Confrono tra le relazioni amorose nell’Iliade, nell’Odissea, nell’Eneide

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LE RELAZIONI AMOROSE nell’Iliade,

nell’Odissea, nell’Eneide

Iliade

Ettore e AndromacaEttore è il valoroso principe che difende senza esitazioni la città di Troia, è un uomo rispettoso degli dei, consapevole delle proprie responsabilità e del proprio destino.Andromaca è la sua sposa, è una moglie fedele e che sa stare al proprio posto.

Tra di loro c’è un rapporto di amore intensissimo, i due si cercano, si corrono incontro (libro VI versi 390-394) e il loro matrimonio è coronato dalla nascita del “bambino ingenuo, piccolo e tenero, l’amato figlio di Ettore, bello come una stella, che il padre soleva chiamare Scamandrio, ma gli altri Astianatte” (libro VI versi 400-403).

Per Andromaca suo marito è tutto ed ha paura di perderlo (libro VI versi 429-432), infatti cerca disperatamente di convincerlo a non andare in battaglia (libro VI versi 407-413, 431-433). Inoltre tra di loro c’è un’intensa tenerezza ed entrambi temono il futuro che li aspetta (libro VI versi 447-448, 464-465, 431-432). Il loro amore è solo frenato dalla diversità dei ruoli che devono svolgere: Ettore è il difensore della città e Andromaca deve invece occuparsi delle faccende domestiche (libro VI versi 490-493)

Paride ed ElenaParide è un principe Troiano, fratello minore di Ettore, egli è un uomo frivolo e irresponsabile, che pensa solo al presente senza preoccuparsi delle conseguenze delle sue azioni.Elena è una donna bellissima, moglie di Menelao che, in una follia d’amore è scappata insieme a Paride verso Troia, in lei sorgono a volte momenti di forte rammarico per ciò che ha fatto perché si rende conto che è stata lei a causare la guerra, ma la sua passione d’amore per Paride e l’affetto che i Troiani le rivolgono la convincono a rimanere a Troia.

L’amore tra Paride ed Elena è fondato su una forte passione, seduzione e sensualità ed è anche frutto del volere degli dei: è infatti Afrodite in persona (libro III verso 383) che convince Elena, minacciandola, ad andare da Alessandro (dopo il duello contro Menelao scampato per un soffio grazie al volere divino) anche se lei non vorrebbe; infatti Elena è molto innamorata di Paride ed è attratta dal suo fascino ma allo stesso tempo vorrebbe resistere poiché è in collera con lui a causa della brutta figura che ha fatto durante lo scontro (libro IIIversi 428-436) e lo rimprovera di andare a combattere (libro III versi 432-433) ma poi si addolcisce e gli consiglia di lasciare perdere (libro III versi 433-436). Allora Paride, che non si cura di ciò che è successo, la esorta a non pensare all’accaduto ma di godere soltanto il momento di amore con lui (libro III versi 438-442).

Odissea

Odisseo e Penelope

Odisseo è il re di Itaca, è un uomo scaltro e saggio, che dopo aver combattuto la guerra di Troia e girovagato per anni, per volere divino, tra i mari, desidera soltanto tornare a casa dalla moglie e dal figlio che non vede da più di venti anni.

Tra Odisseo e Penelope c’è un amore forte, fedele, inossidabile: Odisseo, anche se gli è offerta la possibilità di rimanere a vivere su un’isola incantevole con una ninfa o di sposare una giovane principessa, ha il solo desiderio di ritornare alla sua patria e riabbracciare la moglie (libro V versi 215-220) e il figlio Telemaco che ha visto nascere ma che non vede da vent’anni ; Penelope è corteggiata dai Proci e tutti credono Odisseo morto, ma lei, imperterrita, con inganni e scuse, continua a credere che il marito tornerà da lei.I due si rispecchiano anche nel carattere: saggi, scaltri e sospettosi.

Penelope è sua moglie, fedelissima che, sebbene sia corteggiata dai Proci che vogliono sposarla per rubare gli averi di Odisseo, non cede e rimane fedele al marito fino all’ultimo.

