di Marco Zeni - Maurizio Belli · profonde, grandiosi ghiacciai, innumerevoli laghi”. Lunga la...

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descrizioni di Giovannini: “imponentipaesaggi, foreste pluviali, fiumi, goleprofonde, grandiosi ghiacciai,innumerevoli laghi”.Lunga la teoria degli animali avvistati,quali orsi ed alci, pur nellapreoccupazione di portarsi avanti,premendo sui pedali, dati i frequentitemporali, le strade con interminabilirettilinei e improvvise impennate ed ilforte vento, quasi sempre contrario alladirezione di marcia. “Ore ed ore -commentano i nostri – passate in sellaalla bicicletta senza mai un giorno diriposo, interminabili e spesso fredde”.Più che dagli animali, il pericolo è

appena laureato. Aveva fatto diEdmonton la sua base di partenza per ilpiccolo aereo personale che pilotavapersonalmente verso lo Yukon, dove hasvolto l’attività di medico.Dal diario di Belli si apprende che, privi disupporto, viaggiando leggeri, con ilminimo indispensabile di vestiario,qualche integratore, senza tenda, sicontinuava a pedalare di gran lenatrovando un posto per mangiare edormire nei pochi “lodge” e “gas station”presenti lungo il percorso. Gli scorci delpaesaggio nelle foreste infinite e suglialtipiani delle Montagne Rocciose e lafauna pure trovano spazio nelle

rappresentato dai “grossi camion che aforte velocità ti superano risucchiandotinel vortice delle ruote”.I dati registrati danno la dimensione deiterritori attraversati: la superficie dellaBritish Columbia e dello Yukon è diquattro volte e mezza superiore all’Italia,con una popolazione vicina a quella dellaprovincia di Roma. Lo Yukon è popolatoda circa 30 mila persone ed è grande unavolta e mezzo il nostro Paese. Anche senon ciclisti professionisti, Belli eGiovannini sono pur sempre degli atleti equindi per loro la fatica viene dopo ilpiacere personale di un’avventura.

accedere, vista lapericolosità dovuta proprioad una presenzaconsistente dellapopolazione ursina, di lupie di alci da 4-5 quintali chepossono caricare eincornare gli intrusi.Un orso del Trentino è ingrado di impaurire unhabitué della solitudine eamante del rischio edell’avventura? Parrebbe disì, perché, nonostante itentativi di ragionare,l’orso “grande” dellaBrigolina era anche“grosso”, è sceso “giù infretta da una scarpata, haattraversato la strada come una scheggiae si è inabissato nel bosco sottostante”.Appena il tempo di avvistarlo e pertrasformare il fortuito incontro in unracconto senza fine, tanto fa far passarein second’ordine la trasferta in Canada.Il viaggio oltreoceano di Belli eGiovannini ha avuto luogo nel giugnoscorso. Insieme hanno percorso inrampichino 2.500 chilometri, partendoda Vancouver, attraversando la BritishColumbia, le montagne Rocciose fino alloYukon, dove erano attesi dal medicotrentino Tullio Albertini che dapensionato gestisce la sua grandefattoria. Albertini era partito da Toronto

Nuova avventuradi Maurizio Bellicon l’amico FulvioGiovanninisulle due ruote.Senza supportologisticoattraversandozone selvagge,fra orsi e alci...

28 agosto 2011

vita trentina9VIAGGI

Hdi Marco Zeni

“H o vist l’ors”: aMaurizio Belli, ilnoto organizzatoredi escursioni per gli

enti turistici sul Monte Bondone,rocciatore, deltaplanista, mancano leparole. Chi lo intervista pensa al suorecente viaggio in Canada, uno deitanti compiuti, a partire dal 1993,con le ciaspole, gli sci da fondo, gli scid’alpinismo e le pelli di foca,trainando in Alaska una slittaattraverso antichi villaggi deicercatori d’oro, tra i quali anche moltitrentini, ma anche munito di fucile,come da ordini perentori delleautorità forestali e dei rangercanadesi.“Ma no, l’ho vist en Bondon, vizìn amalga Brigolina mentre vegnivo zoen bici”. Con Belli cerchiamo diintenderci meglio. Dunque lui, che diorsi selvatici, allo stato brado, chenon hanno mai visto un essereumano o che mai si sono avvicinati aun villaggio, nelle foreste del Canadao nei ghiacci dello Yukon, è statocolto dal panico per un orso che gli haattraversato la sterrata che da malgaMezzavia scende verso la Brigolina,scorrazzando come un fulmine?Il racconto bondonero di MaurizioBelli si colora di tinte drammatiche,ma solo per il plantigrado nostrano. Epensare che oltreoceano l’haaddirittura potuto fotografare aibordi della strada, in localitàsperdute, dove in caso di aggressionenessuno sapeva dove andarlo acercare. Luoghi così selvaggi che civogliono visti speciali per potervi

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Due trentini in bicinella ColumbiaBritannicae nello Yukon.A sinistra,il momento dell’arrivoallo Yukone, a destra,l’incontro con l’orso