DIDATTICA INCLUSIVA STRATEGIE ... - iisrende.gov.it · La didattica è la teoria e la pratica...

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DIDATTICA INCLUSIVA STRATEGIE METODOLOGICHE

E DIDATTICHE Luciana Ventriglia FORMATORE AID

specializzata in pedagogia clinica Perfezionamento sul lavoro clinico nelle

difficoltà di apprendimento  

Contenu'  del  percorso:    l Dida2ca/strategia  dida2ca  l Metodologia      l Apprendimento    l Pedagogia  della  riuscita    

 

Ministero Pubblica Istruzione: indagine campionaria 2008

Il 70,3% dei ragazzi che frequentano le scuole superiori hanno riportato una o più insufficienze nel I° quadrimestre 2008

liceo classico 57,6% liceo scientifico 61,9% liceo socio-psico-pedagogico 57,6% liceo linguistico 67,4% Istituto tecnico 76,4% Istituto professionale 80,0% Istruzione artistica 73,8%

PERCHÉ NON SI IMPARA? •  Si tenta di trasmettere la cultura in modi che non sono

risonanti con le potenzialità delle persone. •  La risonanza è una condizione di “star bene”. •  Il fattore cruciale per capire è essere attenti alla

propriocezione interna di “agio”e “disagio”di fronte alla sollecitazione cognitiva.

•  Se siamo a disagio davanti alla sollecitazione cognitiva ci succede quello che succede a chi è costretto a realizzare una performance senza che ne possa o sappia cogliere la logica, il senso, il significato

Paolo Guidoni – Università di Napoli, X Convegno Nazionale Giscel, 2000

“Plutôt une tête bien faite qu’une tête bien pleine” (Montaigne) Formare delle persone capaci d’organizzare le loro conoscenze piuttosto che d’immagazzinare un’accumulazione di saperi, anche perché rincorrere questa accumulazione sta diventando un compito semplicemente impossibile.

Sondaggio IPSOS MORI,2007 Le risposte date sono state: v 52% “copiare dalla lavagna e dal

libro”; v  33% “ ascoltare l’insegnante che

spiega a lungo” v  29% “svolgere una discussione in

classe

Sondaggio  IPSOS  MORI,2007    

•  Pone l’accento sul divario esistente tra ciò che la scuola propone e le pratiche didattiche desiderate dai ragazzi.

•  Alla domanda presente nel questionario “Quali sono le tre attività, tra quelle dell’elenco che pratichi più frequentemente ?

Sondaggio IPSOS MORI,2007 •  Tra le attività che hanno totalizzato minore

punteggio ci sono proprio quelle che risultano maggiormente produttive per gli studenti con DSA:

•  “disegnare mappe e fare foto per ricordare” (7%);

•  “lavorare al computer” (16%).

Sondaggio IPSOS MORI,2007

•  Nella stessa indagine alla fine è stato chiesto ai ragazzi di indicare modi di apprendere che preferiscono.

•  Ai primi posti si trovano: •  “lavorare in gruppo” con il 55% •  “usare il computer” con il 31%.

Alunni digitali

•  Modalità diverse di apprendere

Nativi digitali •  Questa generazione mostra comportamenti di

apprendimento differenti dalle generazioni precedenti.

•  Apprendono attraverso schermi, icone, suoni, giochi, “navigazioni” virtuali .

•  Sono in costante contatto telematico con il gruppo dei pari.

•  Sviluppano comportamenti di apprendimento non lineari, come quelli alfabetici e gutenberghiani

(WIM VEEN, Vrakking,2006)

ATTO DI INDIRIZZO 2012 •  Continuare a favorire il passaggio da un

modello di scuola che opera per progetti ad una scuola che introduce l'innovazione nella pratica educativa - sia attraverso l'impiego delle nuove tecnologie, sia con i nuovi insegnamenti trasversali riconducendo le attività aggiuntive nell'ambito dell'attività didattica quotidiana quale vero oggetto delle azioni di miglioramento e valutazione.

ATTO DI INDIRIZZO 2012 •  Altra priorità collegata è costituita

dall'azione di impulso da intraprendere al fine di stimolare, nell'ambito dell'editoria scolastica, la realizzazione di prototipi didattici innovativi di libri multimediali, e consentire alle scuole, sin dall'anno scolastico 2012-2013, l'adozione di prodotti multimediali in sostituzione dei tradizionali libri cartacei.

Percezione deterministica del rapporto tecnologia-apprendimento

Maggiore tecnologia =

maggiore apprendimento

   Integrazione  tra  tecnologia  e  metodologia  dida2ca  

La mancanza di integrazione tra tecnologia e metodologia

didattica,oltre a frenare il rinnovamento e l’adeguamento delle prassi didattiche ai nuovi bisogni, ostacola l’uso continuativo degli strumenti compensativi (computer,

correttore ortografico, eco in scrittura, sintesi vocale, libri

digitali, audiolibri, libri parlati, calcolatrice, software per la

costruzione di mappe …) nel contesto classe da parte degli studenti con DSA, che non vogliono sentirsi diversi dagli altri.

