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14 Marzo 2013 Limbiate
DISTRUBI DEL COMPORTMANETO E DELLA CONDOTTA, ADHD
U.O. di Neuropsichiatria Infanzia Adolescenza A.O. “G. Salvini“ di Garbagnate Milanese
Responsabile UONPIA: NPI Dott.ssa Simonetta Oriani Dott.ssa Stefania Villa Psicologa-Psicoterapeuta
Dott.ssa Maria Caterina Bellomo Psicologa Scolastica
Dott.ssa Maria Caterina Bellomo 14.03.2013 Limbiate
ARGOMENTI TRATTATI:
LE CIRCOLARI MINISTERIALI
INTERVENTI PSICO-EDUCATIVI
IL TEACHER TRAINING
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Il Protocollo operativo sottolinea:
“Gli insegnanti sono invitati a tenere contatti con i genitori del bambino e con gli specialisti che lo seguono, per un opportuno scambio di informazioni e per una gestione condivisa di progetti educativi appositamente studiati” .
…insieme “definire le strategie metodologico-didattiche per favorire un migliore adattamento scolastico e sviluppo emotivo e comportamentale….”
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…verso la definizione…di ADHD
“Si premette che l’ADHD è presente in circa l'1% (fonte Istituto
Superiore di Sanità) della popolazione infantile, ha una causa
neurobiologica e si caratterizza per la presenza di sintomi di
disattenzione, impulsività/iperattività, riconducibili a
difficoltà nell'autocontrollo e nelle capacità di
pianificazione e non attribuibili ad un deficit
dell’intelligenza.” Dott.ssa Maria Caterina Bellomo 14.03.2013
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Prot. N. 4089-15/6/2010 Prot. N. 4089-15/6/2010
Descrizione degli alunni con ADHD
“Molti bambini e ragazzi possono presentare
comportamenti di disattenzione e/o irrequietezza
motoria, tuttavia gli alunni che presentano tale Disturbo
hanno difficoltà pervasive e persistenti nel:
SELEZIONARE le informazioni necessarie per eseguire il
compito e
MANTENERE l’attenzione per il tempo utile a
completare la consegna
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DIFFICOLTA’ A …..
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•RESISTERE a elementi distraenti presenti nell'ambiente o a pensieri divaganti
SEGUIRE le istruzioni e
RISPETTARE le regole
(non a causa di comportamento oppositivo o di incapacità di comprensione)
• UTILIZZARE i processi esecutivi di individuazione, pianificazione e controllo di sequenze di azioni complesse,
necessarie all'esecuzione di compiti e problemi”
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REGOLARE IL COMPORTAMENTO
che si caratterizza quindi per una
eccessiva irrequietezza motoria e si
esprime principalmente:
- in movimenti non finalizzati,
- nel frequente abbandono della
posizione seduta e
- -nel rapido passaggio da un'attività
all'altra
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CONTROLLARE INIBIRE E DIFFERIRE
risposte o comportamenti che in un dato momento risultano inappropriati: aspettare il proprio turno nel gioco o nella conversazione
• APPLICARE in modo efficiente strategie di studio che consentano di memorizzare le informazioni a lungo termine.
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Gli stessi alunni possono talvolta presentare difficoltà:
nel costruire e mantenere
relazioni positive con i coetanei
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• nell'autoregolare le proprie emozioni
• nell'affrontare adeguatamente situazioni di FRUSTRAZIONE imparando a posticipare la gratificazione
• nel gestire il livello di motivazione
interna approdando
molto precocemente ad uno stato
di NOIA
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•nell'evitare stati di eccessiva demoralizzazione e ansia
• nel controllare livelli di aggressività
nel seguire i ritmi
di apprendimento della classe
a causa delle difficoltà attentive.
alcuni soggetti prevale la disattenzione,
in altri l’iperattività/impulsività, ma nella maggior
parte dei casi i due problemi coesistono.
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• predispongano AMBIENTE nel quale viene inserito lo studente con ADHD in modo tale da ridurre al minimo le fonti di distrazione • prevedano L’UTILIZZO DI TECNICHE EDUCATIVE di documentata efficacia - es. aiuti visivi, - introduzione di routine, -tempi di lavoro brevi o con piccole pause, -gratificazioni immediate, -procedure di controllo degli antecedenti e conseguenti).
