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Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti

Bari 14 novembre 2013

Agriproject groups.r.l.

Sezione di ArboricolturaDott. Giuseppe Ferrara

Sezione di Chimica e Biochimica Dott. Matteo Spagnuolo

Dipartimento di Scienze Agroambientali e Territoriali

Prof. Pasquale Montemurro

L’influenza dell’inerbimento sulla nutrizione dell’uva da tavola

Antonio Mastopirro e Matteo Spagnuolo

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Bari 14 novembre 2013

Agriproject groups.r.l.

Obiettivi tradizionali della gestione della nutrizione

• Massimizzare la qualità del prodotto

� Dimensioni frutto

�Gusto

�Shelf Life

• Uniformare l’impianto

Piante omogenee per:

� fasi fenologiche

� qualità’ prodotto

• Ridurre i costi di produzione

�Costi diretti

� Costi indiretti

� minori suscettibilità amalattie e parassiti

� minori operazioni colturali

• Rendere costante il rendimento dell’impianto

�Qualità di produzione

� Quantità di produzione

� Aumento della vita dell’impianto

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Questi obiettivi possono essere coerenti con uno sviluppo sostenibile

se consentono anche di soddisfare i bisogni delle generazioni future

oltre che delle attuali

Salvaguardia delle risorse non rinnovabili

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IL SUOLO E’ UNA RISORSA NON RINNOVABILE

LA SUA FERTILITA’ DEVE ESSERE PRESERVATA E, POSSIBILMENTE, MIGLIORATA

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La risorsa suolo

Il suolo è un sistema eterogeneo nel qualecoesistono, intimamente mescolati tra loro,costituenti solidi inorganici ed organici, aria, acqua eorganismi viventi

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FERTILITA’ DEL SUOLO

E’ la capacità del suolo di supportare, al meglio, la vita delle radici…..

è l’attitudine del suolo a “produrre”

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Tale fertilità dipende soprattutto da :

•Contenuto di colloidi inorganici ed organici;

•Adeguata presenza di nutrienti minerali;

•Attività biologica del suolo

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La microflora

I batteri (1-2 t ha -1 – 3 106- 5 108 g-1) sono organismi monocellulari che si accertano come cellule isolate, come catene e colon ie, in particolare nella rizosfera. Presentano caratteristiche metaboliche estremamen te variabili e sono capaci di utilizzare substrati di varia natura.

I batteri eterotrofi necessitano, come fonte di energia e di carbonio, d i complesse molecole organiche (glucidi, amido, pecti ne, emicellulose, cellulosa, proteine, peptidi, amminoacidi)

I batteri autotrofi sintetizzano i costituenti cellulari da molecole inorganiche semplici impiegando l’energia luminosa (batteri fotoautotrofi) o quella derivata dall’ossidazione di S, NH 4

+, NO2-, Fe2+, Mn2+ (batteri

chemioautotrofi).

I batteri possono essere classificati come aerobi e anaerobi a seconda della capacità di utilizzare l’ossigeno come accettor e finale di elettroni.

Importanti gruppi specializzati di batteri sono:

•i batteri nitrificanti autotrofi (Nitrosomonas, Nitrobacter) che ossidano lo ione ammonio [NH 4

+] a ione nitrito [NO 2-] e ione nitrato [NO 3

-]

•i batteri azoto fissatori liberi (Azotobacter) o simbionti ( Rhizobium) che riducono l’N 2 molecolare atmosferico ad azoto organicato

•i batteri denitrificanti che, in ambienti riducenti, sono capaci di utilizzare gli ioni NO 3

- e NO2- come fonte di ossigeno

•i solfo, ferro, manganese batteri che ossidano S 2-, Fe2+, Mn2+.

Gli attinomiceti (1 106 – 20 106 g-1), organismi unicellulari di dimensioni simili a quelle dei batt eri, possono essere aerobi, eterotrofi, saprofitici e so no capaci di formare micelio ramificato.I generi più diffusi ( Streptomices, Nocardia) riescono ad utilizzare substrati difficilmente decomponibili (lignine).

I funghi (2 – 5 t ha -1; 5 103 – 5 105 g-1), entità eterotrofe, sono classificati in oltre un migliaio di specie appartenenti a circa duecento generi.Sono comunemente presenti nel suolo i generi Fusarium, Mucor, Aspergillus e Penicillum.Per l’attività metabolica molto efficiente, decompo ngono substrati particolarmente resistenti (cellulosa, emicellulose, lignina, sostanze pectiche).

