Elementi di geografia economica - DidatticaWEB

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Elementi di geografiaeconomica

Definizione di agricoltura

Complesso di operazioni che trasformanol’ambiente naturale per renderlo adatto alla crescita dei vegetali e all’allevamento degli animali da cui si ricavano prodotti indispensabili al soddisfacimento dei bisogni umani.

Prospettiva storica

Il passaggio dalla semplice economia di raccolta alla coltivazione della terra è avvenuto tra8.000 e 7.000 anni a.C. in un’ampia area del Vicino Oriente compresa tra l’Indo ed il Nilo.

Anche l’America, soprattutto quella centrale, a partire dal VII millennio a.C., è stata centro di selezione e coltivazione di numerose piante.

L’agricoltura ha facilitato gli scambi biologici trai continenti

Diffusionedell’agricoltura

l’agricoltura è l’attività economica che, più delle altre,è stata influenzata dai fattori naturali: soprattutto dalclima, dal rilievo e dalla qualità del suolo.

le percentuali di terreni agricoli nelle diverse regioni geografiche dipendono dalla maggiore o minore pressione antropica.

lo spazio agricolo può avanzare o regredire a seconda delle congiunture, e ciò avviene, di solito, a scapito o a vantaggio dei pascoli e dei boschi che, per molti versi, costituiscono una riserva di terre arabili.

La dipendenza dalle condizioni naturali

Le piante, per compiere il loro ciclo vegetativo, richiedono una determinata somma di calorie solari annue.

Ogni specie di pianta, pertanto, presenta due limiti termici critici, uno minimo e uno massimo, al di sotto ed al di sopra dei quali essa muore.

La durata dell’insolazione nel corso del giorno e dell’anno e la maggiore o minore serenità del cielo diventano un fattore determinante nella differenziazione spaziale e qualitativa delle colture.

Anche l’acqua è necessaria alle piante per diversi motivi, ma il bisogno d’acqua varia a seconda delle singole specie vegetali e cresce fortemente in rapporto all’aumento di temperatura.

Ottimo ecologico ed ottimo economico

Considerando due delle principali variabili ambientali, la temperatura e leprecipitazioni, l’ottimo ecologico di unacoltura si situa al centro di una determinata regione.

Poiché i costi di produzione per ettaro sono gli stessi in tutte le localizzazioni, il costo per chilogrammo aumenta all’aumentare della distanza dall’ottimo. Alla fine le rese scendono a zero e così si raggiunge il limite fisico assoluto della coltivazione.

Morfologia ed agricoltura

La morfologia costituisce un fattore limitante per l’attività agricola, la quale può praticarsi solo in terreni accessibili.

Gli elementi del rilievo che maggiormentecondizionano l’agricoltura sono la pendenza e l’altitudine.

Per ogni tipo di coltura, tuttavia, esiste un limitealtimetrico che si abbassa all’aumentare della distanzadall’Equatore.

Anche la qualità del suolo agrario influenza la produttività delle colture: tanto più varie sono le rocce, e quindi le componenti minerarie, tanto più è ricco l’humus.

I ritmi dell’agricoltura

I ritmi dell’agricoltura seguono i cicli vegetativi connessi alle variazioni climatiche che si succedono con regolarità nel corso dell’anno.Ogni ciclo vegetativo è caratterizzato da una serie di operazioni colturali ben delimitate nel tempo, le quali sono sempre separate tra loro da brevi periodi di riposo che generalmente si inscrivono nella vita rurale sotto forma di feste religiose, di fiere e di mercati in cui si vendono o si scambiano i prodotti della campagna agricola che si è appena conclusa.

I fattori della produttività agricola

Terra

Lavoro

Capitale

Organizzazione imprenditoriale

Osservazioni

Coltivazioni estensive vs intensive

Proprietà fondiaria ed azienda agricola

Ordinamento colturale o produttivo dell’azienda

Colture legnose vs colture erbacee

Coltura specializzata vs coltura promiscua

Maggese e rotazione colturale

Superficie agricola utilizzata (SAU) vs coltivata (SAC)

Agricoltura ed allevamento

Separazione

Marginalità

Integrazione

Subordinazione

L’affrancamentodalle condizioninaturali

Innovazionilabour-saving

Innovazioni land-saving

Osservazioni

Dal punto di vista teorico, l’ambiente naturale più idoneo allo sviluppo delle pianteè quello equatoriale o tropicale umido, dove la temperatura è sempre elevatae le piogge sono abbondanti in ogni periodo dell’anno, mentre la distribuzione delle aree a produzione agricola più elevata è concentrata nella zona temperata boreale, cioè nelle aree tecnologicamente più evolute. Il rapporto ambiente-agricoltura, dunque, risulta capovolto rispetto alle potenzialità offerte dalla natura a tutto vantaggio dell’intervento umano.

