CALOGERO BARBA - Trasgressioni impossibili

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Catalogo della mostra personale presso la Galleria Acefalo di Bagheria (PA). Testo di Franco Spena, edizioni "Marcel Duchamp", Caltanissetta 1993

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CALOGERO BARBA

TRASGRESSIONI IMPOSSffiiLI

calogerobarba
Sticky Note

I MIGNON D' ARTE a cura di Franco Spena

GALLERIA ACEFALO Via Bernardo Mattarclla, 64 Bagheria (PA)

/11 copertina: Circhi croma, 1992 em. 60 x 65 x 300

ASSOCIAZIONE " MARCEL DUCHAMP" Magazzino di Immagini e Parole Cahanissetta

I MIGNON D'ARTE

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FRANCO SPENA

Trasgressioni impossibili CALOGERO BARBA

EDIZIONI "MARCEL DUCHAMP" Magazzino di Immagini e Parole

TRASGRESSIONI IMPOSSIBILI

Sulla linea della trasgressione, Calogero Barba tratteggia il suo rapporto col tempo sui piano delle allusioni. E questa sua azione del trasgredire, del­l'andare oltre, questo suo trans-gredire, innesca le emozioni del passaggio, di quel mutamento che il tempo opera nelle cose e nell'uomo, di quel tra/ passo di storie entro il quale ci si ritrova a vive-re.

II dramma del mutare pero non interessa Bar­ba, per cui la perennita del procedere del tempo nella storia e assunta come traccia, segno che ri­mane nell'uomo e nelle cose, realta passibile di tut­te Je letture possibili quindi, come nel suo caso, anche della ricerca a ritroso, della riscoperta del viaggio all'interno del quale ogni oggetto diviene invenzione, ritrovamento, manifestazione, tesse­ra affascinante di una archeologia culturale e del­la mente. La ricerca si riassume in que! rapporto uomo/ tempo/ ambiente/ territorio entro cui l'ar­tista avvia il suo processo dell'invenire.

Ma il senso del trans-gredire, del procedere al di Ia, e del tempo e Barba, consapevole della profanazione che opera, si sofferma sull' «attra­verso», per vivere all'interno della tensione del pas-

saggio e, se da una parte varca la soglia della ri­cerca, dall'altra percorre quella del tradimento. L'oggetto e cercato per essere tradito anzi, nel re­pertorio della memoria collettiva, l'artista cerca oggetti da tradire. E il tradimento, il recupero della distanza, avviene perle vie della mente attraverso gli strumenti della forma e del colore.

L'oggetto antropologico della cultura dell'a­gro contadino e raccolto, studiato, registrato, de­finite rna, nello stesso tempo, subisce uno sposta­mento di senso sul doppio binario del gioco e del­l'ironia.

Un atteggiamento ludico che lo porta alia tra­sformazione dell'oggetto trovato e nello stesso tempo a ripercorrerne le tracce dell'origine. Un'o­rigine evocata spesso attraverso la pratica dell'u­tilizzo dei colori primari - con l'accentuazione dei complementari che ne esaltano la luminosita - con la tecnica della tempera magra resa opaca, con la colla di coniglio, terre e ossidi e anche con l'impiego di materiali poveri come legni, lamieri­ni, retine metalliche, sughero, chiodi, semi.

Sa di origine anche il ricorso a geometrie mi­nimali con riferimento al triangolo equilatero, al cerchio, forme e architetture che diventano elemen­ti di uno spazio razionale, concepito con ordine

e rigore, rotto a volte da momenti di diagonalita e di sfalsamento che sviano dalla struttura e pos­seggono gia i segni di quel trasgredire, del tentati­ve di andare oltre il reperto interrompendo, sov­vertendo la traccia storica e le regole del gioco. Un gioco nel quale si avverte un forte senso della profanazione e il colore sembra aggredire lo spet­tatore che, ponendolo in primo piano, Iegge l'og­getto in uno spazio in cui si colloca la sua nuova definizione visiva.

Ecco dunque che, sul binario dell'ironia,l'og­getto/ scultura dichiara la sua ambiguita nel gio­co allusivo delle sue simbologie in un rapporto continuo tra aperto e chiuso, dentro e fuori, sve­lamento e nascondimento. Cosi come diviene me­tafora nel caso della lumaca che, con la sua forma a spirale, continua il suo cammino Iento all'inter­no di strutture che scandiscono il suo passare nel tempo o quando e proposto come una sorta di ar­chetipo mediterraneo, un'edicola di mistero, in un continuo rimando tra mitologia, leggende tauri­ne e cultura minoica dell'entroterra siciliano.

Oltre il concetto di distanza e il sottile gioco delle allusioni e dell'ironia, l'oggetto non trans/ gredisce mai completamente dal suo originario punto di vista, dalla sua genesi che continua a man-

tenere un carattere imponente, in quella sua forte valenza totemica nei confronti di quella piccola pa­tria rurale che continua ad abitarci dentro oltre i passaggi del tempo e che rimane oltre ogni lettu­ra possibile. Tra ricerca e gioco dunque, tra pas­sione e ironia, Calogero Barba recupera, architetta e assembla i reperti del suo entroterra culturale le­gandosi a quella tradizione della terra entro cui rimangono indelebili i segni dell'uomo.