Rivestono importanza le micorrize , associazioni di funghi e radici di piante superiori, che favoriscon o l’assorbimento di nutrienti, di fosforo in particol are.

Le alghe sono organismi autotrofi presenti, generalmente, negli strati superficiali del suolo per la necessità di utilizzare l’energia luminosa per il soddisfacimento delle proprie esigenze nutrizionali.Sono note le Cloroficee (alghe verdi), le Cianoficee (alghe verde-azzurre) e le Diatomee (attive nel processo di immobilizzazione della silice).

I virus , organismi subcellulari, sono parassiti obbligati di cellule vegetali, animali e batteriche.Anche se presenti occasionalmente nel suolo, possono restarvi per lungo periodo di tempo su residui vegetali infetti o adsorbiti sulle superfici di scambiatori organici ed inorganici.

La microfauna

I protozoi costituiscono le forme più semplici di vita animale.Sono numerose le specie presenti nel suolo, appartenenti alle classi dei rizopodi, dei flegellati e dei ciliati.

Vivono in genere predando batteri, attinomiceti, alghe e nematodi, ma possono anche utilizzare saprofiticamente glucidi e proteine.In condizioni ambientali favorevoli possono moltiplicarsi in modo notevole inducendo difficoltà nutrizionali alle piante coltivate.

Confronto in scala logaritmica del numero di organi smi animali presenti in un metro quadrato di suolo

Mesofauna

16

Ruolo del sistema radicale sulla fertilità del suol o

La produzione annua di radici, negli ecosistemi naturali, può facilmente superare quella della parte epigea, che rappresenta in realtà solo una piccola porzione della pianta intera.

Le radici della pianta possono crescere continuamente durante tutto l’anno, ma la loro proliferazione dipende dalla disponibilità di acqua e di minerali nell’immediato ambiente che le circonda, ossia la “ rizosfera ”.

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Le consociazioni hanno un effetto importante nell’aumentare la biodiversità

L’interazione interspecifica delle radici può migliorare l’assorbimento di elementi nutritivi

Cover cropping

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Importanza dei processi rizosfericiper l’acquisizione dei nutrienti da parte

delle radici

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� Rilasciano H+, HCO3–, CO2 (pH);

� Producono/Consumano O2 (potenziale redox);

� Rilasciano essudati radicali

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L’assorbimento dei nutrienti dipende dalla estensione ed architettura dell’apparato radicale

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e da tutta una serie di interazioni chimiche

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Assorbimento ionico e zona di esaurimento

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24

Come avviene il movimento degli elementi nutritivi?

Può avvenire

per flusso di massa, quando gli elementi nutritivi vengono trascinati dal flusso convettivo dell’acqua che si muove verso le radici, o per

diffusione, quando gli elementi nutritivi si spostano da una zona ad alta concentrazione verso una zona a concentrazione inferiore.

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25

Distanza dalla superficie della radice

[] n

utrient

i ne

lla s

oluz

ione

del te

rreno

Zona di esaurimento nutritivo

Questo esaurimento porta alla diminuzione localizzata della concentrazione degli elementi nutritivi in prossimità della superficie radicale.

Si forma quando la velocità di assorbimento dei nutrienti da parte delle cellule radicali supera quella di sostituzione, mediante la diffusione, nella soluzione del suolo.

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Contributo del flusso di massasull’assorbimento dei nutrienti

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C+ Cationi (K+, NH4+, Ca2+….)

H+

A- Anioni (NO3-, H2PO4

-, ….)

OH-

se Σ C+ > A-

se Σ A- > C+

Cambio di pH nella rizosfera del grano (Römheld, 1986)

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Assorbimento del P in funzione del pH rizosfericoa sua volta influenzato dalla nutrizione azotata nella soia (Riley e Barber, 1971)

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Acidificazione indotta da carenza di Fe in tabacco (Briat e Jaillard, 2003)

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Fissazione C

Traslocamento di C nelle radici

(50%)

Essudazione (fino al 30% s.s.) Riassorbimento

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…e composizione dell’essudazione

� Essudati LMW (low molecular weight):� Zuccheri e polisaccaridi semplici (arabinosio,

fruttosio, glucosio, maltosio, mannosio, oligosaccaridi);

� Amminoacidi (arginina, asparagina, acido aspartico, cisteina, cistina, glutammina);

� Acidi organici (acetico, ascorbico, benzoico, ferulico, malico);

� Composti fenolici.

