Dott.ssa Francesca Romana Pampani Arce, Maggio 2017 · Caratteristiche del Disturbo da Deficit di...

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Dott.ssa Francesca Romana Pampani

Arce, Maggio 2017

Programma Caratteristiche del Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività:

conoscere le caratteristiche che distinguono un bambino con delle normali caratteristiche di vivacità da un bambino con un disturbo vero e proprio dell’attenzione e iperattività; capire quali sono le conseguenze nella vita di tutti i giorni delle caratteristiche neuropsicologiche tipiche dell’ADHD.

Il bambino iperattivo in classe:acquisire elementi per organizzare l’ambiente e le attività per bambini con deficit di autocontrollo; conoscere e saper applicare nella pratica le linee guida per rendere efficaci i materiali didattici e insegnare a gestire le attività che richiedono uno sforzo cognitivo.

Osservazione del comportamento e strategie educative: conoscere e saper utilizzare nella pratica l’osservazione del comportamento per l’analisi funzionale dei comportamenti problema, i rinforzi nell’intervento educativo positivo e le conseguenze negative.

CHE COS’E’ L’ADHD?

Il Disturbo da Deficit dell’Attenzione ed

Iperattività, ADHD (acronimo inglese per

Attention-Deficit Hyperactivity Disorder)

è un disturbo dello sviluppo neuropsichico del

bambino che si manifesta in tutti i suoi contesti

di vita, i cui sintomi cardine sono:

disattenzione, impulsività e iperattività

Indicazioni e strategie terapeutiche per i bambini e gli adolescenti con disturbo da deficit attentivo e iperattività. Conferenza Nazionale di Consenso, Cagliari, 6-7 Marzo 2003

I SINTOMI NUCLEARI DELL’ADHD

Il disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività è caratterizzato da

due gruppi di sintomi o dimensioni psicopatologiche, definibili

come disattenzione e impulsività/iperattività, sintomi primari

o nucleari del disturbo.

ATTENZIONE

IMPULSIVITA’

IPERATTIVITA’

DISATTENZIONE Deficit di attenzione focale e sostenuta

Facile distraibilità (stimoli banali)

Ridotte capacità esecutive (compiti scolastici, attività quotidiane, gioco)

Difficoltà nel seguire un discorso

Interruzione di attività iniziate

Evitamento di attività che richiedono sforzo cognitivo

DSA IV (American Psychiatric Association)

La disattenzione si manifesta soprattutto come scarsa cura peri dettagli (es. scrivere i compito sul diario ma riferiti ad ungiorno sbagliato, oppure eseguire correttamenteun’addizione ma dimenticare di usare i colori per i valoriposizionali delle cifre) ed incapacità a portare a termine leazioni intraprese, con compromissione sia delle capacità diattenzione focale (orientarsi in modo specifico solo su unbersaglio o compito, senza farsi distrarre da particolariirrilevanti) che di attenzione sostenuta (capacità dimantenere l’attenzione attiva per un tempo prolungato).

Talvolta anche seguire un semplice discorso o un’attività digioco diventa qualcosa oltre le possibilità attentive delsoggetto (ogni stimolo esterno è sufficiente per distoglierel’attenzione da un’attività in corso). Ne consegue che icompiti non sono mai portati a termine e cercano di evitarele attività che richiedono uno sforzo prolungato nel tempo.

IMPULSIVITA’ Difficoltà di controllo comportamentale

Incapacità di inibire le risposte automatiche

Scarsa capacità di riflessione

Difficoltà a rispettare il proprio turno

Tendenza ad interrompere gli altri

Incapacità di prevedere le conseguenze di una azione

Mancato evitamento di situazioni pericolose

DSM IV (American Psychiatric Association)

L’impulsività può essere definita come l’incapacità diprocrastinare nel tempo la risposta ad uno stimoloesterno o interno. Questi bambini rispondono senzariflettere, non riescono a rispettare il proprio turnonelle attività quotidiane e nei giochi, interrompono e siintromettono nelle attività altrui. Per la tendenzaall’impulsività e a sottovalutare le conseguenze delleproprie azioni, si possono trovare in situazionipericolose, procurandosi anche danni fisici. Anche dalpunto di vista verbale, tendono a dire tutto ciò che glipassa per la mente.

