Post on 13-Mar-2016
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Calendario artistico
Rossano
Anno Duemila
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Rossano Piazza Steri
Salda sulle sue rocce a picco
(timpe rosse), entra nella storia
coi Romani (inizio sec. II a.C.),
ma forse la sua vicenda è assai
più antica. Fu caposaldo militare
e amministrativo dell’Impero
Bizantino, centro e tramite di
quella civiltà, culla del movimen-
to monastico italo - greco e sede,
nella seconda metà del sec. X,
dello stratego. Dotata di privilegi
da Svevi e Angioini, fu Principato
dal 1417 al 1816, sede di due
Accademie, partecipe attiva del
movimento illuministico rivolu-
zionario e poi di tutte le fasi della
vita nazionale. Fervida di attività
politica e culturale, è sede di
Arcivescovado, punto di riferi-
mento di vita amministrativa,
centro di produzione olearia e
agrumicola, polo turistico per la
felice concomitanza mare - mon-
tagna e per la presenza d’insigni
monumenti:Codex Purpureus,
San Marco, Panaghia, Cattedrale,
Abbazia del Patire. E’ patria dei santi
Nilo e Bartolomeo.
Febbraio - Anno Duemila
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Rossano La Panaghia
Anche la chiesetta della Panaghia
(tutta santa), che il popolo nomi-
na tautologicamente Santa
Panaghia, è riportabile per i carat-
teri stilistici ai secoli IX - X. Sita
a brevissima distanza dall’attuale
Cattedrale, ma più in basso, fu
probabilmente in origine oratorio
degli anacoreti della zona nord -
est del Celadi, dalla quale risali-
vano attraverso l’armonico appa-
rato di viuzze ancora visibili. E’
interessante per l’armoniosissima
bifora dell’unica navata e la
sapienza artigianale delle decora-
zioni esterne, fatte di laterizi
variamente composti, con spazi
interni riempiti di ciottoli. Anche
questa chiesetta doveva essere
originariamente affrescata come é
evidente da resti delle figure di S.
Basilio di Cesarea e di San
Giovanni Crisostomo, venuti alla
luce con la ristrutturazione.
Delle altre numerose chiesette
bizantine residuano quella del
Pilerio, nei pressi di San Marco, e
di S. Onofrio, in piena montagna.
Marzo - Anno Duemila
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Rossano Il S. Marco
La Chiesa di S.Marco, gemella,
ma più ampia, ed esternamente
più severa, della Cattolica di Stilo
è riportabile, per i caratteri stili-
stici, ai secoli IX - X. Si erge sul
filo delle timpe all’estremo sud-
est della città ed é considerata
oratorio dei numerosi anacoreti
che popolavano quella zona, dalla
quale presumibilmente l’abitato
di Rossano si sviluppò e dove
sono ancora visibili allo stato ori-
ginario numerose grotte, mentre
altre sono state trasformate o in
globate in civili costruzioni. Ha
piano quadrangolare a struttura
cruciforme, con un’alta cupola
centrale retta da pilastri quadri e
quattro più basse agli angoli,
l’una e le altre lievemente sbalza-
te all’esterno, e tre absidi fornite
di bifore divise da colonnine. Il
restauro ha messo in evidenza un
resto di affresco con l’immagine
dell’Odigitria e altro resto non
decifrabile, il che fa supporre che
tutta la superficie parietale fosse
originariamente affrescata.
Aprile - Anno Duemila
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Rossano Il Venerdì Santo
Dei sacri riti che caratterizzavano
in Rossano la Settimana Santa
(resti del rito greco nella
Domenica delle Palme, uffizio
delle tenebre fino al Giovedì,
visita dei cosiddetti Sepolcri nel-
l’alba del Venerdì da parte delle
congregazioni al seguito del
Cristo gravato della Croce a piedi
nudinel fragore delle tocchite e di
altri strumenti ligneii etc.) attual-
mente spogliati della teatralità del
passato, il principale é la proces-
sione del Venerdì Santo. Gli
splendidi gruppi statuari di scuola
napoletana, originario corredo
della chiesa dell’Addolorata,
furono sostituiti negli anni venti
da opere più semplici e manegge-
voli; restano dell’antica magnifi-
cenza il Crocefisso e il Cristo
morto. Lo svolgimento della pro-
cessione, una volta assai suggesti-
vo pur nella sua pagana coreogra-
fia e chiassosità, che diede non
raramente luogo a spiacevoli
eccessi, è stato da qualche anno
ridotto a devota compostezza.
Maggio - Anno Duemila
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Rossano Patire
L’Abbazia del Patire, cioé del
Padre Bartolomeo di Simeri, suo
fondatore, detto da Paolo Orsi
Patirion, sorse agl’inizi del seco-
lo XII per la munificienza dei
Normanni. Una prima donazione
di Ruggero II e molte altre suc-
cessive di varia provenienza gli
costituirono un immenso patri-
monio, che si assottigliò nel
tempo in un continuo processo di
decadenza del monastero, fino
all’abbandono definitivo da parte
dei monaci (1836) e alla sua ven-
dita, col bosco circostante, allo
Stato (1915). Dell’antica Abbazia
restano ruderi e un’ala del porti-
cato, sovrastruttura rinascimenta-
le; resiste al tempo la chiesa, un
massiccio complesso di armonica
bellezza. Il Patire esplicò una
insigne opera di penetrazione
religiosa e sociale e rappresentò
uno dei principali veicoli cultura-
li dell’alto medioevo, col suo
scriptorium, donde uscirono per
il mondo i più bei codici dell’arte
italo-greca.