� Essudati HMW (high molecular weight):enzimi, acidi grassi, regolatori della crescita, nucleotidi,tannini, carboidrati, steroidi, terpenoidi, alcaloidi,poliacetileni e vitamine...

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Simulazione dei profili del P solubile e del P adsorbito su goetite nella rizosfera del mais in funzione dell’essudazione del citrato ( Geelhoed, van Riemsdijk e Findenegg, 1999)

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…e cambiamenti morfologici

Formazione di cluster radicali (Proteaceae, Fabaceae,Betulaceae, Cucurbitaceae):◦ pH;◦ Carbossilati;◦ Fenoli;◦ Fosfatasi acida;

� Mobilizzazione del fosforo;� Mobilizzazione di altri elementi (Ca, Mg, Fe, Mn, Zn, Mo, Al);� Estensione radiale della rizosfera (da pochi mm fino a 1 cm);� Accumulo di essudati (da 3 a 6 volte).

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Assorbimento del Ferro

Gli agenti chelanti naturali presenti nella soluzione circolante del suolo possono migliorare la disponibilità del Fe per le piante

Sideroforimicrobici

Acidi organici

fitosiderofori(PS)

Sostanza organica Umificata (WEHS)

Compostifenolici

Studi recenti hanno evidenziato che le piante mostrano notevoli differenze nella capacità di assorbire e distribuire il Fe da differenti Fe- complessi

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Strategia IDicotiledoni e monocotiledoni non graminacee

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Strategia IIgraminacee

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L’interazione interspecifica radicale di dicotiledoni

(Strategia I) e graminacee (Strategia II)

determina un maggiore efficienza nell’assorbimento

del Fe rispetto alla monocoltura

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Hamburg, GermanyLength: 2304 mBrilliance 1021 ph/(s mm2 mrad2 0.1% BW)Energy 6 GeVBeam current: 100 mA

PETRA III – P06

PETRA III – P06: Experimental set- up

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- Ottenere degli indicatori che consentano diottimizzare la gestione della concimazione del suolonell’ottica di un agricoltura sostenibile

- Analizzare la validità dell’inerbimento e dellafertirrigazione in continuo in confronto alle tecnichetradizionali consolidate in viticoltura da tavola.

Obiettivi

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Prove sperimentali condotte in agro di San Ferdinando di Puglia, attualmente in corso ed iniziate nel 2012

Fertirrigazione mediante sistema a vasche

Ormai ampiamente diffusa nelle colture fuori suolo

Consente di applicare soluzioni madre differenti in funzione delle diverse fasi fenologiche e delle necessità della coltura.

Diversa gestione del suolo:inerbimento, non

coltura

Sub-irrigazioneEstratto acquoso

1:2

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San Ferdinando di Puglia

Diffusione: 41% sul territorio Nazionale

cv Italia

Cv centenaria

Ottima resistenza

sulla piantaAroma moscato

2 vigneti

Gusto delicato

Fasi

fen

olo

gic

he

Gesti

on

e

del

Su

olo

Fioritura InvaiaturaIngrossamento Maturazione

a vasche

Sistema

a vasche

ConcimazioneConcimazioneTradizionale discomtinua

Irrigazione a goccia

Piano sperimentale

InerbimentoSub-irrigazione

2012 e 20132012 e 2013Concimazione autunnale e/o invernale:• 40 kg Ha-1 di N organico • 40 kg Ha-1 di P2O5

• 70 kg Ha-1 di K2O

201220 sub-irrigazioni da ore 3 cadauna con 10 m3/Ha/h per un totale di 600 m3

201330 sub-irrigazioni da ore 4 cadauna per un totale di 1200 m3

Fertirrigazione:Fertirrigazione:2012

• 25 kg di N• 25 kg di P2O5

• 24 kg di K2O• 3 kg di MgO

2013• 37 kg di N• 37 kg di P2O5

• 35 kg di K2O• 5 kg di MgO

Gestione del vigneto con sistema a vasche

10 e 15 interventi difertirrigazione a cicli alternirispetto agli interventiirrigui rispettivamente nel2012 e 2013

Gestione del vigneto con fertirrigazione

Concimazione autunnale e/o invernale:• 35 kg Ha-1 di N • 35 kg Ha-1 di P2O5

• 49 kg Ha-1 di K2O• 203 kg Ha-1 di C.O.