In sintesi, si ritiene opportuno che tutti i docenti:
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Creare dei rituali in maniera regolare e scadenze prestabilite. Questo porta ad avere -Aspettative sicure, -prevedibili -che danno stabilità all’alunno. Saprà
• cosa • come • quando…avveranno le cose nella giornata.
Più routine si realizzano meno instabile sarà il comportamento
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La legge prosegue con 13 suggerimenti
che riguardano:
l’organizzazione del lavoro a scuola e a
casa,
l’organizzazione del diario,
del materiale,
del banco,
delle verifiche scritte e delle interrogazioni
orali,
gli strumenti multimediali…..
punizioni, gratificazioni e valutazioni degli
errori e del comportamento… Dott.ssa Maria Caterina Bellomo 14.03.2013
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I docenti inoltre dovrebbero
avvalersi dei seguenti
suggerimenti:
1. Definire con tutti gli studenti
poche e chiare regole di
comportamento da mantenere
all’interno della classe.
2. Concordare con l'alunno
piccoli e realistici obiettivi
comportamentali e didattici da
raggiungere nel giro di qualche
settimana.
3. Allenare il bambino ad organizzare il
proprio banco in modo da avere solo il
materiale necessario per la lezione del
momento.
4. Occuparsi stabilmente della corretta
scrittura dei compiti sul diario.
5. Incoraggiare l’uso di diagrammi di flusso,
tracce, tabelle , parole chiave
per favorire l’apprendimento
e sviluppare la comunicazione
e l’attenzione.
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6. Favorire l’uso del computer e di enciclopedie multimediali, vocabolari su CD, ecc. 7. Assicurarsi che, durante l'interrogazione, l'alunno abbia ascoltato e riflettuto sulla domanda e incoraggiare una seconda risposta qualora tenda a rispondere frettolosamente. 8. Organizzare prove scritte suddivise in più parti e invitare lo studente ad effettuare un accurato controllo del proprio compito prima di consegnarlo.
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9. Comunicare chiaramente i tempi necessari per l’esecuzione del compito (tenendo conto che l’alunno con ADHD • può necessitare di tempi maggiori rispetto alla classe • o viceversa può avere l'attitudine di affrettare eccessivamente la conclusione
10. Valutare gli elaborati scritti in base al contenuto, senza considerare esclusivamente gli errori di distrazione, valorizzando il prodotto e l’impegno piuttosto che la forma. 11. Le prove scritte dovrebbero essere suddivise in più quesiti. 12. Evitare di comminare punizioni mediante: -un aumento dei compiti per casa, -una riduzione dei tempi di ricreazione e gioco, -l'eliminazione dell'attività motoria, -la negazione di ricoprire incarichi collettivi nella scuola, -l'esclusione dalla partecipazione alle gite. 13. Le gratificazioni devono essere ravvicinate e frequenti.
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(In merito alla norma sancita dal Decreto Ministeriale 16 gennaio 2009 n° 5)
è auspicabile che i docenti considerino i fattori presenti nella diagnosi ADHD prima di procedere alla valutazione dell’alunno/a. Si sottolinea l'importanza e delicatezza della valutazione periodica del comportamento dell'alunno (voto di condotta). Occorre infatti tenere conto del fatto che il comportamento di un alunno con ADHD è condizionato fortemente dalla presenza dei sintomi del disturbo. Sarebbe pertanto auspicabile che la valutazione delle sue azioni fosse fatta evitando di attribuire valutazioni negative per comportamenti che sono attribuibili a fattori di tipo neurobiologico.
“Criteri e modalità applicative della valutazione del comportamento”
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“Promuovere un apprendimento
significativo anche con gli strumenti
compensativi….”
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AMBIENTE Gli alunni con ADHD
dovrebbero il più possibile occupare i banchi ai primi posti
E rimanere lontani dalle finestre (fone di distrazione)
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Lezione efficace seguire l’ordine degli argomenti dato all’inizio dell’ora (routine) usare tempi di lavoro ADEGUATI (non troppo lunghi) presentare l’argomento USANDO figure, audiovisivi, in maniera che siano ‘accattivanti’ rendere i compiti il più possibile con procedure esplicite e chiare per il loro svolgimento usare un tono di voce vivace….
alternare compiti passivi (l’ascolto di una spiegazione) a compiti attivi, dove i ragazzi possono interagire
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ROUTINE Creare dei ‘rituali’ in maniera
regolare e scadenze prestabilite.
