Comunicazione non verbale ampia [modalità compatibilità] · con funzione comunicativa: moneta...

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La comunicazione

Alberto Zatti

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Il punto di vista matematico: la comunicazione come trasmissione di informazioni

Rappresentazione schematica del processo di trasmissione dell’informazione secondo il modello matematico di Shannon e Weaver (1949)

EMITTENTE

MESSAGGIO

CANALE MESSAGGIO

RICEVENTE

CODIFICA CODIFICACODICE

RUMORI

FEEDBACK

la comunicazione è un processo circolare ricorrente

senza fine

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Segno: qualcosa posto a rappresentare un aspetto della realtà diverso da sé. ↓

con funzione comunicativa: moneta simbolica di scambio

Processodi Significazione: processo di costruzione di un segno.

Triangolo Semiotico: rappresentazione della relazione tra espressione, referente, contenuto.

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La comunicazione: digitale e analogica

Comunicazione digitale

Comunicazione analogica

� Comunicazione verbale

� Comunicazione non verbale

� Discreta � Continua

� Regola dell’arbitrarietà

� Regola della similitudine

� Permette di scambiare informazioni sugli ‘‘oggetti’’

� Permette di scambiare messaggi sulla ‘‘relazione’’Per mezzo delle emozioni

� Indicatore di contenuto

� Indicatore di relazione

� Modalità prettamente umana

� Modalità comune agli animali e agli uomini

� “Gli esseri umani comunicano sia con il modulo numerico che con quello analogico. Il linguaggio numerico ha una sintassi logica assai complessa e di estrema efficacia ma manca di una semantica adeguata nel settore della relazione, mentre il linguaggio analogico ha la semantica ma non ha alcuna sintassi adeguata per definire in un modo che non sia ambiguo la natura delle relazioni.” (Watzlavick et al.)

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La comunicazione non verbale (CNV)

� AMBITI

– cinetico

� gesti

– prossemico

� posizione del corpo

– facciale

� espressioni del viso

� movimenti oculari a facciali

– paralinguistico

� inflessione della voce, sequenza, ritmo, cadenza delle parole

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CNV. Ambito cinetico: le azioni

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CNV corporea. I gesti spontanei/involontari

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CNV corporea. I gesti mimetici

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CNV corporea. I gesti simbolici.

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Ambito prossemico: la territorialità

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Ambito prossemico: l’eco posturale

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CNV facciale: Le espressioni del viso

– vi sono almeno 23 muscoli facciali, alcuni dei quali pareggiati. Se dovessero assumere anche solo due posizioni darebbero luogo a 253 possibili combinazioni (espressioni) diverse.

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CNV facciale. I movimenti oculari.

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CNV facciale, movimenti oculari: specchio dell’anima?

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CNV vocale

� Paralinguistica: i fenomeni che accompagnano la lingua: intonazione, ritmo, inflessione, sequenza, cadenza delle parole

� Vocale: altezza, timbro, intensità: l’emozione nella voce

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Gesti che accompagnano l’oratoria

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Gesti che accompagnano l’oratoria: il caso

De Gaulle

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La comunicazione orale 1

� - Paratattica- anziché ipotattica -. La sintassi del discorso orale coordina meno le espressioni in relazioni gerarchiche, di causa-effetto, di predicati principali e subordinati.

� La logica orale è più democratica e funziona in maniera molto più simile all'inconscio, dove ciò che sembrava subordinato si può alla fine dimostrare primario.

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La comunicazione orale 2

� Aggregativo- piuttosto che analitico -. Il pensiero e l’espressione orale tende a comporsi in gruppi di elementi come gli epiteti, i termini paralleli ed opposti, le frasi parallele ed opposte. “Chi è immerso in una cultura orale preferisce [...] sentir parlare non del soldato, ma del soldato coraggioso, non della principessa, ma della bella principessa, non della quercia, ma della quercia forte.” (p. 67, Ong W. 1986)

– E' peculiarità della psiche umana caratterizzare qualitativamente ogni oggetto con cui viene in contatto, in altri termini assegnare una connotazione personale e soggettiva ai propri contenuti.

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La comunicazione orale 3.

� Ridondante- piuttosto che unico -. Il discorso orale, che svanisce appena pronunciato, procede lentamente, mantenendo al centro dell’attenzione i contenuti già trattati. Da qui la ridondanza e la ripetizione.

