intenderci hanno rivoluzionato in qualche modo il sen-

tire comune. Senza gli eccessi di Vasco Rossi, i mille vestiti artistici di

Jovanotti, lo sguardo costantemente rivolto agli Stati Uniti di Ligabue,

Eros Ramazzotti ha sempre fatto del pop italiano il suo unico vessillo:

nessun cambio repentino, nessun trend particolare, solo qualche ag-

giustamento qua e là per restare al passo con i tempi, un duetto azzec-

cato con il cantante del momento e quel talento per il ritornello killer

che ammazza le classi�che e mette in ginocchio i, e soprattutto le, fan.

TERRA DI CONQUISTA

La scalata verso la vetta necessita di un paio d’anni appena, tra una

partecipazione a Castrocaro - il pezzo si chiama Rock 80! - e un sin-

golo d’esordio, Ad un amico del 1982, che non va da nessuna parte.

Fallito un festival, avanti un altro, quello giusto stavolta: nel 1984 un

imberbe Eros partecipa a Sanremo, nella sezione “Giovani Promesse”,

e fa saltare il banco con Terra promessa e un look che pare la versione

anni Ottanta dei �lm di Pasolini. Anche il pezzo possiede il dono

della perfezione pop: ritmica ammiccante in odore di italo disco, ri-

tornello micidiale, testo semplice ma ricco di spleen generazionale che

risulterà irresistibile per i ventenni dell’epoca («Siamo ragazzi di oggi,

pensiamo sempre all’America, guardiamo lontano, troppo lontano»).

Lontano forse per gli altri, ma per la nuova promessa del pop italiano

il futuro è appena dietro l’angolo, sotto forma di scalata alle classi�che

di vendita (il pezzo �nirà al numero 2), concerti in Italia e all’estero,

un passo che rappresenterà la sua vera fortuna commerciale, special-

mente tra Est Europa e Sudamerica, e la pubblicazione di un album

d’esordio, Cuori agitati, che contiene anche l’altro singolo bomba,

Una storia importante, con cui partecipa anche al Sanremo successivo,

ma nella categoria big.

Nel giro di qualche mese, però, Eros è già passato oltre e, dopo

i ragazzi di oggi si concentra su una storia d’amore post-adolescen-

ziale, un tentativo di crescita che, al di là del sesto posto al festival,

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lo riconferma idolo delle ragazzine, le quali lo spingono

in cima alle classi�che per la prima volta. Eros ci

prende gusto e decide di restarci per i successivi trent’anni

o quasi.

DEDICATO A TUTTI QUELLI CHE

«Nato ai bordi di periferia, dove ormai non torno quasi

più». Il Ramazzotti del 1985, pur giovanissimo e inguai-

nato in temibili giacche grigie con spalle da football ame-

ricano, mette in mostra con Adesso tu le origini umili e

borgatare, ma non perde occasione per ribadire come il

suo percorso lo stia portando verso il successo e verso

esperienze più mature, che passano anche attraverso pic-

coli fallimenti - vedi il lavoro successivo In certi momenti,

da cui non vengono tratti singoli schiacciasassi. Sarà un

caso isolato però, perché alla �ne degli Ottanta Eros piaz-

zerà una doppietta davvero irresistibile: Musica è, singolo

dell’omonimo album della durata di 11 minuti (ma la vera

pietra miliare dell’album resterà Ti sposerò perché, con uno

dei testi più involontariamente cult della sua carriera e che

regala momenti come «E mi attiri sai da far paura, tra il

bianco e il nero dell’abbronzatura» o «C’è in comune fra

di noi, c’è più di una cosa, per esempio so che del pallo-

ne sei tifosa»), racconta di un artista che ama osare più

di quanto fosse lecito sospettare, mentre Se bastasse una

canzone è semplicemente uno dei suoi brani più amati e

cantati, quasi una summa del talento di Eros: melodia che

ti si stampa nel cervello, coro quasi gospel, testo come al

solito calibrato in ogni parola («Se bastasse una bella can-

zone a far piover amore, si potrebbe cantarla un milione,

un milione di volte» e poi la linea immortale «Dedicato

a tutti quelli che, sono allo sbando», intonata persino da

Luciano Pavarotti anni più tardi). Un modo perfetto per

chiudere la decade, rallentare la corsa e preparare una se-

conda parte di storia che regalerà ancora più soddisfazioni,

duetti con Tina Turner e Cher e un’immagine decisamente

più matura e in sintonia con la generazione dei trentenni a

cui ormai appartiene.