DIDATTICA  La didattica è la teoria e la pratica dell’insegnare. Scopo della teoria didattica è:

- Il miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza del docente

- Il miglioramento dell’efficacia e soprattutto dell’efficienza (diminuzione dei tempi e delle energie) dell’allievo che apprende.

La didattica è quindi anche un’arte

della semplificazione e della relazione.

AZIONE DIDATTICA Spazio dell’azione didattica

definito dalla relazione tra tre elementi:

1. La persona che apprende 2. La persona che insegna 3. L’oggetto da apprendere

Didattica per l’apprendimento •  Conflitto cognitivo ( brainstorming , per far emergere le convinzioni di cui

ogni studente dispone)

•  Co-costruzione della conoscenza (ascoltare gli errori costruttivi )

•  Dimensione operativa •  Monitoraggio •  Motivazione, autostima (didattica metaemotiva) •  Senso di autoefficacia / stile di attribuzione •  Sfida ottimale •  Metacognizione ( far emergere Il pensiero a voce alta “ Come ti

organizzi”? “Perché stai facendo questo?”)

•  Autoconsapevolezza ( raccontarsi come cura del sé)

Se ascolto dimentico. Se ascolto e vedo, ricordo poco. Se ascolto, vedo e pongo domande o discuto con qualcuno, comincio a comprendere. Se ascolto, vedo, discuto e faccio, acquisisco conoscenza e abilità. Se insegno a un altro, divento padrone. Confucio

Preconoscenze •  Molte ricerche mostrano come le

conoscenze di senso comune , in contrasto con quanto insegnato, sopravvivono nella mente degli studenti nonostante la didattica.

•  Numerose le distorsioni e stereotipi che si mantengono nella visione della realtà di alunni scolarizzati.

•  Necessità di una educazione al comprendere.

Strategie didattiche multisensoriali

• Codificazione cromatica delle lettere

• Uso di supporti visivi • Uso di supporti tattili ( superfici

diverse su cui tracciare lettere) • Motricità • Strategie di aggancio mnemonico

Strategie metodologico- didattiche

•  MULTISENSORIALITA’ Ø  aprire il maggior numero di canali

recettivi possibili Ø Vista ( colori, forme lettere,

isomorfismo) Ø Udito ( suoni) Ø Cinestesici ( effetti fisici e corporei)

ANTICIPATORE

•  Ogni tipo di schema , sintesi, quesito, che offra in forma comprensibile un “ assaggio” di quelli che saranno i punti essenziali da acquisire, mobilitando nell’alunno le preconoscenze che potranno servire per la comprensione

     

ESSENZIALIZZAZIONE  DEI  CONTENUTI  SELEZIONE    

SEMPLIFICAZIONE  DEI  CONTENUTI  RILEVANZA  DEI  NUCLEI  FONDANTI  

Motivazione all’apprendimento Teoria della valutazione emotiva dell’input (Schumann,2004). Lo studente valuta lo stimolo offerto dall’insegnante

secondo questi criteri Ø Novità Ø Piacevolezza ( risposta alla curiosità cognitiva) Ø Pertinenza rispetto ai propri bisogni Ø Realizzabilità ( sfida ottimale) Ø Sicurezza psico-sociale (riacquistare fiducia nelle

proprie possibilità) Ø Esperienza di riuscita

Benessere Formativo

Espressione coniata dal Censis per descrivere

quei sistemi scolastici caratterizzati da:

- Buona dotazione strutturale - Propensione all’innovazione - Accettabili esiti di apprendimento - Buona tenuta dei valori di accoglienza e di inclusione

Carico cognitivo

•  Quantità totale di attività mentale imposta alla memoria di lavoro in un dato momento che varia in funzione dei rapporti che si effettuano tra contenuti, studente e contesto di apprendimento.

•  Carico cognitivo estrinseco, intrinseco, pertinente.

ESSENZIALIZZAZIONE  DEI  CONTENUTI    

SELEZIONE      

SEMPLIFICAZIONE  DEI  CONTENUTI    

RILEVANZA  DEI  NUCLEI  FONDANTI  

STRATEGIE • Nel concetto di strategia non ci

deve essere nessun richiamo a qualcosa di occasionale, “ una sorta di trucchetto” da individuare momento per momento.

STRATEGIE

•  Con il termine “strategia didattica”, intendiamo un insieme di operazioni e di risorse pedagogiche che sono utilizzate, in modo pianificato e all’interno di un contesto specifico, allo scopo di favorire il conseguimento degli obiettivi di apprendimento attesi.