Eneide

Enea e DidoneEnea è un uomo pio, a cui gli dei hanno riservato una grande missione: far risorgere una nuova Troia, in Italia. Egli è costretto a vagare per i mari prima di raggiungere una meta e tra le varie tappe, approda a Cartagine.Didone era la principessa di Tiro e aveva sposato Sicheo. Ma il fratello di Sicheo, Pigmalione, lo aveva ucciso per rubargli il potere e Didone fu costretta a fuggire, promettendosi di non amare più nessun uomo. Ella approdò sulle coste africane e, rifiutate le richieste di matrimonio da parte dei principi Numidi, grazie all’astuzia aveva ottenuto il territorio su cui fondare la sua nuova città, Cartagine.L’amore tra i due non è del tutto naturale e spontaneo, infatti la dea Venere per proteggere Enea e favorire la sua accoglienza a Cartagine manda Cupido, sotto le spoglie del piccolo Ascanio, così che quando Didone lo prende in braccio, viene colpita dall’amore per Enea. Didone inizialmente è timorosa, e si confida con la sorella Anna se sia giusto amare apertamente il giovane Troiano. Ma durante una battuta di caccia, irrompe un violento temporale, e i due si ritrovano soli a ripararsi in una grotta, dove avviene il loro primo connubio.

Enea però, per volere degli dei deve ripartire, ma non ha il coraggio di rivelarlo a Didone; la principessa scopre i preparativi e in un discorso disperato maledice Enea per la sua apatia nei suoi confronti e minaccia la morte. Quando Enea partirà senza nemmeno salutarla, Didone, nascondendo con scuse i preparativi, si suiciderà proprio con la spada del Troiano. Il loro amore non è “equilibrato” infatti Didone è innamorata alla pazzia, appassionata e determinata, mentre Enea vive l’innamoramento come una leggerezza, egli sa già che presto dovrà lasciare Cartagine per ordine degli dei; è una figura scialba, priva della passione d’amore dalla quale è infiammato invece l’animo della principessa. Il rapporto tra i due è inizialmente intenso, soprattutto da parte di Didone, che ama moltissimo il suo nuovo compagno, ma poi Enea si allontana sempre di più e dimostra una certa freddezza, causata dall’incombere dei suoi doveri. L’amore nell’Eneide è raccontato principalmente sotto una luce negativa, infatti è visto come una malattia irresistibile, una follia che porta fino alla morte (libro IV versi 169-172), anche se non mancano descrizioni dei piaceri e delle gioie (libro IV versi 31-33).

Ettore e Andromaca

Paride ed Elena

Odisseo e Penelope

Enea e Didone

Uomo Ettore è un principe Troiano valoroso, consapevole del proprio destino.

Paride è un principe Troiano frivolo e irresponsabile, che pensa solo al presente senza preoccuparsi delle conseguenze delle sue azioni.

Odisseo è il re di Itaca, è un uomo scaltro e saggio, egli desidera soltanto, dopo anni di guerra e navigazione, tornare a casa dalla moglie e dal figlio.

Enea è un uomo pio, con la missione di fondare una nuova città dalle ceneri di Troia.

Donna Andromaca è una moglie fedele.

Elena è la moglie del greco Menelao che a causa di una follia d’amore è scappata con Paride.

Penelope è la sua fedelissima moglie.

Didone è la regina di Cartagine, sta costruendo la sua città dopo essere scappata da Tiro dove il fratello di suo marito lo aveva ucciso per avere il potere.

Rapporto Essi hanno un reciproco amore vero, dolce e intenso, frenato solo dai diversi ruoli.

Il loro rapporto è basato sulla seduzione, sensualità e passione.

Il loro è un amore fedele e forte, rafforzato dalla lontananza lunghissima

Il loro amore è disuguale, Didone ha una passione forte e sfrenata, Enea è più scialbo e non è molto interessato al loro rapporto

Dio protettore

La dea Afrodite è la loro protettrice, infatti i due hanno i doni (bellezza, sensualità) che la dea predilige.

La dea Atena li protegge infatti i due sono saggi, furbi e sospettosi, proprio come la dea.

La dea Venere, con l’aiuto di Cupido, favorisce l’amore tra i due per aiutare Enea e fargli avere una buona accoglienza.

Figli Hanno un figlio appena nato di nome Astianatte.

Il loro figlio è Telemaco, nato poco prima che Odisseo partisse e che rimpiange la sua giovinezza senza il padre.