COSE DELLA VITA

Risulta ormai chiaro come le gioie (e qualche dolore)

dell’amore e della coppia forniscano a Eros il materiale ne-

cessario per i suoi pezzi più sentiti - nomen omen, verrebbe

da dire -, ma senza scordare la tematica del riscatto sulla

vita e un pensiero positivo di fondo che non viene mai a

mancare, come nel caso di Cose della vita, altra amatissima

hit mondiale. A caratterizzare i favolosi anni Novanta ci

pensano dunque titoli inequivocabili come Un’altra te («mi

sembra chiaro che, sono ancora impantanato con te», altro

momento clou), Stella gemella, Più bella cosa, Dove c’è mu-

sica, Quanto amore sei e L’aurora, dedicata alla �glia avuta

assieme alla compagna Michelle Hunziker (come dimenti-

carsi di quel «grazie di esistere» scritto apposta per lei?). Il

nuovo millennio si apre con un altro numero uno, Fuoco

nel fuoco, a testimonianza del predominio di Ramazzotti e

di una vena compositiva che, pur replicando se stessa quasi

all’in�nito, trova ancora qualche spunto interessante per

le pubblicazioni di Eros, compresi 3 live, 4 raccolte e 1 EP

gli album finiti al n° 1 delle classifiche di vendita

i singoli pubblicati in carriera da Eros

i singoli che hanno raggiunto la vetta della classifica

i tour intrapresi da Eros compresi quelli del 2013

2011

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distinguersi dall’agguerrita concorrenza del mondo musicale.

E se qualche passo falso comincia a essere �siologico - vuoi per una

comprensibile stanchezza di fondo, vuoi per un mercato discogra�co

che non regala più cifre di vendita da capogiro, spesso appannaggio

di giovani rampanti costruiti a tavolino per vincere -, la vera forza

della macchina-Ramazzotti continua a essere lo spettacolo live, in cui

l’artista dimostra di saper dosare alla perfezione il materiale nuovo

e, soprattutto, i grandi classici che tutti vogliono cantare in coro. Il

palcoscenico è il mondo intero, dall’Europa (a parte l’Italia, i mer-

cati d’oro sono Germania, Spagna e i paesi dell’Est) al Sudamerica,

vera terra di conquista di Eros, ormai perfettamente a suo agio con

la lingua (tutti i suoi album vengono tradotti e ricantati apposta per

quel mercato) e osannato come una star. Come ogni parabola artistica

che si rispetti anche la sua è arrivata dunque alla amata/odiata fase di

immobilismo dovuta al successo, quella in cui l’album di inediti ha

tutta l’aria di essere un’ottima scusa per partire con l’ennesima s�lza

di date nei palasport e negli stadi, approdo sicuro di chi ha alle spalle

trent’anni di canzoni, esperienza, vissuto e fama.

Niente più singoloni, quindi? In barba alle mode che producono

brani usa e getta, lo stile di Eros resta sostanzialmente immutato e

chiuso alla contaminazione, se si eccettua qualche duetto con star

mondiali (i più recenti sono Carlos Santana, Ricky Martin e Ana-

stacia per la bella I Belong To You) o la recentissima e poco riuscita

collaborazione con i rapper Club Dogo, proprio sull’ultimo album,

Noi (ma ci sono pure i rocker Hooverphonic in una traccia!). Poco

importa, quindi, che non sempre i suoi ultimi sforzi abbiano colpito

nel segno e raggiunto posizioni di vertice - tra i successi recenti ricor-

diamo soprattutto Parla con me - poiché ormai il marchio di garanzia

di Eros è tutto ciò che serve ai veri fan, quelli nati e cresciuti ai bordi

di periferia magari, che si sono sempre aggrappati alle sue melodie e

alle sue parole. Se questa deve essere una delle funzioni principali della

musica pop (intensa come popolare), allora Eros Ramazzotti ne è uno

dei più grandi interpreti e artigiani, un marchio di garanzia del Made

in Italy da esportazione.

Sono 18 le date italiane del NOI World Tour 2013.

Si parte il 5 marzo da Mantova (data zero). Eros

suonerà allo Stadio Olimpico della “sua” Roma il 21 giugno. A settembre, tre date consecutive

all’Arena di Verona. Calendario completo su onstageweb.com