film documentario come un uomo sulla terra

La durata del trailer è di 5 minuti e 26 sec. Abbiamo diviso le scene principali e gli stacchi di montaggio

SCENA 1

1) Elementi denotativi:a) Personaggi: primissimo piano (P.P.P.)

di un uomo di coloreb) ambienti: Italia, cittàc) tempo: oggialtri elementi: note in sottofondo

2) Elementi connotativi: il P.P.P. dell’uomo, lo sfondo urbano, le sueparole misurate e fiere, introducono un personaggio che sta rivendicando la sua dignità dipersona, mentre i suoi occhi e l’espressione narrano di antefatti dolorosi

Stacchi: continuano le note, la scena si sposta ad immagini televisive: campo lungo su mare aperto, barconi di immigrati, dettaglio della gente sedu-ta. Scorre il titolo: si apprende il nome dell’uomo, Dag, e la data-luogo della scena: Lampedusa, 30 luglio 2006

[0.45 sec.]SCENA 2

1. a) Dag, Berlusconi, Gheddafib) interno casa, Roma (scena Tv: Tripoli?)c) 31 agosto 2008

2. si introducono aspetti mediatici e politici: Dag è seduto dinnanzila tv e segue con attenzione gli accordi tra Italia e Libia narrati dallacronaca del Tg1. Da questo punto in poi la sua vicenda viene inqua-drata in un contesto più ampio, inserita nel corso della storia: sebbe-ne reali, le immagini di falsa gioia trasmesse sullo schermo si scontra-no con l’espressione di Dag che le osserva in silenzio. La telecamera posta dietro Dag ci faguardare la tv con i suoi occhi.

[1.30 sec.]

ANALISI del TRAILER

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SCENA 3

1. a) ragazzi e ragazzeb) interni (esterni africani)c) oggi e “ieri”

2. la scena più complessa, in quantoaumentano i personaggi narranti(sottotitoli) e si accavallano le storie. Vie-ne introdotta una dimensione diflashback, e si alternano immagini del deserto africano. Sebbenenon siano lineari, le storie sono tutte legate al viaggio verso l’Italia e narrano di atrocità subitee prigionia. Una cartina dell’Africa aiuta a capire la tratta compiuta dagli immigrati

[3.25 sec.]SCENA 4

1. a) Dagb) esterno,containerc) oggi

2. la scena più inquietante. Il container aperto, mostratodall’interno si ricollega alle vicende narrate, il silenzio del tuttocontribuisce ad aumentare l’aspetto esistenziale.Il freddo silenzio del container si unisce al silenzio mediatico chesembra essere calato sulle vicende e sui protagonisti.

[4.20 sec.]Stacchi: si torna alla “scena” precedente, con le interviste ai personaggi. Uno di essi parla delle responsabilitàdel governo italiano sulle vicende

[4.40 sec.]SCENA 5

1. a) on. Frattini, Dag b) sala convegni c) oggi2. Il trailer finisce con le parole di Frattini che conferma ciòche gli accordi hanno sancito. Dag osserva in silenzio

[5.26sec.]

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STORY BOARD

In fase di realizzazione di sceneggiatura è fre-quente l’uso di storyboard: si tratta di un proce-dimento che facilita aimembri di una troupe la visione di cio’ che si starealizzando, una sorta di “traduzione grafica”del testo.

In questo caso abbiamo provato a ipotizzare al-cune scene in storyboard, conelementi aggiuntivi che sono messi come note amargine (luci/fotografia,posizione della figura, elementiscenografici, ecc.)

Le scene analizzate sono state scelte per le inquadra-ture diversificate, tutte comunque riferite a piani, ossia

inquadrature in rapporto alla figura umana.

Vi sono ovviamente nel documentariomomenti in cui sono i campi che

predominano (inquadrature in rapporto all’ambiente),ma sono decisamente in numero minore (essendo undocumentario “intimista”, in cui sono narrate vicende

umane, lo scenario e’ sempre riferito ai personaggi)

dietro le quinte come un uomo sulla terra

Sono molto frequenti alcuni particolari piani,rispetto ad altri:• Figura intera (F.I.)• Piano americano (P.A.)• Primo piano (P.P.)• Primissimo piano (P.P.P.)• Dettaglio/particolare

Sono assai frequenti i primi piani e i primissimi piani:i dettagli dei volti e delle espressioni, i particolaridegli occhi dei personaggi narranti aumentano

l’intensità del “testo” narrato.