Questo porta ad avere
-Aspettative sicure,
-prevedibili
-che danno stabilità all’alunno. Saprà
• cosa
• come
• quando…avveranno le
cose nella giornata.
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PER FARE QUESTO è IMPORTANTE UNA BUONA OSSERVAZIONE DEGLI ALUNNI. ES: • Questo è il passaggio dalla attività libera al ‘lavoro’ in classe.
Cosa fa quando entra in aula?
Qual è il rapporto con il suo banco? (Qual è la migliore localizzazione del posto?)
Con il proprio materiale scolastico? E con quello degli altri?
Sa riconoscere il proprio materiale scolastico?
Lo dimentica spesso a casa?
Con i compagni maschi? E con le femmine?
Con la maestra/insegnanti?
Con le varie materie? (qual è quella preferita…quella dove fatica di più…)
Con la lavagna?
Con l’attività da svolgere: fa fatica ad iniziare?
Vuole finire in fretta? È lento? Per quanto tempo riesce a mantenere l’attenzione?*………..
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Le regole della classe sono la
base fondamentale dell’intervento. Le regole sono strumenti per:
1. - mettere in ordine;
2. - per sapere quali siano i comportamenti da
considerarsi fuori dalle norme stabilite;
1. - per organizzarsi tempi e spazi.
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Le regole servono a far funzionare il gruppo e devono essere: Poche ma chiare (anche con disegni)
Condivise nella classe
Al positivo
Non troppo generiche
Esposte in vari ambiti
Anticipate
Con chiare conseguenze per l’inosservanza
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Poche ma chiare, non generiche
• Devono essere al minimo:
-3/4 per i più piccoli
-5/6per preadolescenti…
• La formulazione deve essere chiara, semplice e
specifica. NON DEVONO ESSERE TROPPO GENERICHE:
“chiedi il permesso prima di prendere qualcosa” sì!
”rispetta gli altri”…no!
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Al positivo…
• Devono essere formulate al positivo
(per quanto possibile):
Diventano indicazione di COSA E’ BENE FARE
e non solo cosa non si deve fare.
• Il negativo elicita proprio il pensiero di quello che non deve
essere fatto anche se una persona non ce lo aveva in mente.
“Non si dicono le parolacce ai compagni” evoca proprio le
parolacce come possibilità di linguaggio da usare con i
compagni.
“Ci si rivolge ai compagni con parole rispettose” si dà invece
indicazione sul buon comportamento che si deve tenere con
gli altri. Dott.ssa Maria Caterina Bellomo 14.03.2013
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Esplicite per le diverse situazioni
Le diverse situazioni vanno bene specificate:
“Bisogna alzare la mano prima di
parlare”…durante la lezione o durante
l’interrogazione….
Durante altri momenti della giornata a scuola ad
esempio il bambino può essere più libero di
parlare con l’insegnante.
Nulla va lasciato implicito….
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Esposte
Le regole dovrebbero essere esposte
pubblicamente.
Devono essere suddivise ed esposte in vari
ambiti: in cortile; in corridoio; in classe; vicino
ai distributori di merendine…
in maniera che siano a disposizione degli alunni
nello specifico ambito e facilmente indicabili
anche da un insegnante che fa assistenza…
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Condivise ..anche nelle conseguenze dell’inosservanza
• Devono essere condivise con gli alunni. Sentendole proprie le rispetteranno più volentieri.
• Deve essere chiara quale sarà la conseguenza della non osservanza della regola in maniera che l’alunno conosca causa ed effetto delle azioni.
• Per farle rispettare: -meglio prevenire che curare cioè se ad esempio gli alunni
devono andare in cortile è bene prima che escano ricordare le regole che vanno rispettate…. non farle notare solo quando è accaduto ‘il guaio’.