Parallelamente ritorna quel suo ricorso ai co­tori primari che viene a coincidere con un parzia­le azzeramento dei significati che hanno determi­nate il reperto nel tempo e che corrisponde anche a una relativa perdita del contesto di cui ha fatto parte.

Rimane !'ironia dell'attraversamento, l'alchi­mia della ricomposizione in un nuovo e onirico spazio temporale nel quale l'oggetto diviene par­tecipe di un processo tutto mentale di rielabora­zione dei messaggi di cui e portatore.

Diviene, cioe !'opera, architettura impossibile nella quale si avverte quel metafisico annullamento del tempo, quella fenomenica sospensione del giu­dizio all'interno della quale aleggiano, in attesa del­la soluzione rivelatoria, l'assenza e il silenzio.

Franco Spena

J

"

Area e famigl ia, 1992 Legno, plastica, tempera · em. 65 x 65 x 65

Capanna fitt ile, 1992 Ceramica, legno, cana, plastica · em. 60 x 60 x 60

Edicola votiva, 1992 Chiocciole, legno, ceramica, tempera · em. 50 x 50 x 50

Sidduni magico, 1992. Installazione Ferro, legno, tempera magra - em. 180 x 210 x 210

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Vettore P, 1993 Ferro, legno, carra, tempera · em. 70 x 65 x 65

I I

-· .;- ~.I:_:.-~~ ---_. -., ~"'.:.. / .. --~~:-·:~:----:.-~

II soffio del vettore, 1993. Installazione Legno, chiocciole, bucranio, tempera · em. 70 x 240 x 240

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II talamo di Eva, 1993 Chiocciole, legno, plastica, carta, tempera - em. 70 x 65 x 65

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Calogero Barba e «Carrio~a vagante» 1993

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NOTE BIOGRAFICHE

Calogero Barba nasce a Mussomeli (CL) nell958; vive ed ope­ra a San Cataldo (CL) e Palermo; ha conseguito Ia Maturita d' Arte applicata e completato gli studi all' Accademia di Belle Arti di Pa­lermo; attualmente e ordinario di Cattedra di Ornato e Figura Mo­dellata al I • Liceo Artistico di Palermo.

Mostre personali: 1981 Galleria d' Arte «II Grifone», Caltanissetta. 1984 Biblioteca Comunale, Acquaviva Platani (CL). 1985 G.F.A.C. «Chiostro dei Monti», Mussomeli (CL). 1992 «II Territorio Amorfo», Associazione Culturale «An­

drea Pantaleo», Monreale (PA). 1993 «Fabbrilita creativa e installazioni nell'arte

contemporanea», Ass. Picasso, Palermo. «Trasgressioni impossibili», Galleria Acefalo, Baghe­ria (PA).

Mostre collettive: 1982 Accademia di Belle Arti di Palermo, «VII Centenario

Vespro Siciliano». 1983 Expo Arte Bari, «Spazio Accademie». 19~6 «Messaggi visivi», Quattro giovani artisti, Biblioteca

comunale San Cataldo (CL). 1986 «Arti figurative», Sette giovani artisti, Racalmuto (AG). 1988 «Giovane energia anistica siciliana», Trecastagni (CT). 1992 Fiera del Mediterraneo, Medivacanze '92, «Godrano-

poli, Fiumara d' Arte, Gibellina», Palermo. 1992 «Domestic Art», Pettineo (ME). 1992 «Cocktail» Galleria Acefalo, Bagheria (PA). 1992 2' Mostra di pittura mediterranea contemporanea,

Palermo. 1993 «Quoi?- L'~ternite», Galleria Acefalo, Bagheria (PA).

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DeUa sua attivita hanno scritto: Claudio Alessandri, Giusi Ber­tini, Francesco Carbone, Giacomo Cumbo, Amedeo Cumella, Mauro Liv(gni, Luigi Schifano, Franco Spena, Emilia Valenza.

Bibliografia: 1991 Pittura in Sicilia, Dal Futurismo a! Postmoderno; a

cura di Nicolo D'Aiessandro, La Ginestra Ed., Palermo.

1992-93- Art Diary, Giancarlo Politi Ed., Milano.

Scritti e notizie: Giornale di Sicilia; II Vallone; Terzoocchio; La Sicilia; La Vo­

ce di Campofranco; Palermo; Art Leader; Sikelie.

Questa edizione, fuori commercio, e stata stampata per conto dell'Associazione "Marcel Duchamp", nel mese di marzo 1993 dalla Tipografia Lussografica, via Alaimo 36/ 46, Caltanissetta

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I MIGNON D'ART£ Co/lana diretta da Franco Spena

Agostino TulumeUo II tmrpo di sempre

2 Giovanni Leto ... Di una nueva memoria dell'arte

3 Andrea Vizzini

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5

6

7

Ephemeris

Francesco Giglia Torquato La Mattina Alfonso Rome La persisten:za estetica della forma nell'arte

Giovanni Santagati It vole di lcaro

Franco Spena Silen:zi

Calogero Barba Trasgressioni impossibili

Progetto grafico di Armando Oliveri Giovanni Samagati

Edizioni "Marcel Duchamp"