Dr. Sergio Califano  · come in allenamento, di performance in apnea ed ...

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Dr. Sergio Califanowww.medicinadellosport.fi.it

l’ apparato respiratorio partecipa all’attività fisica con due modalità differenti e simultanee:

‐ con un blocco della ventilazioneforti pressioni intratoraciche e intrapolmonari (sport in apnea) 

‐ con una sollecitazione funzionale ventilatoriaelevata attività del mantice toraco‐polmonare (sport in iperpnea)

Sport in iperpneaAttività che impegnano in modo prevalente l’apparato 

respiratorio nella funzione di scambio gassoso

Ciclismo, sci nordico, corsa di fondo... 

Infatti ogni incremento dell’attività muscolare comporta la necessità di un aumento di scambio gassoso di ossigeno e anidride carbonica. L’iperpnea risulta quindi una normale risposta ad una corretta funzione dell’apparato respiratorio in relazione alle richieste metaboliche dei tessuti periferici durante l’esercizio fisico.

Sport in apneaAttività che comportano un blocco della ventilazione

2)Sport in apnea in cui il blocco ventilatoriorappresenta un indispensabile meccanismo di salvaguardia dell’integrità fisica 

1) Sport in apnea in cui il blocco del sistema toraco‐polmonare viene utilizzato per il mantenimento di una statica corporea ottimale 

Tuffi e sport subacquei senza respiratore

Sollevamento pesiLancio del martello, del disco, del peso,Salto in lungo, in alto, con l’asta,Attività di combattimento (lotta grecoromana, judo)

• Sport ad impegno ventilatorio alternatoAttività caratterizzate dalla combinazione, in gara come in allenamento, di performance in apnea ed iperpnea, es. rugby e football americano.

• Sport ad impegno ventilatorio ridottoAttività ad impegno toraco‐polmonare minimo con dispendio energetico scarso, che sono sostenibili anche da sportivi con funzione polmonare compromessa (sports di tiro, pesca sportiva, ecc.).

Le attività sportive in apnea necessitano di una particolare attenzione all’integrità del parenchima polmonare

Le attività in iperpnea necessitano di approfondite indagini in ambito funzionale

II diverso impegno toraco‐polmonare nelle attività sportive pone specifici obiettivi di indagine e di valutazione di ogni atleta o 

aspirante atleta

IDONEITA’ SPORTIVA IN AMBITO PNEUMOLOGICO

IDONEITA’ SPORTIVA IN AMBITO PNEUMOLOGICO

L’indagine funzionale respiratoria èindispensabile nella valutazione dell’idoneità in

quanto fornisce le misure delle possibilitàventilo-metaboliche dell’atleta in rapporto

all’attività preposta

LA SPIROMETRIA E’ L’INDAGINE STRUMENTALE BASILARE PER LO STUDIO DELLA FUNZIONALITA’

RESPIRATORIA DELLO SPORTIVO

FLUSSIPOLMONARI

F

VOLUMI POLMONARI

F

•Volume corrente: Volume di aria che viene inspirato ed espirato ad ogni 

atto•Volume di riserva inspiratoria:

Volume di aria che può essere inspirato forzatamente in aggiunta al precedente

•Volume di riserva espiratoria: Volume di aria che può essere espirato forzatamente al 

termine di una espirazione tranquilla•Volume residuo:

Volume che rimane nell’apparato respiratorio dopo un’espirazione massimale 

VOLUMI POLMONARI 

•CPT (Capacità polmonare totale):Volume di aria contenuto all’interno dal 

polmone al termine di una ispirazione forzata

•Capacità vitale: massimo volume di aria che si espirare dopo un’inspirazione massimale

•Capacità funzionale residua: volume di aria contenuto nei polmoni al punto di equilibrio 

toraco/polmonare

CAPACITA’ POLMONARI:la somma di due o più volumi va sotto il nome di capacità

INTERPRETAZIONE DEI DATI SPIROMETRICI

La funzione polmonare viene valutata confrontando i valori spirometrici con valori teorici ricavati da campioni di 

soggetti sani 

I parametri fondamentali su cui si basa la spirometria sono:  

INTERPRETAZIONE DEI DATI SPIROMETRICI

CV e CVF: danno indicazione sull’integrità dei polmoni e dei volumi mobilizzabili  CV e CVF: danno indicazione sull’integrità dei polmoni e dei volumi mobilizzabili  