IPERATTIVITA’ Incapacità di stare fermi

Attività motoria incongrua e afinalistica

Gioco rumoroso e disorganizzato

Eccessive verbalizzazioni

Ridotte possibilità di inibizione motoria

DSM IV (American Psychiatric Association)

I bambini iperattivi sono descritti in continuomovimenti, da seduti muovono le mani o i piedi,tendono ad alzarsi e spostarsi senza uno scopo preciso.Anche i giochi sono condotti in modo particolarmenterumoroso, movimentato, accompagnati da unaparlantina incessante.

L’iperattività può essere presente o assente. Quando èpresente, i bambini sono segnalati precocemente,mentre quando è presente solo la componente didisattenzione i bambini sono segnalati, in genere,molto tardivamente.

Per fare diagnosi di ADHD, il bambino deve manifestare i sintomi in tutti i contesti.

VIVACE O

IPERATTIVO?

In generale il bisogno di conoscere cose nuove e lacapacità di essere veloci sono comportamenti positivida favorire.

Quando tali modalità di comportamento sonopersistenti in tutti i contesti e nella gran parte dellesituazioni costituendo una caratteristica costante delbambino, tanto da interferire con il suofunzionamento in molte situazioni, ciò indica undisturbo.

I bambini con ADHD hanno difficoltà a controllare ipropri impulsi e a posticipare le gratificazioni, nonriescono a riflettere prima di agire, ad aspettare ilproprio turno, a svolgere giochi organizzati e con unoscopo da raggiungere.

Rispetto ai coetanei, si differenziano per un’eccessivaattività motoria, sembrano agitati, irrequieti, incapacidi stare fermi.

La fatica necessaria a mantenere l’attenzione e acontrollare gli impulsi portano a uno scarsorendimento scolastico.

Inoltre sono sempre presenti scarse abilità nei rapportisociali.

Un esempio molto esplicativo è paragonare ladisattenzione e l’iperattività alla febbre.

La domanda da porsi è: a quanto ce l’hai?

-Se hai 37 di febbre, ci si mette una sera a letto e siprende una tachipirina/aspirina.

-Se hai 38 di febbre, non si va a lavoro e si sta tutto ilgiorno a casa.

-Se si ha 39 di febbre, un pochino allarmati si chiama ildottore.

-Se si ha 42 di febbre si corre in ospedale e si è ricoverati.

L’elemento fondamentale è l’INTENSITA’, cioè quanto ladisattenzione/impulsività/iperattività incidano a casa,a scuola e con gli amici.

QUANTO E’ FREQUENTE

IL DISTURBO?

Epidemiologia

Gli studi epidemiologici, condotti in molti paesi del mondo, compresa l’Italia, stimano che dal 3 al 5% della popolazione in età scolare presenta

l’ADHD.

La prevalenza delle forme particolarmente severe è stimata intorno all’1% della popolazione in età

scolare.

È molto più frequente nei maschi che nelle femmine.

Vi è una familiarità per l’ADHD soprattutto nei parenti maschi dei bambini con questo disturbo.

QUALI SONO LE CAUSE

DELL’ ADHD?

La causa dell’ADHD è multifattoriale e cioè ha diversi fattori,neurobiologici e psicosociali.

ORIGINE ORGANICA: l’ADHD è riconosciuta come l’espressionedi un disturbo che coinvolge la corteccia prefrontale, i nucleidella base e il cervelletto, e si manifesta nell’elaborazione dellerisposte agli stimoli ambientali.

La corteccia prefrontale, parte del cervelletto ed alcuni nuclei dellabase (nucleo caudato e globus pallidus) dei bambini con ADHDrisultano più piccoli. Tali differenze sono significative poiché learee cerebrali di dimensioni ridotte sono proprio quelle cheregolano l’attenzione, la programmazione e controllo delcomportamento, l’inibizione delle risposte automatiche e lapercezione del tempo.

Diverse funzioni e relazioni della corteccia frontale e del nucleocaudato sono regolate da specifiche sostanze biochimiche,chiamate neurotrasmettitori: i neurotrasmettitori maggiormentecoinvolti nell’ADHD sono quello dopaminergico enoradrenergico.