Fertirrigazione: • 70 kg di N• 25 kg di P2O5

• 40 kg di K2O• 2 kg di MgO

Circa 100 m3/ha ad intervalli di quattro giorni per un volume complessivo di circa 3000 m3/Ha

4 interventi di fertirrigazione, da maggio sino a luglio

Fertirrigazione tradizionale discontinua

Sistema Pianta

- Analisi Peziolare- Chl Tot. - SPAD

Analisi del Suolo Analisi dei cationi e anioni dell’estratto acquoso 1:2Biomassa Microbica e Attività enzimatica

Materiali e Metodi

Analisi quali – quantitativaSistema Suolo

Produzione

• Tessitura• N totale • P assimilabile• C.O.• Basi di Scambio• Microelementi

Assimilabili

Contenuto medio dei macroelementi nei piccioli in fioritura

Macroelementi N P K Ca Mg Na

Controllo%

0,8±0,09 0,12±0,12 1,71±0,07 1,52±0,07 0,38±0,03 0,004±0,004

Inerbito 0,7±0,06 0,12±0,02 2,5±0,06 1,77±0,21 0,34±0,04 0,19±0,21

Valori Standard dei piccioli (Fregoni)

Basso

%

< 0,5 0,15-0,2 0,8-2 < 1,1 0,2-0,3

Medio > 0,6 0,20-0,50 2-2,5 1,2-2,5 0,3-0,8

Alto > 0,95 > 0,5 2,5-3 > 1,9 0,8-0,1 > 0,5

Contenuto medio dei macroelementi nei piccioli in invaiatura

Macroelementi N P K Ca Mg Na

Controllo%

0,88±0,08 0,04±0,05 2,34±0,41 2,04±0,14 0,65±0,084 0,07±0,04

Inerbito 0.75±0,07 0,04±0,01 2,57±0,49 1,99±0,22 0,51±0,05 0,04±0,02

Valori Standard dei piccioli (Fregoni)

Basso

%

0,55 0,1 1,58 1,01 0,18

Medio 0,73 0,13 2,6 1,95 0,58

Alto 0,93 0,17 3,7 2,81 1,37 > 0,5

Analisi Peziolare

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Fattore 1

Fat

tore

-5 -4 -3 -2 -1 0 1 2 3 4 5-5-4-3-2-1012345

Invaiatura

FiorituraAnalisi Peziolare

Fe

Zn

KP

N

Fattore 2

Fatt

ore

2

-0,5 -0,3 -0,1 0,1 0,3 0,5-0,8

-0,6

-0,4

-0,2

0

0,2

0,4

0,6

0,8

Cu

Mn

Ca

Mg

Na

I valori medi registrati con l’analisi peziolare, rientrano nei

valori di riferimento in entrambe le tesi

TessituraControllo Inerbito

Scheletro % 21,39±2,53 11,7±1,26

Argilla % 8,39±0,09 6,09±0,37

Limo % 57,31±7,63 67,74±2,93

Sabbia % 34,31±7,67 26,17±9,06

pHH2O 8,2±0,3 8,3±0,1

CaCl 7,7±0,2 7,7±0,02

Epoche Fioritura Maturazione Fioritura Maturazione

Cond. Elettr.

µS/cm 183±10 159±72 182±16 98±6

Azoto tot. g/kg 0,41±0,02 0,39±0,03 0,74±0,03 0,77±0,1

Carb. Org.g/kg

2,61±0,2 3,36±0,3 5,7±0,6 4,04±0,65

Sost. Org. 4,54 5,85 9,92 7,00

Rapporto C/N

6,33 8,57 7,67 8,90

Calcare totale

g/kg 498±127 483±135 602±16 525±127

Calcio Attivo

g/kg 104±8 109±24 73±31 127±14

Fosforo Ass.

mg/kg 11±1 7±2 15±4 12±4

Ca ++

mg/k

g

3179±8 3136±8 2993±14 2957±10

K + 863±13 700±39 1112±15 981±27

Mg ++ 272±1 417±1 222±1 205±3

Na + < l.r. < l.r. < l.r. < l.r.