È frequente anche l’alternanza fra le inquadrature fravolti dei protagonisti e dei politici/burocrati,

anche in questo caso per rimarcare ladistanza esistenziale della comunicazione.

dietro le quinte come un uomo sulla terra

TRAILER & DOCUMENTARIO PRINCIPALI DIFFERENZE-

Fermo restando la differenza di fondo tra i prodotti

(il primo rappresenta il sunto del secondo,

gli obiettivi di comunicazione Sono decisamente diversi),

evidenziamo, dal punto di vista della scrittura e della volontà di comunicazione, le principali

differenze, dividendole in differenze

denotative e connotative

INFORMATIVA GENERICA: nel trailer sono solo presenti alcuni elementi principali (titolo, nome del protagonista, riferimento a Lampedusa), mentre nel film l’informazione è completa.

SCENE MANCANTI: il trailer punta ad evidenziare alcuni aspetti, pertanto vi sono molte scene che non vengono mostrate. Si noti come in queste scene vengano aggiunti luoghi (la scuola d’italiano, Varsavia, ecc) e personaggi (Mimi, Fikirte, Senait, ecc), anch’essi non presenti nel trailer.

DIFFERENZE DENOTATIVE

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il documentario

Analisi delle scene e degli elementi del documentario “come un uomo sulla terra”in relazione con il trailerpromozionale

SCENA

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1 Stazione di Roma: primo piano di Dag, la sua voce fuoricampo racconta, flashback immagini di repertorio RAI (invasione italiani in Libia), Dag racconta ora in prima persona (storytelling) parte della sua vita, del rapporto col padre, degli studi e delle motivazioni che lo hanno spinto a lasciare l’Etiopia.

SCENA

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2Scuola di Italiano: (Asinitas Onlus-Roma)Dag riprende gli studenti, bambini e adulti, e gli insegnantiDag nella cucina della scuola stende una cartina sul tavolo; si intervallano le immagini del deserto libico.

SCENA

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3 Dag seduto al tavolo con la telecamera intervista:

SENAIT: racconta la sua esperienza, parla dei suo genitori

MIMI: ha gli occhi lucidi, racconta della moglie e della famiglia

TIGHIST: (i suoi racconti sono accompagnati da un Close Up sulla cartina dell’Africa)

NEGGA: parla dell’attraversata del deserto verso la Libia, si intervallano le immagini del deserto, viene indicata sulla cartina Kufrah, parla del container

SCENA

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3FIKIRTE: parla del viaggio, del container e dei morti durante l’attraversata del deserto, fa i loro nomi, viene indicata sulla cartina Bengasi, racconta le violenze subite e mostra i segni delle cicatrici

DAWIT: racconta della polizia libica

JOHN: in seguito parlerà del Governo italiano, appaiono delle scritte, si vedono immagini di articoli di giornale

TSEGAYE:parla delle condizioni delle prigioni

Vengono inquadrati tutti i ragazzi in sequenza, sono tutti insieme nella stanza, mentre TIGHIST racconta delle torture che hanno subito in prigione, piange.

SCENA

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4

Inquadrature:alcune stanze della scuola, treno, musica e voce di dag fuoricampo. immagini del deserto (colori caldi, giallo, tramonto) e dei pickup. Scena di DAG che si avvicina ad un container.

ELEMENTI IN COMUNE:In linea con il film, invece, il trailer mantiene una scrittura di fondo più sussurrata che gridata, immagini senza effetti speciali particolari, alternanza di primi piani e campi lunghi, musica di fondo.

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SCENE

5e6Dag intervista Frattini durante la campagna elettorale.

Riprendono le interviste su Khoufra, passa l’immagine di un muro (di una prigione) con delle scritte e le voci fuori campo dei ragazzi intervistati, riprendono le interviste. Qui si parla della polizia che vende i prigionieri agli intermediari.