Il MODELLO INTEGRATO, invece, afferma

che l’ADHD è un disturbo ad eziologia

multifattoriale; i fattori responsabili della sua

manifestazione sono diversi:

genetici, neuro-biologici, ambientali.

ATTENZIONEQualunque compito o attività, semplice o complessa,

nuova o di routine, richiede l’utilizzo dei processiattentivi.

Le aree della corteccia prefrontale regolano i possibilicomportamenti o attività mentali in risposta a ciò cheaccade intorno a noi.

L’attenzione è un concetto complesso usato perdescrivere un’ampia varietà di manifestazioni siacognitive sia comportamentali.

Si possono distinguere diversi tipi di attenzione, tra cui:

- Attenzione sostenuta: consente di mantenere uno sforzoattentivo prolungato nel tempo, anche in compitimonotoni e che richiedono un basso livello diconcentrazione (es. ascoltare un discorso poco impegnativoper molto tempo)

- Attenzione selettiva: capacità di focalizzare solo gli aspettirilevanti di un compito o di una situazione, ignorando glistimoli non rilevanti o marginali, per lavorare ad un precisoscopo (es. ascoltare la maestra che spiega ignorando icompagni che ridono). Questa capacità consente diresistere agli elementi distrattori e di mantenere quindi laconcentrazione per tutto il tempo necessario allosvolgimento di una attività senza distrarsi.

- Attenzione divisa: consiste nel mantenere,contemporaneamente, un impegno attentivo su duecategorie di stimoli, con l’elaborazione di diverseinformazioni, senza che una di esse prevalga sull’altra(es. ascoltare la maestra e contemporaneamenteprendere appunti).

- Shift d’attenzione: si esercita quando è necessariospostare il focus attentivo da un compito all’altro, conil prevalere di uno di essi in maniera alternata (es.preparare il testo di una verifica di matematica erispondere a frequenti domande degli alunni).

I diversi processi dell’attenzione si attivano in manieracontemporanea con la prevalenza di uno di essi aseconda del bisogno momentaneo: un bambino cheascolta la maestra mentre spiega una lunga lezione dimatematica, ignorando i compagni che scherzano,prendendo appunti sulle informazioni principali dellalezione attuerà modalità attentive molteplici.

Funzioni esecutiveSi conoscono attualmente più di 33 definizioni operative di

funzioni esecutive, a seconda del maggior o minor rilievo cheviene dato ad alcuni sottoprocessi che le compongono.

I principali domini delle funzioni esecutive sono:- Inibizione- Memoria di lavoro- Pianificazione- Set shifting/flessibilità cognitiva- Fluenza verbaleAlcuni di questi domini sono influenzati da abilità

neuropsicologiche di base quali la memoria, l’attenzione, lacapacità di categorizzazione, l’intelligenza verbale e l’intelligenzadi performance.

Funzioni esecutivePer raggiungere un obiettivo nello studio o nel gioco

occorre essere in grado di coordinare una serie diattività e funzioni cognitive, che assicurano flessibilitàal comportamento e permettono di gestire ladistribuzione delle risorse attentive, di coordinare lesequenze dei compiti e di effettuare il passaggio da uncompito all’altro. Tali abilità sono denominate funzioniesecutive.

Queste funzioni sono localizzate nelle parti anteriori delcervello.

I bambini, prima dei 6 anni, esercitano le funzioni esecutivein modo esterno, parlando ad alta voce per richiamare allamente un compito o interrogandosi su un problema percercare di aver presente il modo per risolverlo (discorsoautodiretto esterno): “ora prendo la macchinina, poi devocercare le batterie, metterle dentro e farla partire …”.

Nel corso della scuola primaria queste funzioni vengonointeriorizzate e consentono di riflettere su sé stessi, diseguire regole ed istruzioni, di porsi domande per risolveresituazioni problematiche e di costruire schemi di tipometacognitivo per capire le regole in modo da poterleadoperare (interiorizzazione del discorso autodiretto).

Questa maturazione permette di autoregolare ilcomportamento in base alle richieste ambientali (scuola,amici, famiglia).

