Diventa discepolo di Socrate Un filosofo ateniese nato nel 428 a.c, ha posto le basi del pensiero...

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Diventa discepolo di Socrate

Un filosofo ateniese nato nel 428 a.c, ha posto lebasi del pensiero filosofico occidentale

La filosofia gli apparve come la sola via che

potesse condurre l’uomosingolo

verso la giustizia

Alessandra Boi

Nei suoi scritti parla del viaggio che fece nell’Italia meridionale

Dopo si reca in Sicilia e viene venduto come schiavo e dopo liberato da un ateniese

Fondò così l’Accademia, organizzata come un’associazione religiosa

• L’Accademia si basava sull’insegnamento della dialettica e infatti si svolge attraverso i dibattiti.

Platone usa il dialogo perchè lo ritiene l’unico strumento in grado di concretizzareun argomento

Il DIALOGO evidenzia la superiorità del discorso orale

L’attività letteraria di Platone è suddivisa in:

- Primo periodo (scritti socratici): Apologia, Critone, Gorgia, Protagora, Eutidemo, Cratile, ecc..

- Secondo periodo (scritti della maturità): Menone, Fedone, Simposio, ecc..

- Terzo periodo (scritti della vecchiaia): Parmenide, Sofista, Politico, Timeo, ecc..

• Nel periodo della giovinezza difende Socrate, in quello della maturità elabora tesi fondamentali come la Teoria delle Idee e infine nel periodo della vecchiaio mette in dubbio alcune idee che aveva formato in precedenza.

E’ il primo filisofo dell’antichità di cui ci siano rimaste tutte le opere: l’Apologia di Socrate, 34 dialoghi e 13 lettere.

Ci sono molte opere spurie, come l’Alcibiade II o l’Ipparco

L’Apologia e il Critone chiariscono l’atteggiamento di Socrate di fronte all’accusa, al processo e alla condanna

L’Apologia ripresenta l’idea socratica, difende Socrate

“Una vita senza ricerca non èdegna di essere vissuta dall’uomo”

Il Critone ci presenta Socrate di fronte al dilemma: o accettare la morte o accogliere la proposta degli amici di fuggire dal carcere

Il Protagora è un dialogo tra Socrate, che recita i valori nobili della filosofia, e i sofisti.

Sono solo abili amanipolare

Il Gorgia va contro la retorica e la paragona all’arte culinaria

L’Eutidemo, contro l’eristica e la paragona all’arte di battagliare a parole

Il Cratilo parla del linguaggio, lui condanna il verabilismo

Il dialogo contiene l’enunciazione delle tre alternative fondamentali:

- La tesi sostenuta dagli eleati, dai sofisti e da Democrito: linguaggio= pura convezione

-Tesi sostenuta da Cratilo: linguaggio= prodotto dall’azione casuale delle cose

- La tesi difesa da Paltone: linguaggio= serve ad avvicinare l’uomo alla conoscenza delle cose

Segna l’avvio della seconda fase e va al di là delle dottrine che Socrate aveva insegnato.

Rappresenta il cuore stessodel platonismo maturo.

La genesi è da ricercarsi nel concetto di “scienza”

Le idee sono l’oggetto proprio di essa

L’idea platonica è il modello unico e perfetto delle cose molteplici e imperfette di questo mondo

Se parliamo di cose raggiungiamo il livello di consapevolezza dell’opinione.

Per lui c’è un mondo che contiene le idee, il mondo “iperuranio” (sopra il cielo)

• Opinione

• Scienza

mutevole

imperfetta

immutabile

perfetta

rispecchia

rispecchia

Cose

Idee

La filosofia platonica è una sorta di sintesi tra l’eraclitismo e l’eleatismo.

Nella fase della maturità compaiono due tipi fondamentali di idee:

Idee-valori: (Bene, Bellezza, Giustizia ecc.)

Idee matematiche, corrispondenti alle entità della geometria

Platone parla di “idee di cose naturali” e di “idee di cose artificiali”

Le idee sono:

- Criteri di giudizio delle cose: “Le idee sono la condizione della pensabilità degli oggetti”

- Causa delle cose: “Le idee sono la condizione dell’esistenza degli oggetti”

• Idee

• Rapporto idee-cose

Criteri di giudizio delle cose

Cause delle cose

Mimesi

Metessi

Parusia

Le idee esistono “oltre” la mente e “oltre” le cose

Esse devono costituire l’oggetto di una “visione intellettuale”, ovvero di uno “sguardo della mente”.

Da dove proviene questa visione intellettuale?

Platone ricorre alla dottrina della “reminiscenza” (il ricordo)

MenoneParla di uno schiavo che arriva a scoprire da solo il Teorema di

Pitagora

LO STA SOLO RICORDANDO

E’ UNA REMINISCENZA

La conoscenza è quindi una reminiscenza, le informazioni ci arrivano perchè l’anima, prima di calarsi nel nostro corpo, è visstuta nel mondo delle idee.