Cu

mg/k

g

4,3±0,2 2,8±0,4 5,3±06 3,1±0,7

Fe 2,5±0,3 0,4±0,1 3,1±0,2 0,7±0,1

Mn 5,9±0,5 1,1±0,1 10,9±0,8 1±0,2

Zn 1,4±0,1 1±0,2 0,9±0,1 4±0,2

0

2

4

6

8

10

12

Fioritura Ingrossamento Raccolta

g k

g-1

Carbonio Organico

Controllo Inerbito

2012 2012 2012 201320132013

0

2

4

6

8

10

12

14

16

18

20

Fioritura Maturazione

mg

kg

-1

P assimilabile

Controllo Inerbito

0,00

0,10

0,20

0,30

0,40

0,50

0,60

0,70

0,80

Fioritura Ingrossamento Raccolta

mg

L-1

H2PO4-

Controllo Inerbito

2012 2012 2012 201320132013

Estratto 1:2

0

0,5

1

1,5

2

2,5

3

Fioritura Maturazione

cm

ol +

kg

-1

K scambiabile

Controllo Inerbito

0

10

20

30

40

50

60

Fioritura Ingrossamento Maturazione

mg

L-1

K solubile

Controllo Inerbito

Estratto 1:2

0

0,2

0,4

0,6

0,8

1

1,2

1,4

Fioritura Ingrossamento Maturazione

mg

L-1

Fe solubile

Controllo Inerbito

0

0,1

0,2

0,3

0,4

0,5

0,6

0,7

0,8

0,9

1

Fioritura Ingrossamento Raccolta

g k

g-1

Azoto Totale

Controllo Inerbito

2012 2012 2012 201320132013

Controllo Inerbito0

20

40

60

80

100

NO

3_

Tesi

a

b

Controllo Inerbito0

20

40

60

80

SO

4 2_

a

b

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

F I In M F I In M

Controlllo Inerbito

mg/m

lNO3-

-10

0

10

20

30

40

50

F I In M F I In M

Controlllo Inerbito

mg/m

l

SO42-

Analisi degli Estratti 1:2

Analisi degli Estratti 1:2

Controllo Inerbito0

4

8

12

16

Mg

a

b

Controllo Inerbito0

40

80

120

160

Ca

a

b

0,0

2,0

4,0

6,0

8,0

10,0

F I In M F I In M

Controlllo Inerbito

m/g

/ml

Mg

0,010,020,030,040,050,060,070,080,0

F I In M F I In M

Controlllo Inerbito

mg/m

l

Ca

I microrganismi edafici rappresentano una sfida formidabile per comprendere i processi che avvengono nel suolo

� Attribuzione delle attività microbiche che partecipano a processi importanti per la nutrizione delle piante

� studio dei processi microbici correlati con il mantenimento o il ripristino della stabilità di un ecosistema (fertilità del suolo)

Determinazione di attività biologiche associate con i cicli biogeochimici

◦ Attività enzimatiche

◦ Misure di biomassa microbica� Conta diretta dei microrganismi

� Analisi di specifici componenti cellulari (ATP; fosfolipidi, acido muramico)

� Specifici processi microbici (mineralizzazione N)

� Respirazione

� Fumigazione con cloroformio

� Variabilità spaziale lungo il profilo di suolo (in generale l’attività enzimatica diminuisce con la profondità) e differente localizzazione sulle frazioni dello stesso

� Diversa distribuzione delle attività enzimatiche tra suolo bulk e suolo rizosferico

Enzimi del suolo

� Soil management:◦ incremento di attività enzimatiche (in generale dell’attività

microbica) negli strati superficiali di un suolo “no-till” rispetto a suoli “tilled”; comportamento opposto negli strati inferiori

� Monocoltura vs. rotazioni colturali:◦ Possibile effetto negativo sulle proprietà microbiologiche del