… quando si è iperattivi

qualcosa funziona diversamente

Nei bambini con ADHD la mancanza di inibizione e diautocontrollo compromette in modo variabile lagestione di alcune risposte sia comportamentali siacognitive. In particolare, alcune funzioni hanno unalterato o ritardato sviluppo che si traduce in scarsecapacità di organizzazione, di gestione dello sforzo e diautoregolazione.

- Inadeguato funzionamento della memoria di lavoronon verbale che causa ritardi e compromissioni nellacapacità di tenere a mente eventi, nella capacità diretrospezione (ricordare lo scopo del gioco o di unlavoro), di previsione (sapere ciò che serve perraggiungere un obiettivo) e nella maturazione delsenso del tempo.

- Assente o ritardata interiorizzazione del discorsoautodiretto, che si esprime con la difficoltà adautoregolare il comportamento e a porsi domandeevitando di verbalizzarle.

- Difficoltà a pianificare il proprio comportamento e ageneralizzare schemi comportamentali utili nei diversicontesti di vita.

- Scarsa autoregolazione nel controllo delle emozioni,della motivazione e dello stato di attenzione:incapacità di frenare le proprie reazioni immediate edifficoltà a controllare le risorse attentive durante losvolgimento dei compiti. Inoltre ogni attività perdesubito interesse.

- Difficoltà ad autoregolare la propria attenzione (se ilbambino da solo deve gestire diverse operazionicognitive si perde e non porta a termine il compito),ma se l’attenzione è eteroregolata (se qualcunodall’esterno dà indicazioni esecutive sul compito) leprestazioni rientrano nella norma.

Ciò mette da una parte in luce il ruolo cruciale dellacapacità di autoregolazione, che è uno dei principalideficit nell’ADHD, dall’altra parte ci dimostra che nonc’è una totale incapacità di prestare attenzione intermini assoluti.

Cosa succede in pratica?

Difficoltà di inibizione delle risposte

Il bambino con ADHD ha marcate difficoltà ad inibire lerisposte automatiche, mostrando comportamentiimpulsivi, con la conseguenza che non riesce a generarerisposte adeguate all’ambiente. Per risolvere un compito ènecessario considerare gli stimoli e le informazioni utiliallo scopo e pianificare una possibile soluzione. La gestionesimultanea di tali aspetti è molto difficile per il soggettocon ADHD perché ogni stimolo distraente, esterno alcompito, lo distoglie dallo stesso. Ne consegue che ibambini ADHD necessitano di attività altamentestrutturate e organizzate, dove gli indicatori siano soloquelli fondamentali e specifici. Bisogna essere essenziali esintetici.

La percezione del tempo

La percezione del tempo è alterata. Mentre la maestra spiega lalezione, un bambino, capace di selezionare e focalizzarel’attenzione, ascolta ciò che la maestra dice e non si cura di quelloche sta intorno. Il bambino ADHD, invece, mentre la maestraparla, guarda fuori dalla finestra, osserva i cartelloni appesi, parlacon il compagno, pensa al gioco che ha nello zaino,…

Se nell’arco di 5 minuti il primo bambino segue un unico stimolo(la maestra che spiega), il secondo ne segue molti di più, con laconseguenza, in termini di tempo, che per quest’ultimo i 5minuti saranno percepiti come un intervallo maggiore.

La percezione contemporanea di più stimoli e la conseguentedifficoltà a selezionare le informazioni (utili o non rilevanti),rende necessario che le persone intorno al bambino ADHDinteragiscano con lui in modo veloce per fargli mantenere altal’attenzione per un tempo più lungo.

Riassumendo fino ad ora…Quindi per il momento oltre ad essere ESSENZIALI, è

necessario essere anche RAPIDI.

Per esempio, in un contesto didattico, quando unbambino non riesce a stare attento in genere cosasuccede?

La lezione è spiegata parlando lentamente e usandomolte più parole del necessario, con l’effetto che non siè né essenziali né rapidi e il bambino avrà più difficoltàa stare attento.

È utile, invece, usare poche parole e organizzare attivitàbrevi e veloci.

