Post on 22-Feb-2020
Chakras:
i sensi psichici dell’uomo
Antonio Girardi
Cakra in sanscrito significa “ruota”
e per sineddoche “cerchio”,
“disco”, “fiore di loto” e altro.
La letteratura sui cakra
fa riferimento
alla cultura indù, a quella jainista
e a quella buddhista.
In letteratura teosofica e yogica,
i cakra sono dei centri
eterico-astrali connessi
con il sistema endocrino.
In Occidente alcuni teosofi mistici
di ambiente alchemico-cristiano
come Johann Georg Gichtel
(1638-1710), allievo di Jakob
Bohme, nel suo “Theosophia
Pratica”, mostrano di avere una
vera e propria conoscenza
relativamente ai cakra.
Si presentano come vortici
di forze sulla superficie
del corpo umano.
Il loro diametro varia
dai 5 ai 15 centimetri.
Una rappresentazione dei cakra
Cakra, segni zodiacali e sistema
endocrino (B. del Boca)
I nomi dei Cakra e le connessioni endocrine, anatomiche e nervose
Muladhara gonadi (testicoli nell'uomo e ovaie nella donna).
perineo. plesso pelvico.
Svadhisthana ghiandole surrenali. vescica. plesso ipogastrico.
Manipura pancreas. ombelico. plesso celiaco (o solare).
Anahata timo. cuore. plesso cardiaco.
Visuddha tiroide. laringe. plesso orofaringeo.
Ajna ghiandola pituitaria (ipofisi).
Sahasrara ghiandola pineale (epifisi).
Cakra ed elementi
Muladhara Terra
Svadhisthana Acqua
Manipura Fuoco
Anahata Aria
Visuddha Etere
Ajna Luce
Sahasrara
Essere Umano: la matrice teosofica
1. Il corpo Rūpa
2. La vitalità Prāna o Jīva
3. Il corpo astrale Liñgaśarīra
4. L’anima animale Kāmarūpa
5. L’anima umana Manas
6. L’anima spirituale Buddhi
7. Lo spirito Ātman
Mūladhara,
il cakra di base,
sede di kundalini,
l’energia
serpentina,
caratterizzato dai
colori rosso e
arancione e
rappresentato da
quattro vortici o
petali.
Svadishthana,
collocato nella zona
sacrale,
interconnesso a
livello fisico con le
surrenali e
rappresentato
simbolicamente da
Saturno;
i suoi colori sono
l’arancione e il
giallo ed i suoi
vortici sono sei.
Manipura,
il cakra del plesso
solare, vicino
all’ombelico,
connesso al
pancreas
e rappresentato da
Giove;
il suo colore è il
rosa, con presenza
di verde e consta di
dieci vortici.
Anahata,
nella regione del
cuore,
simboleggiato dal
sole ed in
collegamento con
il timo; il suo
colore è il giallo
ed i suoi petali
sono dodici.
Vishuddha,
collocato alla fine
della colonna
spinale, in
interconnessione
con la tiroide e
rappresentato da
Venere; il suo
colore è il blu ed i
suoi petali sono
sedici.
Ajna,
il terzo occhio,
collocato in
mezzo alla fronte,
connesso alla
ghiandola
pituitaria, è
rappresentato da
mercurio; il colore
è l’indaco ed i
vortici sono
novantasei.
Sahasrāra,
sulla sommità della
testa, rappresentato
dalla luna e
collegato alla
ghiandola pineale; il
colore è il violetto ed
i suoi vortici
novecentosessanta.
Questo cakra è
anche chiamato
“il fiore dai mille
petali”.
Alcune domande meritano
una risposta:
Perché il sistema “sale” da
Saturno alla Luna in modo
direttamente proporzionale alla
complessità della
rappresentazione dei cakra?
Perché il sole si trova al centro
di questo sistema settenario?
C’è un rapporto fra le patologie
del sistema endocrino
ed il persistere di
emozioni e pensieri negativi
nell’essere umano?
Due parole chiave per
comprendere
i cakra e lo sviluppo spirituale:
KUNDALINI - ANTAHKARANA
I cakra di Gichtel
H.P. Blavatsky ne
“La Dottrina Segreta”
(vol. V, pag. 480)
mette in guardia sul pericolo di
risvegliare i cakra inferiori
per mera sete di potere.
Oltre al libro di Leadbeater sui
cakra, va segnalato quello di
Sir John Woodroffe (Arthur Avalon)
“Il potere del serpente” (1917).
Sui cakra hanno scritto anche
Steiner e Gopi Krishna.
Negli Anni Settanta importanti studi
scientifici sui cakra sono stati
compiuti dal professor
Hiroshi Motoyama, direttore
dell’Istituto di Psicologia Religiosa
di Tokio, che ha dimostrato la
variazione dei campi magnetici
in corrispondenza ai cakra, in
relazione ai diversi stati di
coscienza indotti dalla meditazione.
Un altro importante studioso è
stato il dott. Koran Singh,
ministro indiano della Sanità e
teosofo che affermò nel 1974
in occasione di un convegno
internazionale di fisiologia:
“È implicito che una corretta
mobilitazione di ‘kundalini’ parte
dall’acquisizione di facoltà
che si riflettono nell’ulteriore
evoluzione della mente
del soggetto”.