suolo indotti da alterazioni fisiche del suolo stesso

� Altri fattori: tipo di specie coltivata, estensione delle radici

Bio

mas

sa M

icro

bica

Controllo Inerbito0

50

100

150

200

250

Tesi

b

a

0,0

50,0

100,0

150,0

200,0

250,0

300,0

F I In M F I In M

Controlllo Inerbito

µg*g-1

*m

in-1

Biomassa Microbica

0

5

10

15

20

25

30

Fioritura Ingrossamento Raccolta

mg

g-1

min

-1

β-glucosidasi

Controllo Inerbito

2012 2012 2012 201320132013

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

Fioritura Ingrossamento Raccolta

mg

g-1

min

-1

Fosfomonoesterasi alcalina

Controllo Inerbito

2012 2012 2012 201320132013

0

0,1

0,2

0,3

0,4

0,5

0,6

0,7

Fioritura Ingrossamento Raccolta

mg

g-1

min

-1

Ureasi

Controllo Inerbito

Analisi degli estratti acquosi 1:2 e attività enzimatica

40%

25%

Risultati e Discussioni

Struttura della comunità microbica del suolo:metodi di studio

Metodi coltura dipendentiPoco accurati ed incompleti

Metodi coltura indipendenti

� Intere comunità microbiche

� Specie o geni di interesse

Fingerprinting delle comunità microbiche

� Consente una visione globale della struttura della comunità microbica e dei cambiamenti a cui essa può essere soggetta con differenti livelli di risoluzione (da gruppi tassonomici fino a singole specie)

� Frequentemente usano come marker i geni per gli RNA ribosomali (rDNA) o i loro prodotti di trascrizione (Rrna)

� Impiegano prevalentemente l’amplificazione genica (PCR) di sequenze target e la separazione elettroforetica dei prodotti di amplificazione differenziandosi per le modalità di separazione

� Denaturing/Temperature gradient gel electrophoresis (DGGE/TGGE)

� Amplified ribosomal restriction analysis (ARDRA)

� Single-stranded conformation polymorphis (SSCP)

� Amplified ribosomal intergenic spacer analysis (ARISA)

� Amplified fragment length polymorphism (AFLP)

� Terminal-restriction fragment length polymorphism (T-RFLP)

� Phospholipid fatty acids (PLFA)

0

200

400

600

800

1000

1200

1400

1600

2012 2013

g

Peso Grappolo

Controllo Inerbito

0

2

4

6

8

10

12

14

2012 2013

g

Peso medio bacche

Controllo Inerbito

Parametri Quali-Quantitativi

0

5

10

15

20

2012 2013

°B

rix

°Brix

Controllo Inerbito

0

2

4

6

8

10

12

2012 2013

N

Resistenza al distacco

Controllo Inerbito

0,0

1,0

2,0

3,0

4,0

5,0

6,0

2012 2013

N

Penetrometro

Controllo Inerbito

80,0

90,0

100,0

110,0

120,0

130,0

2012 2013

Tinta (h°)

Controllo Inerbito

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

2012 2013

L

Controllo Inerbito

0,0

2,0

4,0

6,0

8,0

10,0

12,0

2012 2013

C

Controllo Inerbito

Analisi colorimetrica

Tesi Inerbita

Migliore distribuzione degli

il profilo

Migliore distribuzione degli elementi poco mobili lungo

il profilo

Valori elevati e costanti nel tempo per l’attività

microbica e per la funzione enzimatica

Non si riscontrano differenze sugli aspetti quali-quantitativi

Presenza costante nel tempo del contenuto in

elementi nutritivi analizzati nell’estratto acquoso 1:2

Conclusioni

Aumento del tenore in sostanza organica

I risultati ottenuti dalla sperimentazione ( attività limitata a due anni),

non sono risolutive e necessitano di conferme da indagini da condurre per

più anni.

Conclusioni

Accordo di Programma Quadro “Ricerca Scientifica” – II Atto integrativo.Avviso Pubblico “Reti di Laboratori Pubblici di Ricerca”

Micro X-ray Labper la tutela del suolo e lo sviluppo

tecnologico di processi per la bonifica del suolo

Spettrometro di fluorescenza di raggi X con rivelatore a dispersione di lunghezza d’onda (WDXRF)

Spettrometro di fluorescenza di raggi X a riflessione totale (TXRF)

Spettrometro di microfluorescenza di raggi X con rivelatore a dispersione di energia (µµµµ-XRF)Diffrattometro di raggi

X (XRD)

Sistema di microtomografia di raggi X ad alta risoluzione (µ-CT)

Microscopio elettronico a scansione a pressione variabile con sorgente di elettroni ad emissione di campo e sistema di microanalisi (SEM-EDX)

Strumentazione per termogravimetria e calorimetria (TGA /DTA e DSC)

GRAZIE PER L’ATTENZIONE

matteo.spagnuolo@uniba.it