VEMS: da indicazione sulla pervietà delle vie aeree VEMS: da indicazione sulla pervietà delle vie aeree 

MEF 50: da indicazione sulla pervietà delle vie aeree piùperiferiche  MEF 50: da indicazione sulla pervietà delle vie aeree piùperiferiche  

PEF: da indicazione sulla forza dei muscoli espiratori e indirettamente sulla pervietà bronchialePEF: da indicazione sulla forza dei muscoli espiratori e indirettamente sulla pervietà bronchiale

SINDROME DISVENTILATORIA OSTRUTTIVA

SINDROME DISVENTILATORIA OSTRUTTIVA

E’ CARATTERIZZATA DA UNA RIDUZIONE DEL CALIBRO DELLE VIE AEREE

Asma Broncopneumopatie

VEMS RIDOTTO 

CV E CVF NORMALI

SINDROME DISVENTILATORIA OSTRUTTIVASINDROME DISVENTILATORIA OSTRUTTIVA

L’evidenza di un deficit ventilatorio ostruttivo in un paziente ancora non inquadrato come asmatico prevede l’esecuzione di un test di broncodilatazione con farmaci beta 2 adrenergici (salbutamolo)

IDONEITA’ NELLA SINDROME DISVENTILATORIA OSTRUTTIVAIDONEITA’ NELLA SINDROME DISVENTILATORIA OSTRUTTIVA

La diagnosi di iperreattività bronchiale specifica (riduzione del FEV1 uguale o maggiore al 20%, rispetto al valore basale, dopo broncostimolazione) o di broncospasmo reversibile (aumento del FEV1, uguale o maggiore del 15%, rispetto al valore basale, dopo broncodilatazione) comporta l’idoneitàcondizionata alle possibilità terapeutiche, al possibile programma preventivo, alle attività sportive compatibili con le condizioni cliniche e funzionali.

La presenza di FEV1/FCV < 55% con risposta negativa ai test di broncodilatazione con FEV1/FVC <60% e in particolare con insufficienza respiratoria ipossiemica (PaO2, < 65 mmHg), ossia una riduzione della concentrazione di ossigeno nel sangue arterioso, comporta l’inidoneitàpermanente assoluta per ogni attività sportiva.

Tutte le soluzioni intermedie devono essere valutate in rapporto al tipo di attività sportiva e alle condizioni di attività programmate.

SINDROME DISVENTILATORIA RESTRITTIVA

SINDROME DISVENTILATORIA RESTRITTIVA

E’ CARATTERIZZATA DA UNA RIDUZIONE DEI VOLUMI POLMONARI STATICI E DINAMICI:

Alterazioni muscolo‐scheletriche della gabbia toracicaInterstiziopatieEsiti fibroticiInterventi chirurgici polmonari

RIDUZIONE CV, CVF, CPT, VEMS 

SINDROME DISVENTILATORIA RESTRITTIVASINDROME DISVENTILATORIA RESTRITTIVA

L’evidenza di un deficit ventilatorio di tipo restrittivo impone lo studio del quadro emogasanalitico: misurazione della pressione di ossigeno nel sangue arterioso, a riposo e sotto sforzo, misurazione della diffusione alveolo-capillare

IDONEITA’ NELLA SINDROME DISVENTILATORIA RESTRITTIVAIDONEITA’ NELLA SINDROME DISVENTILATORIA RESTRITTIVA

• Normalità del quadro emogasanalitico a riposo e sotto sforzo: l’idoneità sarà condizionata al dispendio energetico dell’attivitàprogrammata

•Condizioni di modesta ipossiemia (Pa02 tra 65 e 70 mmHg):idoneità sarà prevista solo per attività a modesto dispendio energetico

• Grave deficit restrittivo(CV< 50%), ridotta capacita di diffusione (DLco< 70%) e grave insufficienza respiratorio (PaO2, < 65 mmHg) comporta inidoneità assoluta

• L’idoneità all’attività sportiva per sport aerobici è prevista con FCV > 70% del predetto.