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LE REGOLE PER IL GRUPPO DOVREBBERO INCLUDERE:
NESSUN CONTATTO FISICO O AGGRESSIONE
EVITARE DI: DARE SOPRANNOMI
DI DIRE LE PAROLACCE
RISPETTARE IL TURNO
RISPETTARE LA PRIVACY
SEGUIRE LE INDICAZIONI DELLE INSEGNANTI
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• Alzarsi dal posto appena la campana suona
• Vietato/Non alzarsi dal posto prima del suono della
campana
• Vietato/Non parlare senza avere alzato al mano
•Rispetta gli altri
• Tenere alzata la mano per 5 secondi per chiedere la parola
• Chiedi il permesso prima di prendere qualcosa ad un compagno.
ESEMPI DI REGOLE
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Esempio di elaborazione cognitiva della regola.
• Insegnante: Quale regola hai appena trascurato?
• Bambino: Non lo so
• I: Hai parlato quando non era il tuo turno. Sai dirmi
quale regola hai trascurato?
• B: Sono stato monello?
• I: No. Non sei stato monello. Hai parlato quando non era
il tuo turno. Quale regola hai dimenticato di applicare?
• B: Alzare la mano ed aspettare di essere chiamati dalla
maestra.
• I: Giusto. Cosa devi fare allora?
• B: Devo parlare quando la maestra mi chiama dopo aver
alzato la mano.
• I: Molto bene! Guarderò se lo farai.Va bene? B: Va bene.
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Approccio autoregolativo
Tecniche di autoistruzione verbale
5 fasi •cosa devo fare
•fisso l’attenzione
•scelgo la risposta
•controllo la risposta
•considero tutte le possibilità
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IL PATTO CON L’ALUNNO TRATTO DA LOCKMAN
OBIETTIVO SPECIFICO PER LA SETTIMANA:
Es. Terrà mani e piedi a posto in mensa
Lunedì Sì NO
Martedì Sì NO
Mercoledì Sì NO
Giovedì Sì NO
Venerdì Sì NO
GIURAMENTO: io XXXX mi impegno a raggiungere questo traguardo nella settimana.
Firma del ragazzo insegnanti genitori
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IGNORARE in modo pianificato I COMPORTAMENTI INADEGUATI NON GRAVI
Ci sono dei comportamenti che sono fastidiosi ma non gravi: picchiettare la penna, piagnucolare, emettere brontoliii…
L’insegnante può scegliere di ignorare tali atteggiamenti perchè non gravi (anche se fastidiosi) senza dedicarvi alcun commento.
Una volta deciso di trascurarli, però lo deve fare con tenacia anche se all’inizio vi è un intensificarsi del comportamento volto a catturare l’attenzione dell’insegnante. Ciò che conta è rimanere coerenti con l’impegno preso.(può essere coinvolta anche la classe)
Dott.ssa Maria Caterina Bellomo 14.03.2013
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Punizione
SCOPO:
“Far decrescere la
probabilità che il bambino attivi nuovamente il comportamento a cui essa è seguita: per ottenere ciò la punizione deve consistere in qualcosa di sgradevole per il bambino” (Cornoldi, De meo, Offredi, Vio)
DEVE ESSERE:-priva di aggressività/ansia
-neutra, non un attacco alla persona
-immediata
-proporzionale alla gravità dell’azione
-realizzabile facilmente
-legata soltanto al comportamento inadeguato
Dott.ssa Maria Caterina Bellomo 14.03.2013
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Seguendo queste indicazioni l’insegnante PORTERA’ ALLA
CRESCITA DELLA MOTIVAZIONE
IN QUESTI ALUNNI
E QUINDI AD UNA CRESCITA DELL’AUTOSTIMA
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QUESTO PORTERA’ ANCHE A MIGLIORI PRESTAZIONI E AD UNA MIGLIORE AUTOCONSAPEVOLEZZA DI SE’.
E QUINDI AD UN MIGLIORAMENTO ANCHE
DEI COMPORTAMENTI
Dott.ssa Maria Caterina Bellomo 14.03.2013
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LA COLLABORAZIONE DI TUTTE LE FIGURE PROFESSIONALI E FAMILIARI DA’ SICURAMENTE OTTIMI RISULTATI
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