Certosa di padula 2

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La porta della chiesa è del '300. Al '400 risalgono il bassorilievo in pietra al lato delle scale che conducono alla foresteria e, probabilmente, la bella scala a chiocciola che porta alla biblioteche e il Chiostro dei Procuratori. I procuratori erano Padri della Certosa, a cui il Priore assegnava il compito di curatore dell'amministrazione dei beni del monastero, di provvedere al sostentamento dei confratelli, di presiedere alle attività agricole ed artigianali, di tenere rapporti con l'esterno. Erano, pertanto, l'anello di congiunzione fra la vita contemplativa e religiosa dei certosini e quella mondana. Nel Chiostro dei Procuratosi sono conservati numerose ritrovamenti archeologici lucani. Nel '500 furono costruiti, in particolare, i due cori della chiesa, una riservata ai padri e l'altra ai conversi, e il chiostro della foresteria. I lavori per la ristrutturazione e l'ampliamento del chiostro grande si protrassero oltre la metà del '600. In questo secolo la chiesa fu impreziosita con arredi sacri in argento . Il Chiostro della Foresteria. Le stanze del piano terra erano adibite agli uffici di rappresentanza; il piano superiore, dotato di 10 stanze confortevoli, ospitava le personalità di riguardo. Sul chiostro domina dall'esterno la Torre dell'Orologio. Nel corso del '700 fu edificato il refettorio attuale, mentre i vari ambienti furono abbelliti con decorazioni in stucco . Passato il Regno di Napoli sotto il dominio della Francia di Napoleone Bonaparte, gli ordini religiosi furono soppressi, e così la Certosa di Padula cadde in disgrazia: essa fu spogliata del suo patrimonio di libri, d'archivi e d'arte, dei suoi tesori in oro ed argento, del Tabernacolo in bronzo, oggi nuovamente collocato nella sagrestia del Convento .il Chiostro del Cimitero. In una Cappella vi è posta la tomba di Tommaso Sanseverino, il fondatore della Certosa. Ultima foto a destra: la cupola della Sala del Capitolo . Cessata la dominazione francese, i certosini poterono tornare nel monastero. L'antica magnificenza rimase però soltanto un ricordo nostalgico d'altri tempi e, anzi, vi fu una progressiva decadenza che portò nel 1866 alla soppressione del monastero . la Corte del Priore. Il piano terra, un tempo alloggio del Priore, è oggi sede del Museo archeologico della Lucania occidentale. Prima foto: il portico; seconda: veduta del giardino dal portico; terza e quarta: fontana nel giardino. Il Priore, l'autorità più alta del monastero sia nell'ambito spirituale che temporale, era eletto a scrutinio segreto. Nel 1882 la Certosa fu dichiarata monumento nazionale e affidata alle cure del Ministero dell'Istruzione Pubblica. Ciò nonostante non seguirono interventi concreti di recupero, così il peggioramento del suo stato proseguì . Solo a partire dal 1982, quando il monastero fu affidato alla Soprintendenza dei Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e Storici di Salerno, furono avviati lavori importanti di restauro e promosse iniziative di valorizzazione. Oggi la Certosa, divenuto centro vitale d'iniziative culturali d'ampio respiro, ospita il Museo Archeologico della Lucania Occidentale e laboratori di restauro altamente qualificati.

Ripartiamo da dove ci eravamo lasciati,alla scanalatura misteriosa,notate la Ripartiamo da dove ci eravamo lasciati,alla scanalatura misteriosa,notate la corrispondenza dei fori sul pavimento con quelli delle basi delle colonne corrispondenza dei fori sul pavimento con quelli delle basi delle colonne nella slide 1nella slide 1

Un’ultimo sguardo alla austera facciata esterna e…alla prossima volta. Un’ultimo sguardo alla austera facciata esterna e…alla prossima volta. AntonioAntonio

antonio.florino@gmail.comantonio.florino@gmail.com