DECORSO DEL DISTURBOETA’ PRESCOLARE

La disattenzione e l’iperattività/impulsività possonopresentarsi già in età prescolare, momento, tuttavia, incui è difficile stabilire con sicurezza se l’origine deisintomi sia effettivamente da attribuire all’ADHD o adaltri motivi.

I clinici tendono a formulare una diagnosi precoce diADHD solo in presenza di livelli molto elevati diiperattività e di comportamenti aggressivi, tali daimpedire adeguati rapporti con l’ambiente e con icoetanei.

ETA’ PRESCOLARE

• Marcata iperattività

• Sonno discontinuo o agitato

• Aggressività

• Litigiosità

• Frequenti scoppi d’ira

• Oppositività

• Scarsa percezione del pericolo con frequenza difrequenti incidenti

DECORSO DEL DISTURBOBAMBINI DELLA SCUOLA PRIMARIA (6-10 anni)

Distraibilità

Evidente disattenzione, impulsività e iperattività

Irrequietezza

Comportamento impulsivo e dirompente

Tendenza ad evitare compiti complessi e lunghi

Aggressività

Senso di inadeguatezza e scarsa fiducia nelle proprie capacità

Relazioni sociali difficili

Difficoltà scolastica

DECORSO DEL DISTURBOADOLESCENTI (13-17 anni)

Difficoltà nella pianificazione e organizzazione

Disattenzione persistente

Riduzione dell'irrequietezza motoria

Problemi associati

Comportamento aggressivo, antisociale e delinquenziale

Abuso di alcool e droghe

Problemi emotivi

DECORSO DEL DISTURBO

ETA’ ADULTA

• Scarso successo scolastico e lavorativo

• Instabilità di inserimento sociale

• Comportamento antisociale

Tra le persone che in età infantile hanno avuto unadiagnosi di ADHD, solo in un terzo dei casi, il disturbosi risolve nel corso degli anni; in una altra metà deicasi, invece, anche in età adulta, permangono i sintomicon correlate difficoltà sociali, emozionali e diinserimento lavorativo.

La parte restante dei soggetti, sia in adolescenza che inetà adulta, presenta oltre ai sintomi primari deldisturbo (disattenzione, iperattività e impulsività),anche disturbi dell’adattamento sociale, abuso di alcolo droga, basso livello accademico ed occupazionale epossibili problemi psichiatrici.

IMPLICAZIONIL‘ADHD è:

1. frequente

2. interferisce con la vita quotidiana

3. ha una eziologia multifattoriale

4. è un peso per l’individuo, la famiglia e la società

5. è spesso complicato da ulteriori problemi

È importante riconoscere e trattare precocemente l’ADHD

Compromissione funzionale

Cosa succede se l’ADHD non viene diagnosticato e trattato?

L’ADHD è un disturbo neurobiologico

diagnosticabile che, se non viene correttamente

trattato, può incidere pesantemente su tutti gli

aspetti della vita dei bambini e delle loro

famiglie.

Le alterazioni funzionali e le sue

conseguenze a scuolaE’ proprio in un ambiente come quello della

classe, dove ci si aspetta che gli studenti

prestino attenzione alle lezioni, stiano seduti al

loro banco e completino i loro compiti, in cui

disattenzione, iperattività e impulsività si

rendono più evidenti pur essendo

costantemente presenti durante l’intera giornata

Disturbi specifici dell'apprendimento (DSA) e ADHD:

quali relazioni?

L'ADHD può causare DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO, in quanto caratterizzato da:

deficit di attenzione

impulsività

essere in continuo movimento

discontinua partecipazione alle attività scolastiche

insufficienti abilità strategiche e di organizzazione del lavoro che penalizzano inevitabilmente le prestazioni

scolastiche e talvolta anche di gioco.

Se l’iperattività, il deficit di attenzione e l’impulsività impediscono di seguire le attività didattiche e non si raggiunge il

rendimento atteso in base allo sviluppo cronologico e al livello di scolarità, ci troviamo di fronte ad un vero e proprio

disturbo di attenzione/iperattività che causa difficoltà secondarie negli apprendimenti scolastici, cioè dovute

all'ADHD.

Le abilità strumentali di base, lettura, scrittura e calcolo, alla somministrazione di test standardizzati, rientrano entro

i limiti normali MA è presente un deficit di prestazione o di performance dovuto ad altre cause (problemi attentivi,

stile impulsivo, difficoltà di organizzazione dei compiti, etc).