Formedell’intervento

umano

• Bonifiche e sistemazioni• Irrigazione• Ammendamento del terreno• La difesa dalle intemperie• La lotta contro le concorrenze ed i parassitismi• Rivoluzione verde e biotecnologie

Le forme dominantidell’agricoltura

agricoltura di sussistenza: la famiglia dedica oltre i due terzi del suolo e del lavoro a produzioni che servono per l’autoconsumo;

agricoltura di mercato: la superficie aziendale è occupata, prevalentemente o totalmente, da colture destinate alla vendita.

Classificazione dei tipi di agricoltura

ItineranteSussistenza estensiva

Sussistenza intensiva

Commerciale

Speculativa

Collettiva

Le forme dominanti di allevamento

Di sussistenza (autoconsumo)

Nomade o transumante

Allevamento brado

Allevamento semistabulato

Allevamento stabulato

La strutturadello spazioagricolo

La distribuzione qualitativa e spaziale delle colture su scala mondiale dipende soprattutto dalle condizioni climatiche.

Su scala locale, invece, dove esse sono più o meno costanti, la distribuzione delle colture dipende dalla rendita differenziale e dalla rendita di posizione.

La rendita differenziale o ricardiana, consiste nella differenza del reddito percepito dai proprietari a causa del diverso grado di fertilità del suolo.

La rendita di posizione invece indica il profitto che un’azienda ricava dalla sua vicinanza al mercato dei prodotti.

La politicaagraria

• Il mercato dei prodotti agricoli presenta due caratteristiche fondamentali che lo rendono vulnerabile: la ciclicità e la rigidità.

• Il passaggio dalla produzione al consumo dei prodotti agricoli è caratterizzato da una catena di operatori commerciali che sono tanto più numerosi quanto più piccole sono le aziende produttrici.

• Quanto più si allunga la serie di passaggi tanto più aumenta lo scarto tra il prezzo alla produzione e quello al consumo, determinando maggiori margini di profitto per i commercianti invece che per i produttori.

• L’accumulazione del profitto nel settore agricolo si effettua ad un ritmo molto più lento che nelle altre attività, in modo particolare nell’industria.

Osservazioni

L’agricoltura costituisce il settore debole dell’economia non solo nei paesi in via disviluppo, ma anche nelle economia avanzate, sesi escludono le imprese dell’agroindustria.

Essa, ad ogni modo, contribuisce alla formazione del PIL in modo limitato, specialmente se valutato rispetto al numero degli occupati.

Data, in ogni caso, l’importanza fondamentale dell’agricoltura per ogni nazione, quasi tutti i governi intervengono in suo soccorso (politiche a sostegno dei prezzi, riforme agrarie).

Le fonti di energia

Lavoro fisico(fornito dagli uomini o dagli animali)

Elettricità(da fonti rinnovabili o non rinnovabili)

Le materie prime

Risorse minerarie

Prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento nondestinati all’alimentazione

Le principali tappe dell’evoluzione industriale

Artigianato

Capitalismo mercantile

Prima rivoluzione industriale

Seconda rivoluzione industriale

Terza rivoluzione industriale

Stabilimento

Impresa• Monoimpianto• Multi-impianto

La struttura dell’impresa moderna

Il capitale dell’impresa

Liquido Circolante Fisso

Alcune questioni rilevanti

01L’accrescimentodella produttività

02La relazione tra PMI e grandi imprese

03Costi fissi e costi variabili

Concentrazione (o integrazione) verticale

Concentrazione (o integrazione) orizzontale

Concentrazione economica

Economie di scala

Dal locale al globale

Imprese multinazionali

Imprese a rete

Imprese globali

Osservazioni

L’elemento caratterizzante dell’industria multinazionale è l’investimento diretto estero (IDE), cioè il trasferimento di capitali per la costruzione di nuove fabbriche o per l’acquisizione di imprese già operanti.