SCENA

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7 Dag si reca a Varsavia: Intervista Ilkka Laitien direttore della Frontex Europa che ha condotto la missione in Libia (maggio 2008), Dag è lì come microfonista e pone una domanda su Kufrah ma il direttore non ricorda il nome di questa città. Passano delle immagini del deserto e delle frasi dei rapporti della missione in Libia di Frontex Europa. Dag pone una domanda al direttore gli parla del traffico dei detenuti e della polizia libica. Dag dal palazzo della Frontex guarda la strada e sussurra “frontex” chiaramente deluso.

SCENA

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8Riprendono le interviste: TIGHIST parla del viaggio fino a Tripoli. Dag seduto sul tram racconta (voce fuori campo) com’è riuscito ad arrivare a Lampedusa. I ragazzi raccontano di quando stavano a Tripoli e dovevano nascondersi dalla polizia aspettando di compiere l’attraversata. Dag viene intervistato da un ragazzo, passa il servizio del TG1 su uno sbarco a Lampedusa.

SCENA

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9Dag scende dal tram e va a casa dalla sua ragazza Elena e le racconta delle interviste,intanto cucinano e lui parla del fatto che non ricorda per quanto tempo era stato in prigione e ricordano che quando è arrivato in Italia non si ricordava la propria età.

SCENA

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10Intervista telefonica:Dag con l’aiuto di uno dei ragazzi intervistati telefona ad un loro amico NEGGA che è ancora in prigione in Libia. NEGGA racconta che le organizzazioni internazionali non vanno più in visita in quelle prigioni, sono in 700, cercano di fargli forza. Ricominciano le interviste ai ragazzi che parlano della non informazione sulla prigionia ingiusta degli emigranti e delle conseguenze che quest’esperienza ha portato nelle loro vite.

SCENA

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10

Dag nella cucina della scuola di italiano beve un bicchiere d’acqua... e pensa, spegne la luce e se ne va.

SCENA

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Informazione finale:

“secondo le autorità libiche nel 2007 ci sono stati 95.370 arresti”

Passano i titoli di coda.

11

DIFFERENZE CONNOTATIVELa comunicazione del messaggio/film si attua attraverso una tipologia di scrittura improntata in modo fondamentalmente

diverso con il trailer. Nel film infatti vi è:

Approfondimento dell’aspetto emozionale, esistenziale (narrato con lo story telling), accentuazione del lato umano;

Primi piani dei vari personaggi, in presa diretta, quindi inserimento dell’aspetto non-verbale che accompagna i loro racconti: l’emozione e la disperazione, il ricordo della sofferenza e dei fatti accaduti

NEL TRAILER VIENE RIMARCATO:

L’aspetto politico della vicenda La responsabilità dei governi coinvolti

la sofferenza è palese nei volti dei protagonisti ma si alterna

tuttavia alle immagini degli accordi. ne consegue che nel trailer si è voluto mettere in

risalto (e stimolare l’opinione pubblica) ciò che “c’è dietro alle

quinte” dello sbarco, le storie dimenticate degli emigrati, ma

legate al silenzio delle autorità, che non sono affatto all’oscuro di tali vicende ma ne

sono, almeno in parte e con le dovute differenze,

corresponsabili.

DIFFERENZE CONNOTATIVE

NEL TRAILER VIENE RIMARCATO: Un’attesa della crisi

Il trailer non approfondisce (per la sua natura sintetica, frammentaria e veicolante) le singole scene che mostra. Con la scelta curata delle varie immagini, stimola e cerca di persuadere il potenziale spettatore a ricercare la visione del film attraverso:

Una scrittura maggiormente veloce (montaggio più dinamico) Una destrutturazione temporale degli eventi (avanti e indietro nel tempo) L’accenno ad elementi (torture, responsabilità politiche, oblio dei media sulla vicenda) che stimolano la curiosità e la ricerca dell’approfondimento.

DIFFERENZE CONNOTATIVE

Codice principale: manifesto, locandina per la promozione della proiezione del documentario “come un uomo sulla terra”.

Codici complementari: fotografia/disegno, color sepia, color ocra, personaggio, oggetto , scrittura, codice linguistico, linguaggio del corpo,codice dell’analogia.

Lettura denotativa:Uomo di colore, parete a righe, scrittura: titolo principale, informazioni dettagliate introduzione al tema, logo Asinitas Onlus e Zalab, loghi collaboratori.

Lettura connotativa:Uomo di colore e il suo gesto: ricordo, riflessione, sensibilità, profondità, malinconia.Parete a righe: mistero, vuoto, distacco, austerità, durezza, viaggio, merci.