I DISTURBI DI APPRENDIMENTO DETERMINANO DIFFICOLTA’ ATTENTIVE, IMPULSIVITA’ E IPERATTIVITA’

I problemi di apprendimento sono così disabilitanti, da rispondere ai criteri di un disturbo specifico

dell’apprendimento scolastico, determinando disattenzione, impulsività e iperattività secondarie, cioè dovute al DSA, a

scuola e durante lo svolgimento dei compiti.

Le attività didattiche diventano origine di continui fallimenti e frustrazione, tanto che il bambino, pur con adeguate

capacità cognitive, non riesce a ottenere buoni risultati scolastici, sviluppando problemi motivazionali e di immagine

di sé che lo portano ad evitare i compiti, essere distratto, movimento, irrequieto e irritabile.

Questo fa si che le manifestazioni comportamentali siano in buona parte sovrapponibili a quelle tipiche dell'ADHD,

ma in quelle situazioni e contesti in cui viene richiesto lo svolgimento di compiti scolastici, lettura e scrittura.

- NON sono presenti i criteri necessari per la diagnosi di ADHD. (es. i sintomi si presentano solo in contesto

scolastico).

- Le abilità strumentali di base, lettura, scrittura e calcolo, alla somministrazione di test standardizzati, NON

rientrano entro i limiti normali.

3

UN DISTURBO DI APPRENDIMENTO E UN DEFICIT DI

ATTENZIONE/IPERATTIVITA’ POSSONO ESSERE COMPRESENTI.

Il bambino manifesta una maggiore compromissione a causa di due disturbi

che si presentano contemporaneamente, rispondendo ai criteri necessari per la

diagnosi di ADHD e a tutti i criteri necessari per la diagnosi di DSA. In questo

caso il bambino sarà doppiamente penalizzato e il potenziale di miglioramento

sarà probabilmente più limitato.

Sono presenti criteri necessari per la diagnosi di ADHD.

Le abilità strumentali di base, lettura, scrittura e calcolo, alla somministrazione

di test standardizzati, NON rientrano entro i limiti normali.

Di conseguenza i bambini e gli adolescenti con ADHD:

non sono capaci di portare a termine i loro obiettivi

accademici,

possono essere puniti per i loro comportamenti

dirompenti,

possono avere bisogno di un insegnante di sostegno,

non tengono il passo dei loro compagni di classe e,

se hanno raggiunto la scuola superiore, spesso la

abbandonano

Le alterazioni funzionali e le sue

conseguenze in situazioni socialiI bambini e gli adolescenti con ADHD :

vengono costantemente ripresi e/o puniti per i loro

comportamenti

possono avere difficoltà a legare con i coetanei

tendono ad essere distruttivi o aggressivi

sono rifiutati dai compagni di gioco e dai coetanei

vengono così isolati e/o emarginati

L’intera famiglia soffre a causa del disturbo del figlio perché

non più coinvolta nelle attività sociali con amici e parenti

Le alterazioni funzionali e le

conseguenze su sé stessi L’autostima dei bambini/adolescenti con ADHD è compromessa

dal giudizio negativo degli insegnanti, della famiglia e dei

coetanei

Gli individui con ADHD, si sentono spesso rifiutati e non amati

Si vedono come poco intelligenti e non hanno fiducia in sé stessi

Spesso, la mancanza di autostima porta ad un comportamento di

autodistruzione

Le alterazioni funzionali e le sue

conseguenze a casaA casa l’impatto dell’ADHD si ripercuote su tutta la

famiglia.

I genitori pensano di non esser capaci di svolgere il loro

compito in quanto il loro figlio non rispetta le regole

familiari e non si comporta in maniera adeguata.

Fratelli e/o sorelle del bambino/adolescente con ADHD

soffrono per il comportamento dirompente e spesso

vengono trascurati dai genitori.

I DISTURBI ASSOCIATI ALL’ADHD

COMORBIDITA’ I bambini e gli adolescenti con ADHD possono

manifestare anche altri disturbi psicologici epsichiatrici in contemporanea (comorbilità) comeil Disturbo oppositivo Provocatorio (40% deicasi), il Disturbo della Condotta e il Disturbod’Ansia.