Secondo lui l’uomo porta la verità in sè a titolo di “ricordo”, quindi sotto forma di un patrimonio. Noi partiamo da una sorta di pre-conoscenza, da cui dobbiamo “tirar fuori” la vera conoscenza.

Platone elenca altre prove dell’immortalità dell’anima. - Dei “contrari”- Della “somiglianza” - Della “vitalità”

Filosofare: Morire ai sensi e al corpo per poter cogliere meglio le idee

La vita del filosofo è quindi una preparazione alla morte

Un’altra caratteristica dell’opera platonica è l’uso dei “miti”, ossia di racconti fantastici

In un primo senso il mito è un’escogitazione didattico-espositiva

In un secondo senso, più profondo, è qualcosa che si inserisce nelle lacune della ricerca filosofica

Il Fedone mostra un momento fortemente religioso che si integra con il momento politico.

La teoria dell’immortalità dell’anima serve a Platone per chiarire il problema del destino.

Illustra la sua tesi con il mito di Er. Er racconterà agli uomini la sorte che li attende dopo la morte. La parte centrale del racconto è quella che riguarda la scelta del destino.

Il sapere stabilisce un rapporto che non è puramente intellettuale ed esso è definito da Paltone come “amore”.

Considera l’amore nella sua soggettività

Considera l’ggetto dell’amore,cioè la bellezza

Il Simposio mette in luce dei caratteri dell’amore. Pausania distingue dall’éros volgare l’éros celeste.

Ma l’amore non ha la bellezza e la desidera, in quanto è il bene che rende felici.

LA BELLEZZA E’ IL FINE, L’OGGETTO DELL’AMORE.

Si rivolge ai corpi

Anime

La bellezza ha gradi diversi:- Siamo attratti dalla bellezza di un bel corpo e dopo ci

accorgiamo che amiamo la bellezza corporea nella sua totalità.

Ma al di sopra c’è la bellezza dell’anima, e al di sopra ancora la bellezza delle leggi, e poi la bellezza delle scienze.

LA BELLEZZA IN SE’

Il Fedro si chiede come l’anima umana può raggiungere la bellezza suprema. La natura dell’anima si può esprimere con un mito. Essa è simile a una coppia di cavalli alati, guidati da un auriga.

La bellezza fa da mediatrice tra l’uomo caduto e il mondo delle idee

L’anima che ha visto di più darà vitalità al corpo di un uomo che si consacrerà al culto della sapienza, mentre quelle che hanno visto di meno s’incarneranno in uomini che saranno sempre più estranei dalla ricerca della verità.

Tutti i temi e i risultati dei dialoghi si trovano riassunti nella massima opera di Platone, la Repubblica.

E’ diretta a determinare la natura della giustizia

La giustizia è condizione fondamentale della nascita e della vita dello Stato.

Lo Stato è costituito da 3 classi:- Governanti, la loro visrtù è la saggezza

(governanti saggi= Stato saggio)- Guerrieri, la virtù è il coraggio - Lavoratori, caratterizzati dalla temperanza (condividono la

virtù di tutto il corpo sociale)

Ma la giustizia comprende tutt’e tre queste virtù e garantisce la forza dello Stato.

La giustizia si realizza quando ciascun cittadino attende al proprio compitoe ha ciò che gli spetta.

Nell’anima individuale Platone distingue tre parti:- Parte razionale (ha sede nel cervello, è quella per cui

l’anima ragiona)- Parte concupiscibile (ventre)- Parte irascibile (petto)

Anche nell’uomo singolo la giustizia si avrà quando ogni parte dell’anima svolgerà soltanto la propria funzione.

Il “comunismo” platonico

Suggerisce l’eliminazione della proprietà privata e la comunanza dei beni per le classi superiori.

Il filosofo non doveva avere una donna fissa ma tante così da non formare una famiglia e non fare leggi a favore di essa

Le degenerazioni dello Stato

- La timocrazia, governo fondato sull’onore- Oligarchia, governo fondato sul censo- Democrazia, nella quale i cittadini sono liberi

La più bassa di tutte le forme di governo è la tirannide, che spesso nasce dall’eccessiva libertà della democrazia.

Il mito della caverna

Uno dei miti più noti della Repubblica e del platonismo in generale.

Platone paragona gli schiavi agli uomini ignoranti e l’uoma che si libera con l’uomo “sapiente”

La dottrina platonica dell’arte

Platone ritiene che l’arte sia l’”imitazione di un’imitazione” in quanto si limita a riprodurre l’immagine di cose e di eventi naturali che sono riproduzioni delle idee.

L’arte possiede il valore conoscitivo più basso.

Nella fase della vecchiaia scrisse il “Timeo”, parla di Atlantide e di come la sua posizione potrebbe trovarsi fra le Colonne d’Ercole, perchè a quel tempo si credeva che la terra fosse piatta e il mondo finisse là. E’ importante per la figura del demiurgo, cioè il mediatore tra il mondo delle idee e quello delle cose.