L’ASMA BRONCHIALEL’ASMA BRONCHIALE

Nelle ultime sei Olimpiadi la percentuale di atleti asmatici nelle delegazioni variava dal 5 al 14% . L’asma non preclude l’attivitàsportiva, e consente anche di raggiungere eccellenti risultati agonistici.L’asma può essere però causa di inidoneità sportiva perchè tra i fattori scatenanti una crisi asmatica vi è anche lo sforzo fisico

L’ASMA BRONCHIALEL’ASMA BRONCHIALE

IDONEITA’ SPORTIVA NEGLI ATLETI CON ASMA BRONCHIALE

IDONEITA’ SPORTIVA NEGLI ATLETI CON ASMA BRONCHIALE

Livello 1° ‐ Asma intermittenteProblema asma da sforzo: idoneità condizionata‐ al trattamento preventivo‐ al tipo di attività sportiva

Livello 2° ‐ Asma lieve persistenteIdoneità all’attività sportiva con condizionamento terapeutico

Livello 3° ‐ Asma moderata persistenteInidoneità condizionata ad impegno metabolico moderato e sotto trattamento

Livello 4° ‐ Asma grave persistenteInidoneità permanente assoluta VEMS/CV < 55% irreversibile a terapia

Livello 1° ‐ Asma intermittenteProblema asma da sforzo: idoneità condizionata‐ al trattamento preventivo‐ al tipo di attività sportiva

Livello 2° ‐ Asma lieve persistenteIdoneità all’attività sportiva con condizionamento terapeutico

Livello 3° ‐ Asma moderata persistenteInidoneità condizionata ad impegno metabolico moderato e sotto trattamento

Livello 4° ‐ Asma grave persistenteInidoneità permanente assoluta VEMS/CV < 55% irreversibile a terapia

IDONEITA’ SPORTIVA NEGLI ATLETI CON ASMA BRONCHIALE

IDONEITA’ SPORTIVA NEGLI ATLETI CON ASMA BRONCHIALE

INIDONEITA’ PERMANENTE RELATIVA è prevista per attivitàsubacquea  e sport motoristici per le particolari condizioni ambientali di alto rischio in corso di iperreattività bronchiale non controllata. 

Attività sportive in cui il giudizio deve essere restrittivo per la pericolosità che può derivare da un mancato pronto soccorso in caso di attacchi acuti di broncospasmo sono il deltaplano, alpinismo e altre attività in alta quota

INIDONEITA’ PERMANENTE RELATIVA è prevista per attivitàsubacquea  e sport motoristici per le particolari condizioni ambientali di alto rischio in corso di iperreattività bronchiale non controllata. 

Attività sportive in cui il giudizio deve essere restrittivo per la pericolosità che può derivare da un mancato pronto soccorso in caso di attacchi acuti di broncospasmo sono il deltaplano, alpinismo e altre attività in alta quota

• Comunque si può affermare che i soggetti con asma intermittente e asma da sforzo, con asma lieve persistente e moderata persistente, possono svolgere qualsiasi attività sportiva, purché, quando necessaria, sotto una adeguata copertura farmacologica preventiva del broncospasmo. 

In ambito di terapia antiasmatica o preventiva dell’asma da sforzo, tra i farmaci B2-agonisti sono

ammessi, e solo per via inalatoria, salbutamolo, terbutalina, salmeterolo e formoterolo.

I farmaci cortisonici devono essere somministrati esclusivamente per via inalatoria.

Nessuna controindicazione per teofillinici e antileucotrienici per via orale, parasimpaticolitici per

via inalatoria.

E’ importante insegnare correttamente agli asmatici le metodologie del preriscaldamento e dell’allenamento 

di base: il carico di lavoro va incrementato molto gradualmente nel corso

delle sedute di allenamento, in funzione della frequenza cardiaca e della soglia asmogena; 

la comparsa di sensazioni di difficoltà respiratoria richiedono necessariamente un alleggerimento del carico di lavoro, o pause di riposo più ravvicinate: di solito così facendo, i sibili, la tosse, 

la sensazione di costrizione toracica tendono a regredire spontaneamente. 

Prima delle gare, è attuabile un preriscaldamento con esercizi brevi ma intensi della durata di 15 secondi ( scatti veloci) alternati a periodi di riposo attivo della durata di almeno 1 

minuto, per un totale di 15 – 20minuti.

GRAZIE  per l’ATTENZIONE