Nell’ 80% dei casi l’ADHD si associa ad

altri disturbi.

COMORBIDITA’I bambini con ADHD hanno elevate probabilità di mostrare

tipi diversi di ritardo del Neurosviluppo:

Ritardo nel linguaggio

Difficoltà di coordinazione motoria

Competenze di scrittura e lettura sotto l’età cronologica

Difficoltà scolastiche generiche

scarso adattamento alle esigenze scolastiche

difficoltà a tenere il ritmo della classe

rendimento accademico basso

ADHD E DISTURBO DI APPRENDIMENTO

Riguardo alle carenze scolastiche è sempre da definirese tali difficoltà possono essere secondarie all’ADHD ose insieme all’ADHD possa esserci un vero e proprioDisturbo di Apprendimento o, ancora, se il Disturbo diApprendimento da solo possa essere una fonte didisagio talmente marcato e invalidante da causare uncomportamento iperattivo, disattento, di faciledistraibilità e di rifiuto per le attività scolastiche.

ADHD E DISTURBO DELLA CONDOTTA

È molto importante fare una diagnosi differenziale trai bambini con ADHD e i bambini con il Disturbo dellaCondotta. Il bambino con il disturbo della condotta èmolto oppositivo e provocatorio e non rispetta leregole appositamente per entrare in sfida con l’adultodi riferimento, mentre il bambino con ADHD nonriesce a rispettare le regole.

Il decorso dell’adhd

Il rischio di persistenza dei

sintomi ADHD in

adolescenza e nella prima

età adulta è elevato

GLI INTERVENTI RIVOLTI

ALLE INSEGNANTI

Il ragazzino ADHD spessonon programma l’attività

non è rivolto verso degli obiettivi

non è proteso verso un risultato

non lavora con DETERMINAZIONE

non riesce a differenziare ciò che è importante da ciò che

non lo è

non riconosce il livello di difficoltà del compito

è caotico e frettoloso

Non tollera

le frustrazioni

gli sbagli

lo sforzo mentale costante

l’attesa del risultato

Le classiche misure disciplinari

sono controproducenti

minacce di punizione oppositività-

chiusura

note, rimproveri punizioni disistima di sé

Cosa può fare l’insegnante?

L’insegnante può

instaurare delle routine/un ambiente

prevedibile

stabilire delle regole

offrire informazioni di ritorno

Instaurare delle routine/un ambiente prevedibile

Tutte le regolarità e le scadenze prestabilite lo aiutano a

comprendere

cosa

come

quando …

Più routine si realizzano meno instabile sarà il

comportamento

Stabilire delle regolarità sia nell’uso delle cose sia nei rapporticon i pari e/o con gli adulti

Avere regole chiare e conosciute da tutti aiuta a organizzare ipropri spazi e tempi e a sapere in anticipo quali azioni sonogradite e quali non accettate.

Tutte le regolarità e gli impegni prestabiliti danno al bambinoun supporto nella comprensione e gestione di ciò cheaccade intorno a lui e ciò che è opportuno fare.

Inserire modalità strutturate anche nei momenti di svago e dipassaggio

Durante la ricreazione favorire giochi organizzati chesoddisfino l’esigenza di movimento; effettuare glispostamenti da un luogo a un altro luogo con molta calma(uno stile frettoloso accentua l’eccitabilità dei bambini).

Instaurare delle routine che concilino il bisogno diun’organizzazione stabile delle giornate, mantenendodegli schemi giornalieri costanti, con il bisogno dinovità tipico dei bambini ADHD.

Offrire informazioni di ritorno al bambino sul suocomportamenti con segnali visivi ed uditivi cherimandano al comportamento richiesto ed approvato:“Bravo, hai sistemato bene il tuo materiale, ora faimerenda”.

Aiutare il bambino a riflettere sul comportamento e aprendere coscienza delle conseguenze che determinateazioni hanno.