Giugno - Anno Duemila
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Rossano Codex
Il Codex Purpureus Rossanensis,
detto cosi perché di pergamena
color porpora, contiene gli evan-
geli di Matteo e Marco, al quanto
mutilo il secondo, una parte
dell’Epistola di Eusebio a
Carpiano e 15 tavole miniate,
ornate di testi accessori. Gemma
unica al mondo, si ritiene dai più
nato a Costantinopoli o Antiochia
di Siria in periodo oscillante tra il
V e il VI secolo. Custodito da
tempo immemorabile nella catte-
drale dal clero ignaro del suo
valore, fu segnalato al mondo nel
1846 dal giornalista Cesare
Malpichi e da allora oggetto con-
tinuo di studio. E’ stato riprodotto
in cromo fototipia agli inizi del
secolo e recentemente in facsimi-
le con un Commentarium specia-
listico. A parte il molteplice valo-
re storico, il Codex vive come
straordinaria opera d’arte per
quello che l’artista riesce a rea-
lizzare in colori, volumi, movi-
mento, con un esito complessivo
di straordinaria drammaticità.
Luglio - Anno Duemila
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L M M G V S D
Rossano Lido S.Angelo
Salda sulle sue rocce a picco
(timpe rosse), entra nella storia
coi Romani (inizio sec. II a.C.),
ma forse la sua vicenda è assai
più antica. Fu caposaldo militare
e amministrativo dell’Impero
Bizantino, centro e tramite di
quella civiltà, culla del movimen-
to monastico italo - greco e sede,
nella seconda metà del sec. X,
dello stratego. Dotata di privilegi
da Svevi e Angioini, fu Principato
dal 1417 al 1816, sede di due
Accademie, partecipe attiva del
movimento illuministico rivolu-
zionario e poi di tutte le fasi della
vita nazionale. Fervida di attività
politica e culturale, è sede di
Arcivescovado, punto di riferi-
mento di vita amministrativa,
centro di produzione olearia e
agrumicola, polo turistico per la
felice concomitanza mare - mon-
tagna e la presenza d’insigni
monumenti:Codex Purpureus,
San Marco, Panaghia, Cattedrale,
Abbazia del Patire. E’ patria dei santi
Nilo e Bartolomeo.
Agosto - Anno Duemila
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L M M G V S D
Rossano Cattedrale
L’attuale Cattedrale risulta, dai
documenti, funzionante dalla
meta del secolo XII, ma recenti
lavori di scavo hanno messo in
luce, al di sotto del pavimento del
presbiterio, resti di mosaico data-
bili alla metà circa del secolo XI
e, ancora al di sotto di essi, una
precedente fase edilizia.
Probabilmente il primitivo nucleo
sorse intorno ad un affresco della
Vergine, centro di pietà popolare,
di chiara stilizzazione bizantina,
risalente al periodo tra il VII e
l’VIII secolo, ora racchiuso in
una nicchia di marmo dello splen-
dido altare marmoreo al centro
della Chiesa e venerato col titolo
di Achiropita (non dipinta da
mano). Ristrutturata per la prima
volta, probabilmente, nel 1330 ad
opera di Roberto d’Angiò, la
Chiesa crebbe nei secoli per le
amorose cure dei Vescovi, che ne
fecero man mano quel gioiello di
armonioso eclettismo che oggi
appare. Interventi sconsiderati ne
hanno, in questi ultimi anni, com-
promesso l’antico splendore.
Settembre - Anno Duemila
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Rossano Palazzo Martucci
Il palazzo dei marchesi Martucci
é una delle testimonianze più
cospicue di quell’aristocrazia
che, insieme alla Chiesa, ha costi-
tuito nei secoli l’asse portante
della vita cittadina. A chiunque
infatti, visiti la città, non sfugge
che il suo tessuto si è sviluppato
intorno ai palazzi, alle chiese, ai
conventi, questi ultimi ora adibiti
a usi civili. Con la sontuosità dei
palazzi cittadini, numerosi e vari
per tempo e titolo e qualità, con-
tendono le ville rurali, quelle
montane, luoghi della villeggiatu-
ra estiva, e soprattutto quelle di
pianura, ove i proprietari trascor-
revano generalmente i mesi
invernali, cioé della raccolta delle
olive, curandole, per il decoro dei
rapporti socali, con non minore
ricercatezza che le abitazioni cit-
tadine. Cronologicamente le pre-
senze più vistose corrono tra i
secoli XVI e XIX, con predomi-
nio dei due ultimi, ma non man-
cano residue testimonianze del-
l’alto medioevo.
Ottobre - Anno Duemila
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Rossano P.zza del Progresso
Novembre - Anno Duemila
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Rossano Festeggiamenti
Dicembre - Anno Duemila
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Rossano Via S. Nilo