Titolo principale: color ocra/arancio, ricorda il deserto, ben visibile , impattante, sospeso.Informazioni dettagliate, introduzione al tema: di secondaria importanza rispetto al titolo, informazione, chiarezza, partecipazione.Logo Asinitas Onlus: identificazione con un’iniziativa per il sociale.Logo Zalab: idea di progetto.Loghi collaboratori: sostegno, approvazione, progetto, team.

Lettura ideologica:Gli elementi principali del manifesto sono l’immagine fotografica virata in pennellate in bianco e nero e il titolo che spicca in primo piano. L’elemento chiave della fotografia è il gesto e la prossemica del personaggio raffigurato: è di profilo, il suo sguardo è rivolto all’indietro rispetto alla visuale di chi guarda il manifesto. Tutto questo comunica l’idea del ricordo rinforzata dal gesto immortalato nella foto, ovvero il protagonista che tocca la superficie che rappresenta un container. Il suo gesto ci porta in una dimensione umana che va in contrasto con l’immagine fredda e dura della parete. Il taglio fotografico pone l’uomo in una posizione di inferiorità rispetto all’oggetto rappresentato così da comunicare un senso di angoscia. Il suo sguardo conduce il lettore nella direzione dell’oggetto principale rappresentato: il container. La ritmicità della texture che rappresenta, non in modo immediato, la parete del container ricorda la prigionia con gli elementi verticali alternati tra chiaro e scuro. La scelta di rappresentare l’immagine con un filtro monocromatico color sepia accentua la dimensione del ricordo e comunica malinconia. Questa tonaltà assieme a quella del titolo appartengono ai colori della terra, rievocano il deserto e l’Africa. Il titolo è decisamente in primo piano rispetto a tutti gli altri codici linguistici, inoltre non presenta la punteggiatura dando così un senso di sospensione al lettore. La presenza di molte informazioni dettagliate dà al lettore una visione d'insieme in cui queste sono decisamente in secondo piano rispetto alla dimensione emozionale e di coinvolgimento del visual. Da segnalare il testo posto in alto, anch'esso in posizione secondaria rispetto visual, a rimarcare alcuni aspetti poi ripresi nella visione del documentario.

ANALISI SEMIOTICA DEL MANIFESTO

fenomeno come un uomo sulla terra

Il fenomeno

Definiamo fenomeno la diffusione del testo di “ come un uomo sulla terra”.

Questo testo (non inteso solo dal punto di vista letterario) è entrato a far parte di un vero e proprio flusso interattivo. (umberto eco, opera aperta)

Possiamo parlare dunque di intermedialità e di vera e propria convivenza tra diverse strutture comunicative.

Si è riscontrata una complessa relazione tra autore, fruitore e l’elaborazione di senso del testo stesso.

fenomeno come un uomo sulla terra

I ruoli

Il ruolo di questo testo non ha un inizio e una fine ben precisi che si determinano con la semplice visione del documentario.

I punti di partenza del fruitore infatti possono essere molteplici.

La visione del documentario ad esempio, può essere considerata l’inizio per quella che sarà poi la rielaborazione di senso del lettore.

Vi è quindi interscambiabilità tra i ruoli:autore-lettore, fruitore-diffusore, mezzi-emittenti.(umberto eco, opera aperta)

Ad esempio, il target (individuato tra segmenti di persone sensibili alle iniziative umanitarie, sociali e attive politicamente) diventa a sua volta emittente e distributore.

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La condivisione

Questo fenomeno si sviluppa su criteri di scambio e quindi di condivisione.La sua struttura comprende una moltitudine di interazioni sociali continue che favoriscono l’apprendimento informale e la diffusione dell’informazione.

Possiamo dire dunque che la forma emersa è quella di una social blended community, che comprende comunità che condividono tra loro competenze e risorse non solo in modo virtuale.

mappa intermedialità: mindomo

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analisi del gruppo:Dalla Valle LauraDus PaolaMarco Privato

Corso di scrittura creativa e intermediale

Docente Prof. Francesco Antonio Arleo

SISF Corso di laurea in scienze e tecniche della comunicazione grafica e multimediale

A.a. 2008-2009

comeunuomosullaterra.blogspot.com