Il numero delle società multinazionali varia a seconda che si tenga presente la percentuale del fatturato realizzato all’estero oppure l’articolazione territoriale dell’impresa, cioè il numero dei paesi in cui essa possiede proprie filiali.

In molti casi il giro di affari delle multinazionali supera il prodotto lordo di intere economie nazionali. Per le multinazionali, quindi, i concetti di spazio nazionale e di economia nazionale tendono a perdere importanza, diventando sempre più sfumati.

Caratteristiche delle imprese globali

1

Peso politico ed economico

2

Da organizzazione fordista del lavoro a specializzazione flessibile

3

Relazioni tra impresa leader e subfornitori

Osservazioni

La crescente presenza di imprese reticolari, che si sovrappongono alla suddivisione territoriale ereditata dal passato, ha accentuato il processo di globalizzazione dell’economia mondiale avviato dalle multinazionali.

Si va realizzando, insomma, un’evoluzione sempre più evidente dall’industria integrata nazionale allaproduzione frammentata internazionale. I processi produttivi, quindi, sono ormai globali ed i prodottitendono ad assomigliarsi sempre più.

La globalizzazione è una cosa assai diversa dalla internazionalizzazione, in quanto non si limita adinternazionalizzare le merci prodotte, ma internazionalizza l’organismo produttivo.

Le frontiere tra i diversi paesi, pertanto, diventano barriere sempre più permeabili che accolgono industrie a capitale internazionale.

Luogo di approvvigionamento delle materie prime

Luogo di approvvigionamento delle fonti di energia

Mercato di consumo dei prodotti finiti

Triangolo localizzatore e minimo trasportazionale

Il modello di localizzazione industriale di Weber

Osservazioni

Quasi nessuna industria presenta una localizzazione ottimale

Satisficers: organismi dotati di conoscenze limitate che cercano di effettuare scelte soddisfacenti

Qualsiasi localizzazione industriale è il risultato di un comportamento subottimale che si muove entro alcuni margini spaziali di redditività

Articolazione del settore terziario

Servizi per le famiglie

Servizi per la collettività

Servizi per le imprese

Servizi per le attività quaternarie

Dematerializzazione della produzione e della domanda

Economie avanzate vs economie in via di sviluppo

Concentrazione spaziale e sviluppo delle telecomunicazioni

Lo sviluppo delle attività terziarie

Servizi e sviluppo urbano

Il Central Business District (CBD)

Centri direzionali e centri commerciali

Centro città come «cuore dell’urbanità».

Fattore di polarizzazione di insediamenti ed attività produttive

La riduzione delle distanze favorisce l’estensione del mercato

Entità e tipo di flussi che passano per le vie di comunicazione come espressione della vita economica e sociale

Crescita della comunicazione e sviluppo

Vie e reti di comunicazione

Caratteristiche dei flussi commerciali

Baratto

Scambi monetari a:

• Circuito diretto• Circuito breve• Circuito lungo

Forme di commercio al dettaglio

Supermercati ed ipermercati

Punti vendita di grandi imprese

Franchising e cash-and-carry

Televendita e vendita per corrispondenza

Fiere campionarie

Il commercio internazionale

Esportazioni ed importazioni

Partite visibili ed invisibili

Bilancia commerciale e bilancia dei pagamenti

Ragioni di scambio (scambio ineguale)

Restrizioni al commercio internazionale

1Tasse doganali

2Contingentamento delle merci

3Controlli dei cambi

Accordi economici internazionali

GATT, Rounds e WTO

Accordi economici regionali (unioni doganali): UE, NAFTA, MERCOSUR

Le banche

La banca centrale

Le banche commerciali

Le banche d’investimento

Il mercato dei capitali

Monete nazionali e monete internazionali

Investimento azionario, investimento obbligazionario e depositi bancari

Costi e benefici della circolazione internazionale dei capitali

La«resilienza» del sistema finanziario internazionale

Nuove dinamiche e nuove regole

Scomposizione e trasferimento

dei rischi

Le istituzioni del sistema finanziario internazionale

Il Fondo monetario Internazionale

La Banca Mondiale

La Banca dei Trasferimenti Internazionali