– Si capisce così come un contenuto dell'inconscio possa ritornare fuori più e più volte, e secondo diverse forme e come una seduta oppure un periodo dell'analisi si realizzino sotto il dominio di un nucleo ristretto di contenuto inconscio.

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La comunicazione orale 4.

� Conservatore o tradizionalista-piuttosto che innovatore -. Poiché la conoscenza orale è facile a svanire, le società orali-aurali tendono alla conservazione e al mantenimento di un patrimonio prezioso e delicato.

� La famosa resistenza al cambiamento trova qui la propria giustificazione: cambiare significa per la persona perdere qualcosa di prezioso, il suo passato.

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La comunicazione orale 5

� Vicina all’esperienza umana. “Una cultura ad oralità primaria è poco interessata alla conservazione della conoscenza normale in un corpus astratto ed autoconsistente.” (p. 73, Ong W. 1986)

– L'inconscio non è capace di rappresentarsi termini astratti. Quando deve rappresentare qualcosa, come nel sogno, deve sempre prendere a prestito elementi concreti della vita diurna.

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La comunicazione orale 6.

� Dal tono agonistico. “La scrittura invita all’astrazione, che toglie la conoscenza dall’arena in cui gli esseri umani si combattono. [...] Mantenendo invece la conoscenza immersa nella realtà della vita umana, l’oralità la pone entro un contesto di lotta.” (p. 73, Ong W. 1986)

– L'aggressività è costituzionale al contesto di relazione della comunicazione orale, così come lo è per lo spazio dell'inconscio.

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La comunicazione orale 7.

� Enfatico e partecipativo- piuttosto che oggettivo e distaccato -. Insieme a delle nozioni, la comunicazione orale esprime sempre delle emozioni, perché la voce, come si vedrà nel secondo capitolo, include sempre una colorazione emozionale.

– In psicoterapia è più importante l'adesione che il paziente dimostra di avere rispetto alle cose che sta dicendo più che i contenuti del racconto che sta facendo.

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La comunicazione orale 8.

� Omeostatico. Le culture orali “vivono in un equilibrio, o omeostasi, che elimina memorie senza più rilievo per il presente.” (p. 76, Ong W. 1986)

– Accanto alla capacità di ricordare, bisogna anche riconoscere importanza alla capacità di dimenticare selettivamente. Come nel caso del sogno, che, come dice Mancia, è fatto per essere vissuto - e dimenticato - e non per essere raccontato - e ricordato -in analisi. E' soltanto in seguito all'artificio dell'analisi che il sogno riceve quel ruolo che ha. Ma sarebbe assurdo voler esportare a tutta la vita una metodologia che serve solo agli scopi dell'analisi.

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La comunicazione orale 9.

� Situazionale- piuttosto che astratto -. L’aggettivo “irreprensibile” acquisterebbe in una cultura orale la seguente forma: “bello come lo è un guerriero pronto alla battaglia”.

– La comunicazione orale esalta la relazione. E' infatti in una determinata situazione relazionale, con oggetti o con persone, che si definiscono e si caratterizzano i contenuti della coscienza, la quale, a rigore, di per sé non esiste.

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CNV comportamentale

Modulicomportamentali che

indicano rifiuto edistacco

Modulicomportamentali che

indicanodisponibilità al

contatto∗ Nascondere gli occhi

dietro le mani∗ Nascondere il sorriso∗ Nascondere il capo fra le

spalle sollevate∗ Guardare in basso∗ Distogliere la faccia∗ Voltare le spalle∗ Abbassare le palpebre∗ Distogliere lo sguardo∗ Mostrare la lingua∗ Allontanarsi∗ Esibire moduli di

comportamentoaggressivi (dare per celiauna spinta o un pugno aun terzo, o compiere attiaggressivi su di sé,come mordersi le un-ghie, le dita o le labbra obattere in terra il piede)

∗ Sorridere∗ Sollevare in fretta le

sopracciglia∗ Guardare in faccia∗ Volgere la parte

superiore del corpo versol’interlocutore

∗ Avvicinarsi∗ Annuire col capo

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Status

� denotato sociale di una posizione di dominanza riconosciuto da un gruppo: prestigio

� ciò che una persona si aspetta da un gruppo per il fatto di ricoprire una certa posizione (l’opposto del ruolo che è ciò che un gruppo si aspetta da una persona per il fatto di ricoprire quel posto)

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Status: la regina d’Inghilterra

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Status: una codificazione forte

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