Strategie

“Piano di azione per impostare e coordinare le azioni tese a raggiungere uno scopo predeterminato”

Strategie didattiche Strategie metodologiche Strategie organizzative

Strategie valutative

Strategie organizzative •  Sensibilizzare i genitori e gli studenti sulle

problematiche legate ai DSA •  POF e DSA; referente DSA; continuità •  Prove di rilevazione; screening •  Questionari osservativi •  Questionari per i genitori •  Questionari autovalutativi per gli studenti •  Conversazioni, indagini sul metodo di studio, sul

senso di autoefficacia e dello stile di attribuzione. •  PDP (modello) e monitoraggio …

STRATEGIE METODOLOGICHE E

DIDATTICHE

•  Valorizzare nella didattica linguaggi comunicativi altri dal codice scritto (linguaggio iconografico, parlato), utilizzando mediatori didattici quali immagini, disegni e riepiloghi a voce

•  Utilizzare schemi e mappe concettuali •  Insegnare l’uso di dispositivi extratestuali per lo

studio (titolo, paragrafi, immagini) •  Promuovere inferenze, integrazioni e

collegamenti tra le conoscenze e le discipline

STRATEGIE METODOLOGICHE E

DIDATTICHE •  Dividere gli obiettivi di un compito in “sotto obiettivi”

•  Offrire anticipatamente schemi grafici relativi all’argomento di studio, per orientare l’alunno nella discriminazione delle informazioni essenziali

•  Privilegiare l’apprendimento dall’esperienza e la didattica laboratoriale

•  Promuovere processi metacognitivi per sollecitare nell’alunno l’autocontrollo e l’autovalutazione dei propri processi di apprendimento

•  Promuovere l’apprendimento collaborativo

C.M. N.89 , 18 OTT.2012

• Valutazione periodica degli apprendimenti nelle classi degli istituti di istruzione secondaria di secondo grado – Indicazioni per gli scrutini dell’anno scolastico 2012-13

C.M. N.89 , 18 OTT.2012 •  VALUTAZIONE : •  PERIODICA •  FINALE •  COERENTE •  TRASPARENTE •  DOCUMENTABILE •  TEMPESTIVA

C.M. N.89 , 18 OTT.2012 •  Resta comunque inteso, come principio ineludibile,

che il voto deve essere espressione di sintesi valutativa e pertanto deve fondarsi su una pluralità di prove di verifica riconducibili a diverse tipologie, coerenti con le strategie metodologico-didattiche adottate dai docenti. Sarà cura quindi del collegio dei docenti e dei dipartimenti fissare preventivamente le tipologie di verifica nel rispetto dei principi definiti dai decreti istitutivi dei nuovi ordinamenti.

C.M. N.89 , 18 OTT.2012 •  Le istituzioni scolastiche, pertanto,

adotteranno modalità e forme di verifica adeguate e funzionali all’accertamento degli obiettivi e dei risultati di apprendimento, declinati in competenze, conoscenze e abilità, come previsto dalle Indicazioni nazionali per i percorsi liceali, dalle Linee guida per gli istituti tecnici e per gli istituti professionali e dal D.M. n. 139 del 22 agosto 2007 relativo all’obbligo d’istruzione.

C.M. N.89 , 18 OTT.2012 •  Analogamente, per l’insegnamento della Lingua

inglese, sia negli istituti tecnici che nei professionali: “Il docente definisce e sviluppa il percorso d’apprendimento in modo coerente con l’indirizzo degli studi, consentendo agli studenti, attraverso l’utilizzo costante della lingua straniera, di fare esperienze concrete e condivise di apprendimento attivo, nonché di comunicazione ed elaborazione culturale. Il docente individua, a tali fini, gli strumenti più idonei, inclusi quelli multimediali e interattivi”, con la conseguente adozione di tipologie di verifica coerenti con le scelte metodologiche adottate.

 GRAZIE      

 •  Per il rispetto che mi dimostri quando mi interroghi e non mi fai scrivere alla lavagna, ma su un foglio alla cattedra

•  Per avermi permesso di essere interrogato dal posto •  Per avere capito che le mappe non servono solo a

me, ma a tutti! Se ci insegni a costruirle insieme con la classe esse diventano ottimi organizzatori grafici e cognitivi della conoscenza!

•  Grazie per avermi insegnato a pianificare la mia oralità durante le interrogazioni.

•  Grazie per avermi fatto capire che sei al mio fianco per aiutarmi a “ prendermi gioco della dislessia”

GRAZIE      

•  Per essere entrato nelle mie paure e averle riconosciute •  Per considerare i miei punti di forza e non solo le cose che non

so fare! •  Per avere compreso la natura della mia lentezza e della grande

fatica che faccio! •  Per non lasciarmi solo davanti a migliaia di pagine da studiare,

perché in classe hai selezionato per tutti gli aspetti fondamentali: “ il sapere da sapere”

•  Per considerare la valutazione non come sanzione e punizione, non una semplice valutazione delle cose che so ma come valutazione per permettermi di apprendere ancora!

• 

A tutti quelli che mi permettono di vivere la dislessia senza la sua accezione deprivativa (suggerita dal prefisso “ DIS”). Grazie a chi mi permette di viverla come una realtà alla quale ci si accosta con naturalezza, come una normale differenza, come uno dei tanti modi possibili di essere di una persona!

Investire sul capitale umano •  Un diamante grezzo

assomiglia ad un ciottolo qualsiasi, e nessuno lo degnerebbe di uno sguardo.

•  È l'abilità del tagliatore di diamanti che svela la bellezza che giace nascosta nelle pietre