Esempi di routine routine di inizio lezione (prendere visione di tutto il

materiale utile per la lezione)

presentazione delle attività della giornata

scansione dei tempi di lavoro

pause concordate dettatura compiti per casa e controllo riservandosi un buon

margine di tempo per controllare che tutti abbiano presonota del lavoro ed evitare comunicazioni frettolose negliultimi 5 minuti

routine di saluto e di uscita a fine lezione

Stabilire delle regoleAvere regole chiare e conosciute da tutti

aiuta ad organizzare i propri spazi e i tempi

a sapere in anticipo quali azioni sono errate

a prevedere con anticipo esiti e conseguenze

REGOLE della CLASSE

Le regole devono

essere proposizioni

positive e non divieti

devono essere semplici ed espresse chiaramente

devono descrivere azioni in modo operative

dovrebbero utilizzare simboli pittorici colorati

devono essere poche (8-10)

devono indicare comportamenti positivi e non divieti:“Avvisate la maestra prima di andare in bagno” piuttostoche “Non andate in bagno senza permesso”

devono descrivere specificatamente cosa è meglio fare:una frase come “Bisogna stare buoni” oppure“Comportatevi bene in palestra” è vaga e non dà alcunaindicazione reale su cosa sia realmente opportuno fare,quindi è meglio “Nei giochi in palestra, ognuno deverispettare il proprio turno”.

Proposte e NON divieti Alzarsi dal posto appena la campana suona

Vietato alzarsi dal posto prima del suono della campana

Tenere alzata la mano per 5 secondi per chiedere la parola

Vietato parlare senza avere alzato al mano

STABILIRE I TEMPI DEL LAVORO

I ragazzi con ADHD sono poco abili nel fare stime

realistiche di grandezze, tempi, quantità.

Bisogna abituarli a lavorare con tempi stabiliti così da

essere sempre più efficaci nella pianificazione e

organizzazione del lavoro.

Bisogna spezzettare un tempo lungo con molte pause

(disattenzione pilotata)

Difficoltà a posticipare le gratificazioni

I bambini con ADHD sono sensibili al condizionamento deipremi purché vengano considerate alcune condizioni nelloro utilizzo, in particolare non riescono ad attendereprima di ricevere una gratificazione e necessitano difrequenti e rapidi feedback sul loro modo di agire e dilavorare.

Di fronte alla scelta di una piccola ricompensa immediata euna maggiore più lontana nel tempo, scelgono laricompensa immediata, indipendentemente dall’entità epur essendo capaci di discriminare qual è il premiomaggiore.

Le ricompense, sia verbali sia materiali, devono essereimmediate.

Uso di rinforzatori da parte degli

insegnantiUn RINFORZATORE positivo è un evento che quando

compare immediatamente dopo un comportamento,

induce l’aumento della frequenza di quel

comportamento, rendendolo più frequente e probabile

in futuro.

Vi sono diverse categorie di rinforzi:

- di consumo – tangibili (un premio materiale)

- dinamici – simbolici (un bel voto)

- sociali (diventare il capo classe)

L’organizzazione degli spaziAnche l’organizzazione degli spazi ha un peso importante alivello di gestione del comportamento e delle capacitàattentive.

È fondamentale che l’insegnante si ponga alcune domande:

- È sempre possibile il contatto oculare insegnante-bambino?

La possibilità di guardare in faccia l’alunno consente di daredei segnali di feedback immediati, di approvazione o diinvito a modificare un comportamento, e di verificare illivello di attenzione quando si impartiscono istruzioniverbali.

- Il bambino è facilmente raggiungibile per verificare losvolgimento dei compiti o la trascrizione dicomunicazioni o è facilmente raggiungibile per gestirel’aggressività?

- Vicino al bambino ci sono dei compagni? Come sonoquesti bambini? Tranquilli o vivaci?

- Se il bambino si alza, con quanti compagni entra incontatto?

- Il bambino è rivolto verso la finestra?

Possibili distrattori all’interno dell’aula

Benché non si possano eliminare né neutralizzare tutti idistrattori, è importante tenere conto delladisposizione e dell’organizzazione dell’aula.

- cartelloni: solo quelli con regole da ricordare

- cestino: vista la continua richiesta di temperare matiteo buttare carte varie, valutare se possa essere menodistraente posizionare un cestino vicino al bambinocon ADHD